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Grazie animegami per avermi dato un sostituto a Takagi-san in questo 2024.

* Trama e storia *
Ok, l'incipit è un po' una provocazione, e se le due serie hanno indubbiamente dei punti in comune, sono comunque molto diverse.
Fatta breve... il protagonista maschile, Kyotaro Ichikawa, frequenta le scuole medie e sta vivendo questo periodo della sua vita abbastanza male da avere dei risvolti negativi sulla propria psiche. Parliamo di problemi di stabilità dettati dall'isolamento tali da risultare preoccupanti, per quanto tutto questo venga affrontato sotto forma di parodia e con un piglio divertente e volutamente leggero che ci fanno intuire, fin da subito, come si tratti dell'incipit passeggero della storia, una situazione destinata a mutare in tempi brevi. Lei invece è Anna Yamada, che in seconda media è alta più di 1,70m e fa la modella. E' dolce, un po' goffa e ingenua, ed è la ragazza più bella del quartiere di Meguro.

The Dangers in My Heart è la storia del loro avvicinamento, della loro maturazione e dello sviluppo del loro rapporto.
Apparentemente tutto nella norma: una commedia che impiega qualche episodio a ingranare, partendo da toni più divertenti, ma virando abbastanza velocemente verso un clima più romantico e sentimentale, sfruttando un ventaglio di situazioni abbastanza tipiche di una romcom scolastica.
La storia si svolge principalmente attorno ad episodi singoli, con alcuni casi di scene più brevi e altri casi di archi un po' più lunghi. Tutti gli episodi sono ben strutturati, ben realizzati, con trame chiare che evolvono con un buon ritmo, con ottime trovate narrative ed espressive. La sequenzialità degli episodi è anch'essa ben studiata. Se nel complesso non ci sono grandi "manovre narrative", è piacevole notare come alcune situazioni passate tornino a galla in momenti inattesi, andando a chiarire, a rianalizzare col senno di poi o a chiudere un punto rimasto aperto episodi prima.
Anche gli spazi romantici sono ben studiati e adeguatamente valorizzati e supportati sia dalla colonna sonora, sia dalle inquadrature scelte. Momenti avvolti dall'imbarazzo oppure da una nuvola di dolcezza adolescenziale, eppure nella loro semplicità al tempo stesso momenti profondi, perché a 13 anni basta pochissimo per farti venire un tuffo al cuore, e perché a quell'età le emozioni sono amplificate dalla mancanza di esperienza.
Personalmente ho trovato che un paio di questi momenti siano un po' tirati per i capelli, e in parte un po' esagerati, ma alla fine non risultano né sgradevoli né stucchevoli e, al contrario, mi hanno fatto addolcire e sorridere.

* Sviluppo dei personaggi *
Nei 15 episodi che ho visto finora posso dire che raramente ho visto una serie con una crescita del protagonista maschile tanto netta, senza che questo risulti palesemente falsato e che tutto il percorso diventi una farsa sgradevole.
Ok, Ichikawa partiva da una condizione talmente estrema che non poteva certo regredire, ma è davvero emozionante vedere il suo percorso di crescita. Il costante flusso dei suoi pensieri tramite la voce fuori campo e i dialoghi con l'altro sé stesso, il suo alter ego "figo" del manga che gli piace, ci permettono di seguire davvero da vicino tutti i processi logici e/o emotivi che lo portano a pensare e ad agire in un modo piuttosto che in un altro, a lasciarsi andare e a far crollare poco alla volta le barriere con gli altri che lui stesso ha eretto a propria protezione.
Yamada ha una crescita meno accentuata perché parte più matura della sua età, come viene detto esplicitamente nei primi episodi, ma anche lei viene indagata piuttosto bene, mettendo in risalto la sua sensibilità e facendoci apprezzare i suoi tentativi di avvicinarsi sempre più a Ichikawa.
Infine due parole su come viene fatto evolvere il rapporto tra i due protagonisti. Non c'è un momento in cui si percepisce realmente che i due si innamorano. C'è un momento chiaro in cui lui prende coscienza della cosa, sorprendendosi per primo, ma il percorso fino a quel punto è graduale, progressivo, dosato in modo inappuntabile. Gestito con rara sensibilità. La relazione cresce e si amplifica continuamente, in modo omogeneo, credibile, esperienza dopo esperienza. Lentamente i due prendono gusto a trascorrere il tempo assieme e a un certo punto è evidente come prima la condivisione di uno spazio comune, poi la riduzione delle distanze personali e infine il riuscire a comunicare apertamente i propri sentimenti, sia la nuova normalità.
Al netto di questo mi permetto di notare come l'età "anagrafica" dei due protagonisti sia un po' in contrasto con la loro caratterizzazione, forse un po' troppo seria e adulta in molti frangenti. Per quanto questa disarmonia venga un po' ammortizzata da tanti aspetti nella narrazione, un velo di squilibrio rimane e di tanto in tanto affiora.
Ad ogni modo la mia speranza è che adesso si inizino a tirare le fila, e che gli autori non decidano di indulgere troppo sull'aspetto dell'attesa, evitando di concretizzare questa relazione per allungare il brodo. Mi spiego. Non vorrei che Ichikawa fermasse la propria crescita e diventasse l'eterno insicuro tipico di molti manga, incapace di dichiararsi per decine e decine di episodi, facendo crollare quanto di buono fatto finora e rendendo il tutto una farsa.

