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Questa seconda stagione conferma i timori lasciati dalla prima, e soprattutto dal film.
La trama, già di per sé illogica, del viaggio verso il baratro (perché lì c'è mia madre, o forse no, ma andiamoci ugualmente), cede totalmente il passo alla violenza gratuita e al gore più spietato. L'intera serie è un manifesto del sadismo perverso, sempre rivolto a creature innocenti e indifese (bambini, animali). La scena che conferma questo timore è quella in cui Maa spreme Meinya fino a farle uscire un occhio dall'orbita e, letteralmente, le budella dall'ano. Un episodio isolato (Maa diventerà poi una creatura dolce e premurosa, anche qui senza motivo), decontestualizzato e gratuito. Eviterò di scrivere cosa penso del mangaka, perché oscurereste il mio commento, ma vi invito a riflettere su questa necessità di disegnare scene sempre più cruente. La progressiva perdita di umanità poteva essere resa in mille modi, ma senza il gore.
Detto questo, l'arco è terribilmente noioso. Noiosa è la storia di Vueko, Faputa e compagnia, noioso è il lento disvelarsi della verità. Disastroso.