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Hatake Rufy

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
"Overlooking View", ovvero "Vista dall'alto", è il primo di una serie di film firmati "Kara no Kyoukai", riguardante vicende misteriose e soprannaturali con forte pressione psicologica.

Trama: la protagonista è Shiki Ryogi, una donna strana vestita sempre in kimono, che si interessa a un caso che vede la polizia non saper come reagire a un'inspiegabile serie di suicidi. Shiki ha un passato oscuro, e per questo ha un atteggiamento strano, quasi maschile, inoltre possiede un potere unico che userà per combattere i suoi nemici.

Sviluppo trama: il film inizia subito con una scena malinconica e cruda come un suicidio, per poi passare a un'ambientazione tranquilla dove entra in scena la protagonista; molti minuti sono spesi in discorsi riflessivi sulla vita e sui motivi che portano a un suicidio, e qui inizialmente diventa tutto molto interessante e psicologico, però poi uno si aspetta un po' di azione e invece ne vedremo davvero poca. Il film diventa un po' pesante da seguire e questo rovina la bella ambientazione creata da quelli che sono gli eventi inspiegabili, ma almeno in cinquanta minuti di film potremo vedere il potere della nostra Shiki contro un misterioso nemico. Una trama molto psicologica e riflessiva, senza però abbastanza azione che coinvolge lo spettatore.

Personaggi: pochi ma buoni. E' la solita frase usata in certe occasioni, ma qui è più che azzeccata: i personaggi infatti sono ben costruiti e hanno il loro fascino, per così dire, nel loro ridotto numero. Shiki è la protagonista strana, con un potere che vedremo poco, precisamente due volte in cinquanta minuti; si interessa al caso quando deve proteggere una persona a lei cara, e questo porta a rivelare il suo carattere. Un altro personaggio da non prendere alla leggere è Touko, una marionettista amica di Shiki, che però sembra nascondere la sua vera identità, mostrandosi quindi molto misteriosa. Tra questi due personaggi nasce un bel discorso psicologico mirato a capire cosa prova una persona quando decide di suicidarsi, e tutto ciò che ha portato a quella scelta, come emozioni forti che incidono su noi stessi. Da qui ne esce una bella domanda: "Cosa ti fa venire in mente il panorama di un luogo elevato? Quell'impulso che provi quando guardi in basso verso il mondo in cui vivi, quella violenta consapevolezza che ti assale e ti acceca per quanto tu la rifiuti. L'emozione creata da una vista dall'alto è quella della lontananza."

Comparto visivo e sonoro: la grafica del film è un aspetto positivo che subito si fa notare, con disegni precisi e colori tendenti a un'ambientazione cupa, il tutto regalando animazioni fluide e pulite; il sonoro non delude, con discreti effetti sonori e ottime musiche di sottofondo che fanno ricordare il genere horror.

Concludo col dire che il film mi ha intrattenuto e interessato nei primi venticinque minuti, grazie a una buona trama, presentata con personaggi riflessivi e un buon comparto tecnico, diventando poi noioso da seguire per via di una trama che dopo non regala nulla di emozionante. Consigliare o no questo film? A molti è piaciuto, e infatti non è orribile, però la pesantezza nel visionarlo può incidere molto sul film, gettando fango su tutti gli altri aspetti positivi. Quindi, nel complesso lo consiglierei, poi deciderete voi se bloccarne la visione o andare fino in fondo. Voto: 6 e mezzo


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Kida_10

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Kara no Kyoukai: Overlooking View", letteralmente tradotto "Il confine del vuoto: vista dall'alto", è un mediometraggio della durata di circa cinquanta minuti, tratto dall'omonima light novel scritta da Kinoko Nasu e illustrata da Takashi Takeuchi. Esso è solamente il primo episodio di una lunga serie.

Ambientata nel settembre dell'anno 1998, l'opera vede come protagonista Shiki Ryougi, una ragazza fredda e scorbutica, dal passato e dai poteri sconosciuti, che indaga su una serie di suicidi aventi come vittime delle ragazze liceali. Oltre ad avere lo stesso target, queste apparentemente inspiegabili disgrazie hanno in comune il luogo della morte, un vecchio stabile abbandonato.

La trama è decisamente interessante e si sviluppa ottimamente, anche se non viene svelato nulla sui protagonisti, sulla loro mansione, sul loro passato, e neppure sui rapporti che intercorrono fra loro. Questo primo episodio sembra essere solamente una specie di introduzione, un piccolo accenno delle potenzialità che la serie si spera saprà dimostrare. La narrazione è fluida, densa di mistero ma mai particolarmente pesante, mentre il ritmo si alza e si abbassa di continuo a seconda della situazione. I personaggi godono di una caratterizzazione psicologica molto profonda e accuratamente congegnata, e lo conferma il fatto che si riesce a intuire e a cogliere molti tratti delle loro personalità nonostante la breve durata del prodotto, la totale o quasi assenza di informazioni e la povertà dei dialoghi che li vedono impegnati ad approfondire i loro rapporti.

Una trama intrigante e dei personaggi interessanti e singolari non sono però il vero punto forte di "Kara no Kyoukai", perché quest'opera gode di un comparto tecnico di primo, anzi primissimo livello. Graficamente è una gioia per gli occhi, il semplice ma espressivo design dei personaggi si scontra perfettamente con dei fondali molto dettagliati, le animazioni sono estremamente fluide, i combattimenti dinamici, veloci e non privi di effetti speciali di prima categoria. Anche l'ambientazione è memorabile e curata in ogni singolo dettaglio, a partire dal triste e vuoto appartamento della protagonista, che non può non lasciare un'inquietante sensazione d'angoscia. L'atmosfera che si respira durante tutta la visione del prodotto è appagante e suggestiva, ed è ulteriormente perfezionata da un comparto sonoro in grado di regalare delle colonne sonore spettacolari, e un doppiaggio più che adeguato.

In conclusione, "Kara no Kyoukai: Overlooking View" non è altro che una semplice introduzione, e svolge perfettamente il proprio lavoro, invogliando lo spettatore a proseguire la visione degli episodi successivi.


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ErCotoletta

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Kara no kyōkai" è una serie composta da otto film animata dallo studio Ufotable e tratta dall'omonima novel di Kinoko Nasu pubblicata dalla Type Moon.

Il primo capitolo della serie, "Vista dall'alto", è un mediometraggio di circa cinquanta minuti del 2008. Shiki è una donna misteriosa, che vive da sola, i cui unici conoscenti sono Aozaki Touko (costruttrice di bambole) e Kokutou Mikiya (un caro amico). Questi personaggi verranno coinvolti in un grosso incidente che sconvolge la cittadina: ogni notte, in un complesso edilizio in fase di demolizione, una ragazza liceale si suicida lanciandosi nel vuoto. Notte dopo notte le vittime crescono, così Shiki decide di investigare. La trama, abbastanza lineare, ha lo scopo di presentare i personaggi; non sono presenti molti colpi di scena e la vicenda si conclude troppo frettolosamente.

I personaggi sono molto interessanti e ben caratterizzati; Shiki è un grande personaggio, pieno di sfaccettature ancora da rivelare, ma anche i secondari non sono da meno: Touko, la misteriosa costruttrice di bambole di cui sappiamo poco o nulla (il dialogo con Shiki mi ha ricordato in positivo Motoko Kusanagi della serie di "Ghost in the Shell"), spero di rivederla nei prossimi film e anche Kokutou sembra interessante, anche se compare poco.

Il disegno è veramente molto curato e pieno di dettagli. Molte volte ho messo in pausa il film per vedere alcuni paesaggi, specie durante i tramonti; anche i primi piani sono curati e le animazioni sono sempre fluide.

Sorvolando su qualche piccolo buco di trama, la sceneggiatura è ottima. I dialoghi sono ben scritti e il caso non presenta forzature nella risoluzione.

Anche le musiche sono molto curate e creano la giusta atmosfera in ogni scena. L'ending e l'opening sono orecchiabili e si adattano perfettamente al film.

Il finale risponde a quasi tutte le domande poste nella prima parte del film. Sono sicuro che i restanti dubbi verranno dissipati grazie alla visione dei film successivi. L'unica nota negativa, come ho già scritto, è l'eccessiva fretta nel concludere il caso.

Ricapitolando, "Kara no Kyokai: Vista dall'alto" è un ottimo film d'animazione che riesce a creare un mix perfetto fra thriller e horror. Tralasciando qualche piccolo difetto, questo primo film è un ottimo punto di partenza sul quale costruire una serie veramente interessante.

