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Felpato12

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9,5
“Tutti conoscono la frase alla fine del sogno, per sempre felici e contenti. Cercare di rendere tutto un lieto fine con solo tre parole. Una dopo l’altra, felici e contenti per sempre.”

Dopo tre stagioni si conclude quella che, senza alcun dubbio, posso definire una delle migliori romantic-comedy mai sfornate dall’enorme industria dell’animazione giapponese e, in assoluto, la mia preferita. Per quanto mi riguarda, “Oregairu” è stato tante cose, ma, sopra ogni altra, un percorso di crescita lento ma costante, in grado di catturare la mia attenzione e farmi appassionare totalmente alla vicenda, in cui mi sono più volte immedesimato.

La storia riprende, precisamente, da dove ci eravamo lasciati con la seconda stagione e, se non doveste ricordarvelo bene, vi rinfresco io la memoria. Il triangolo amoroso tra Hikki, Yukino e Yui sembrava una matassa ingarbugliata, in cui i tre protagonisti avrebbero dovuto cercare di districarsi. D’altronde, le questioni di cuore non sono mai semplici e, spesso e volentieri, mettono a repentaglio anche le amicizie più solide. Il nostro caro Hachiman Hikigaya si ritroverà, dunque, tra un ballo di fine anno e l’altro, a dover prendere una decisione, forse la più complicata e importante della sua, fino a quel momento, triste e monotona vita adolescenziale: stabilire chi, tra Yukinoshita e Yuigahama, merita tutto il suo amore incondizionato. In queste ultime dodici puntate vengono, quindi, al pettine tutti i nodi, si chiariscono le questioni lasciate irrisolte e giunge a conclusione il cammino stupendo iniziato nella prima stagione. Un cammino di crescita che, come detto in precedenza, è stato lento e costante e ha necessitato del giusto tempo, ma che, alla fine, ha visto i tre protagonisti cambiare radicalmente. Insieme hanno compreso il vero valore dell’amicizia, l’importanza di avere qualcuno accanto nel momento del bisogno e, seppur in modo contorto, hanno imparato ad aprirsi con gli altri e ad esprimere i propri sentimenti. Sopra ogni altra cosa, però, hanno sperimentato, per la prima volta nella loro vita, gli effetti di una storia d’amore adolescenziale che, dal mio punto di vista, ha avuto solo vincitori e nessun vinto. È innegabile, però, che, tra tutti, colui il quale ha incarnato perfettamente e in modo totale questa crescita sia stato Hachiman Hikigaya.

“Un po’ per scelta personale, un po’ perché il fato ha voluto così, Hachiman si è ritrovato solo e senza uno straccio di amicizia, ma invece che piangere della propria situazione, se ne vanta. Nella sua testa, non avere amici equivale a non avere problemi di nessun tipo. Hikki è un vero e proprio luminare, che ama la sua condizione di eterno solitario.” Con queste parole, non molto tempo fa, descrivevo Hachiman, il protagonista dell’anime, nella recensione della prima stagione.
“Dopo un lungo cammino, pieno di insidie e volto alla ricerca di qualcosa di reale, Hachiman è riuscito a farsi degli amici che lo amano e lo rispettano e ha afferrato che non c’è nulla di dignitoso nella solitudine. Ancor più importante, però, ha compreso il significato della parola amore, questo sentimento, fino ad allora, sconosciuto. Ha imparato ad amare ed essere amato e, da eterno solitario, è passato ad essere un ragazzo socievole, capace di godersi la propria gioventù.” Con queste parole, mi sento di descrivere Hachiman a storia conclusa.
Un cambiamento oltremodo incredibile e che solo una serie profonda come “Oregairu” poteva regalarci. E questo è, a mio modesto avviso, il vero punto di forza dell’anime. Nonostante ciò, a molti, invece, è stato proprio questo cambiamento a far storcere il naso. Come se, cominciando ad assomigliare di più ad un ragazzo della sua età, senza però snaturarsi completamente, la serie e il personaggio avessero tradito i loro propositi originali, mentre ciò che si cerca di insegnare è che il cambiamento è possibile sempre, ma solo se lo si vuole con tutto sé stessi. E questa lezione non bisognerebbe mai dimenticarla.

