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Lady Mei-Chan

Episodi visti: 11/11 --- Voto 6
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

Per prima cosa vorrei parlare dell'aspetto grafico e sonoro. Come animazioni e disegni, è molto bello, mi è piaciuto il design dei protagonisti e ho apprezzato le animazioni durante le scene d'azione. L'ending è particolarmente bella, mentre invece l'opening non mi ha colpito più di tanto; come effetti sonori non ho nulla da ridire, mentre le colonne sonore mi sono piaciute parecchio. All'inizio non mi piaceva il doppiaggio di Nezumi, ma va migliorando col tempo, per poi diventare apprezzabile nel momento in cui canta... penso che sia carina la canzone "Kaze no Rekuiem".

Passiamo alla trama e ai personaggi.
Innanzitutto, l'inizio mi ha incuriosito molto dall'entrata di Nezumi, personaggio molto interessante e dal carattere particolare. Il carattere di Shion è molto dolce e gentile, mi è piaciuto il come, per proteggere qualcuno, questo si possa trasformare in un personaggio completamente diverso, ovvero aggressivo, quasi incosciente. L'unico personaggio che non mi è piaciuto fin dall'inizio è Safu, parecchio semplice e poco interessante, mentre invece mi è piaciuta molto la "presta-cani": continuavo a cambiare idea sul suo conto, chiedendomi se fosse "buona" o "cattiva", alla fine mi ha conquistato, anche se non ho ben capito certe cose riguardo il suo personaggio...
La trama è complessa e se seguita con poca attenzione rischia di non essere ben chiara, anche se io ammetto di non aver capito proprio tutto... comunque sia, l'idea di base, del "no.6", del muro, e di come Shion volesse abbatterlo per creare una comunità con gli stessi diritti, l'ho trovata parecchio interessante. Mi è piaciuto poter vedere Shion mentre scopriva la vita "vera", oltre il muro. Carina l'idea dei robot a forma di topo che portavano messaggi alla madre di Shion. Negli ultimi episodi, però, devo dire che non ho apprezzato molto le reazioni umane, come quando, sul finale, Shion sente la canzone di Safu e si risveglia, Nezumi sorride normalmente e poi se ne vanno in tranquillità... non sono un'esperta, ma non credo che sia questo il modo in cui una persona avrebbe reagito... a dire il vero gli episodi finali mi hanno un po' deluso, molte cose non mi sono state chiare, mentre alcune scene mi hanno fatto storcere il naso; in ogni caso, si riprende quando il muro crolla e Shion si prepara per ritrovare sua madre, anche se avrei apprezzato di più poter vedere la scena nella quale si fossero rincontrati. Per il resto, bella la parte in cui Shion salva il bambino.
La storia d'amore tra Shinon e Nezumi è completamente piatta, quasi inesistente, con quasi nessuna scena veramente bella tra i due, non mi è piaciuto sotto questo punto di vista.

In conclusione, è un anime con una trama particolare, ha degli alti e bassi, come tutti gli anime, ma si riprende sul finale. In generale, non mi è dispiaciuto.
Come voto, direi un 6/6.5 (Avrei dato di più se gli episodi finali fossero stati al livello degli altri o se la storia tra Nezumi e Shion fosse stata più coinvolgente).


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Rygar

Episodi visti: 11/11 --- Voto 6
Un titolo famoso, erede di una light novel (una delle poche complete nel panorama dell'editoria del Sol levante) che ha fatto molto parlare di sé, meritava senz'altro una trasposizione animata dignitosa, approfondita e curata. Tale versione animata ha però deluso le aspettative, riducendosi a mero contentino per fujoshi.
"No.6" è un'opera della stagione estiva 2011 composta da undici episodi di durata canonica. L'opera trae origine dall'omonima light novel del 2003, la quale ha ispirato un manga nel 2011.

Trama: anno 2013. Il mondo ha fatto fronte a una guerra che lo ha praticamente devastato. Della civiltà umana restano unicamente sei città-stato. La città "No.6" è considerata il rifugio delle élite e tutti devono essere felici, pena il reato di malcontento. Non è possibile lamentarsi, non è possibile essere infelici, non è possibile alcuna forma di contestazione. Shion è una mente brillante e promettente, ma un giorno salva una "cavia da laboratorio" (un certo Nezumi) dalla cattura, il quale gli racconta di provenire dal "mondo esterno" e gli racconta che vuole distruggere No.6. Il ragazzo comincia a provare per lui un'attrazione morbosa e sarà declassato ed espulso per aver nascosto alle forze dell'ordine il fatto di aver aiutato qualcuno proveniente dall'Area di Sicurezza Speciale. Dopo quattro anni il ragazzo sarà coinvolto in alcuni bizzarri incidenti e saranno proprio questi fenomeni a fargli scoprire la vera natura della città.

Grafica: s'è visto di meglio in produzioni sue contemporanee. Le ambientazioni si limitano all'esterno e all'interno della città, e la cura del dettaglio spesso lascia a desiderare. Le animazioni sono semplici e sufficientemente fluide. Buon character design.

Sonoro: nulla di eccezionale. L'opening è semplicemente inascoltabile. L'ending è più decente. OST nella norma. Effetti sonori buoni. Doppiaggio discreto.

Personaggi: non sono molti i personaggi della serie, la cui caratterizzazione risulta piuttosto marcata. Il fattore evolutivo è presente, lo stesso dicasi del fattore psicologico. L'interazione si attesta su livelli discreti.

Sceneggiatura: l'opera procede spedita per undici episodi. La sua gestione temporale non è lineare. Vi sono frequenti flashback e balzi temporali. Il ritmo s'attesta su livelli medio/veloci. Le scene d'azione sono presenti, così come la violenza e la morte. Il fanservice è assente. I dialoghi sono mediamente buoni.

Finale: in soli undici episodi non era possibile riuscire a realizzare un finale decente, considerata la serie di eventi messisi in moto durante la storia. Il finale dell'opera è incompleto, lacunoso, incongruente, forzato e in più punti rasenta il ridicolo. Come gettare alle ortiche una serie dalle buone premesse.

In sintesi, pur stentando la "sufficienza tecnica", "No.6" non è un'opera da tenere in considerazione, vista la mole spropositata di buonismo, forzature di eventi e squallore. Stia alla larga chi ricerca un'opera profonda, coerente, e dalla trama dal potenziale pienamente espresso.

Utente1336

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Utente1336

Episodi visti: 11/11 --- Voto 5
NO. 6 è una serie del 2011 realizzata dallo studio Bones e tratta da una serie di nove light novel.
NO. 6 è ambientato in una città futuristica, chiamata appunto No.6, dove il protagonista vive con la madre. Un giorno da assistenza e rifugio ad un fuggitivo, chiamato Nezumi, e perde così tutti i privilegi. Quattro anni dopo Nezumi torna da Shion, e quest'ultimo rimane coinvolto in un incidente che sembra avere a che fare con delle api parassite.
NO. 6 è una discreta serie il cui problema principale è il fatto che in undici episodi sono state condensate la bellezza di nove volumi di light novel, e questa cosa la si può notare soprattutto nel finale, che lascia aperte veramente molte domande e dove alcuni comportamenti di alcuni personaggi non sono spiegati fino in fondo, oltre al fatto che alcuni personaggi (anche discretamente importanti nella serie) ad un tratto spariscono e non vengono più mostrati. Di contro però le due puntate finali sono discretamente coinvolgenti e mettono sotto una luce diversa i due protagonisti, che appariranno come non erano mai apparsi durante la serie.
A mio parere si sarebbe potuto avere un finale migliore, se nel corso della serie avessero diminuito (o eliminato del tutto) le parti più inutili della storia. Infatti, soprattutto nella parte centrale, la serie si arena completamente e per tre quarti di episodio non succede quasi nulla.
Gli unici personaggi della serie discretamente caratterizzati sono i due protagonisti, mentre i restanti personaggi sono poco approfonditi (eccetto forse Inukashi).
Un'occasione persa, insomma, la serie tecnicamente è ottima ma si poteva fare di più a livello di narrazione della storia, eliminando le parti più inutili e realizzando un finale più completo.


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Misa_Amane99

Episodi visti: 11/11 --- Voto 10
L'anime "No.6" è tratto da una serie di 9 romanzi dell'autrice Atsuko Asano. E' una serie di 11 episodi contenenti una trama a mio parere ben sviluppata, abbastanza originale e fatta anche per far riflettere colui che guarda l'anime, perché narra di questa città perfetta dove regna la serenità ma costruita su una base di crudeltà e orrore. I personaggi sono ben caratterizzati.
Trama: La trama narra di un ragazzo di dodici anni con grandi doti intellettive che vive in uno dei quartieri elitari della cittidina "No.6". Il giorno del suo compleanno la sua vita serena e pacifica verrà sconvolta dall'incontro con un suo coetaneo,ricercato dalla polizia della città. Da quel punto della storia inizieranno a succedere varie vicende e incontri con nuovi personaggi che modificheranno la vita dei due protagonisti.
Personaggi: Shion è uno dei due protagonisti della storia, ha delle grandi doti intellettive e questo gli ha permesso di entrare in un gruppo di studio speciale a soli 12 anni. E' altruista, generoso e idealista. Il suo sogno è quello di specializzarsi in ecologia, ma le sue idee e i suoi sogni cambiano dopo l'incontro con Nezumi.
Nezumi (topo, ratto) è il secondo protagonista della storia, anch'esso molto intelligente ma con un carattere del tutto contrario a quello di Shion, alle sue spalle ha un passato oscuro e misterioso. Inukashi è una ragazza con un carattere e dei modi di fare caratteristici di un maschiaccio. Vive oltre le mura di No.6. Prova un odio profondo verso Nezumi. Karan è la madre di Shion e si nota fin da subito che è affezionata in un gran modo al figlio. Safu è la migliore amica di Shion sin dall'infanzia. Rikiga è un ex giornalista che vive anche lui al di fuori delle mura di No.6. E' molto affezionato a Shion.
La grafica paesaggistica è fatta molto bene e molte scene sono ben curate nei dettagli, la opening e la ending sono davvero molto carine ma la canzone che mi ha colpito di più e che ritengo la più bella è quella cantata da Nezumi.
In conclusione posso dire che No.6 mi è piaciuto davvero molto, anche se essendo stato fatto solo in undici episodi alcune cose sono spigate troppo velocemente e non benissimo, qualche episodio di più secondo me non ci sarebbe stato male. Però nonostante questo piccolo fatto riguardante il numero degli episodi il mio voto è 10, perché la grafica, le musiche, i personaggi e sopprattutto la trama mi hanno colpito molto. Quest'anime lo consiglio a tutti coloro che non lo hanno visto e consiglio di riflettere sulla trama perché è abbastanza significativa.


