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"Sword Art Online" è il sogno di ogni giocatore di ruolo che si rispetti, la possibilità di entrare fisicamente nel proprio gioco preferito, diventandone assolutamente il protagonista reale. Chi gioca a SAO finisce nel mondo di Aincrad, un mondo popolato da mostri, in cui l'abilità nella spada fa la differenza. Ogni giocatore è connesso al gioco tramite il Nervegear, un dispositivo che collega il cervello al gioco e fa sì che il giocatore possa impersonare e controllare realmente il proprio personaggio virtuale. Tutto molto bello, se non fosse che presto gli utenti connessi a SAO si rendono conto che non riescono a fare il logout dal gioco. Il creatore del gioco, Akihiko Kayaba, si presenta ai giocatori informandoli che, se vogliono tornare nel mondo reale, devono prima superare ogni piano del castello volante di Aincrad e sconfiggerne il boss finale. Solo che, se dovessero morire una sola volta durante l'impresa, essi morirebbero anche nel mondo reale.
Questo è il mondo di "Sword Art Online", il mondo in cui si trovano intrappolati anche Kirito e Asuna, i quali, dopo diverse avventure, si ritrovano a giocare insieme.

Il motivo per cui amo tanto "Sword Art Online" è che credo che quello di impersonare davvero un personaggio di un altro mondo sia il sogno di molti e il fatto che alla fine quel mondo virtuale sia diventato il vero mondo per i giocatori ha portato definitivamente a confondere le due realtà. Così Kirito si innamora di Asuna nel mondo virtuale, ma la amerebbe lo stesso anche se fosse nella realtà. La storia di Kirito e Asuna mi ha preso molto, ma sono tanti i personaggi di "Sword Art Online" che mi sono piaciuti, come Yui e Klein. La grafica è molto accattivante, gli scontri coi mostri spettacolari e la storia è davvero innovativa. Il finale poi è meraviglioso.
Uno dei miei anime preferiti.