Insomma, se non si fosse capito, ho amato incondizionatamente questa terza stagione e, in generale, tutta la saga di “Oregairu”, di cui ho apprezzato ogni sua sfumatura. Dai giri di parole infiniti e, talvolta, incomprensibili, alla rappresentazione dell’amore che esenta dai suoi soliti cliché. Tutto, a mio avviso, in perfetto stile “Oregairu”. Uno stile unico, spesso criticato perché manchevole di velocità e chiarezza, ma che, arrivati alla terza stagione, si sarebbe dovuto imparare ad apprezzare. Le musiche non tradiscono e, ancora una volta, viene proposta un’opening lenta e dolce, che non ha nulla da invidiare alle due precedenti.

Onestamente parlando, potremmo stare qui a discutere ancora per molto, perché la mia non è altro che una semplificazione di un anime che, di semplice, non ha proprio nulla. Per ore ed ore, potremmo parlare della dolcezza di Yui e Yukinoshita, del ruolo fondamentale svolto dalla sensei Hiratsuka o del rapporto fratello-sorella tra Hachiman e Komachi, ma sarebbe tutto inutile. Per apprezzare dovete solamente guardare, cercando di assimilare tutto quello che “Oregairu” ha da darvi. Solo allora comprenderete che: “Il felice e contenti per sempre non è solo una congettura delle fiabe.”


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Fede kyuujuusan

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8,5
Attenzione: recensione incentrata su tutta la serie di "Oregairu"

"Yahari Ore no Seishun Rabukome wa Machigatte Iru.", o meglio conosciuto come "Oregairu", traducibile in "Dopotutto, la commedia romantica della mia gioventù è sbagliata, come mi aspettavo." è una serie tratta da una light novel formata da tre serie più due OAV, composte rispettivamente da tredici, tredici e dodici episodi.

L'opera è un anime di genere scolastico - sentimentale - slice of life, ma con una componente psicologica da non sottovalutare che caratterizzerà praticamente tutta la trama.

La storia ci racconta di uno studente delle superiori, Hachiman Hikigaya, che fin dal primo episodio si presenta con una concezione pessimistica della vita a livelli mai visti, questo dato probabilmente anche dal fatto di non avere né amici né una ragazza, e propenso a non volerne. Sì, perché, come ho detto prima, è un sentimentale - psicologico, quindi, se non l'avete visto e siete qui per avere un'idea in merito... preparatevi, la componente "doki doki shiteru" che caratterizza questo genere è considerevole, con una punta di suspense sempre dietro l'angolo.
Hikki (per gli amici... "Ah, ma quindi li ha gli amici!" Piano piano ci arriveremo...), dopo aver consegnato un tema alla sua professoressa di giapponese Hiratsuka-sensei (uno dei personaggi riusciti meglio di questa serie) riportante il suo vero pensiero sulla vita, viene fatto unire da quest'ultima al club di volontariato, dove trova ad attenderlo la presidentessa, Yukino Yukinoshita, che in quanto a "situazione sociale" non è messa meglio, "rifiutata" dai suoi compagni per essere la più carina della scuola.

Come già scritto in precedenza, tenterò di analizzare tutta la serie, senza rivelare troppi aneddoti significanti, fortunatamente tralasciando gli ultimi episodi dell'ultima stagione. La storia è una bella commedia scolastica, ma con molti spunti di riflessione, quindi andiamo avanti.