Trama: 8
Personaggi: 8
Grafica: 9
Sceneggiatura: 8
Musiche: 7
Finale: 7


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Shikii

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
"Kara no kyoukai: Overlooking View" è il primo film della serie tratta dall'omonima light novel di Kinoko Nasu e prodotto da Type-Moon, ufotable e Kadonsha.
La storia è ambientata nell'autunno del 1998: degli strani suicidi destano scandalo e paura, la polizia non sa cosa fare, in quanto tutte le vittime sono molto giovani, apparentemente felici e senza nessun collegamento tra loro. La nostra protagonista, Ryougi Shiki, decide di fare luce su questo mistero.

Questo film risulta classificabile tra i più brevi dell'intera serie, ma sarà soprattutto l'aspetto introduttivo a prevalere: è infatti quasi un semplice prologo a ciò che andremo a vedere negli altri film. La storia principale ruoterà intorno al mistero di questi suicidi inspiegabili, facendo molto riflettere sul come ognuno di noi decide di vivere la propria vita.
Per chi vede "Kara no kyoukai" la prima volta sarà impossibile cogliere tutti i significati e messaggi nascosti. Prestando molta attenzione (dopo una prima visione dell'intera serie), già da questo primo film si potranno notare i mille riferimenti agli eventi più salienti dell'intera storia (come la comparsa in secondo piano di personaggi importanti che in realtà ancora non hanno fatto una loro vera apparizione, o discorsi su cose accadute in passato che poi verranno mostrate nei film successivi).
Come già detto gli eventi non saranno raccontati in ordine cronologico, ma sparso. La storia inizia verso marzo del 1995 (film 2), poi continua così: giugno 1998 (film 4), luglio 1998 (film 3), settembre 1998 (film 1), ottobre-novembre 1998 (film 5), gennaio 1999 (film 6), febbraio 1999 (film 7), ecc. Ma il caldo consiglio che vi do è di vedere i film in ordine (film 1, film 2, ecc.), perché così sono stati pensati e così devono essere visti, se no finite con il perdervi l'intera suspense.

Questo film è introduttivo e quindi c'è poco da dire. Oltre a mostrare (badate, mostrare, perché in realtà li conosceremo solo andando avanti con i film) alcuni dei personaggi più importanti, l'aspetto interessante sarà il discorso sulla qualità della vita. Ma il tema che sarà presente nell'intera serie è la "condizione di vuoto". Il corpo umano senza "un'anima" è soltanto un contenitore, spetta a noi riempirlo.
Addentrandoci sul come il film è stato realizzato, premettendo che non me ne intendo di tecnicismi, la prima cosa che si nota sono i colori scuri e spenti, le musiche evocative e i salti imprevedibili di scena, con a volte inquadrature interessanti e insolite.
In modo particolare amo le musiche, composte dai Kalafina e Yuki Kajiura.

Considero quest'opera non per tutti, in quanto viene sottovalutata da molte persone. E' molto lenta e adatta a chi vuole riflettere, perdendosi nella profonda psicologia dei personaggi. Se cercate solo combattimenti mozzafiato e una trama leggermente più lineare, vi consiglio "Fate".
Buona visione a chiunque scelga di seguire il percorso di Shiki Ryougi.

giacgiac

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
L'emozione scaturita da una vista dall'alto... è quella della lontananza.

È il 1998, la mente di Kinoko Nasu partorisce il primo tassello dell'universo narrativo cui nel corso degli anni è stato attribuito il nome di Nasuverse, vedono infatti la luce i primi cinque capitoli della serie di light novel Kara no Kyoukai; allo stesso modo, nel 2007 è proprio a Kara no Kyoukai che viene affidato il compito di aprire la proficua e duratura collaborazione instaurata tra Type-Moon - la società fondata da Nasu a inizio anni 2000 e madre di Fate e Tsukihime - e lo studio di animazione Ufotable, allora pressoché sconosciuto.

Primo di una serie di ben undici tra film e special, Kara no Kyoukai - Fukan Fuukei, che possiamo tradurre con Il confine del Vuoto - Vista dall'alto, si presenta come un lungometraggio di cinquanta minuti di genere sovrannaturale, a tratti splatter, e che narra le vicende inerenti una serie di suicidi con protagoniste delle ragazze liceali; apparentemente non connessi l'uno con l'altro per quanto concerne il movente, tutti hanno in comune il luogo ove le giovani consumano gli ultimi istanti di vita, ossia un complesso residenziale abbandonato alla periferia della città dei protagonisti. E protagonista appunto della vicenda è Shiki Ryougi, ragazza fredda e distaccata, dotata di particolari abilità oculari che le permettono di vedere la morte delle cose sotto forma di linee variopinte che si stagliano su uno scenario ai suoi occhi cupo e monocromatico. Grazie a questa sua abilità, essa lavora per Touko Aozaki, artigiana e creatrice di bambole che svolge segretamente indagini inerenti magia ed eventi che coinvolgono la sfera sovrannaturale nella propria città. Altro membro dello studio di Touko è Mikiya Kokutou, ex compagno di classe di Shiki, serafico e sorridente, sempre cordiale, dotato di un eccellente intuito, spesso inconsapevole, e animato dalla passione per le indagini poliziesche; si intuisce uno stretto legame tra i due ragazzi, legame che nei successivi film verrà messo sempre più a nudo, ma i cui dettagli sono per ora taciuti. Il titolo rivela il concetto cardine del lungometraggio: il rapporto dell'uomo con una vista dall'alto, ossia la capacità di straniarsi dal proprio mondo e osservarlo in terza persona da una postazione rialzata che offra una panoramica della propria situazione; chi intraprende tale via è per forza di cose qualcuno disposto, o se non altro obbligato a rinunciare alla propria condizione di individualità, di ente legato a un contesto, e per cui l'unica opzione per comprendere sé stesso e il mondo sia quella di scappare e librarsi nel cielo. Un'atmosfera magica e solenne nella sua irrealtà avvolge l'indagine di Shiki al complesso abbandonato Fujou, ove nove figure cristalline ed evanescenti nel loro pallore fluttuano sopra il tetto dell'edificio, triste scenario della serie di suicidi che ha sconvolto la città; il perché queste figure fluttuino e non volino è il secondo fondamentale nodo di Fukan Fuukei, che lo spettatore sarà in grado di sciogliere mediante una visione attenta e non passiva dell'opera.

Parlando di comparto tecnico, Ufotable inizia a dare prova delle proprie qualità mettendo in scena delle animazioni dinamiche e precise; i personaggi si muovono fluidi su sfondi estremamente dettagliati, tanto curati quanto lo sono i combattimenti e le scene d'azione, sia per quanto concerne il corpo, sia per le espressioni facciali e fisiognomiche; la colonna sonora, composta da Yuki Kajiura e affidata alle corde vocali delle allora esordienti Kalafina, si rivela essere forse l'apice del primo film, sublime ed evanescente - aggettivo che forse meglio identifica il mood generale di Fukan Fuukei - nel suo accompagnare con irreale distacco e dolcezza ogni scena dell'anime. Concludo dicendo che l'obbiettivo di Nasu era quello di fornire una sorta di introduzione al concetto di magia, elemento fondante dei propri lavori successivi, e quello che Kara no Kyoukai cerca di far capire, infatti, è che nel Nasuverse ogni parola ha un significato e un'importanza particolari e specifici; all'interno di questa saga Touko accompagnerà lo spettatore più di una volta in approfondite riflessioni inerenti la magia e il sovrannaturale e in particolare lo aiuterà a discernere elementi forse simili all'apparenza, ma che in un mondo complesso come quello in questione, possono assumere significati avvolte radicalmente differenti - basti pensare a fluttuare-volare, appunto. Questo è soltanto un primo assaggio di Kara no Kyoukai, ma allo stesso tempo a mio giudizio ne risulta uno degli apici, apprezzabile fino in fondo solo dopo una prima visione della serie, ma comunque affascinante in ogni sua scena anche a una prima visione. Per i contenuti forti può non piacere a tutti, ma, considerandone la qualità, una chance penso la meriti.


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Delandur

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Primo di quello che sarà una lunga serie di film, "Overlooking View" si è rilevata una visione particolare per me. Mentirei se dicessi che ho completamente capito questo film, un po' per la mia cretineria e un po' perché è oggettivamente presentato in maniera confusa, ma per quello che ho percepito ho visto una trama interessante e delle riflessioni di fondo per niente stupide...

