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Quello di volersi librare nel cielo è il sogno dell'umanità, ma è anche un sogno maledetto: gli aeroplani portano il peso del destino di divenire strumenti di massacro e distruzione. (cit. Giovanni Caproni)

Si alza il vento è un film storico e biografico basato su una storia vera, che ripercorre i momenti salienti dei primi trent'anni di vita del noto ingegnere aeronautico giapponese Jirō Horikoshi. L'anime è un adattamento dell'omonimo manga di Hayao Miyazaki, pubblicato durante il 2009. Lo stesso Miyazaki ricopre il ruolo di regista per l'ultima volta, pur non ritirandosi come produttore e fumettista.

La storia, sebbene inizi precedentemente alla Prima Guerra Mondiale, è in gran parte ambientata durante il suo dopoguerra. Fin da bambino, Jirō ha la passione per il volo, ed è affascinato da tutto ciò che riguarda gli aeroplani, al punto che nei suoi sogni incontra spesso il suo più grande idolo e fonte di ispirazione: il signor Giovanni Caproni, grande progettista italiano di aerei e pioniere dell'aviazione. Tuttavia Jirō, a causa della sua miopia, non può pilotare alcun velivolo, e allora decide di concentrarsi sugli studi da progettista di aerei da caccia.

Oltre ai suoi studi, assistiamo a un Jirō ventenne, che durante il Grande Terremoto del Kanto del 1923 (il più disastroso terremoto nella storia del Giappone), incontra e presta aiuto a Naoko, una ragazzina con la passione per la pittura. Questo incontro si rivelerà molto importante per il futuro del nostro protagonista. Trascorrono diversi anni, la sua passione e il suo talento illuminante e prodigioso non passano inosservati: il suo impegno e la sua dedizione vengono notati da figure importanti della casa produttrice di aeroplani che lo aveva assunto, e così Jirō ottiene meritatamente la loro approvazione e il loro appoggio. Tra sogni dove spesso dialoga con il signor Caproni e l'avanzamento dei suoi progetti, ritrova casualmente una Naoko cresciuta, e i due ben presto si innamorano. Ed è sui loro sentimenti che si focalizza l'altra metà del film: Jirō riesce a far coesistere perfettamente il suo amore per l'aviazione e quello per Naoko, ma sono amori entrambi "maledetti". Ed il vento si alza proprio su questo amore: bisogna comunque tentare di vivere. Dopo la pioggia spunta l'arcobaleno: essere in vita è una cosa stupenda. Nonostante le avversità e le sciagure, non ci si deve abbattere e disperarsi, ma è necessario tentare di andare avanti e pensare al futuro, al proprio futuro, e a quello dell'umanità.

Fin da subito, appare chiaramente che Si alza il vento è abbastanza diverso dalla maggior parte degli altri film Ghibli, che solitamente strizzano l'occhiolino d un pubblico vasto e di ogni età. Infatti questa volta il target più cercato e voluto è sicuramente quello adulto, date la costante serietà e drammaticità delle vicende proposte.
I personaggi sono pochi ma ben fatti, i loro caratteri sono quelli tipici dei classici film Ghibli: il protagonista dall'animo gentile, caparbio, ostinato, sognatore e stoico; gli altri personaggi maschili principali sono spesso intelligenti, professionali, saggi e lungimiranti, mentre le figure femminili hanno un carattere forte, deciso, puro, umile e fedele. Talvolta abbiamo l'opportunità di osservare come gli sguardi e i visi espressivi dei personaggi valgano più di tante parole.

Il lato tecnico è indiscutibilmente di alto livello: lo stile è quello tipico dei film Ghibli a cui siamo abituati fin dagli anni '80, con un disegno inconfondibile, un'animazione fluida, superba e curata nei minimi dettagli. Regia, sonoro, musiche e doppiaggio sono impeccabili, come il maestro Miyazaki ci ha sempre deliziati senza mai deludere le aspettative. Diversamente dagli altri film Ghibli però, questo cerca di rimanere fedele a una storia vera, con i suoi pro e i suoi contro: partendo da una storia vera si ha già un buon punto di inizio per l'opera, tuttavia ci sono anche parecchie limitazioni, e se si vuole mantenere la storia come realistica, vi è il rischio di produrre un lavoro non perfetto; le parti oniriche da sole potrebbero non bastare.

Se da un lato abbiamo la drammaticità delle vicende storiche realmente accadute, dall'altra risulta esserci un "ammorbidimento" generale delle scene e dei momenti critici, e l'inserimento di elementi onirici talvolta utopici. Durante la visione dell'anime si ha come la sensazione che manchi qualcosa, non sono presenti alcune informazioni utili per far comprendere meglio la storia, inoltre ci sono diversi salti temporali di anni in cui non viene mai detto quanto tempo sia passato, né l'età dei personaggi. Non che questo fosse fondamentale, ma avrebbe dato maggior comprensibilità all'opera. I vari passaggi con gli anni che passano di volta in volta sono un po' caotici, come quasi a voler dire che sarebbe stato consigliabile leggere il manga prima di vedere il film.
Nonostante qualche perplessità, nel complesso è un bell'anime, godibile e interessante: è una ricostruzione biografica ben fatta e ricca di spunti anche filosofici.