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Eversor

Episodi visti: 26/26 --- Voto 6,5
"Tales of the Abyss" è un adattamento anime dell'omonimo videogioco, uscito per PS2 nel 2005. Di fatto la storia dovrebbe seguire quella narrata nel gioco, cercando di comprimerla nello spazio di ventisei puntate, cosa che, come vedremo, comporterà alcune conseguenze non del tutto positive. L'anime è uscito nel 2008 e si tratta principalmente di un genere d'avventura fantasy, ricco di combattimenti, magie e strane macchine pseudo-futuristiche, avviate grazie alla magia. Insomma, un'opera che certamente non brilla per originalità, ma che, in fin dei conti, riesce comunque a portare a termine il proprio lavoro con un discreto successo.

Luke fon Fabre è il protagonista della storia, ma, almeno all'inizio, sarà tutto fuorché il prototipo di "eroe" che noi tutti ci aspetteremmo. Arrogante, viziato, sbruffone e anche un pochino indifferente ai problemi altrui. Certamente il fatto di essere sempre vissuto a palazzo, in quanto principe, ha leggermente influito sul suo carattere, ma, come si accorgerà nel corso delle puntate, la situazione non potrà andare avanti così. Le terre in cui vive sono minacciate da un gruppo di pericolosi nemici e così, radunata una piccola spedizione, dirà addio ai noiosi giorni di palazzo, al fine di incominciare la vita spericolata che aspettava da tanti anni. Il pericolo è grande e, come spesso succede, sono necessari dei sacrifici, ma, almeno nelle sue attuali condizioni, Luke non è in grado di affrontarli. Sarà necessario un cambiamento radicale nel suo carattere per condurlo sulla retta via, così da poter finalmente sconfiggere il male che minaccia la Terra.

Analizziamo ora l'anime, dicendo subito che, nonostante Luke riesca a diventar il buon paladino che tutti si aspettavano, personalmente non mi disgustava per nulla la figura da sbruffone arrogante che interpretava nella prima parte della storia. Finalmente un anti-eroe! Peccato che questi miei sogni sono ben presto andati distrutti, infrangendosi nel "nuovo Luke", rinato dai suoi sbagli e temprato nella gentilezza. Bello, ma in fondo è sempre la stessa storia, lo stesso personaggio visto e stravisto che, in teoria, andava bene nelle ballate medievali. Credo che un pizzico di oscurità in più non avrebbe fatto male o comunque mi avrebbe evitato di vederlo frignare ogni due per tre.
Altra questione è il rapporto spazio-tempo. Come già detto è molto difficile far rientrare la storia di un intero gioco in sole ventisei puntate, dunque è stata adottata una scelta, necessaria, ma ahimè fatale. Non solo i viaggi tra un continente all'altro sono brevissimi, tanto da far sembrare il mondo un piccola sfera di cristallo, ma, in effetti, non si riesce neanche a immaginarsi una sorta di piantina o qualsivoglia mappa geografica.

L'anime è carino e anche la storia, alla fine, non è male, ma forse mi aspettavo qualcosa di più. Forse credevo che "Tales of the Abyss" riuscisse a comunicarmi sensazioni migliori e più esaltanti di quelle che ho effettivamente percepito durante la visione di quest'opera. Carino, simpatico, ma certamente non mi ha fatto innamorare, non ho sentito quella brama che, di solito, mi assale quando sono di fronte a un capolavoro. Le puntate scorrevano piacevoli, ma non ero io a desiderare di continuare a vederle, piuttosto andavo avanti per forza d'inerzia, al fine di vedere come sarebbero andate a finire.

Voto finale: 6 e mezzo


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Selpher

Episodi visti: 26/26 --- Voto 5
"Tales of the Abyss" è un anime fantasy uscito nel 2008 che riprende il gioco per PS2. Premetto che non avendo giocato al videogame il mio giudizio è privo di tipica nostalgia e per questo forse anche più oggettivo rispetto alle recensioni che mi hanno portato alla visione.