Ma andiamo con ordine: la trama riassunta molto brevemente narra di una strana serie di suicidi apparentemente collegati solamente dal luogo e dal tipo di persone morte, tutte ragazze delle superiori. La nostra protagonista, Shiki, anche se all'inizio apparentemente disinteressata al caso, alla fine ne sarà inevitabilmente coinvolta per salvare una persona a lei molto cara.
L'incipit viene sviluppato in maniera interessante ma estremamente confusionaria (come ho già detto), portandomi personalmente a non capire tutto; ma nonostante questo ammetto di essere comunque molto attento, concentrato sullo svolgersi degli eventi e soprattutto interessato alle "riflessioni" che ci venivano proposte, per quanto alla fine le abbia condivise o meno. Infatti mi ha fatto rivalutare tutta l'opera il discorso tra Araya e Fujino e quello direttamente collegato subito dopo tra Shiki e Touko, molto interessante.

Poi voglio sottolineare quanto sia "figo" il personaggio di Shiki. Sono riusciti a realizzare una protagonista così carismatica, capace di trasmettere in meno di cinquanta minuti la sua "forza" e la sua determinazione. Mentre ho trovato un po' moscio sinceramente il personaggio di Fujino: per quanto sia riuscito in parte a immergermi nella sua sofferenza, non sono riuscito a inquadrarla adeguatamente.

Per finire mi sono piaciute davvero tantissimo le ambientazioni e le musiche, anzi in generale tutte le scelte per quanto riguarda il reparto tecnico; anche se il ritmo di narrazione era a volte lento, la cosa non mi ha minimamente disturbato, anzi la mia attenzione è stata desta per l'intera durata. Penso che sia riuscito a trasmettere tutto magari in maniera poco incisiva ma coinvolgente, e a livello artistico per me è stato davvero impeccabile.

Mi sento di consigliarlo e sicuramente continuerò la visione dei prossimi film, sperando di fare un po' di chiarezza nella mia testa.


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TheDarkLord

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Kara no Kyoukai (Confine del Vuoto): Overlooking view (Vista dall'alto) è il primo film della serie Kara no Kyoukai, basato sull'omonima light novel di Kinoko Nasu e prodotto dalla Type-Moon, Ufotable e Kadonsha.

La storia è ambientata nell'autunno del 1998 (circa settembre) e la quiete pubblica è scossa da una recente serie di suicidi inspiegabili. Le vittime, tutte giovani, non presentano collegamenti tra di loro e la vita che conducevano era felice, quindi è impossibile riuscire a dare una spiegazione a quest'atto di follia. La polizia brancola nel buio e, la nostra protagonista, Ryougi Shiki (una ragazza dagli atteggiamenti un po' maschili e con un potere misterioso) decide d'indagare per conto suo.

Questo film (che dura circa 50 minuti ed è tra i più corti della serie) ci da un primo assaggio di quello che accadrà in seguito.
Lo spettatore dovrà stare molto attento allo svolgersi della storia, visto che a primo impatto non tutto sarà poi così chiaro, visto che la narrazione non avverrà in ordine cronologico (discorso riferito all'intera serie).

Questo è un anime dai toni molto oscuri e in certi momenti con delle venature di horror, ma non avrà un ritmo veloce (a qualcuno potrà risultare un po' lento, ma è un effetto puramente voluto) e sarà per lo più un racconto riflessivo che parlerà in questo caso del tema del suicidio (e non solo).
La protagonista dell'opera, Ryougi Shiki, fin dall'inizio risulterà un personaggio veramente intrigante e misterioso con una psicologia fin troppo interessante. Tutto ciò che riguarderà lei ci sarò rilevato un po' per volta andando avanti nei film, grazie ai numerosi salti temporali.

Un anime da riguardare con ogni probabilità più volte per riuscire a capirne la storia intricata e i mille significati nascosti.

Tecnicamente il film rasenta la perfezione; i disegni sono realizzati benissimo e sono anche molto dettagliati in modo quasi maniacale. L'illuminazione e i colori sono bellissimi e riescono a creare quell'atmosfera cupa e tetra che identifica Kara no Kyoukai. I combattimenti, sebbene di breve durata, sono davvero epici grazie alle musiche di Kalafina e Yuki Kajiura e alla fluidità del disegno.


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eracliano

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Primo episodio di una serie che si presenta allo spettatore con un alone di mistero sporco di rosso: da subito, infatti, le persone cominceranno a morire e la regia non mancherà di sottolineare il fatto con sangue a profusione.
È un po' anomalo recensire i singoli episodi, ma siccome si tratta comunque di filmati di oltre 50 minuti, il materiale c'è, quindi cominciamo.
Trama: come dicevo mistero ovunque. Le informazioni sul contesto, sui personaggi e sul rapporto tra di essi sono centellinate, e certamente sono moltissime le domande che rimangono insolute, giunti alla fine, e che, a questo punto, ci si aspetta troveranno risposte negli episodi successivi. Non è una storia che procede spedita, anzi possiamo proprio dire che prende le cose con calma, il che probabilmente deluderà chi stia cercando azione e violenza. Complessivamente assegno un 7 su questo punto.
Finale: non c'è molto da dire, visto che evidentemente, essendo la conclusione solo del primo di diversi capitoli, non si può pretendere una chiusura definitiva. Non mi ha colpito particolarmente, vedremo i prossimi. 6.
Personaggi: nonostante i 50 minuti di visione, non se ne presentano molti, e appaiono subito molto diversi tra loro. La protagonista, Shiki, appare estremamente introversa eccentrica, oltre ad essere dotata di una sorta di potere extrasensoriale. Poi abbiamo un ragazzo che appare come "quello normale in mezzo agli anormali" e un'altra donna (che sembrerebbe un misto tra una scienziata e un'investigatrice). La caratterizzazione è buona, ma viene detto davvero poco a riguardo di ciascuno di loro. Assegno quindi un 7,5.
Grafica e sonoro: i disegni sono molto belli, e le animazioni nei momenti d'azione sono ben fluide, con un uso azzeccato della computer grafica. La scelta di tonalità tendenti al cupo, unita all'uso ottimale delle musiche, permettono di godere al massimo dell'atmosfera della storia. Pertanto assegnerei un 10 a questi due campi.

Complessivamente valuto questo primo episodio con un 8.


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LordGildarts

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
"Kara no Kyoukai 1: Overlooking View" è il primo mini-film di questa serie. La prima impressione è stata ottima: può vantare di un'ambientazione suggestiva e molto cupa; sono rimasto piacevolmente sorpreso inoltre dalla grafica e dalle animazioni. In particolar modo da una delle prime scene iniziali dove viene raffigurata la casa della nostra protagonista, Shiki, di prima mattina con il sole che entra dalla finestra: immagine eccelsa.

Trama: Stanno avvenendo degli strani suicidi di adolescenti liceali che decidono di morire tutti allo stesso modo, buttandosi da un edificio di un complesso prossimo alla demolizione. Shiki decide di recarsi sul posto, sapendo che la causa di tutto non è altri che uno spirito, il quale è anche responsabile del totale stato di assenza dell'amico della protagonista.

Shiki è la protagonista perfetta per quest'opera, anch'essa è cupa e misteriosa, e da questo primo episodio possiamo comprendere ancora molto poco sul suo conto, così come su quello degli altri personaggi. Ha degli occhi che le permettono di vedere gli spiriti e porta con sé un singolare pugnale con il quale li uccide. Durante i cinquanta minuti (la durata complessiva) ciò accade solamente una volta; si preferisce dare più credito ai dialoghi che non agli effettivi combattimenti. In quest'opera, tuttavia, non è un difetto, tutt'altro, i dialoghi non cadono mai nel banale e riescono a far riflettere.
La OST è veramente bella e ben riuscita, riesce a enfatizzare perfettamente il clima dell'anime e permette al meglio l'immedesimazione nello stesso.

In conclusione, dico che questo può essere un ottimo inizio su cui partire ma che, ovviamente, ancora non ha detto quasi nulla. E' sicuramente consigliato, sia agli amanti del genere che non.
Voto: 6, di più non posso dare perché al momento si è visto veramente troppo poco.