Lo scopo che fin da subito viene prefissato come "attività di club" è, appunto, il volontariato, qui incentrato nell'aiutare qualunque studente a risolvere i problemi più disparati, dal preparare biscotti, passando per l'organizzazione di eventi, arrivando a tutte quelle attività in cui un club di volontariato possa aiutare... e non solo!
La prima studentessa ad usufruire di questi servizi è Yui Yuigahama, proprio nel voler cercare di preparare dei biscotti... Alla fine il nostro club di volontariato si arricchirà di un nuovo membro, proprio Yui.
La trama è questa e non andrò oltre; comunque, possiamo tranquillamente analizzare l'opera senza dire altro...

La prima serie è incentrata sulla presentazione del club e dei nostri protagonisti; fin dai primi episodi ci viene fornito "contesto" e situazione dei personaggi, così come un quadro generale della realtà vissuta. Nonostante sia una stagione "standard" di tredici episodi, i personaggi sono molti e ognuno ha i propri pensieri, le proprie paure e le proprie esperienze da fare, quindi direi fin da subito che la caratterizzazione dei personaggi dalla prima all'ultima serie è riuscita molto bene, poiché riescono ad avere una presentazione precisa e chiara allo spettatore fin da subito, senza ricadere solo nei classici stereotipi di genere.
Comunque, tornando a noi, con la prima stagione veniamo indirizzati nel mondo dove tutto avrà luogo, la scuola, e ci verranno presentati tutti i personaggi, ognuno con la propria situazione, al fine di poterli "inquadrare" a dovere nelle serie successive.
E la prima stagione è andata. Ho visto le stagioni in un "mega-recupero", quindi credo che questo mi agevolerà un bel po' nell'analisi temporale di fatti ed eventi... Ma senza troppe chiacchiere procediamo con la seconda.

La seconda stagione (così come la terza) parte esattamente al millesimo di secondo da dove si era interrotta la prima; trovo che questa scelta sia stata più che ottimale, in modo da non far perdere il filo della storia allo spettatore, qualora lo vedesse anche a distanza di tempo (prendendo anche in considerazione che la seconda stagione è arrivata comunque due anni dopo la prima...). Ottima scelta di narrazione!
Il secondo arco narrativo è in un certo senso la conferma del primo, ma diverso sotto il punto di vista dei personaggi. Come già detto, la componente psicologica la fa da padrona, quindi le circostanze che ci ritroviamo davanti in questo prosieguo vanno a puntare proprio su quello; in un certo senso si comincia già a vedere, seppur a piccole dosi, sicuramente l'animo non proprio "nero" di Hikigaya e si comincia a sentire nell'aria la componente sentimentale che nella prima parte c'era, ma non era sicuramente così palese come in questi episodi.
In più si può cominciare a percepire come il concetto di amicizia, in primis, sia alla base di tutto, e sul quale, soprattutto, l'opera si sofferma abbondantemente in maniera tutt'altro che sfuggente; cominceranno ad arrivare le prime domande che lo spettatore stesso, insieme ai nostri protagonisti, andrà a porsi nel corso della visione.

Ok, ok, la smetto, non vado avanti, altrimenti potrei "erroneamente" scrivere qualcosa di troppo; comunque da qui si comincia a delineare, ancora con qualche dubbio, l'evoluzione vera e propria dell'anime e quale situazione ci aspetterà nella terza stagione.

La terza stagione riprende anch'essa al millesimo la fine della seconda (e come finisce la seconda è tutto un dire, pensando che è arrivata proprio quest'anno a distanza di ben quattro anni...); comunque, la terza stagione, così com'è giusto che sia, ci proietta verso la conclusione, portandosi dietro entrambe le stagioni passate con personaggi (principali e secondari) al seguito. Fin da subito si comincia a percepire (soprattutto dall'evoluzione e dalla crescita dei personaggi) il voler tirare le somme di quello che è stato e di quello che sarà, evidenziando al 100% il cambiamento nei personaggi: chi prendendo consapevolezza di sé stesso e del mondo che lo circonda, chi capendo le cose veramente importanti nella vita. Che senza quel club sicuramente non avrebbero mai potuto capire, membri e "clienti" compresi.
D'altronde, una frase che mi è rimasta impressa è: "Se un problema non causa problemi, allora non può essere definito tale!" Be', evidentemente, in questo caso, il punto era proprio riconoscere i problemi causati dal problema stesso.

