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7.0/10
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Manga a cui sono fortemente legato, ma che, confesso, mi ha lasciato con un pizzico di amaro in bocca. Storia ricca di intrighi e di colpi di scena, ma che a mio modesto parere dopo il settimo volume comincia una parabola discendente che la porta a divenire banale e ripetitiva, sicuramente a causa dell'enorme successo che ha costretto la Ohba ad allungare il brodo.

Il punto forte di questo manga è il soggetto, davvero innovativo. Il destino ha voluto che un ragazzo di 17 anni, Light Yagami, con un Q.I. sopra i 200 punti, trovasse per la sua strada il mezzo per cambiare il mondo: un quaderno che contiene in sé la possibilità di decidere della vita o della morte di qualunque essere umano. Tale grande potere porta con sé, tuttavia, una grande maledizione. Chi entra in possesso del quaderno è destinato a condurre un'esistenza infelice che lo porterà ad una morte terribile senza possibilità alcuna di accedere né al paradiso né all'inferno. Nonostante questo il giovane comincia a purificare il mondo dalle persone da lui giudicate indegne di farvi parte, uccidendo allo stesso modo ogni sorta di criminale. È qui che entra in scena L, il più grande detective mai conosciuto, che tenterà di fermarlo con ogni mezzo possibile.

La storia va avanti spedita, senza inutili flashback mai presenti nella trama, gli intrighi non risultano pesanti conferendo alla trama verosimiglianza. La psicologia dei personaggi si evolve con la storia non restando, come sottolineato da altri, statica. Yagami da ragazzo di sani principi deciso a diventare un agente per combattere il crimine si evolve sempre di più nella sua nemesi, i criminali da lui tanto odiati, facendo crescere a dismisura il suo delirio di onnipotenza che lo porterà sull'orlo della pazzia. Al contrario L da personaggio quasi mitologico come ci viene presentato inizialmente, appare sempre più umano avvicinandosi di molto al lettore. Grande merito dell'autrice è stato quello di riuscire a far identificare i lettori con uno dei due personaggi aumentando in tal modo la suspense percepita.

I personaggi di secondo piano sono quasi tutti ben approfonditi, commovente la figura dell'ispettore Yagami costretto dal fato a dar la caccia al proprio figlio. Unica eccezione è rappresentata dalla quasi inutile Misa, la quale null'altro è se non il banale tentativo di introdurre una presenza femminile all'interno della storia.

Ad ogni modo oserei definire fino al settimo volume questo manga un capolavoro. Qui però comincia il lento declino dell'opera, su cui non mi dilungherò, che si conclude con un finale quanto mai scontato. Disegni perfetti dall'inizio alla fine, quasi fotografici.