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Tacchan

Episodi visti: 25/25 --- Voto 9
"Tiger & Bunny" parte come una serie ben più leggera e spensierata di quello che effettivamente è, tanto che nei primi episodi ho fatto un po' di fatica a seguirlo: non si vede la prospettiva di una trama interessante, qualcosa in più di una mera gara per diventare il top degli eroi in Hero TV. Alla fine, fortunatamente, ci si affeziona al protagonista, con il suo idealismo e il suo carattere ottuso, il suo modo di intervenire pasticcione e sconclusionato, il suo coraggio e la sua impavidità. Più piatti sembrano tutti gli altri, eppure episodio dopo episodio si conoscono e si notano aspetti di alcuni di loro non così banali come all'inizio avrei ipotizzato, anche se c'è da ammettere che nonostante un minimo approfondimento alcuni rimangano piuttosto trascurabili e stereotipati. Più che i personaggi, la differenza la fa la trama, che pian piano va ben oltre la trascurabile storiella di Hero TV. Tra l'altro, la serie si divide in due parti distinte, con ognuna in grado di far crescere le aspettative e il coinvolgimento verso la loro fine, mentre sia all'inizio che dopo la prima parte ci sono delle puntate più leggere e spensierate, divertenti, ma comunque non così fondamentali.

La trama è a modo suo originale e prende spunto da temi di attualità, ovvero i reality show, in questo caso estremizzati fino ai loro aspetti più controversi. Hero TV è dedicato a uno degli aspetti più delicati della società, ovvero il crimine e la sua soppressione. Tale compito è affidato agli eroi, che agiscono in pratica solo sotto l'occhio delle telecamere, acquistando punti utili ad accrescere la loro popolarità e diventare il re degli eroi. Per essere eroi è necessaria una caratteristica principale, ovvero l'essere Next, persone dotate di poteri particolari che tendono a nascere sempre più di frequente e vanno a occupare sia la parte dei buoni, che quella dei cattivi. Ma perché un eroe dovrebbe partecipare ad Hero TV? Per salvare più persone possibili o per acquisire punti e di conseguenza migliori sponsorizzazioni?

La serie, come detto, è decisamente meno banale di quel che sembri e propone un paio di tematiche interessanti.
Non è esente da difetti, per esempio il ritmo non risulta sempre incalzante, vi è qualche filler, certi aspetti sono trattati con una certa superficialità e alcuni eroi risultano piuttosto piatti e lineari - avrebbero potuto essere caratterizzati meglio. Anche uno dei due protagonisti, Bunny, non è che abbia comportamenti sempre realistici, cosa che accade anche in alcune occasioni pure con Tiger. Inoltre la fine della seconda parte, che ho molto apprezzato, necessita una "licenza poetica" non da poco, ovvero il deus ex machina finale, che mette nei guai Tiger, è ben poco realistico e la sua soluzione, nel caso di Bunny, è piuttosto debole.

Nonostante questo, "Tiger & Bunny" mi ha coinvolto e entusiasmato, in particolare in prossimità della fine delle due parti. Il finale poi è soddisfacente, sebbene lasci alcune cose aperte che fanno supporre la possibilità di un seguito. Non male nemmeno l'aspetto tecnico, belle sigle, uso intelligente della computer grafica, curiosa e geniale la questione degli sponsor reali dei supereroi, con Pepsi che sicuramente trova molto spazio.

Lo consiglio, se amate i titoli con un po' di azione e che non si prendono troppo sul serio, ma che nascondono, tra le righe e il 'cazzeggio', alcuni spunti per nulla banali.
Credo meriti un 8,5 abbondante, per cui approssimo al 9.

Utente1336

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Utente1336

Episodi visti: 25/25 --- Voto 7
"Tiger & Bunny" è una serie anime del 2011 prodotta da Sunrise, della durata di venticinque episodi.

"Tiger & Bunny" narra la storia di Kotetsu Kaburagi, persona NEXT, ovvero con poteri speciali, che con il nome di Wild Tiger protegge la città dai criminali. Insieme a lui ci sono molti altri eroi, tutti con un potere speciale, e ognuno di essi viene sponsorizzato da un'azienda diversa. Agli eroi viene anche dedicato il canale Hero TV, che trasmette in diretta le loro eroiche gesta e assegna dei punti ad ogni eroe in base a come si comporta durante le emergenze. La storia inizia quando al protagonista, Kotetsu, a causa dei suoi scarsi risultati come eroe, viene assegnato un partner con cui lavorare, con cui, però, farà fatica a lavorare...
"Tiger & Bunny" è una serie che mischia il genere giapponese super sentai con i più classici eroi americani, combattimenti e azione, il tutto con una certa dose di gag e battute. La storia è ben strutturata e impiega un po' a ingranare - infatti i primi episodi sono tutti autoconclusivi -, ma una volta che entra nel vivo riesce a regalare davvero dei bei momenti e delle belle puntate (molto coinvolgente tutta la battaglia contro Jake Martinez e Kriem, e le ultime puntate). La storia avrà molti colpi di scena e la serie termina con un finale aperto.
Molto buoni anche i personaggi, ben caratterizzati. Molto interessante il rapporto tra Kotetsu e Barnaby, costretti a lavorare l'uno accanto all'altro contro la loro volontà, ma che poi riusciranno a legare tra di loro e finiranno per collaborare, oltre che nel lavoro quotidiano, anche nell'investigazione di uno dei misteri principali della serie.
Molto buono anche il lato tecnico. La serie dà il meglio di sé nei combattimenti, alcuni spettacolari, ma è ottima anche nelle normali scene con dialoghi tra i personaggi. Ottimo anche il chara design e il design delle armature e dei costumi degli eroi.

Per concludere, "Tiger & Bunny" è una serie sicuramente originale, con una buona trama e dei buoni personaggi, semplice e senza pretese.

Ais Quin

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
"Io ho scelto questa vita. So cosa sto facendo. E potrei smettere da un giorno all'altro. Quel giorno, tuttavia, non è oggi. E non sarà nemmeno domani."
(Batman, "Crisi d'identità")

"Tiger & Bunny" è un anime un po' a zig-zag. Nato sotto una cattiva stella e cresciuto tra continui cambiamenti in corso d'opera (titolo, abilità dell'eponimo duo e tenore generale), sarebbe scorretto bollarlo come una mera imitazione delle storie di supereroi a stelle e strisce, a cui si ispira sì in maniera palese, ma non al punto da non avere una propria identità. Certo non è un titolo esente da pecche, molte delle quali riconducibili, manco a dirlo, allo zelo con cui lo studio Sunrise ripropone i topoi tipici del genere; tuttavia ritengo che meriti una visibilità maggiore di quella che ha avuto finora, se non altro per il tipo di esperimento che costituisce.