* Animazioni e disegni *
I disegni dell'anime sono certamente migliori rispetto al manga, ma hanno in parte lo stesso difetto di peccare di "omogeneità".
Si passa da inquadrature in cui Yamada sembra una decina di centimetri più alta di Ichikawa ad altri in cui lui le arriva letteralmente solo al seno. E se a volte possiamo dare un po' di beneficio del dubbio perché si tratta di immagini con angolature "strane", molte altre sembra proprio che non sia stato fatto un buon lavoro nello stabilire le corrette dimensioni e proporzioni.
Per non parlare del modo in cui viene disegnata la stessa Yamada, con il viso che la rende sempre riconoscibile ma il corpo che evolve in continuazione. Talvolta è più snella, altre volte più formosa, insomma, ho avuto l'impressione che si potesse fare meglio. Molto meglio l'aspetto riguardante le espressioni, dove credo invece che sia stato fatto un ottimo lavoro nel trasmettere le sensazioni e le emozioni di Anna, visto che per lei non abbiamo come per Ichikawa il dialogo interiore ad esplicitare tutto in modo chiaro.

* Comparto sonoro *
Ho fatto un mix iniziando a guardare gli episodi doppiati per poi passare alla versione in lingua originale con i sottotitoli. Il motivo del cambio è dovuto al fatto che la voce di Anna, nella versione italiana, l'ho percepita un po' troppo adulta per una ragazza di seconda media (13 anni). Ad ogni modo, visto che la cosa non mi lasciava del tutto soddisfatto, ho provato a verificare la versione giapponese, riscontrando che là il timbro della protagonista mi piaceva di più. Con questo non voglio comunque dire che il doppiaggio sia fatto male, perché non ho trovato difetti se non questo aspetto che, di nuovo, è soggettivo.
Il comparto sonoro interno agli episodi mi è parso ottimo, con le bgm sempre adeguate e gli effetti sonori sempre al loro posto.
Le sigle invece, per il mio gusto personale, vanno tutte dal noioso al fastidioso... ma questo non inficia il voto trattandosi di una pura questione soggettiva.

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* In definitiva *
In definitiva posso solo dire di aver apprezzato ogni secondo della visione di questi 15 episodi. Capisco perfettamente il motivo per cui molti abbiano definito questa serie la miglior romcom del 2023, e mi viene onestamente difficile controbattere.
Giusto una nota conclusiva. Ho dato un voto piuttosto alto per i miei standard. Però davvero nelle puntate viste finora non c'è praticamente alcun filler. C'è qualche blando calo di ritmo qua e là, qualche episodio meno rilevante, qualche situazione meno incisiva... ma praticamente ogni singolo episodio aggiunge qualcosa, in termini di maturazione dei personaggi o di progressione del rapporto.
Altri 10 episodi così con un bel finale e questa serie potrebbe facilmente finire nella mia top 10.