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synyster93

Episodi visti: 11/11 --- Voto 5
Che peccato. Una serie partita benissimo, con ottime premesse che, però, hanno deluso le mie aspettative, grazie anche ad una gestione noiosissima e alquanto discutibile degli episodi e ad un finale che si, c'è, ma è altamente inconcludente.

Trama: 7
La storia si svolge dopo una terribile guerra che ha devastato il mondo rendendolo invivibile, costringendo l'umanità a "crearsi" da sè un sistema organizzato e dettato da drastiche leggi per poter vivere in serenità, chiamato No.6. La città in questione è apparentemente tranquilla e perfetta, ma alcuni fenomeni finiranno per mettere in discussione la sua reale vivibilità: i cittadini infatti cominciano a morire invecchiando di colpo e all'improvviso, preda di un infezione letale causata da delle api parassite.

Personaggi: 6
L'unico personaggio che mi ha convinto è Nezumi. Ok, Shion non è il solito protagonista ingenuo, odioso ed incapace che spesso ci propongono, ma lo reputo altamente incoerente (ammazzi un'uomo con una crudeltà disarmante e un momento dopo ti disperi? ma dai). Per non parlare di Inukashi: è evidente come sia una ragazza, infatti inizialmente avevo pensato ad errori di traduzione, per poi accorgermi mio malgrado della messa in scena attuata dal personaggio in questione. Su Rikiga non c'è nulla da dire, personaggio pessimo e senza il minimo senso. Menzione a parte per la mamma di Shione e per Safu, almeno loro si sono rivelate razionali per tutta la durata dell'anime.

Grafica: 8
Gran bella grafica, con vivacissimi colori che hanno reso le poche scene d'azione davvero belle esteticamente. Animazioni fluide e senza cali di alcun tipo col proseguire degli episodi.

Musiche: 6
Via di mezzo tra le buone musiche di sottofondo presenti nell'anime e l'orrida OP. Non mi è mai capitato di saltare per tutte le puntate una opening, ma qui non ho potuto fare altrimenti. Più convincente invece l'ending.

Voto finale: 5
Esatto. E' il motivo per cui ho detto "peccato" all'inizio. Nonostante una discreta trama, delle ottime animazioni e dei personaggi/musiche accettabili, mi trovo a dover dare un voto sotto la sufficenza a quest'opera. Il motivo, come ho detto prima, è dato dalla pessima gestione degli episodi: in pratica non è stato detto nulla in tutto l'anime, sarebbe bastato un'OAV, 11 episodi di una lentezza disarmante e inconcludenti, che hanno reso la visione dell'anime pesante e noiosa. Lo sconsiglio, a meno che non si decidano a fare una trasposizione animata anche per gli altri 6 dei 9 romanzi.


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samyperrotta

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
Una falsa utopia, una città corrotta e soggetta alla malvagità degli enti più alti. Così si presenta la triste realtà di "No.6". Non si può fare un passo falso o dire una parola di troppo che si viene "inglobati" dalla crudele città. Il lato psicologico dei personaggi è ben caratterizzato e abbozzato, ognuno sarà costretto ad una graduale evoluzione. E' il caso dei protagonisti, Shion e Nezumi, il primo dall'animo ingenuo e solidale entrerà in contatto con la dura verità del mondo in cui vive, grazie a Nezumi che a sua volta riuscirà ad aprire il suo cuore che era stato oppresso e oscurato dagli anni...
Insieme ad un ottima grafica, paesaggistica e comparto sonoro, opening/ending molto carine e piacevoli, questo anime si rivela un piccolo gioiello. Il finale potrebbe piacere o non, forse troppo sbrigativo e aperto, ma le lacrime sono assicurate.
VOTO 8,5


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Haizhong_Musume

Episodi visti: 11/11 --- Voto 7
Shion è un ragazzo la cui vita è apparentemente perfetta: vive nell'avveniristica e ordinatissima metropoli di No.6 con la madre e gli amici, frequenta una scuola di alta specializzazione e sembra predestinato a una carriera brillante. Ma siccome il destino è imprevedibile, tutto ciò viene sconvolto quando, una sera piovosa, un ragazzino fuggitivo di nome Nezumi ("ratto") gli piomba in casa ferito e sanguinante, inseguito dalla polizia. Shion decide di assisterlo, curandogli la ferita e offrendogli ospitalità per una notte. Purtroppo questo gesto di altruismo gli costerà caro, in quanto aiutare un fuggitivo costituisce un grave reato contro il sistema, e ciò basterà a mandare in frantumi il suo sogno di diventare un membro dei cittadini al top. Insieme alla madre, verrà "declassato" in una categoria di abitanti inferiore e costretto ad abbandonare gli studi. Quattro anni dopo, lo troviamo a lavorare in un parco, la vita sempre serena e tranquilla. Shion si ritroverà nuovamente nei guai quando sarà involontariamente testimone di una morte apparentemente inspiegabile; la polizia decide infatti di prenderlo in custodia e portarlo nel penitenziario, ufficialmente per testimoniare l'accaduto. Intuendo il pericolo, Shion cerca disperatamente e invano di fuggire, quando all'improvviso arriva il ragazzo che lui aveva salvato quattro anni prima, per ricambiare il favore! I due riescono a fuggire, ma stavolta Shion sarà costretto ad abbandonare tutto: ID, esistenza, affetti, e più in generale la dimensione onirica di No.6, per scoprire "non l'inferno, ma la realtà" (cit. Nezumi). In questo caso, essa si esplica in un'immensa baraccopoli posta al di fuori delle alte mura di cinta che contornano No.6, immersa in un ambiente ostile e desertico. I due, vivendo insieme l'uno con il sogno di potersi ricongiungere a sua madre e l'altro con il sogno di distruggere No.6, da un lato scopriranno quali orrori si nascondano dietro la città della perfezione, dall'altro matureranno e svilupperanno una profonda amicizia.

Questa la trama. Leggendone un sunto mi sono incuriosita, e devo ammettere di non essere affatto rimasta delusa dalla visione. Diversi gli elementi di fascino: innanzitutto No.6, che come si sarà capito è una città totalmente inquadrata e irreale, dove ogni persona vive come in un Grande Fratello, e dove ogni minima fonte di disagio o imprevisto (considerati causa di squilibrio per il sistema) viene brutalmente eradicato. Molte persone spariscono nel nulla, e chi vuole campare non deve domandarsi che fine facciano o indagare. Essendoci cresciuto dentro, Shion da una parte è consapevole di queste regole, dall'altra sente su di sé la cappa opprimente della società e delle aspettative che tutti ripongono in lui.
Nezumi, al contrario, è un "ratto" scappato da tempo da quel sistema, molto cinico e disilluso, abituato a vivere alla giornata e spesso spiazzato dall'ingenuità e amichevolezza di Shion. I due hanno quindi caratteri complementari, che si influenzeranno l'un l'altro (fino ad arrivare quasi a un capovolgimento), principalmente sul piano dell'umanità, intesa come sentimento: mentre Shion rinuncia all'egoismo di poter pensare a se stesso chiudendo gli occhi per non vedere ciò che lo circonda, Nezumi impara l'altruismo e il valore della vita anche al di là di se stessi (ricordo la scena del neonato, che personalmente mi ha lasciato commossa).
Notevole e originale anche il ruolo che gli animali svolgono in questo'anime: mentre a No.6 non ce n'è uno che giri per le strade, al di fuori i topi, i cani e proprio quegli animali che solitamente associamo ai rifiuti o a termini che usiamo come insulto sono preziosi amici e alleati.

Veniamo invece agli aspetti che mi hanno lasciato un po' più perplessa in quest'anime, e che motivano questo voto medio, perché per il potenziale gli si sarebbe potuto dare voto pieno: ad esempio il personaggio di Safu, una ragazza sveglia e intraprendente nei confronti di Shion, la cui storia volge bruscamente a un termine senza spiegazione, o l'epidemia sviluppata dalle api, motivata solo dalla "natura che reclama ciò che le è stato sottratto". Inserire quest'elemento fantasy è una scelta bella ma discutibile, visto l'esiguo numero di episodi e la conseguente impossibilità di approfondirlo. A ciò si deve sommare una colonna sonora non particolarmente memorabile, a parte l'ending. Ma tali nei non devono scoraggiarne la visione; in definitiva, lo sconsiglierei proprio agli amanti della fantascienza in senso stretto, in quanto si calca tanto sui sentimenti tra i due protagonisti, mentre può essere un'ottima visione per chi non è abituato a vedere troppo sci-fi o per chi cerca una serie snella ma sostanziosa, in quanto gli elementi perché se ne potesse fare un capolavoro in fondo ci sono tutti.