Anno 1977 dell'era NC. A quarantacinque anni di distanza dalla comparsa dei primi N.E.X.T. (Noted Entities with eXtraordinary Talents), alcuni individui appartenenti a questa nuova razza di esseri umani dotati di superpoteri si adoperano strenuamente per permettere alla metropoli di Sternbild di continuare a prosperare: sono gli Eroi, le cui gesta tengono milioni di persone incollate allo schermo del televisore per mezzo di una sorta di reality show chiamato "HERO TV". Cartelloni pubblicitari viventi al centro di un giro d'affari di immani proporzioni, ognuno di essi riceve un determinato numero di punti per ogni arresto effettuato, per ogni civile salvato... e anche una sanzione pecuniaria per gli eventuali danni causati.
Il veterano Kotestu T. Kaburagi, in arte Wild Tiger, colleziona per l'appunto più multe che punti a causa della sua etica incompatibile con le regole stabilite da Agnes Joubert, produttrice di "HERO TV", più interessata agli ascolti che alla gratuità che sta alla base del mestiere di paladino della giustizia. Alla sua compagnia, non più capace di far fronte alle spese, non resta che venderlo alla Apollon Media, che lo costringe a far coppia con un Eroe debuttante con il suo stesso potere, tale Barnaby Brooks Jr., l'unico a non utilizzare uno pseudonimo né a tenere separate in alcun modo vita privata e lavorativa. Il divario tra i due è tale da generare un forte e immediato attrito, soprattutto a causa dell'approccio diametralmente opposto alla professione: tanto Kotetsu è in tutto e per tutto un Eroe vecchia scuola, quanto Barnaby, da lui soprannominato "Bunny", è così addentro al sistema dal badare esclusivamente ai punti. Verrebbe spontaneo chiedersi cosa possa aver spinto una persona apparentemente così poco empatica a prodigarsi per il prossimo, un interrogativo la cui risposta, se portata alle estreme conseguenze, minaccia di ribaltare il concetto stesso di bene e male sia a livello personale che per Sternbild nella sua interezza.

La prima decina di episodi, tra i quali ne figurano alcuni dedicati ad altri Eroi secondari, è da considerarsi di natura prettamente introduttiva, dal momento che l'impatto del passato di Bunny sul Kotetsu, i cui maldestri tentativi di guadagnare la sua fiducia falliscono più spesso di quanto vadano a segno, è nel complesso limitato. Di certo lo spettatore non si aspetta che sia proprio attorno a questa backstory che l'azione finirà per ruotare, con Kotetsu che, pur avendo anch'egli le sue gatte da pelare, farà del suo meglio per aiutare il collega a risolvere il mistero che si cela dietro l'assassinio dei suoi genitori. Del resto l'anime si chiama "Tiger & Bunny", perciò è più che naturale che il fardello dell'uno diventi anche dell'altro, anche se ci vorrà del tempo prima che Bunny comprenda e accetti le ragioni per cui Kotetsu, nonostante tutti i rifiuti incassati, continua a voler essere partecipe di quel che gli accade, e a provare la stessa considerazione nei suoi confronti.
Va da sé che un cambio di rotta come questo implica che anche il tono si adegui di conseguenza: se nei primi episodi l'atmosfera si limita ad essere deliziosamente sopra le righe, man mano che ci si addentra nel dedalo di false piste e informazioni incomplete circa la morte dei signori Brooks e che i problemi di Kotetsu si aggravano, diventa sempre più difficile per il pubblico mantenere un certo distacco. Perché "Tiger & Bunny" andrà anche avanti a suon di luoghi comuni e di sviste dal retrogusto di "plot hole" (per non parlare del fatto che alcuni poteri, come per l'appunto l'Hundred Power di Kotestu e Barnaby, sono obiettivamente scarsi e/o troppo poco pratici), ma ha un grado di coinvolgimento a dir poco sorprendente se rapportato a una sceneggiatura non sempre accuratissima e con la tendenza a strafare. Certo gran parte del merito va alla sua accattivante veste grafica, a cominciare dal character design che porta la firma di Masakazu Katsura, ma anche lo scavo introspettivo è fonte di molteplici soddisfazioni, anche e soprattutto per quanto riguarda quei comprimari a cui nessuno darebbe un soldo bucato, come ad esempio l'otaku photobomber Origami Cylcone o l'ampolloso Sky High. Tra gli antagonisti - perché di cattivi, nel loro caso, non si può parlare - spiccano invece Jake Martinez, oscuro portabandiera di una feroce propaganda pro N.E.X.T., e Lunatic, che si distingue per via del suo personalissimo ("in-universe", perlomeno) concetto di giustizia. Più defilato, ma per ovvie ragioni, il Big Bad della serie, che forse è un pesce più piccolo di quanto possa sembrare dapprincipio e forse no.

Dal punto vista tecnico, come accennato qualche riga più su, l'anime è una vera gioia per gli occhi e le orecchie, che vengono costantemente stimolati grazie a una regia stringata ma tutt'altro che sterile, a una fotografia sempre molto accattivante, a degli scenari curatissimi (non fidatevi della descrizione dello skyline di Sternbild ad opera di Kotestu!), a una colonna sonora enfatica quanto basta (quantunque abbia trovato i quattro temi d'apertura e di chiusura un po' troppo stucchevoli) e a un ottimo doppiaggio, in particolar modo per quanto riguarda l'irresistibile Hiroaki Hirata nei panni del protagonista. Certo non mancano né l'off-model né un utilizzo talvolta da smargiassi della CGI (come non citare le banane dell'episodio 14?), ma chiudere un occhio su entrambi non è poi così difficile.

Non sono una grande estimatrice delle storie di supereroi, principalmente a causa della mia scarsa familiarità con esse. Tuttavia "Tiger & Bunny" è adatto anche ai parvenus del genere: non solo intrattiene, ma presenta dei contenuti che non devono necessariamente rimanere circoscritti al suo ambito. Aspetto il film che dovrebbe uscire nel 2014 (il secondo, dopo "Tiger & Bunny Movie 1 - The Beginning", che combina i primi due episodi a delle scene inedite) e magari anche una seconda stagione.


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Mac Parak

Episodi visti: 25/25 --- Voto 9
Il concept è qualcosa di straordinario: un anime che vede protagonisti degli eroi che agiscono sotto il controllo di sponsor privati (brand reali - si registra quindi il primo anime nella storia con il product placement palesato) e si attivano seguendo i dettami di una TV privata, che ha come unico palinsesto le azioni mirabolanti dei supereroi mascherati di Sternbilt City. Lo scopo? Salvaguardare l'incolumità dei cittadini, ma anche poter avere maggior punti per il "King of the Heroes", e puntare ad avere così maggior rivendibilità nel merchandising della "Hero TV".

La caratterizzazione dei personaggi è basica, ma ben eseguita; momenti comici si antepongono a momenti di pathos puro e il filo conduttore della saga porta a degli antagonisti sopra le righe. La colonna sonora è firmata dal grande Yoshihiro Ike, che sorprende per le sue magiche note.

