Recensione
Imaginary Cat
6.5/10
Attenzione: la recensione contiene spoiler.
Leggetela solo dopo aver visto la serie, purtroppo mi è impossibile commentare senza citare alcuni avvenimenti della storia.
Di solito non guardo prodotti di stampo coreano: non sono mai riusciti a catturare il mio interesse. Sarà perché, forse, sui nostri schermi arrivano prevalentemente del genere romantico, ma proprio di quel romanticismo smielato, dove una ragazza qualunque riesce a fare breccia nel cuore del bad boy/celebrità di turno e a fargli scoprire il vero amore. O forse sarà anche perché con i nomi coreani non mi ci raccapezzo proprio. Non riesco mai a capire quale è il nome e quale il cognome, e con tutti i loro suffissi proprio non mi ci trovo.
Ho deciso di dare uno sguardo a questa serie tv di otto puntate per la presenza del gatto del ragazzo protagonista.
I prodotti televisivi dove gli animali ricoprono un ruolo centrale si rivelano sempre belli da vedere, e così ho iniziato la visione.
La trama è semplice: Il protagonista Hyun Jong Hyeon lavora part time in una libreria mentre cerca di debuttare con il suo webtoon e vive insieme alla sua gatta Bok Gil.
In sostanza si segue la vita di questo ragazzo che ha molto a cuore la sua gatta, che comincia a diventare un po’ anziana.
La serie procederebbe anche bene se non fosse per Oh Na Woo, una ragazza che Hyun conosce per caso, passando vicino a casa sua.
La ragazza mi ha fatto tentennare durante il secondo episodio, portandomi a contemplare l’idea di abbandonare la serie, perché in più occasioni si rivela molto irritante.
Lei stessa aveva un gatto in passato (scappato quando lo affidò a dei parenti perché costretta a un ricovero in ospedale), ma a volte si comporta come se non ne avesse mai avuto uno.
Questo fattore, a livello di sceneggiatura, sembra quasi messo in piedi in modo che Oh Na Woo interagisca di più con Hyun, sia che si tratti di una semplice strigliata sul smetterla di dare da mangiare ai gatti randagi nel quartiere, sia che si tratti di venire afferrata al volo quando un vicino esasperato per i continui gatti randagi pensa che la soluzione ottimale sia lanciarle addosso una secchiata d’acqua.
Un’altra cosa che mi ha lasciato veramente basita, facendomi anche dubitare del quoziente intellettivo della ragazza, è quando in un episodio, lei stessa prenota a Bok Gil una visita di controllo dal veterinario, dopo che la gatta era stata male.
Ma chi mai prenoterebbe un check up per un gatto non suo, non conoscendo gli impegni del suo proprietario e, soprattutto, senza che nessuno le abbia chiesto di farlo?
Certi personaggi sembrano delle vere e proprie macchiette, mancando di caratterizzazione, e alcuni non sono nemmeno riuscita a ben capire chi fossero.
Per esempio, la ragazza che lavora nello stesso bar di Oh Na Woo non ho capito se fosse semplicemente una sua amica di vecchia data o se fosse davvero sua sorella.
Non parliamo poi del proprietario della libreria dove lavora Hyun: tratta il giovane come una pezza per pulirsi i piedi solamente perché lui fa un part time, per poi sciogliersi come un ragazzino alla prima cottarella quando si trova di fronte un’autrice famosa.
L’amico di Hyun, che a volte lo aiuta a finire in tempo i disegni del webtoon, salta fuori al penultimo episodio con un suo background, e lo scoprire, negli episodi precedenti, che esce con la caporedattrice di Hyun non è che serva poi molto a qualcosa.
La sceneggiatura a volte lascia un po’ a desiderare.
Sembra quasi che gli sceneggiatori si siano detti: “tra i due ragazzi protagonisti deve accadere questo e quello per colpire il pubblico e far sognare su un loro ipotetico innamoramento” e quindi basta infilarci dentro la gatta e quello che salta fuori sarà la versione definitiva, che abbia o meno senso poco importa.
Perfino il fatto che i personaggi "giusti" sbuchino fuori al momento "giusto" fa acqua da tutte le parti.
Non parliamo poi di Oh Na Woo che praticamente vive appostata fuori dalla casa di Hyun.
Sembra quasi che, siccome le puntate durano “solo” 35 minuti (in genere noto che le puntate di altre serie tv durano un’ora), bisogna per forza sbrigarsi, e se certe cose sembrano un po’ raffazzonate, poco importa.
C’è una storia d’amore che si delinea all’orizzonte, c’è un gatto che fa tenerezza: perché noi spettatori dovremmo fare i bacchettoni e pretendere che le cose si svolgano con una certa logica?
Il finale mi ha lasciata decisamente spiazzata: non pensavo che sarebbe finita così e niente lo faceva presagire, visto anche il tono della serie.
Alcune cose non mi hanno convinta.
1) L'incontro tra Hyun e Bok Gil avviene proprio quando il ragazzo ha perso qualcuno di molto importante, una ragazza che si è suicidata, mostrando come la gatta sia riuscita a lenire il dolore del giovane.