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npepataecozz

Episodi visti: 11/11 --- Voto 4
Che l'uomo, prima o poi, compirà qualche gesto che metterà alle corde le sue possibilità di sopravvivenza sulla Terra è, per gli scrittori di fantascienza, un fatto così assodato da spingerli a raccontare non più la catastrofe che colpirà il pianeta, ma il futuro dell'uomo dopo quest'evento.
"No.6" è l'ennesimo esempio di lavori di questo tipo. Nel caso particolare l'autore ipotizza una teoria secondo la quale la sopravvivenza del genere umano non è legata semplicemente alla fortuna o al fato ma alla reperibilità di aree abitabili; in quest'anime, in particolare, il mondo viene diviso in sei "zone" ancora adatte a ospitare la vita, le uniche rimaste dopo la distruzione.
Viene inoltre ipotizzata una prima reazione dell'uomo contro la sua natura distruttiva, che sfocerà nell'intento di creare delle metropoli in cui regni, una volte per tutte, la pace e l'armonia. No.6 è proprio l'area in cui questo progetto viene posto in essere: la punizione verso chi tenterà di portare turbative alla pace conquistata sarà rapida e, soprattutto, durissima. Ne vien fuori una città caratterizzata dall'ordine massimo e dall'assoluta fiducia del sistema.

Un progetto di questo tipo, però, è da considerarsi utopistico e destinato a crollare miseramente: il desiderio di creare un modello di società basato sul consenso universale è, chiaramente, irrealizzabile. Così "No.6", per proteggere sé stessa dal "malumore", si trasformerà in un vero e proprio "mostro" in cui la libertà di ognuno è solo apparente; in più gli stessi fondatori della città verranno di nuovo colti da quegli stessi pruriti di potere che avevano portato alla rovina dell'uomo, compiendo, per il raggiungimento dei propri scopi, le azioni più disumane possibili.
Non c'è che dire, come ambientazione l'anime ha un suo fascino. Anzi devo dire che, inizialmente, questa impostazione mi aveva reso molto curioso e ho cominciato a seguire le disavventure di Nezumi e Shion con grande attenzione. Quello che ancora non sapevo era che la fantasia dell'autore terminava lì. Dopo i primi due episodi, infatti, la trama si dilunga inutilmente su aspetti di poco conto e non dà risposte chiare e univoche alle mille domande che si affollavano nella testa. Questo poteva essere considerato come un espediente (mal riuscito in ogni caso) prima del gran finale che avrebbe fatto luce su tutto. Invece niente: il finale è un piatto vuoto, non spiega assolutamente nulla. E dato che sono di natura diffidente, azzardo con il concludere che lo stesso autore ha finito per incartarsi nel suo stesso racconto restando impigliato in quella rete che egli stesso aveva costruito.

A proposito di reti, com'è successo altre volte, anche su questo lavoro aleggia l'ombra di "The Matrix": tanti sono i riferimenti e le situazioni che ricordano questo film di culto per la fantascienza. Peccato che accostare questo "No.6" all'opera dei fratelli Wachowski sia una vera eresia. Poche volte, infatti, mi sono annoiato tanto guardando un'opera del genere; ed è per soprattutto per questo che lo boccio: è troppo lento e assolutamente inconcludente.


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casstheliar

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
Ho guardato "No.6" recentemente, incuriosita dalle critiche positive viste in giro.
L'ambientazione dell'anime è insolita, una sorta di grande fratello rivisitato in chiave moderna in cui le azioni sono moderate da un tecnologico sistema di bracciali, che possono ricordare i bracciali degli arresti domiciliari. Il sistema statale premia non solo i meritevoli dal punto di vista lavorativo o scolastico, come nel caso di Shion, ma anzi tende a privilegiare coloro che si sottomettono completamente al potere della città, una città utopistica dove in teoria il male è rappresentato da quelli che, come Nezumi, si ribellano al sistema.
E' subito chiaro fin dagli inizi il comportamento anticonformista del protagonista, che lo porterà ad abbandonare per un malinteso la città. Eppure, nonostante sia colpito dalla realtà della città, Shion non riesce a odiare il posto dove è cresciuto e dove si trova la sua amata madre. Si adatta immediatamente a quello che Nezumi chiama "il mondo reale", un mondo dove domina la criminalità, la prostituzione, dove sopravvivono solo i più forti e i più astuti. In questo sfondo si stagliano le vicende personali dei due personaggi, una storia commovente con un leggero fanservice shounen-ai.
Il finale lascia un po' a desiderare per chi come me ha fantasticato sui risvolti sentimentali del rapporto tra i due protagonisti, ed è per questo che le ultime scene sono letteralmente strappalacrime.
In conclusione posso dire che la storia è piacevole e intrigante, anche se quel finale lascia un po' di amaro in bocca.


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Setsuka

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
Quest'anime ha recensioni discordanti, fattore dato maggiormente dal suo essere uno shounen-ai, fattore discriminante o incoraggiante per molti, ma onestamente la cosa mi infastidisce un po' da ambedue le parti, perché chi volesse vederlo, ed è indifferente a questa componente, viene alquanto disorientato. Sembra quasiche lo shounen-ai sia l'unica cosa che viene mostrata, e l'unica cosa interessante o meno, e questo secondo la mia modesta opinione è abbastanza ingiusto.
L'anime mi è stato consigliato da un'amica e visto i primi quattro episodi - di solito non riesco a dare un giudizio a nessuna serie se non ho visto un po' di episodi e possibilmente insieme. Ero un po' curiosa e un po' preoccupata per il genere sci-fi, che non amo molto sia in letteratura sia negli anime - lo studio Gonzo con i suoi anime bellissimi, ma spesso contorti, non me l'ha mai reso godibile come genere. Appena ho iniziato a vedere gli episodi sono rimasta stupita: coinvolgimento massimo, puro intrattenimento e suspense; ero deliziata dalle animazioni, dai disegni e dai fantastici scenari. Era molto tempo che un anime non mi coinvolgeva così, e così ho seguito tutta la serie, con passione, con lacrime, con amore.

Adoro gli anime dello studio Bones: a mio parere non deludono mai, sia come trame - mai banali - sia come animazioni e ambientazioni. Tecnicamente sono sempre curatissimi nel dettaglio, e "No.6" non fa eccezione, sia dal punto di vista tecnico sia come storia, una storia complessa e cruda, metafora di una società utopica e massificata, un paradiso che nasce da un inferno, inquieta e da brividi, ma questo lato dark che sconfina nell'orrore è ciò che rende meravigliosa questa storia, perché porta a riflettere, perché nonostante sia pura fantascienza ha un che di realistico, se si pensa a quanto il mondo ci tiene a diventare perfetto mascherando e nascondendo ciò che non gli piace, quanto spesso la nostra società "punisca" chi è diverso, chi si oppone alle regole, ai canoni, chi tiene alla sua individualità e non è pronto a scendere a compromessi. Questa credo sia la parte più geniale di "No.6" e il motivo per cui andrebbe visto.
E com'è la società fuori dalla città utopica? Come sono i cosiddetti rifiuti? La realtà che nessuno conosce, quella terribile ma più vera? Ci si aspetta magari tanta povera gente, personaggi la cui misera condizione porta compassione allo spettatore, ma no. E' cruda, corrotta, ma per necessità, per rabbia, per sopravvivenza. Ma in questo "marciume" c'è anche del buono, com'è la vita vera, c'è sia il bene sia il male, ma situazioni di precarietà e terrore spesso portano a tirare fuori il peggio, a provare odio, del tutto comprensibile e giustificabile visto il trattamento riservato.
Il marcio, il corrotto, il male è ciò che vuole creare e preservare la perfezione, ma preferisco non aggiungere altro perché il finale, la verità sulla città, è meglio lasciarla come sorpresa.

In un contesto però tanto disperato, ricco di dubbi, dove la paura è dietro l'angolo e dove la purezza, la bontà e qualsiasi cosa davvero bella e buona sembrano un'illusione, fiorisce un legame romantico e puro tra i due protagonisti: Shion, nato e cresciuto dentro No.6, e Nezumi (letteralmente "ratto"), che vive nella realtà fuori da No.6. Egli vive grazie a Shion, che l'ha aiutato a fuggire anni prima salvandolo da qualcosa di peggiore della morte. I due protagonisti sono personaggi diversi, opposti, forse un po' cliché, ma che, influenzati l'uno dall'altro, hanno la propria crescita interiore grazie a un rapporto speciale, un legame che non lascia dubbio al fatto che sia amore, ma che seppur dolce non è sdolcinato. I due non formano la classica coppia stereotipata degli shounen-ai/yaoi: Nezumi sarà pure quello che protegge Shion e quest'ultimo è troppo tenero con il prossimo, al pari di una ragazzina, ma anche Nezumi ha le sue debolezze e Shion i suoi punti di forza, in particolare verso la fine. Il loro rapporto quindi è senz'altro il vero protagonista della storia, ma non è tutto, e Nezumi e Shion non sono gli unici personaggi: ho trovato interessanti anche i secondari, dall'ambiguo/viscido Karan a Inukashi, personaggio femminile tosto e interessante, a Safu, protagonista innamorata di Shion, che non è la classica bishoujo degli anime, ma è un personaggio che ho trovato interessante quanto a carattere e determinazione, la sua storia è una delle più interessanti, ma purtroppo non è stata sviluppata al meglio.

