Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Se volete farne parte anche voi... rimboccatevi le maniche e recensite!

Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.

Per saperne di più continuate a leggere.

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È un’opera, che ho visto con audio originale cinese e sottotitoli in inglese, con diversi punti di forza e un paio di minus pesanti.

Si narra delle vicende di due gemelli - Xiaotu e Xiaohu - i quali hanno un’agenzia di investigazioni che si occupa principalmente di fenomeni paranormali. L’agenzia verrà incaricata di indagare su misteri che riguardano altri gemelli. La situazione si farà quasi subito molto ingarbugliata e piena di inquietanti misteri, anche perché scopriremo ben presto - e non c’è spoiler, a dirlo, visto che sta anche nel riassunto dell’opera - che in realtà uno dei due gemelli è morto. Una ufficiale di polizia, che era la ragazza del gemello defunto, si lascia aiutare nelle indagini. Ad un certo punto ci ritroveremo a cercare di sbrogliare la matassa in una immensa struttura sotterranea, irta di pericoli di ogni genere.

I punti di forza stanno nei disegni, che sono veramente molto belli, nella caratterizzazione psicologica dei personaggi principali, che sono molto ben curati, e nella continua tensione che permea grandissima parte degli episodi, tenendoti sapientemente ancorato alla sedia, con scarsa voglia di alzarti prima di aver visto la fine.

E’ però proprio il finale a deludere di più. Veniamo lasciati praticamente sul più bello, alla fine di un arco, se vogliamo, in maniera brusca e sinceramente poco rispettosa dello spettatore. Ci si aspetterebbe una chiusura di qualche tipo, invece lo pseudo-finale più che aperto è spalancato, e lascia un retrogusto di amaro senso di tradimento.

Bisogna anche dire che nello svolgimento dell’opera si devono prendere alcune situazioni con un atto di fede. In ordine sparso, si assiste ad operazioni chirurgiche delicatissime effettuate in ambienti non sterili e senza nemmeno una mascherina addosso, ci sono persone che, appena risvegliatesi da un’operazione al cervello, sgambettano nei labirinti e si scontrano fisicamente, strutture sotterranee sotto le vie cittadine completamente sconosciute a tutti e di dimensioni che svergognano la Bat-caverna... e così via.

Ma molto si perdona perché, come già detto, la sapiente tensione che corre lungo tutta l’opera è talmente travolgente, da far accettare anche le situazioni più improbabili. D’altronde, stiamo parlando di investigatori del paranormale, è ovvio che anche la spiegazione del mistero, o almeno di una parte, visto come veniamo lasciati alla fine, sia poco ‘normale’.

Resta da parlare del comparto audio. I doppiatori cinesi sono ovviamente diversi da quelli giapponesi, ma ci si fa presto l’orecchio, e personalmente ritengo abbiano fatto un buon lavoro. Le musiche sono a mio parere senza infamia e senza lode, mentre l’opening è abbastanza gradevole e mi è piaciuta molto l’ending, un pezzo musicale non cantato.

Una serie che mi sento di consigliare a tutti coloro che amano i misteri e l’adrenalina e che, se solo fosse terminata in maniera diversa, avrei valutato con un 8. Così, più di 7 non mi sento di dare.

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“Kara no Kyoukai - Boukyaku Rokuon” rappresenta un’anomalia nella saga del “giardino dei peccatori”. Coi precedenti cinque film si è esaurito l’arco narrativo dedicato all’antagonista principale della serie, il mago Souren Araya. In principio, il quinto capitolo del romanzo doveva addirittura rappresentare la conclusione della saga, ma Kinoko Nasu decise di continuare a scrivere per portare a termine anche la storia di Shiki e Mikiya. A questo punto del racconto, il principale problema di Shiki è il fatto di aver perso i ricordi precedenti all’incidente stradale che ha causato la scomparsa di Shiki e il coma durato due anni. Il tema di questo sesto film, per l’appunto, è i ricordi perduti.