Tutto molto commovente, peccato che della ragazza in questione non si sappia praticamente niente.
Non ho capito se i due andavano a scuola insieme (nei flashback lei indossava una divisa scolastica, lui no), in che rapporti erano, niente di niente.
Semplicemente serviva un motivo per far cadere il giovane nella tristezza più assoluta e farlo risollevare grazie a un animale.
2) Oh Na Woo pensa che Bok Gil possa essere la sua gatta scappata anni prima e senza averne alcuna certezza si presenta a casa di Hyun pretendendo che lui le dia l’animale, così, su due piedi.
Ma questa dove vive? Nessuna persona consegnerebbe mai il proprio gatto così, solo perché lei ha il sentore che quello potrebbe essere il suo gatto.
E in tutta questa vicenda strampalata, ci si aggiunge pure il veterinario, che senza avere il consenso del proprietario di Bok Gil fa fare l’esame del DNA per scoprire la verità sul gatto.
Fossi stata in Hyun, avrei cambiato seduta stante veterinario!
3) L’uomo del quartiere, che è stufo di ritrovarsi pieno di gatti randagi, una sera compare ubriaco fradicio, alla ricerca di un gattino che miagola, con intenzioni malevoli ben chiare.
E la cosa che mi ha inorridito ancora di più è che la scena è stata quasi concepita con l’intento di far ridere lo spettatore, perché poi ci pensa Hyun a rispedire in casa il tizio, convincendolo che non c’era nessun miagolio.
Giunta alla conclusione, la serie non mi ha convinta molto.
Giunta alla conclusione, la serie non mi ha convinta molto. L’ho trovata troppo frettolosa e affollata di personaggi di cui non si sa nulla, che poi compaiono nei momenti meno opportuni per annunciare cosa faranno in futuro, citando dettagli come se lo spettatore dovesse già conoscerli, quando in realtà non ne sa nulla. Alcuni di questi personaggi, inoltre, sarebbero potuti essere eliminati del tutto, perché inutili ai fini della trama.
Carina l’idea che i pensieri della gatta avessero voce, ma la gatta attrice non mi ha convinta granché: l’ho trovata troppo sulle sue, sembrava che niente le interessasse davvero. Ho visto gatti decisamente ben più vivaci.
Non mi sentirei di consigliare questa serie tv a nessuno, neanche a chi è amante degli animali e cerca qualcosa di leggero e "veloce" da vedere.
Come voto dò la sufficienza solo per il gatto, perché altrimenti questo è uno di quei prodotti che si dimentica già pochi minuti dopo averlo finito.
Leggetela solo dopo aver visto la serie, purtroppo mi è impossibile commentare senza citare alcuni avvenimenti della storia.
Di solito non guardo prodotti di stampo coreano: non sono mai riusciti a catturare il mio interesse. Sarà perché, forse, sui nostri schermi arrivano prevalentemente del genere romantico, ma proprio di quel romanticismo smielato, dove una ragazza qualunque riesce a fare breccia nel cuore del bad boy/celebrità di turno e a fargli scoprire il vero amore. O forse sarà anche perché con i nomi coreani non mi ci raccapezzo proprio. Non riesco mai a capire quale è il nome e quale il cognome, e con tutti i loro suffissi proprio non mi ci trovo.
Ho deciso di dare uno sguardo a questa serie tv di otto puntate per la presenza del gatto del ragazzo protagonista.
I prodotti televisivi dove gli animali ricoprono un ruolo centrale si rivelano sempre belli da vedere, e così ho iniziato la visione.
La trama è semplice: Il protagonista Hyun Jong Hyeon lavora part time in una libreria mentre cerca di debuttare con il suo webtoon e vive insieme alla sua gatta Bok Gil.
In sostanza si segue la vita di questo ragazzo che ha molto a cuore la sua gatta, che comincia a diventare un po’ anziana.
La serie procederebbe anche bene se non fosse per Oh Na Woo, una ragazza che Hyun conosce per caso, passando vicino a casa sua.
La ragazza mi ha fatto tentennare durante il secondo episodio, portandomi a contemplare l’idea di abbandonare la serie, perché in più occasioni si rivela molto irritante.
Lei stessa aveva un gatto in passato (scappato quando lo affidò a dei parenti perché costretta a un ricovero in ospedale), ma a volte si comporta come se non ne avesse mai avuto uno.
Questo fattore, a livello di sceneggiatura, sembra quasi messo in piedi in modo che Oh Na Woo interagisca di più con Hyun, sia che si tratti di una semplice strigliata sul smetterla di dare da mangiare ai gatti randagi nel quartiere, sia che si tratti di venire afferrata al volo quando un vicino esasperato per i continui gatti randagi pensa che la soluzione ottimale sia lanciarle addosso una secchiata d’acqua.
Un’altra cosa che mi ha lasciato veramente basita, facendomi anche dubitare del quoziente intellettivo della ragazza, è quando in un episodio, lei stessa prenota a Bok Gil una visita di controllo dal veterinario, dopo che la gatta era stata male.