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MisguidedGhost

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Quando un numero dispari di suicidi comincia a verificarsi nei pressi di un grattacielo, la maggior parte dei compaesani trattano la situazione come una serie sfortunata di eventi. Una ragazza, però, sente che c'è qualcosa di più sinistro dietro - soprattutto quando il suo amico Kokutou cade misteriosamente ammalato. Dopo aver assistito a una delle morti, Shiki comincia a rendersi conto che esiste una strana connessione tra ciascuna delle ragazze, e prevede che un totale di otto morirà. Con sette morti e l'accuratezza della sua previsione chiara, si propone di porre fine alle uccisioni. Eppure, mentre si avvicina alla verità, si ritrova sempre più vicino a un punto di non ritorno. Shiki riuscirà a mettere fine alle tragedie o diventerà la prossima vittima?

"Kara no Kyoukai" (Confini del Vuoto), è una serie creata nel 1998 da Kinoko Nasu e Takeuchi Takashi.
L'adattamento animato è stato rilasciato come una serie di sette film, ognuno dei quali dura approssimativamente 50 minuti. Ogni singolo film è ambientato in un diverso periodo di tempo, cioè non sono consecutivi cronologicamente. La serie è rappresentata secondo un ordine non consecutivo, e l'anime è rimasto fedele a quel metodo.

Il primo film, "Fukan Fuukei" (Overlooking View), è sorprendentemente buono in termini di storia. Sebbene non vi sia uno sviluppo particolare dei personaggi, gli eventi si muovono a un ritmo piacevole e la natura tesa della trama è molto evidente allo spettatore. Il film è in qualche modo prevedibile in sé, ma questo in realtà è un bene, perché non toglie la visione di esso come un episodio singolo, né interferisce con la visione degli episodi futuri.

Una cosa da notare è che il sottotitolo della serie, "Il giardino dei peccatori", in realtà è molto appropriato. Il primo film mette bene in luce il fatto che il mondo in cui si svolge la storia non è benevolo come sembra, e che non tutto è così semplice come la gente può credere in un primo momento.
Gli sfondi e i fondali sono generalmente eccellenti. La struttura "a labirinto" dell'edificio Fujo è molto ben rappresentata, come lo sono le varie scene all'aperto e le scene degli interni.
Un settore in cui il film riesce particolarmente bene a gestirsi è quello degli effetti sonori. Questi sono spesso molto chiari e ben utilizzati, sfumando nel rumore di fondo quando necessario. Gli effetti utilizzati durante le sequenze d'azione sono a volte bruschi e acuti rispetto al resto del film, mentre gli effetti utilizzati per promuovere un clima di tensione sono un po' carenti. La musica a volte manca un po' di sottigliezza, ma serve in genere per aumentare l'effetto di una particolare scena, aggiungendo un senso di presagio per le sequenze che hanno bisogno di quella "grinta" in più.

I doppiatori sono ben utilizzati, con i tre personaggi principali ben delineati. Sakamoto Maaya, che interpreta il ruolo di Ryougi Shiki, porta un certo brivido alla sua voce nei momenti in cui è necessario, cosa che migliora l'effetto complessivo del personaggio. Purtroppo, il resto del cast in realtà non ha molto spazio per mostrare le proprie abilità, e questa barriera praticamente distrugge ogni speranza di sviluppo del personaggio.
Inoltre una giusta valutazione di personaggi del film è difficile a causa sua della lunghezza (circa 50 minuti), non c'è vero sviluppo di ogni personaggio, e al momento la trama non sembra comunque tenere conto di questo aspetto.
In generale i personaggi sono ben fatti, ma mancano di una certa profondità che si spera essere migliorata come la serie continua.

Nel complesso questo film è davvero molto piacevole. Il ritmo della storia, la tensione delle varie scene, e il semi-combattivo rapporto dei personaggi, tutto questo serve a sollevare quest'opera al di sopra dello standard; e il fatto che la serie sia composta da film singoli è anche un plus. Il film può essere un po' prevedibile, ma è comunque molto molto ben fatto e coinvolgente.
Alcune persone non possono godersi a pieno il primo film a causa di una serie di motivi (non ha storia d'amore reale, carenza di sviluppo dei personaggi, trama non sequenziale, ecc.), ma personalmente, non vedo l'ora di vedere il resto della serie.


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Rieper

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Primo di una serie di 8 mini film, "Kara no kyoukai 1: Overlooking View" risulta essere un anime dai toni cupi e misteriosi capace inoltre di mostrarsi tanto cruento quanto riflessivo in particolari momenti.
Shiki è una ragazza silenziosa e non molto socievole che tra le tante cose riesce a vedere gli spiriti, mentre il suo amico Kokuto, di ben altro carattere, è un ragazzo come tanti con la testa fra le nuvole. Una serie di misteriosi e inspiegabili suicidi sta prendendo mano nella città, e per essere precisi in un oramai decadente palazzo, una volta rinomato e moderno. Starà a Shiki scoprirne le motivazioni, anche se a dirla tutta non si capisce perché debba occuparsene proprio lei: insomma, appartiene a un organizzazione o cosa?

Il ritmo lento e riflessivo è una caratteristica voluta e, visti i temi trattati nonché il particolare tipo di narrazione, risulta anche azzeccata come scelta. Le scene d'azione saranno davvero poche, ma splendidamente realizzate mostrandoci animazioni create con grande maestria e un ottimo uso della computer graphic.
Essenzialmente l'anime punta sulla profondità dei dialoghi e sui pensieri dei personaggi principali che, tramite appunto i loro ragionamenti, riusciranno a darci qualche indizio su ciò che sta succedendo attorno a loro, o semplicemente a fornirci qualche dettaglio sulla personalità degli stessi. Se non siete dotati di grande pazienza allora passate ad altro, dato che l'importanza dei dialoghi è assoluta.

Tecnicamente il lavoro svolto è ottimo sotto ogni aspetto, a cominciare da quello grafico che fonde la relativa semplicità dei disegni dei personaggi con l'estrema cura e attenzione per i dettagli degli sfondi e degli oggetti d'uso quotidiano. L'audio è come ci si aspetterebbe, ovvero calmo e rilassante nei momenti di "quiete" ed energico quanto basta nelle fasi d'azione che essendo poche, come già detto, non verranno notate più di tanto.
Questo "Overlooking View" ha del potenziale, ma nonostante la durata del "capitolo" ci vengono fornite solo briciole riguardo ai personaggi e allo status quo del mondo in cui si trovano. Tanto per intenderci, della protagonista, Shiki, non si sa assolutamente nulla, compreso il perché riesca a vedere gli spiriti, così come non si sa nulla di Kokuto o del come si conoscano i due. Insomma, i punti in sospeso sono tanti e lo spettatore meno paziente potrebbe stancarsene presto, il che sarebbe un vero peccato visto il grande valore che questa mini serie nasconde. Uno scontatissimo consiglio è quello di visionarsi anche il secondo capitolo, poiché scopre le carte del passato dei protagonisti e chiarisce molti punti oscuri.


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__Nergal__

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
"Overlooking view" è il primo film di una lunga serie che vede per protagonista Shiki, una ragazza un po' particolare, e Kokuto, un ragazzo.
La trama è piuttosto semplice: in città ci sono continui suicidi di ragazze delle superiori e Shiki scopre che è colpa di uno spirito che le costringe a gettarsi dal palazzo. Proprio il palazzo sarà uno degli elementi da tenere d'occhio perché è molto legato alla trama, infatti era un tempo uno dei più prestigiosi della città ora caduto in disgrazia.

La storia procede piuttosto lentamente, con molte riflessioni sul tema del suicidio come fuga dai problemi e già su questo si potrebbero scrivere pagine e pagine, ma mi limito a dire che ho apprezzato il modo con cui è stato trattato un tema così delicato riflettendo sul perché le ragazze si siano suicidate.
Nonostante per l'80% del tempo si parli, non si può dire che manchi quel pizzico d'azione che piace sempre, anche se è solamente un pizzico, 5 minuti o poco più.
Certamente questo non è un anime per i più piccoli, oltre che per i temi anche per le scene splatter, che mostrano cadaveri devastati e, devo dire, realizzati stupendamente.

Dal punto di vista tecnico, infatti, l'anime è qualcosa di sublime, il charachter design è molto bello e le ambientazioni dai toni cupi e scuri rendono perfettamente l'ambientazione horror.
Dal punto di vista emotivo i personaggi sono ancora un po' acerbi, in questi 50 minuti scarsi si capisce poco di loro, occorre guardarsi anche gli altri film per immergersi completamente nell'atmosfera della serie. Già si riesce a intravedere qualcosa di Shiki, ma gli elementi sono ancora pochi per creare un suo profilo esatto.

