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giovmuga

Episodi visti: 12/12 --- Voto 2
Scrivere una recensione di questo anime mi risulta molto difficile...
Il perchè è presto detto, ho amato il manga profondamente pur non essendo un mio genere l'ho trovato ben fatto specialmente per la miriade di sfumature che l'autore riusciva a dare in un crescendo di colori mentre tutto evolveva.
Ora vedo questa serie e posso pensare che sia solo un riempitivo di qualcosa di commerciale, se non avessi letto il manga la storia sarebbe comunque piena di buchi e personaggi che cadono nel grottesco invece di essere piccoli diamanti che adornano una parure...
La grafica non mi è piaciuta forse l'unica cosa degna di nota sono le musiche l'intro è bella...
Già di mio non mi piace dilungarmi nelle recensioni figuriamoci per un prodotto che non è nemmeno mediocre...
Queste righe penso bastino a dire che non mi sia piaciuto affatto, sconsigliatissimo a tutti in particolar modo a chi abbia letto il manga.


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Amymar

Episodi visti: 12/12 --- Voto 4
Si tratta di una storia sentimentale con molti riferimenti drammatici.
Una storia in cui il vero amore trionfa su tutto senza limiti di tempo e spazio.
Purtroppo dirò che non mi è piaciuto fin dalla prima puntata, in cui si viene catapultati quasi a metà racconto senza avere nessuna nozione, fino alla fine della stessa, di quello che stava accadendo. Solo in seguito saranno presenti flashback che aiuteranno a comprendere.
La storia mi è sembrata alquanto piatta e, nonostante i disegni fossero gradevoli, non è riuscita a suscitarmi alcuna emozione. Preferisco non dilungarmi troppo sulla storia in se per evitare spoiler o di ricopiare l'intro trama
Focalizziamo l'attenzione sui disegni: come dicevo prima sono gradevoli, ma non pensate gli manchi qualcosa?
Per spiegare meglio il concetto preferisco fare una precisazione che premetto essere completamente soggettiva.
Un anime è composto da 5 elementi : personaggi, scenografia, voci, colore e musica, ognuno con la sua valenza. Spesso uno prevale sugli altri per dare all'opera un particolare taglio.
Probabilmente l'intensità del colore non era accentuata per voler mantenere quel taglio drammatico che volevano dare alla vicenda, ma in un certo qual modo il lavoro ne perde di attenzione da parte dello spettatore. Però devo ammettere che il rosso della moto è mooooolto acceso che abbia un significato nascosto?
Anche le voci mi sono sembrate al quanto monotone portando così allo stesso risultato.
C'erano momenti in cui mi distraevo dallo schermo senza accorgermene, ho dovuto fare un grande sforzo per portare a termine la serie.
E parlando di fine l'ending è l'unica cosa che ho ritenuto perfetta sia nella musicalità che nel testo , al contrario dell'opening che è forse un po' troppo allegra e vivace per l'opera.
Il mio voto complessivo è 4/10


 1
Andorea-kun

Episodi visti: 12/12 --- Voto 1
Scrivo ora questa recensione perchè ero pieno di sentimenti... negativi riguardanti quest'opera che mi ha lasciato l'amaro in bocca alla fine quindi portrei dimenticare o confondere alcune cose tuttavia cercherò di essere il più attendibile possibile saltando gli eventi di minore (per me) importanza!
Da qui in poi è tutto Spoiler su tutti e 12 gli episodi quindi non lamentatevi se vi rovino la sorpresa.

