Recensione
ATTENZIONE: SPOILER SU ENTRAMBE LE DUE STAGIONI
Da amante dei misteri non potevo non guardare questo anime.
I suoi casi leggeri e risolvibili anche nel giro di dieci minuti di puntata mi hanno conquistata, finendo nel giro di pochi giorni tutta la prima stagione.
La trama c’era e aveva anche delle buone premesse, ma mi è dispiaciuto che nella seconda stagione la faccenda con il casato M sia stata accantonata.
Pensavo che ora che Ron avesse scoperto chi era il suo nemico ci si sarebbe focalizzati un po’ di più sulla trama, invece sono proseguiti i casi che nel giro di un paio di episodi si aprono e si chiudono.
Si ritorna a parlare del casato M solamente negli ultimi episodi, anche se ci sono degli scivoloni considerevoli.
La famiglia Moriarty a cui non sfugge mai niente, che ha infiltrati dappertutto, si accorge solo ora di essere stata ingannata su roba avvenuta diciassette anni fa? 😅
Isshiki, il più delle volte, si comporta come il Kogoro della situazione.
In uno dei primi episodi della seconda stagione se ne esce dicendo che forse il colpevole aveva stampato male il messaggio in codice perché la x all’interno di quello che pareva uno zero non si estendeva da un bordo all’altro.
E io che pensavo che ora che aveva capito il modus operandi di Ron, Isshiki non desse per scontato le sue domande. 😅
Gli altri personaggi (la capa di Isshiki, la giornalista, la dottoressa, il detective super perfetto e via) pensavo avessero una presenza più “forte”, invece vengono tirati fuori al momento giusto semplicemente perché servono in quel momento.
Almeno c’è chi ha capito che in realtà i casi li risolve Ron e non Isshiki, altrimenti sì che mi sembrava di essere ancora in Detective Conan.
Non dico di essere rimasta delusa al termine della seconda stagione, ma mi aspettavo qualcosa di più, ecco.
Se arriverà mai una terza stagione la guarderò sicuramente, su quello sono più che sicura.
Da amante dei misteri non potevo non guardare questo anime.
I suoi casi leggeri e risolvibili anche nel giro di dieci minuti di puntata mi hanno conquistata, finendo nel giro di pochi giorni tutta la prima stagione.
La trama c’era e aveva anche delle buone premesse, ma mi è dispiaciuto che nella seconda stagione la faccenda con il casato M sia stata accantonata.
Pensavo che ora che Ron avesse scoperto chi era il suo nemico ci si sarebbe focalizzati un po’ di più sulla trama, invece sono proseguiti i casi che nel giro di un paio di episodi si aprono e si chiudono.
Si ritorna a parlare del casato M solamente negli ultimi episodi, anche se ci sono degli scivoloni considerevoli.
La famiglia Moriarty a cui non sfugge mai niente, che ha infiltrati dappertutto, si accorge solo ora di essere stata ingannata su roba avvenuta diciassette anni fa? 😅
Isshiki, il più delle volte, si comporta come il Kogoro della situazione.
In uno dei primi episodi della seconda stagione se ne esce dicendo che forse il colpevole aveva stampato male il messaggio in codice perché la x all’interno di quello che pareva uno zero non si estendeva da un bordo all’altro.
E io che pensavo che ora che aveva capito il modus operandi di Ron, Isshiki non desse per scontato le sue domande. 😅
Gli altri personaggi (la capa di Isshiki, la giornalista, la dottoressa, il detective super perfetto e via) pensavo avessero una presenza più “forte”, invece vengono tirati fuori al momento giusto semplicemente perché servono in quel momento.
Almeno c’è chi ha capito che in realtà i casi li risolve Ron e non Isshiki, altrimenti sì che mi sembrava di essere ancora in Detective Conan.
Non dico di essere rimasta delusa al termine della seconda stagione, ma mi aspettavo qualcosa di più, ecco.
Se arriverà mai una terza stagione la guarderò sicuramente, su quello sono più che sicura.
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