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Esistono anime che mi piacciono, altri che mi hanno intrattenuto molto e altri ancora che ricorderó per sempre.
"Fullmetal Alchemist: Brotherhood" fa parte di quest'ultima categoria.
Le azioni si svolgono agli inizi del '900 in uno Stato che ricorda un po' l'Europa attuale e tratta del viaggio alla ricerca della famosa Pietra Filosofale dei due fratelli alchimisti Edward e Alphonse Elric, i quali hanno alle spalle un passato a dir poco orrendo. Grazie alla loro grande abilità i due fratelli diventano alchimisti di stato giovanissimi.
Ma quali sono i punti di forza di questo anime?
Personalmente, ho adorato l'unione della comicità di molti personaggi (i fratelli Elric, il colonnello Mustang, Maes Hughes e il Generale Alexis Armstrong in primis) alla drammaticità della trama, quindi l'uso della comicità per alleggerire l'enorme tristezza di fondo. Un "altro punto a favore di Fullmetal Alchemist: Brotherhood" è sicuramente la sequenza delle azioni: tutte le puntate presentano elementi importanti per la trama, e ciò fa si che l'anime si guardi con molta attenzione.
I personaggi inoltre sono davvero ben caratterizzati, soprattutto il Colonnello Mustang, l'homunculus Greed e Riza Hawkeye.
Ultimo aneddoto, ma non meno importante, è l'uso dei filler: in tutto l'anime sono presenti solamente 2 filler (il primo e il ventisettesimo episodio) e sono stati utilizzati in maniera a dir poco ottima: il primo episodio ci fa capire cosa ci attende a grandi linee e introduce vari personaggi, mentre il ventisettesimo episodio è utilizzato per fare un riassunto di tutto ciò che è successo prima e ci fa conoscere ulteriormente il padre dei protagonisti, Van Hoheneim, due episodi che considero a dir poco geniali (nonostante siano filler).
Insomma, il valore di questo anime sta nei dettagli, nella gestione della trama e nella genialità di chi l'ha scritto.
Non posso non dare il voto massimo.