Alla vigilia del nuovo anno, strane voci iniziano a girare per l’accademia femminile Reien, il collegio privato frequentato da Azaka Kokutou, sorellina di Mikiya. Secondo le voci, delle fate starebbero privando gli studenti dei loro ricordi e la Madre Superiora del collegio, per porre fine alla faccenda, chiede aiuto a Touko, sua vecchia conoscenza. Shiki viene quindi inviata sul posto per aiutare Azaka a investigare sul caso dei ricordi rubati.
L’indagine offre la possibilità di sviluppare in modo più approfondito il personaggio di Azaka, la quale informa subito lo spettatore di essere profondamente innamorata di suo fratello Mikiya. Azaka appare un po’ goffa, per quanto tenti di apparire sempre perfetta e impassibile, arrossendo a più riprese quando qualcuno le fa notare di essere in errore o quando viene nominato il suo amato fratello. Durante l’indagine viene trascinata da Shiki in giro per l’accademia e finisce più volte per rimanere vittima del ladro di ricordi, quasi a voler sottolineare che Shiki è la vera protagonista e lei la comparsa.

La regia preferisce accompagnare alle indagini di Azaka e Shiki dei siparietti comici tra le due protagoniste, spesso e volentieri riguardo alla cotta di Azaka per il fratello, mentre i combattimenti e le scene d’azione seguono i canoni dei precedenti film, per quanto qui molto più marginali. In conclusione, “Kara no Kyoukai - Boukyaku Rokuon” differisce leggermente dai film precedenti e successivi per il ritmo meno incalzante, un antagonista meno carismatico e la tematica amorosa. Non all’altezza dei precedenti, ma comunque buono.

Mi piacerebbe concludere così la recensione. L’avrei fatto dopo la prima visione, ma, avendo ora ultimato anche la lettura del romanzo, mi tocca riconoscere che questa volta ufotable ha toppato. “Kara no Kyoukai - Boukyaku Rokuon” è un’anomalia non per la minore quantità d’azione, non per la tematica amorosa, ma per qualità dell’adattamento. Partiamo dall’atteggiamento di Azaka: fin dalle prime scene, la giovane apprendista maga ha un che di superficiale e di frivolo, appare impacciata e arrossisce spesso. Questo semplicemente non avviene nella light novel. Nel romanzo, Azaka è fiera e composta, è la studentessa modello che non infrange mai le regole e che è quindi rispettata da professori e studenti. Mentre Shiki si trascina, svogliata, per i corridoi dell’accademia, Azaka si fa in quattro per raccogliere informazioni su professori e alunni. Informazioni in buona parte non pervenute nell’anime. Insomma, tutto rigirato al contrario. Che ufotable dubitasse dell’appeal del personaggio a tal punto da reinventarlo totalmente?

Quanto all’indagine, le motivazioni dietro al suicidio di Kaori Tachibana sono state cambiate e semplificate, così come le colpe dei compagni di classe e del precedente professore d’inglese, e come le motivazioni dietro alle azioni di altri personaggi chiave del racconto. Interi dialoghi sono stati tagliati, come ad esempio quello riguardante le origini e il passato dell’antagonista, i suoi collegamenti con l’associazione dei maghi e il motivo dietro un modus operandi così insolito. E, a differenza del caso di Azaka, non mi spiego a che pro saltare a piè pari approfondimenti tanto importanti quanto interessanti.
È per questo che “Kara no Kyoukai - Boukyaku Rokuon” è visto da molti come l’episodio più sottotono della saga. Non a causa delle mancanze della base, ma a causa degli stravolgimenti operati in fase di adattamento. Ai fini della trama principale non cambia molto, e artisticamente è ottimo, in linea con gli altri capitoli, motivo per cui non mi sento di bocciarlo. Tuttavia, un po’ di amaro in bocca lo lascia, eccome.

