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"Street Fighter II V" è un anime del 1995 ispirato alla famosa serie di videogiochi "Street Fighter".
L'anime narra le vicende di Ryu e Ken, due amici esperti di arti marziali che per molto tempo si sono allenati insieme ma poi si sono separati: Ryu trasferendosi in Giappone e Ken negli Stati Uniti.
Un giorno Ryu riceve dal suo amico Ken una lettera, con la quale lo invita a stare per qualche tempo da lui negli USA, Ryu accetta volentieri l'invito e raggiunge Ken. I due, una volta ritrovatisi, si divertono ad andare in giro provocando risse nei pub, convinti di essere imbattibili. Purtroppo per loro però una sera scatenano una rissa in un pub provocando dei militari che riescono a battere, tuttavia in soccorso dei militari arriva Guile (anche lui un militare) che dà una bella lezione ai due ragazzi, battendoli senza difficoltà.
Questo duro colpo inizialmente abbatte Ryu e Ken, che però successivamente comprendono che nel mondo ci sono moltissimi lottatori fortissimi; per questo motivo i due protagonisti decidono di partire e girare il mondo alla ricerca dei più forti combattenti del mondo.

Da questo presupposto iniziano le vicende narrate in quest'anime, tuttavia la trama si discosta molto da quella originale narrata nei videogiochi: ad esempio molti personaggi, oltre ad avere una storia diversa rispetto al videogioco, hanno anche un ruolo completamente differente all'interno della storia; nonostante questo però la trama è ben scritta e soprattutto risulta avvincente per (quasi) tutti i 29 episodi che compongono questa serie.
Tuttavia ci sono anche punti deboli all'interno della serie, ad esempio sono presenti due episodi che a mio modesto parere potevano anche essere eliminati, in quanto non aggiungono niente ma sembrano essere stati creati solo per allungare la storia - come succedeva in molti episodi di "Dragon Ball Z".

Anche il character design dei personaggi non segue quello dei videogiochi, infatti tutti i personaggi, chi più chi meno, sono molto diversi da com'erano nei videogiochi; probabilmente quello più difficile da riconoscere esteticamente è senz'altro Ryu, mentre quello più simile è Bison, rimasto praticamente inalterato.
Questa decisione di cambiare l'aspetto dei personaggi purtroppo può dare fastidio, specie a chi è appassionato della saga video ludica, tuttavia va detto che i disegni sono veramente ben realizzati e le animazioni risultano ottime, specialmente in alcune sequenze di combattimento molto piacevoli, considerando anche l'anno in cui è stato realizzato l'anime, facendo sorvolare sulla diversa caratterizzazione estetica dei personaggi.

Per quanto riguarda le musiche, tutte quante accompagnano benissimo gli avvenimenti narrati; la melodia sicuramente più apprezzabile è comunque quella che viene utilizzata ogni volta che Ryu si prepara a lanciare il suo Hadouken.
Anche le sigle giapponesi sono veramente molto carine, sia quelle iniziali sia quelle finali, tuttavia non possono essere considerate capolavori.
Al contrario le due sigle italiane (quella iniziale e quella finale) sono probabilmente le migliori, infatti sono stati utilizzati due pezzi dei Dhamm che si rivelano essere perfette come sigle per questa serie, soprattutto quella iniziale "Tra cielo e terra", veramente orecchiabile e che ben si adatta al tipo di storia narrata nell'anime.

In conclusione quest'anime si discosta abbastanza dal videogioco e non è certamente un capolavoro, tuttavia la storia che viene narrata nell'arco dei 29 episodi che compongono l'opera è ben scritta e riesce a coinvolgere lo spettatore facendogli seguire tutta la serie senza mai annoiarsi, nonostante un paio di episodi inutili.
Probabilmente il merito della buona riuscita di quest'anime è da attribuirsi al regista, Gisaburo Sugii, il quale è riuscito a compiere un lavoro non facile, ossia quello di raccontare la storia di Street Fighter in maniera diversa rispetto a quella originale, riuscendo comunque a conquistare lo spettatore e renderlo soddisfatto una volta completata la visione della serie.