L'anime parte bene, la storia si incentra su Luke Fon Fabre, giovane rampollo del Regno di Kimlaska destinato a regnare. Inizialmente lo si conosce come ragazzo viziato e superficiale, ma le varie peripezie e la consapevolezza del suo passato dimenticato lo aiuteranno a maturare. Sullo sfondo il Pianeta Auldrant, un mondo che si poggia sulla presenza dei Fonim, ovvero gli elementi che lo compongono e lo governano; sette in tutto, di cui uno, lo Score, governa la vita di tutti gli abitanti, poiché la lettura e comprensione dei cristalli che lo racchiudono detta il destino degli abitanti di Auldrat.

Le premesse ci sono tutte, una buona ambientazione, una buona trama, dei personaggi discreti e ben ventisei episodi per la narrazione. Peccato che nulla di quello che ci si aspetterebbe avviene, la narrazione è sempre confusionaria, i personaggi non vengono mai analizzati fino in fondo e si viene trascinati in una serie di avvenimenti a ritmo folle senza che lo spettatore possa godersi la visione. La velocità di narrazione influisce negativamente praticamente su tutto ciò che ci sarebbe di buono, arrivando persino a comprimere interi viaggi tra continenti, che avvengono tra uno screen e l'altro delle singole puntate. Le informazioni sul mondo di Auldrat, anche complesse e segno di un buon concept, ci vengono letteralmente sparate contro senza che si abbia la possibilità di digerirle e comprenderle. Stessa cosa per la trama: le avventure e i colpi di scena si susseguono così velocemente che ricordarsi ciò che è accaduto solo poche puntate prima diventa un'impresa titanica, a scapito ovviamente della profondità dei personaggi e dell'ambientazione, per altro potenzialmente molto bella.
Nota invece positiva la colonna sonora assolutamente degna di nota, e il reparto grafico che regala colori accesi e ottimi disegni. Le scene di azione sono molto brevi e sporadiche, se si pensa al genere fantasy, ma tutte di buona fattura.
Il finale dell'opera migliora un po' il giudizio, ma non è sufficiente per bilanciare un'opera che risulta approssimativa e confusionaria. Immagino che chi abbia giocato al videogame possa meglio apprezzare la storia, in quanto riesce a colmare le lacune dell'anime, ma ciò non giustifica lo sceneggiatore, che a mio modesto avviso avrebbe dovuto forse sacrificare qualche evento a beneficio della linearità e della godibilità della trama.

In conclusione, un anime che mi ha deluso per le grandi potenzialità inespresse, che merita di essere visto o dagli amanti del genere o dai nostalgici del gioco.


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Bramoki

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Tales of the Abyss si svolge su Auldrant, un pianeta composto di particelle elementari chiamate Fonon. Per la maggior parte della storia di Auldrant, si è conosciuta l'esistenza di solo sei fonon, che rappresentavano gli elementi dell'ombra, della terra, del vento, dell'acqua, del fuoco e della luce; successivamente si scoprirà un settimo fonon, quello del suono. La sua scoperta getta il pianeta nel caos: utilizzando questo nuovo settimo Fonon è possibile per alcuni soggetti leggere il futuro. Uno di questi soggetti, Yulia Jue, un'importante figura religiosa, pone in essere un futuro per il mondo per migliaia di anni a venire, con la promessa di prosperità senza limiti alla sua fine. Questa profezia del futuro prende il nome di "Score" ed è documentata su vari "Fonstones" sparsi in tutto il mondo. Il regno di Kimlasca-Lanvaldear e l'impero di Malkuth hanno combattuto per il rinvenimento di questi fonstones per generazioni, nella speranza di venire a conoscenza del futuro prima dell'altro. Intanto, era stato istituito un ordine sacro dedicato alla lettura degli Score e al mantenimento della pace. Questo "Ordine di Lorelei" è guidato dal Fon Master e ha rami nella politica e nella religione. Alla fine, gli Score e la loro promessa di prosperità portano a una pericolosa indifferenza all'interno della popolazione generale di Auldrant; il massacro di un intero popolo che viveva sull'isola di Hod e la distruzione di massa vengono tollerati dal popolo perché previsti dalla profezia.