La fine è buona, telefonata per alcuni versi ma per altri sicuramente un po' meno, "criptata" all'inizio si fa subito chiara nelle scene successive. Lascia un po' con quel non so che (dato sicuramente dall'ottima caratterizzazione dei personaggi), ma riesce comunque a risollevare il morale proprio con le battute e le scene finali.

I due OAV ci fanno conoscere meglio alcuni personaggi, molto divertenti. Sono comunque un prosieguo delle serie che li hanno preceduti a tutti gli effetti, soprattutto se visti lato slice of life.

Abbiamo terminato la nostra analisi e, se non sono riuscito ancora a convincervi a recuperalo, be', aggiungo che il comparto delle opening e delle ending è assolutamente eccellente nel vero senso della parola: abbiamo tre opening e tre ending una meglio dell'altra, capaci di trasmettere e marcare in tutto e per tutto gli stati d'animo avvertiti durate gli episodi. In più, come non citare la "traccia extra" "improvvisata" in uno degli episodi?! Pienamente soddisfatto, non avrebbero potuto fare di meglio.

In conclusione, sento di poter consigliare veramente a tutti questa serie, amanti e non, del genere.
Sicuramente con una trama solida e assolutamente divertente, si farà certamente ricordare nel tempo.
Voto: 8,5 per tutte le stagioni. Anime riuscito, con una trama veramente interessante. YaHallo!


 1
Alessandro27994

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Giunti alla terza e ultima stagione (ma pare ci sarà un OVA speciale più un nuovo progetto animato, dato che la light novel ha avuto un seguito chiamato "Oregairu Shin", che consiste in sei mini-volumi che narrano le settimane successive all'ultimo episodio di questa stagione), c'è ancora un particolare che mi frulla per la testa: ma come (e, soprattutto, "quando") Yukino ha iniziato a provare dei sentimenti per Hachiman? Fino a metà della seconda stagione, i due praticamente si odiavano, ma poi all'improvviso, dal nulla, c'è quel momento al parco divertimenti dove lei dice a lui: "Un giorno ti chiederò di salvarmi". Per non parlare del fatto che l'unico momento "pseudo" romantico tra i due (in tutte le tre stagioni) si ha quando sono entrambi in infermeria e lei cura la ferita a lui, scambiandosi uno sguardo imbarazzato per cinque secondi, ma niente di che. Al contrario invece: Yui ama Hachiman sin dal primo episodio (standogli sempre accanto e aiutandolo in ogni occasione), mentre Iroha inizia a provare qualcosa per Hachiman dal momento in cui viene rifiutata da Hayato (il belloccio) e Hachiman la consola e l'aiuta sempre nelle attività del consiglio studentesco. L'unica persona che non ha nessuna "evoluzione" sentimentale è Yukino, perché il suo amore sembra saltare fuori letteralmente dal nulla.

Tralasciando questo, le animazioni sono abbastanza buone (ma non eccellenti) e i monologhi di Hachiman (seppur spesso astrusi) sono piacevoli. Sono contento che alla fine Hachiman abbia scelto Yukino, ma l'evoluzione del rapporto tra i due è stata raccontata molto male (anzi, non è stata proprio raccontata!). Sotto questo aspetto, avrebbe meritato molto di più Yui, che è sempre stata accanto ad Hachiman e lo ha sempre amato e supportato (ma ha pagato la sua "codardia" nel non riuscire mai a dichiararsi).

In conclusione, è una serie che avrebbe potuto benissimo meritare un 8,5, ma scende a 7,5 (solo per i monologhi del protagonista e la presenza del miglior personaggio della serie: la professoressa! Altrimenti il voto sarebbe stato ancora più basso). Purtroppo, quando si parla di anime di genere "romantico", mi ritrovo spesso a ripetere la frase che sto per dire: "Una grande occasione sprecata, che peccato!"