Insomma, credo si sia notato il mio entusiasmo per questa serie, ma avverto che non è priva di difetti. Secondo me se l'anime fosse durato di più sarebbe stato anche più interessante, perché purtroppo, arrivati agli ultimi due episodi, il finale risulta debole, è chiara l'assenza di importanti parti narrative.
Io non ho letto i romanzi e il manga, ma da quanto ho sentito l'anime non ha reso loro giustizia; ciò non significa che non sia una storia di tutto rispetto, coinvolgente ed emozionante. Il mio voto poteva essere un 10, perché ho amato profondamente questa serie, ma devo metterle un 9 proprio per i buchi narrativi evidenti che non hanno reso possibile un gran finale.
In conclusione, consiglio "No.6" a chi ha il desiderio di vedere qualcosa di diverso e originale, qualcosa che sicuramente lo emozioni, senza che il fattore shounen-ai diventi l'unico motivo per evitarlo o adorarlo.

Rebel

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Rebel

Episodi visti: 11/11 --- Voto 5
Viva l'amor. Nulla contro gli yaoi (forse), ma lo sdolcinato legame che lega i due teneri protagonisti sdegna. Da carie.
Lui duro e cinico, l'altro lui dolce e ingenuo: una meravigliosa coppia perfettamente conforme al modello del prode cavaliere che protegge la tenera fanciulla in pericolo, e questo perché il disarmante candore di lei ha fatto breccia nel cuore di pietra di lui, secondo il classico cliché che tanto piace ai nipponici.
Dulcis in fundo, i nostri eroi vengono posti in uno scenario consueto, ovvero l'inganno sociale, in cui dietro l'apparenza di un ordine ricco e perfetto, quale è la città No.6, si nascondono le putredini di un disegno corrotto che non ammette alcun tipo di libertà, tanto meno quella di opinione. Così parte il via libera ai tempi d'attesa, mirati alla ricerca della verità nascosta che lo spettatore scopre per intero al termine delle undici puntate. Con delusione e con la smorfia di chi si chiede se davvero abbia compreso la trama oppure no, dal momento che la matassa viene sciolta con fare sbrigativo e senza tante spiegazioni.
Insomma che razza di anime è, "No.6"? Nulla di quello che sembrava. E' la semplice storia d'amore tra due adolescenti, pensata per le ragazze dall'eros fantasioso.


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ReiRan->--@

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
Ecco qui l'ennesimo anime di noitaminA, contenitore anime per pubblico adulto di seconda serata di Fuji TV; il programma ultimamente ha sfornato molti prodotti interessanti: AnoHana, C Control, Usagi Drop e questo fantascientifico No.6., con la produzione dello studio Bones, che ha realizzato delle animazioni di buona qualità, in alcuni punti suggestive e di grande impatto, specie negli scenari.

È possibile creare l'utopia, la società perfetta in cui tutti vivono in pace e in prosperità, una società che promuove la scienza e la conoscenza?

"No.6" punta a questa eccellenza e il nostro protagonista, Shion, all'inizio della trama ne è un perfetto ingranaggio: egli è uno studente delle medie dotato di un quoziente intellettivo molto elevato e perciò fa parte di una scuola d'élite nel quartiere di Cronos; qui conosce e frequenta un altro personaggio chiave: la geniale Safu, che è chiaramente innamorata di lui.
L'élite conduce una vita privilegiata e ovattata, ma Shion non accetta questa società così conformista, già ne percepisce la falsità e da dentro gli nasce un disagio, che una notte si manifesta tramite un urlo di ribellione nella tempesta.
Aprendo la finestra per il suo sfogo, apre anche un varco per Nezuni, un ragazzino ferito fuggito da un centro di correzione; Shion lo accoglie e lo cura. Ecco scontrarsi per la prima volta due realtà: la crudeltà dell'inferno e l'ingenuità del paradiso. Questo fatto costerà al protagonista l'espulsione e la ricollocazione nel quartiere dei lavoratori Lost Town; egli non potrà più studiare, ma sarà impiegato come guardiano di un parco. Intanto passano quattro anni, Shion si è ormai adattato a questo nuovo stile di vita, e, nello svolgere le sue mansioni, incappa nel più scomodo segreto di No.6. La polizia politica lo arresta per metterlo a tacere; compare Nezumi per salvarlo e ricambiare il favore: l'unica maniera per salvarlo è portandolo via, via dal noto, via dalla madre, via da Safu.

Ma cosa c'è al di fuori di No.6? Chi vi vive non l'ha mai saputo, la sua realtà e sempre stata protetta da altissime mura, la città è un'enclave verde e prosperosa e come questa ce ne sono altre cinque. Fuori c'è la desolazione, il resto della Terra è desertico, inquinato, ostile, è una discarica in cui riversare tutto ciò e chi non serve. Difatti "No.6" non parla solo di una dittatura malata, parla anche di un pianeta malato, intossicato dell'inquinamento dell'uomo e di una natura violentata, che cavalca la sua vendetta su uno sciame di api portatrici di morte.

Riprendendo la domanda iniziale, l'anime ci vuole dimostrare che non è possibile creare la società perfetta, poiché coloro che hanno il comando tentano di elevarsi a giudici di vita e di morte, del giusto e dello sbagliato; in tal modo essi, presi da manie di grandezza, non creano l'ideale: finiscono invece per costruire una prigione ideale, un abominio. La memoria storica insegna che le dittature ideologiche o religiose si sono sempre rivelate dei fallimenti, poiché limitano la libera determinazione dell'individuo e in "No.6" ciò non fa eccezione: non si possono avanzare dubbi sulla perfezione del sistema o si viene arrestati; non si può essere curiosi; non si può essere infelici, tutti devono essere sempre felici; ognuno porta un braccialetto elettronico tracciabile, il "grande fratello", come insegna Orwell, sa sempre con chi sei e cosa fai; la censura non risparmia nemmeno Shakespeare; coloro che non servono più, come gli anziani, vengono terminati, vige un regime di eutanasia sistematico…

Se questo è il trattamento riservato ai cittadini, figuriamoci come sono considerati coloro che vivono al di fuori del muro, non sono nemmeno reputati umani, e lì in quell'inferno Nezumi ha perso la sua umanità; come del resto altri personaggi con cui verrà in contatto Shion: Inukashi, la locandiera guardiana dei cani, non ha più fiducia negli umani, tanto da ritenere i suoi cani la propria unica famiglia; o ancora il contrabbandiere Rikiga, totalmente privo di morale. Shion porterà un raggio di sole nelle cupe vite di questi disgraziati personaggi, in particolar modo nella vita di Nezumi; egli vuole abbattere questo muro, crede nella "terza via". Così fantascienza e azione cedono il passo a scene lente e rassicuranti in stile slice of life, che a loro volta vengono bruscamente interrotte da altra azione. Assistiamo a un mutamento psicologico inverso nei dei due protagonisti: Shion è spaesato quando viene in contatto con questa dura società, ma saprà adattarsi e progressivamente perderà la sua ingenuità, il suo idealismo si infrangerà contro la dura realtà delle cose; al contrario Nezumi riacquisterà la sua capacità di provare sentimenti e di sentirsi vicino finalmente a un altro essere umano.

Si grida allo yaoi, chi lo fa non credo che sappia esattamente cosa sia uno yaoi. Il prodotto presenta certi profili di "shouen-ai", amore tra ragazzi, ma è un amore così velato, così delicato, per nulla fisico, che non disturba coloro che non sono amanti del genere - me compresa -, non potrà mai intaccare la virilità di un avventato spettatore di genere maschile, guardatelo tranquilli! Certo, se avete una totale avversione e chiusura per il trasporto anche più platonico tra uomini, allora è meglio starne alla larga, per evitare di ridurre il proprio giudizio sul prodotto al disprezzo di quest'unico elemento.

Il finale è stato molto discusso, le fazioni si dividono tra coloro che l'apprezzano e coloro che lo denigrano, si sostiene che l'epilogo sia affrettato e che alla storia necessiterebbero di più puntate. Non nego che avrei gradito un prolungamento e non so se l'anime copra tutte le novel da cui è tratto, ma io mi pongo nel primo gruppo e dico che un finale agro-dolce si presta perfettamente per questa storia, che è la storia dell'agro-nezumi/dolce-shinon. Magari il manga, che è ancora in corso in Giappone, potrà colmare alcuni nostri dubbi e/o proseguire le vicende. È indubbio che alla luce di tutto il personaggio di Safu sia un po' "sacrificato", ma non poteva essere altrimenti, vista la svolta che hanno preso le vicende interpersonali, e di quello speciale rapporto che si è creato tra i due protagonisti maschili. Spesso ci si lamenta di un finale lieto, perché troppo scontato, ma poi si finisce per lamentarcisi anche di un finale alternativo, inaspettato. Qui esso viene reputato come un epilogo senza senso.

La colonna sonora ben si presta all'anime, non sono malvagie né l'opening "Spell" di Lama, in cui i protagonisti si scompongono in tanti quadratini in pixel, né l'ending, il lento, "Rokutō Sei no Yoru" di Aimer. Certo non spiccano per originalità musicale, restando lì nell'anonimato delle molte sigle da anime. Al contrario un punto forte del prodotto sono indubbiamente le animazioni, con una buona espressività dei personaggi e fondali di forte impatto.