Luke Fon Fabre, giovane figlio di Duke Fabre del regno di Kimlasca è la Luce della Fiamma Sacra, il rampollo dell'Ordine di Lorelei, destinato a portare la prosperità su Kimlasca. Da quando è stato rapito sette anni prima dall'impero Malkuth, Luke è stato tenuto confinato nella magione della famiglia Fabre. Il trauma del rapimento ha cancellato tutte le sue memorie precedenti. Tuttavia, un giorno, una misteriosa ragazza irrompe nella magione e dà il via a una serie di eventi che porteranno Luke al centro di un conflitto globale tra quelli che farebbero qualsiasi cosa per vedere realizzarsi le profezie degli score, e coloro che vorrebbero distruggerli per sempre.

La storia è davvero molto complessa, senza però essere confusionaria, ogni avvenimento ha una sua importanza in tutto ciò che accade senza mai essere superfluo. Purtroppo però, vi è un difetto piuttosto comune nelle saghe animate di Tales of: la velocità di narrazione. Vi è però un passo avanti rispetto per esempio a Tales of Simphonia: se in TOS vi era una trama stra-riassunta e velocizzata, qua la trama è sì velocizzata, ma narra tutti gli avvenimenti del videogioco in maniera fedele, anche se ancora troppo rapida, soprattutto nelle parti d'azione, davvero troppo brevi. Una lode particolare al bel finale, non troppo positivo come poteva essere prevedibile ma triste al punto giusto, e soprattutto molto coerente con il resto della storia.

Capitolo personaggi: Tutti loro sono davvero molto ben definiti psicologicamente, tutti con azioni che rispecchiano la loro personalità e tutti ben differenziati. Un merito in particolare ai personaggi Ash e Luke, i cloni Von Fabre, davvero carismatici e a tratti commuoventi nelle loro azioni. Anche i comprimari sono ottimi, come il freddo Jade, o il fedele Guy, che si riveleranno ben diversi da ciò che appaiono.

Aspetto tecnico: qui TOTA sbaraglia tutta la concorrenza. Colori da orgasmo, chara-design bellissimo come da tradizione Tales of, animazioni più che buone, davvero un'opera d'arte sotto questo punto di vista. Per quanto riguarda la colonna sonora le musiche sono discrete ma nulla di eclatante, fanno il loro lavoro, ma una nota particolare va fatta alla bellissima opening "Karma", davvero ispirata ed inerente alla storia, oltre che orecchiabile e piacevolissima.

Chiudendo: TOTA è un ottimo anime, ma con gli ormai tipici difetti delle saghe Tales of: velocità e fretta. Ma con un aspetto tecnico del genere, una trama ottima e buonissimi personaggi, conditi da un bellissimo finale, come non si può consigliarne la visione?

Pagella finale
Trama: 8, bella ma narrata troppo rapidamente.
Disegno: 10, pazzesco, punto.
Sonoro: 7.5, discreto ma con pochi picchi.
Caratterizzazione personaggi: 9, eccellenti i protagonisti, forse troppo piatti i secondari.
Globale: 8.25


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Kary89

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Tales of the abyss: the Animation è l’adattamento anime dell’omonimo videogioco per ps2 uscito nel 2005 in Giappone, nel 2006 in America e mai da noi, anche se è stato annunciato per fine 2011 un remake per 3DS che fa ben sperare. Naturalmente la visione dell’anime è stato il mio primo approccio al titolo pertanto ogni confronto con l’opera primigenia verrà omesso. Tratterò TOTA come un anime fantasy gravato dalla pesante eredità del suo nome, di solito garanzia di trame complesse e personaggi carismatici e pienamente "giapponesi".

