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Gustavo69

Episodi visti: 95/95 --- Voto 7,5
Serie pressoché sconosciuta fuori dal Giappone, "Maicching Machiko Sensei" è invece alquanto popolare in patria, tanto che ha ricevuto diversi film live action nel ventunesimo secolo (ben nove, dal 2003 al 2009), e la serie anime è nella top 100 degli anime più apprezzati in Giappone. E stiamo parlando di un sondaggio fatto nel 2008 su un anime uscito nel 1981, all'epoca quasi trent'anni dopo la sua prima trasmissione. Si tratta di un anime in cui il fanservice non manca: in ogni episodio la povera insegnante protagonista finisce in qualche maniera nuda, o svestita alla mercé degli sguardi dei suoi studenti e degli altri insegnanti, o perfino dei passanti, in certi casi, quasi sempre per colpa di Kenta, il suo studente più indisciplinato. Dopo novantacinque episodi di scherzi vari ai danni di insegnanti e compagne di classe, uno pensa che forse sarebbe ora di punire in maniera severa il ragazzo, ma riesce quasi sempre a farla franca, a parte alcuni casi in cui le compagne di classe gli rendono pan per focaccia.

A vedere un anime così al giorno d'oggi, vengono in mente le classiche commedie sexy all'italiana, quelle degli anni '70 (soprattutto) e '80, nonché i film più pecorecci di "Pierino" con Alvaro Vitali. Chiaramente, non siamo agli stessi livelli di quei film, tuttavia l'impressione generale è la stessa. Se "Maicching Machiko Sensei" non ha Lino Banfi, ha comunque un cast di personaggi divertenti quasi come lui; non c'è Edwige Fenech, ma la professoressa Machiko è affascinante quasi come lei. I personaggi di questo anime sono quelli che tengono in piedi la serie per quasi cento episodi, così come gli attori di quelle scalcinate commediole tenevano in piedi improbabili film pieni di "fan-service" (che all'epoca non si chiamava nemmeno così). Non voglio dire che quei film o questa serie animata siano capolavori, ma, presi nel loro contesto storico, e soprattutto non presi troppo sul serio, sono comunque divertenti ancora oggi, pur considerando tutti i loro limiti.

E di limiti "Maicching Machiko Sensei" ne ha parecchi: innanzitutto quelli tecnici. Essendo un anime di oltre quarant'anni fa, si sentono le quattro decadi sul groppone, anzi forse anche di più. Confrontandolo con altre commedie anime dell'epoca come "Lamù", poi, ne esce ancora più con le ossa rotte. Ma ciò non vuol dire che "Maicching Machiko Sensei" sia da buttare, anzi, vuol dire semplicemente che esistono anime migliori. Perché infatti le avventure/disavventure dell'avvenente professoressa alle prese con alunni molto indisciplinati e con insegnanti (e non solo, praticamente tutti quelli che hanno a che fare con la prof. Machiko finiscono per cadere ai suoi piedi, perfino sovrani di Paesi esteri!) innamorati di lei scorrono piacevolmente, e si arriva all'ultimo episodio sperando che ce ne siano ancora una cinquantina o più. Quando ho cominciato a guardare la serie, pensavo quasi di vederne solo una decina, una ventina al massimo, ma a forza di due/tre episodi al giorno sono arrivato alla fine in poco più di un mese. Logicamente, non tutti gli episodi sono ugualmente divertenti, e non tutte le storie sono riuscite, ma in generale "Maicching Machiko Sensei" riesce a intrattenere lo spettatore con una comicità che forse definiremmo un po' troppo "scollacciata", ma comunque mai troppo volgare, incredibilmente. Sarà forse perché abituato a decenni di fanservice di gran lunga "peggiore", ma alla fine queste scene sembrano quasi all'acqua di rose, confrontate con altri anime successivi. Suppongo che all'epoca un anime del genere possa aver fatto abbastanza scalpore, tuttavia non ho trovato notizie a riguardo, come invece si può trovare per "Scuola senza pudore" di Go Nagai, il cui manga fu aspramente criticato dall'associazione genitori-insegnanti all'epoca.

In ogni caso, anche se non vi interessa il fan-service, vale la pena vedere questa serie, perché è una specie di "capsula del tempo" della vita in Giappone nei primi anni '80 (e di riflesso di tutti gli anni '70): vari episodi sono un vero e propri spaccato di vita reale, che scavano nella mentalità giapponese dell'epoca molto più di qualsiasi documentario. Ad esempio, in vari episodi si vedono improbabili tentativi dei parenti della professoressa Machiko di trovarle un buon partito, ma lei rifiuta sempre, dicendo che è ancora troppo giovane per sposarsi, e non vuole abbandonare i suoi alunni. All'epoca non era certo inusuale che la donna, una volta sposata, si dedicasse completamente alla famiglia e abbandonasse la carriera lavorativa in tutto o almeno in parte, per poter crescere i figli e dedicarsi ad attività prettamente casalinghe. Però, visto che stiamo parlando degli anni '80, ormai l'emancipazione femminile era ormai arrivata anche in Giappone.
C'è anche un episodio in cui una femminista convinta, ex studentessa dell'istituto dove insegna Machiko, cerca di sobillare tutte le ragazze contro i maschi, soprattutto Kenta e la sua banda, che continua imperterrito a fare scherzi alle sue compagne. Alla fine la lotta tra i sessi si concluderà in maniera pacifica, dopo aver capito che le divisioni e le lotte non portano a nulla di buono. Una frecciatina probabilmente non troppo velata ai movimenti femministi giapponesi dell'epoca. Qualcosa che non si vede spesso in un anime, nemmeno ai giorni nostri.