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Knife edge girl è una raccolta di tre storie sceneggiate e disegnate da Furutsuji Kikka, autrice avvezza al genere yaoi, per questo non sapevo cosa aspettarmi da questo volume unico e mi sono dato alla lettura non senza timore. Infatti ci ritroviamo un ragazzo che funge da comparsa, che viene descritto come un "completamente pazzo per i ragazzi" (per fortuna senza nessuno sviluppo successivo). Rimane da capirne l'utilità.

La prima storia del volume è "Graffiti", la migliore.
Due ragazze, una frequentante il corso diurno, l'altra il serale, condividono lo stesso banco, e lo usano per scambiarsi messaggi. Tutto sembra iniziare come un gioco, ma presto quei messaggi scritti sul banco diventeranno molto importanti per entrambe.
Il punto debole della storia è la mancanza di un background psicologico adeguato: non viene spiegato perché entrambe rifuggono la realtà per dare tanta importanza a dei messaggi scritti da una persona di cui non sanno nulla.
Eppure con quei messaggi, che non dicono neanche molto, sembrano riuscire a leggere l'una nel cuore dell'altra, come se si comprendessero alla perfezione.
Un legame strano quello che si viene a creare, saldo ma effimero, almeno finché non si ha una svolta nella storia quando le due ragazze si incontrano per un caso fortuito e riescono a riconoscersi. Si ha quindi una tempesta emotiva, che rimescola e confonde i sentimenti delle ragazze.
La storia, più che essere bella in sé, colpisce per la poesia dello scambio dei messaggi con una persona sconosciuta, l'attesa per leggerne uno nuovo, la curiosità verso il contenuto di quel messaggio, la dolcezza che può scatenarne un sorriso.

La seconda storia, "Knife edge girl", è quella che dà il nome al volume.
Una trama molto più semplice e meno originale: una ragazza chiede sostegno ad una amica perché non si sente sicura nell'affrontare un esame per l'università. In passato l'amica le aveva già infuso fiducia per un precedente esame con un abbraccio, e la protagonista si è convinta che sia stato proprio quell'abbraccio a permetterle di superare il test. Ma stavolta l'esame è molto più difficile, per questo anche il "rituale" per poterlo passare esige di più: un bacio. L'amica, preda di timidezza e blush, ovviamente si rifiuta. La notte però, mentre la protagonista sta dormendo (o così sembra), l'amica le dà sulla guancia il bacio richiesto. Una scena davvero ben presentata, priva di dialoghi, bastano i disegni. Così come la scena in cui l'amica rivela di aver eseguito il "rituale". Sicuramente le due parti migliori di questa storia.

Infine, la terza storia è "Tourteau fromage", la più brutta delle tre.
Due ragazze, conosciutesi per caso, si rincontrano, di nuovo per caso. La protagonista viene invitata a guardare la rappresentazione teatrale dell'altra ragazza e le due diventano amiche.
Qui manca completamente il momento in cui la protagonista capisce di essere attratta dall'altra ragazza. C'è solo un accenno, non abbastanza. Le due non hanno vissuto alcun particolare evento che potesse legarle insieme, non si sono mai avvicinate in nessun modo, anche i loro discorsi non nascondono alcun speciale significato. Insomma si ha l'impressione di una grande forzatura.

I disegni sono buoni, alcuni punti dei visi sembrano disegnati in modo strano, mentre altri sono ritratti ottimamente, in particolare l'amica della protagonista della seconda storia è senz'altro quella disegnata meglio.
Nella prima e nella seconda storia, nei momenti più importanti, le vignette sono gestite magnificamente, dando ad ognuna la grandezza, la posizione e lo spessore che la scena richiedeva, massimizzando così le emozioni suscitate dai fatti narrati.

Un buon volume unico, ma nulla di più. Nessuna storia è veramente memorabile, nessuna relazione è fortemente coinvolgente, nessun sentimento è profondamente impresso. Rimane comunque una lettura piacevole con dei buoni momenti di dolcezza.