 1
menelito

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
Ammetto che a volte certe imperfezioni che ho trovato nella traduzione hanno reso difficile cogliere tutte le sfumature delle conversazioni fra i personaggi, ma apprezzo comunque l'impegno dei fansubber per averci donato la disponibilità di una piccola perla come questa, dato che in Italia nessuno si è ancora degnato di tributarle una pubblicazione ufficiale, che a questo punto dubito arriverà mai.

Dunque, a tratti può sembrare una storia con la tendenza ad essere un po' troppo prolissa e contorta, se non si amano certi ragionamenti un po' astratti, però di base il carisma di certi personaggi è sufficiente a tenerci ben incollati allo schermo per la maggior parte del tempo.
La trama è il solito triangolo/quadrato/pentagono amoroso, quindi nulla di eccezionale in quanto a originalità, ma non ho avuto momenti di noia grazie a una buona scrittura e a una discreta prova dei voice actor, di cui ho particolarmente apprezzato la prestazione di Takuya Eguichi: la sua intonazione e i saltuari sospiri hanno reso il main character molto riconoscibile, per me, rispetto a tanti altri tipici di anime simili.
Poi elementi 'secondari' (ma de che?) come la professoressa sono la ciliegina sulla torta; uno dei 'side character' più interessanti che abbia visto in questo genere di anime: non compare spesso sullo schermo, ma praticamente, ogni volta che lo fa, è tanta roba.

Nota di merito finale per le animazioni inaspettatamente fluide in certe scene, grande impegno sempre apprezzabile.

Se si cerca un anime che sia 'sentimentalino' (in tutte le sfumature del caso: si parla di amore ma anche amicizia, famiglia, eccetera) ma un po' più riflessivo del solito, buttatevici! Potrebbe lasciarvi piacevolmente sorpresi come è capitato a me.


 5
Semprelui lui

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Di solito non esprimo mai giudizi, però vedere la mia serie preferita essere bistrattata in questo modo mi ha portato a scrivere questa recensione.
Per dare una valutazione omnicomprensiva, oltre ad aver visto la terza stagione, ho fatto un recap della prima e della seconda serie. Per chiunque stesse leggendo la recensione e si stesse chiedendo: "Consiglieresti di vedere questa serie?", risponderei certamente di sì, perché nonostante i difetti (della terza stagione che rovina tutto, e spiegherò il perché) ci sono dei dialoghi, delle animazioni, degli scorci veramente stupendi.

Nella prima stagione il tratto del disegno era molto più vivace e meno definito, e personalmente lo preferivo, però nella seconda e terza stagione il tratto ben definito ha dei vantaggi, come le animazioni molto più fluide, e si apprezzano molti più dettagli. Nulla da dire al riguardo, tutto ben fatto e nessun problema per quanto riguarda i disegni e il reparto sonoro.

Attenzione: la parte seguente contiene spoiler

Ora iniziamo a parlare della storia.
Nella prima stagione le vicende si concentrano sulla formazione del club di volontariato e di alcuni problemi da risolvere, e vediamo benissimo come sia Hachiman sia Yukinoshita presentano dei problemi di comunicazione con gli altri. A questi due personaggi se ne aggiunge un terzo di nome Yuigahama, una ragazza che farà da tramite ai due nell'esprimersi con gli altri e colei anche che tiene saldo il gruppo.
Le tre personalità dei personaggi (prima e seconda stagione) sono scritte molto bene e non ci sono incongruenze, anzi chi guarda l'opera ne resta coinvolto, proprio perché non ci sono i soliti cliché del caso di una commedia romantica.
Tutto ciò è accompagnato da un'ottima introspezione del protagonista maschile, che ha una visione del mondo realista/pessimistica e intrattiene molto il pubblico proprio perché non si tratta del solito stoccafisso che viene circondato da ragazze a caso.
Seguendo tutte le vicende dalla prima alla seconda stagione, ci ritroviamo a guardare una serie "alternativa", fresca, emozionante e mai banale.
Nella seconda stagione vengono fuori dei problemi di cuore, o meglio si intuisce che le due ragazze provano dei sentimenti per Hachiman, e non tollerano i suoi modi di fare per risolvere i problemi. Da non dimenticare che sempre nella seconda stagione vengono "introdotti" dei personaggi come Hayato, Kawasaki, Iroha.