Di seguito la trama: “Tales of the Abyss” ha luogo sul pianeta di Audrant, un pianeta formato da particelle chiamate Fonons e governato dallo Score, un testo lasciato in eredità da Yulia Yue ove è narrata la storia del mondo dalle origini alla sua conclusione. La proprietà di frammenti di tale scritto è contesa da sempre dalle due principali nazioni, Kimlasca-Lavandear e Malkuth, perché conoscere il destino delle genti ne attesta automaticamente il controllo. Il protagonista di questa storia è Luke Fon Fabre, figlio unico e viziato del Duca del regno di Kimlasca, tenuto suo malgrado rinchiuso in una prigione dorata dal suo rapimento di sette anni prima. Un giorno, durante uno dei consueti allenamenti con il maestro Van, la magione viene attaccata da una misteriosa ragazza di nome Tear; mentre Luke si pone a difesa del sensei, i due giovani vengono avvolti da una strana luce e teletrasportati a molte miglia di distanza. Inizia così l’avventura del piccolo duca e la sua esperienza del mondo reale…

Le centinaia di ore di gioco vengono riassunte in 26 episodi, per una volta sufficienti a sbrogliare una trama particolarmente intricata e ricca di colpi di scena. Questi ultimi viaggiano al ritmo di due-tre ad episodio esortando lo spettatore a non perdere mai l’attenzione per arrivare alla comprensione dello splendido finale. Certo, alcuni di questi sono abbastanza scontati ed altri superflui - si sa, nel mondo tipico di un JRPG tutti si conoscono da tempo e tutti sono imparentati tra loro - ma hanno il pregio di conservare il pathos e invogliare la visione dell’episodio successivo.
Il plot non è niente di originale e anzi cita spudoratamente altri capolavori (numerosi ad esempio i punti in comune con FF7 e FMA) però tutto è ben gestito e viene sviluppato in maniera avvincente. Tales of the abyss ruota intorno a due interessanti quanto sempre attuali interrogativi: quanto valore può avere la vita di un clone? E ancora, se fosse possibile sapere in anticipo il nostro destino, preferiremmo rispettarlo ad ogni costo o difendere strenuamente il libero arbitrio?
Oltre ciò la trama si regge su quello che è sempre stato la forza dei capitoli della saga, ovvero la caratterizzazione dei personaggi. Il cast di Tales of the Abyss, comprensivo di alleati e nemici, è particolarmente vario e vivace. A ogni personaggio è conferita la giusta importanza e un carattere ricco di sfaccettature tali da renderlo credibile e straordinariamente empatico. Vorrei dedicare fiumi di pagine a ciascun membro del party, ai sei generali divini, a Van e Mohs, ma mancando lo spazio mi limiterò a illustrare il protagonista principale.

Quella di Luke Fon Fabre è infatti uno straordinario processo di maturazione: in seguito agli eventi soffre, tituba, conforta e soprattutto impara, trasformandosi da giovane bamboccio viziato e presuntuoso a vero uomo degno di grandi gesta. Siamo lontani dai modelli di eroi fighetti dal look emo e dal carattere scostante che vanno tanto di moda oggi(pure nell'anime, rappresentati da Ash), Luke è dotato di una grande voglia di vivere, gentilezza, devozione verso gli amici e spirito di sacrificio; e, a differenza dei sopracitati, sentirò la sua mancanza.

