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Toshi92

Episodi visti: 13/13 --- Voto 5
"The Fruit of Grisaia" parla di un giovane ragazzo che già alla sua età è una sorta di spia/assassino che desidera condurre una normale vita scolastica, perciò si iscrive in una scuola dove oltre a lui sono presenti solo altre 5 studentesse. Ognuna di queste 5 ragazze ha un passato traumatico che durante la serie verrà a galla e il nostro protagonista cercherà di aiutarle a superarlo.

"The Fruit of Grisaia" è tratto da una visual novel e non fa nulla per nascondere questa sua derivazione videoludica, dalla struttura degli episodi, dove il protagonista avrà a che fare con i problemi delle ragazze una alla volta, all'ambientazione particolarmente scarna e monotona. Principalmente vedremo questa enorme scuola vuota, con le sue aule, il suo giardino, il suo dormitorio, che danno quasi la sensazione sia isolata dal mondo e che non ci sia nessun'altro nel raggio di chilometri (non è così).

L'anime vorrebbe toccare tematiche molto importanti, quali la depressione, il bullismo, l'invidia sociale, l'autoaffermazione di sé in un mondo che ha già scelto il tuo posto nella società. Il vero problema è che tutte le storie delle ragazze sono estremamente drammatiche e complesse, così da risultare inverosimili se non addirittura ridicole e grottesche. E il nostro integerrimo protagonista per aiutarle troverà le soluzioni più fantasiose e teatrali che servono a sottolineare quanto lui sia figo e un bravo ragazzo. Protagonista che, per sottolineare il suo carattere duro di ragazzo cresciuto fino alla tenera età per essere un agente segreto, sarà per tutto il tempo inespressivo e monocorde da renderlo alla lunga noioso e ripetitivo. Non deve essere stato molto difficile per il suo doppiatore dargli voce.
Sulle 5 ragazze c'è poco da dire, se non che sicuramente dopo gli episodi a loro dedicate avrebbe sicuramente giovato alla serie un loro cambiamento, seppur minimo, di carattere, di personalità, invece che tornare ad essere le solite macchiette.

L'unico vero pregio di questo anime è che dura solo 13 episodi, sempre se uno si voglia fermare alla prima stagione.


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xAnnAx

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
"The Fruit of Grisaia" è un'opera uscita nel 2014 e deriva dalla corrispettiva Visual Novel. Guardando questa serie ci si accorge come non vi sia una vera e propria trama in quanto durante gli episodi, grazie a diversi archi narrativi, si tende ad approfondire un personaggio alla volta. Il protagonista è Yuuji Kazami, un nuovo studente della Mihana Academy; lui e solo altre cinque ragazze costituiscono il corpo studentesco di questa scuola.

Man mano, queste ragazze, si conoscono sempre meglio e si nota come tutte siano accomunate da un passato particolare e, per certi versi, traumatico.
Le storie di tutte sono davvero particolari ed interessanti, però, alcune di esse, sono narrate troppo velocemente facendo perdere quella curiosità istauratasi nello spettatore. Oltre a ciò si aggiunge il fatto che spesso vi sono situazioni assurde e troppo forzate che, ovviamente, non aiutano a ben sviluppare la serie. Infatti, fin troppe volte, mi sono chiesta cosa stessi guardando dato che in parecchie occasioni i personaggi agiscono senza ragionare un minimo.
Durante ogni arco narrativo si va in contro ad alcuni tra i loro problemi passati e, volta per volta, Yuuji aiuterà la ragazza in questione.

Nonostante vengano approfondite, non si ha un quadro completamente chiaro di ognuna di loro, ma non lo si ha nemmeno del protagonista. Quel poco che si conosce di lui è dato da piccoli flashback o racconti durante i diversi archi.
Di certo non si può affermare che vi sia qualcuno di normale in questa scuola, insegnante compresa, ma in generale tutti i personaggi risultano essere particolari e, in alcuni casi, velati di mistero.
Comparto tecnico buono: i disegni sono belli, così come i colori utilizzati, mentre le animazioni non sempre sono perfette. Opening, ending ed OST accettabili, ma nulla di speciale.

Si tratta di una serie abbastanza leggera da guardare che tratta temi delicati, quali il suicidio, senza sfociare in qualcosa di pesante o noioso. Ovviamente ha parecchi difetti, ma nel complesso è accettabile e divertente. Spero solo che il protagonista sia approfondito nei sequel di questa serie...

Voto: 7/10


 0
Kotaibushi

Episodi visti: 13/13 --- Voto 6,5
Inizialmente quest'anime non mi aveva colpito per nulla, anzi i primi tre/quattro episodi li avevo trovati pessimi, ma di lì in poi la serie si è decisamente risollevata, rendendo la visione assolutamente molto più godibile e interessante rispetto a prima.