La storia parla di Haruto Kirishima un ragazzo semplice di campagna innamorato di una sua compagna di classe Nanami Kanzaki. All'improvviso una ragazza di nome Yuzuki Eba va a vivere nella sua casa perchè i rispettivi padri si conoscono e fin dall'inizio Haruto prova antipatia per Yuzuki in quanto la considera una seccatrice.
Ovviamente non vuol far sapere ai suoi amici e conoscenti che una ragazza sconosciuta vive sotto il suo tetto specialmente a Nanami e Yuzuki capisce subito che Haruto prova dei sentimenti per questa ragazza.
Benchè all'inizio prova a farli avvicinare come se la cosa fosse divertente da fare una sera gli dimostra che prova dei sentimenti nei suoi confronti creando quello che all'inizio poteva diventare un triangolo amoroso.
Purtroppo non è così infatti quando Yuzuki torna a casa a Tokio i due iniziano una relazione a distanza ma quando all'improvviso Yuzuki decide di troncare il rapporto Haruto decide di lasciare tutto e tutti e raggiungerla nonostante i saggi pareri contrari dei suoi amici.
Per l'alloggio si affida alla sorella che, guarda il caso, vive in quella città e li fa la conoscenza o meglio rischia di essere malmenato da Asuka Mishima in quanto lo scambia per un malitenzionato.
Da qui iniziamo a capire perchè Yuzuki ha interrotto i contatti con Haruto scoprendo che si era fidanzata con un vecchio amico, tale Kyousuke Kazama innamorato dal lei da molto tempo e dichiaratosi più volte senza successo, no perchè lo ama... ma perchè ha una grave malattia che per curarla dovrebbe sottoporsi a un pericolosissimo intervento chirurgico che non vuol fare e più tempo passa minori sono le possibilità che l'intervento riesca.
Poi faccaimo la conoscenza della sorellastra di Yuzuki, Rin Eba, qui capiamo subito che le due non hanno un buon rapporto o meglio... Rin odia la sorellastra nonostante Yuzuki sia sempre gentile e ben dsposta nei suoi confronti.
Haruto diventa amico di Kyousuke e gli dice che si era trasferito a Tokio per cercare una persona di cui era innamorato senza dire che si trattava di Yuzuki. Dopo l'ennesima crisi di salute di Kyousuke nell'ospedale Haruto gli rivela tutta la verità iniziando quella che poteva essere paragonata a una gara di conquista e Kyousuke decide di sottoporsi all'intervento per dimostrare la sua determinazione... peccato che l'intervento non va a buon fine e muore. Haruto decide di interrompere i rapporti con Yuzuki fidanzandosi due anni dopo con Asuka.
Benchè il loro rapporto procedesse bene un giorno Haruto torna a casa per partecipare a una festività tuttavia Asuka è costretta ad andare prima da un'altra parte.
Tornato a casa Haruto si ritrova con Yuzuki e li scoprono di provare ancora qualcosa l'uno per l'altra. Benchè fosse già fidanzato i due riprendono i rapporti e quando Asuka lo scopre, praticamente subito, questa ferita dal tradimento lo lascia ma alla fine gli dice che non rinuncera a lui!

Da qui non sono sicuro di come finisce che, come ho detto all'inizio, l'ho visto tempo fà ma a grandi linee si capisce una cosa: Haruto è un verme, Yuzuki è una stronza e Asuka è la povera tradita.
Riguardo a Rin... se all'inizio si poteva provare antipatia per il suo atteggiamento il comportamento di Yuzuki per tutta la serie la pone su tutt'altra luce facendo provare simpatia nei suoi confronti.

Quindi questa è la mia prima (e spero ultima perchè non sono granchè bravo in queste cose) recensione di un'anime che mi ha guastato così tanto l'umore da farmi snobbare tutti gli anime di tipo sentimentale per molto tempo!


 2
Kotaro

Episodi visti: 12/12 --- Voto 2
Per quanto mi riguarda, gli shounen sentimentali sono, probabilmente, il genere di manga/anime più bello del mondo.
Adoro immedesimarmi negli impacciati studenti protagonisti di questo tipo di storie, sentire battere i loro cuori innamorati come se fosse il mio, perdere la testa per quelle ragazze disegnate così affascinanti.
E' un genere molto bello, che però non sempre riesce a dar soddisfazioni, specialmente negli ultimi tempi.
"A town where you live", serie tv tratta dall'omonimo manga di Kouji Seo, è, purtroppo, uno di questi casi negativi.

Quando si parla di manga ed anime, il giudizio è quasi sempre unanime: dei due adattamenti, al 99% dei casi, il manga è migliore.
Mai frase fu più veritiera in questo caso, in quanto "A town where you live" è, probabilmente, il peggior adattamento da manga mai visto.
Se il manga originale, pur presentando dei personaggi tutt'altro che simpatici o memorabili e dilungandosi sin troppo per ritardare una conclusione di fatto già scritta, risulta tutto sommato godibile, l'adattamento animato è, invece, decisamente brutto.
Per renderlo godibile sarebbe, innanzitutto, bastato seguire la storia originale in maniera fedele. Complice la realizzazione di una serie di OAV che ogni tanto continuano ad essere pubblicati insieme ai volumi del fumetto in Giappone e traspongono in animazione sparute parti della vicenda, l'adattamento televisivo di "A town where you live" complica terribilmente la storia, cominciando ad adattare il manga dal suo secondo arco narrativo (a partire dal nono volumetto), con il trasferimento a Tokyo dei personaggi.
Questo è il primo e probabilmente più grave problema dell'anime, che non riesce a presentare i personaggi nel modo giusto, dato che si perde tutti i loro trascorsi in campagna, la nascita dei loro amori, le relazioni che intercorrevano fra di loro e persino qualche personaggio fondamentale del racconto, che qui si riduce a mera comparsa inutile.
A nulla servono gli sparuti flashback che l'anime piazza qua e là, poiché non seguono un senso logico e anche così non adattano pezzi importanti della storia (ma, chissà come mai, tutte le scene passate più inutili che servivano solo come scusa per mostrare le grazie delle ragazze, non mancano mica).