Non è certo un’opera priva di difetti: oltre alla già citata mancanza di spunti originali, gli episodi simbolo dei GDR riguardanti allenamento, esplorazione e visita delle città vengono sorvolati per mancanza di tempo fino ad arrivare a un effetto di straniamento del senso delle misure; altri eventi riguardanti i protagonisti invece vengono sovraccaricati di sentimento fino a risultare patetici, soprattutto tolgono linfa vitale ai molti personaggi secondari. Nonostante tutto ciò Tales of the Abyss: the Animation è una conversione da videogioco tanto buona da sfiorare l’autonomia, e le imprecisioni si fanno perdonare dalla sceneggiatura e da un comparto tecnico straordinario, pieno di colori brillanti, musiche orecchiabili e animazioni fluide, impreziosito da un design di tutto rispetto se non si considera la CG invasiva. Allego alla recensione un meritato 8 un caloroso consiglio di visionare la serie, perché sono pochi i fantasy anime meritevoli e TOTA è un ottimo rappresentante della categoria.


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George Tennent

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Giovane rampollo allenato in scherma solo per gioco diventa un campione fin dalla sua prima battaglia... quante volte s'è già visto questo copione? Ebbene non è questo il caso!
Finalmente un anime in cui un civile non uccide alla leggera dalla sua prima battaglia.

Aspetti tecnici ottimi: musiche decisamente coinvolgenti ed all'altezza, gli inni sono resi molto bene, grafica eccezionale ed "effetti speciali" degni di nota; molto belli e curati gli effetti delle magie, e le animazioni sono molto ben riuscite soprattutto nel combattimento finale.

Eccezionale la cura dell'aspetto psicologico di alcuni dei personaggi principali, soprattutto nei primi episodi in cui iniziamo a conoscere il mondo ed i personaggi stessi: è da subito chiaro che non siamo di fronte ad un anime qualunque coi "soliti" protagonisti. Un esempio? Il protagonista alla sua prima battaglia trafigge quasi per caso un nemico, e resta pesantemente shockato per avere ucciso un uomo. Dove si era mai vista una cosa del genere? Sensazionale. Ne sono rimasto veramente colpito.

Trama: avvincente è dire poco. Si parte convinti per la propria missione ma ad ogni passo si scoprono nuovi elementi, molti dei quali stravolgono punti di vista e convinzioni. Le molte le parti in gioco, soprattutto nella prima parte, rendono la trama intricata ed imprevedibile, in continuo divenire, che mantiene alta la tensione e lo spettatore incollato al teleschermo. In 26 episodi gli elementi prevedibili sono solo un paio. Indubbiamente ottima anche la regia.

I personaggi sono molto ben caratterizzati, ciascuno con la propria storia, le proprie convinzioni ed il proprio carattere. Ma quando un personaggio sembra semplice e stereotipato, colpo di scena! Un aspetto del suo passato rivela incredibili verità.

Ma basta parlarne bene: per essere un anime fantasy ci sono decisamente troppe macchine, che assumono anche un ruolo importante. Molto importante. Del resto i programmatori di videogame possono permettersi di farsi molti meno problemi nel mischiare elementi di diverse ambientazioni rispetto a scrittori di romanzi e/o sceneggiatori di anime o altro. In fin dei conti per la trasposizione animata di un videogame è fondamentale la fedeltà all'originale per cui non mi posso lamentare. Oggigiorno in quasi tutti gli anime fantasy, purtroppo per i "puritani" come me, è presente un pizzico di tecnologia. Bisogna però ammettere che questa diventa un tutt'uno con la trama e l'attenzione richiesta dai continui colpi di scena distrae dallo criticare troppo questo aspetto.

Magia: da un lato è apprezzabile la connotazione data ai poteri in parte innati ed in parte acquisiti attraverso lunghe ricerche; dall'altro sembra che la magia sia un frutto della scienza e questa è una visione un po' estrema anche se coerente con l'ambientazione, che invece è studiata molto bene. Del resto non si capisce come facciano tutti i personaggi alla fine ad utilizzare poteri magici e questo è forse l'aspetto peggior e meno coerente in tutto l'anime.

