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È la serie animata di "Spider-Man" rimasta incompresa in patria, a cominciare dal design del costume e dal look di Peter Parker (era ancora troppo fresco il ricordo di "Spider-Man The Animated Series", del 1994/97, per osare qualcosa di diverso). Benché sapessi che non andavo incontro alle solite storie animate, mi sono buttato a capofitto nella visione, quando venne trasmessa su Italia 1, e la cosa, incredibilmente, non mi dispiacque.

Sì, anche l'avversario principale, l'Alto Evoluzionario, creatore dei bestiali e dei cavalieri di Wundagore (un uomo tigre, un uomo ariete, un donna topo e una donna orso), ha uno stravolgimento nel look, presentandosi non con un costume bianco con armatura violacea, ma come un vecchio con la barba che fa esperimenti su uomini e animali, per creare degli ibridi intelligenti. Sì, a comandare ci sono gli uomini animale nella Contro Terra, il pianeta dove sbarca con uno shuttle Spider-Man, per salvare un suo amico astronauta (il colonnello John Jameson, figlio del giornalista che ce l'ha a morte con lui); non mancano nemmeno i "soliti" rivoluzionari umani, tipici di parecchi film e serial TV di fantascienza, robot a profusione come la versione alternativa di X-51, il robot umano Machine Man creato da Jack Kirby, in altre fattezze, in un fumetto Marvel del 1976. Bello, poi, quando Peter fa amicizia con altri umani, come la dottoressa Naoko Yamada Jones e suo figlio Shane, che gli offrono un tetto dove abitare nei sobborghi della city (simpatico, poi, che il giovane si trovi un lavoro simile a quello che aveva sulla Terra - fotografare sé stesso -, per sbarcare il lunario e pagarsi l'affitto di casa). Interessanti la reinterpretazione di alcuni nemici storici (come Goblin, Venom, Carnage, l'Uomo Lupo, Electro, l'Avvoltoio e Kraven il cacciatore), notevole anche il nuovo ragno-costume (vagamente ispirato a quello dei fumetti di "Spider-Man 2099"), che rende questo Spider-Man più agile, più imprevedibile e più forte di quello visto in "Spider-Man The Animated Series".

A me è dispiaciuto per le poche puntate prodotte e per le trame lasciate in sospeso, perché il cartone animato vale comunque una visione, anche se non è la tanto sospirata sesta stagione della sopracitata serie del 1994. Orecchiabile la sigla di G. Vanni, anche se le precedenti canzoni "Spider-Man", del 1967, e "Spider-man, tu sei l'Uomo Ragno" dei Sorrisi, del 1981, restano insuperate.