A causa dei molti tagli alla storia del manga e dei rattoppi con continui salti fra passato e presente, si perdono parecchi tasselli nella caratterizzazione dei personaggi (che già nel manga originale non sono delle cime), i quali finiscono per apparire piatti, schizofrenici, antipatici o inutili.
Le vicende di base rimangono quelle della storia originale, ma tagliando vicende, piccoli tasselli, pensieri, personaggi, il tutto appare in maniera differente e molto più blanda, mentre la storia del manga riusciva ad essere a suo modo interessante e coinvolgente, pur con i suoi difetti.
Da quel che si vede nella serie animata, a ben pochi resterà nel cuore l'insulsa storia d'amore dell'indeciso Haruto (al quale han tagliato quasi tutti i pezzi della storia dove mostrava i lati buoni del suo carattere) e della sciroccata Yuzuki che cambia idea come una banderuola al vento e a cui manca qualche rotella (mentre nel manga, pur restando fondamentalmente una ragazzina piuttosto stupida, ogni tanto riesce anche a fare un po' di tenerezza).
Ai personaggi secondari non va meglio. La maggior parte di loro resta sullo sfondo a fare tappezzeria, dal momento che sono stati tagliati tutti i momenti in cui la loro presenza nella vicenda aveva un senso, altri mantengono la scarsa caratterizzazione che avevano nella storia originale, altri sono stati proprio esclusi dall'adattamento. Emblematico il caso della bellissima Nanami Kanzaki, primo love interest di Haruto, che viene qui bistrattato ancor più che nel manga (dove perde vicendevolmente importanza fino a sparire), dato che il primo arco narrativo, dove lei era importante, non viene animato.
Il risultato di quest'opera di taglio e cucito è che anche la love story dei due protagonisti perde di efficacia, riuscendo a risultare quasi immorale, cattiva, egoistica, dato che mancano tutti i tasselli che la ammorbidivano, la rendevano romantica e le davano un senso. A chi importa la storia di due stupidi che fanno tira e molla per motivi incomprensibili, si lasciano e si ritrovano, mettendo pure in mezzo una povera terza incomoda che verrà praticamente sedotta, presa in giro e abbandonata?

Per una spiacevole combo di sceneggiatura e aspetti tecnici, all'anime di "A town where you live" manca l'elemento principale di ogni buon shounen sentimentale: l'adolescenza.
I personaggi di questa serie sono sempre depressi, tristi o serissimi. D'accordo, verso metà della serie circa accade un certo avvenimento molto drammatico e spiazzante, ma non tutto "A town where you live" vive in funzione di questo fatto, anzi sia prima che dopo quell'evento, nel manga originale, è una storia fresca, adolescenziale, dove si vedono un gruppo di amici organizzare uscite insieme, andare in vacanza, cucinare e mangiare insieme, ridere, scherzare, innamorarsi o anche solo sorridere. Nell'anime, questi aspetti fondamentali per ogni shounen sentimentale, mancano completamente. Gli amici non ci sono, i personaggi hanno come unico chiodo fisso il loro tira e molla sentimentale, l'atmosfera è sempre pesantissma, lenta, ammorbante, pallosa.
I disegni sono troppo seriosi, i colori sono sempre spenti e freddi, con sfondi tanto realistici da risultare falsissimi e poco integrati con i personaggi, si eccede con le inquadrature di paesaggi, oggetti, gatti, gocce d'acqua, artifici stilistici di vario genere che, per carità, ogni tanto ci vogliono e riescono pure a rendere una storia bella dal punto di vista grafico, ma utilizzare questo stile così serioso per tutte, e dico tutte, le scene di quella che, a conti fatti, è solo una semplice storia adolescenziale d'amore e di corna, è eccessivo, pesante e sbagliato.
Si perde tutta la freschezza dell'insieme e anche quei personaggi secondari che nel fumetto donavano un po' di colore o un sorriso con qualche gag o qualche battuta qui sono banalizzati, uccisi.
Per un anime che tratta di amori adolescenziali e che è uscito (e parzialmente ambientato) in estate, la stagione dei colori e delle passioni per antonomasia, è un delitto. Non si può rappresentare l'adolescenza, la stagione dove il cuore dei ragazzi è volubile, mutevole e attraversa un vastissimo spettro di emozioni e colori, a tinte perennemente spente e fredde.
Il doppiaggio, ricchissimo di monologhi lenti e ammorbanti as usual, non aiuta. La maggior parte dei personaggi hanno voci adatte al loro carattere, ma il tono impostato e il rozzo accento di campagna del protagonista lo fa sembrare ben più adulto e molto meno vitale di quello che dovrebbe essere.

