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xadrienette

Episodi visti: 2/2 --- Voto 6,5
Attenzione: questa recensione contiene spoiler

Sarò molto breve, quanto questi due OVA che mi hanno reso alquanto confusa.
Mi sono ritrovata a vedere “Yarichin Bitch-Club” dopo aver visto molti anime boys love che non mi hanno assolutamente deluso (consiglio davvero tanto “Hitorijime My Hero” e “Dakaretai Otoko”), e devo dire che ho delle emozioni a dire poco contrastanti su quest'ultimo. Il primo episodio mi è sembrato un miscuglio di tante cose messe insieme, troppo velocemente. Non mi è piaciuta molto la tematica principale... e qui mi direte: “Sì, ma stai guardando uno yaoi, cosa ti aspetti se non quello?” Ok, certo me lo aspetto e non mi lamento, ma qui le scene sessuali sono talmente messe a caso, che perdono d'impatto. Capisco che i ragazzi li facciano solo per piacere, ma la situazione è veramente esagerata...

Finito il primo episodio, ho pensato: “Dai, adesso il secondo è uguale”, e sono stata decisamente presa di sorpresa da uno dei personaggi, ossia Yaguchi. Nel secondo episodio ci si concentra molto di più sul “triangolo amoroso” tra Toono, Yuu e Yaguchi. All'inizio pare una cosa molto soft, perché in tavola abbiamo solo tre carte: Yuu è preso da Toono, il quale ha una cotta (una specie...) per Yaguchi, mentre Yaguchi pare sia innamorato di Yuu da tanti anni. Fila tutto liscio, fino a quando non si scopre che Yaguchi non è mai stato come lo abbiamo visto nel corso degli episodi: egli gli racconta la sua storia, e di come volesse assomigliare in tutto per tutto a Yuu, per essere amato da tutti. In quel momento la sua facciata da angelo cade completamente e rivela la sua vera natura. Il giorno dopo Yaguchi va ad accertarsi dei sentimenti di Yuu per Toono, scoprendo ufficialmente che ne è innamorato, per la gran felicità di Yaguchi, che si ripromette di rubargli Toono (non che sia un'impresa difficile, visto che è cotto marcio).

Questo episodio mi ha spinto a dare un occhiata al manga, soltanto per vedere come si evolveva la cosa, e sono sempre più curiosa! Il resto mi interessa molto meno, e forse non farò una lettura ben approfondita fino a quando il manga non sarà completo (gli update sono molto lenti).

Piccola nota alle censure, che hanno reso le scene sessuali molto comiche, son felice che nel manga non ci siano proprio.

Il mio voto generale è 6,5, perché alla fine Il vero obiettivo di questi due episodi è indirizzare gli spettatori verso il manga, e su questo nel mio caso non hanno fallito... ma, se non fosse stato per il secondo episodio, non avrei mai preso questa decisione. Come ho detto in precedenza, mi sono sentita parecchio confusa e non me li sono goduti molto.

Linklove

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Linklove

Episodi visti: 2/2 --- Voto 10
E' una serie bellissima, ci sono solo due OAV su tre in giro per l'animazione, ma è fantastica anche solo da leggere.
I personaggi hanno uno spessore psicologico tale, da renderli molto differenti e immediatamente riconoscibili, nonostante la personalità di ognuno sia continuamente messa alla prova. È interessantissimo il contrasto fra protagonista e il resto delle persone con cui interagisce: la costante sensazione di essere spaesato che svanisce soltanto in presenza di chi gli piace.
Dialoghi efficaci, narrazione stimolante e molti intrighi rendono questa una serie perfetta.


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alessiox1

Episodi visti: 2/2 --- Voto 7
“Yarichin Bitch-bu” è una serie OAV composta da due episodi, di genere hentai e yaoi, del 2018.

La storia ci porta in una scuola privata maschile sulle montagne, una scuola molto particolare. Il nostro protagonista è un liceale di nome Takashi Tōno, appena trasferitosi nella scuola; Tōno fa amicizia con un altro studente più grande di lui, Kyōsuke Yaguchi, e da subito si instaura un forte feeling tra i due. Yaguchi gli dice che deve per forza iscriversi a un club, anche se Tōno non è molto convinto. Tōno decide allora di iscriversi al club di fotografia, pensando che sia quello meno impegnativo, ma avrà una grande sorpresa, appena apre la porta del club (non bussa...): vede la stanza piena di sex toy e liceali che fanno sesso. Tōno chiude la porta immediatamente, in uno stato tra l'inorridito e l'esterrefatto; subito dopo i membri del club lo prendono e lo portano dentro, spiegandogli tutta la vicenda.
Il club è composto da Ayato Yuri, Yui Tamura, Keiichi Akemi, Kōshirō Itome, Itsuki Shikatani, oltre che da un nuovo membro, Yū Kashima, appena arrivato, ma che, a differenza di Tōno, non sembra turbato dalla scoperta delle attività svolte nel club. Keiichi Akemi, in qualità di presidente, spiega che il club di fotografia è più che altro un club dove si fa sesso, per far sfogare gli studenti: dato che la scuola è isolata, trovandosi in una località di montagna, i professori chiudono un occhio, dal momento che anche loro partecipano a questi “festini”. Keiichi dice un’altra cosa che è molto importante: se entro un mese dall’ingresso un membro del club non fa sesso con nessuno... c'è una punizione, che consiste nel “subire” una gang bang. Tōno è disperato, e non sa come risolvere il problema, ma in lui qualcosa comincia a cambiare, e prova una forte attrazione per Yaguchi, anche se non sa dire se è di tipo sessuale; allo stesso tempo però vede come rivale Kashima, pensando che sia innamorato di Yaguchi, ma le cose sono più complicate di così, potremmo definirlo un triangolo non tradizionale.

Per quanto riguarda la grafica, direi che è stato fatto un buon lavoro, tranne per un unico ma abbastanza rilevante particolare, ovvero le censure: non si sono usate le classiche "pixellature" usate in quasi tutti gli hentai e anche nei film pornografici giapponesi con attori in carne e ossa, ma una strano effetto luminoso totalmente inopportuno, soprattutto perché parliamo di un prodotto venduto tramite DVD.
Graziose le musiche, con un tocco misto tra il rock e il pop, molto appropriate secondo me.
Sulla caratterizzazione dei personaggi, direi così così, va bene che parliamo di un‘opera comica con tratti demenziali, ma ci sono personaggi che hanno dei chiari problemi mentali (e viene addirittura detto), parliamo oltretutto di più di un personaggio.

In conclusione: un‘opera interessante per sfogarsi/rilassarsi un po’, che evita il classico stereotipo attivo/passivo tipico di queste storie, proponendo un approccio più versatile, ma sui cui si poteva fare molto di più, a mio avviso.
Voto finale: 7