Tante volte ci è stato chiesto di fare una rubrica dove inserire il bianco e il nero, Capuleti e Montecchi, Livorno e Pisa, giorno e notte...insomma due punti di vista diametralmente opposti su cui poter discutere e magari anche schierarsi.

Dobbiamo ammetterlo, il timore che tutto finisca in un inutile flame ci ha sempre frenato ma, visto che ultimamente voi utenti vi siete dimostrati meno "scalmanati", ci siamo detti in Redazione "Why not"?

AnimeRing!

Un titolo, anime o manga, due recensioni a confronto. Due recensioni di voi utenti, il vostro diverso punto di vista sul "palco" di AnimeClick.it.
Come nel miglior incontro di Wrestling, come nella più epica delle Battle rap, saranno le vostre opinioni a sfidarsi fino all'ultimo colpo anzi...spoiler!
 

Andiamo a scoprire  il titolo su cui faremo discutere voi utenti!
 
Uno degli anime più recensiti sul nostro sito e che fece parecchio discutere all'epoca dell'uscita.

Ambientato in una "normale" scuola dell’Aldilà, l’anime seguirà le vicende del protagonista, Otonashi, un ragazzo ordinario che, dopo la morte, si ritrova privo di ricordi e catapultato nell’epica battaglia intrapresa dalla SSS (Shinda Sekai Sensen), un’organizzazione creata dalla bella Yuri per combattere Dio e ribellarsi al proprio destino.

Oggi è giunto il momento di emettere un verdetto!

La domanda è una sola: voi da che parte state?

A FAVORE

10.0/10
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Angel Beats! è una serie di soli 13 episodi talmente ricca che riuscire a parlarne in poche parole è quasi impossibile, riassumendo si può dire di trovarsi di fronte a un piccolo capolavoro in grado di soddisfare moltissimi palati.

Divise scolastiche mai viste così come l’istituto, persone sconosciute e soprattutto una ragazza che punta il fucile verso una ragazzina indifesa: è ovvio comprendere lo smarrimento che prende possesso di Otonashi che si ritrova in un mondo ignoto con una ragazza di nome Yuri che gli dice che sono morti, creando così ulteriore instabilità nella mente del ragazzo. Il quale corre verso la ragazza sotto tiro soprannominata Tenshi (Angelo), ottenendo così una morte rapida facendosi infilzare il cuore. Quando si risveglierà in un letto dell’infermeria capirà che non era uno scherzo.

Lo spettatore verrà lanciato a tutta forza nella storia insieme al protagonista in modo da potersi immedesimare al meglio nel ragazzo che trova difficoltà a uccidere una ragazzina e prova risentimento verso i mezzi usati dai compagni. Dopo queste fasi iniziali l’anime comincia ad evolversi in maniera continua, a ogni episodio lo scenario di sviluppo sembra cambiare ma senza mai risultare confuso o forzato, catturando così l’attenzione dello spettatore senza mai annoiarlo. Nel complesso ci sarà una buona combinazione di risvolti improvvisi e imprevisti, ma il culmine sarà nel tredicesimo e ultimo episodio: quando la tensione è al massimo e si smania per scoprire cosa accade cominciano improvvisamente toni pacati che avviano le vertiginose montagne russe di emozioni della conclusione.
Qualche risata e momenti dolci cominciano ad alternarsi a momenti tristi e commoventi, e nello spettatore l’ipotesi su come possa finire la vicenda continua a cambiare passando da uno scenario idilliaco a uno dolce o uno triste, in continuo cambiamento. Il risultato saprà comunque fare colpo e se siete sensibili le lacrime saranno assicurate.

Chiave importante per lo sviluppo saranno i personaggi. I protagonisti sono ovviamente ben costruiti e caratterizzati, ma anche i comprimari sapranno rivelare volti nascosti e passati commoventi. Ottimi anche i personaggi di contorno, che teoricamente vivacizzano solo la scena grazie ai soliti stereotipi, ma che sapranno mostrare lati nascosti che vanno a ironizzare proprio sui luoghi comuni.
Da non dimenticare anche i momenti di riflessione proposti sulla vita ingiusta, sul fatto di accettare e vivere le proprie vite, o anche i messaggi velati, come quello di non disperdesi nelle masse per non perdere la propria identità.