Questo "A town where you live" è un fallimento su tutti i fronti, come adattamento del fumetto e come shounen sentimentale in sé. Oltre alla logica nella narrazione, gli mancano la passione, il colore, l'emozione. E' stato spogliato di tutti i suoi elementi chiave e, a causa di ciò, quel che rimane è una storia insipida e assolutamente dimenticabile vissuta da personaggi tristi, antipatici, schizofrenici e irritanti.
Da dimenticare, in favore dell'omonimo manga originale che, pur non essendo privo di difetti, risulta essere più organico e godibile.


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Ageha Shirayukihime

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Posso affermarlo con certezza, perché conosco bene le opere di Kouji Seoul: il manga è sicuramente migliore dell'anime (so che sembra un cliché dirlo, ma penso che sia obbligo rammentarlo in questo caso particolare).
La storia comincia in medias res, circa verso il volume nove del manga, quando Haruto, che è stato appena lasciato da Yuzuki, ritornata a Tokyo dopo aver passato un anno ad Hiroshima, decide di seguirla nella metropoli per riconquistarla. Da qui in poi partono una serie di numerosi flashback che spiegano come Haruto si sia innamorato di Yuzuki e di come era la sua vita a Hiroshima. La storia è simile al manga originale, salvo alcuni cambiamenti adottati, per dare senso al finale dell'anime, che è ancora ben lontano dalla fine del manga. Tuttavia la colonna sonora dell'anime, specialmente la ending cantata dal doppiatore di Haruto, e le voci dei personaggi, sono molto azzeccate.
È piacevole da vedere, specialmente, a mio parere, nei giorni di pioggia.


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mk00

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Premettendo che non ho mai letto il manga e che quindi non sono in grado di fare confronti, l'opera crea curiosità ma rispetto ad altre serie che si occupavano di tematiche sentimentali, giovanili, scolastiche ha qualcosa in meno.
Ciò che mi ha lasciato un po' interdetto è sopratutto il fatto che in fondo nessun personaggio sia riuscito a generare empatia e mi sono parsi, ovviamente eccetto yuzuka e haruto, dei personaggi prestati un po' alla storia giusto per arrivare alle 12 puntate. In particolare mi veniva difficile comprendere (forse nella loro cultura sono situazioni più o meno frequenti) l'atteggiamento di kyosuke con questa determinazione/fatalità/sfida e soprattutto nelle varie puntate non ho ben compreso il motivo dei vari comportamenti di rin (voglia di far dispetti alla sorella oppure proprio l'opposto con neonato affetto per la sorella oppure altro che non ho proprio capito).
L'unico personaggio fondamentale (tralascio la sorella di haruto) che istintivamente genera simpatia è asuka, "la ragazza senza difetti" ma proprio per questo troppo sensibile e credulona.
La storia non è male, sono riuscito a capire qualcosa in più con il ricorso al flashback, frequente specie nelle prime puntate, poi però si è avvitata su piani meno verosimili (per me) come la "sfida" o come la "procacciatrice di appuntamenti" fino ad arrivare alla fine dove (ognuno poi avrà avuto un suo finale preferito) è stato il momento delle scelte.
I disegni, usando colori piuttosto caldi, hanno voluto alimentare, specie nelle figure femminili una sorta di sensualità condite anche da gonne che erano messe proprio per la presenza. Molta cura è stata dedicata agli occhi da cui, in particolare in yuzuki, gli autori sono stati bravi nel far trasparire un costante atteggiamento di tenue sofferenza.
Tra luci ed ombre comunque lascio l'impressione è discreta. Poteva essere una grande opera ma per me un 7 credo sia forse pure un po' ampio.

crishima

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crishima

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Ho pensato di dare una buona valutazione all'anime per tutta una serie di motivi.

Primo fra tutti la buona qualità grafica e visiva. Il character design dei personaggi è davvero molto bello. Ho sempre pensato che affinchè un anime risulti piacevole al pubblico debba essere piacevole agli occhi e questo lo è senza dubbio. Inoltre ha delle buone sigle di apertura e chiusura che risulta piacevole ascoltare.

Altro aspetto importante è la trama. La storia attrae nella sua semplicità. Questa si concentra principalmente sui legami sentimentali del protagonista, ponendo lui come principale voce narrante. Haruto, il protagonista, è un personaggio positivo. Forse troppo e per questo forse poco realistico. Verrebbe strano pensare ad un 17enne respingere le attenzioni, a volte anche eccessivamente esplicite, delle ragazze che una dopo l'altra si innamorano di lui. Ecco altra nota esagerata è che, come in molti manga, anche questo è pieno di ragazze svariate che prima o tardi sviluppano un sentimento romantico per il protagonista. La differenza è che ognuna lo esprime in modo diverso: chi lo ammette subito ed esplicitamente, chi lo nasconde, chi lo esprime coi fatti, chi lo provoca per scherzo, chi fraintende e si fa avanti.... insomma nel manga se ne vede d'ogni e sembra che lui sia l'unico uomo decente al mondo.
Ma nonostante questo i personaggi femminili, con le loro virtù e i loro vizi, con le loro debolezze e punti di forza appaiono molto più reali e concrete del personaggio maschile. Lui, non si sa come e non si sa perchè, fa quasi sempre la cosa giusta... anche se nonostante questo i suoi bei quattro schiaffoni se li è beccati comunque.
In ogni caso la storia trasborda di sentimento e non è banalizzata o volgarizzata. E' una storia ricca di emozioni pure e per questo da non confondere con un banale harem o simile.