Parlando un po' delle musiche, non si può non citare la bellissima opening, dai toni leggeri e puri perfettamente coordinati con le immagini che scorrono su schermo creando un bellissimo contrasto con l'ambientazione oscura del film.
Questo primo film è quindi una bella sorpresa per me, è decisamente un bel prodotto anche se pecca un po' di ritmo e suspense, ma che pone le basi per una storia ben più ricca e coinvolgente.
L'appuntamento è al secondo episodio, che in realtà è il primo dal punto di vista cronologico e che farà capire molto di più della storia dei personaggi.


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npepataecozz

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
"Kara no kyoukai" è una serie composta da sette film di cinquanta minuti circa in cui viene proposto, come ormai accade sempre più stesso, il gusto tutto orientale per l'horror anche negli anime, con risultati davvero impressionanti.
"Overlooking View" è il primo di questi sette film e narra di una strana catena di suicidi che sta interessando delle ragazze in età adolescenziale le cui uniche cose in comune sono il luogo e il modo in cui decidono di farla finita. Oltre alla polizia si interessa al caso anche una "donna in kimono armata di spada", tale Shiki Ryogi, una persona dal carattere piuttosto duro e scorbutico, ma che lascia di tanto in tanto trasparire una certa sensibilità e femminilità - tra l'altro è anche decisamente bella nonostante si nutra solo d'acqua e, occasionalmente, di gelato alla fragola. Ah, la dieta, che fissazione!

Nel complesso, questo primo episodio m'è piaciuto, ma più per le potenzialità che riesce a esprimere che per il suo contenuto ancora troppo acerbo.
Cominciamo, allora con l'elencare i difetti. In primis ho trovato piuttosto inverosimile lo svolgersi degli eventi, in quanto si nota facilmente una grave assenza: che fine ha fatto la polizia? Si tratta, è vero, di suicidi accertati, per cui non si può pretendere la presenza di indagini troppo approfondite; tuttavia la stranezza degli eventi viene notata da tutti e soprattutto, dato che le giovani donne si lanciano sempre dallo stesso edificio, qualche poliziotto di pattuglia ce lo avrei messo almeno per evitare il nascere della macabra moda di andarsi a togliere la vita in quel posto. Invece niente, ma niente davvero. La polizia brancola nel buio, mi verrebbe da dire.

In secondo luogo non mi convincono certe deduzioni da quinta elementare inserite in un contesto psicologicamente molto complesso. Non ho intenzione di spoilerare, per cui mi fermo qui; dico solo che le deduzioni fatte con il pallottoliere lasciano un po' il tempo che trovano.
Passiamo agli aspetti positivi. Al primo posto troviamo lo stile grafico adottato, fatto di ambienti dai toni scuri e decadenti. L'appartamento di Shiki dà un senso d'angoscia per il gran numero di spazi vuoti presenti: è composto da un letto, da un mini frigorifero e da una cucina; non ci sono nemmeno una sedia o un tavolino, tanto che il telefono è appoggiato per terra. Anche gli edifici hanno un qualcosa di modernamente macabro, assomigliando in modo impressionante a certi complessi residenziali costruiti a basso costo e dall'aspetto più che fatiscente che sono frequentissimi (e tristissimi) anche nel nostro paese.
In secondo luogo la caratterizzazione dei personaggi è decisamente intrigante, fatta di una complessità psicologica che a volte può risultare fastidiosa, ma che nel suo complesso fa una più che degna figura.

Penso che per dare una valutazione corretta a questa serie bisognerà vedere tutti i film che la compongono; è abbastanza strano doverli valutare uno per uno ed è richiesta un'attenzione particolare proprio in relazione al primo episodio, in quanto si potrebbe scoraggiarne definitivamente la visione in caso di commento negativo. Personalmente ne ho apprezzato più la potenzialità che i contenuti per i quali, temo, bisognerà attendere qualche episodio in più per dare un giudizio appropriato. Per il momento mi limito a dare al titolo una sufficienza rimandando una valutazione più coraggiosa a quando avrò più elementi per darla.


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ALUCARD80

Episodi visti: 6/1 --- Voto 10
Una sola parola: Capolavoro.
Capolavoro come raramente se ne vedono, capolavoro d’horror in perfetto stile orientale, capolavoro poliziesco paranormale, una tela scura dai toni profondamente dark, intrisa di paura, tensione, pathos, terrore intrecciati a un insospettato e sorprendente romanticismo.
"Kara no Kyoukai" è un capolavoro sotto tutti i punti di vista: grafico, di sceneggiatura, sonoro. In ogni dannato, tremendo, maledetto, tetro singolo dettaglio. E' costituito da sei struggenti e agrodolci episodi da circa cinquanta minuti l’uno che grazie a un’accurata ed appropriata scelta di flashbacks ricostruiscono, saltando fra presente e passato, la storia dei due protagonisti: tenebrosa, curiosa e introversa Shiki; gentile, di buon cuore e fin troppo ingenuo Kokuto.

Questa mini-saga horror ideata da Nasu e Takeuchi (talentuosi artisti facenti parte del team “Type moon”, produttori già di Fate Stay Night e Princess Tsukihime) non riuscì a sfondare subito, almeno non sotto forma di romanzo horror. Dopo alcune riedizioni e trasposizioni, finalmente, "Genkijouban – Kara no Kyoukai" ebbe il giusto successo, divenendo un vero e proprio cult e acquisendo in seguito forma di anime in sei splendidi, terrificanti, sconcertanti e drammatici film animati: ogni episodio un anello di una catena più spirituale che fisica, una catena chiamata amore, una catena formata da segreti e leggende metropolitane.

È in un Giappone piovoso e innevato, dalle sere cupe e dai toni lontani, che questa storia inizia. Kokuto è un semplice liceale dai modi pacati e dalle sane abitudini, ordinato, gentile e molto educato. La sua tranquillissima vita sarà però sconvolta dalla nuova compagna di classe, Shiki Ryogo: una ragazza che veste in modo fin troppo datato, legata alle tradizioni della casa in cui dimora, emarginata – quasi temuta – dal resto dell’istituto per ciò che di grottesco e spaventoso si racconta su di lei. Che siano semplici dicerie, chiacchiere di un piccolo paesello di campagna, questo non si può certo appurare: l’unica cosa certa, quanto mai banale, è che in ogni leggenda risiede un fondo di verità. E per un inspiegabile capriccio, Kokuto decide di avvicinarsi a questa ragazza che al banco di scuola siede sempre sola, silenziosa e con lo sguardo perso nel vuoto.

È il blando inizio d’una storia coinvolgente, romantica, terribile e sconcertante. La sapiente regia taglia e incolla il passato di Shiki e i ricordi di Kokuto in un mosaico sfaccettato e tagliente che gronda sangue e terrore man mano che la storia prosegue e che orrende verità, da quel nero sangue, vengono a galla.
Fra misteriosi assassini nei borghi più oscuri della città, rituali ancestrali, eventi sovrannaturali, voci di spettri nel cuore della notte e tetre atmosfere, i due ragazzi instaurano (inizialmente) un “singolare” rapporto d’amicizia, una sfumatura d’affetto che pare sempre prossima a svanire in un lago di sangue. Sarà proprio Kokuto a scoprire quali orrori sono legati al passato della bella e tenebrosa Shiki e cosa realmente risiede nel profondo del suo animo, nonché nella sua mente, sballottato in una vicenda incalzante e angosciante che riuscirà a ricordarci, per quanto incredibile, che anche nel deserto del dolore e della paura può germogliare il seme dell’amore.
A causa di scene non adatte a tutti e di toni forti - a tratti veri e propri pugni nello stomaco - questo capolavoro pare autolimitarsi a una cerchia di gente interessata al genere, nonostante meriti senz’ombra di dubbio il massimo dei voti.

I film vantano una regia eccezionale, tagli da pura, cristallina cinematografia noir, scene horror mai scontate e sempre emozionanti, colori brillanti e design accattivante, sequenze d’azione memorabili, per non parlare della colonna sonora, probabilmente ciò che eleva questo prodotto nell’olimpo degli anime. Al termine di ogni episodio viene proposto un brano del gruppo “Kalafina” (inusuale J-Pop dalle sottili venature gotiche), capace di accompagnare i titoli di coda e le anticipazioni in modo magistrale e, tramite immagini appropriate, di creare un’atmosfera palpitante - sublime la prima ending, “Oblivious”.
Ogni singolo elemento di questo lavoro ci ricorda come nonostante vi sia una feroce critica da parte dei più esigenti nei confronti degli anime di questi ultimi anni, è possibile imbattersi in capolavori che non hanno tempo e non avranno età.
“È possibile amare qualcuno e allo stesso tempo desiderare di ucciderlo?”
Follia? Enigma senza soluzione? Paradosso? No, piuttosto criptica parafrasi dell’Amore sotto il nome di Fiducia. Capolavoro.