Il clamoroso successo in patria ha fatto sì che venisse realizzato un film (il classico copia/incolla degli episodi della saga rivista solo in alcuni punti), seguito da un licensing a 360°, nonché dall'uscita del secondo lungometraggio previsto per ottobre 2013.
In Italia il fenomeno di "Tiger & Bunny" è stato anticipato dall'uscita cartacea del manga (nato dopo l'anime), che rischia dunque di far scemare le aspettative anche della serie audiovisiva.


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Barbex

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
Che dire, i supereroi all'americana sono arrivati in Giappone. O meglio, il Giappone è andato dai supereroi in America, prendendone spunto ed asportandone in blocco alcune caratteristiche, esagerandone altre alla maniera nipponica.

Devo dire che "Tiger & Bunny" è stata davvero una piacevole sorpresa, che, nonostante potesse sembrare una 'tamarrata', da me ha preso solo pollici verdi. Forse una 'tamarrata' effettivamente lo è, ma ciò non è fuori luogo, è semplicemente l'esaltazione di alcuni elementi tipici dell'animazione giapponese integrata con uno stile più americano.

L'unica cosa che mi ha fatto storcere il naso è il fatto che, trasportando da una sponda del Pacifico all'altra le caratteristiche dei supereroi USA, forse sarebbe stato meglio ritoccare qualcosa in più. Intendo dire che talvolta non sono stati trasposti solo i pregi del fattore americano, ma anche i difetti. Esempi? Beh, tutti voi vi sarete chiesti come cavolo faccia la gente a non riconoscere Superman solo per essersi messo un costumino ridicolo e tolto gli occhiali. Qua è più o meno la stessa cosa. Avete presente Paperinik? Ecco, togliendosi o indossando una mascherina minuscola l'identità di una persona sembra cambiare radicalmente per gli abitanti della città.
Oppure si sarebbero potuti sfruttare diversamente i superpoteri dei personaggi. Il saper usare al meglio le proprie abilità è una cosa che ho trovato in molti anime: si trovano modi intelligenti per sfruttare le proprie caratteristiche, un potere può avere varie applicazioni. Qui questo lavoro non è stato fatto: il tizio che può sparare fuoco lo usa direttamente sull'avversario, quell'altro dalla forza sovrumana placca il nemico manco fosse un giocatore di football. Tutte cose che ricordano lo stile occidentale (perlomeno più di quello nipponico), ma che forse avrebbero necessitato un ritocco.

Per il resto niente da dire, se i cattivi (soprattutto il primo) possono a serie finita sembrare dei pesci piccoli sbucati dal nulla, il finale è piuttosto aperto e quindi non è detto che sia finita qui. Anzi, l'organizzazione malvagia è ancora lontana dall'essere stata sgominata.

Le musiche sono buone. Per la grafica, c'è qualcosa da dire sull'uso massiccio di computer graphic, soprattutto nei primi episodi, ma in generale non è eccessivamente invasiva, ed è compresa nello stile dell'anime; ad ogni modo, i disegni "a mano" sono decisamente ben fatti. Il character design è ottimo e l'ambientazione, il contesto, anche di più.
Il concetto di supereroe è quello di chi, essendo più o meno famoso e beneamato, ha un gran senso di responsabilità per la città e le dà priorità rispetto alla propria vita personale (almeno per quanto riguarda il protagonista). Bisogna superare diversi ostacoli, sapere come trattare la gente, non prendersela troppo quando non si deve e non perdere di vista il proprio obiettivo. E non è facile, soprattutto se lavori per un programma TV in un mondo dove i soldi e la pubblicità vengono prima di tutto.
L'unica nota negativa è che non è il massimo quando i co-protagonisti vengono approfonditi in episodi autoconclusivi; però sono tutti gradevoli, e molti elementi presenti in essi sono funzionali alla trama.
Interessante il fatto che i marchi pubblicitari degli sponsor che i supereroi portano sulle loro tute siano effettivamente vere e proprie pubblicità, siano aziende vere. La stessa "scenetta a metà puntata" è a tutti gli effetti uno spot pubblicitario; non mi ha dato fastidio, anzi, è stata una cosa del tutto nuova e curiosa, e contribuisce a rendere ancora meglio il contesto di una realtà in cui il vile denaro viene sopra ogni cosa.

Concludendo, "Tiger & Bunny" ha difetti non troppo rilevanti, ampiamente compensati dalle molte novità, che lo presentano quasi come una sorta di tributo agli heroes d'oltreoceano. Ho divorato le ultime puntate e sono molto curioso di vedere come la storia avrà fine: un'esperienza molto piacevole, e tengo a sottolineare che ho dato "mi piace" ad ogni episodio, cosa piuttosto significativa.

Prao

Episodi visti: 25/25 --- Voto 7
La fenomenologia dei supereroi ha sempre seguito di pari passo le dinamiche della società di massa nelle sue più sottili evoluzioni. Questo perché il prototipo di avventura proposto dal genere è di semplicissima fruizione e si basa su personaggi inizialmente stereotipati, costruiti spesso su archetipi elementari: eroe buono e villain cattivo. Tale peculiarità ha fatto sì che il genere supereroistico abbia avuto un grande successo fin da subito e costituisca, a posteriori, una sorta di enciclopedia della cultura pop, di cui in seguito è entrato persino a fare parte.

Se non si può proprio parlare di specchio dei tempi, quantomeno è innegabile che i supereroi abbiano sempre seguito le mode ed espresso le caratteristiche peculiari del periodo in cui sono stati prodotti, dal forzato ottimismo della Golden Age all'eccesso kitsch degli anni sessanta, al nuovo Ultimate Spiderman afro-latino-americano, passando dalla destrutturazione degli anni ottanta. È seguendo questo processo di contestualizzazione che andiamo ad analizzare le ragioni di 'Tiger & Bunny'.

Seppur il mezzo più rappresentativo dei nostri tempi sia quasi indiscutibilmente internet, l'anime, prodotto nel 2011, si concentra piuttosto sul ruolo della televisione, il che non va scambiato per una disattenzione, ma è dovuto ai tempi fisiologici di realizzazione di una serie: le idee vanno di pari passo con il presente; la loro concretizzazione richiede anni. Ciò che salta immediatamente all'occhio, fin dal primo episodio, è infatti l'ostentata invadenza dei media nella vita dei supereroi protagonisti. La serie è ambientata in un futuro prossimo in cui alcuni umani dotati di superpoteri, chiamati Next, rivestono il ruolo di eroi a Sternbild City. In tutte le loro imprese sono poi seguiti da telecamere che trasmettono le gesta su un canale tematico dall'audience altissima. A ogni atto di eroismo corrisponde poi un punteggio e il supereroe che nel corso di un anno ha totalizzato in numero maggiore di punti viene nominato Re degli Eroi. Il protagonista Kotetsu "Wild Tiger" Kaburagi è purtroppo ultimo in classifica e non per mancanza di energie e determinazione, ma per una sorta di goffaggine cronica che lo contraddistingue. Il suo sponsor (sic), per risollevarne le sorti, decide di affiancarlo a un nuovo eroe, Barnaby "Bunny" Brooks Jr., perché costituiscano un duo, Tiger and Bunny, appunto. Le ragioni del collega vanno però ben oltre la fama e la gloria; egli infatti desidera vendicare la morte dei genitori avvenuta, quando era ancora bambino, per mano di un killer della misteriosa organizzazione criminale chiamata Ouroboros.