Senza dubbio questo è un anime adatto per lo più ai fan e ai lettori del manga. Solo chi ha una conoscenza completa della storia potrebbe esserne in grado di apprezzarne le sfumature... altrimenti appare troppo sintetico, confuso, frettoloso.
In verità io ho visto l'anime e poi ho letto il manga, quindi nonostante tutto l'anime è stato in grado di attirare l'attenzione quel tanto che basta per tuffarmi nella storia e questo è un merito non da poco. I due OAV sono invece assolutamente sconsigliati se non si è letto prima il manga o quanto meno visto l'anime. Infatti, nonostante siano collocati cronologicamente prima dell'anime, appaiono ancor più dispersivi e confusionari di quest'ultimo.

L'unica considerazione negativa sta quindi sulla lunghezza dell'anime, se si fosse scelto di raddoppiare gli episodi secondo me avrebbe solo potuto giovare alla qualità arrivando anche ad 9 pieno e potendo permettere ad un pubblico ignaro del manga di apprezzarlo più a fondo. La storia sarebbe potuta essere più fluida senza doversi perdere in flashback o simili ed inoltre non si sarebbe troncata in pratica a metà manga lasciando la parte successiva, la più bella e matura, del tutto scoperta. Il manga stesso ha dei salti repentini nella cronologia narrante che io pensavo fossero dovuti alla brevità dell'anime quindi non vedo perchè non allungarlo, dato che si è mantenuta una buona fedeltà agli eventi così come rappresentati nel manga.

La mia speranza è in una serie di altri 12 episodi che possano concentrare le parti successive del manga, ancora non terminato, e che magari possano portare alla "vittoria" di Asuka che è senza dubbio il mio personaggio preferito, forse eccessivamente succube del proprio sentimento ma con una forza interiore con cui la lunaticità e debolezza di Yuzuki non potranno mai competere.

Ma come dice Rin "anche se adesso stanno insieme, non vuol dire che staranno insieme per sempre..." ^_^


 2
npepataecozz

Episodi visti: 12/12 --- Voto 2
Prima di scrivere questa recensione mi son ripetuto più volte di non fare troppi parallelismi con il manga da cui è tratto in quanto è sempre stata mia ferma convinzione che non si può basare una valutazione solo su come un opera è stata trasposta dal formato cartaceo a quello video ma sulla sua capacità, indipendentemente dal grado di fedeltà con l'originale, di intrattenere lo spettatore. Ma se esistono delle eccezioni "a town where you live" è proprio una di quelle.
Come si fa a non tener conto di un simile disastro di trasposizione? La parte iniziale della storia viene letteralmente saltata, il che è inconcepibile perchè poi le relazioni preesistenti fra i vari personaggi non vengono approfondite a sufficienza; la cosa era talmente evidente che lo stesso sceneggiatore ha ritenuto opportuno inserire dei flashbacks che però finiscono per rendere il tutto ancora più confuso anche perchè non seguono alcun filo logico che preveda un percorso da un inizio ad una fine ma sono messi lì un pò a casaccio. La storia, poi, viene riportata malissimo, in modo frettoloso e maldestro oltre che incompleto e caotico.
In questo modo una storia che in realtà è molto più profonda e romantica si trasforma in una volgare rappresentazione di corna e bugie. Sia chiaro che questi eventi non sono stati trasformati rispetto al manga; semplicemente non vengono inquadrati nella giusta luce ma trattate con una fastidiosa superficialità.
Cosa si può salvare? Personalmente boccio tutto in blocco. Diversi episodi sono anche accettabili, ma è proprio l'anime visto nella sua complessità che proprio non funziona: da un lato irriterà gli appassionati del manga che si aspettavano ben altro, dall'altro non piacerà a chi il manga non l'ha letto perchè, rappresentata così, questa storia non ha nè capo nè coda.
Difficilmente sono stato così severo nei confronti di un anime: da un lato potrebbe essere interpretato come lo sfogo di un appassionato deluso; dall'altro come un'obiettiva analisi (almeno secondo me) di tutte le scempiaggini compiute per distruggere l'opera di Koji Seo, autore che già si era fatto apprezzare per il bellissimo Suzuka. Ad ogni modo, una volta tanto, propendo per una stroncatura totale.
A chi fosse interessato a questo titolo consiglio di lasciar perdere questo bruttissimo anime e si vada a cercare il manga: la differenza è abissale. Provare per credere.