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Minako85

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
"Gekijouban Kara no Kyoukai: Dai Isshou - Fukan Fuukei" è il primo di una serie di 7 OAV di alta qualità basati su una serie di romanzi scritti da Kinoko Nasu e illustrati da Takashi Takeuchi, nucleo di quella che ora è conosciuta come Type-Moon. Type-Moon è sicuramente nota al pubblico italiano soprattutto per "Fate/Stay Night". Tuttavia, "Kara No Kyoukai" risulta ben più complesso e criptico di Fate, offrendo allo spettatore una trama complessa e densa, che non sarà mai spiegata con vera chiarezza a chi guarda. Ci vuole un certo sforzo per seguire certi passaggi e interpretare cosa accade nel corso della storia.

La trama del primo film è solo un accenno a ciò che succederà negli OAV successivi. Nel Giappone degli anni '90 una serie di omicidi lascia la polizia a brancolare nel buio. In questa cornice tenebrosa e a volte opprimente si inseriscono i protagonisti della serie. Shiki Ryogi, una strana ragazza vestita sempre in kimono con una giacca di pelle rossa, e Mikiya Kokuto, un apparente normalissimo ragazzo che ha abbandonato l'università per fare l'assistente di Toko Aozaki, all'apparenza una costruttrice di bambole, in realtà qualcosa di più.
Shiki possiede occhi speciali che le permettono di percepire strane linee in ogni oggetto o essere vivente, le quali, se tagliate, portano alla sua distruzione. Shiki decide di andare più a fondo della faccenda e scopre uno strano essere che fluttua nella notte sopra a un palazzo abbandonato.

Questo primo film, uno dei più corti della serie, è solo un assaggio di ciò che sarà l'intera storia. Le sue atmosfere sono ombrose, a volte un po' opprimenti. Non molto viene spiegato allo spettatore: si tratta appunto solo di un primo episodio introduttivo che invita a proseguire la visione in modo allettante.
I personaggi hanno una loro psicologia complessa e che non può essere afferrata solo tramite la visione di questo primo film. Molti comportamenti verranno spiegati solo nel corso di tutta la storia, regalando quindi a "Fukan Fuukei" un tocco di mistero in più.
"Kara No Kyoukai" è un'opera che solo una persona matura può apprezzare, sia per la complessità dei temi sia per la presenza di alcune scene di violenza un po' sanguinaria, mai fine a se stessa ma comunque non adatta a tutti.

Dal punto di vista tecnico, Kara No Kyoukai eccelle su tutta la linea. Le animazioni sono ottime, il ritmo narrativo è coinvolgente, i disegni sono gradevolissimi e in tono con l'opera. Il comparto audio, opera di Kajuura Yuki, è come sempre eccellente ed estremamente adatto alla storia narrata.
In definitiva, questo primo OAV invoglia alla visione degli altri. Nonostante sia solo un'introduzione, è di altissimo livello in ogni sua parte. Voto finale 9 perché gli OAV successivi a mio parere sono migliori e perché si tratta comunque di un'opera che non tutti possono apprezzare, essendo necessario un certo sforzo per cercare di comprenderla appieno. E' consigliatissima comunque a chiunque cerchi un'opera matura e impegnativa.

Albiterdraco

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Albiterdraco

Episodi visti: 7/1 --- Voto 10
La mia valutazione potrebbe sembrare eccessiva, ma è frutto di una considerazione razionale. Non mi dilungherò nello scrivere la trama, visto che già ci ha pensato qualcun altro, ma spiegherò dove ho trovato eccellente questa serie di film.

Innanzi tutto partiamo dai disegni: non può passare inosservata la bellezza dei fondali, la minuziosa riproduzione dei particolari. Anche i personaggi sono ben dettagliati e caratterizzati.
Le musiche le ho trovate davvero ottime e ben integrate con la trama e il disegno. In particolare la prima canzone del primo film mi ha lasciato davvero ben impressionato.
La trama è molto complessa, assolutamente non chiara se non si vedono tutti e sette i film, ma ognuno di essi è comunque autoconclusivo.

Consiglio la visione di Gekijouban Kara no Kyoukai. E' assolutamente da non perdere, ma è adatto comunque ad un pubblico maturo, non solo per le scene violente, ma anche per la complessità della storia.


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Loki

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
La prima cosa che colpisce di questo movie è la totale assenza di cromaticità positiva. I colori non sono sbiaditi, sono vivi, ma respirano d'una leggera disperazione formata da tinte scure, che sottopelle aggira fino a braccare la mente e a cingere i propri sentimenti.
Kara no Kyoukai: Fukan Fuukei è pulsante di lenta agonia che scorre veloce, nella notte strana e leggendaria d'una città che viene presentata in un lato fuori dal mondo, lontano dalla raffigurazione metropolitana underground solita e ben conosciuta.
Di sviluppo dei personaggio in Fukan Fuukei c'è davvero poco. Tutto il movie è un'introduzione, un gettare le basi per la vera storia degli altri film, una presentazione terribilmente realistica nella sua cruda raffigurazione fantastica. Shiki viene presentata, ma non approfondita; i comprimari, l'universo dove tutti si muovono, vengono visualizzati e impressi velocemente nella mente, ma Fuukan Fuukei (Overlook View) è per l'appunto una visuale dall'alto, un quadro d'insieme dove poter gettare le basi per lo sviluppo di nuove storie e tematiche dalle tinte crude e forti, per i prossimi movies.

Sicuramente il primo film di Kara no Kyoukai (tra i più corti, 50 minuti) è un'esperienza gratificante, sebbene non convincente per chi cerca solamente un film da vedere e basta: Kara no Kyoukai è una serie con la sua storyline particolare, le sue lente e spettacolari esigenze narrative, per cui Fukan Fuukei si ritrova a essere una visuale dall'alto per una serie che potrà dare molto successivamente, un preludio al cuore delle emozioni che giungerà più avanti.
In ogni caso tecnicamente è un prodotto eccellente, con una solida regia e un impeccabile ritmo incostante - si spazia da una narrazione lenta a climax di battaglie su tetti bagnati d'una metropoli solitaria, dolorosa e senza nome, tinta dalla cromaticità d'un vuoto dai colori pesanti, sospesa tra la vita e la morte. Gli sfondi sono incredibilmente ben realizzati, sempre in linea con le scelte di fotografia. Le animazioni, a mio avviso, perfette, unite a un chara design tipicamente Type-Moon ma reso più adulto dagli ufotable.

Kara no Kyoukai: Fukan Fuukei è un'esperienza da provare, ma su cui non bisogna soffermarsi troppo: questo è solo un preludio, un assaggio per le emozioni così vuote e così piene che la serie regalerà più avanti, in altri 6 movies la cui base è e rimarrà quasi sempre lo stile e la pasta di questo episodio.

Ottimo anime, grandissime premesse; la musica l'ho trovata tra le più belle nate in animazione, i colori pesanti ma al contempo estraniati dal mondo, la città dal sapore di un mondo notturno, quasi ferruginoso, pulsante dei colori del niente. E' una grandiosa visione completa d'insieme, Fukan Fuukei.

Voto finale: 7/10


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Nae

Episodi visti: 7/1 --- Voto 9
Quest'anime appare come una serie di film, cosa che che invece non è: semplicemente ogni episodio è molto lungo, quindi diciamo che è un percorso.
La storia, assolutamente geniale, segue non solo gli eventi, ma si dipana in base alle situazioni emotive e alla crescita "umana" di Shiki (donna/assassina dai misteriosi poteri). Non c'è un seguito temporale tra un episodio e l'altro: la storia è un mosaico e viene mostrata in ordine apparentemente sparso, quando invece il filo conduttore è Shiki stessa e la sua accettazione di sé e delle sue emozioni umane.