Pur non essendoci una vera e propria trama, la serie riesce a mantenersi sempre su un medio-buon livello, solamente grazie all'introspezione focalizzata sul passato dei vari personaggi, anche se in alcuni momenti incappa in situazioni un po' troppo surreali ed esagerate, ma comunque riesce a farsi apprezzare, almeno personalmente, anche che così poco materiale.
I personaggi li reputo positivi, nulla di incredibile, ma comunque rientrano benissimo nei propri ruoli, e per una volta non restano le solite macchiette stereotipate, ma personaggi ben definiti.

Ho letto diversi pareri discordanti su quest'opera, e per quanto mi riguarda, la reputo sicuramente più che sufficiente, nonostante abbia diversi problemi evidenti, riesce comunque ad essere una piacevole storia con diversi spunti interessanti.
Voto finale: 6,5


 2
Ecchi guy

Episodi visti: 13/13 --- Voto 5,5
Semplicemente, non c'è abbastanza tempo nella serie anime. Il tempo necessario per la dovuta caratterizzazione dei personaggi, per presentare le loro vicende in maniera appropriata.
Questo anime ha le sue radici in una visual novel, ed è sempre stato un problema adattare come si deve una visual novel in serie anime. Questo perché le visual novel si suppone vengano rigiocate più volte, si diramano in svariati percorsi narrativi tutti 'canon', ma talvolta persino contrastanti fra loro. E ogni percorso presenta un punto di vista alternativo, una dimensione parallela in cui si svolgono eventi differenti. Riuscire a riunire tutto questo in una sola trama finisce col tagliare fuori molto materiale. Tuttavia, il concetto base rimane.
"Grisaia no Kajitsu" è quello che verrebbe comunemente definito un anime di "decostruzione". Presenta tutti gli elementi classici delle serie harem, per poi rivoltarli come calzini. C'è una storia dietro ogni apparente stereotipo, storie anche molto pesanti. E le relazioni con ogni ragazza, ma anche riguardo il protagonista Yuuji, portano ad esplorare tematiche inaspettate e talvolta crudeli, che possono arrivare al cannibalismo e al suicidio.
Il problema è che, come già detto, tutto si riduce a un collage caotico che non permette di esplorare a fondo tutte queste sfaccettature. In estrema sintesi: passate alla visual novel. Molto meglio.


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Nagisa98

Episodi visti: 13/13 --- Voto 4,5
“Grisaia no Kajitsu” (conosciuto anche con il titolo “Le Fruit de la Grisaia”) è un anime prodotto nel 2014 dallo studio 8-Bit. L’opera, basata sull’omonima visual novel sviluppata da Frontwing, si compone di tredici episodi, a cui si aggiungono sei special della durata di tre minuti circa.

La storia vede come protagonista Yuuji Kazami, un ragazzo dal passato oscuro che desidera trascorrere una vita da normale studente all’interno di una normale scuola. Egli si iscrive così all’accademia Mihana: l’istituto, in realtà, accoglie solo altre cinque ragazze che, in un modo o nell’altro, sembrano avere qualcosa da nascondere.

Dopo aver visto ed apprezzato "Clannad", quando mi trovo dinanzi ad opere tratte da visual novel comincio a nutrire forti aspettative: esse, infatti, proprio per la struttura del prodotto a cui sono ispirate, dovrebbero garantire un certo approfondimento di tutti i personaggi coinvolti. Tuttavia, queste mie speranze vengono spesso disattese, e “Grisaia no Kajitsu” non fa eccezione.
Innanzitutto, c’è da fare un piccolo appunto che, per una serie di motivi, non può tradursi in una critica vera e propria. Come già detto, l’anime si concentra sulla presentazione delle varie ragazze e sul racconto del loro passato: bisogna dire, però, che una trama portante, che costituisca il filo logico di tutta la serie, non viene minimamente affrontata. Pare, comunque, che gli sviluppi fondamentali saranno trattati nelle stagioni successive: proprio per questo, fornire un giudizio complessivo in merito è ancora prematuro.

Esaminando invece ciò a cui abbiamo assistito nella serie in questione, si nota subito una pessima gestione degli episodi. Anche per chi, come me, non ha giocato alla visual novel, è lampante che una manciata di puntate in più non avrebbe fatto tanto male. Dopo una breve introduzione, fatta perlopiù di fanservice e gag di dubbio gusto, si passa finalmente alla conoscenza di tutte le eroine. Peccato, però, che ad ogni ragazza siano dedicati giusto uno o due episodi, nei quali viene compressa un’intera route. Il risultato è un racconto troppo veloce e superficiale, che fornisce solo un abbozzo generale di fatti che avrebbero meritato più spazio. Tuttavia, anche quando quest’ultimo è presente (si veda l’arco di Amane, a cui sono dedicate quattro puntate), non si può certo dire che il contenuto sia eccelso. Assurdità e cavolate varie, spesso ai limiti dell’estremo, si susseguono infatti una dopo l’altra. In rari casi gli autori hanno cercato di offrire un ritratto crudo, reale e spietato di determinate situazioni: purtroppo hanno calcato un tantino la mano, dando origine a eventi troppo tragici che cercano palesemente di colpire e commuovere lo spettatore (e in cui la logica va dunque a farsi benedire).