Se si ignorano alcuni topoi del genere (primo fra tutti l'orfano vendicatore), l'anime presenta una certa dose di originalità nel presentare i personaggi all'interno di una sorta di reality show, inseriti in un sistema a punteggi, costretti a portare sulla tuta i marchi degli sponsor, come le macchine di Formula 1. La cura per la costruzione dell'apparato mediatico lascerebbe pensare che esso rivestirà nel corso della storia un ruolo più incisivo rispetto a quello di semplice pretesto. Bastano pochi episodi per ricredersi e, giunti al termine, è impossibile ignorare che non c'è quasi la minima riflessione sull'ingerenza della televisione nella vita pubblica o sul rapporto tra reality e realtà.

Al di là della superficialità nello sfruttamento delle tematiche, l'anime rischia di scontentare pure chi cerca una serie di evasione. Il problema più grave di 'Tiger & Bunny' è che non si riesce a identificare il target a cui è rivolto: è troppo semplice per un pubblico che cerca profondità e troppo fiacco e ripetitivo per chi vuole semplicemente divertirsi; non sembra neppure adatto ai più giovani per la presenza di scene talvolta violente e di un protagonista adulto, per di più con una figlia - un aspetto che rende impossibile l'immedesimazione. Mescolando gli elementi, si è forse cercato di fare un prodotto per tutti, finendo per farne uno per nessuno.

Si tratta di una serie di venticinque puntate pressoché autoconclusive a struttura ripetuta tranne che per due cicli alla fine delle due metà dell'anime, le sezioni di certo più riuscite. Nonostante la lunghezza dell'opera, tutti gli altri episodi sembrano banali riempitivi durante i quali non si realizza mai un'adeguata caratterizzazione né dei comprimari (sei supereroi su otto totali, decisamente troppi), né del protagonista, in un anime in cui i personaggi dovrebbero essere la colonna portante - risultano riusciti e fanno invece eccezione il personaggio di Blu Rose, una giovane idol dal potere di creare il ghiaccio, Lunatic, il villain, e Bunny. Trattare superficialmente la psicologia di un supereroe perché è "solo" un supereroe non è una scusa valida almeno da Watchmen in poi.

Graficamente curato, elegante e coloratissimo, con una CG molto efficace, quando l'anime schiaccia sull'acceleratore a sufficienza diventa peraltro godibile, specialmente nella fase pre-finale. Il sospetto rimane però che ciò accada soprattutto perché l'azione finisce per distrarre dal resto. La ripetitività del sonoro, con opening e ending non memorabili, non aiuta.
In sintesi, se si ha del tempo libero 'Tiger & Bunny' può essere un mediocre diversivo, ma nulla di più.


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Haizhong_Musume

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
Sternbild City: futuristica e globalizzata metropoli, dove gli umani vivono affianco ai NEXT, persone dotate di particolari poteri, suddivisibili in più tipi: vi è chi controlla degli elementi, chi ottiene una maggiore forza fisica, fino ad abilità più particolari, assai più potenti e pericolose. In questo contesto troviamo due NEXT, Kotetsu T. Kuberagi, detto "Wild Tiger", e Barnaby "Bunny Chan" Brooks Jr. Entrambi lavorano come eroi (sì, avete letto bene) presso Hero TV, canale che trasmette in diretta vari crimini che gli eroi devono fronteggiare. A questi ultimi, a seconda delle loro performance, verranno assegnati dei punti, obbiettivo finale diventare l'eroe numero uno, e far fruttare più denaro a compagnia e sponsor, grazie a una martellante campagna pubblicitaria e a un ricco merchandising. Ma i due protagonisti, che presto si ritroveranno involontariamente a lavorare in coppia, non potrebbero avere personalità più differenti l'uno dall'altro: impulsivo e brusco il primo, imperturbabile e riflessivo il secondo. Spinto da un'idea di giustizia "vecchio stile" il primo, secondo cui un eroe dovrebbe prima di tutto pensare a salvare il numero maggiore di persone senza badare troppo alla "forma"; incentrato sul successo e lo stile il secondo. Con il proseguire della serie assisteremo a una maturazione di entrambi i protagonisti, e verranno anche scoperti dei lati inaspettati, che ci indurranno a riformulare gli eventuali (pre)giudizi sviluppati nei primi episodi.

Ma veniamo al punto forte di questa serie, ossia il contrasto tra la sfavillante e gioiosa vita di Sternbild City e la pesantezza dei temi trattati da quest'anime: il tempo (la vita è frenetica, la società pragmatica e disillusa); la tecnologia (il mecha creato all'eterno scopo di sostuitire l'uomo); la solitudine (simboleggiata dalla figlia di Kotetsu Kaede); il desiderio di vendetta (che rende ciechi e manipolabili); vita lavorativa e vita famigliare (divertentissimi i dialoghi tra Tiger padre inetto e sua figlia); l'ideale di giustizia (per sé stessi, nel caso di una vendetta, per il prossimo, secondo l'ideale di Tiger e degli eroi, o con la pretesa di essere sopra tutti, e qui non si può non menzionare la figura di Lunatic); nonché il capitalismo (Hero TV è puro showbiz, e gli eroi come calciatori hanno tute apparenti e piene di sponsor reali, presenti anche nelle sigle). Ed è sempre l'avidità di denaro e potere di altri che s'infrange sui protagonisti, Barnaby in particolare, privando anche lo spettatore dei punti di riferimento che si era fatto: nulla è come sembra e l'amico può diventare il tuo peggior nemico dall'oggi al domani.

Insomma, tanti temi per una serie che, credetemi, amalgama tutto alla perfezione riuscendo talvolta a strappare anche una risata allo spettatore, che non rimarrà deluso neanche dai personaggi secondari. Alcuni episodi ci presentano personalità e storie dei singoli membri in maniera incredibilmente reale, tanto che alla fine risulta difficile non identificarsi o prendere in simpatia qualcuno. Anche i combattimenti presentano il giusto grado di tensione.

