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Kotaibushi

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
<b>Attenzione: la seguente recensione contiene lievi spoiler</b>

Anime che era partito con le migliori delle aspettative, con una buona storia, davvero interessante e tutta da raccontare, sulla carta ricca di colpi di scena ed imprevisti dietro l'angolo. Peccato che, per quanto mi riguarda, non è andato tutto così liscio, anzi ne sono rimasto decisamente deluso. La trama più va avanti più perde colpi, è un continuo di alti e bassi (più bassi che alti), in cui la narrazione stenta a proseguire, facendo perdere sempre di più il proprio interesse, e quando lo fa sceglie sempre la strada più scontata e banale. Il tutto per concludersi in un finale alquanto discutibile, dove anche qui viene prediletta la via più "buonista" del lieto fine, che di fatti rende praticamente inutile buona parte di quanto raccontato fino ad allora.
Sono diversi i personaggi presenti nell'opera, sia tra le fila amiche che nemiche, e devo dire che non ci ho trovato nulla di che in quasi tutti quanti, e giusto un paio di loro è riuscito a suscitarmi un minimo di interesse, riuscendo a differenziarsi dai soliti personaggi stravisti.

In generale, ho trovato quest'anime davvero un'enorme delusione, sia per la trama sia per i personaggi, che alla fine dei conti ridimensionano in modo negativo l'intera storia.

Voto finale: 5


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Otaku moderato

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Trovare quello che si può definire "l'anime che non ti aspetti" o quello che "ti sta il fiato sul collo per tutto il tempo della sua durata" sono concetti difficili da trovare ultimamente nel mondo dell'animazione nipponica. Ma una delle serie che hanno concluso l'ultima annata degli anime dell'anno scorso è rientrata in entrambe queste categorie.

Parlo di "Izetta: The Last Witch", serie anime che unisce elementi bellici con elementi di magia e fantasy, in un connubio molto difficile da comprendere e raccontare. Si parla qui di guerra, della mentalità di chi vive tale atmosfera in prima persona e dei drammi che un'opera bellica può offrire, ma riuscendo anche a ritagliare lo spazio per una componente che nemmeno la violenza di un conflitto può rompere: la solidarietà, l'aiuto reciproco e, sopra tutto, la nascita, o meglio la rinascita, di un forte legame, tutti elementi che sono alla base di questa "favola moderna".

La serie è ambientata in una versione alternativa del nostro mondo, in uno scenario che richiama lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Infatti l'impero di Germania, forte di una forte forza bellica, dà il via a una aggressione lampo in vari Paesi dell'Europa, sottomettendoli al suo controllo. Nella pesante marcia tedesca sta per essere calpestato il piccolo regno di Eylstadt, in Austria. Nel processo viene catturata la giovane principessa, e futura erede al trono, Ortfiné Fredericka von Eylstadt, soprannominata Finè, col chiaro intento di finire a Berlino per obiettivi loschi. Durante la traversata in aereo un contenitore che era trasportato si apre, e proprio col tempismo migliore, dal momento che Finè stava per ricevere il piombo, perché stava opponendo resistenza alla prigionia, rivelando il contenuto: una giovane ragazza dai capelli rossi dotata di poteri magici che risponde al nome di Izetta. Essa è l'ultima sopravvissuta della stirpe delle streghe e si è risvegliata perché ha sentito la voce di Finè, e non ci ha pensato due volte a manifestare i suoi poteri per salvare la principessa, dal momento che le due erano grandi amiche fin da bambine.
Ma la macchina tedesca sta ormai mietendo vittime e, con la morte del precedente sovrano del regno, nonché padre di Finè, le due ragazze non possono stare a guardare. Ai poteri magici di Izetta le truppe avversarie sono completamente impreparate, e da lì partirà il contrattacco. Ma non sarà per niente facile.

Da questo incipit partirà una serie che farà avere il fiato sul collo allo spettatore per tutte le sue dodici puntate. Parliamo di un conflitto molto realistico, dove il dramma viene respirato in pieno nella sua potente e drammatica regia. E non soltanto nel campo di battaglia dove piovono cannoni, proiettili e bombe, ma anche dietro le quinte, tra pugnalate alle spalle mediante servizi segreti, doppi giochi, infiltrazioni, preparazioni e studi, componenti strategiche molto accurate... insomma, tutto quello che rende la guerra un concetto da cardiopalma e che non permette di far abbassare la guardia nemmeno un secondo; inoltre non manca il concetto di propaganda. Il tutto ovviamente aumentato di spettacolarità e potenza quando entrerà in gioco la magia di Izetta - ma anche la componente magica viene trattata con molto realismo, in quanto anche essa ha dei limiti. Aggiungiamo infine un po' di momenti capaci di far rilassare lo spettatore, con qualche momento comico per condire il tutto, una antica leggenda dai tragici risvolti e un po' di dolcezza puramente femminile, e il piatto è servito.

Ovviamente non si può non citare il cast di quest'opera.
Partiamo dal lato nemico, ovviamente dipinto con figure che non si possono definire umane per nulla, tantomeno il loro sovrano Otto; gli unici che godono di un quadro psicologico a tutto tondo sono Rickert, Berkman e Bassler. Il primo è un giovane che fa vedere la guerra dal suo punto di vista, e gode di un po' di simpatia, per essere un nemico che odia sporcarsi le mani, mentre il secondo è un vero e proprio concentrato d'incomprensione caratteriale, dal momento che la sua mentalità fredda lo rende un avversario da non sottovalutare; il terzo mostra il ritratto di uno che sa come onorare i compagni e che merita quindi rispetto per il coraggio che dimostra ai comandi dei suoi mezzi. Ma l'avversario più pericoloso lo lascio scoprire a voi.

Dal lato dei buoni occhio a quelli di cui ti fidi, nel caso di Muller ed Elvira, mentre figure come Bianca ed Elvira sono figure capaci di tramettere simpatia e fiducia.
Per finire, le due protagoniste indiscusse, ovvero Finè e Izetta: mente e braccio, figura di comando e figura d'azione, o altri elementi che le rendono due figure capaci di completarsi, non solo come ragazze costrette fin da subito a diventare donne o compagne d'armi, ma anche come persone speciali l'una nei confronti dell'altra. Non poche saranno le scene che vedranno le due ragazze protagoniste di momenti capaci di unire solidarietà e dolcezza allo stesso tempo, specialmente in privato, facendo venire spontaneamente la domanda se il loro legame è di amicizia o forse anche qualcosa di più profondo.

Il comparto sonoro è a posto, con melodie potenti e struggenti, in particolare con la struggente ending, e con ottime recitazioni, mentre in ambito grafico si va sul sicuro.

"Izetta: The Last Witch" potrà essere una serie bellica, ma può anche essere qualcosa di molto di più in ambito emozionale: una vera e propria favola moderna, che a prescindere dalla drammaticità man mano palpabile e dalle tensione davvero facile da tagliare con il coltello, dà comunque una soddisfazione appagante per qualunque appassionato di queste storie, che danno comunque un senso di speranza. Per quanto una favola sia crudele, alla fine il lieto fine, che sia più o meno amaro, vi sarà sempre.