Per i motivi sopraccitati, non ci si può certo aspettare una caratterizzazione dei personaggi coi fiocchi. Quest’ultima, infatti, oltre ad essere trattata in maniera approssimativa, non possiede un briciolo di originalità: tutte le nostre eroine rappresentano i soliti stereotipi triti e ritriti. Per fare un esempio, abbiamo Makina, la loli dal visetto e dal timbro di voce “kawaii”; Sachi, la maid la cui storia è copiata pari pari dalla route di Kotomi di “Clannad”; Yumiko, la ragazza diffidente che con il suo prezioso taglierino ricorda tanto Senjougahara di “Bakemonogatari”. Per quanto riguarda Yuuji, si può considerare il meno fastidioso di tutta la combriccola (anche se la vena umoristica, che è il tratto distintivo di tutti i protagonisti delle visual novel, stride non poco con il suo carattere serio e distaccato).

Passiamo al lato tecnico. Il character design è curato da Akio Watanabe, che, come si sarà notato, ha lavorato anche alle Monogatari series. La qualità non è eccezionale ma nella media, e lo stesso discorso vale per animazioni e sfondi. Orecchiabili le OST, così come la prima opening e le ultime due ending.

In conclusione, “Grisaia no Kajitsu” è stata una completa delusione. Personaggi stereotipati, situazioni assurde o troppo tragiche, ritmi esageratamente veloci e una cattiva gestione degli episodi sono i difetti che ne decretano la bocciatura. Si spera che le serie seguenti possano, perlomeno, ovviare alle questioni irrisolte qui presenti. Voto: 4 e mezzo.


 2
Kruyzen

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
Piccola premessa: il voto che mi sentirei di dare a questo anime è più un 6.5 che un 7, ma siccome i mezzi voti non sono possibili, ci tenevo a precisare comunque questa piccolezza.
Detto questo, posso iniziare con la mia recensione.
Bene, "Grisaia no Kajitsu" si presenta sin da subito come un anime da non prendersi troppo sul serio, infatti, anche andando avanti con la visione delle puntate, questa concezione non cambia più di tanto, lasciando spazio a un buon numero di scene di completo fanservice e di scene alquanto discutibili. Ma, allora, perché un voto quasi discreto come 6.5?
Bé, perché, nonostante il forse eccessivo fanservice sopracitato (che personalmente non mi dispiace se contestualizzato... Ma, appunto, contestualizzato qui non si può utilizzare come termine), è riuscito come anime a portarmi alla fine della prima stagione e a farmi finire anche la seconda. Infatti, "Grisaia no Kajitsu", superato lo scoglio delle prime puntate, inizia a presentare degli archi narrativi incentrati sui vari passati delle protagoniste, che non sono per niente male e che mi hanno fatto interessare abbastanza da continuarne la visione.
La cosa che mi fa storcere il naso, però, è quel senso di frettolosità tipico di certi anime, che tendono, per chissà quale ragione, a tirare via la caratterizzazione dei personaggi... Infatti, i personaggi femminili di questo anime sono a mio avviso poco caratterizzati, anche se un vago tentativo c'è stato: gli archi narrativi dei vari passati delle ragazze sono molto corti, alcuni durano un solo episodio, e ciò non può che far abbassare la mia opinione complessiva per questo anime.
Dunque, tirando le somme, "Grisaia no Kajitsu" è un'anime leggero, dalla facile visione e consigliabile a tutti coloro che sono in cerca di qualcosa di non troppo pesante, e della cui visione non mi sono pentito.
Consigliato.


 0
Laguna84

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
Grisaja no Kajitsu è un adattamento anime dell'omonima Visual Novel. Se fosse possibile, consiglierei di provare prima la visual novel e poi guardare l'anime, come una sorta di Extra del gioco.

Trama
Yuuji Kazami è un adolescente dal passato oscuro che viene trasferito alla Mihana Academy per merito di una vecchia conoscenza, Chizuru Tachibana, che è anche preside della scuola. L'istituto è una sorta di collegio per ragazzi con problemi psicologici, che hanno difficoltà a rapportarsi con gli altri. Primo studente maschio della scuola cerca subito di fare amicizia con le altre cinque studentesse, cercando nel contempo di tenerle all'oscuro del suo "lavoro part-time".

