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La Corda d'Oro è una pietra miliare del reverse harem, un esempio a cui molte storie dovrebbero ispirarsi per non andare contro l'opinione dei fruitori del genere, i quali in molte occasioni lamentano la stupidità dei personaggi e la pochezza dei valori degli stessi. Pubblicato inizialmente come videogame dalla Koei, viene adattato in manga da Yuki Kure nel 2004 sulla rivista Lala, in un'idea che vedeva camminare pari passo la mangaka con gli autori del gioco. L'umiltà che la Kure mette nel far suo questo progetto riesce a dare al manga una marcia in più rispetto agli altri elementi multimediali che arricchiscono il mondo di Corda, ma è soprattutto con l'uscita dell'anime nel 2006 che diviene un vero e proprio fenomeno a tutto tondo.

Ispirato dal grande amore per la musica, il fondatore del liceo Seiso divide l'istituto scolastico in due macro sezioni, fra le quali nel corso del tempo inizia a scorrere cattivo sangue: la sezione tradizionale guarda diffidente quella musicale, che di rimando tratta con sufficienza gli esponenti della sorella. In un'operazione volta a smuovere la disillusa gioventù di oggi, che preferisce il risultato bell'e pronto all'impegno e al sacrificio, il folletto Lili consegna nelle mani di una confusa alunna, Kahoko Hino, un violino magico, premendo affinché la ragazza partecipi al concorso interno della sezione musicale, sebbene faccia parte della fazione opposta e di musica se ne intenda meno che zero. Spinta dall'ingenuità di aiutare la piccola fata, Hino si lancia nella titanica impresa di sfidare i valenti musicisti della Seiso, dai quali riceverà filo da torcere sotto molti punti di vista. Ammirando gli altri partecipanti al concorso, comincia a maturare il desiderio di dedicare tutta la sua vita alla musica, ma sentendosi fuori luogo e manchevole di tecnica e capacità, la raggiante Kahoko tenderà ad affidarsi al violino magico donatole, lasciando che lo strumento esprima l'amore nascente per quell'universo. In una storia d'ambientazione scolastica condita da pentagrammi, note, musicisti di fama mondiale, violini, trombe, flauti e clarinetti, si consuma l'amore per la musica in un contratto di matrimonio fra il suonatore e il suo strumento.

Hino è senz'altro una protagonista valida; a differenza di molte sue colleghe dei reverse harem, la dolce fanciulla dell'indirizzo tradizionale ha una forza di volontà e una passione tale da rigare dritta per la sua strada, senza fermarsi a sperperare tempo in lambiccamenti inutili. Mentre infatti solitamente le protagoniste di questo genere sono in balia di emozioni contrastanti verso i vari bellissimi che ronzano loro intorno e perdono di vista cos'è che erano chiamate a fare, Hino segue un sentimento provato sulle note dell'Ave Maria di Schubert dall'inizio fino alla fine del manga, lasciando quasi di stucco quando nell'ultimo volume comprende di aver percorso una via che portava a lui e a lui soltanto, lui che con la sua musica è sempre stato presente per lei, dal primo istante in cui ha sfiorato le corde di quel violino. Una protagonista femminile così forte ha bisogno di maschi dalla personalità altrettanto decisa: i ragazzi di Corda hanno tutti un carattere ben definito, che li contraddistingue l'uno dall'altro e li identifica in un prototipo di personaggio che però non viene vissuto fino in fondo, lasciando ampi margini di originalità; sebbene liceali in piena fase adolescenziale, non si lasciano influenzare in modo completo dall'amata, snaturandosi o votandosi a lei anima e corpo, ma mantengono la propria unica dignità fino alla fine. Il ragazzo più forte di Corda è Tsukimori, perché anche quando arriva a comprendere che quello che prova per Hino è amore, non si distrae dall'obiettivo prefisso nemmeno per un secondo, continua a seguire seriamente la sua strada, avendo piena fiducia nella ragazza, promuovendone le intenzioni e incoraggiandone la forza d'animo, senza però perdere di vista chi è lui e cosa vuole fare nella vita. Non si contraddice mai nelle scelte che fa e in linea col suo modo d'essere mantiene un atteggiamento deciso, ergendosi a modello per la ragazza e i suoi coetanei, conscio del fatto che la protezione più alta che può offrire a Hino è proprio quella di esprimere se stesso fino all'ultimo.
E' anche vero che tutti i personaggi di Corda sono dinamici e cambiano molto nel corso della storia, tant'è che lo stesso Tsukimori si riscopre fare cose che prima non sapeva nemmeno gli appartenessero e accusa dolcemente Hino di "mandarlo sempre fuori di testa". Altro esempio è il lunatico e bipolare Yunoki, che con la sua doppia personalità mette spesso in crisi Hino: negli ultimi volumi il suo personaggio così pieno di sé e convinto della posizione che occupa, subisce una maturazione profonda, dovuta in risposta all'istinto più recondito che gli albergava dentro da molto prima di conoscere l'onesta Kahoko, sfruttando la stessa come stimolo per venir fuori ed ergersi vittorioso sul suo casato. Quell'istinto legato all'amore viscerale per la musica e per il proprio strumento, che può essere conflittuale, come per Tsuchiura e il pianoforte; simbiotico, tipo quello di Shimizu col violoncello che lo tiene sveglio di notte a suonare fino all'alba; necessario, come è per la timida Fuyuumi che solo grazie al suo clarinetto riesce a comunicare con le persone; o divertente e piacevole, come quando Hihara impugna la sua tromba e si lancia in un allegro dalle tinte accese. Anche Hino prova un sentimento d'amore nei confronti del violino magico: pur se all'inizio è combattuta fra la consapevolezza di non essere meritevole di quei complimenti che andavano piuttosto fatti allo strumento, e la nascente passione per lo stesso, col tempo si affeziona a tal punto a quell'unico violino che alla sua scomparsa si sente smarrita, quasi avesse subito un lutto effettivo.

