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alex di gemini

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Lo special dal mondo di "Galaxy Express 999" intitolato "Il guerriero", segna una svolta nei film di montaggio: non accontentarsi di riprendere la serie televisiva incollando parti di episodio, ma ampliare il tutto con sequenze inedite e creando un soufflé di ottanta minuti partendo da quaranta minuti complessivi. In una delle prime vicende della saga, Masai e Maysha giungono in uno strano pianeta ove una misteriosa nube ha trasformato tutti gli abitanti in rocce, lasciando in vita un misterioso guerriero che, essendo lontano dalla madrepatria, non è stato intaccato dal gas. Ma si sa, il regolamento del GE999 non fa sconti e il treno deve aspettare a partire anche se la nube, nel giro di poche ore, pietrificherà il pianeta di nuovo. Tra Masai e il guerriero inizia una lotta per la sopravvivenza, poiché lui non può comunque essere accolto sul GE999 e decide quindi di rubare il biglietto di Masai.

Uno dei cardini della serie è dato proprio dal fatto che i biglietti o tessere, che dir si voglia, siano esclusivamente al portatore, così, ad ogni episodio, ci sarà qualcuno intenzionato a derubare i nostri sventurati protagonisti. Oltre ad avergli sottratto la tessera, lo ferisce alla schiena creando la famosa cicatrice che lo accompagnerà per tutta la saga. Avremo duelli, crescita interiore del protagonista e una lunga descrizione della vita del guerriero e della sua donna prima della tragedia, creando così, oltretutto, un compendio perfetto della filosofia di questo anime, odiato e amato come pochi. La grafica e la regia e le sigle sono le stese della serie televisiva.

In breve siamo in presenza di un episodio molto interessante, uno special ben riuscito, in grado di fornire un ottimo biglietto d’ingresso alla serie regolare… o per rifiutarsi di farlo.
Voto otto.


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Catulla

Episodi visti: 1/1 --- Voto 4
Nel 1979 vede la luce uno special basato sul ripescaggio dei momenti topici dell’ormai famosa serie di Galaxy Express 999. Si tratta fondamentalmente di un prodotto riassuntivo, che non apporta nessuna novità alla trama, ma che sviluppa in maniera più dettagliata il duo di episodi 12-13 della serie classica – tanto per ricavare dal successo della serie televisiva qualche altro spicciolo, visto che questa ne aveva fatti fare pochini.

La vicenda su cui è basato l’intreccio non si discosta per nulla da quella dell’anime. In sintesi questo special è stato ripulito dai filler che appestavano la serie per concentrarsi su uno solo di essi: il filler relativo al pianeta dal gas fossilizzante. La storia dell’unico sopravvissuto a una misteriosa e fantomatica nube dai poteri fossilizzanti viene a occupare una buona dose dello special, che dunque nella parte iniziale si concentra solo per brevi accenni sulla vicenda dell’incontro tra Maetel e Tochiro, la quale compare all’interno di un flashback.

Gli eventi principali si articolano tra gli scontri del guerriero solitario Eurius con i pirati che si vogliono impossessare dei resti fossili dell’antica popolazione e i ricordi di un amore troncato da un’incredibile quanto assurda e improbabile catastrofe planetaria. D’altronde il buon Leiji ogni tanto deve pur dare prova della sua assunzione di funghi allucinogeni scaduti, e visto che era in astinenza ci stava la catastrofe della nube violacea elettrica!

Lo special dedicato a Eurius merita dunque un punto in più rispetto alla serie classica solo per il fatto che tra i tanti ci si concentra su un solo filler e che Tetsuro finalmente viene messo un po’ da parte per esaltare la figura dell’ultimo guerriero sopravvissuto alla distruzione del suo popolo. La presenza di Tetsuro all’inizio e alla fine dello special rinfresca la memoria allo spettatore già sfiancato dalla lunga visione della serie: il pietismo e il patetismo più smodati tornano a incarnarsi nel protagonista da quattro soldi e nei suoi ideali da fanfarone.

Il livello tecnico è scadente quanto quello della serie classica, visto che alla fine si tratta di un montaggio piuttosto elementare e scontato di estratti dall’anime. Dunque stessi appunti da fare qui per la regia, per l’animazione, per i colori, alla cui direzione troviamo gli stessi autori. Il chara fonde il momento iniziale e quello mediano della serie classica, sovrapposti nella fase di montaggio. Si sente ancora di più dunque il distacco tra la mano di Araki e quella di Kogawa. Per quanto riguarda la soundtrack vanno fatto gli stessi biasimi già stesi per l’opera principale, visto che anche le tracce musicali vengono solo rimescolate, tagliate e appaiate.

La visione di questo special non apporta nuovi elementi alla conoscenza della trama dell’anime, già scarna di per sé. Inoltre non ha una vera e propria conclusione, visto che anche il finale è aperto. Si poteva quantomeno cercare di apportare qualcosa d’inedito o magari di migliorare l’aspetto tecnico per compensare la noia e il senso di disperazione provocati dalla visione. Lo special è sconsigliatissimo a chi ha visto Galaxy Express 999 e ne è già esasperato, a meno che non si è proprio masochisti e non ci si vuole continuare a torturare. È sconsigliato soprattutto a chi si vuole approcciare per la prima volta alle opere di Matsumoto, in ogni caso ci si ricordi che lui stava viaggiando chissà dove in preda a deliri. Consigliato è infine a chi nella scheda anime Galaxy Express 999 ha votato con numeri da 8 a salire: se lo goda in tutta la sua profonda bellezza, d’altronde vi si toccano altissimi picchi di perfezione, la vera vetta dell’animazione giapponese.