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Devo ammettere che ultimamente mi sono dedicato alla (ri)scoperta di serie in cui tout court la musica è la protagonista principale. "Hibike! Euphonium" (o "Sound! Euphonium") l'ho rispolverato grazie ad un film che rappresenta uno spin off della fortunata serie ossia "Liz e l'uccellino azzurro" e, complice la trasmissione in corso della terza serie, mi sono deciso a vedere dall'inizio l'opera che consta di altre due serie (del 2016 e quella attuale del 2024), una serie OAV (del 2015), 5 film di cui un remake del 2015 (gli altri del 2016, 2017, 2018 e 2019) e uno special del 2023.
Quindi in un certo senso mi sembra di recensire la prima "puntata" di una sorta di "brand" di successo che nel corso di un decennio ha visto la Kyoto Animation dare prova di una grande qualità realizzativa, soprattutto grafica, sull'onda di un'altra opera fortunata a firma dello stesso studio: alludo a "K-On" che prende anch'essa spunto dalla musica in ambito scolastico.

Prendendo in considerazione l'opera "prima", posso scrivere che la trama non presenta nulla di particolare a livello di storia narrata.
Qualche tempo fa mi era capitato di vedere "Blue orchestra" che, preciso, è una serie più recente rispetto a quella in recensione e che non mi ha particolarmente soddisfatto per i soliti cliché e per la predominanza quasi prepotente della musica rispetto allo sviluppo dei personaggi, percependo l'intera serie un po' troppo pesante, poco brillante e quasi ripetitiva nella continua rappresentazione delle sessioni di esercizio e pratica della musica.
Se poi si aggiunge il solito personaggio talentuoso ma contorto e demotivato per un dramma pregresso, bisognoso di stimoli esogeni per continuare a coltivare la sua passione, e i soliti antagonisti altrettanto talentuosi sempre pronti alla sfida e a dimostrare di essere superiori in una rivalità sterile sviluppata attraverso "allenamenti" degni dell'addestramento delle reclute dei Navy Seals, ecco servito il prototipo di serie a tema musicale che non suscita, eufemisticamente, il mio "profondo" e "spiccato" interesse...

Anche "Hibike! Euphonium" non sembra discostarsi in sostanza da quanto scritto in precedenza e, senza svelare troppo sulla trama, piuttosto lineare, logica e coerente, posso scrivere che prendendo spunto dal classico club scolastico di musica in una realtà di scuola superiore, si sviluppa una sorta di slice of life che documenta attraverso le emozioni, i timori, le ingenuità tipici dei ragazzi di 15-16 anni l'ascesa della banda musicale della scuola che punta a vincere le selezioni della prefettura di appartenenza per raggiungere la gara nazionale, traguardo mai raggiunto dalla scuola.

Per coloro che amano i drammoni adolescenziali in cui i personaggi appaiono forzatamente "estremi" nelle reazioni, negli atteggiamenti e nella visione della vita, allora "Hibike! Euphonium" non è propriamente l'opera che possa soddisfare i palati abituati ai sapori "forti" e melodrammatici.
A livello di trama e personaggi, "Hibike! Euphonium" rappresenta piuttosto l'inno al realismo, corroborato da un comparto tecnico che ancora oggi può stupire per la qualità che rappresenta un po' il c.d. "marchi di fabbrica" della Kyoto Animation.

"Hibike! Euphonium" risulta pertanto una serie equilibrata in cui i tanti personaggi vengono approfonditi con cura e verosimiglianza con dialoghi e situazioni che non si ispirano a eccessi. Alludo a quei momenti talvolta surreali in cui i ragazzi sembrano degli adulti lobotomizzati dal sistema di vita giapponese o dei pazzi scatenati che si ribellano a qualsiasi forma di regola e/o autorità. In questa serie, i protagonisti sembrano dei ragazzi, con i loro sogni, ingenuità, momenti di euforia e di sconforto, degli adolescenti che vivono in famiglie "normali" in cui gli adulti esistono e non sono delle mere comparse virtuali, sebbene la trama si concentra più sulle figure degli insegnanti di musica impegnati a motivare i membri della banda a raggiungere l'obiettivo prefissato e deciso democraticamente dal gruppo e non solo imposto dalla scuola.

Sebbene sia intriso della solita retorica nipponica secondo la quale nessuno, anche il più talentuoso, non potrà emergere se non attraverso la ferrea determinazione a esercitarsi e a sottoporsi al duro lavoro, "Hibike!Euphonium" non è uno spokon anni '70/80, lasciando il giusto spazio alle emozioni e al character development senza diventare contorto o inverosimile.
A differenza di altri anime in cui sono presenti solo personaggi femminili, in "Hibike! Euphonium" abbiamo anche le interazioni ("normali") con i ragazzi che pur restando secondari, permettono allo spettatore di beneficiare di un contesto realistico e credibile. Non mancheranno degli accenni o sfumature latamente "yuri" che tuttavia non appesantiscono la storia e non la rendono oltremodo inverosimile: la componente sentimentale è presente ma non costituisce il leit motiv della serie ed è gestita come se un elemento tra i tanti che caratterizzano la vita dei personaggi narrati.

E anche la protagonista sembra ispirarsi al motto "in medio virtus stat": Kumiko Omae non rappresenta la solita ragazza al centro dell’attenzione, popolare, solare e anche egocentrica. Sembra piuttosto una ragazza come tante che matura lentamente nella serie e inizia ad appassionarsi progressivamente alla musica senza esserne ossessionata come la bella amica Reina Kōsaka. Un personaggio "vero" e apprezzabile per la sua semplicità e normalità.

Altro aspetto che ho apprezzato è la crescita personale e l'approccio differenziato tra i vari personaggi al percorso del c.d. "coming of age". Non mancano momenti tipici di cupa tristezza in cui alcuni personaggi, dopo riflessioni anche dolorose sul futuro (mi riferisco alla sorella maggiore di Kumiko o la senpai Aoi), scelgono di abbandonare la musica per dedicarsi esclusivamente allo studio e a raggiungere gli obiettivi concreti dell'esistenza, abdicando al preseguire i sogni di bambina e ragazza.

"Hibike! Euphonium" ha nell'equilibrio il suo vero punto di forza: possiede la giusta quantità - non troppo né troppo poco - dei pregi che apprezzo di una serie animata che porta, con l'elemento preponderante della musica, all'armonia.