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7.0/10
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Uccidi o sarai ucciso.
Quante volte abbiamo sentito questa frase? In TV, nei film, nelle riviste, negli anime, nei telefilm, nei manga. Proprio su questi ultimi vorrei soffermarmi per parlarvi di uno in particolare. Per essere più precisi un manhwa, ovvero un fumetto coreano, per chi non lo sapesse. Ed è proprio in Corea che è nato Jackals, un seinen di 7 numeri scritto da Shinya Murata e illustrato da Kim Byung Jin, per farci tornare indietro nel tempo fino ad una città del XIX secolo. Questa città, Friedlich Town, ricorda in tutto e per tutto una Londra di fine '800, che sappiamo tutti come a quei tempi fosse un posto molto malfamato e ricco di criminali e feccia della peggior specie. Una città cupa, grigia, tetra, misteriosa, pericolosa, dove se ti avventuri per strada da solo dopo una certa ora non sai chi potresti incontrare. Ed è proprio in questo scenario lugubre che si intrecciano le vicende di due persone in particolare, possiamo dire di un cacciatore di taglie e di un assassino. Le due persone citate sono rispettivamente Foa detto "il Requiem" e Nicol detto "l'Alligatore". Stiamo parlando proprio dei protagonisti della storia, due ragazzi le cui vite verranno totalmente sconvolte dai fatti narrati in questa miniserie.
Jackals racconta la guerra di due gang di criminali rivali, i Gabriella e i Tennoren, i quali hanno il completo dominio della città, occupandone le rispettive metà. Le due organizzazioni criminali vantano ognuna i migliori componenti in azione ma nessuna delle due si decide a fare il passo decisivo per togliere di mezzo la fazione rivale. Tutto finché Nicol non riceve un incarico da parte dei Gabriella di eliminare una persona...

Ed è qui che iniziano le avventure di Jackals e il suo susseguirsi di intrighi, tradimenti, colpi di scena e alle spalle e sangue, sangue, sangue e ancora sangue. Ed è qui che mi riallaccio alla frase iniziale. Come avrete capito, Jackals è ricchissimo di combattimenti, i quali finiscono quasi esclusivamente con la morte di uno dei due combattenti. Il mondo di Jackals è un posto terribile, dove non c'è spazio per i deboli, per i codardi, ma anche per tutti coloro che vogliono trascorrere una vita tranquilla. I cittadini di Friedlich Town sono per la maggior parte criminali che si uccidono tra di loro per soldi, donne, droga e qualsiasi altro affare commissionatogli dalla propria organizzazione, ma non solo. Si uccidono anche per una semplice spinta, un incrocio di sguardi inavvertito e un semplice urto. È proprio un mondo difficile, dove bisogna essere forti e dal cuore freddo per sopravvivere. Ed è così che si conclude ogni combattimento, con la morte scenica del combattente, che perde la vita per un braccio mozzato, per una decapitazione, ma anche per essere tagliato a metà direttamente.
Infatti su Jackals non si combatte a mani o con pistole o con bastoni da arti marziali. O meglio, si combatte anche con questi, ma prevalentemente vedremo spadoni, sciabole, asce, dinamite, il tutto ingrandito più del normale per creare effetti splatter del tutto forti e dall'ottimo impatto visivo.

Il tratto di Kim Byung Jin ci offre una linea molto precisa e curata in tutta la storia per poi creare un effetto sporco e disordinato nelle scene splatter, dove vedremo teste volare via, corpi orrendamente squartati e altre mutilazioni che non vi elenco. Il tratto subisce una lenta evoluzione, andando a migliorare decisamente verso la fine della storia, un vero peccato dato che si poteva apprezzare meglio prima.
Jackals è un fumetto sporco, cupo, tetro, dove non c'è il benché minimo cenno di felicità nell'aria o nei personaggi, e tutto questo si avverte subito, lasciando il lettore in un senso di negatività e pessimismo sul come possa evolversi la vicenda.

L'edizione curata da J-Pop ci offre un'edizione di ottima qualità, con una sovraccoperta molto robusta e resistente, le iniziali pagine a colori, carta bianca e dall'ottima qualità, brossura eccellente e un raccoglimento a "volumetti" delle pagine. Il tutto per un'edizione che si sfoglia senza nessuna difficoltà e dall'ottima maneggevolezza.
Ci troviamo davanti, quindi ad un'ottima serie? No, ma leggerla non vi dispiacerà per niente, perché la sua storia saprà interessarvi e, perché no, stupirvi in alcuni particolari. Il mio voto è un 7+, dato che la storia non rappresenta una grande fonte di originalità e perché la caratterizzazione dei personaggi non è di certo ottima.
Chissà se anche voi, durante la lettura, non vi troviate tesi e angosciati come i combattenti dei quali starete leggendo le loro gesta?