In definitiva questo prodotto di noitaminA e Bones, che ha visto il debutto del regista Kenji Nagasaki, tratta tematiche già ampiamente esplorate, da fantascientifiche dittature utopiche a realtà da "day after", con elementi soprannaturali e punizioni natural-divine; lo fa con una narrazione a tratti lenta e rassicurante a tratti incalzante e scioccante. Forse "No.6" non dirà nulla di nuovo, ma senza infamia e senza gloria può intrattenere e farsi apprezzare per il suo comparto grafico.


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SempaiGiulia

Episodi visti: 11/11 --- Voto 7
In linea generale "No.6" mi è piaciuta come mini serie, sopratutto per quanto riguarda il character design e le ambientazioni. Scorrevole, intrigante, a tratti leggera, ti porta a guardarla tutta in poche ore. La puntata finale mi ha lasciata perplessa, nel senso che è stato tutto risolto in maniera troppo sbrigativa e "buonista". Ci sono alcune lacune in certi particolari dell'intreccio che avrei voluto fossero approfondite maggiormente. Ho trovato "inascoltabile" la sigla d'apertura, e le poche canzoni erano carenti (purtroppo adoro valutare anche la musica degli anime). Valutazione finale: 7.


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Nae

Episodi visti: 11/11 --- Voto 6
Ero partita scettica su "No.6", ma su forte consiglio alla fine mi sono decisa a vederlo, ed essendo composto di 11 episodi l'ho visto tutto. Confesso che ho una sorta di amore e odio strano verso le serie che trattano il concetto utopico della "situazione finta perfetta", sia che scadano sia che non scadano nel dramma "orwellianno" del controllo. Trovo sempre affascinante vedere serie, film, ecc. che provano a presentare un'ideale utopistico tenuto insieme da una trama più o meno coerente, ed è stata questa l'unica spinta che ho avuto con "No.6", perché la visione mi ha parecchio deluso.

Partiamo dalla trama: "No.6" è una particolare città-stato controllata in modo assolutista, dove chi governa fa il bello e il cattivo tempo millantando una felicità globale per i suoi membri. Sono fortissimi gli elementi di oppressione psicologica. Il fare giurare di servire il sistema in modo compulsivo e i test attitudinali uniti al controllo esasperato rendono molto bene l'idea, come anche la divisione in caste dei "sudditi" della città. Gli occhi della scena però seguono per lo più le vicende di Shion, genio di No.6 destinato a diventare qualcuno, nei ranghi consentiti ovviamente, che tuttavia getta ogni suo sogno di fama e gloria a soli 12 anni violando le regole per aiutare Nezumi, coetaneo ferito, inseguito dalle forze dell'ordine. La legge non si piega, nemmeno con le scelte umane di un bambino e quindi azzera a Shion la vita gloriosa di soggetto geniale abbassandogli il livello di casta. Post-passaggio sull'infanzia, si vola ai 16 anni di Shion e alla comparsa di un particolare insetto che causa una morte pessima nelle sue vittime oltre che il palesarsi delle pecche "tecniche" di una città utopistica che manipola l'informazione.

Ora, tralasciando il fattore shounen-ai, che ci poteva anche stare a livello di storia, se proprio la si vuole così e che proprio per com'è strutturata l'ambientazione non sa di incoerente, alla fine il legame tra questi due ragazzi è intenso. Uno si è distrutto la vita per l'altro da bambino, ma non perché era un eroe, ma perché ha agito come avrebbe fatto un po' chiunque in una situazione simile, mentre l'altro che arriva dalla fossa dei leoni del mondo fuori dalle mura di No.6 e che odia tutto di No.6 si ritrova in un confronto molto vivido con il fanciullo-genio drammaticamente innocente e di buon cuore. Quello che non ci sta purtroppo è la trama parallela dell'amica d'infanzia, che viene ridotta a un'idiota assurda e il cui rapporto con Shion ha del ridicolo. Ma il problema è che mezza serie poggia su questo e Safu invece ricopre un ruolo pessimo, mal gestito, male analizzato, praticamente trattato come una parte accessoria del tutto, quando invece Safu che rappresenterebbe il soggetto calato perfettamente in No.6 che viene costretto ad aprire gli occhi sulla non reale figata dell'utopia dilagante non mi sembra esattamente un soggetto marginale. Ma no, nella storia si preferisce seguire i deliri discutibili di Shion e il suo legame con Nezumi, e la sua guerra per avere la porta numero tre anche quando le scelte sono soltanto due.

Capisco che in 11 episodi sia eccessivo pensare di poter avere analisi psicologica profonda di chicchessia anche protagonista, ok, ma almeno un delineare sensato sì. Ci sono molte serie da 12 episodi che ce la fanno, non capisco perché questa no. Anche i due rampolli non sono ben analizzati e non si capisce tutto delle loro reazioni, anzi è più quello che non ha molto senso rispetto al resto, per non parlare dell'abbandono totale da un certo punto in poi dell'analisi sulla città utopistica, per arrivare a una bieca e barbina conclusione con un muro sfondato che vuol dire poco o nulla, a essere onesti.

Il profilo tecnico è dannatamente buono, il tratto è pulito, il disegno ben realizzato, i fondali piacevoli e le musiche davvero orecchiabili. Bellina è l'opening. Il dramma vero è proprio il gestire una trama immonda in 11 episodi inserendo una scelta narrativa discutibile, ossia l'avvicinamento emotivo dei due protagonisti, il tutto a discapito del resto, il che alla fine rende il prodotto fallace su troppi fronti.

Io credo che questa serie per essere fatta bene necessitasse di minimo 26 episodi, che alla fine è lo standard delle serie moderne. Capisco la recessione, capisco tutto, ma 11 episodi così dove però per il disegno e la qualità dell'animazione si sono sbattuti, allora fate 31 e non solo 30 e create un qualcosa di fatto bene. Così è davvero un disastro.
Do 6 perché di fatto i punti di trama ci sono e il lato tecnico merita sicuramente, anche se il mio è un 5 tirato molto per le lunghe a fingersi 6; tuttavia "No.6" è tragicamente un fallimento.


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Eren

Episodi visti: 11/11 --- Voto 7
<b>Attenzione! Possibili spoiler sulla trama</b>

"No.6" è l'adattamento animato firmato Bones dei 9 volumi dell'omonima serie di Atsuko Asano.
Va da sé che quando il contenuto di una serie di romanzi (per quanto non lunghissimi) viene concentrato in solo 11 puntate qualcosa finisce per perdersi per strada, ma (ahimè) qui le cose perse temo siano parecchie.
"No.6" si presenta come un buon prodotto: animazione fluida, disegni piacevoli, ambientazione originale (anche se non esattamente spiegata e comprensibile), personaggi interessanti e qualche mistero per attirare l'attenzione. Lo sviluppo della storia è buono e non ci sarebbe niente da ridere se non fosse che la serie si conclude troppo frettolosamente, lasciando qualche buco e alcune incertezze. Ma veniamo all'analisi più dettagliata.

Trama
Shion è un ragazzino che vive una vita tranquilla e agiata nella modernissima città chiamata No.6. Appartenendo a una famiglia ricca non gli è mai mancato nulla, ma il giorno del suo dodicesimo compleanno l'incontro con un ragazzino ferito e spaventato gli aprirà gli occhi sulla realtà. Il ragazzo in questione è Nezumi ("ratto" o "topo" in giapponese) e sta scappando dalla polizia di No.6. Shion, da bravo protagonista generoso, lo nasconde in casa sua, lo cura e gli offre cibo e rifugio per la notte. Al risveglio il mattino seguente, però, Nezumi non c'è più: se n'è andato senza dire una parola.
Passano quattro anni e Shion e la sua famiglia hanno perso i loro privilegi in quanto la polizia è venuta a conoscenza del suo atto di bontà verso quello che era a tutti gli effetti un delinquente, declassandoli come punizione. Il protagonista lavora come impiegato pubblico e, proprio durante un turno di lavoro, assiste alla misteriosa morte di un collega. Sospettato di omicidio, Shion viene preso in custodia dalla polizia, ma a impedire il suo arresto ci pensa una sua vecchia conoscenza: Nezumi. Ormai cresciuto, atletico e bello, il ragazzino ferito di quattro anni prima salva il protagonista portandolo a vivere con sé nei distretti che si trovano al di fuori delle mura di No.6, dove la povertà e la violenza la fanno da padrone. Lì Shion comincerà la sua indagine sulla misteriosa malattia che sta colpendo tanti innocenti nella sua città natale e sui misteri che si celano dietro la sua organizzazione.