Differenze con la visual novel
Il gioco mi ha richiesto più di una settimana per il pieno completamento; da questo si può facilmente intuire che è praticamente impossibile concentrare il tutto in una serie di 13 episodi. Questi ultimi appagliono frammentati e troppo sintetici, tanto che spesso lo spettatore rimane insoddisfatto per mancanza di dettagli e approfondimenti.
Il gioco prevede inoltre cinque route totalmente indipendenti tra loro. Nell'anime queste "strade" vengono modificate per permettere la continuità della trama.
Per finire, la visual novel presenta contenuti erotici e sessuali che fortunatamente non sono presenti nell'anime. Presenta comunque dei contenuti Ecchi.

Grafica
I disegni sono identici a quelli del gioco, con l'ovvia differenza che in questo caso sono animati. Sono belli e molto dettagliati. Purtroppo c'è una certa carenza di miniature dei personaggi (molto usata nel gioco).

Sonoro
Il doppiaggio è ottimo e la colonna sonora molto piacevole. Belle sia l'opening che l'ending ma anche i brani di sottofondo sono piacevoli.

Commento finale
Sono rimasto un po' amareggiato dal fatto che gli episodi siano praticamente ridotti all'osso. Nel gioco ci sono molte scene divertenti che non sono state inserite nell'anime. Questa è la principale ragione per cui non posso dare un voto maggiore di 7. Ho però apprezzato l'adeguamento della trama e il concatenamento delle varie route, per non parlare del finale che è molto diverso da quelli del gioco. Ribadisco il mio consiglio: provate anche il gioco.


 2
npepataecozz

Episodi visti: 13/13 --- Voto 5
Provo sempre un certo dispiacere quando mi ritrovo ad assegnare un'insufficienza a titoli come questo "Grisaia no Kajitsu" perchè si nota, e va comunque apprezzato, lo sforzo dell'autore di creare un anime in cui i personaggi non sono delle semplici comparse che si dimenticheranno dopo poche ore perchè uguali a milioni di altri già visti altrove, ma sono, invece, caratterizzati partendo dal presupposto che ognuno di essi ha una propria storia da raccontare ed un passato che influenza pesantemente il presente e dal quale non si può prescindere. Quello di approfondire la natura dei personaggi non è esattamente una prerogativa dell'anime medio, che racconta solo il minimo indispensabile, anche perchè in genere il background dei vari attori è piuttosto standardizzato e si finirebbe solo per ripetere all'infinito la solita storiella. Quindi, indipendentemente dalla mia valutazione finale credo sia doveroso rivolgere un plauso a chi almeno ci ha provato a creare qualcosa di un pò diverso. Fallendo in gran parte, però.

"Grisaia no Kajitsu" racconta le vicende di Yuuji Kazami, enigmatico nuovo studente della Mihana Academy che sembra nascondere un passato da militare. Questa scuola conta però, solo sei membri: oltre a Yuuji, infatti sono presenti solo cinque ragazze. Questo perchè la Mihana Academy ospita soltanto studenti "particolari", che per motivi vari non possono frequentare un normale liceo. Diviso in archi, l'anime racconta la storia delle cinque ragazze che, di volta in volta, verranno aiutate da Yuuji a risolvere i loro problemi.
Letto in questo modo sembrerebbe che "Grisaia no Kajitsu" si ispiri al famoso trio di anime della Key ("Kanon", "Clannad", "Air") che si basava su una simile struttura ad archi; e per gran parte dell'anime ho pensato che lo scopo dell'autore fosse proprio quello di creare un prodotto simile a quelli sopra menzionati. Se da un lato quest'impressione non può essere esclusa completamente, col passare degli episodi si capisce che in realtà l'intenzione dell'autore è di usare questi tredici episodi solo per presentare i personaggi per poi dedicarsi successivamente (probabilmente in una seconda serie) allo svolgimento degli eventi che li coinvolgeranno.
Fin qui tutto bene, l'idea è decisamente apprezzabile. Il problema è che le storie delle ragazze sono piene di esagerazioni e seguono un andamento troppo illogico per essere anche credibili. Non si tratta dei soliti piccoli elementi che potrebbero essere tranquillamente trascurati ma di elementi che sono proprio alla base dei vari racconti e che quindi minano alla base la plausibilità di ogni singolo racconto. Potrei fare molti esempi in proposito; sono, però, costretto ad astenermi per non cadere nello spoiler. Il risultato è una perdita di godibilità delle varie storie, ed un certo fastidio verso la superficialità con cui si sviluppano molte parti della trama.
Altro elemento poco gradito è la diversa lunghezza dei vari archi che compongono i tredici episodi: ne risulta una maggiore attenzione per delle ragazze rispetto alle altre e ciò alla lunga è un pò fastidioso, specie per chi voleva saperne di più in merito ad una ragazza piuttosto che di un'altra.

