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"Italian Game"
La corsa tra Lupin e un misterioso "Conte Mascherato", per mettere le mani sull'eredità del conte Cagliostro.
Sulla carta, un'estensione degli eventi visti ne "L'avventura italiana", oltre che ennesima citazione al film di Miyazaki, in cui ritroviamo anche lo stile di animazione e i nuovi personaggi che vi abbiamo incontrato, quasi a dirci: "Non preoccupatevi, ce n'è ancora!"

Cosa è andato storto?
Innanzitutto hanno avuto la pessima idea di assemblare una maxi-introduzione, cucendo assieme tre episodi presi dalla serie, con i loro pregi e difetti, per poi dedicare alla storia vera e propria soltanto venti minuti scarsi concentrati quasi tutti alla fine. Dovremo quindi sorbirci per intero tutta una serie di scene con un loro senso nel contesto di un episodio singolo, ma che inserite consecutivamente in uno special diventano pesantissime, e per di più senza alcuna utilità allo sviluppo della trama principale; perché, diciamolo, a noi interessa solo questa benedetta sfida col Conte Mascherato, non di rivedere per intero il matrimonio di Lupin o la visita del principe d'Inghilterra!

Questo porta all'altro grave difetto dello speciale: il mancato sviluppo del materiale originale. Anche estrapolandolo come fosse un episodio extra (in fin dei conti la durata è quella), otteniamo solo un comprimario che non fa che strisciare davanti a Lupin, implorandolo di aiutarlo, e un avversario tanto evanescente e misterioso, da restare fumo nelle mani dello spettatore, una bella maschera ma nulla di più. Non che mi aspettassi vita, morte e miracoli, ma i villain degli altri speciali bene o male avevano un loro background, seppur minimo, tale da renderli almeno distinguibili, cosa che qui è mancata completamente.
Mancava il tempo e non sono riusciti a sfruttarlo al meglio, e lo si vede ancor di più nel finale: chiuso in fretta e furia senza curarsi della logica dietro l'imbastimento della sfida all'inizio, oltre che farci chiedere per l'ennesima volta il senso di mettere insieme questo can can inutile di inseguimenti, furti e matrimoni.

In questo enorme pastrocchio, l'unica parte che merita di essere vista è la maestosa sequenza d'apertura di Koji Morimoto, che ha l'unico difetto di aver caricato eccessivamente le mie personalissime aspettative.

Insomma, se avete apprezzato "L'avventura italiana" e avete il disperato bisogno di vedere altro materiale, nel senso che vi ri-sparereste tutti gli episodi di seguito, forse potrebbe anche piacervi.
Se invece volete uno speciale TV come Osamu Dezaki comanda, girate al largo, il vostro fegato vi ringrazierà.