Personaggi
E' impossibile guardare quest'anime senza pensare continuamente che si tratti in realtà di una fanfiction di D.Gray-Man in un universo parallelo, almeno a livello grafico. I protagonisti Shion e Nezumi sono incredibilmente simili ad Allen e Kanda (creati da Hoshino Katsura), sia nelle sembianze fisiche sia nel carattere. A parte questa piccola curiosità, i personaggi sono comunque apprezzabili.
Shion è davvero il classicissimo ragazzo buono e impacciato, la cui innocenza guida ogni sua singola azione. Non farebbe del male nemmeno a una mosca (o forse dovrei dire nemmeno a un topo) e nonostante le informazioni non del tutto piacevoli che raccoglierà su No.6, non smetterà nemmeno per un secondo di pensare a un metodo per aiutare i suoi abitanti.
Nezumi d'altra parte è lo stereotipo del ragazzo freddo e distaccato che vive solo per sé stesso. Ma questo suo carattere spigoloso verrà messo a dura prova dalla dolcezza di Shion con il quale, ovviamente essendo l'anime uno shounen-Ai, legherà molto, maturando il desiderio di proteggerlo e aiutarlo. Ah, dimenticavo: le origini di Nezumi sono avvolte nel mistero…

Tra i personaggi secondari abbiamo:
- Inukashi, il ragazzetto che gestisce l'albergo nei distretti fuori da No.6, la cui storia e caratterizzazione sono apprezzabili, anche se un piccolo mistero sul suo conto (che mistero non è, per chi sa leggere tra le righe) non viene rivelato;
- Rikiga, che vive una vita di lusso grazie al suo giro di accompagnatrici tra No.6 e i distretti esterni e che si rivela essere un ex-collega della madre di Shion (anche lei personaggio importante), nonché suo spasimante.
- Ultima, ma non per importanza, è Safu, la compagna d'infanzia di Shion che si dichiara a lui all'inizio della serie. Inizialmente allontanatasi da No.6 per un viaggio studio, tornerà per motivi personali e finirà immischiata in una brutta serie di intrighi e cospirazioni.
Le storie dei vari personaggi si intrecciano bene inizialmente, ma alcuni finiscono per subire passivamente lo sviluppo della storia, Safu per prima, soprattutto a causa della velocità della storia. Un paio di puntate in più non avrebbero guastato per concludere meglio alcune faccende, soprattutto per quanto riguarda l'origine di No.6 e della malattia che la affligge, che si risolve in poche parole, alzando un gran polverone pieno di magia e di fatti inspiegabili, con tanto di entità sovrannaturali dai poteri decisamente esagerati.

Colonna sonora
La musica ha un ruolo importante poiché sia Nezumi sia la stessa No.6 hanno legami con una strana canzone che ricorre più volte durante le puntate. Peccato che Yoshimasa Hosoya (voce di Nezumi) fallisca un po' nelle sue prestazioni canore, nonostante il suo personaggio sia famoso per avere una voce meravigliosa, lasciando lo spettatore con qualche dubbio.
L'opening sarebbe molto apprezzabile, se non fosse per la pessima voce femminea dei Lama (autori del brano), che per fortuna viene stemperata da una controparte maschile più piacevole. L'ending invece è molto bella, peccato solo che la sigla sia a immagini fisse, ma questo è solo un dettaglio.

Grafica
I disegni di No.6 sono decisamente buoni, ma di qualità altalenante. Mi spiego: le forme dei visi risentono a volte di poca cura (o forse di qualche tecnica stilistica mal riuscita), deformando un po' i volti dei personaggi e le loro espressioni, soprattutto per quanto riguarda Nezumi - e considerando che dovrebbe essere il bellone di turno ci rimette davvero. Per il resto l'animazione è sempre buona, anche se non è il massimo che la Bones può offrire.

Il finale rimane molto aperto, lasciando presagire una probabilissima seconda serie, che però non saprei dove potrebbe andare a parare senza deviare su qualche discutibile colpo di scena o su un cambio di genere a favore di uno sviluppo più incentrato sul "romantico" che sull'azione.
Per concludere "No.6" è sicuramente un prodotto interessante nel suo genere, anche se talvolta il fanservice a favore delle spettatrici è un po' forzato e mal realizzato. Decisamente consigliato a tutte le fujoshi e alle amanti del boys-love in generale, è un anime piacevole e scorrevole che si distacca dai suoi simili per l'effettiva presenza di una trama abbastanza complessa e articolata, che purtroppo spesso manca nelle produzioni shounen-Ai.

onizuka90

Episodi visti: 11/11 --- Voto 3
Se si volesse descrivere "No.6" con un'espressione che generalmente tendo a evitare e che solitamente vedo abusata, lo si potrebbe senz'ombra di dubbio appellare "un'incredibile occasione mancata", e non si avrebbe davvero torto a rimarcare con enfasi tale concetto. Occorre, per amore di giustizia, dare però una motivazione di tale sentenza, la quale potrebbe apparire del tutto ingenerosa.

Diamo inizio alla nostra dissertazione dal primo elemento che normalmente si nota nell'approcciarsi alla serie in questione, ovvero la sua spasmodica brevità. Ciò ovviamente non va a costituire un difetto come elemento in sé considerato, ma a fronte della generale inconsistenza e dei notevoli buchi che ammorbano l'intera narrazione, dal principio alla fine, non ci si può che chiedere quale ragione abbia cagionato tali spietati funambolismi sinottici.
Eppure le idee c'erano, sebbene non propriamente originali e innovative, ma senz'altro si portavano su un campo, quello sociologico e psicologico, che di certo può essere sfruttato a dovere con egregi risultati, si pensi ad opere quali "Infinite Ryvius", ad esempio.

Si para innanzi, invece, un'opera estremamente mal gestita, colpevole una regia caotica e confusionaria unita a una sceneggiatura spesso ridicola e fatiscente. Ciò che sconvolge, tuttavia, è il come i concetti cardine vengano spietatamente vituperati, essendo esposti con totale mancanza di profondità seguendo un metodo estremamente piatto e lineare, sia pure con le dovute eccezioni, le quali in ogni caso non sortiscono certo l'effetto di ribaltare la disastrosa situazione delineatasi.
Il concetto della città ideale e perfetta, incarnazione di un'utopia tanto agognata dall'uomo per la conservazione della sua amata pace, è di certo gravida di speculazioni di ogni tipo, che vengono vergognosamente estromesse spostando l'attenzione sul rapporto tra i due personaggi principali, di dubbio interesse se non per le fan yaoiste, e prospettando una sotto-trama dal sapore fantastico/fantascientifico che va a inficiare pesantemente la coerenza della serie. Essa rimane quasi del tutto deficitaria di giustificazione o spiegazione, lasciata cadere in un baratro verso il nulla assoluto. Si assiste, nel finale, a una profusione di avvenimenti del tutto assurda e di cui manca ogni presupposto, che evidentemente non è stato esplicitato a dovere per mancanza di tempo.

Ad onor del vero, per essere onesti, ci vengono fornite delle pallide riflessioni di natura sociologica legate alla città, ma esse si mantengono su una linea superficiale poiché, come già accennato, l'attenzione della serie si sposta altrove, su lidi di tutt'altro genere. Risulta dunque un peccato che non si sia sviluppato maggiormente il tema legato all'utopia della città perfetta, che impone agli abitanti l'assoluta e indiscutibile fedeltà e obbedienza alle sue leggi, eliminando dalla comunità ogni membro che anche solo accenni comportamenti di natura indipendente. Siffatta impostazione si produce certo in una pace sociale formale, seppur falsa e nociva poiché dovuta a una repressione spietata di qualsivoglia istinto o volizione, e, contemporaneamente, comporta una spersonalizzazione dei suoi cittadini, immersi in una vita apatica e monotona, privati delle libertà fondamentali e, per dirla alla Rousseau, "costretti a essere felici".

Tralasciando la considerevole rilevanza che potrebbero avere tali riflessioni in merito alla filosofia del diritto, a cui ovviamente la serie non fa riferimento, essa si limita a una anodina constatazione di come il protagonista e i personaggi sentano, per motivi diversi, il disagio di tale imposizione, e di come dietro tale artefatta idilliaca realtà si celino un marciume e un'ingiustizia disgustosi. Infatti il benessere cittadino è costruito sul sangue di molti uomini, e si mostra ad esempio come gli anziani, che ormai costituiscono un peso, vengano sottoposti a esecuzione per essere tolti di mezzo, così come ogni potenziale elemento disturbatore. La realtà al di fuori delle mura, per contro, è un luogo assimilabile allo stato di natura di "hobbesiane" reminiscenze: "homo homini lupus" è di certo un'espressione azzeccata, vige la legge del più forte e del più scaltro, un mondo non certo tenero anche se forse più "libero", in quanto presenta meno ostacoli alla libera attività dell'uomo di autodeterminarsi. Il protagonista agognerà una soluzione, di abbattere il muro che separa le due realtà, in un'ingenua presa di posizione del tutto idealista che verrà messa in crisi nel finale, ma superata per merito di un "deus ex machina" estraneo ai personaggi del tutto fuori luogo e privo di qualsiasi fascino o senso. Ovviamente non vi è spazio per dubbi di natura etica e morale, la città viene senza mezzi termini identificata come nemico e il suo ideale ostracizzato.

Da come ne parlo sembrerebbe che, in un certo qual modo, la serie tratti o perlomeno tocchi tutte queste tematiche, ma è d'uopo far notare come se le lasci invece scappare, portando a una conclusione del tutto priva di pudore.
Generalmente apprezzo i tentativi, anche se un po' maldestri, di addentrarsi in un qualcosa di serio e interessante, ma questo è il caso in cui l'espressione "far cadere le braccia" non è abbastanza per ambire a esprimere quel senso di basita incredulità che mi ha pervaso durante la visione. Chiudo qui la mia esposizione, ritenendo di avere speso fin troppo del mio tempo per un titolo del genere.