Il character design è abbastanza povero, i volti sono minimalisti e sottolineano solo i grandi occhi minando così l’espressività; se non fosse per i diversi tagli di capelli e altri particolari nell’abbigliamento sarebbe difficile riconoscere un personaggio dall’altro.
Le animazioni sono ottime, anche se le scene d’azione sono poche i movimenti sapranno rispondere alle esigenze registiche con la giusta prontezza e fluidità.
Ottima la scelta dei colori chiari e luminosi che danno sensazione di tranquillità nelle panoramiche giornaliere, l'ambiente sembra realmente un paradiso.
La CG è poco invasiva e di eccellente fattura, usata principalmente per i giochi di luce e le illuminazioni, riesce a regalare ottimi effetti “cibernetici” e di distorsione quando Tenshi usa i suoi poteri. Anche con la comparsa delle ombre Kage verranno usati effetti simili ma più fumosi, nel senso fisico della parola.

L’anime si apre con una sigla poetica ed evocativa che, sulle note di un pianoforte, lascia intendere la natura toccante dell’opera, e durante gli episodi offre alcune canzoni orecchiabili cantate dalla Band e altre tracce che ben sottolineano i momenti ma nulla di particolarmente incisivo. Una piccola curiosità sulla sigla di chiusura, che in molte occasioni è uno sfondo per le conclusioni dell’episodio, sostituendo così la consona chiusura.

Angel Beats! è una serie breve ma intesa, alterna continuamente gag riuscite a momenti incredibilmente drammatici. Nonostante alcuni scelte nel comparto tecnico che potrebbero risultare non gradite a tutti, e soprattutto alcuni buchi a livello di trama (anche se sono piccolezze notabili solo dai più precisini), se ci si lascia trasportare dai giusti sentimenti diventa un’opera incredibilmente intesa, in grado di fare ridere e piangere con incredibile naturalezza davanti all’ingiustizia della vita.


CONTRO 

4.0/10
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ATTENZIONE! Questa recensione è stata scritta da una persona che ha visto tutto l'anime per persone che hanno visto tutto l'anime. Si sconsiglia la lettura a chi non rientra in questa categoria. Livelli di sarcasmo tossici

La storia di "Angel Beats!" è incredibile. Incredibile in "quel" senso. Questo perché nell'anime compaiono paradossi spazio-temporali che spingono la ragione umana ai suoi limiti estremi.
Senza entrare troppo nello spoiler, (il che è impossibile, poiché non c'è una storia da spoilerare) si può dire che in questa serie le normali leggi di sequenzialità temporale che governano l'universo vengono capovolte quando una persona decide di donare degli organi. Anche se ho il sospetto che l'intento di "Angel Beats!" fosse l'opposto, questa serie mi ha fatto cambiare idea riguardo alla donazione di organi, adesso ho capito che gli organi donati vengono trapiantati a persone già morte, quindi preferisco che le mie viscere mi accompagnino sottoterra, almeno staranno con il loro proprietario.

Non solo, ma a quanto pare qui l'umanità non ha fame o sete, ma solo appetito e gola secca. Mi spiego meglio. Sempre per evitare lo spoler-che-non-c'è pensiamo un momento alla Zattera della Medusa di Géricault (per chi non lo conoscesse, Google). E' come se quei poveri, sfiniti, affamati naufraghi, persi su una zattera in balia dell'oceano, si lasciassero morire così, di fame e sete, questo perché la legge morale dentro di loro antepone l'aiutare il prossimo alla sopravvivenza - ovviamente non è andata così, e per fortuna direi. Perfino gli ebrei nei campi di concentramento erano costretti a ricorrere al cannibalismo.