Come comparto tecnico: bei colori, soundtrack non originalissima (a parte la seconda ending, "Mind Game", le cui sonorità secondo me calzano a pennello con il progressivo incupirsi della serie), un design volutamente esagerato ma sempre accattivante per i personaggi, un buon uso della Computer Graphic, che tuttavia non stona mai.
In conclusione quest'anime è consigliatissimo. Come voto mi sento di assegnargli un bel 8 abbondante.


 2
Martissima89

Episodi visti: 25/25 --- Voto 9
Fresca della visione del finale della serie, sento di esprimere un mio parere su questa serie che reputo veramente bella!

Partiamo dalla trama: in una città, che sembra americana ed è abbastanza all'avanguardia, veniamo catapultati direttamente in quello che è il programma televisivo di maggior successo della città, "Hero Tv", una sorta di grande fratello che segue costantemente i crimini che accadono seguendo passo passo le mosse dei cattivi di turno e le imprese degli eroi. Infatti i protagonisti dello show sono degli eroi veri e propri che fanno parte di una razza chiamata Next, cioè esseri umani con particolari abilità (differenti tra loro), i quali proteggono le persone e arrestano i cattivi non solo per una questione "morale", ma anche perché nel farlo ottengono una certa quantità di punti che permettono loro di salire in classifica. Ogni eroe viene supportato da degli sponsor che garantiscono pubblicità e merchandising.

Gli eroi della città sono inizialmente sette: la idol Blue Rose, il duro ma buono Rock Bison, Sky High che ha un forte senso di giustizia, la ragazzina che si comporta da maschiaccio Dragon Kid, il silenzioso Origami Cyclone, l'effemminato Fire Embled, e tra questi figura il protagonista della nostra storia, Koburagi Kotetsu, conosciuto come "Wild Tiger", che risulta tra i più bassi in classifica perché spesso nelle sue imprese fa più danni che altro. Per questo motivo in più il fallimento della sua azienda viene associato a una nuova azienda che però pone come condizione che gli venga associato un partner, Barnaby Brooks (coprotagonista della serie), amabilmente chiamato da Kotetsu "Bunny", che ha il suo stesso potere, il potenziamento della propria forza per un tempo di cinque minuti.
Da qui in poi vengono a crearsi una serie di vicende che spaziano dalle storie personali dei diversi personaggi - che ci permettono di conoscerli meglio - al filone principale sull'organizzazione criminale Ouroboros, legata soprattutto a vicende passate di Barnaby.

Nonostante il genere azione e fantascientifico, credo che si possa aggiungere anche la commedia. Io personalmente ho riso molto non solo per le scenette continue tra i due protagonisti che non fanno altro che punzecchiarsi a vicenda, ma anche per gli altri eroi, che sono molto divertenti e ognuno con una particolare personalità (in particolare ho adorato Fire Emblem).
Per quanto riguarda il comparto tecnico, il character desing è a mio avviso molto accattivante, i colori sono brillanti e chiari, le ambientazioni realistiche e, nonostante non abbia una particolare simpatia per la computer grafica, devo dire che qui il suo utilizzo è fatto molto bene, ad esempio nelle parti in cui gli eroi utilizzano le armature.
Gli elementi della storia sono interessanti e alla fine della serie non vengono chiariti pienamente, lasciando secondo me uno spazio aperto per una seconda stagione che spero vivamente ci sia.
"Tiger & Bunny" secondo me è un anime che merita molto, è piacevole e senza troppe pretese, per cui spero che lo vedano in tanti.


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Hondrus

Episodi visti: 25/25 --- Voto 9
Premetto di essere ancora un novizio nella scuola dei manga/anime, ma sicuramente si può dire che "Tiger & Bunny" è un anime abbastanza coinvolgente. I primi episodi non sono molto scorrevoli, ma già dopo qualche episodio la serie riesce a non farti più staccare dallo schermo, particolarmente nella seconda parte della stagione.
La storia può sembrare in certi punti scontata, ma i colpi di scena, come ho detto in precedenza, non mancano. Tutti i personaggi hanno un carattere ben descritto, sia per le apparizioni in pubblico come eroi sia per le loro vite private.
La colonna sonora è decisamente "azzeccata", ogni momento viene accompagnato dalle melodie più adatte.
L'idea di un "torneo a punti" anti-criminalità è un'idea originale e molto carina, già lo si nota dai primi minuti.
Non saprei cos'altro scrivere, non vorrei uscirmene con degli spoiler.
Per riassumere, "Tiger & Bunny" è un anime completo che merita di essere addirittura riguardato, anche se con qualche pecca. Un 9 se lo merita tutto.


 1
Homura GOW

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
La prima parola che mi viene in mente recensendo quest'opera è "contaminazione": contaminazione fra il concetto di eroe tipicamente occidentale e quello d'eroe basato sui canoni del Sol levante. Quest'innesto è chiaro osservando la stessa città di Schternbilt, che non è altro che una Gotham City (le enormi statue un po' in tutta la città sono prese pari pari da lì) riempita di cartelloni pubblicitari e insegne luminose che - forse, è una mia impressione - richiamano Tokyo.
Ci si trova di fronte a eroi che hanno a che fare con i problemi di tutti i giorni (Stan Lee docet) e che ogni puntata hanno a che fare con il cattivo di turno, che è sconfitto tramite tecniche mirabolanti messe in atto con pose scenografiche - ecco che ritorna il modello giapponese. Qual è la particolarità di quest'opera allora? Beh, gli eroi non sono cavalieri senza macchia, ma professionisti come i calciatori, con aziende che li sovvenzionano, sponsor sui costumi con cui fare i conti, merchandising e una tv-reality che li segue e forma una classifica a punti che sancisce a fine stagione il "Re degli Eroi".

Tale originalità già di per sé garantisce il 6 all'opera - ho un debole per le idee fantasiose lo ammetto. Un 6 portato a 8 dai due protagonisti molto ben caratterizzati: anche qui si può vedere in Barnaby, perseguitato dall'omicidio dei genitori, la figura di Bruce Wayne, mentre è impossibile non essere dalla parte di Wild Tiger, a mio parere di una simpatia disarmante.
Altro motivo per il voto alto è il character design molto ben studiato e per la computer grafica finalmente inserita come Dio comanda; i colori brillanti personalmente mi sono piaciuti molto.
Detto ciò, contribuisce all'8 anche una trama principale ben studiata, un filo conduttore che riserva anche colpi di scena.

Ovviamente l'anime non è immune da difetti: l'inizio è troppo lento, il personaggio di Lunatic è geniale ma poco sfruttato; si sono evidenziate le storie di alcuni eroi a discapito di altri; Wild Tiger come già detto è simpatico, ma l'Hundred Power sinceramente è un potere che non si può vedere e si poteva fare di meglio.
Consiglio vivamente di vedere quest'opera a tutti coloro che vogliono vedere la figura dell'eroe tramite nuove lenti più disincantate e ama gli anime originali che mischiano serietà e demenziale con grande perizia. Occorre avvertire però che il finale è in parte aperto e quasi certa è una seconda serie.