Ma chi mai prenoterebbe un check up per un gatto non suo, non conoscendo gli impegni del suo proprietario e, soprattutto, senza che nessuno le abbia chiesto di farlo?
Certi personaggi sembrano delle vere e proprie macchiette, mancando di caratterizzazione, e alcuni non sono nemmeno riuscita a ben capire chi fossero.
Per esempio, la ragazza che lavora nello stesso bar di Oh Na Woo non ho capito se fosse semplicemente una sua amica di vecchia data o se fosse davvero sua sorella.
Non parliamo poi del proprietario della libreria dove lavora Hyun: tratta il giovane come una pezza per pulirsi i piedi solamente perché lui fa un part time, per poi sciogliersi come un ragazzino alla prima cottarella quando si trova di fronte un’autrice famosa.
L’amico di Hyun, che a volte lo aiuta a finire in tempo i disegni del webtoon, salta fuori al penultimo episodio con un suo background, e lo scoprire, negli episodi precedenti, che esce con la caporedattrice di Hyun non è che serva poi molto a qualcosa.
La sceneggiatura a volte lascia un po’ a desiderare.
Sembra quasi che gli sceneggiatori si siano detti: “tra i due ragazzi protagonisti deve accadere questo e quello per colpire il pubblico e far sognare su un loro ipotetico innamoramento” e quindi basta infilarci dentro la gatta e quello che salta fuori sarà la versione definitiva, che abbia o meno senso poco importa.
Perfino il fatto che i personaggi "giusti" sbuchino fuori al momento "giusto" fa acqua da tutte le parti.
Non parliamo poi di Oh Na Woo che praticamente vive appostata fuori dalla casa di Hyun.
Sembra quasi che, siccome le puntate durano “solo” 35 minuti (in genere noto che le puntate di altre serie tv durano un’ora), bisogna per forza sbrigarsi, e se certe cose sembrano un po’ raffazzonate, poco importa.
C’è una storia d’amore che si delinea all’orizzonte, c’è un gatto che fa tenerezza: perché noi spettatori dovremmo fare i bacchettoni e pretendere che le cose si svolgano con una certa logica?
Il finale mi ha lasciata decisamente spiazzata: non pensavo che sarebbe finita così e niente lo faceva presagire, visto anche il tono della serie.
Alcune cose non mi hanno convinta.
1) L'incontro tra Hyun e Bok Gil avviene proprio quando il ragazzo ha perso qualcuno di molto importante, una ragazza che si è suicidata, mostrando come la gatta sia riuscita a lenire il dolore del giovane.
Tutto molto commovente, peccato che della ragazza in questione non si sappia praticamente niente.
Non ho capito se i due andavano a scuola insieme (nei flashback lei indossava una divisa scolastica, lui no), in che rapporti erano, niente di niente.
Semplicemente serviva un motivo per far cadere il giovane nella tristezza più assoluta e farlo risollevare grazie a un animale.
2) Oh Na Woo pensa che Bok Gil possa essere la sua gatta scappata anni prima e senza averne alcuna certezza si presenta a casa di Hyun pretendendo che lui le dia l’animale, così, su due piedi.
Ma questa dove vive? Nessuna persona consegnerebbe mai il proprio gatto così, solo perché lei ha il sentore che quello potrebbe essere il suo gatto.
E in tutta questa vicenda strampalata, ci si aggiunge pure il veterinario, che senza avere il consenso del proprietario di Bok Gil fa fare l’esame del DNA per scoprire la verità sul gatto.
Fossi stata in Hyun, avrei cambiato seduta stante veterinario!
3) L’uomo del quartiere, che è stufo di ritrovarsi pieno di gatti randagi, una sera compare ubriaco fradicio, alla ricerca di un gattino che miagola, con intenzioni malevoli ben chiare.
E la cosa che mi ha inorridito ancora di più è che la scena è stata quasi concepita con l’intento di far ridere lo spettatore, perché poi ci pensa Hyun a rispedire in casa il tizio, convincendolo che non c’era nessun miagolio.
Giunta alla conclusione, la serie non mi ha convinta molto.
Giunta alla conclusione, la serie non mi ha convinta molto. L’ho trovata troppo frettolosa e affollata di personaggi di cui non si sa nulla, che poi compaiono nei momenti meno opportuni per annunciare cosa faranno in futuro, citando dettagli come se lo spettatore dovesse già conoscerli, quando in realtà non ne sa nulla. Alcuni di questi personaggi, inoltre, sarebbero potuti essere eliminati del tutto, perché inutili ai fini della trama.
Carina l’idea che i pensieri della gatta avessero voce, ma la gatta attrice non mi ha convinta granché: l’ho trovata troppo sulle sue, sembrava che niente le interessasse davvero. Ho visto gatti decisamente ben più vivaci.
Non mi sentirei di consigliare questa serie tv a nessuno, neanche a chi è amante degli animali e cerca qualcosa di leggero e "veloce" da vedere.
Come voto dò la sufficienza solo per il gatto, perché altrimenti questo è uno di quei prodotti che si dimentica già pochi minuti dopo averlo finito.