Avete presente quelle storie che il nostro regime trasmette abitualmente su Pomeriggio Cinque, quei racconti lacrimevoli di gente a cui manca il padre, o la madre, o il figlio (ma a tutti loro manca comunque il cervello), quella gente che afferma di averli incontrati in un altro mondo, dove sono felici e non hanno nessun rancore? Insomma, quella gente lì, che fa viaggi dove ci sono tunnel bianchi, oppure si ritrovano in un posto con tutte nuvole?
Ecco, quella gente ha molti amici alla Key. Forse che Key stia per Konferenza Episcopale Ytaliana? Non penso, la dottrina della reincarnazione è contraria alla teologia cristiana, però è divertente che una volta reincarnatosi solo il tizio dai capelli rossi abbia conservato i ricordi della sua battona - questo è quello che ho capito io dal finale, ma ho sicuramente sbagliato: ovviamente il tutto va visto nell'ottica della Legge dell'Amore Universale che governa tutte le cose, la forza del cuore che supera ogni ostacolo e tutte quelle cose là.

Ma vogliamo parlare un po' dei personaggi? (Ehi tu! Non ridere! Ci sono davvero dei personaggi!... o almeno credo). In pratica, il protagonista - è lui il protagonista perché è quello che compare per primo - è la nuova incarnazione di Cristo, sebbene nel proseguo compaia un millantatore che tenti di rubargli il nome. E cioè il suo unico obiettivo è fare del bene al suo prossimo. Per esempio, tu puoi anche chiedergli di farti la sua ragazza, lui acconsentirebbe, magari dicendo che ne hai più bisogno di lui - confessione che lascia spazio a interessanti considerazioni.

Ci sono anche molte ragazze, probabilmente tutte imparentate tra di loro data la straordinaria somiglianza somatica (in Giappone è usanza sposarsi tra parenti), ma questo, si sa, è un classico per la Key. Un consiglio: per distinguerle memorizzate il colore di occhi e capelli, e la cantante no, non è il capo, sono due ragazze diverse.
Degli altri personaggi si deve dire che hanno un ruolo utilissimo: grazie alla loro esistenza il protagonista sarà sicuro di avere degli amici. Questo è il loro ruolo: esistere. E' poco, è vero; ma sapete che TK sa fare il moonwalker?

Infine l'anime propone anche un messaggio abbastanza profondo, e cioè che chi si ribella a Dio, alla fine, è costretto a scomparire; che bisogna accettare tutto ciò che ci capita nella vita; che la vita stessa è un dono meraviglioso, e se la nostra vita è una m***a, allora è una m***a meravigliosa. Il ragionamento vangelico del "nella mia vita tutti mi hanno fatto trenta kancho al giorno, non ho mai avuto una ragazza, quando ho fatto il militare per sbaglio mi sono sparato in un certo posto, alla fine sono morto per sbaglio perché un serial killer mi aveva scambiato per il suo obiettivo, ma sapete una cosa? Io sono contento così! Non voglio niente! Sto bene con questo nulla che ho ricevuto! Ora Dio, per piacere, fammi scomparire!".

Prima di concludere, come non menzionare il tentativo di finale alla "Matrix", con tanto di cyber cospirazione, il quale risulta comprensibile quanto il corano letto da Bossi.

[In un momento di serietà, mi accingo a dire che la realizzazione tecnica dell'anime è impeccabile: il comparto sonoro e quello artistico sono qualcosa di stupefacente. Di solito valuto gli anime metà per il loro comparto tecnico e metà per quello narrativo. Dato che la "storia" è incredibile, assolutamente banale, e tenta di aggrapparsi a temi pseudo-filosofici che altro non sono che campagne di sensibilizzazione, e i personaggi sono tutti dei santi, capaci di sacrificare tutto per gli altri, secondo il mio modesto parere non esiste una storia ma solo alcune "idee" che gli autori vogliono inculcare a suon di lacrime nella testa degli spettatori. In tal caso ho ridotto il range dei voti da 1 a 5; avrei volentieri dato 5, ossia punteggio pieno alla realizzazione tecnica, che merita davvero, nemmeno una sbavatura, sigle comprese, ma il voto è un 4 per il character design delle ragazze troppo simile. Ottimo anime per gli amanti delle trasmissioni di Maria de Filippi e per i bigotti. Tutto sommato da vedere per rifarsi un po' gli occhi e ridere sugli abissi della trama e sul colpo di scena finale con tanto di paradosso spazio-temporale.]



Potete far sentire la vostra voce, oltre che nei commenti, anche con un mini sondaggio che durerà tre giorni!

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