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"Naruto Shippuden: Road to ninja", questo è il titolo del sesto film della fortunata serie firmata Masashi Kishimoto.

In un momento imprecisato della vicenda dell'anime, ragionevolmente dopo la sconfitta di tutti i membri dell' Akatsuki, eccettuati Tobi e Zetsu, si articola la trama dell'opera. Troviamo pertanto una Sakura irosa nei confronti dei genitori, per le loro eccessive attenzioni, ed un Naruto scuro in volto per le limitazioni che ha comportato il non avere i genitori al proprio fianco, prima su tutte la possibilità di ricevere una raccomandazione per ottenere una promozione. Proprio mentre i due discutono con opinioni diametralmente opposte, ecco apparire Tobi il quale sperimenta una versione di prova dello Tsukiyomi infinito sui malcapitati, proiettandoli in un mondo parallelo praticamente sottosopra.
In questo mondo tutto è ribaltato, tanto per fare degli esempi: Hinata è una ragazza tenace e spregiudicata, Choji è anoressico, Shikamaru un fesso, Shino odia gli insetti e Sasuke fa il donnaiolo e non ha mai tradito Konoha. L'elemento portante di tutta la storia è tuttavia il fatto che invece di sacrificarsi i genitori di Naruto per Konoha, si sono sacrificati quelli di Sakura, invertendo e mescolando i ruoli dei due protagonisti che, dopo non poche riflessioni, cercheranno di tornare da dove sono venuti.
Dal punto di vista della caratterizzazione dei personaggi c'è ben poco da dire, in quanto dopo più di dieci anni di serializzazione hanno ormai una psicologia e dei comportamenti ben strutturati, consolidati e approfonditi. Quello che può essere giudicato è quindi la sapiente opera di ribaltamento degli stessi, che riesce a dar loro una ventata di novità pur senza comprometterne l'architettura storica, mantenendone inalterato, seppur rinnovato, il fascino. L'esempio forse più eclatante e divertente è quello di Hinata, il suo stravolgimento è quello che più di tutti salta all'occhio e testimonia questo sapiente gioco dello sceneggiatore.
Dal punto di vista grafico e sonoro, il film è piacevole e riesce ad alternare momenti ad alta intensità con momenti più calmi e rilassati, senza perdere fluidità. La grafica è pulita, fresca e senza imperfezioni, la musica pertinente ed esaltante.

Giudizio Complessivo: Un film che riesce a distinguersi dai suoi predecessori in quanto risulta non essere una semplice appendice dell'anime, ma altresì una piacevole reinvenzione in chiave cinematografica dello stesso. Il piano psicologico viaggia di pari passo con quello più improntato all'azione, spesso superandolo in spessore, permeando tutto il film e trasformandolo in un grande e ben strutturato "Cosa sarebbe accaduto se...", dove i primi spettatori sono proprio i protagonisti.