In definitiva "Grisaia no Kajitsu" è un anime che nasce con un certo potenziale ma che non lo sviluppa a dovere a causa di una mancata attenzione nella cura dei dettagli. Credo che vedrò anche la seconda serie quando sarà disponibile perchè credo ancora nella possibilità di creare qualcosa di buono partendo da queste basi; per il momento, però, il mio giudizio è moderatamente negativo.


 2
Delandur

Episodi visti: 13/13 --- Voto 5
Mi sono approcciato alla visione di "Grisai no Kajitsu" con molto entusiasmo, perché appartiene a quasi tutte le categorie che preferisco in un'opera. Harem, scolastico, sentimentale e psicologico sono tra i miei generi preferiti e forse per questo, anche se non è un titolo da buttare nel cestino, alla fine della visione non ho potuto fare a meno di provare una notevole delusione, per questo titolo, dal quale mi aspettavo di più.

La trama ruota intorno a Yuuji Kazami, un ragazzo che si inscrive ad una scuola superiore particolare. Infatti, oltre lui, ci sono solo altre 5 ragazze, ognuna delle quali con un passato particolare ed una personalità inusuale. Scopriremo la storia ed il carattere delle protagoniste in questione nel corso di 5 differenti archi narrativi, ognuno dei quali incentrato su una di loro rispettivamente: Michiru, Yumiko, Saki, Makina ed Amane.

L'incipit non rappresenta nulla di nuovo; è uno come un altro che semplicemente introduce le varie storie delle ragazze, fin qui tutto normale, il problema sorge nell'organizzazione dei tempi delle varie storie.
L'anime si compone di tredici puntate suddivise in questo modo:
- 3 introduttive
- 2 sull'arco narrativo di Michiru
- 1 sull'arco narrativo di Yumiko
- 1 sull'arco narrativo di Saki
- 2 sull'arco narrativo di Makina
- 3 sull'arco narrativo di Amane
e un'ultima puntata "conclusiva" che poteva tranquillamente non esistere, perché, senza mezzi termini, mi ha fatto schifo.
Ora, non ci vuole un genio a capire che la gestione delle puntate non è del tutto corretta... Dedicare una puntata a un arco narrativo è davvero troppo poco, in particolare per Yumiko che era in assoluto il personaggio che mi interessava di più! E se ve lo state chiedendo, sì, sono alterato dal fatto che abbiano liquidato il personaggio da me ritenuto migliore in una puntata. Non puoi gestire tredici puntate in questo modo, tre introduttive, una finale e nove per ben cinque archi narrativi! Di cui uno di tre puntate. E' ovvio che alcuni finiranno trascurati. Per quanto mi riguarda avrebbero fatto meglio a fare una serie un po' più lunga che però non trascurasse nessuno.

Dopo questo piccolo "sfogo" (che però davvero mi ha rovinato la visione del titolo e di conseguenza inciso molto nel voto finale), parliamo un po' dei personaggi.
Yuuji è un protagonista che in teoria dovrebbe risultare forte, carismatico e trainante per la serie. Purtroppo invece quello in cui manca è proprio il carisma. Non sono mai riuscito ad affezionarmi a lui o considerarlo un personaggio "interessante". Il discorso per le ragazze è molto diverso invece: hanno tutte un design interessante (tranne Makina) e una storia, che se anche estremizzata, potrebbe anche essere interessante, ma, non per tornare a coppe, i troppo brevi archi narrativi non ci permettono di apprezzarle a pieno.

Il comparto tecnico è molto valido, soprattutto dal punto di vista grafico. Non si può criticarlo da quel punto di vista, è impeccabile.

Per concludere, personalmente non lo consiglio, mi ha lasciato profondamente deluso.


 2
Eversor

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7,5
Esistono alcuni tipi di anime che, nonostante la falsa partenza, riescono a riprendersi con il proseguo delle puntate, affermandosi come opere complete. Questo è il caso di "Grisaia no Kajitsu", incominciato quasi per caso dal sottoscritto. All'inizio, lo ammetto, non mi intrigava moltissimo, ma con il passare dei minuti si è fatto sempre più interessante, i personaggi hanno assunto lentamente le loro vere sembianze e ogni indecisione si è dissolta come neve al sole.
Uscito nella stagione autunno-inverno 2014, è composto da tredici episodi e può essere inquadrato come anime harem scolastico, dai tratti fortemente drammatici e psicologici. Una buona miscela tra piccole scenette divertenti e momenti molto più commoventi e riflessivi.