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ladynera

Episodi visti: 12/12 --- Voto 3
Kimi no iru machi A town where you live serie anime di 12 episodi basata sull'omonimo manga di Kouji Seo. Animata dallo studio Gonzo.

Mi sono avvicinata a quest'opera grazie alla visione dei due oav usciti lo scorso anno, graditi e recensiti con un bel 9, trattanti un amore giovanile ma ricco di difficoltà, con un ottima grafica, un chara armonioso e una bella e romantica storia.
Ecco che mi trovo di fronte questo: una brutta copia della storia da me tanto apprezzata o piuttosto la stessa ma presentata notevolmente peggio. Essendo tratti entrambi dal medesimo manga e non avendolo letto, sappiate che mi riferirò solo e unicamente all'anime e che la mia opinione verso i due oav non è cambiata di una virgola; quindi questa recensione peccherà dell'ignoranza che deriva dal non poter paragonare o meno la fedeltà della trasposizione. Spero comunque che risulti utile a chi come me non ha letto il manga e si accinge comunque a visionare Kimi no iru machi.

Trama tratta da AnimeClick: La storia ruota attorno a due ragazzi: Haruto Kirishima e Yuzuki Eba. Yuzuki, per motivi inizialmente sconosciuti, si trasferisce da Tokyo a Hirishima, nella casa di Haruto, poiché i loro padri sono conoscenti. Haruto inizialmente non è felice di questa "intrusione", perché crede che Yuzuki sia solo una scocciatura e potrebbe creare solo malintesi dal momento che egli è innamorato da sempre della sua compagna Nanami Kanzaki. Il problema è che Yuzuki prova affetto per Haruto.

Questo è l'incipit che ritengo necessario farvi presente perché la storia farà spesso dei grandi sbalzi temporali verso il passato. Kimi no iru machi si svilupperà dopo che Eba, tornata a Tokyo, decide di lasciare Haruto, con cui ha una relazione a distanza, per una ragione misteriosa. Haruto allora decide di seguirla a Tokyo.

Analizziamo questo lavoro che ci ha accompagnati nella stagione estiva 2013.

La trama: come anticipato poc'anzi sarà ricca di flashback e sbalzi temporali, in questo non molto dissimile dai due oav; la cosa come per i precedenti lavori, non mi ha disturbata affatto salvo in alcuni casi in cui la storia risulta molto confusionaria e non si capisce cosa stia accadendo. In tutto questo si intrecceranno sentimenti come l'amore, l'amicizia e l'odio. Quello che manca davvero è il rispetto! Non ho visto nulla che potesse assomigliarli, anzi mi sembrava un continuo "prendere a pesci in faccia" l'altro. Questa mancanza fondamentale renderà l'opera poco apprezzabile, in considerazione poi del fatto che dovrebbe essere sentimentale; si cercherà di romanzare parecchio e sarà costantemente presente una vena malinconica che velerà il tutto di tristezza, aggiungiamo poi la drammaticità, il poco buon senso dei protagonisti e il susseguirsi di azioni ignobili ed il gioco è fatto! Ecco servita un opera in cui la meschinità la fa da padrona.

I personaggi sono tutti detestabili, oppure penosi. Non riusciranno a creare simpatia alcuna anzi risulteranno odiosi e infantili, finti perbenisti e moralisti. Peccato che di morale non vi sia nulla. Se l'intento era di renderli odiosi ci sono riusciti alla perfezione.
Avremo l'eterno indeciso! Chi di noi vuole al suo fianco un uomo simile?!? Volete un po' di sicurezza? Avete sbagliato persona. La finta innocentina! Quale meraviglia, quale tripudio di carattere! Immagino che molte si siano immedesimate in lei (?), un'altra che si rivela essere solo un premio da contendersi. La vera innocentina: la scema della situazione, ovvero la tipica ragazza che una volta innamorata non capisce più niente. La sgualdrina o ragazza dispettosa o cagna in calore: la ragazza che dispensa consigli avvicinandosi pericolosamente alle labbra del lui di turno, alzandosi i vestiti, insultandolo oppure tramando nell'ombra.
Tutte caratteristiche che io amo, talmente tanto da voler imbracciare un fucile e…
Il finale: sicuramente coerente con il resto della storia e assolutamente all'altezza dei personaggi.

