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“Il miglior modo per imparare a fare un film è farne uno”, ci suggerisce Kubrick. Immagino che a grandi linee anche Pompo la pensi così.

«Eiga Daisuki Pompo-san» (Pompo che ama i film) ci racconta la storia di questa giovane e talentuosa produttrice cinematografica e del suo fido assistente/”regista per la prima volta” Gene Fini, direttamente da Nyallywood, “città dove ti pagano cinquanta milioni per un bacio e cinquanta centesimi per l’anima”. Fulcro della narrazione sarà la laboriosa realizzazione di "Meister", pellicola scritta da Pompo stessa e diretta dal suo Gene, che racconta le vicende di un maestro della direzione d’orchestra perennemente alla ricerca di un’irraggiungibile perfezione e del suo smarrimento emotivo, curato dalle mani di una giovane ragazza, interpretata dall’acerba Nathalie Woodward, il terzo volto di questa storia, una sognatrice -aspirante attrice- che non può certo farsi sfuggire la sua grande occasione.

Gene non è solo un appassionato di cinema, Gene è uno che potendo si farebbe costruire casa dentro la sala cinematografica, uno che sottopelle ha le pellicole al posto delle vene. Lui vive di cinema; a detta sua, è l’unica cosa che ha.

Fascinoso e simbolico il parallelismo che viene fin da subito a crearsi tra lui e il protagonista del suo Meister; due figure patologicamente assoggettate dalle loro stesse arti, ossessionate dalla ricerca di una perfezione tanto magnifica quanto impossibile.
E sarebbe facile discutere di quanto Eiga Daisuki Pompo-san sia “romanticheggiante” nel susseguirsi delle vicende, dove tutti si sorridono e si tendono la mano, di quanto possa superficialmente apparire appagante godersi i propri sogni, finché le occhiaie le porta il personaggio di un film. Ma la realtà è ben diversa; e Eiga Daisuki Pompo-san ce lo grida sottovoce.

Eiga Daisuki Pompo-san è sì un film che parla di cinema, è sì un film che parla di sogni che si realizzano ancor prima di nascere, è sì un film in cui un bancario pensa prima al benessere del suo cliente e poi al proprio profitto, è sì un film “del mondo che vorrei”. Ma non è solo questo.

Eiga Daisuki Pompo-san è un inno all'amore per i propri sogni, un silenzioso grido strozzato misto di scuse e ringraziamenti verso tutto ciò che viene sacrificato in nome di essi, verso tutto ciò che tagliamo dalla vita nostro malgrado, un invito a ricordare sempre che non abbiamo scelto quella strada per abbandonarli, ma per realizzarli.

Opera di valore immenso, fatta di quelle emozioni che solo il cinema sa regalare, e tutto in soli 90 minuti.