L'atmosfera è delle più strane possibili: Yuuji Kazami, un giovane avvenente, ha deciso di trasferirsi in una scuola normale, così da poter assaporare il piacere di una vita uguale a quella di tutti gli altri ragazzi. Che lui non sia normale si capisce fin da subito, appartiene a una strana organizzazione e si comporta come un soldato scelto. Tuttavia apparirà altrettanto chiaro che neanche la scuola in questione può essere classificata come assolutamente normale. 6 studenti in tutto (compreso lui), una sola insegnante, che è anche la preside, e un arredamento di tutto rispetto, che la renderebbero una delle strutture più avanzate nell'ambito scolastico. Peccato che possa essere apprezzata soltanto da una manciata di ragazzi, anzi, meglio dire ragazze, visto che, a parte Yuuji, tutte le altre sono fanciulle.
Le giornate passano piuttosto piacevolmente, in una sorta di bolla incantata che rende la situazione ancora più bizzarra. Yuuji sembra fare subito amicizia con le altre, con la sola eccezione della scontrosa Yumiko Sasaki; apprende man mano le abitudine delle sue compagne di classe e riesce ad apprezzarle come meglio gli è possibile.
Peccato che, con il passare delle puntate, la vera natura di quella scuola incomincia a farsi sentire sempre di più e Yuuji dovrà fare i conti con varie sietuazioni problematiche. Ogni fanciulla nasconde un segreto, qualcosa che, in un modo o nell'altro, l'ha trasformata. Ora Yuuji le aiuterà a rispolverare questi antichi incubi, aiutandole a superarli... Ce la farà?

Partiamo subito dai personaggi, visto che, secondo me, sono proprio loro a costituire la portata prncipale di quest'anime. Un gruppo di cinque ragazze e un ragazzo (classico spirito harem), dove irrimediabilmente quest'ultimo troverà un legame differente con ognuna di loro. Questa volta però, a differenza di molte altre serie harem, il protagonista meriterebbe veramente le attenzioni che riceve; non solo è affasciante (essendo maschio, lo dico senza obiettivi reconditi, se non un mero apprezzamento fisico), ma mostra anche un carattere degno di nota. Tenebroso e dal cuore di ghiaccio, apparentemente. Nasconde un segreto, ma, d'altronde, tutti in quella scuola sembrano celare qualcosa nei loro cuori.
Per quanto riguarda le fanciulle, bisogna dire che non vengono risparmiati i cliché, ma allo stesso tempo si cerca di creare una sorta di personalizzazione, che porta le varie fanciulle fuori dai classici binari preimpostati. La tsundere che in realtà non è tsundere, la ragazza energica e vivace, che trattiene invece un dolore mostruoso. Insomma, non bisogna prendere le cose così come stanno, bensì analizzarle e assaporare il gusto dei cambiamenti.
Sorpresa e stupore: sono questi i due punti focali su cui si basa tutta la serie. Sebbene ci si possa aspettare alcuni sviluppi, questi saranno irrimediabilmente differenti da quelli che si erano immaginati; simili, ma non completamente uguale. E questa divergenza costituisce l'effetto sorpresa.

Tutto bene insomma? Non proprio, visto che devo ammettere a malincuore di non aver apprezzato fino in fondo la grafica. Sembra prendere spunto da "Bakemonogatari", ma dopo un'analisi più o meno attenta, ho dovuto discostarmi da quest'ipotesi di partenza. Ci si vuole avvicinare a quel modello, ma la SHAFT è ancora lontana da raggiungere.
Il doppiaggio è molto buono, così come le musiche (specialmente l'opening). Altra nota di merito per la regia, che in soli tredici episodi, è stata in grado di organizzare una storia complessa e complicata, che poteva tragicamente finire in un guazzabuglio indistinto di strani avvenimenti.

Il giudizio finale è certamente positivo e la somma tra pregi e difetti, verte a favore dei primi. Tra tutti, non posso che essere felice per come sono state trattate le varie ragazze e alla costruzione dei flashback. Di sicuro la mia preferita è Amane Sou. Yuuji non sembra minimamente interessato al gentil sesso, mentre Amane è l'esatto opposto: l'unica che mostra un interessamento concreto per il ragazzo e non solo un leggera cotta adolescenziale. Forza Amane!
Il finale è abbastanza emblematico, perché, a conti fatti, non conclude poi molto, anzi, sembra annunciare nuove ed entusiasmanti avventure. In effetti la casa produttrice ha già annunciato un progetto a lungo termine, che porterà alla trasposizione in anime delle altre due novel: Grisaia no Meikyuu ~Le Labyrinthe de La Grisaia e Grisaia no Rakuen ~Le Eden de La Grisaia. Aspetteremo...

Voto finale: 7 e mezzo


 4
Kida_10

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
"Grisaia no Kajitsu" è una serie di tredici episodi di durata canonica, tratta da un'omonima visual novel.