Passiamo al lato tecnico: siamo nel 2013, quale scusante ha or dunque quest'opera per risultare cosi scabrosa alla vista?
Il poco budget? Allora potevano risparmiarsi la trasposizione animata, che di animata ha davvero poco!
Ricca di fermo immagine, disegni a matita e addirittura scene in cui parlano per minuti ma loro non si muovono… Nemmeno le labbra? È una presa in giro!
Quindi anche la grafica è pessima, la peggiore del 2013 e sicuramente degli anni immediatamente precedenti.
Il chara: la dolcezza e armoniosità che vi era negli oav è andata persa per lasciare spazio a visi spigolosi e tratti spesso mancanti (ogni tanto sparisce un naso, un occhio, per fortuna poi gli ritrovano!), sorrisi sbiechi e occhi stralunati quasi avessero visto un fantasma, infatti spesso mi sono chiesta cosa stessero guardando! Questo è più da imputare alla grafica però.
L'opening e la ending sono molto dolci, le uniche note positive insomma.

Tornando ad i personaggi ed allo svolgersi degli eventi, spesso, complice la grafica, mi perdevo nei loro discorsi non riuscendo a capire se fossero felici o meno di quello che sentivano… La confusione più totale.
In conclusione: non essendo sadica (non fino a questo punto) mi sento in dovere di sconsigliare quest'opera a tutti, ed avendo dato una scorsa ad i commenti di chi ha letto il manga ed essendo palese la loro scontentezza ripeto il mio monito.

Quindi sia che siate fan del manga, non avvelenatevi il fegato con quest'obbrobrio, proprio perché amate il vero Kimi no iru machi; mentre tutti gli altri, beh evitate questo anime a prescindere, non ne deriva nulla di buono dalla visione; pur salvandosi in extremis in alcuni episodi, il gioco non vale la candela.


 2
WIND

Episodi visti: 12/12 --- Voto 3
Poche luci e molte ombre per Kimi no iru machi (A town where you live), trasposizione animata di uno dei più bei manga sentimentali che abbia mai avuto il piacere di leggere. Non posso fare altro, quindi, che assegnare un giudizio fortemente negativo per come è stato realizzato e per come la storia è diventata qualcosa di "differente". Qualcuno potrà forse dire che ho esagerato, ma qui si parla di una narrazione ed eventi che non coinvolgono affatto; in effetti non capisco neppure quale sia lo scopo finale. Se il manga sa donarti forti emozioni, l'anime, invece, finisce per comunicarti noia, incredulità, e impossibilità di comprendere appieno la storia e il suo evolversi. Senza aver letto il manga, a mio avviso non è possibile colmare i buchi temporali che la narrazione a flashback presenta spesso e volentieri. E per chi anche lo avesse letto, è impossibile seguirne e comprendere gli eventi, perchè viene bellamente rivoluzionata, cambiata, modificata aggiungendo qua e la dialoghi inestistenti. Per quanto riguarda i personaggi, sono buttati nella mischia a volte senza nessua logica, mentre altri spariscono addirittura del tutto. A livello tecnico il disegno lascia a desiderare, le animazione spesso pessime, il doppiaggio sembra realizzato a livello amatoriale, mentre le musiche sono patetiche, sopratutto negli ultimi 5 episodi, dove non hanno senso alcuno. 12 episodi sono davvero pochi per poter coprire almeno i due archi temporali principali della vicenda, e il risultato lo potete vedere in quest'anime, la storia è sfilacciata. Se non avete letto il manga e non avete ancora visto la trasposizione animata, lasciate perdere quest'ultima senza indugio, sarà la migliore cosa che avrete potuto fare. In definitiva sconsigliato categoricamente a tutti quelli che amano veramente il genere shonen sentimentale e non vogliono vedere un'opera di Kōji Seo ridicolizzata del tutto. Se siete masochisti visionatelo e preparatevi alla noia.


