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Chi mi conosce da anni sa l'affetto che provo per Fullmetal Alchemist manga. Non arriva al livello di una devozione religiosa (quello è Kingdom Hearts) e con gli anni ne ho ridimensionato il giudizio ma resto dell'idea che sia uno dei migliori battle shounen della storia, a cui si possono annotare ben pochi difetti. Ho visto tutte le sue incarnazioni, anime, drama, videogiochi. Mi toccava vedere anche il Live Action giapponese da poco caricato su Netflix.

Premessa: i drama giapponesi non mi piacciono e ancor meno i live action. Ne avrò visti in tutto cinque e apprezzati uno, quello di Bakuman. Non digerisco quel modo di recitare sovra enfatico e quelle regie /fotografie spesso non degne di una fiction rai, figurarsi un blockbuster hollywoodiano.
Fullmetal Alchemist soffre di altri due problemi: il manga ha ventisette volumi, impossibili da condensare in meno di tre ore. Fullmetal Alchemist ha anche un'ambientazione e personaggi europei, con circa tre eccezioni con gli occhi a mandorla in tutta la nazione di Amestris e fors'anche un palestinese albino. Inizia il film, vedo un giapponese in cosplay da prete che corre per Volterra e scatta il facepalm, poi provo a farci l'abitudine e se ignoro un famoso parrucchino gli attori scelti non sono neanche malvagi. Come Cosplayer. Ok, alcuni adulti rasentano la sufficienza (Roy, Hughes, Lust), Edward si può pure sopportare con il suo corredo di faccette buffe, ma Winry è un grosso no. Una rincoglionita che corre e urla tutto il tempo, sorride a sessanta denti o strabuzza gli occhi dallo stupore; da prendere a martellate in testa, e lo scrivo con la morte sulla tastiera, da decennale fan del personaggio. La cosa migliore del casting paradossalmente è Alphonse: un'armatura in Cgi con la voce finalmente di un maschio, un'ottima gestualità e espressività nonostante l'assenza di un volto. O forse grazie a quello. Mi fermo qua o parte il monologo razzista sui giapponesi capaci solo di fare animazione e videogiochi.

Sul fronte sceneggiatura ammetto che si è fatto il possibile. Buona l'idea di adattare fino a circa il sesto volume del manga facendo copia-incolla delle scene più importanti. Il materiale di partenza è comunque ciclopico e soffre di un'eccessiva contrazione fino a circa metà film. Non si capisce bene cosa è successo a Reole, non viene detto da nessuna parte cosa è un Alchimista di Stato, o la Verità, non viene specificato che Amestris è una nazione militare divisa in distretti nè che Winry è un ingegnere-otaku di automail (che si arrabbia con Ed e lo pedina negli spostamenti successivi perchè...sì) . Perfino il rapporto tra Hughes e Roy è fumoso, sì hanno fatto carriera insieme, hanno combattuto nella guerra di Ishbar, ma non ha un briciolo dell'intensità del manga. Poi ci sono delle divergenze, il ruolo di Tucker espanso a quello di cattivone principale, l'assenza di Elyicia, Edward che non sa tenere in mano un cucchiaio da minestra e Riza un fucile, ma sono piccolezze rispetto a tutto il resto.
Fa un po' ridere che il mega esercito immortale sia stato attivato dal primo pirla che passa e sconfitto da altri cinque, ma poteva andare peggio. Potevano comparire i nazisti.

Insomma, in un film con una regia e recitazione da anime, una trama con diversi problemi di comprensibilità, cosa salvare? Le ambientazioni son belle e gli effetti speciali discreti, specie quando si tira in ballo l'alchimia. L'ending è carina, le musiche fanno il loro lavoro. Però ecco, se cercate un bignamino del manga andate a leggere la pagina Wikipedia. Occhi e orecchie vi ringrazieranno.