Il protagonista è Yuuji Kazami, un ragazzo che viene trasferito alla Mihana Academy, una scuola frequentata solamente da altre cinque studentesse; come è facilmente intuibile non sono studentesse normali, ognuna di esse infatti ha un passato burrascoso oppure è figlia di una famiglia importante con la quale ha non pochi problemi o, perchè no, è soggetta a qualche tipo di disturbo mentale. Anche Yuuji da parte sua non è quello che tutti noi potremmo definire uno studente "normale", vista la sua approfondita conoscenza militare e la misteriosa organizzazione per cui lavora come una specie di agente segreto.
Nel corso delle puntate sarà suo compito quello di aiutare le sue nuove compagne di classe a risolvere i problemi che da anni si portano dentro.

La trama non è del tutto originale, il protagonista maschile che aiuta tutte le ragazze che gli stanno intorno si è già visto, come anche le problemematiche di ognuna che verrano presentate. Come è solito fare in questi casi la trama è stata suddivisa in archi narrativi, ognuno dei quali tratta un personaggio in particolare; grande pecca di questa serie è proprio la suddivisione temporale di questi archi: troppo brevi! Alcuni, fra i più interessanti fra l'altro, durano solamente una puntata e venogno presentati in maniera superficiale e frettolosa. Le verie storie sono comunque abbastanza interessanti e coinvolgenti ma si poteva sicuramente fare un lavoro migliore e più approfondito.

I personaggi femminili sono molto stereotipati, e hanno poco tempo per farsi conoscere al meglio; unica eccezione è Amane, alla quale vengono dedicate più puntate e si rivela infine un personaggio dal carattere ben delineato e con un suo perchè alle spalle.
Il protagonista Yuuji è anch'esso ben caratterizzato e inizialmente avvolto da un alone di mistero che incuriosisce molto lo spettatore.

Tecnicamente tutto nella norma, niente di spettacolare per quanto riguarda la grafica e il character design ma tutto sommato accettabile; molto belle invece le OST sia quella iniziale che quella finale. La regia ha inizialmente abusato di troppo fan-service nelle prime due puntate ma poi si è data una regolata e infine non è risultato pesante nè eccessivo.

In conclusione una buona serie, con molti difetti di lieve entità che potevano tranquillamente essere evitati; la visione è piacevole e leggera, ma con alcuni momenti riflessivi. Consigliata la visione.


 1
irishman

Episodi visti: 13/13 --- Voto 6
Questo "Grisaia no Kajitsu", è una conversione da visual novel, i famosi videogiochi, o sarebbe più appropriato dire videoracconti, che tanto di moda vanno in Giappone.
Ho voluto fare subito questa precisazione perchè la sua origine, è in fin dei conti, una delle ragioni della mediocrità di questo titolo, che, tra l'altro, evita una valutazione ben peggiore soltanto perchè l'ultimo arco, quello dedicato ad Amane, pur non essendo originale (chi ha visto il film "Alive - Sopravvissuti", tratto da una storia vera, scoverà più di un richiamo) è decisamente avvincente e ben realizzato.
Ho citato poco fa il cosiddetto "arco di Amane"; si perchè, per chi non ne fosse a conoscenza, questo anime è strutturato con il sistema tipico delle visual novel, per cui all'interno della trama principale, nel gioco, e in questo caso nell'anime, si approfondisce la storia delle singole ragazze una per volta e l'arco successivo parte rigorosamente non prima che sia finito quello precedente.
Questa struttura si adatta ben poco al ritmo narrativo di una serie animata, frammentando il plot in modo piuttosto irritante e poco realistico e dando ai vari episodi una sorta di connotazione "stand alone" che alla fine non giova alla riuscita dell'amalgama del canovaccio. Con questa lunga premessa, si comprende quindi che alla fine, la trama principale è di fatto impalpabile, effimera, un pretesto anche piuttosto farraginoso e forzato e qui, senz'ombra di dubbio, risiede il primo grave difetto di questa produzione dello studio 8bit.
Ulteriore problema è il cast dei personaggi. Quelli femminili sono tutti piuttosto stereotipati, dalla loli, alla maid, alla tsundere e così via, e alla fine le ragazze danno tutte quante l'idea di essere tristemente prigioniere dei loro rispettivi archi, quasi tutti mediocri. Unica eccezione, approfondita in modo più dettagliato, è proprio la già citata Amane, che, forte della brillantissima e drammatica vicenda del suo arco, si presenta come personaggio ben tratteggiato. Dotato di un certo carisma anche il protagonista maschile, Yuuji, che, circondato da un alone di mistero nei primi episodi, si rivelerà essere un professionista dall'inusitata maestria, che non esiterà ad utilizzare per aiutare le sue compagne di scuola in difficoltà.
Altalenante è anche il comparto tecnico. Se i primi episodi sono davvero stupefacenti per qualità ed impatto grafico, nella parte centrale della serie si assiste ad un evidente decadimento, che viene in parte compensato nel finale, quando nuovamente si torna ad uno standard accettabile, anche se l'eccellenza dei primi due episodi non verrà nuovamente raggiunta. Aldilà di questa realizzazione dalla qualità singhiozzante, una costante sarà l'uso di una palette di colori vivaci e sgargianti, che si rivelerà adeguata all'ambiente costiero dove è situata la scuola dei protagonisti, o ai vari ambienti boschivi dove l'anime svilupperà gli episodi esterni all'edificio scolastico. Una parola, ahimè, nuovamente di pesante critica, va spesa anche per l'uso forsennato del fan service, che, specialmente nei primi episodi è presente in modo fastidiosamente costante, e che spesso e volentieri va a stonare con le tinte fosche e drammatiche delle vicende delle compagne di scuola di Yuuji. Nella norma la OST con sigle non particolarmente memorabili ed un accettabile campionario di accordi di accompagnamento.
Per concludere, siamo di fronte ad una serie di difficile valutazione, proprio perchè dalla narrazione così frammentaria. Forse sarebbe più appropriata una serie di recensioni per i singoli archi, che per l'opera nel suo complesso. Comunque sia, questo "Grisaia no Kajitsu" è un prodotto dalla qualità decisamente altalenante, e che gioca le sue carte strizzando l'occhio agli otaku più incalliti con un fanservice più che presente e con il bellissimo arco che, con molta astuzia, i ragazzi della 8bit hanno collocato alla fine di questa prima serie, riuscendo a generare un discreto hype per la prossima e annunciata seconda serie. Consigliato? "Ni", perchè gli episodi centrali sono sicuramente mediocri, ma i quattro episodi finali sono senz'ombra di dubbio piacevoli.


