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8.0/10
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Reduce dalla visione di Clannad e Air, era doveroso aggiungere "Angels Beats!" alla lista di seinen targati Key che non potevano mancare nel mio repertorio.
Quest'anime racchiude in sé un tale connubio di tematiche da rendere difficile l'inquadramento in un genere preciso. Definirlo "commedia drammatica" come recita Wikipedia è riduttivo: ambientazione, trama e personaggi sono quanto di più eclettico si possa trovare in una visual novel. L'adolescenza con il suo caleidoscopio di emozioni contrastanti viene estirpata dal suo normale contesto per essere rapportata ad una tematica pesante come la morte. I protagonisti si ritrovano a dover fare i conti con una realtà ben più grande di loro che li ha inghiottiti senza colpo ferire, ed è proprio grazie all'ingenuità tipica dei liceali che daranno vita a dinamiche imprevedibili e mai scontate per sconvolgere il destino al quale sono andati incontro.
Commovente e intrigante come da copione, la trama mi ha catturata fin dai primi minuti. L'umanità dei personaggi e il fatto che che ognuno di loro si porti dietro un personalissimo bagaglio di rimpianti è sicuramente il punto forte della sceneggiatura.
Soltanto due pecche mi trattengono dall'assegnare a "Angel beats!" il voto massimo: il fatto che l'intera vicenda venga sviluppata in 13 episodi, non lasciando allo spettatore il tempo materiale di elaborare gli avvenimenti, e l'esiguo background dei personaggi secondari, che vengono liquidati senza troppe spiegazioni nell'ultimo episodio. Il finale, poi, è condensato in pochi minuti e non rende per nulla giustizia al personaggio di Tenshi, che sicuramente poteva essere arricchito con dei tratti caratteriali più marcati ed un excursus più sostanzioso sulla sua storia.
Promosso a pieni voti il soundtrack, con i pezzi degli Anant-Garde Eyes che si rivelano adattissimi all'atmosfera dell'anime.
Il character design di casa Key non delude mai e la mano di Na-Ga riesce come al solito a sfornare personaggi immediatamente riconoscibili, dai tratti freschi ed espressivi. Ho particolarmente apprezzato il personaggio di Yuri, a mio parere il meglio sviluppato sia a livello di design che sul piano psicologico.
Un'ottima intuizione, degli ottimi personaggi, ma decisamente poco saggia la scelta di non diluire l'intera vicenda in più episodi, il che avrebbe permesso una migliore immedesimazione dello spettatore nei personaggi.
Comunque consigliatissimo!