Cinderella Nine
Vedendo la prima parte di "Cinderella Nine" mi era tornato alla mente il primo anime di "Love Live!", probabilmente perché anche quest’ultimo alla fin fine ricalca la pista della storia sportiva in stile moe con un manipolo di ragazze carine unite per raggiungere l’obiettivo prefissato.
In "Cinderella Nine" la competizione, ovviamente, non è musicale bensì sportiva, baseball femminile per la precisione. Parte tutto con una ragazza allegra e solare, Tsubasa Arihara, grande appassionata di questo sport, che vuole formare una squadra di baseball nel liceo che frequenta da poco e che di tale squadra ne è sprovvisto. “De riffe e de raffe” (come si usa dire in quel di Roma) riuscirà a raccogliere intorno a sé un gruppetto di amiche/compagne e a partecipare al campionato nazionale (cosa comunque non difficile come si potrà scoprire seguendo la storia).
Titolo sportivo in piena regola, in realtà l’anime di "Cinderella Nine" fa da apripista a un gioco per cellulari, uscito però solo in Giappone. È un anime sicuramente pacifico, tranquillo e positivo in cui, come la corrente moe propone, ragazze carine fanno cose “carine”. Malizia non ve ne è e le poche tensioni che si trovano sono date da qualche piccolo e tipico problema adolescenziale che le protagoniste hanno. Spazio comunque a un po’ di agonismo sportivo durante le partite e gli allenamenti.
I personaggi rispecchiano in buona parte i tipologici del genere e magari fra di essi non si troverà chissà quale figura che lasci il segno. È stato comunque un buon esercizio quello di fare il parallelismo del cast dell’opera e quello di "Love Live!" Alla fine la corrispondenza tra i due (nove elementi sia da una parte che dall’altra) non sarà stata di 1 a 1, ma neanche tanto lontana.
Chiaramente "Cinderella Nine" non sarà un titolo da Top Tier stagionale, né tanto meno un capolavoro (tremendi sono in alcuni frangenti i cali nei disegni e nella qualità delle animazioni), ma ha comunque incontrato favorevolmente i miei gusti grazie alla tranquillità generale che infonde, alla simpatia di fondo dei personaggi e ai colori vividi e brillanti (del resto la storia si svolge in estate).
Tra l’altro, finita la serie, è stato prodotto anche un episodio aggiuntivo per presentare dei nuovi personaggi, introdotti nel gioco si presume. Peccato che difficilmente il tutto avrò un seguito.
Se comunque piacciono lo stile e il genere, ci si può divertire.
In "Cinderella Nine" la competizione, ovviamente, non è musicale bensì sportiva, baseball femminile per la precisione. Parte tutto con una ragazza allegra e solare, Tsubasa Arihara, grande appassionata di questo sport, che vuole formare una squadra di baseball nel liceo che frequenta da poco e che di tale squadra ne è sprovvisto. “De riffe e de raffe” (come si usa dire in quel di Roma) riuscirà a raccogliere intorno a sé un gruppetto di amiche/compagne e a partecipare al campionato nazionale (cosa comunque non difficile come si potrà scoprire seguendo la storia).
Titolo sportivo in piena regola, in realtà l’anime di "Cinderella Nine" fa da apripista a un gioco per cellulari, uscito però solo in Giappone. È un anime sicuramente pacifico, tranquillo e positivo in cui, come la corrente moe propone, ragazze carine fanno cose “carine”. Malizia non ve ne è e le poche tensioni che si trovano sono date da qualche piccolo e tipico problema adolescenziale che le protagoniste hanno. Spazio comunque a un po’ di agonismo sportivo durante le partite e gli allenamenti.
I personaggi rispecchiano in buona parte i tipologici del genere e magari fra di essi non si troverà chissà quale figura che lasci il segno. È stato comunque un buon esercizio quello di fare il parallelismo del cast dell’opera e quello di "Love Live!" Alla fine la corrispondenza tra i due (nove elementi sia da una parte che dall’altra) non sarà stata di 1 a 1, ma neanche tanto lontana.
Chiaramente "Cinderella Nine" non sarà un titolo da Top Tier stagionale, né tanto meno un capolavoro (tremendi sono in alcuni frangenti i cali nei disegni e nella qualità delle animazioni), ma ha comunque incontrato favorevolmente i miei gusti grazie alla tranquillità generale che infonde, alla simpatia di fondo dei personaggi e ai colori vividi e brillanti (del resto la storia si svolge in estate).
Tra l’altro, finita la serie, è stato prodotto anche un episodio aggiuntivo per presentare dei nuovi personaggi, introdotti nel gioco si presume. Peccato che difficilmente il tutto avrò un seguito.
Se comunque piacciono lo stile e il genere, ci si può divertire.
"Cinderella Nine" è il più classico esempio di spokon, stavolta incentrato sul baseball al femminile.
Inizio dicendo che in sé quest'anime non è stato così malaccio (non è terribile), il vero problema sta nel fatto che quest'opera non offre assolutamente nulla di nuovo o minimamente originale rispetto ad altri titoli dello stesso genere. Infatti gli avvenimenti che si susseguono e le relazioni tra i personaggi sono davvero troppo scontate e banali fin dal principio, di fatti la storia, almeno per me, anche se buona è stata del tutto anonima e priva di ogni emozione.
Sui personaggi, anche lì accade un po' la medesima cosa, infatti sono tutti troppo bloccati nei loro stereotipi che li fanno risultare molto spesso fiacchi e scontati, oltre che piuttosto "banalotti".
In generale non è un brutto anime nei contenuti, purtroppo la serie non riesce minimamente a diversificarsi rispetto alla "massa", risultando molto spesso un copione già visto e rivisto. Non mi sento di sconsigliarlo a priori, ma se non siete fan accaniti del genere potreste rimanerne un po' delusi.
Voto finale: 5.
Inizio dicendo che in sé quest'anime non è stato così malaccio (non è terribile), il vero problema sta nel fatto che quest'opera non offre assolutamente nulla di nuovo o minimamente originale rispetto ad altri titoli dello stesso genere. Infatti gli avvenimenti che si susseguono e le relazioni tra i personaggi sono davvero troppo scontate e banali fin dal principio, di fatti la storia, almeno per me, anche se buona è stata del tutto anonima e priva di ogni emozione.
Sui personaggi, anche lì accade un po' la medesima cosa, infatti sono tutti troppo bloccati nei loro stereotipi che li fanno risultare molto spesso fiacchi e scontati, oltre che piuttosto "banalotti".
In generale non è un brutto anime nei contenuti, purtroppo la serie non riesce minimamente a diversificarsi rispetto alla "massa", risultando molto spesso un copione già visto e rivisto. Non mi sento di sconsigliarlo a priori, ma se non siete fan accaniti del genere potreste rimanerne un po' delusi.
Voto finale: 5.