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"H.E. - The hunt for energy", è una serie di tre volumi, scritta e disegnata da Boichi, autore abbastanza rinomato, e apprezzato per quanto mi riguarda.
La trama, ma specialmente il suo svolgimento sono molto particolari e peculiari, nel succo: una ditta specializzata in ambito energetico, commissiona a un team di indagare sulle energie ecosostenibili.
Se la storia non fosse già particolare di suo, lo scorrere della narrativa si dimostra dopo i primi capitoli introduttivi, una vera e propria teorizzazione sul reale utilizzo delle varie energie attualmente al vaglio dei ricercatori, seguendo un vero metodo scientifico, quindi con la raccolta di dati, sia a favore che contro, intorno a una specifica ipotesi arrivando inoltre a vederne i reali e concreti esempi nel mondo reale, con un analisi di efficienza e efficacia in un ambito nazionale (quello del Giappone) e non solo teorico per quella specifica realtà analizzata.

Semplificando all'osso, l'impressione che tale "avventura" mi ha dato è stata quella di un documentario con un taglio cinematografico, avendo non solo lo scopo di trasmettere informazioni, ma anche quello di intrattenere, facendo emozionare, interessare e interrogare il lettore rispetto alle ipotesi messe in gioco dai vari personaggi.

L'autore riesce a risultare incredibilmente chiaro e quasi magnetico nelle sue spiegazioni, rendendo interessante e particolarmente emozionante la ricerca dei nostri protagonisti, nonostante il tema trattato e la complessa e intricata base di variabili che ragionamenti di questo tipo comportano. Prendendo un piccolo stralcio dal primissimo capito, si capirà subito quanto importante e globale sia il tema dell'energia "L'energia è il fondamento di ogni cosa, senza energia non potremmo ottenere una sola mela, ma neppure una goccia d'acqua, l'energia è la fonte di tutto", quindi ragionare sull'energia comporta toccare un variegato ventaglio di soggetti come l'economicità della stessa, con i suoi costi di produzione e il rendimento della stessa, l'impatto ambientale sia positivo che negativo, la sua disponibilità e la possibilità di trasporto, anche l'evoluzione delle tecniche e delle tecnologie antiche, e del mondo stesso, rispetto a ogni specifica ipotesi.

I personaggi della storia sono per la loro quasi totalità ben poco caratterizzati, ma non di certo poco interessanti, anzi risultano molto funzionali rispetto alla narrativa riuscendo spesso a dare tagli differenti a seconda dei temi trattati; perciò non la considero una criticità, questa blanda caratterizzazione, perché nell'economia dell'opera non era necessario avere un complesso sviluppo introspettivo, bensì far capire l'importanza dei temi trattati.
Per esempio l'exploit finale di uno specifico personaggio, dal punto di vista caratteriale potrà dir poco, ma se visto rispetto agli argomenti trattati può essere una linea guida da dover seguire per il futuro, da ognuno di noi.

I disegni sono veramente molto belli e dettagliati, li definirei magnetici e accattivanti, talmente sono particolarmente adatti e azzeccati nel raffigurare un dato personaggio o precisi nel raffigurare un dato complesso meccanismo.
Riescono a dare potenza e enfasi a argomenti o specifiche spiegazioni che mai avrei immaginato possibile, spesso mi è capitato di rimanere catturato e ammutolito nell'osservare la bellezza e la potenza rappresentativa di alcune tavole.
Purtroppo in rari momenti si notano flebili imperfezioni nella fisionomia dei personaggi, che esulano da una mera caricatura del personaggio, per esempio qualche collo fin troppo allungato, oppure un non perfetto allineamento delle componenti del viso, che con rammarico nella quasi totalità e complessiva magnificenza dei disegni, queste piccole e sporadiche storture risaltano ancora di più.

In conclusione questa breve avventura inaspettatamente cattura e catapulta il lettore in un mondo di conoscenza che spesso non ha il giusto risalto che merita, riuscendo a imprigionarlo in ragionamenti e prese di coscienze che non possono che far bene; purtroppo in modo totalmente estemporaneo, dopo una corsa frenetica, si arriva a un finale che non mi è sembrato particolarmente ispirato, ma forse assuefatto dalla narrativa cosi intrigante e emozionante mi aspettavo qualcosa di più impatto, anche se facendo mente locale, l'unico vero finale che importava trasmettere all'autore era il messaggio di accantonare gli egoismi per un bene superiore, quello della salvaguardia del nostro ecosistema per un futuro radioso.