Concludendo: forse l'ho fatta troppo lunga, ma un anime del genere merita tutto il tempo dedicatovi.
Astenersi perditempo: se volete solo qualcosa da guardare per passare il tempo perché la domenica piove, lasciate perdere: non riuscirete a seguire gli sviluppi e vi farete solo del male. Se invece cercate qualcosa in più del solito anime, qualcosa di appassionante, coinvolgente, che vi risucchi e non riuscirete a smettere di guardare, allora questo è esattamente quello che vorreste trovare.
Consigliato!


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Yusei

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Premetto che sono un fan del gioco e della serie Tales in generale, ma solo dopo aver visto l'anime ho capito quanto sia grande quest'opera!
La trama è da jrpg fantasy, ma si distingue dalla massa per la sua originalità e complessità. Nonostante in alcuni momenti sia stata affrettata, segue fedelmente le vicende del gioco e ti tiene incollato fino alla fine, grazie ai vari colpi di scena che rendono unico questo capolavoro.
I personaggi, come in tutte le serie Tales, sono caratterizzati splendidamente, in particolare Luke che ha un'evoluzione caratteriale sorprendente, degna dei migliori protagonisti di videogame/anime!

Il character design di Fujishima è straordinario, la grafica è ottima e le musiche e i doppiatori sono gli stessi del gioco, quindi perfetti. Impossibile non menzionare la opening "Karma" davvero stupenda a mio parere.
Consiglio a tutti la visione di questo anime, ma agli appassionati di videogame consiglio di recuperare prima il gioco.


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Nae

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Arrivando dalla saga Tales (di cui ho giocato parecchi dei videogiochi) vedere l'anime di Tales of the Abyss è stato davvero piacevole. Gli autori sono stati fedeli con il gioco e con la trama. I disegni poi sono molto buoni e le animazioni fluide.
La storia segue le vicende di Luke Fon Fabre, un nobile di uno dei due imperi del mondo narrato, che viene tenuto recluso a causa di un rapimento avvenuto sette anni prima della vicenda che è costata la memoria (apparentemente) al protagonista. In questo mondo tutto si poggia sui "fonim" tramite il quale è possibile usare poteri speciali e magia. Vi è poi un ordine simil religioso, l'ordine di Lorelai, il quale guida il mondo secondo le scritture dello Score, che raccontano di un futuro ineluttabile e donato al mondo da tempo immemore.

La trama mostra come alcuni si rivoltino a questo sistema di predestinazione e come altri invece non vogliano rinunciare alla certezza scritta sulle pietre sacre. La storia è molto carina, i personaggi sono ben caratterizzati, vividi e intensi, ma per quanto il tutto sia ben realizzato i punti di svolta purtroppo sono da videogioco e non da anime. Per intenderci, si affronta il boss di turno, lo si batte si fa la morale su quanto successo; il protagonista cresce mentalmente e poi si passa al secondo passo. Ecco, questo credo sia sbagliato perché questa è una storia e non un momento videoludico. La crescita di Luke e il modo in cui i personaggi crescono con lui, aiutandolo e giudicandolo, non deve essere scandito dai boss "di fine livello", ma dagli eventi. Questa è una grossa pecca secondo me.

Stupendo è il rapporto tra originali e repliche nella storia. Il concetto di "accettazione di se stessi e scopo di sé" è profondo e reso molto bene, non solo dal confronto tra i protagonisti, ma anche dai punti di vista dei comprimari.
Tutti i personaggi in generale vengono seguiti, anche se magari si poteva sapere di più di loro. Personalmente di Jade il Negromante volevo sapere davvero molto di più, ma non posso dire che sia stato ignorato completamente. I perché e i per come del suo passato sono stati dati, anche forse a discapito di altri che meritavano qualche attenzione in più. Nel complesso comunque sono tutti ben gestiti.

