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La prima volta che ho visto questo anime, mi sono fermato al primo episodio a causa di alcuni fraintendimenti. Dopo anni, ho deciso di dare una seconda possibilità alla serie, ed è stato allora che ho scoperto di aver preso un granchio.

Trama
Koyomi Ararami sta tranquillamente salendo per le scale della sua scuola, quando vede una ragazza cadere; come ogni gentiluomo che si rispetti, la prende al volo ed è allora che scopre che questa ragazza, Hitagi Senjougahara, è quasi priva di peso. Ignorando le minacce della ragazza, Koyomi decide di presentarla a Meme Oshino, l'uomo che tempo prima aveva aiutato anche lui.

Grafica e personaggi
La particolarità di questo anime sta soprattutto negli aspetti grafici. Ciò che colpisce non è tanto il design dei personaggi, che comunque è ottimo, ma gli scenari e le animazioni attorno ad essi. Si va da sfondi surreali (come una strada costellata da un numero esagerato di cartelli) ad altri apparentemente normali e ad alcuni decisamente troppo normali (uso di foto e filmati reali). Al primo impatto può confondere, e non poco, ma, con l'avanzare degli episodi, solitamente ci si fa l'abitudine.
In passato sono stato tratto in inganno dai primi 90 secondi del primo episodio, a causa di una rapida sequenza di immagini che sembrava introdurre a una sorta di splatter. Le scene sanguinose però sono abbastanza rare e spesso sono ben censurate.

Un punto a sfavore è invece l'uso delle schermate testuali per determinati monologhi o discorsi tra protagonisti; il problema non sono tanto le frasi ma il poco tempo che si ha per leggerle, dato che alcune di queste durano pochi decimi di secondo. E' praticamente impossibile leggerle senza riavvolgere il video o rallentare la riproduzione.

Ciò che trae in inganno sono anche gli stessi personaggi. La prima impressione che ho avuto del protagonista era quella del classico bravo ragazzo, casto e puro, che si fa in quattro per aiutare il prossimo e passa in secondo piano nelle scene più importanti; impressione vera solo in parte, dato che Koyomi riesce ad attirare non poche risate man mano che si va avanti.

Sigle e doppiaggio
La sigla principale si chiama "Staple stable": non offre spoiler ed è abbastanza orecchiabile. Non la sentiremo da subito, ma dal secondo episodio, e talvolta lascerà lo spazio ad altre opening basate sul personaggio che darà nome al capitolo. In alcuni episodi, l'opening è del tutto assente mentre è sempre presente la ending, "Kimi no Shiranai Monogatari", che è altrettanto bella.
"Bakemonogatari" può contare su un cast di doppiatori piuttosto conosciuti. Ritroviamo ad esempio Kana Hanazawa, doppiatrice di Kosaki Onodera in "Nisekoi", Takahiro Sakurai, doppiatore di Crusty in "Log Horizon" e molti altri.

La serie "Monogatari"
Non posso introdurlo nel mio giudizio, ma ciò che confonde della "Monogatari Series" è proprio la scelta dei nomi nei vari capitoli della saga. Hanno tutte in comune la parola "Monogatari", ma solo questo non basta a chiarire le idee su quale di esse venga prima e quale dopo. Nel caso vogliate proseguire la visione di questo anime, tratto dalle light novel di NisiOisin, vi dico già che il sequel di "Bakemonogatari" è "Nisemonogatari".

Commento e giudizio finale
La sola cosa che non sono riuscito a mandare giù di "Bakemonogatari" è l'eccessiva rapidità dei monologhi testuali che mi hanno costretto a riavvolgere più e più volte gli episodi, facendomi perdere un sacco di tempo (non riesco a immaginare come si faccia a leggerle in TV). E' solo questa la ragione per cui non do un 10 a "Bakemonogatari".
Per il resto, mi ritengo soddisfatto. Ogni capitolo riesce a sorprendere, ogni storia a coinvolgere emotivamente, ma, soprattutto, è la conclusione di ognuna di esse a risultare inaspettata. Queste caratteristiche ci accompagneranno per tutto il resto della serie "Monogatari". Consiglio vivamente la visione di questa serie e, se proprio non siete convinti, di guardare almeno i primi due episodi.