 2
Black Crow

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5
Kimi no iru machi è la trasposizione mal riuscita dell'ottimo manga "kimi no iru machi" che è il miglior esponente del genere shonen romantico. Se vogliamo essere pignoli possiamo anche dire "tra i migliori del genere", ma io non ritengo questa affermazione corretta e vi invito a leggere la mia recensione sul manga in questione. Quando fu lanciata la notizia dell'anime, tutti si aspettavano che fossero almeno 24 episodi, e anch'io credevo fosse così, solo per il primo arco narrativo e ripeto solo. Peccato poi scoprire che in realtà la storia iniziava dieci capitoli dopo la fine che viene fatta vedere nell'oav. Per precisione vi dico che l'oav finiva alla pagina 18 del capitolo 70. Quest'anime sarebbe dovuto iniziare dalla pagina 19 del capitolo 70, poiché la pagina successiva alla fine dell'oav è legata al fatto che non è stata fatta vedere nell'oav proprio perché sarà la svolta della storia. L'anime inizia con il capitolo 80. La storia è un altalenarsi di flashback, pezzi di trama inesistenti, scene inventate e quanto più di peggio c'è. Tutto questo in 12 episodi, dove riesce, in modo pessimo, a ripercorrere circa 120 capitoli del manga. Ma non vi sbagliate, 120 capitoli molti dei quali saltati e mal trasposti. Sfido chiunque a trovarmi un episodio trasposto bene, e dico almeno un po' bene. Non esagero quando dico che è fatto con i piedi, considerando la qualità del manga tutt'altro che scadente! La qualità non è delle migliori, anzi sembra piuttosto bassa a differenza di moltissimi anime della stessa stagione o addirittura precedente. Molte delle voci mi sembrano forzate. Vedendo l'anime non si provano le emozioni che vengono trasmesse dal manga e l'atmosfera che si percepisce è completamente diversa da quella del manga. La consolazione la troviamo nell'opening e nell'ending che mi sono piaciute molto. Da un manga quale kimi no iru machi mi aspettavo un'ottima trasposizione. L'ho seguito con passione solo perché mi ricordava il manga che adoro. Avendo letto il manga, non ho avuto problemi a capire tutto ciò che hanno saltato e non spiegato, ma nonostante l'avessi letto, ad un certo punto, non avevo più idea di cosa sarebbe successo poiché non è fedele al manga e ci sono moltissime scene completamente diverse. Un esperto di kimi no iru machi, non un fan della serie che critica senza causa come fanno molti, avrà sicuramente notato molte scene inesistenti o addirittura cambi temporali degli avvenimenti per di più mischiando diverse scene del manga e creandone di nuove. Ci tengo a precisare una cosa, chi ha letto il manga forse lo ha notato ma la Rin che viene fatta vedere all'inizio quando è una ragazzina nel manga è disegnata molto diversa infatti in quel modo la trovate dall''arco universitario in poi cosa che nell'anime la fanno già così. Nell'anime saltano un personaggio che compare diverse volte abbastanza importante e in molte scene mancano personaggi che almeno dovrebbero esserci. Non spiegano nemmeno dell'anno in cui passa che vanno all'università tutti quanti ma vengono dimenticati mentre nel manga i personaggi compaiono sempre. In sostanza ciò che vedete è fatto male e ha poco di trasposto dal manga. Vi do un consiglio, se non avete ancora visto kimi no iru machi vi consiglio di leggere il rispettivo manga che merita davvero tanto! Questa è una recensione oggettiva di chi ha letto il manga, ha letto diversi generi a riguardo e ha un idea che si basa su pensieri logici. Sta a voi credere o meno, ma dopo averlo visto e letto il manga (soprattuto se avete letto prima il manga e poi visto questo) non potrete non concordare con la mia opinione. Personalmente mi è piaciuto perché è l'anime del mio manga preferito e mi ha fatto piacere vederlo, d'altra parte devo ammettere che è veramente mediocre per non dire di peggio. Vi ri-invito a leggere il manga perchè non ha nulla, ma proprio nulla, a che vedere con questo.

nigi

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nigi

Episodi visti: 8/12 --- Voto 7
L'anime si può dire che è la continuazione dei due OAV, e si riprende la storia antecedente agli episodi, anche se, grazie a una buona parte introduttiva con vari flashback, l'anime ci permetterà di riuscire a entrare nella storia senza grosse difficoltà; attraverso questo meccanismo susciterà molto la curiosità dei telespettatori, poiché, mano a mano che si andrà avanti nella storia, ci verranno svelati sempre più particolari della vita del protagonista. L'anime, fin dal primo impatto, riuscirà a suscitare interesse perché ci troveremo a Tokyo, città in cui il protagonista (Haruto Kirishima) si trasferisce, per andare a reincontrare la sua ex ragazza (Yuzuki Eba), che apparentemente l'ha lasciato senza un buon motivo, e presto ci ritroveremo all'interno della vita di uno studente trasferitosi a Tokyo. Per quanto riguarda i personaggi, si ha la presenza di un buon comparto di personaggi, anche se alla fine sono solo i due protagonisti (Haruto Kirishima e Yuzuki Eba) a parer mio a presentare un carattere ben studiato, che saprà incuriosire. Per quanto riguarda i disegni, sono molto belli e ben definiti; mi ha molto colpito la scena di Tokyo sotto la pioggia nell'ottava puntata e come vengono rappresentate quelle strade strette tra i grattacieli; per quanto riguarda il reparto sonoro di certo non è dei migliori, ma è ben curato.
In conclusione, credo sia un anime da vedere; di certo non sarà un capolavoro, perché presenta un netto cambiamento di velocità dalla sesta puntata nello svolgere la trama, diventando forse un po' troppo veloce, come se volessero finire in fretta, ma per il resto è più che guardabile.