Non do voto 9 a questo anime per la profonda, a mio avviso, pecca nella storia e perché alcuni punti sono trattati frettolosamente (di nuovo, ribadisco che non è un videogioco, ma dovrebbe essere un anime). Assegno all'opera un 8 perché trovo che il finale sia meraviglioso e dia una gran bella spiegazione di fondo a tutta la faccenda sul confronto e sull'analisi interiore dei personaggi.
Senza dubbio una serie che consiglio.

Kaka

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Kaka

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Un anime davvero avvincente. Tiene incollati per tutta la sua durata e non delude (quasi) mai. La trama è veramente interessante e ricorda molto da vicino quella di un jgdr(l'opera è tratta da un videogame). Chi apprezza questo genere videoludico, apprezzerà molto anche questa serie. A volte però il tutto sembrerà un po' affrettato e poco caratterizzato, soprattutto nei momenti di svolta decisivi e importanti. Ma è comprensibile visto il numero di episodi non altissimo(se non sbaglio dovrebbe rispecchiare la trama del videogioco, che è abbastanza corposa). I personaggi sono molto ben caratterizzati, e durante la storia verrà dato molto spazio ad ognuno di essi. Sia per quanto riguarda i "buoni" che i "cattivi". Non a caso qualche volta ci capiterà di simpatizzare per questi ultimi :E.
Per quanto riguarda l'audio, non c'è nulla da dire. I doppiatori sono molto bravi, e il comparto musicale è fantastico. La opening e la ending poi sono un tocco di classe.

VOTO:9

Deidara89

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Deidara89

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Perfettamente fedele al videogame, anche se decisamente più breve a causa di notevoli tagli ai dialoghi e alle scene.
La comprensione potrebbe risultare un pochino difficile a chi il gioco non lo conosce, ma a chi, come me, finì a suo tempo il titolo su PS2, quest'anime non può che far piacere.
Personalmente mi ha riportato alla mente lo splendido gioco da cui è tratto, con l' aggiunta di 2 sigle (opening e ending) fantastiche.

A tratti può sembrare una storia banalotta, ma non soffermatevi sul "parziale"... COMPLETATE LA VISIONE di tutti e 26 gli episodi, POI giudicate e vi accorgerete che, a visione conclusa, sarete più che soddisfatti dell'opera.


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Electric_Dragon

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Anime bello e divertente. Non gli ho dato 9 solo per un paio di perplessità di secondo piano. Tales of the Abyss è la trasposizione animata dell'omonimo gioco (che ammetto di non aver giocato) e che a quanto pare ne ripercorre fedelmente le tappe. E' la storia del giovane Luke Fon Fabre, un nobile piuttosto viziato che ha passato tutta l'infanzia chiuso in casa, dopo essere stato misteriosamente rapito e altrettanto misteriosamente restituito alla famiglia. Non dico altro perché la storia è carina e merita di essere vista senza spoiler.
I punti di forza di TotA sono senz'altro il character design, molto gradevole e ben riuscito, i colori vivaci e ariosi e la buona introspezione dei simpatici personaggi (molto numerosi). Ho apprezzato in particolar modo l'evoluzione caratteriale di Luke, che, devo dire la verità, all'inizio non fa che diventare più antipatico man mano che la storia si dipana. Poi subentra un punto di svolta, dopo la quale la personalità del protagonista comincia a definirsi più chiaramente. Da quel momento Luke smette di essere un bambino e diventa finalmente un uomo.
In generale posso dire che di punti di debolezza effettivi non ne ho trovati, se si esclude la totale sparizione del senso della distanza. Mi spiego: a causa di ciò che avviene durante la storia, Luke e soci si vedono costretti a viaggiare in lungo e in largo per l'intero pianeta, a volte persino da un polo all'altro. Uno potrebbe credere che per effettuare viaggi simili ci voglia un sacco di tempo. Invece no. All'inizio non ci si fa caso, ma man mano che si avanza nella storia la cosa si fa piuttosto evidente. E questo non solo in senso planetario, ma anche riguardo gli edifici. Molte volte ho visto Luke e gli altri avvicinarsi a strutture dall'aria titanica (che all'interno nascondevano chilometri di scale e centinaia di stanze) e ritrovarsi miracolosamente nel cuore dell'edificio la scena immediatamente successiva.
Questa cosa mi ha fatto sollevare un sopracciglio per la perplessità più di una volta, ma non posso dire che mi abbia effettivamente dato fastidio. A volte l'ho trovata persino divertente ;).
Le animazioni sono piuttosto curate, anche se non al punto di gridare al miracolo, ma nel complesso la serie è un piccolo gioiellino in grado di far trascorrere ore spensierate, di commuovere e di far riflettere sul senso della vita e dell'esistenza di ciascuno (soprattutto su ciò che definisce chi siamo e sull'esistenza o meno del libero arbitrio).
Una menzione speciale va alla opening (Karma, dei Bump of Chicken) che non riesco a togliermi dalla testa e che risentirei all'infinito, e alla sigla di coda, ugualmente bella e coinvolgente. Ho amato la storia, i personaggi e la musica, perciò mi sento di consigliare a tutti una visione di questo arioso anime fantasy! Non ne rimarrete delusi!


