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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Direi che da "Bakemonogatari" abbiamo fatto due passi indietro e due avanti, così da rimanere bene o male allo stesso livello, se proprio vogliamo parlare di voti. Dai primi episodi di questo "Nisemonogatari" avevo avuto l'impressione che fosse un "Bakemonogatari" a cui erano state implementate due saghe sulle sorelle, ma in fin dei conti si differenziano abbastanza per poter scriverci qualcosa.

Partiamo dal lato tecnico: dalla prima stagione mi è sembrato di vedere un salto di qualità. Il livello delle animazioni mi è sembrato ottimo, non solo per quanto riguarda la fluidità delle stesse ma anche per la cura al dettaglio dei fotogrammi, volti a rendere particolarità ai soggetti sia nelle scene d'azione che nei soliti frenetici dialoghi. I disegni mantengono lo stesso stile, mentre ho trovato più interessante e piacevole l'uso dei colori, che passano dal viola/nero/blu nelle scene più concitate al verde/giallo/arancione nelle scene più leggere. Il "cambiamento" che ho apprezzato di più è stata la regia, molto legata al solito stile ma sicuramente più piacevole e non frenetica all'ossessione. Le schermate di testo vengono di molto diminuite e rendono molto più piacevole la visione a chi non vuole perdersi migliaia di fotogrammi a episodio. Inoltre vengono mantenute inquadrature serrate, ma il ritmo viene reso più cauto e adatto a chi non vuole soffrire di crisi epilettiche. Mi è sembrato il giusto compromesso. Le musiche inoltre non sono più un loop infinito dello stesso suono, ma sono più articolate e decisamente più belle da sentire.

Passiamo a ciò che mi preme di più in un'opera, la parte narrativa: come dicevo all'inizio, il focus della serie è pressappoco lo stesso, ovvero la storia dei mostri e della possessione nei confronti di alcuni personaggi. Quello che succede poi, e che inizialmente non mi era affatto dispiaciuto, era l'accantonamento del solito esorcismo, con l'aggiunta di una trama orizzontale, che ha sicuramente portato una nuova aria nella serie. Qual è la causa di questi possedimenti? La risposta a questa domanda porta le Fire Sister alla scoperta di nuovi personaggi, che però mi sono sembrati utili esclusivamente allo sviluppo di Koyomi e famiglia. Ciò che non mi ha convinto è il modo in cui la storia viene raccontata e la risoluzione del fatto. Mi è quasi sembrato che abbiano rinunciato subito a uno sviluppo decente di una trama.
Nella prima saga scopriamo l'esistenza di Kaiki, che è colui grazie al quale vediamo la crescita di Karen (e del suo ideale di giustizia), di Koyomi e del suo rapporto con la sorella. Come personaggio a sé stante però Kaiki è completamente privo di mordente. Inoltre, per arrivare alla conclusione del primo arco (già insoddisfacente di per sé, con l'antagonista che in fin dei conti non fa altro che chiedere scusa e andarsene), ci vogliono ben sette episodi, la cui maggior parte è composta dai soliti dialoghi che continuano a funzionare solo metà delle volte.
Nella seconda saga si reitera la faccenda degli episodi inutili per le prime due puntate, quelle che ho trovato sicuramente più fastidiose e inutili della serie. Nelle ultime due però sono rimasto abbastanza soddisfatto. L'esorcista e il suo "mostro", di cui sappiamo molto poco, sembrano personaggi interessanti. Ci danno qualche informazione sul mondo "Monogatari" e sicuramente le rivedremo nelle prossime serie. Inoltre finalmente vediamo un Koyomi che smette parzialmente di essere la macchietta che era per tutto il resto della serie.

Una delle cose che però hanno più smosso gli spettatori in questa seconda stagione sono stati personaggi e i loro rapporti: ciò che succede in "Nisemonogatari" è che tutti quei riferimenti sessuali velati, che potevano piacere o non piacere in "Bakemonogatari", ci vengono questa volta presentati in maniera sicuramente meno velata e anche più disturbante, soprattutto perché stiamo parlando di fratelli, e quindi di rapporti pseudo-incestuosi. Ho sempre odiato dinamiche di questo tipo, e in "Nisemonogatari" ne vediamo fin troppe. C'è chi pensa siano solo fanservice, chi pensa che ci sia qualcosa in più, ma a me non sono piaciute.
Kaiki è uno dei nuovi personaggi ed è colui che incarna una delle figure che vengono definite come "impostore". E' un truffatore che raggira le ragazze delle medie, tra cui Karen, la sorella di Koyomi. C'erano tutti i presupposti per creare un personaggio interessante, soprattutto da quanto si era visto nel primo incontro tra lui e Karen. Si rivela purtroppo essere un personaggio senza spessore che ripeterà continuamente il suo ideale, per poi defilarsi alla fine.
Karen è un personaggio che ho trovato spesso fastidioso, poco malleabile e troppo rigido nelle sue idee; tutte quelle scene con Koyomi proprio non le ho sopportate.
Tsukihi passa molto di più in sordina, ma è una delle più divertenti. Fa il suo lavoro, e la sua storia, seppur corta, non mi è sembrata male.
Yozoru e Yotsugi spero di vederle meglio nelle prossime stagioni, per ora scopriamo solo che la prima faceva parte del team Hiruzen con Orochimaru e Jiraiya.
Altri personaggi ricorrenti della prima serie che tornano sono Hachikuji, Nadeko e Shinobu. Hachikuji si riconferma il personaggio più interessante e l'unico i cui dialoghi trovo sempre piacevoli. Dietro molti dialoghi di Hachikuji ci sono spesso discussioni che portano Araragi e lo spettatore a riflettere, e spesso sono utili per la trama. Paradossalmente credo sia il personaggio più maturo della serie. Nadeko continua ad essere invece tra quelli che mi piacciono meno, mi sembra una pretesa per far vedere l'ennesima loli nuda. Inoltre, vediamo finalmente Shinobu parlare. Si infiltra nel corpo di Koyomi e ne fa come da alter ego, proprio per questo vorrei che fosse più presente. Crea un contrasto nella personalità del protagonista; rappresenta un altro punto di vista alle vicende ed è molto interessante.

Infine, direi che questa seconda stagione mantiene un livello leggermente più basso della prima. Ho apprezzato che abbiano voluto aggiungere una trama che non fosse autoconclusiva, nonostante non mi sia piaciuto il suo sviluppo, ma soprattutto ho apprezzato tutta la realizzazione tecnica che mi sembra davvero di ottima fattura. D'altro canto non ho apprezzato per niente tutti i riferimenti sessuali/incestuosi/pedofili e molti personaggi di contorno.