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Il quarto capitolo della serie "Heisei" di Godzilla continua a presentare le stesse caratteristiche, sia negative che positive, dei precedenti capitoli: da un lato si cerca di cambiare inserendo qualcosa di nuovo, ma dall'altro lato non si riesce ad andare fino in fondo, quindi il risultato finale è riuscito solo in parte.

Come nel secondo e terzo film di questo ciclo, si vuole presentare una prima parte che non verta solo sui preparativi per il solito attacco di Godzilla e stavolta la narrazione vira verso il genere avventuroso, con una ricerca su un’isola selvaggia e almeno tre citazioni (anche piuttosto vistose) di "Indiana Jones". In ulteriore aggiunta sono presenti anche una sottotrama riguardante una famiglia disfunzionale (che ovviamente alla fine si riconcilierà) e una tematica ecologica che nel corso della saga era solitamente sottintesa (con l'eccezione del film "Godzilla vs Hedorah" del 1971) e ora diventa esplicita, perché l'unico antagonista umano è il capo di un’azienda rappresentato come il classico riccone avido e spietato che pensa solo ad arricchirsi a spese della natura.

Il risultato finale è però modesto: diciamo pure che la noia viene evitata grazie a un discreto ritmo generale; tuttavia, le scene avventurose sono soltanto senza infamia e senza lode, mentre le tematiche sulla famiglia e sull'ecologia sono molto leggere, non suscitano emozione o riflessione e si capisce che sono state inserite più che altro per giustificare alcuni snodi narrativi e fare da riempitivo. Infatti, quando poi entrano in scena i mostri giganti, lo spazio dedicato ai suddetti temi diventa davvero molto ridotto e lo spettatore alla fine potrebbe pure dire: “Ah già, c’erano anche questi”.

La parte migliore del film è dunque quella con i mostri: il nuovo avversario, Battra, è molto riuscito come look e poteri, e i suoi combattimenti contro Godzilla sono davvero avvincenti (pur non avendo in sostanza nulla di diverso dagli altri scontri tipici della saga). Questo segmento ha giusto un momento di lentezza quando Battra e Big G escono temporaneamente di scena e quindi lo spazio è tutto di Mothra, ma l'enorme falena almeno qui non ha molto carisma e vediamo solo un pupazzone che fa diverse cose: nuota, distrugge qualche palazzo e poi si rinchiude in un bozzolo intorno al palazzo della Dieta (forse quest'ultima scena è impressionante per un pubblico giapponese).

Il ritmo torna vivace con lo scontro finale, suddiviso in più parti, che ci regala un buon triello.

Passando al resto, non c'è molto da dire, visto che stiamo parlando di film dove la parte del leone la fanno i mostri: i personaggi umani sono costruiti intorno a poche e semplici caratteristiche che in alcuni casi hanno una prevedibile evoluzione e sono interpretati in maniera normale, cioè non inespressivi ma neppure notevoli.

Sul piano tecnico, gli effetti speciali sono molto buoni per questo tipo di film e le musiche ordinarie, anche se penso di aver intravisto due o tre errori di montaggio.

Insomma, "Godzilla vs Mothra" è un buon film di genere, anche se non differisce da molti altri film di questo filone.