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Argento

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
La storia narra di Kotetsu T. Kaburagi, un supereroe veterano. Tutti lo conoscono però con il suo nome d'arte: Wild Tiger. La Tigre Selvaggia è quello che potremmo definire un supereroe old school, nel senso più problematico del termine. Il nostro eroe infatti indossa fiero calzamaglia, mascherina e mantella d'ordinanza. Non esita a gettarsi nella mischia con tutte le sue forze, per salvare gli innocenti. Crede ciecamente che il motivo per cui esistono gli eroi sia aiutare il prossimo. Potremmo dire che, anche non fosse un eroe, Tiger sarebbe comunque una di quelle persone che hanno dei valori veri. Ma non è tutto oro quello che luccica. Questo impegnare tutto se stesso nell'essere un eroe non depone a favore di Tiger. La sua voglia di aiutare chi è in difficoltà, sempre, non lo aiuta a rispettare i tempi della diretta e gli stacchi pubblicitari. La sua foga causa danni collaterali alle infrastrutture, più gravi di quelli causati dai delinquenti. Mentre il suo punteggio in classifica arranca senza eccellere, nonostante il suo impegno.

Diretta, pubblicità e punteggi? Ma non stavamo parlando di eroi? Ebbene, questa è una delle cose più interessanti di questa serie. Diciamo che "Tiger & Bunny" ha molte frecce al suo arco. La più immediata è sicuramente Hero TV. Le gesta degli eroi vengono sempre riprese dalla trasmissione televisiva in quello che non è altro che un talent show per gli eroi. Ogni persona salvata porta in dote all'eroe che compie l'impresa 100 punti, mentre per ogni criminale catturato i punti accumulati dall'eroe diventano addirittura 200. Esattamente come i campionati professionistici, Hero TV decreta il vincitore della stagione in base a colui che ha ottenuto più punti. Il vincitore della stagione non sarà altro che "The King of Hero", il campione in carica. Colui che può fregiarsi di tale titolo è degno della memoria del grande Legend il più grande eroe di tutti i tempi, ormai morto da molti anni.

L'alter ego di Kotetsu, invece, non se la passa così bene. Anzi, direi che la sua carriera è quasi sul punto di implodere. La produzione della TV detesta il fatto che non voglia a rispettare i tempi televisivi. E a differenza di altri colleghi non ha neanche il vantaggio di avere un look che abbia una forte mitizzazione da parte del pubblico, così da sopperire ai pessimi risultati a livello "sportivo", dato che, nonostante i super poteri di cui è dotato, non riesce a imporsi nella classifica restando costantemente negli ultimi posti come punteggio accumulato.
Il punto più basso della sua carriera lo raggiunge quando un criminale, approfittando della tempistica fisiologica dei suoi poteri, rischia di sconfiggerlo in diretta. Ma prima che succeda il peggio l'intervento di un misterioso eroe, che nessuno prima d'ora aveva mai visto, salva Wild Tiger da una fine miserevole. Ma al contempo questo è l'evento che crea l'inizio di tutti i suoi problemi, in un crescendo esponenziale lungo tutto l'arco della serie.

Dal punto di vista tecnico "Tiger & Bunny" è veramente un'ottima serie, sicuramente tra le migliori dell'anno (2011), con ben pochi cali durante tutte le 25 puntate. A mio avviso essa è veramente spettacolare, soprattutto nelle architetture che rappresentano la città di Sternbild come una versione esasperata e multi-livello della Tokyo odierna: fiera del suo gigantesco nodo autostradale urbano, la Tokyo Metropolitan Expressway. Anche le verticalizzazioni dei grattacieli, con il loro look bronzeo e le loro architetture neoclassiche, danno alla serie una scenografia di ottimo livello. Sembra quasi che si sia chiamato un level designer per progettarla. La serie non a caso è stata prodotta da Sunrise, uno degli studi di animazione più grandi e famosi del Giappone, e forse del mondo, bandiera sotto la quale sono stati prodotti alcuni dei nomi più famosi dell'animazione quali: Daitarn 3, Patlabor, Escaflowne, Cowboy Beebop, Code Geass, e Gundam, solo per citare i primi che mi vengono in mente.

Riguardo la grafica: visto il successo ottenuto da "Code Geass" anche grazie al character design delle Clamp, Sunrise deve aver deciso, in "Tiger & Bunny", di affidare il design dei personaggi a un altro mangaka di successo: Masakatsu Katsura, autore di opere quali "Video Girl Ai", "Video Girl Len" e soprattutto "Zetman". Probabilmente proprio il cupo manga super eroico ha fatto ricadere la scelta su Katsura, vista l'affinità quasi duale con "Tiger & Bunny". Ma la vera sorpresa dello staff è il regista Keiichi Sato. All'inizio e per quasi metà serie devo ammettere che non ero convinto troppo dal suo lavoro, ma nella seconda parte di essa si nota in maniera sempre più marcata. "Tiger & Bunny" verso la fine è degna delle migliori serie made in USA. Una regia asciutta, dinamica, moderna e divertente rende il finire della serie molto attuale, cosa che risulta difficile da credere visto il concetto di super eroico giapponese.

Infine mi vorrei soffermare su quello che è uno dei punti fondamentali di questa serie, visto l'argomento spinoso giudicato male da molti fan dell'animazione. Per intenderci: dato che stiamo parlando di supereroi che si sfidano in un campionato chiuso, a numero predefinito come l'NBA, non c'è nulla di strano nel fatto che gli eroi abbiano degli sponsor. Tenendo conto che vengono visti in televisione da milioni di spettatori è assolutamente normale. Ma l'idea geniale in "Tiger & Bunny" è che questi sponsor esistono veramente. Softbank è leader delle comunicazioni mobili in Giappone (ha rilevato l'ex Vodafone Japan). Bandai è una delle aziende più importanti del settore giocattoli modellismo videogame, ma è anche proprietaria della stessa Sunrise, Amazon.co.jp è la versione giapponese del colosso statunitense del retail on line. Animate è uno dei maggiori nomi della grande distribuzione di anime/manga/figure al mondo. S.H.Figuarts & Tamashii Nation sono due dei più importanti brand di figure: sempre del colosso/sponsor Bandai. Senza dimenticare la Pepsi, che non penso abbia bisogno di presentazione in nessun paese del mondo. Vista l'opera per intero, posso dire che in nessun momento ho trovato invasiva la presenza apparentemente anche massiccia di questi sponsor. Tralasciando le questioni economiche che sono appannaggio della produzione - anche le serie che non direste mai, in fondo sono prodotte per soldi -, lo splendore tecnico di cui parlavo prima è merito loro. Tutte le aziende in questione erano intenzionate a fare buona impressione nella serie in questione e devono aver contribuito molto ai mezzi a disposizione dello staff. La qualità delle animazioni, così come gli effetti speciali (flare su tutti) e la computer grafica generosissima sono anche merito di tutto ciò.