Bene, ora inizia l'amarezza....
Nella terza stagione si palesano dei grossi problemi a livello di scrittura dei personaggi e delle vicende.
Iniziamo con i personaggi come Kawasaki, Iroha e Hayato, che potevano essere approfonditi, e invece si è preferito perdere tempo, perché, se guardate questa terza stagione, noterete subito che a differenza delle altre si gira e si rigira sempre sullo stesso argomento con delle lungaggini assurde, i personaggi sembrano diventati altri, come se ci fosse stato del trascorso, e a noi fruitori non è stato raccontato nulla di tutto ciò.
Un esempio lampante di perdita di tempo è quando Yuigahama viene "rifiutata" per ben due volte con annesse lacrime da parte della ragazza: penso che la prima volta potesse già bastare con un sonoro dell'ending favoloso, e invece no. Questi annacquamenti di trama sono sparsi ovunque, altro esempio è Haruno che istiga alla rottura del gruppo per vedere i veri sentimenti dei ragazzi, ma non viene mai spiegato il perché di questa sua natura distruttiva. Hayato da odiato poteva passare ad amico, e nella seconda stagione le vicende porterebbero in questa direzione, invece viene lasciato "morire" nel backstage delle controfigure. La scena con Kawasaki, a cui Hachiman dice un disinvolto "Ti amo", è una cosa assurda per chi ha visto prima e seconda stagione, conoscendo Hachiman e non avendo visto alcun suo sviluppo nella personalità e nei trascorsi con Kawasaki (stiamo parlando dei primi episodi della terza stagione).

Tutte queste incongruenze (potrei continuare, ma devo essere più sintetico per non appesantire troppo la lettura) culminano con due personaggi: Iroha e Yukino.
Yukino non è stata analizzata introspettivamente come Yuigahama, e io di questa cosa non mi capacito, perché è davvero assurdo. Non ha mai dei veri rapporti con Hachiman, anzi quest'ultimo, più che provare dei sentimenti amorosi, la stima tantissimo. A livello di vicende non vi sono degli avvenimenti che fanno sì che tra i due si creino dei sentimenti, tranne l'unico mezzo episodio in infermeria, scena che aveva la stessa carica emotiva di altre scene avvenute con Yuigahama, Iroha e addirittura Haruno. Per me fruitore, dopo aver visto tutti gli episodi, è assolutamente incomprensibile che dall'oggi al domani Hachiman abbia avuto una tale involuzione da nascondere sé stesso per un amore fanservice basato sul nulla. Questo finale è dannatamente forzato, Hachiman sembra una marionetta, e mi andrebbe anche bene, se fosse stato raccontato e scritto in modo coerente (non me ne vogliate, ma io non sono un fan di Yuigahama, Iroha o Yukino, a me di sta roba non frega una mazza, principalmente mi interessa la storia). Quindi mi va benissimo che Hachiman si innamora di Yukino, ma rendilo credibile!
Con Yukino in compenso abbiamo delle scene molto emozionanti e dei dialoghi molto belli, ma non puoi buttarli a caso alla fine senza aver costruito un percorso narrativo coerente con i personaggi e le vicende avvenute.
Anche Iroha evidenzia dei sentimenti per Hachiman, ma in modo molto sottile, e gli episodi migliori dove si vede il vero Hachiman guarda caso sono tutti con lei e in parte con Yuigahama (e questa cosa non la capsico: perché Hachiman sembra così naturale con loro mentre con Yukino sembra un robot?). La nota dolente sta nel fatto che non abbia amici, e questo viene sottolineato in un episodio. Questa "sad note" poteva essere sviluppata in un modo o nell'altro, e invece no. Sorge una domanda grande quanto un grattacielo: "Perchè dare tutto questo spazio a Iroha, se poi è marginale e non degna di un approfondimento introspettivo?", e la stessa cosa viene fatta con Yukino, solo che quest'ultima dal nulla diventa protagonista verso la fine.

