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Attenzione!
Leggete la recensione solo dopo aver visto la serie e/o il film!
Purtroppo mi è impossibile commentare senza citare alcuni avvenimenti della storia.

Erano anni e anni che volevo vedere questa storia in versione live action e ora ce l’ho fatta.
La storia mi era rimasta impressa già più di dieci anni fa perché l’opera va oltre i classici shoujo a cui solitamente si è abituati, dove, gira e rigira, le problematiche sono sempre quelle.

L’inizio della storia è esattamente come uno dei soliti shoujo: Mika sogna l’amore ora che frequenta il liceo e sembra che potrebbe nascere qualcosa con Tatsuya, il ragazzo perbene seduto a poca distanza da lei.
Ma chi entra con prepotenza nella sua vita è Hiro, che viene malvisto da tutti per il suo aspetto da teppista, e i due si innamorano.
Già dal secondo episodio si resta sicuramente stupiti nell’apprendere della gravidanza di Mika, con la storia che trova la sua identità, staccandosi dalle solite opere tutte cuoricini e zuccherini che si concludono con i protagonisti che riescono a mettersi insieme, superando tutte le difficoltà che il vero amore ha saputo sconfiggere.
Ho trovato che le sei puntate da 50 minuti ciascuna abbiano raccontato adeguatamente la storia, senza perdersi in dettagli inutili.
Alcune cose però non mi hanno convinto del tutto:
1) Il fatto che Hiro si sia innamorato di Mika solo perché quel giorno l’ha vista mentre gli rattoppava il pupazzetto appeso al cellulare mi è sembrato un motivo un po' debole per innamorarsene.
2) Il modo in cui Mika perdona il pugno che Hiro sferra a Tatsuya nell’episodio uno: Mika è insieme a Tatsuya, arriva quest’altro che gli molla un pugno, poi reclama la ragazza come una sua proprietà e l'afferra per il braccio portandosela via.
E poi lei se ne esce con “Tatsuya ti perdonerà perché gli hai chiesto scusa” in perfetto stile shoujo.
3) Tatsuya che viene espulso da scuola per un qualcosa che non ha fatto, ma lui ne è felice perché già da tempo era in dubbio se lasciare o meno la scuola per portare avanti l’attività di famiglia, dato che il padre è malato.
Il pensiero è nobile, ma di sicuro abbandonare la scuola per un’espulsione non è proprio una bella cosa.
Abbandonare la scuola di propria volontà è un conto, ma essere espulso con l’accusa di aver spaccato le finestre è una faccenda completamente diversa.
Osservando la storia a visione terminata è logico che Tatsuya doveva farsi da parte perché il tutto già girasse sulla coppia “Hiro Mika” (e quindi non c’era tempo per la figura del rivale in amore), ma non c’era proprio un altro modo per farlo allontanare?
A questo punto tanto valeva non inserirlo proprio nella storia.

Oltre alla serie in sei puntate, esiste anche un film della durata di un paio d’ore (con un cast di attori diverso), dove ci sono alcune piccole differenze, ma che non intaccano assolutamente la storia principale.
Tra i due ho preferito di gran lunga la serie tv, e questa è una di quelle storie di cui consiglio la visione a tutti, perché sono queste le storie che fanno riflettere sulla vita e sulla sua importanza.