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Princess Neko

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Ottimo anime fantasy! Inizialmente sono rimasta affascinata dal character design, pulito e decisamente di mio gusto. Animazioni fluide e piacevoli, ottime musiche e personaggi ben caratterizzati. Anche la storia in definitiva non è male, ma credo che sia stata sviluppata un po' troppo frettolosamente. Forse con il doppio degli episodi il cambiamento dei personaggi, le loro emozioni e motivazioni, i legami e le reazioni agli eventi avrebbero trovato più spazio per uno sviluppo più sensato. In definitiva però lo ritengo un anime da 7, sia per chi ha giocato al videogame e sia per chi - come me - non l'aveva neanche mai sentito nominare. Consigliato.


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chibiTeo

Episodi visti: 18/26 --- Voto 8
Tales of Abyss è una produzione di: Sunrise,Bandai Visual,Animax tratta da un videogame uscito in Giappone (non ancora disponibile in Italia), la storia racconta di Luke Fon Fabre, un viziato conte del regno di Kimlasca segregato nel suo palazzo a causa di un passato rapimento di cui fu vittima che causò la totale perdita dei suoi ricordi; un giorno durante l'allenamento con il suo stimato maestro Van una ragazza si infiltra nel palazzo e minaccia di uccidere Van, Luke corre in difesa del maestro e durante il combattimento un misterioso fenomeno li trasporta nella parte opposta del mondo. Lo sviluppo della storia estremamente rapido, tanto che i personaggi passano da una città all'altra troppo velocemente, i combattimenti non sono troppo lunghi ed i colpi di scena sono buoni.

Animazione: molto gradevoli e curate,specialmente l'uso dei colori è ottimo.

Character Design: i personaggi dei videogame hanno sempre avuto un ottimo design, il merito di questo va a Kosuke Fujishima, responsabile del design di altre 2 delle serie di
Tales (Tales of Symphonia, Tales of Phantasia).

nota: esistono 4 serie di Tales ma non è necessario vederle tutte per la comprensione della storia.

Ginger

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Ginger

Episodi visti: 4/26 --- Voto 10
Per chi ha giocato il GDR è senza dubbio emozionante, visto ne che ripercorre fedelmente la trama. E' come se facessero l'anime di "Final Fantasy VII" (per intenderci) e si avesse la possibilità quindi di godere appieno della storia senza preoccuparsi di altro, vivendo l'avventura da spettatori e non da "protagonisti". Per chi invece non avesse avuto la possibilità di giocare il GDR, risulterà un po' complicata la trama, ma non demoralizzatevi, perché di sicuro sarete da subito affascinati dalla varietà di personaggi (ognuno con la sua storia) che questo anime vi offre. Un'esperienza che vale la pena provare! Buona visione.