"Tiger & Bunny" si dimostra un prodotto completo e a tutto tondo, forse la miglior serie di animazione prodotta nel 2011. Non senza dubbi sono convinto che sia una serie per tutti. Ciò è differente dal dire, come spesso faccio, "è una serie che consiglio a tutti". Pur facendo ciò sono consapevole che alcune serie non possano, per forza di cose, piacere ed essere toccanti per tutti. Ci sono storie che hanno uno sviluppo più omogeneo. Ci sono storie che toccano argomenti che possono essere più vicini al mio immaginario e attrarmi di più. Ma nella sua semplicità, nel suo umorismo e nei valori semplici che cerca di trasmettere, mi sento di definire veramente "Tiger & Bunny" una serie che può piacere a tutti.

Go Next! Tutto questo non è poco.


 1
ShinichiMechazawa

Episodi visti: 26/25 --- Voto 8
E' noto che il modo di concepire il supereroe varia a seconda della sponda del Pacifico sulla quale ci si trova: se in America ormai da mezzo secolo la figura del "supereroe con superproblemi" creata da Stan Lee rappresenta tuttora lo standard per ogni uomo in calzamaglia che si rispetti gli henshin heroes dei tokusatsu nipponici vanno giu di costumi coloratissimi, botte da orbi e cattivi della settimana destinati ad esplodere. La logica conseguenza è che una serie come Tiger & Bunny, che può essere vista come un ponte tra i due modi di intendere i supereroi, è stata attesa dal sottoscritto con un mix di curiosità e preoccupazione.

Strano destino, quello di questa serie, cominciata in sordina e presto diventata uno degli anime più popolari del 2011 al punto di aver colto di sorpresa anche i produttori della serie... ma andiamo con ordine. Ambientata in un futuro prossimo dove oltre gli umani convivono con i NEXT, individui dotati di facoltà particolari; un gruppo di questi NEXT combattono il crimine per il poco nobile scopo di ottenere il maggior numero di punti possibile ed aggiudicarsi la vittoria in un programma televisivo che segue tutte le loro gesta.

In particolare si seguiranno le vicende di Kotetsu Kaburagi, alias Wild Tiger, eroe un tempo popolarissimo e decisamente in affanno a vicenda iniziata; ragion per cui i suoi sponsor gli affiancheranno il più giovane Barnaby Brooks Jr. Come da copione la loro collaborazione sarà alquanto difficoltosa all'inizio,per poi migliorare sempre più.

Le prime puntate della serie sono decisamente quelle meno interessanti: per quanto fondamentali a stabilire il setting, i personaggi e l'atmosfera il tutto stenta a decollare; una volta finita questa fase interlocutoria le cose però cambiano, con numerosi colpi di scena e una vicenda intrigante e allo stesso tempo sostenuta da una buona dose d'ironia. L'inaspettato successo della serie ha fatto sì che alcuni aspetti della vicenda non sono stati del tutto chiariti risultando in un finale che non chiude completamente la storia, ma non è necessariamente un problema visto che nel momento in cui scrivo sono stati annunciati due film su Tiger & Bunny e una probabile seconda serie che si spera espanderanno quanto visto sinora.

E' doveroso soffermarsi un attimo sul look dei supereroi ad opera di Masakatsu Katsura, che risulta azzeccatissimo: i loro costumi chiassosi, colorati e pieni di dettagli sembrano un mix tra gli eroi dei tokusatsu e certi pacchiani redesign che tanto andavano di moda nella prima metà degli anni novanta, durante la cosiddetta "dark age" del fumetto supereroistico. Altrettanto ben assortito anche se un po stereotipato il gruppo di persone che veste corazze e calzamaglie.

Da rimarcare l'uso estensivo della CG, che potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Ora, chi scrive non è assolutamente contro l'uso della CG purchè questa sia ben implementata ma per fortuna in questo caso i risultati sono decisamente soddisfacenti.

Tiriamo le somme: Tiger & Bunny si è rivelata una visione molto piacevole e fresca nonchè la riprova che nel periodo non felicissimo che l'animazione giapponese sta passando la contaminazione di idee possa essere uno spunto per evitare il rischio di ulteriore stagnazione.


 6
Minako85

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
Tiger & Bunny è un anime dalla storia particolare. Nato come prodotto destinato ai salary men giapponesi fra i 30 e i 40 anni, chiaramente ispirato ai supereoi americani, all'inizio ben pochi credevano nel suo successo, neppure gli stessi produttori. Tuttavia, Tiger & Bunny ha superato le aspettative dei più scettici, guadagnando via via sempre più popolarità fra gli spettatori più giovani. Anche io all'inizio ero molto scettica e mi ci sono avvicinata solo a serie già inoltrata, incuriosita da tanto successo.

La trama, come già detto, è ispirata ai supereroi americani, con una certa dose di humor. In un mondo vagamente futuristico alcuni esseri umani, chiamati NEXT, nascono con poteri particolari che permettono loro di compiere svariate azioni inusuali, dal volare al manipolare la mente altrui. Tutto si svolge in una città chiaramente ispirata a Manhattan, Sternbild, dove agiscono un gruppo di "supereroi" chiamati "Heroes", che partecipano ad una sorta di reality show e che "competono" per totalizzare più punti possibili. I punti vengono guadagnati a seconda di quante persone l'eroe riesce a salvare o di quanti criminali riesce a catturare. Ogni eroe viene sponsorizzato da una grossa azienda, che sostiene i costi del suo mantenimento e del suo equipaggiamento. Il protagonista, Kotetsu Kaburagi, nome in codice Wild Tiger, è un eroe di lunga data che fatica a stare al passo con le nuove generazioni. La sua compagnia sponsor viene assorbita da una più grossa e lui si trova a dover collaborare con un giovane eroe di nome Barnaby, da lui soprannominato subito "Bunny". Inizia così la loro collaborazione, dapprima non idilliaca, poi sempre più affiatata, che li porterà a scontrarsi con una grossa organizzazione criminale e contro un vendicatore solitario che ha deciso di farsi giustizia da sè.