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jimmijax

Episodi visti: 11/11 --- Voto 4
Andando con ordine, "No.6" è una serie di 11 episodi (pochini) trasmessa da noitamiA, ispirata alle light novel in 9 tomi di Atsuko Asano. L'anime parte benissimo, con i primi 2 episodi che dipingono un mondo e una scelta del chara praticamente perfetti: in un futuro prossimo, il mondo devastato dalle guerre si è rifugiato in sei colonie utopiche, e la sesta è la patria del nostro eroe nonché sede di una strana epidemia veicolata da inquietanti vespe. Fin qui sembra un buon incipit per un discreto anime distopico. Inoltre viene piano piano alla luce una chiave yaoi che francamente ho apprezzato perché delinea benissimo la tematica utopica dimostrando che in futuro possano crollare determinati tabù. Ad ogni modo, per altri 4 episodi, la storia, sebbene non vada poi molto avanti, non manca di colpi di scena, tanto da entusiasmare anche i più scettici e promettendo una serie d'oro che trascende la prevedibilità dei personaggi, una vera perla rara. A questo si deve aggiungere un'animazione molto buona, un design eccezionale, una quantità e qualità del dettaglio davvero fuori scala, dialoghi buoni, un'opening esagerata e una trama coinvolgente: in poche parole, la Bones continua a stupire e a viziarci con la propria tecnica.

Peccato che i 5 episodi finali segnino la fine di tale "utopia" facendoci cadere nell'oscura realtà e facendoci capire che non tutto quello che luccica è oro. Infatti la trama crolla, anzi si annulla: le vespe, l'epidemia, il siero, il perché ci siano persone fuori dalle mura, il perché solo No.6 sia cattiva (e le altre 5?), tutto non viene spiegato. <b>(Spoiler)</b> Al posto ci viene proposta una divinità evanescente che sembra essere causa ed effetto di tutto e niente. Senza contare scene assurde come la "montagna", l'inquietudine inspiegabile della ragazzina sul finale, la resurrezione e "andiamo, Amleto". <b>(Fine spoiler)</b>
Cosa aggiungere ancora? Voto 4; l'orrenda sensazione di venire presi in giro vedendo gli ultimi due episodi è stata tale da non riuscire a perdonare la Bones e darle un voto che non si merita, ma che ha a tutti costi voluto. "No.6" vuol dire: "guardatevi solo i primi 6 episodi e immaginatevi il resto, perché i restanti non solo deluderanno, ma non risponderanno, anzi dimenticheranno tutti i presupposti precedentemente esposti. Il nulla". A mio avviso "No.6" è una serie inutile.

Ironic74

Episodi visti: 11/11 --- Voto 4
Stiamo assistendo a un curioso fenomeno da quando la crisi economica incide sul budget delle produzioni nella realizzazione di serie animate, rendendole sempre più corte. Negli ultimi due anni è da rilevare il proliferare di titoli da 11/12 puntate, a cui però viene data la rilevanza e la visibilità di serie più lunghe e strutturate generando un'aspettativa che il più delle volte viene frustrata dalla sostanza delle opere in questione, l'insuccesso delle quali viene spiegato con la brevità, vera mannaia di una qualsivoglia articolazione di una trama interessante. Cosa fare allora per non rinunciare a una storia avventurosa capace di attrarre un buona fetta di otaku pur con poco tempo per svilupparla? Semplice, impostare la narrazione sull'indefinito, la facile ricetta del criptico calderone che fa anche molto "chic". Ed ecco il prototipo di questa astuta mossa commerciale, "No.6", serie animata di 11 puntate realizzata dallo studio Bones e portata sugli schermi nipponici nel luglio del 2011.

Tratta da una serie di romanzi di cui sinceramente non ho mai sentito parlare, la trama , ambientata in un futuro neanche troppo lontano, porta in scena una città che è la realizzazione concreta dell'Utopia di Moore, in cui tutto sembra procedere alla meraviglia senza più attriti e ingiustizie; ma ovviamente non è tutto oro quello che luccica e sin dal primo episodio si capirà che oscure trame si muovono al di là del palcoscenico e spetterà a un ragazzo, Shion, riuscire a smascherarle, una volta svegliatosi dal torpore in cui versava a causa della vita fasulla fino ad allora condotta grazie all'incontro con il suo coetaneo Nezumi in fuga e ferito.
Da un incipit poco originale c'è comunque una trama a prima vista interessante, ma "No.6" è come la città che ne porta il nome, un bel palcoscenico senza nulla dietro. Non sono di quelli dall'accusa facile di poca originalità, comprendo perfettamente che al giorno d'oggi è davvero impossibile sviluppare qualcosa di nuovo, quindi ben venga la riproposizione, a patto che sia funzionale a una trama piacevole. Questo titolo invece snocciola tutti i cliché del genere "complottistico" in maniera pressoché sterile con l'obiettivo neanche troppo velato di generare l'attenzione dello spettatore, soprattutto al termine di ogni episodio. Durante tutte le undici puntate ci vengono fatte intendere un numero imprecisato di situazioni e trame degne del miglior romanzo di genere ma una volta giunti al finale, anche questo volutamente ruffiano, si lascia lo spettatore con un bel pugno di mosche. "No.6" potrebbe essere riassunto così: la fiera del vorrei ma non posso!

"No.6" vorrebbe essere un titolo di fantascienza sociologica e di grandi cospirazioni, vorrebbe accontentare anche le amanti dello yaoi ingenerando una serie di situazioni al limite ma senza mai cadere nell'esplicito; insomma alla fine della giostra non resta che un prodotto che non è né carne né pesce e non sarà di certo un finale alla " The Wall" dei Pink Floyd ad allontanare il senso di fastidiosa presa in giro che procede con l'andare avanti delle puntate grazie anche a un personaggio principale di una ancora più deprecabile inconsistenza.
Alla fine non saprei a chi consigliare la visione di questo titolo, perché pur di accontentare un po' tutti i palati alla fine si finisce con il non accontentare nessuno. Il mio voto è lo stesso di "Nabari" - anime in cui vedo un'incredibile somiglianza nella coppia di protagonisti - e cioè 4.


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Simonsan

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
"No.6" è un anime che mi è piaciuto parecchio. La prima cosa che colpisce è sicuramente la grafica, molto ben curata. Le animazioni si mantengono su ottimi livelli per tutta la durata della serie e lo stesso si può dire per le musiche, sopratutto la splendida sigla finale e la canzone cantata dai vari protagonisti.
Anche la storia, seppur priva di grossi colpi di scena, procede spedita mantenendo alto l'interesse e la curiosità dello spettatore.
Però il vero punto di forza di NO.6 è sicuramente la caratterizzazione dei personaggi. Seppur avendo a disposizione relativamente pochi episodi, l'anime riesce a farti capire le motivazioni, i caratteri e il perché delle azioni di tutto il cast principale rendendolo coerente nelle sue scelte e nelle sue azioni. Soprattutto i protagonisti, Shion e Nezumi, sono personaggi che, seppur ognuno con un suo carattere di fondo specifico, hanno una notevole evoluzione sia come singoli individui sia come coppia per tutti gli 11 episodi.
Il numero degli episodi, se da un lato permette una storia priva di punti morti, dall'altro è forse uno dei pochi aspetti negativi. Dal punto di vista della trama sarebbero serviti diversi episodi in più per chiarire meglio alcune parti, ma sopratutto la puntata finale si svolge troppo velocemente inserendo molti aspetti che potrebbero risultare forzati e sbrigativi. Però questo è un piccolo aspetto negativo che non intacca minimamente gli ottimi personaggi. E sono proprio i personaggi il motivo principale del mio voto alto perché sono vivi, sanno emozionare e fare riflettere sul significato dei legami sia con esseri umani sia con animali e sull'importanza di un posto da poter chiamare "casa".


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gaaralover

Episodi visti: 10/11 --- Voto 9
Per ora questo anime mi piace moltissimo. Trovo che il disegno sia molto bello e segua sicuramente uno stile che va molto di moda nelle serie più recenti.
La storia gira attorno a due personaggi, Shion e Nezumi. Poi ci sarebbe anche Safu, ma diciamo che è un po' messa da parte, a mio parere, copre il ruolo della classica ragazza che deve essere salvata e che è succube della situazione. Inoltre è centrata sul rapporto tra Shion e Nezumi, che a volte assume toni quasi shounen-ai, riprendendo sempre una moda che c'è negli anime moderni, e sul mistero che avvolge la città No.6.
Sinceramente trovo che i personaggi siano ben caratterizzati anche se non eccessivamente. Credo che vista la scarsità dei personaggi presentati nell'anime (non superano la decina) avrebbero potuto creare un profilo psicologico migliore.
La storia è sicuramente interessante e non vedo l'ora di vedere l'ultimo episodio per scoprire la soluzione dei tanti misteri che ci hanno presentato. Sono un po' preoccupata per questo, come riuscire a spiegare tutto in un solo episodio?
In ogni caso trovo che quest'anime meriti di essere visto almeno una volta perché ha un non so che di affascinante e intrigante. Sono poi solo 11 episodi, quindi è una mini-serie che si può vedere in un giorno o due.


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Tohru22

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
"No.6" è un adattamento anime dei 9 romanzi di Atsuko Asano, da cui è stato tratto anche il rispettivo manga, prodotta dallo studio Bones.
Shion è un ragazzino dodicenne che vive nella città modello No.6, nel quartiere Cronos, nell'anno 2013. Il giorno del suo compleanno piomba in casa di Shion un ragazzo della sua stessa età, di nome Nezumi ("topo"), che è fuggito dal centro di correzione della città. Il ragazzo è gravemente ferito, e Shion lo aiuta a curarsi. Quattro anni dopo, Shion incontrerà nuovamente Nezumi, il quale gli svelerà il segreto della città "modello" No.6...

