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Vincent van Gogh. Una figura ammirata e resa mitica grazie alle sue opere, simboli di pazzia e emozioni. Cosa succederebbe se prendessimo tale artista e ribaltassimo la sua stessa essenza? Ecco, è da qui che Hozumi parte a raccontare, a modo suo, Vincent e Theo van Gogh, famosi per il loro scambio epistolare e per l'amore che nutrivano l'uno per l'altro. E questo, nonostante sia un ottimo preteso per vedere la storia di van Gogh sotto un nuovo punto di vista, non implica che sia un manga storico o altro. Anzi.
Di storico abbiamo poco o niente. Perfino l'aspetto fisico dei fratelli viene modificato a piacimento dell'autrice e questo può far storcere il naso. In effetti almeno l'esteriorità dei due protagonisti poteva lasciarla invariata! Tralasciando questo dettaglio è proprio la storia che ha qualcosa che non va: l'idea, ottima, di un Theo che vuole andare contro i dogmi della Francia di fine ottocento è lasciata a se stessa, quasi Hozumi volesse dirci che si è sbagliata, che per raccontare Vincent van Gogh non ce n'era bisogno. Tutto è sbrigato in fretta e furia, probabilmente perché sono solo due volumi e non c'era il tempo di trattare un argomento così grande e ingombrante.

Vincent, poi, è un nodo dolente, per certi versi. Ho apprezzato molto il personaggio in sé e per sé, ma manca completamente di correlazione tra i quadri ideati e il dolore di VIncent. Il Vincent del manga è un genio mite, che sa leggere negli altri e donare tantissimo, non vi è però dolore o analisi introspettiva. È semplicemente, mi verrebbe da dire, un idiota che sa esattamente come usare il pennello. Davvero Hozumi non ha voluto prendere nemmeno un po' del carattere per certi aspetti affascinante del vero van Gogh per il suo manga? Ciò mi lascia perplessa. Neppure nella storia reale, nominata ad un certo punto, c'è speranza. Viene riletta come desidera l'autrice e, per quanto posso considerare scelte narrative alcune cose, non posso sopportare come Vincent sia stato trasformato in un semplice matto. Non partirò a spiegare cosa c'è che non va e cosa sarebbe potuto essere migliorato, perché sarebbe da fare un trattato sula figura di Vincent van Gogh e non è questa la sede corretta. Manga godibile nonostante i suoi difetti, "Addio stregone" è un manga leggibile, se non si spera di trovare un manga attinente alla reale figura di Vincent van Gogh.