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<b>Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler</b>

Può l'amore sconfiggere vecchi rancori? Tentare un'unione tra due fazioni contrapposte attraverso il puro e sincero sentimento dell'amore sembrava la strada giusta da percorrere per Gennosuke e Oboro, leader di due clan ninja rivali che per secoli si sono giurati guerra. Quando finalmente Hattori Hanzo sigillò il patto di pace tra il clan Iga e quello di Kouga, nulla sembrava opporsi all'unione dei due giovani. Tuttavia quel patto si dirigeva verso la fine, annunciando una nuova guerra ninja. Una lotta all'ultimo sangue per decretare la fazione vincitrice, dietro intrighi politici e lotta al potere, è questo che narra "Basilisk", una serie animata tratta dal celebre manga di Masaki Segawa e basata sul romanzo di Futaro Yamada. Il successo di quest'opera lo si può facilmente comprendere non solo dalla trama (mai scontata ed intrigante), ma anche dai personaggi: ognuno di loro possiede una forte personalità che viene ben caratterizzata nel corso della narrazione degli avvenimenti. I combattimenti sono avvincenti, ritratti in modo magistrale, mostrando le tecniche e i vari "poteri" dei ninja di entrambi i clan, con una perfetta armonia tra azione e sentimenti. Nell'opera non mancano infatti momenti toccanti che si alternano a scene sanguinose e violente. I personaggi non sono mostrati quindi come macchine da guerra, totalmente estranei a qualsiasi sentimento, ma come uomini e donne che conoscono il dolore, lo sconforto, la gioia e la paura. In "Basilisk" sono i sentimenti a muovere la trama, è questo ciò che più mi colpisce e che dal primo episodio mi ha fatta appassionare a questa storia. Penso che sia questo il punto di forza di quest'opera, aldilà della narrazione in sè e alla descrizione delle scene di combattimento ninja. Dal punto di vista grafico non trovo alcuna pecca, anzi soprattutto le scene di combattimento sono ben descritte, inoltre ho amato i vari flashback che hanno approfondito la caratterizzazione dei personaggi e la loro storia. Sotto l'aspetto sonoro, ho apprezzato molto le scene accompagnate dalla melodia del flauto (utilizzato molto nelle scene più drammatiche e toccanti della serie), nonchè la sigla di apertura e di chiusura. In conclusione il mio giudizio non può che esere più che positivo, soprattutto in considerazione del fatto che una volta terminata una puntata non vedevo l'ora di visionare la successiva, cosa che mi capita di rado, infatti ho provato la stessa frenesia solo con pochissime serie. A parte ciò, ad avvallorare il mio giudizio, vi è la consoderazione che le storie ambientate nel Giappone antico, o più in generale di natura storica, sono da sempre le mie preferite. Non potevo non apprezzare Basilisk, considerandola una storia che bilancia perfettamente sentimenti e azione, e che mi ha lasciata con il fiato sospeso dalla prima sino all'ultima puntata (cosa non da poco!). Reputo "Basilisk" un esempio di come anche storie incentrate su combattimenti e ricche di azione possano celare una fitta trama di sentimenti che arricchisce di magia l'intera opera.