Capite bene che queste incongruenze fanno veramente girare le palline di Natale. Basta, non ho più parole, ma solo tanta amarezza per una delle serie più belle che io abbia mai visto.

Se guardassi la copertina dell'anime, la prima impressione sarebbe che Yuigahama viene rifiutata e Yukino avrà una relazione con Hachiman: questo avverrebbe se si trattasse di un anime qualsiasi, ma, trattandosi di "Oregairu", questo non può assolutamente accadere, ci sarà un finale più realista e meno cliché... e invece l'amarezza sale e non va giù.


 6
HokeyMask

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Voglio iniziare col bloccare i pregiudizi che potrebbero esserci alla vista del voto. Ho amato alla follia “Oregairu” ed è stato nella top 5 dei miei anime preferiti di sempre, ma purtroppo questo fino alla terza e ultima stagione.
Non ci sarà trama o presentazione dei personaggi, perché chi è qui saprà sicuramente cos’è “Oregairu”, perciò passo alle critiche...

Il comparto sonoro è azzeccato come sempre, quindi nulla di cui discutere. Nel comparto visivo direi che, nonostante siano passati circa quattro anni, non vi sono grandi differenze con la stagione precedente, i disegni sono ben fatti.

Attenzione: la parte seguente contiene spoiler

Ma passiamo alla storia. Subito all’inizio notiamo in Hikki un cambiamento nel suo modo di relazionarsi con gli altri, questo però avviene in modo quasi innaturale, come se fosse successo qualcosa dietro lo schermo che lo spettatore non ha visto; non è un gran male, però mi ha lasciato un pochino a bocca asciutta.
Peggiore è invece l’aver tagliato/non approfondito diverse cose, come Iroha e i suoi sentimenti; Saki è stata completamente tagliata (cos’era quel “Ti amo” fuori contesto!?), il passato tra Haruno, Hayato e Yukino mai spiegato davvero, l’addio alla sensei è stato senza sentimenti (Hikki ha pianto per la senpai ma non per la sensei, che è stata la sua guida per tutto il tempo... Boh!). Insomma, cose per cui è stato creato un certo hype, e poi sono cadute nel dimenticatoio.
Arrivando alla conclusione dell’opera, avviene secondo me la cosa peggiore... Amanti di Yukino mi dispiace, ma la fine non ha senso! Hikki non ha fatto altro che cercare qualcosa di reale, per poi fare un balzo indietro e vanificare tutti gli sforzi fatti finora. A Yukino e Yui piace Hikki, ma Hikki non ha mai dato una risposta vera ed è stato costretto a scegliere Yukino: purtroppo questa è la verità, e l’anime lo dice chiaramente. Yukino ha cercato di spezzare la relazione, perché frequentare la migliore amica che sta con il ragazzo di cui si è innamorati è impossibile. Yui, d’altro canto, non voleva porre fine a tutto e quindi ha detto che, pur di rimanere tutti e tre insieme, avrebbe accettato una relazione fra Hikki e Yukino. In parole povere, l’unico modo per non rompere il trio è stato per Hikki scegliere Yukino. Alla fine Yui è stata la brava ragazza e, come le ha anche detto Haruno, è stata la più matura, ma che questo l’avrebbe fatta soffrire, perché si è sacrificata. Cosa peggiore è stata la confessione: lui ha detto che si sarebbe autodistrutto, diventando miserabile per far crescere/elevare lei... Tutti i progressi fatti da lui sono svaniti, torna alle origini di quando si sacrificava per gli altri, insomma, nulla di reale! Credo che, nello scrivere la conclusione, l’autore sia stato influenzato da qualcuno, perché se no gli ultimi atti non si spiegano.