La trama s'incentra sulle missioni di Shiki Ryougi, sull'esperta del paranormale e studiosa Tohko Aozaki (avente il titolo di Rossa nelle misteriosa accademia di alchimisti/stregoni dove la sua specialità erano, e sono, le marionette/automi) e sul suo assistente e unico amico di Shiki: Mikiya Kokuto. Questo trio apre la questione con una missione su dei casi di suicidio; il trio è già consolidato e Shiki mostra legami glaciali con tutti, ma la presenza nella sua vita di Mikiya sembra essere un must a cui non vuole rinunciare e con Aozaki pare avere semplicemente un accordo.
L'evoluzione che l'intreccio della vicenda assume permette di capire il legame tra Mikiya e Shiki mostrandolo da angolazioni diverse, che ne ricostruiscono la creazione e i perché. Il confronto tra la spietata assassina e l'uomo che spera negli esseri umani è assolutamente toccante, e toccante è anche come Shiki ritenga stupide (in senso buono) le speranze di Mikiya negli altri e come quest'ultimo non sia disposto a cedere alla convinzione che Shiki sia solo un'assassina vuota, divenendo lui la sua coscienza e il suo lato umano, fino a che lei non riscoprirà il proprio.

Io ho visto quest'anime spalmato su un periodo piuttosto lungo, guardando un "film" alla volta a distanza di tot tempo, cosa che mi ha fatto magari perdere la piacevolezza dello scorrere fluido delle cose, ma mi ha permesso un'analisi più attenta e ha reso la visione più interessante, a mio avviso: ciò è fastidioso in alcuni punti, soprattutto se non si sta attenti ai cambi temporali della storia, ma proprio perché essa è così dislocata in salti temporali la visione spezzettata rende meglio l'idea. Quindi lo consiglio a tutti quelli che amano il genere ma vogliono anche assaporarselo e sono disposti a prendersi il proprio tempo per guardarselo con attenzione.
I disegni e le musiche sono molto belle, non deludono e non intralciano lo sviluppo della storia, anzi la coadiuvano perfettamente. La caratterizzazione dei personaggi come ho detto sopra è notevole e il confronto che scaturisce tra loro è veramente profondo e toccante, anche perché i loro raffronti portano ad analisi psicologiche davvero ottimamente inserite nella storia, in alternanza, e in simbiosi, a volte, con i momenti di pura e truculenta azione.
Una nota assolutamente di merito: i toni cupi e crudi; non si addolcisce la pillola solo perché è un anime.
Voto assolutamente positivo.


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travellerkino

Episodi visti: 6/1 --- Voto 8
Kara no Kyoukai è una serie di brevi racconti horror, realizzati da Kinoko Nasu e Takashi Takeuchi, il duo che alla fine degli anni '90 diede vita al famoso gruppo di dojin Type Moon. Inizialmente non riscosse un grandissimo successo neanche tra i fan di dojin, tant è che le dieci copie dei primi tre capitoli, realizzate nel 1998, passarono praticamente inosservate e restarono nell'ombra per diverso tempo. Un anno dopo Nasu decise di far circolare la serie attraverso il proprio blog, Bamboo Broom e vendere successivamente i volumetti alle convention, senza comunque abbandonare il progetto. In quel periodo l'aspetto economico era decisamente il più importante per i due autori che infatti furono più volte costretti ad accantonare la loro idea di un gruppo dojin, specializzato nella produzione di videogiochi hentai (alcune leggende metropolitane sostengono addirittura che i due meditassero di vendersi gli organi per raccogliere fondi). Nel 2002 anche grazie alla popolarità di altri titoli, come Angel Voice, Tsukihime e Melty Blood, la Kodansha decise di rispolverare la serie, portandola all'attenzione del grande pubblico, e distribuì un cd drama che in breve tempo divenne un vero e proprio cult tra i sostenitori di Nasu e Takeuchi. Negli anni successivi le riedizioni dei racconti scritti nel '98 consacrarono definitivamente Kara no Kyoukai come uno dei lavori migliori della Type Moon, le 5000 copie della prima edizione andarono esaurite praticamente all'uscita spingendo Kodansha a ristampare in tempi brevissimi la serie che finora ha venduto più di 500 000 copie. In seguito al successo di Fate/stay night, Oota Katsushi, editore capo della nuova testata della Kodansha K - Box, convinse Kinoko Nasu a concedere i diritti per la realizzazione di una serie animata cinematografica, in collaborazione con Aniplex e lo studio Ufotable. Un progetto sperimentale che prevedeva la distribuzione nelle sale di sette film, strutturati secondo gli schemi di una serie ad episodi.
Sfortunatamente non sempre l'atmosfera cupa e crepuscolare dei racconti trova spazio nei film, anzi a volte sembra quasi che Ei Aoki (regista anche di Ga Rei Zero) si metta d'impegno per smorzare il fascino dei personaggi, tuttavia bisogna riconoscere che in molte occasioni riesce a trovare l'angolazione giusta per trasferire lo stile freddo e asciutto di Nasu sullo schermo. Decisamente meno incisiva invece la sceneggiatura, Masaki Hiramatsu spesso si dimostra incapace di maneggiare un congegno elaborato ed elegante come i testi di Nasu, comportandosi come un maldestro prestigiatore che lascia intravedere il doppio fondo al pubblico. Un esempio tra i più eclatanti: il sangue sui coltelli nell'episodio Giostra di Paradossi.
Uno degli aspetti più interessanti di Kara no Kyoukai è la forte suggestione creata dai personaggi, un'alchimia perfetta di contrasti e opposti che si attraggono, capace di emanare una penetrante tensione psicologica ed emotiva. Mikiya Kokutō è descritto come un ragazzo assolutamente ordinario, uno che passa inosservato, anche dopo essere entrato all'università non cambia taglio di capelli o modo di vestire, non si mette a fare il cascamorto con le donne e non cerca di nascondere il suo carattere gentile e pacato. Shiki Ryōgi invece è caratterizzata da un profondo conflitto interiore, l'instabilità della sua personalità borderline e la sua apparente irrazionalità si manifestano persino nel suo aspetto esteriore, come il giubbottino di cuoio rosso indossato sul kimono. Non ci vuole molto perchè le loro vite, intrecciate indissolubilmente in una sorta di racconto del grottesco e dell'arabesco, vengano risucchiate insieme a quelle di altre anime senza sonno in una spirale di vuoto, dove il confine tra morte e quiescenza è quasi impercettibile.

Veduta dall'alto

Shiki e Kokuto lavorano per una specie di agenzia investigativa di proprietà di Tōko Aosaki, apparentemente una scienziata specializzata in arti biomeccanici. In realtà l'agenzia si occupa esclusivamente di casi molto particolari, infatti Tōko è una vera e propria strega capace di incantesimi potentissimi. Non c'è nulla di strano pertanto, nell'interesse che Tōko e Shiki manifestano nei confronti di una serie di inspiegabili suicidi, avvenuti nel complesso di Fujyou, un quartiere in demolizione per via del programma di rinnovamento urbanistico.
Uno degli episodi migliori, animazioni eccellenti e atmosfere da Weird Tales. Ottima la trasposizione di alcune componenti molto importanti nei racconti di Kinoko Nasu, come le strutture in rovina o il continuo sovrapporsi di sonno e veglia. Interessante, anche se non molto originale, il contrasto tra macabro e innocenza, evidente ad esempio nella scena in cui un cagnolino bianco passa di fianco a Shiki, lasciando delle impronte insanguinate o in quella in cui si vede un peluche, lasciato sul marciapiede dove è avvenuto uno dei suicidi.

Dissertazione sull'omicidio

L'incontro tra Kokutō e Shiki.
Perfetta l'inquietudine psicologica dei personaggi, anche se fin dall'inizio è talmente insistente il modo in cui Aoki e Hiramatsu tentano di far cadere i sospetti su Shiki che ovviamente si è portati a credere il contrario. Il finale di conseguenza risulta leggermente irritante.

Quello che resta del dolore

Rincasando Mikiya incontra casualmente una ragazza, probabilmente una studentessa della stessa scuola di sua sorella, vista la divisa che indossa. La ragazza non sembra in attesa di qualcuno, semplicemente se ne sta seduta sotto la pioggia e all'apparenza è spaesata e sofferente. Kokuto decide quindi di invitarla a trascorrere la notte a casa sua. Al suo risveglio la giovane è sparita e l'attenzione di Mikiya viene attirata dalla notizia di un efferato omicidio. I corpi delle vittime sono orribilmente mutilati e sembra quasi che gli arti non siano stati amputati ma attorcigliati fino a strapparsi.
Episodio leggermente altalenante, Ei Aoki cerca di far colpo mettendo in evidenza la scena dello stupro e il risultato è nuovamente una scarsa coerenza. Quello che nei racconti è appena sfumato, nell'anime viene reso esplicito e ridondante, a scapito di atmosfere emotivamente più cariche e significative.

