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Ho dato un'occhiata alle varie recensioni presenti su questa pagina: i voti variano in maniera incredibile, c'è chi gli dà 10, chi gli dà 6, e addirittura chi gli dà 3. I voti sotto la sufficienza mi hanno particolarmente sorpreso, così sono sceso nei particolari, per conoscere le motivazioni dei rispettivi recensori. Anch'esse spaziano tra grandi estremi, proprio come i voti: c'è chi pensa che sia un anime con troppo "fan-service", c'è chi pensa che il protagonista abbia un carattere troppo banale, c'è chi pensa che la storia sia indecente... Ciò dimostra che è proprio vero che ognuno ha i suoi gusti. Gli altri recensori non prendano questa mia premessa come un attacco verso loro o il loro modo di recensire, sto solo esprimendo la mia opinione, come hanno fatto loro, e non sto assolutamente implicando che i loro gusti siano sbagliati. Nessun gusto è sbagliato.
Tuttavia, io, non essendo soprattutto un fan di questo genere, credo che quando una tale opera mi abbia fatto venire dei brividi così intensi da dovermi coprire, quando mi abbia coinvolto emotivamente in una trama magari non originalissima ma perfetta sotto ogni punto di vista, quando abbia una colonna sonora degna dei migliori successi del cinema americano, quando mi abbia svuotato dentro alla sua conclusione, tanto da avermi instaurato il forte desiderio di viverlo di persona, beh, credo che il resto, la caratterizzazione dei personaggi, il lato ecchi, l'originalità della storia, siano tutte piccolezze, insignificanti quisquilie, che possono al massimo decidere un voto oscillante tra il 7 e il 10, ma (sempre secondo il mio parere) mai e poi mai mi sognerei di dare a quest'opera un voto insufficiente - sarebbe una follia paragonarlo a certi anime a cui darei quei voti. Detto questo, passo alla recensione vera e propria.

La trama vede come protagonista Kirito, o meglio Kazuto, un ragazzo che si trova partecipe di un nuovo, avanguardistico MMO (gioco multiplayer online) giocabile attraverso il Nervegear, un casco per la realtà virtuale che consente di intercettare i comandi dati dal cervello ai muscoli del corpo, per permettere al giocatore di effettuarli all'interno del gioco, invece che nella realtà.

Ho molto gradito la scelta per la suddivisione in episodi della trama. All'apparenza si può dire che il tutto sia composto da due mini-serie, l'una dipendente dall'altra: a dare quest'illusione è il luogo in cui si svolge l'azione, che avviene in due diversi rispettivi mondi virtuali. Oltre a questo, gran parte degli episodi non sono collegati direttamente al successivo o al precedente, infatti accade molto spesso ciò che si usa vedere negli slice-of-life, ovvero una singola puntata ha al suo interno una piccola trama, che ha inizio e termine proprio durante sé stessa. Ciò, unito all'uso di data e luogo specificati ad ogni cambiamento di contesto, permette allo spettatore di notare quanto tempo sia trascorso, di dedurre le proprie idee, il tutto risparmiando molto tempo e messe in onda. Insomma, sfrutta l'immaginazione, lo strumento più potente a disposizione dei creatori di un anime per la sua buona riuscita, di chi guarda lo schermo, per far sì che siano essi, senza ulteriori spinte, ad affezionarsi ai personaggi e alla vicenda.

Sui disegni, i colori e gli effetti speciali non c'è proprio niente da ridire. Persino coloro che hanno attribuito un voto negativo, hanno convenuto che sono di una qualità strabiliante, come ho già potuto notare per altri prodotti del 2012.

"Sword Art Online" racchiude tanti generi in sé: guardandolo, si assisterà a una avventura fantastica, piena di combattimenti elettrizzanti, di storie sentimentali intriganti, di colpi di scena sconvolgenti e di tanto coinvolgimento personale. Tuttavia, come hanno già affermato i miei "colleghi" che hanno attribuito voti negativi, questo lavoro ha anche qualche difetto, che per me sono i seguenti: una trama non molto originale (sebbene presenti molti colpi di scena inaspettati) e sicuramente molto prevedibile, una vasta presentazione dei personaggi poi poco utilizzati, più un uso eccessivo di personaggi femminili per il tema affrontato.
Nonostante ciò, come ho specificato all'inizio, visti tutti gli altrettanti e innumerevoli lati positivi che ho notato e in parte espresso, posso considerare che la serie non meriti meno di 8. E' un titolo che è riuscito a raggiungere un traguardo che altri hanno solo fissato da lontano. E' riuscito a trasformare una trama prevedibile, solitamente lunga e vista e ri-vista, in un progetto di tutto rispetto, sintetico, eccitante e completo.