All'inizio Tiger & Bunny non appare eccessivamente convincente, ma si sviluppa in modo complesso ed appassionante. Il fulcro della storia ruota attorno a Kotetsu e Barnaby e alla maturazione di entrambi come eroi e come persone, costruendo un rapporto di fiducia reciproca. Barnaby è alla ricerca di coloro che hanno ucciso i suoi genitori, Kotetsu fatica a conciliare la sua vita di eroe con quella di padre single che tiene nascosto il suo lavoro alla figlia. Anche gli altri eroi hanno spazio nel corso della serie, ognuno è ben caratterizzato e nel corso della serie matura e stringe legami con gli altri colleghi, andando oltre la mera competizione per raccogliere più punti. Ognuno degli eroi è un personaggio umano, con i suoi pregi e i suoi difetti.
Oltre alla cerchia degli Eroi spicca il personaggio di Lunatic, antieroe che agisce da vendicatore e che insegue i criminali per ucciderli, poiché secondo lui quella è la vera giustizia. Purtroppo tale personaggio non gode della dovuta attenzione e rimane sullo sfondo per la maggior parte della serie.
La trama in alcuni tratti è orchestrata in modo convincente, mentre in altri lascia perplessi: vengono gettate molte buone premesse, ma lo svolgimento non permette una risoluzione soddisfacente di tutto ciò che era stato messo in pentola. Probabilmente a causa della inaspettata popolarità, gli autori si sono trovati a dover riorganizzare la trama, scegliendo un finale aperto che lascia presagire la possibilità di una seconda serie in cui poter sciogliere i nodi non ancora venuti al pettine.

Dal punto di vista visivo Tiger & Bunny presenta un character design, opera di Masakatsu Katsura, gradevole e un po' diverso dagli standard di questo periodo. I colori sono brillanti e azzeccati ed è presente una piccola dose di computer grafica che però non stona con le animazioni. Queste sono a tratti ottime e altre volte lasciano un po' a desiderare, tanto che nell'edizione BluRay della serie alcune scene sono state ridisegnate in modo più accurato.
Spicca senz'altro la presenza di molti marchi di aziende realmente esistenti sparsi per i costumi degli Eroi. Questa scelta all'inizio può far storcere il naso, ma alla fine ci si abitua e ci si passa sopra, poiché Tiger & Bunny vale molto più di quanto appare.
Le musiche non sono particolarmente memorabili, ma si adattano alle scene e riescono comunque a creare una certa atmosfera. Le sigle iniziali e finali sono gradevoli, ma non eccezionali.

In definitiva, Tiger & Bunny è una serie che vale la pena di essere vista. Pur non essendo decisamente il mio genere, le vicende umane di Kotetsu e compagni mi hanno appassionato e mi sono sentita coinvolta dallo sviluppo psicologico di tutti i protagonisti e dagli spunti interessanti che vengono offerti allo spettatore, tanto che non vedo l'ora che venga annunciata una seconda serie. Nonostante la trama non perfettamente orchestrata e il finale aperto, Tiger & Bunny merita un 8 pieno. Consiglio vivamente a tutti gli spettatori più maturi di darci almeno un'occhiata e di spingersi oltre i primi episodi. Sconsigliata solo agli spettatori più giovani, non ancora abbastanza maturi da affrontare una serie i cui protagonisti sono quasi tutti uomini adulti, ben lontani dai problemi scolastici adolescenziali.


 2
elianthos80

Episodi visti: 2/25 --- Voto 7
Tra gli anime della stagione primaverile X-Men è la serie di supereroi 'seria' 100%, cui fa da contraltare Tiger&Bunny, con una certa satira di fondo.
Entrambe hanno un look ESTREMAMENTE 'figoso' e offrono diversi elementi che dovrebbero soddisfare gli appassionati del genere. Di X-Men ho già parlato nella rispettiva scheda, ergo andiamo ora ad esaminare questo giocattolone della Sunrise, che forse del tutto giocattolone non è.

Tiger&Bunny è un misto di serio e faceto, già dal titolo. È un riferimento al nome e all'aspetto 'professionale' del duo di protagonisti, ma anche al trascorso anno della tigre vs l'attuale anno del coniglio, il vecchio vs il nuovo.
Ha una 'crosta' che esteticamente lo fa somigliare ad un'immensa carnevalata, con tanto di sfacciatissimi sponsor stampati sulle - coloratissime - tutine degli eroi (design di Masakazu Katsura), i quali per sbarcare il lunario accettano i detti sponsor e il farsi riprendere nelle loro imprese da Hero TV, programma stile reality con annessi 'punti cattura' per ogni criminale acciuffato, premi, sondaggi di popolarità e merchandising assortito.
Il primo episodio si apre proprio con una sboronissima e pacchiana sequenza che vede gli eroi in azione, il tutto presentato in stile reality TV e ostentando l'animazione opulenta, cortesia degli sponsor del mondo reale che han foraggiato la Sunrise (Pepsi e Bandai per dirne un paio). Francamente avrei fatto a meno di 10 minuti di roba simile, la metà bastava e avanzava a rendere l'idea e il livello di trash, ma il resto della puntata e l'intera puntata successiva fanno spazio al plot e ai personaggi dietro la maschera e già la cosa diventa più interessante.

Blue Tiger è un padre di famiglia e un veterano, molto old school: tutina di spandex, poco riguardo per i tempi televisivi e per i danni collaterali alla proprietà, priorità data alla salvezza delle persone piuttosto che all'azione ad effetto, e identità rigorosamente segreta. Impulsivo, generoso, occasionalmente imbranato e pure un po' sfortunato. L'ultima sua impresa ha portato alla bancarotta il suo sponsor storico causa risarcimento danni. Sul viale del tramonto insomma.
Bunny (ovvero Barnaby Junior): il giovane rampante, calcolatore, riflessivo, ipertecnologico, attento all'immagine e che sa sfruttare l'audience, e che non ha problemi a sbandierare la sua vera identità - ma alla fine del secondo episodio già di intuisce che ha dei motivi per farlo, e piuttosto seri anche.
I due, per ragioni contrattuali e di affinità di poteri, si ritrovano a lavorare insieme, i primi due supereroi che lavorino in team.
Il buon Tiger al momento (puntata 2) ha qualche problema a padroneggiare la sua nuova e tecnologicissima tutina, con exploits degni di Peter Parker in giornata storta.
Gli altri eroi (incluso quello che non fa un tubo, salvo il presenzialista. La sua missione è di apparire immancabilmente in fondo ad ogni inquadratura. Per la serie: l'importante è esserci? Potere dei media ) completano il tutto, ognuno a rappresentare un certo filone: dal samurai 'folklorico' al Minotauro alla idol sexy al gaiamente gaio (flaming gay di nome e di fatto. Un po' di cattivo gusto, ma resta il sospetto che sia una parodia di stereotipo anime pure questa).

Se si riesce a fare il callo al livello di kitsch volontario e al product placement dei marchi che spudoratamente costellano la scena - 'sti furbastri hanno mascherato la cosa da patto narrativo con tanto di parodia, ma sempre sfacciatissima resta -, la vena di parodia sulla pubblicità e sui media unita al 'novellino cinico vs veterano idealista' potrebbe funzionare a meraviglia.
Non ho ancora capito quanti episodi siano, sospetto 26. Il budget c'è.
Morale: ammicca a tanti generi e stereotipi e alla parodia degli stessi. Junk food o piatto ricco? Mi ci ficco?