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Da chi lo considera uno dei migliori anime mai usciti dall'industria del Sol Levante, a chi lo ritiene una storia melensa e mal sviluppata, "Sword Art Online ", o più velocemente SAO, è di certo l'anime più commentato di queste stagioni, e farne una recensione senza cadere nel banale è un'impresa alquanto ardua.
Partendo dalla trama, SAO è un gioco virtuale in cui i giocatori possono vivere in prima persona in un mondo in qualche modo simile al Medioevo un'avventura molto libera, che spazia dal combattimento al commercio, ovvero vivere una vita parallela. Tuttavia, quando i primi giocatori tentano di disconnettersi e tornare alla vita reale, si scopre che questo comando è stato rimosso dal creatore del gioco, intenzionato a condurre una specie di esperimento sull'animo umano. I giocatori sono dunque costretti a vivere in questo mondo come se fosse reale, e dove la morte dell'avatar corrisponde alla morte nella vita reale. Tra i vari giocatori smarriti, la storia si incentra su Kirito, un giocatore che, a causa della sua precedente conoscenza del gioco, è un combattente formidabile, ma che mostra una forte incapacità a relazionarsi con gli altri. La storia seguirà dunque le sue avventure, alternando i momenti di combattimento contro mostri del gioco e giocatori deviati, a quelli in cui si privilegia l'aspetto relazionale ed umano del personaggio. A mio avviso la forza dell'anime è proprio nella figura di Kirito, pieno di dubbi e di rimorsi, ben lontano dall'immagine del classico eroe nipponico forte e sicuro.
Ben lontano dall'essere un anime di combattimento, SAO è molto più un'avventura quasi onirica di formazione, in cui a prevalere è l'attenzione ai sentimenti di Kirito, così come degli altri personaggi che incontra, ed alle loro relazioni con un mondo completamento diverso. A ciò fa sfondo un universo estremamente ricco e variegato, merito di una grafica molto ben realizzata ed attenta al dettaglio. Ulteriore nota positiva sono le musiche, piuttosto dolci. In definitiva, ho trovato questo anime veramente in grado di coinvolgere lo spettatore, e portarlo per venticinque minuti a vivere in prima persona i drammi e le storie dei personaggi. Lo sconsiglio dunque a chi sia in cerca di un anime di puro combattimento o per rilassarsi, mentre è ottimo per chi ha desiderio di immergersi in un nuovo universo.