Benedetto

Shiki è alla resa dei conti con se stessa, Kokutō resta al suo fianco, ma alla fine è Tōko Aosaki ad aiutarla veramente. Al termine di questa esperienza, Shiki sarà perfettamente in grado di controllare il suo potere, lo sguardo che le permette di vedere la morte nelle cose.

Giostra di Paradossi

Durante una delle sue passeggiate senza meta, Shiki si imbatte in Enjou Tomoe, un giovane sbandato che afferma di essere un omicida e dopo averlo ospitato in casa sua, gli offre la possibilità di usare l'appartamento come nascondiglio. Forse frustrata per la lontananza di Mikiya, Shiki sembra per la prima volta intenzionata a mettere da parte la sua consueta freddezza e ad aprire il muro di indifferenza dietro cui è solita rifugiarsi, purtroppo però la conclusione non è quella che si potrebbe facilmente auspicare.
Contemporaneamente Tōko si trova a fare i conti con una sua vecchia conoscenza e ben presto avrà bisogno dell'aiuto di Shiki, inspiegabilmente anche Enjou Tomoe sembra essere in qualche modo coinvolto nella vicenda.
Uno degli episodi peggiori, Aoki è convinto di poter creare suspense semplicemente omettendo alcune delle informazioni necessarie e Masaki Hiramatsu lo segue a ruota. Alla fine sono loro stessi a perdere il filo del discorso dovendo ricorrere spesso a superflue ripetizioni. La prima parte inoltre si dilunga inutilmente, spiando dal buco della serratura, in una compiaciuta quanto interminabile sequenza di vita quotidiana tra Shiki ed Enjou Tomoe. Infatti quando arriva il momento di tirare le somme il tempo stringe ed ancora una volta a farne le spese è il testo originale.
Tra gli aspetti positivi: le citazioni di Frankenstein e le atmosfere da Grand Guignol, peccato però che nessuna delle raccapriccianti creature di Cornelius venga mai ripresa in primo piano.

Fiaba

Tōko affida a Kokuto Azaka, la sorella minore di Mikiya, l'incarico di scoprire cosa si nasconde dietro la presenza nella sua stessa scuola di bizzarre creature, capaci di volare come fate attraverso i ricordi e che solo alcuni sono in grado di vedere.
L'episodio è indubbiamente insolito e fuori dagli schemi, ottime le animazioni e la luce calda ed invernale di alcune scene. Un po' frettoloso nel liquidare il professor Satsuki, anche se in compenso i colori del combattimento di Azaka riuscirebbero a far dimenticare qualsiasi leggerezza narrativa.

Dissertazione sull'omicidio...niente cuore

Ritorna il cannibale, risvegliato nel 1996 da un incantesimo di Araya Souren.
In occasione dell'uscita nelle sale del settimo film, Kodansha ha annunciato di voler ristampare nuovamente i racconti. Contemporaneamente in occidente verrà rilasciata una prima edizione da parte dell'americana DelRay.


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Achille

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Credevate che Gekijouban Kara no Kyoukai fosse una serie di 7 film? In realtà sono 7 scioglilingua e alla fine dell’ultimo titolo riceverete l’onorificenza di gran maestro paroliere. Parlando di cose serie, Dai Isshou - Fukan Fuukei (ma pensate davvero che si possano leggere, ’sti titoli?) è un’opera assolutamente sbalorditiva. Non ci sono nomi grossissimi messi in ballo, e proprio perciò questo primo film lascia assolutamente a bocca aperta. Cose così te le aspetti al massimo dalla Production IG, mica ti immagini che saltano fuori così, sottovoce, in punta di piedi, dal niente, rasentando il capolavoro. E qui siamo quasi a questi livelli. L’aspetto visivo ti fa venire da piangere per quanto è bello. Ogni immagine è semplicemente sbalorditiva. Il perfezionismo, la cura dei dettagli, l’attenzione a ogni minimo particolare diventano quasi maniacali. I fondali e le luci sono qualcosa di indescrivibile, sono sublimi, sono di una bellezza che ammutolisce, sono tutto quello che di eccezionale si possa dire e molto di più di quanto si possa guardare. Visivamente parlando semplicemente non ci sono difetti, è un gioiello perfetto animato con la stessa classe con cui è disegnato, senza lasciare niente di casuale (vedere le animazioni dei vestiti o dei capelli o di tutto quello che c’è per credere), con una fotografia e dei colori che gridano al miracolo e un preziosismo anche nelle cose più piccole che è sconcertante. Ogni inquadratura è un pezzo di bravura che mostra questi aspetti con una classe fredda e distaccata, che così lascia spazio alla magnificenza incastonata in ogni millimetro di scena. Ma dico, l’avete visto il sangue? O i tramonti tra i complessi abbandonati? O lo sfondo illuminato dalla città notturna? Ma si possono fare cose del genere? Qualsiasi cosa guardi dopo, niente regge il confronto. Meriterebbe di essere visto anche solo per questo. Ma se uno è bravo, è bravo, e la regia è di una bravura sensazionale. Ritmo lento, che ti da il tempo per saziarti di tutta la bellezza mostrata, che ti avvolge nell’atmosfera inquietante che sottilmente emanano le scene, che gestisce tutto l’apparato narrativo in modo essenziale e magistrale, senza leziosità ma con lucida durezza. Non parlo della trama perché si intuisce momento per momento e perché è un meccanismo perfetto e avvincente che non va svelato e che si deve accompagnare soltanto alle immagini che le sono proprie per acquistare tutto il suo significato e fascino spettrale. Buttando un occhio sulla protagonista (se non vi sono già caduti, gli occhi, rimasti spalancati per la troppa bellezza) si vede in un attimo che è stata una scelta felicissima. Più inquietante ed enigmatica dell’atmosfera stessa, caratterizzata in maniera impeccabile, ha un carisma e una presenza che ti incatenano alla visione, compresa la sensazione di qualche mistero celato che trapela da tutto il suo alone. Shiki è riuscitissima in ogni suo aspetto, dalla personalità agli atteggiamenti, e accompagnata dalla sua principale Touko e dal bell’addormentato inutile Kokutou, formano un cast capace di avvincere e di creare dei dialoghi di un’introspezione psicologica e di una profondità notevole. Che altro… musiche davvero belle, un tocco di azione soprannaturale, una durata contenuta (50 minuti), e tutto quello di cui sopra. Un rubino che riluce come il fuoco.

F_G

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F_G

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Uno spettacolo sotto ogni punto di vista!
Avevo letto il titolo di questa serie per la prima volta scorrendo la lista degli anime musicati da Yuki Kajiura. Così, appena ho visto sulla colonnina di sinistra di questo sito le tre parole "kara no kyoukai" ("il giardino dei peccatori", suppongo) ho voluto assolutamente vederlo, e non me ne sono pentita.
Il chara design è di Takashi Takeuchi (Fate/Stay Night), le animazioni sono ben curate, i fondali molto realistici. Le musiche sono di Yuki Kajiura, le canzoni eseguite da kalafina (nuovo nome?) Insomma, da punto di vista tecnico è irreprensibile.
La storia è coinvolgente e poetica, lascia col fiato sospeso fino alla fine.
Sono curiosissima di vedere il secondo episodio!

cartman666

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cartman666

Episodi visti: 2/1 --- Voto 10
Sono rimasto sbalordito dagli splendidi disegni di questo anime, confesso che non so quanti episodi siano, ho visto i primi due OAV.
Oltre ai disegni, anche tutto il resto, sceneggiatura, trama, dialoghi, animazione sono di primissimo livello, un "giardino dei peccatori", cosi' mi sembra sia il titolo, che tutti dovrebbero vedere.
Il personaggio principale e' una ragazza dotata della capacità di vedere gli spiriti, del tutto asociale, che ha per amici, l'ex compagno di classe Kokutou, e Touko una donna capace di creare arti meccanici perfetti, nonche' realistici e inquietanti manichini.
Il genere e' un fanta horror paranormale, nel primo episodio Shiki dovrà fronteggiare uno spirito capace di istigare giovani studentesse al suicidio, nel secondo si spiega l'incontro tra Shiki e Kokutou, ed e' ambientato pochi anni indietro rispetto al primo.
Intrigante e interessante per tutti gli appassionati,
di ambientazioni crude, e orrorrifiche, un titolo da non perdere.