"No.6" è un anime che ho apprezzato moltissimo. La trama è costruita e sviluppata bene nei suoi soli 11 episodi, se non fosse per alcuni dettagli non certo trascurabili <b>SPOILER</b>: per esempio le api assassine vengono messe decisamente in secondo piano durante la storia e riprese solo verso la fine <b>FINE SPOILER</b>. Essi sono forse il punto debole di questa serie. Un altro punto debole, che può essere anche considerato punto di forza, è l'inserimento dello shounen ai: per chi come me l'apprezza, amerà quest'opera, e rimarrà intenerito dalla storia d'amore; per chi non ama questo genere, invece, esso diverrà un fastidio, in quanto, essendo la trama molto bella, il fatto che i due ragazzi diventino più che amici potrebbe deludere. Ma se non vi infastidisce ve lo consiglio vivamente, perché vale la pena di vederlo. Il finale, è piuttosto deludente; d'altra parte, da un anime di soli 11 episodi non si ci può aspettare altro. Rimangono tantissimi dettagli in sospeso, seppure quello di "No.6" rimanga un bel finale - ho pianto comunque, era ovvio. Non voglio cadere in inutili spoiler, ma se vedrete la serie capirete.

I personaggi sono ben caratterizzati, diciamo che ogni personaggio ha un suo ruolo importante nella storia, anche se a mio parere Nezumi è un po' difficile da comprendere, ma va bene così, ciò enfatizza il lato misterioso del personaggio. Nonostante i difetti io ho amato tantissimo la serie, ed essi non mi hanno certo impedito di apprezzarla.
La grafica è davvero ottima, così come le musiche, specialmente l'ending, "Rokutousei no yoru", di Aimer, davvero bellissima. Vi consiglio di ascoltarla per intero, dura più di cinque minuti e mezzo.
Penso che questa serie sia davvero da vedere, perché a mio parere ne vale assolutamente la pena. Mi ha preso tantissimo con i suoi colpi di scena, mi ha intenerito, mi ha emozionato.
Il mio voto finale è 9. Avrei voluto dare 10, ma rivedendo i difetti, mi rendo conto che sarebbe un po' eccessivo, in più devo imparare a diventare più severa con i voti. Spero abbiate apprezzato la mia recensione, grazie della lettura, e buona visione.

Arashi84

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
Anno 2013: Shion è un dodicenne, particolarmente intelligente e dotato, che vive all'interno di una città chiamata "No.6".
Le sue giornate sembrano scorrere tranquille, serene e prive di particolari emozioni finché il giovane non si trova ad aiutare un suo coetaneo di nome Nezumi ("topo") intento a sfuggire agli agenti della Pubblica Sicurezza. L'aver dato asilo a un fuggiasco fa sì che Shion venga cacciato da Cronos, il quartiere elitario della città, e relegato a Lost Town.
Qualche anno dopo, in seguito a un incidente che lo vede coinvolto in prima persona, Shion si ricongiunge a Nezumi e i due si ritrovano così a vivere insieme nei bassifondi siti oltre le mura di cinta che separano No.6, "la città sacra", dal resto del mondo. Shion viene quindi a conoscenza dei terribili segreti che si celano dietro l'apparente perfezione della sua città natale.

A livello tecnico l'anime è molto buono, i disegni e le animazioni sono di ottima fattura, stesso dicasi per le musiche.
La narrazione è scorrevole, gli episodi si susseguono senza intoppi, aggiungendo di volta in volta nuovi elementi riguardanti le cospirazioni del governo di No.6 e i due protagonisti (Nezumi in particolare), i quali, a poco a poco, approfondiscono sempre più il loro rapporto anche in direzione romantica e affettiva.
A mio dire l'elemento più interessante di questa storia, al di là degli intrighi e delle cospirazioni, è sicuramente la presa di coscienza di Shion del mondo che esiste al di fuori della sua città, un luogo crudele e difficile, in cui la disperazione e la forza fisica sono il motore propulsivo delle azioni di ogni persona. Lui che ha sempre vissuto in un ambiente sicuro e confortevole, in balìa di emozioni sterili e potremmo dire "anestetizzate", scopre il vero se stesso e le mille sensazioni, positive e non, che come essere umano è in grado di provare. Allo stesso tempo anche Nezumi cambia; travolto dalla tenerezza e dall'ottimismo fin troppo ingenuo di Shion, apre il suo cuore a colui che anni prima lo aveva salvato da morte certa, donandogli la speranza e la forza di continuare a vivere.

Purtroppo l'anime copre solo tre dei nove romanzi da cui la storia è tratta, offrendo quindi un finale incompleto e fin troppo frettoloso, forse eccessivamente drastico e crudele, ma che per i miei gusti è stato comunque soddisfacente ed emozionante. Ciò non toglie che io speri fortemente in una seconda serie che prenda in esame i romanzi restanti.
Personalmente ritengo che la bellezza di quest'anime stia negli ideali di Shion, in quella sua determinazione ad abbattere i muri, ideali e non, che separano le cose e le persone, ed è questo un simbolismo di cui troviamo riscontro proprio nel finale.
Mi riesce difficile dare un voto a "No.6", perché nonostante i suoi difettucci, riassumibili soprattutto nel finale, è un anime che ha saputo incuriosirmi, coinvolgermi ed emozionarmi. Forse i temi quali il confronto tra la città avida e malvagia e la purezza della natura, o le cospirazioni dei potenti alle spalle del popolo possono sembrare non originalissimi, ma ritengo che siano argomenti sui quali, soprattutto al giorno d'oggi, dovremmo fermarci più spesso a riflettere.


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Key-Tsu

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
Leggendo la trama per puro caso mi ha subito ispirato tantissimo, quest'anime.
La storia parla di Shion, un ragazzino di 12 anni che vive in un posto chiamato "No.6", ambientato in una specie di 2013. Proprio il giorno del suo compleanno entra nella sua stanza un ragazzino della sua stessa età di nome Nezumi, che in giapponese significa "topo" - questo è un particolare abbastanza rilevante per la storia - che in pratica è un evaso da un "centro di sicurezza" e, dato che questo è ferito, decide di aiutarlo. Catturato dall'Ufficio di Sicurezza Pubblica, Shion viene espulso da Cronos e mandato a Lost Town. Dopo 4 anni un misterioso incidente porta Shion a scoprire il segreto di No.6.

Da subito l'anime mi ha preso moltissimo e devo dire che questa volta la Bones mi ha stupito parecchio in quanto ha seguito più o meno la storia del manga in modo quasi lineare - invece solitamente sconvolge tutta la trama.
Sia la storia sia la fattura dell'anime mi hanno molto affascinata, l'unica cosa che mi dispiace è il fatto che le api siano state messe in secondo piano per poi essere riprese solo alla fine. Anche la fine un po' mi ha lasciata delusa, penso che sarebbe venuta meglio con un finale tragico.
Però "No.6" rimane comunque un bellissimo anime, anche con lo shounen-ai di mezzo, che, secondo me, è stato reso un po' male, nel manga è stato trattato meglio.
In complesso il mio voto è 9 perché reputo "No.6" un anime bellissimo, ma secondo me si poteva fare ancora meglio, ovvero seguire per filo e per segno il manga.


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felixthevip

Episodi visti: 11/11 --- Voto 6
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

"No.6" è un anime stupendo o un'enorme patacca?
Vedendolo dalla prima puntata fino all'ultima, non si può far altro che domandarsi se si sia stato un bene iniziarlo a vedere o no e poi dopo alcune interminabili puntate potresti pensare: "Ma cavolo, è uno yaoi?"
La grafica a mio avviso è bellissima, non lo si può negare, vale almeno un 8-10. Musiche ed effetti hanno lo stesso voto. Ma la storia? Questo è un dilemma che ci porteremo a lungo dietro, povere persone che invogliate dal titolo e dall'introduzione si sono imbarcate in quest'avventura/disavventura.
La serie ha una storia altalenante tra momenti tragici a momenti assai tranquilli, ma allo stesso tempo pieni di tenerezza e di tristezza che ti lasciano non poche volte con l'amaro in bocca, poiché il titolo si sarebbe potuto meritare un 10 pieno, ma per me un 6 è fin troppo. La storia è ambientata in un prossimo futuro, sembra quasi sul punto di portarci in un'avventura incredibile e allo stesso tempo ricca di crudeltà verso la gente più sfortunata o troppo "orgogliosa" da lasciarsi propinare idee che si pongono contro il "No.6", ma ci ha portato soltanto ad arenarci nelle fantasie sconclusionate di una produzione povera di budget per avere terminato la serie troppo presto.

Il finale, mi chiederete, vi racconto com'è stato? Beh, ho visto molti commenti e devo dire che o sono stato l'unico a vedere il finale o ho visto un altro anime con lo stesso nome, perché se francamente un finale in cui tanta, tantissima, forse troppa, gente ha perso la vita inutilmente, molti personaggi sono scomparsi chissà dove, una madre che corre alla ricerca del figlio che non se ne frega proprio di lei, una povera ragazza a cui muore la nonna (ultima parente rimasta) e che per aver amato il protagonista (pure gay) si è ritrovata sequestrata e usata per esperimenti vari e alla fine sparire nel nulla dopo aver salvato la vita al ragazzo vi sembra giusto? Mah, e i protagonisti mi chiederete, almeno si sono messi insieme? No! Beh, per molti questo è stato uno splendido finale, almeno possiamo consolarci con il fatto che il famoso muro di cinta è stato distrutto, no?
Devo dire che, a mente lucida e riflettendoci per molto tempo, scusate il termine, ma per me "No.6" è stato un fallimento.
In conclusione il finale è stato buono, ma alla fine alquanto deludente, spererei in un sequel, ma so già che finirebbe solo per affossare ancora di più la storia.