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_Protector_

Episodi visti: 13/13 --- Voto 6
"Grisaia no Kajitsu" è un anime all'insegna delle spiegazioni banali, approssimative e superficiali ai traumi delle ragazze e all'insegna del fanservice (presente attraverso inquadrature da sotto le gonne, seni rimbalzanti e scene ambigue come il movimento della testa all'altezza del pube del protagonista).
La tipologia dei personaggi è stereotipata fino al midollo: la tsundere, la svampita, la maid, la loli e così via... Inoltre definire questa cosa "scolastico" è un eresia, dato che di scene di quotidiana vita scolastica non ce ne sarà nemmeno l'ombra.
Già al termine del primo episodio si viene a scoprire, attraverso un bel colpo di scena che faceva ben sperare, che queste cinque studentesse hanno tutte qualcosa da nascondere e a seguito di ciò a turno ci verranno presentate le varie storie.
La prima l'ho trovata particolarmente confusa, dato che non sono stati in grado di rendere chiaro in modo immediato con quale delle due personalità della ragazza si ha a che fare. Inoltre per quel poco che viene raccontato sono stati utilizzati troppi episodi, al contrario del secondo arco narrativo (dedicato a Sasaki Yumiko) che era decisamente più interessante e al quale però viene dedicato un solo misero episodio, con la conseguenza di risultare tutto troppo affrettato. I combattimenti corpo a corpo presenti sembrano realizzati al rallentatore, di conseguenza appaiono fatti male. Per non fare spoiler dovrò rimanere molto sul vago per esprimere il mio disappunto sul fatto che verrà data una spiegazione lapidaria a quanto succede nelle fasi finali di questo episodio, senza però spiegare realmente nulla, dato che come abbiano fatto ad attuare questo stratagemma nel poco tempo a disposizione non è dato saperlo.
Terzo arco narrativo abbastanza scorrevole e nella norma, non fosse per il fatto che non riesco a spiegarmi come diavolo faccia una ragazzina ad avere le conoscenze per poter fabbricare degli ordigni artigianali a tempo perfettamente funzionanti! (e ovviamente l'anime non farà nemmeno il minimo sforzo per dare una spiegazione).
L'arco dedicato alla piccola Makina rimane in linea con la serie essendo senza infamia e senza lode. Finalmente con la storia di Amane l'anime torna ad attirare la mia attenzione, dato che il suo passato è quello più interessante e avvincente, finchè però non torna al presente ricadendo nell'assurdità e rimettendo in mostra la stupidità dei personaggi, che preferiscono rischiare il fallimento della missione tentando l'impossibile piuttosto che approfittare di un momento di distrazione per procedere con l'irruzione nell'istituto.
Per quanto riguarda il comparto tecnico non ho trovato i disegni malvagi, ma nemmeno degni di nota, dato che certi personaggi non sono disegnati allo stesso livello di altri.