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In mezzo alla neve e alla desolazione, un essere ignoto esce dal corpo di un grosso lupo bianco, assumendo le sue sembianze. Dopo aver per percorso un lungo tratto di strada, scopre un villaggio presieduto da un singolo individuo: un ragazzo che desidera a tutti i costi vedere il mondo esterno e trovare persone diverse con cui rapportarsi. Purtroppo, nonostante la presenza del lupo, non riesce ad avventurarsi a lungo, perché colpito da una terribile influenza. Morendo davanti agli occhi del lupo, quest'ultimo si trasforma completamente nel ragazzo, mantenendo anche la sua forma originale. Il suo viaggio, inizialmente gravoso per le sue limitatissime conoscenze, sarà costellato di pericoli ma anche di intense emozioni, che lo aiuteranno ad avvicinarsi sempre di più al mondo umano.

Senza dire nulla della lunga trama dell'opera (considerando il manga che è tre volte l'anime), "Fumetsu no Anata he" è un viaggio composto da diverse tappe, che col tempo arrivano a perdurare anche per settimane o diversi mesi. La maggior parte delle persone che incontrano Fushi si sentono stranite dalla sua misteriosa e blasfema esistenza, ma dopo poco tempo lo accettano come se nulla fosse, implorando aiuto contro mostri e pericoli più grandi di lui. Purtroppo spesso le persone care a lui finiscono per incontrare la morte; cosa che lo rende ancora più forte grazie al suo potere. Il bello di questo shonen è che comunque ci sono nemici che gli danno filo da torcere, tant'è vero che Fushi da solo difficilmente riesce a risolvere gli scontri in completa solitudine. In questo caso l'anime si mantiene parecchio graduale nella sua crescita, si risparmia le solite scenate dei poteri random sviluppati così da un momento all'altro (o almeno ci speravo).

Alcune saghe appaiono piacevoli e sono un inno alla vita, le animazioni fluide e i disegni ottimi, e soprattutto ha un minimo di suspense. Ha una trama lineare e facile da capire; tuttavia sono pochi davvero i pregi su cui indagare, perché il tutto viene smorzato da altrettante vicende ripetitive, mal sceneggiate e raramente originali. Abbiamo molti personaggi che si comportano come IA preimpostate e che pensano in modo illogico, e quelli che si salvano tendenzialmente finiscono nel dimenticatoio, in quanto creati con l'unico scopo di aiutare Fushi nel suo viaggio senza fine e senza meta. Davvero non c'è molto da dire in generale su "Fumetsu no Anata he", perché non ha nulla da offrire; è un "The Promised Neverland" mancato. Tutto il dramma presentato, che cerca di rendere emozionante attraverso l'alternanza di toni solari e cupi la maturazione del protagonista, viene subito messo al lastrico dalla monotonia di azioni e tipo di personaggi che agiscono sempre nella stessa maniera; una tiritera infinita.

Inoltre, seppur i combattimenti hanno un certo valore, le insidie esterne non hanno mordente, non eccitano, ma sono solo in funzione di intrattenere il protagonista, togliendogli tutto ciò che ha. Da una parte, come ho detto prima, le azioni di Fushi sono bilanciate, ma tutto il resto è privo di valore, si sottomette totalmente al caso. Si mostra molto meno importante e solenne di quanto lo possa sembra all'inizio, si mantiene sempre sul semplice genere d'avventura, senza mai elevarsi.

Generalmente sono abbastanza i problemi dell'anime, però nessuno di questi è così grave da renderlo inadatto alla visione. Il dramma è che però non appassiona (solo a tratti), non dice nulla. Si mostra come un viaggio infinito senza alcun reale obiettivo, alimentato da morte e distruzione; insomma, il destino di un mostro in pena governato da qualcosa di molto più grande di lui: la stessa formula vista e rivista in tante altre opere. Ripeto, "Fumetsu no Anata he" è un'esperienza che non ti mette a disagio, perché un po' ti intrattiene sempre, ma è incompleta, disomogenea, fatta di saghe dal carattere oscillante, che ricalca in parte la piega che prende "Hunter x Hunter", in aggiunta alla quale non c'è nessuna spiegazione veritiera di quello che succede.

Difficilmente rimarrà impressa negli anni a venire.