Conclusione: opera bella, che fa riflettere, con personaggi caratterizzati bene ma che alla fine cade nel cliché della best girl più carina della scuola e del best boy seduto accanto alla finestra e amato dalle ragazze più popolari.


 4
carusinho24

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
Vorrei partire col dire che questa serie è un vero capolavoro. Mi è piaciuta dal primo episodio della prima stagione con tutte quelle premesse per niente scontate e dei protagonisti che nel loro interagire sono veramente originali, ma, in fondo, rispettano tutti i dubbi e i fraintendimenti che tra liceali, con di mezzo amicizie e sentimenti, si vanno a creare.
E con tutti questi presupposti, su cui non mi dilungo, vorrei specificatamente parlare di questa terza stagione.

Sin dal primo episodio abbiamo un saliscendi di emozioni incredibile, con momenti bui, tristi, riflessivi che vengono però spazzati via dall'evoluzione che tutti i personaggi hanno nell'opera.
Vengono a galla tutti i sentimenti, con particolari momenti in cui risate e lacrime da folle ti sembrano la reazione più normale possibile; inoltre, cosa che non guasta mai, la narrazione rallenta nella parte centrale, portandoti dentro a tutte quelle paure, e anche a tutti quegli errori, che ci accompagnano nel vivere situazioni del genere.
Nonostante i temi trattati non è pesante, è coinvolgente e ti invoglia a ricominciare tutto per vedere tutte e tre le stagioni senza fermarsi mai.
Per quanto riguarda il finale, beh, non posso scrivere nulla, ma mi è piaciuto tantissimo!
Lascio a voi la visione dell'ultima stagione di un anime geniale, che mi ha trasportato come non mai.

Non serve neanche parlare del comparto tecnico: regia, musiche, ecc. è tutto su un livello altissimo, assurdo! Non credo di poter vedere appieno altri anime dopo aver visto una qualità così elevata. Una bellissima ciliegina sulla torta per un anime, per una storia, che mi ha coinvolto dal primo all'ultimo secondo.


 4
Pallettone

Episodi visti: 11/12 --- Voto 9
Cosa dire di "Oregairu" (o "My Teen Romantic Comedy SNAFU", come è conosciuto negli USA)?
Beh, cominciamo col dire che è in questa terza serie che si cominciano a spiegare per bene i rapporti che si sono instaurati tra i protagonisti, nonché l'involuzione/evoluzione di Hachiman, alla ricerca sempre di quel "qualcosa di genuino" che lo accompagna dal primo episodio, ma che si è persa proprio a causa della paura di Hachiman stesso di esprimere i propri sentimenti, per la paura di non essere accettato così come è. La dipendenza e la co-dipendenza che sono alla base della trama di "Oregairu" vengono finalmente fuori, ci viene fatto capire come esse, sotto l'aspetto di un falso altruismo e di una falsa sincerità, possano minare i rapporti tra noi e gli altri e persino noi stessi (non a caso ad un certo punto Hachiman non si riconosce più, e capisce cosa deve fare per raggiungere quel "qualcosa di genuino" che andava cercando). È vero, non ci sono solo questi due fattori a caratterizzare la crescita dei protagonisti, ma è pur vero che essi sono i punti cardine dell'opera.

Se molti cercano una serie densa di azione fisica, cerchino altrove, perché ne troveranno ben poca in questo anime. Ma questo non vuol dire che sia noioso: l'azione c'è, ma è psicologica, nelle piccole cose dette e in quelle non dette, nel linguaggio del corpo, negli atteggiamenti, nelle idee più o meno malsane del protagonista. Per me è un must: anche se è vero che ci sono argomenti già trattati più e più volte, il modo in cui "Oregairu" lo fa è assolutamente encomiabile.