L'elemento sovrannaturale che impregna il titolo di questo manga di Yuki Kure, la famosa corda d'oro di quel violino magico ricevuto in regalo da un folletto che voleva instillare l'amore vero per la musica nei giovani d'oggi, si esaurisce alla fine dell'ultima selezione del concorso interno di musica del liceo Seiso, e lascia il posto ad una magia più grande intrinseca alla natura umana: la capacità di rimettersi in piedi, ricominciare a lottare per il proprio sogno, non arrendendosi dinanzi alle difficoltà e facendo sacrifici immani, continui sforzi, prove, tensioni, per avere dalla vita un coronamento e piena realizzazione di sé.

La forza de La Corda d'Oro, infatti, si concentra nell'amore per la musica, che come sottofondo alla storia, in attimi si fa più incalzante, come quando Tsukimori deciso afferma che l'unica cosa che ha nella vita è la musica e nient'altro, in cert'altri momenti mantiene un ritmo adagio e con delicatezza accompagna la quotidianità dei protagonisti. Forse il momento più alto lo si raggiunge proprio con Tsukimori bambino, che in uno dei tanti capitoli extra che costellano l'opera arricchendola di episodi inediti sull'infanzia dei personaggi e sulla loro visione delle cose, trema al solo pensiero che un suo coetaneo possa ferirlo al braccio, negandogli la possibilità di continuare a suonare il violino. La stessa Hino più e più volte nel corso della serie abbraccia lo strumento quasi fosse il suo unico amore, stesso abbraccio che riserverà al prescelto nell'ultimo volume, scegliendo definitivamente la melodia a cui il suo cuore vuole votarsi.

I suoni che si sentono echeggiare nelle aule della sezione musicale sono note di brani famosi di musica classica, che da Beethoven, Chopin, Bach, Kreisler, si concludono nel soave inno di Schubert alla Vergine, che rappresenta il legame più arcano fra i due violinisti protagonisti della serie. A volte riferendosi ai manga musicali si dice che essi perdono rispetto al corrispettivo animato, che ammalia anche l'orecchio con la colonna sonora. In parte ciò è vero anche per Corda, pur se alcuni spartiti di classica sono così famosi che non c'è nemmeno necessità di andarseli a cercare che già troneggiano nella testa con le loro note. Inoltre quando la Kure disegna un musicista riesce a dargli quell'aura di magnificenza che questi assumono insieme allo strumento sul palcoscenico, dipingedogli sul volto un'espressione di beatitudine e su quello dell'ascoltatore la meraviglia. Il tratto dell'autrice è molto pulito, bello e convincente, soprattutto nelle linee degli strumenti musicali. Altrettanto belli sono i bishonen di Corda, che in puro stile reverse harem esalta la bellezza maschile, toccando vari stereotipi, come lo shota Shimizu o lo yandere dal capello lungo Yunoki, il simpatico e sbizzarrito Hihara, il composto Tsukimori e lo sportivo Tsuchiura, per terminare nel principesco Kaji. Dall'altro lato abbiamo una Hino tratteggiata nella sua normalità di ragazza qualunque, che con il solo grande carattere riesce a smuovere il cuore di tanta beltà e ad assumere splendore etereo agli occhi dei ragazzi che la guardano.

L'edizione della J-POP è ottima, con sovraccoperta, carta lucida e buon adattamento, ma la tempistica col quale il manga è stato distribuito in Italia, soprattutto per gli ultimi tre volumetti coinvolti nel periodo della fusione tra la casa editrice milanese e la GP-Publishing, ha logorato i lettori. Per un momento mi è balenato il timore che non l'avrebbero mai concluso, perché sono passati infiniti mesi senza vedere la luce di un nuovo volume. Il prezzo di 5.90€ è alto per uno shoujo manga di 17 numeri, ma data l'edizione e gli standard della J-POP non me ne lamento più di tanto.