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"Inazuma Eleven": è per me molto, molto difficile recensire oggettivamente quest'anime perché, sarò sincera, premetto che io sono una di quelle cosiddette "fanwriter", o "fangirl" se preferite; ma sono motivata e quindi penso di potercela fare, obiettivamente e serenamente. Allora, cominciamo.

L'anime è senza dubbio molto lungo; sicuramente non l'anime più lungo di sempre, ma è molto lungo, e io penso sia una buona cosa il fatto che, nonostante i 127 episodi, la trama possa essere considerata interessante in ogni singola puntata, dalla prima all'ultima.
Un enorme punto a favore è che mi ha fatto amare il calcio, sport che ho sempre odiato; oltre a essere negata, non ne sapevo niente. Adesso ne so più di mio fratello e mio padre messi insieme, il che è tutto dire.
Le partite, come prevedibile molto numerose, sono sempre abbastanza coinvolgenti e non troppo ripetitive; anche le azioni sono sempre diverse, anche se a volta capita - com'è naturale - che il risultato sia scontato.
Le cose particolari e proprio da amare di quest'anime sono le cosiddette "hissatsu", o in italiano "tecniche micidiali". Sono, questo c'è da dirlo, parecchio scenografiche e piacevoli, danno quel tocco un po' fantasy che piace un po' a tutti. Sono sempre originali e diverse fra loro - anche se ne ho contate tipo sei a tema pinguini - e molte volte inaspettate, quantomeno alla loro prima apparizione, anche se nella maggior parte dei casi rispecchiano abbastanza personalità, stile e via dicendo del personaggio che le esegue.
Forse anche questo punto rende "Inazuma eleven" un anime decisamente apprezzabile; all'inizio credevo di essere l'unica povera femmina innamorata di questa serie e invece, con una grandissima gioia, ho scoperto che probabilmente, almeno qua in Italia, i veri fan di Inazuma sono più ragazze che altro. Forse mi sbaglio, ma davvero questa è un'impressione che ho avuto. Non so cosa renda quest'anime migliore all'occhio femminile di, che so, "Holly e Benji" oppure "Dream Team", ma suppongo sia in parte anche merito, appunto, delle hissatsu.

Per la grande gioia del mondo intero, i personaggi hanno caratteri e aspetti molto differenti: lo stile di ogni personaggio non è identico a un altro, a momenti possono anche sembrare opera di persone diverse, e forse è così; inoltre elogio speciale va al designer delle loro pettinature, e sono seria.
La grafica inoltre è veramente impeccabile, specialmente in hissatsu e simili, sempre molto ben curata. Non si vede ovunque un lavoro del genere.

Insomma, detto così sembra un anime da 10. E invece no, qualche piccola pecca che ha smorzato la mia valutazione di un voto c'è, eh!
Prima di tutto, io trovo un po' banale che qualsiasi problema legato al passato di qualcuno in questa serie sia legato a un dannatissimo incidente d'auto. Ora non voglio fare spoiler, ma davvero! E poi questi incidenti danno sempre questo risultato: qualcuno non vuole o non può più giocare a calcio e tocca ai protagonisti risolvere il problema. Non ha molto senso, secondo me... Nel mondo non ci sono solo incidenti d'auto (o furgone!).
Secondo poi, io non trovo molto sensato che il calcio sia, in questo mondo, la cosa più importante che esiste sulla faccia della Terra. Spesso infatti il destino del mondo intero dipende da una partita di calcio e mi pare un po' strano. Ma si potrebbe anche accettare, se non fosse che il protagonista è un calciomane senza pari, senza altri pensieri per la mente.
Gli altri hanno anche una vita al di fuori del pallone, lui no. Ha tipo quattro spasimanti e lui sembra innamorato del pallone. Questo forse non è abbastanza oggettivo, ciònonostante credo sia giusto dire che questo ragazzo, per quanto sia simpatico e genuino e per quanto senza il suo carattere così - particolare? - non si possa amare quest'anime, è un po' bizzarro.

Nonostante questa piccola pecca, che si può definire con il termine di "lieve incoerenza", penso che l'anime sia praticamente perfetto e, sì, lo consiglierei a tutti quanti, dai... vent'anni in giù? Forse anche un po' di più.
Passo e chiudo.