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9.0/10
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<i>"Nothing's what it seems to be, I'm a replica".</i>

Per quanto possa sembrare fuori luogo citare i Sonata Arctica in sede di recensione, questa frase è forse l'unica che può descrivere la vera natura dell'opera di Karakara Kemuri. Replica può essere tutto tranne ciò che sembra, apparentemente, essere.

La trama è una delle innumerevoli applicazioni di questo concetto: Manji è una guardia del corpo; è testardo, incosciente, violento e costantemente disoccupato. Questa sua condizione lo porta a viaggiare di continuo, e, per caso, ad incontrare Cal, enigmatico ragazzo coinvolto in una grande battaglia. Egli è infatti membro dei CARDS, un'organizzazione segreta che ha come obiettivo la distruzione dei TOYS, giocattoli portatori di morte, creati dal diabolico costruttore AAA. Coinvolto nel conflitto, a Manji non resta che unirsi ai CARDS per porre fine ai piani di distruzione di AAA.

Per quanto la trama possa sembrare banale e sappia di già visto, Replica riesce a trarre da questo incipit uno sviluppo solido, coerente e ben orchestrato, utilizzando come fonte ispiratrice il celeberrimo romanzo di Lewis Carrol. Nelle avventure che caratterizzeranno le battute iniziali dell’opera, potremo fare quindi la conoscenza di personaggi come lo Stregatto o il Leprotto Bisestile; essi non vengono introdotti a puro scopo di fan service (in concomitanza con lo scoppio dell’Alice-Mania) ma solo perché la loro presenza è necessaria, in un contesto più ampio e complesso, dove riescono a trovare spazio in maniera naturale. Per quanto riguarda questo segmento narrativo, l’autrice dà spazio a vicende, relative ai personaggi sopracitati, che si rivelano sì importanti ai fini della trama, ma non in maniera proporzionale alla lunghezza dell’opera (che ricordiamo essere pari a 4 volumetti). Da questo punto di vista, Replica risulta quindi sbilanciato molto verso la fine, che nasconde parzialmente la bontà dei primi due volumetti, molto importanti al fine dell’approfondimento psicologico dei personaggi e all’introduzione di fondamentali elementi legati allo sviluppo della storia. Piacevolissimo e stupefacente è il finale che, oltre a proporre delle doverose e generose scene d’azione, riesce ad offrire al lettore un altro spazio di genuina introspezione relativa ai personaggi principali, scelta a mio parere gradita e da prendere a modello.

Ed è direttamente dal bellissimo finale che si può trarre una riflessione sul comparto personaggi di Replica: sono pochi i manga dove mi è capitato di vedere una cura così certosina in questo senso. E anche in questo caso abbiamo l’ennesima dimostrazione della vera natura dell’opera: niente è come sembra essere. I personaggi tratteggiati dall’autrice possono sembrare, ad una lettura preliminare ed incompleta, assolutamente stereotipati. È solo col passare del tempo e delle pagine che essi vengono approfonditi, con cura maniacale, con una progressione dolce che si protrae per tutti i volumi dell’opera, con intelligenza, con stratagemmi grafici e narrativi. Quando si parla di queste meraviglie nell’ambito dei personaggi s’intendono tutti i personaggi, compreso il gran cattivo di turno: graficamente ben caratterizzato, approfondito in modo umano e ben lontano dagli stilemi che compongono il villain nel fumetto giapponese moderno.

Altrettanto profonda è la trattazione dei temi che spaziano dalla dicotomia amore-odio ad altri molto cari ad Isaac Asimov e Phillip K. Dick, che non esporrò per evitare spoiler e che vengono ripresi in modo personale e mai banale.

Dal punto di vista squisitamente grafico Replica si attesta su ottimi livelli: i personaggi sono ottimamente caratterizzati da tratti curati, puliti ed estremamente personali e la dinamicità degli stessi viene rappresentata in maniera ineccepibile. È doveroso fare un appunto leggermente negativo sugli sfondi: quando ci sono svolgono in modo funzionale il loro lavoro, senza far gridare al miracolo. Spesso e volentieri (nelle scene d’azione ma anche non) vengono tralasciati: un vero peccato, dato che questo elemento sarebbe stato un valore aggiunto per la già ottima immersività dell’opera.

Infine arriva il capitolo edizione: GP Publishing non riesce, purtroppo, a proporre un’edizione ben curata e competitiva. A 5.90 euro l’editore non fa altro che proporre pagine in bianco e nero, comprese le illustrazioni a colori trasformate in scala di grigi, e una misera copertina plastificata. Da segnalare alcuni errori di typing e di stampa: questi ultimi consistono nel taglio parziale di alcune vignette sui bordi superiori ed inferiori delle pagine.

In conclusione, Replica è un manga coraggioso, curato e meraviglioso, in cui tutto è diverso da quello che sembra: la storia, i personaggi, i temi, per quanto possano essere considerati già visti e banali ad una lettura superficiale, svelano il proprio valore intrinseco in un secondo momento. Un’opera consigliata a tutti, a patto di saper leggere con la mente, oltre che con gli occhi.