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solista

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
Chi, vedendo le varie serie tipo “Power Rangers”, “Kamen Raider” et similia (serie molto numerose e prolifiche in Giappone), non si è mai chiesto: “I soldati/minion da dove vengono? I mostri come vengono creati?” Ebbene, “Miss Kuroitsu From The Monster Development Department” (in originale “Kaijin Kaihatsubu no Kuroitsu-san”) risponde a queste domande e tante altre!

La serie narra le vicende di Kuroitsu, ricercatrice e scienziata alle dipendenze di un’organizzazione malvagia il cui scopo è la conquista del mondo; il suo ruolo nella malefica azienda (la Agastia) è lo sviluppo dei mostri da mandare contro l’eroe locale Blader, la Lama Divina. Kuroitsu si trova quindi a sviluppare mostri, dovendo rientrare nel budget (sempre ristretto), nei tempi di consegna e nella burocrazia aziendale.

L’anime è carino e si lascia seguire facilmente, se non si hanno troppe pretese, prende in giro il genere da cui prende spunto (supereroi, maghette, etc.) e al contempo fa delle lucide osservazioni sul mondo del lavoro: orari, sfruttamento del personale e quant’altro.
Accanto alla storia principale ve ne è una parallela: quella di Mizuki, lavoratrice interinale per i lavori da “minion” delle varie organizzazioni malvagie sparse per il Paese e sempre destinata a prenderle (come da copione di ogni serie del genere).
Forse vi sono troppi personaggi appena abbozzati (soprattutto fra i dirigenti) e la serie va poco oltre al “mostro della settimana”, anche se, più che essere il mostro da sconfiggere, è il mostro da creare, educare e coccolare, e da seguire nei suoi problemi; di contro, vi sono altri personaggi ben approfonditi, come il “povero Wolf”, nato come arma da guerra maschile e costretto per ragioni di “kawaii” della capa di Agastia ad essere in un corpo femminile, trattato più come mascotte e aiuto a Kuroitsu che come “guerriero”.

Le animazioni sono nella norma, senza infamia e senza lode, mentre il design dei personaggi personalmente l’ho trovato piacevole, come ho trovato piacevoli l’opening e le ending.
Una curiosità: all’inizio di ogni episodio vi è una voce narrante che descrive l’eterna battaglia fra il bene e il male, e il fatto che dietro vi è anche altro. Questa voce, diversa in ogni episodio, appartiene di volta in volta agli attori che hanno impersonato i vari super eroi “locali” delle serie televisive. Altra curiosità: anche i vari eroi contro i quali si scontra la povera Mizuki sono “reali” (nel senso che hanno la loro serie televisiva live action).

L’anime è abbastanza divertente e nel complesso originale per alcuni aspetti; sicuramente è stato prodotto di meglio, ma in ogni caso si porta a casa un buon 7,5.