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Focasaggia

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
«Higurashi no Naku Koro ni» è un anime, le cui animazioni sono curate dallo studio Deen, tratto da una sound novel prodotta da 07th Expansion, che riesce ad angosciare lo spettatore conquistando la sua attenzione.

Siamo nel giugno del 1983, in un piccolo villaggio chiamato Hinamizawa. Un gruppo di ragazzi vive spensieratamente quei giorni, non sapendo che potrebbero essere gli ultimi… o forse no?

Il titolo può essere tradotto letteralmente con “Quando piangono le cicale” considerando che Higurashi è il nome di una delle tante specie di cicale che vivono in Giappone. I vari luoghi che si presentano durante la serie sono basati su un villaggio realmente esistente, Shirakawa che insieme a Gokayama fa parte del patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

Sono pochi i ragazzi che vivono in quel luogo, tanto pochi che sono radunati tutti in una sola classe. Conosciamo rapidamente i vari protagonisti: Keiichi Maebara un ragazzo che si è trasferito per misteriosi motivi in questo villaggio da poco, ingenuo talvolta da dar fastidio e ottimista. Rena Ryūgū, anche lei trasferita tempo addietro, con la sua passione per le cose strane che trova, ha un intercalare che ripete in continuazione, “chissà”, sembra essere la più intelligente del gruppo. Satoko Hōjō, insieme a Rika la più giovane del gruppo, può risultare irritante; Rika Furude, una ragazza misteriosa, ha sempre un sorriso, una parola di conforto, una carezza per tutti, saggia visto anche il ruolo di sacerdotessa che ricopre; Mion e Shion Sonozaki, due gemelle che fanno parte di una importante famiglia del villaggio. Da notare che Mion porta sempre con sé una pistola dentro la fodera, ma la cosa sembra essere normale.

Solo sei ragazzi, solo sei protagonisti e qualche comparsa, più o meno rilevante e costante, il tutto ruota intorno a loro, in un intreccio che sembra non avere fine, ognuno di loro sembra nascondere mille segreti, alcuni magari inimmaginabili, e forse è così.

Un puzzle lungo 26 episodi. La serie è suddivisa in più parti, ogni parte focalizza l’attenzione su uno o più dei vari protagonisti, scoprendo il loro background, analizzando la lor psicologia, ogni volta avremo un tassello in più per comprendere la psicologia e l’agire dei vari protagonisti. Solo alla fine si avrà un quadro più chiaro del tutto. Da sottolineare che non è la stessa storia vista con punti differenti di vista, ma proprio storie diverse, come sia possibile sarà sempre più chiaro seguendo la serie.

Ricordiamoci che è di genere horror. Ogni nuovo inizio della serie ha toni volutamente quasi infantili, si pensa di assistere ad una commedia tanto che ti viene da chiedere come mai questa serie non sia mai stata considerata tale, no, non lo è. Inizia il dubbio, il dubbio si allarga, diventa una crepa e la follia dilaga. Vi sono diverse scene splatter, alcune rimangono impresse e non si dimenticheranno più, certe frasi, certe parole ripetute, entrano nel cervello e li rimangono. Non ci sarà pietà. Per la visione serve uno stomaco forte.

Quando gli adulti mancano. I vari genitori dei protagonisti sono assenti o deceduti, la loro presenza è rilegata a pochi attimi, magari in una telefonata o in un rapido scambio di battute. Gli adulti ricoprono un ruolo marginale come la maestra o il fotografo, manca un elemento di sostegno, i bambini sono abbandonati alle loro paure.

“Aiutami.” Un’altra caratteristica è che i vari protagonisti hanno bisogno di aiuto, di attenzione, per quanto si possa pensare sia normale per una ragazza non lo è considerando gli eventi a cui portano scelte banali, non ci si parla apertamente, chi ha paura tende a nascondere le cose, creando banali segreti e con essi i dubbi, alimentando la paura stessa in un circolo vizioso senza uscita. Ci troveremo davanti a situazioni difficili e penseremo a quale sia la soluzione più adatta per uscirne, dove la violenza non dovrebbe essere considerata.

Domande e risposte. Una prima parte della serie sembra quasi aver l’obbiettivo di incuriosire lo spettatore che inevitabilmente si porrà molte domande, ma non si potrà comprendere certe scelte, certi dialoghi, senza vedere gli episodi successivi (soprattutto gli episodi che vanno dal quarto all'ottavo). Qualcosa non va in questo paese. Duranti i vari episodi si comprende che c’è qualcosa che non va, un qualcosa che si nasconde dietro a quello che a prima vista non ha una spiegazione valida. C’è, ma qual è la risposta? Saremo come uno dei protagonisti, alla ricerca del motivo di tutta quella stranezza. La prima ipotesi che viene in mente allo spettatore è che il tutto sia collegato ad una maledizione che colpisce gli abitanti da tanti anni, eppure sembra una risposta di comodo, e forse si avrà ragione.

Per quanto riguarda le musiche l'opening è cantata da Eiko Shimamiya mentre l’ending "Why, or why not" by Hiroyuki Oshima, le OST ben evidenziano l'angoscia che si respira in determinati momenti. La qualità dei disegni è altalenante: ad esempio osservando alcuni dei primi piani di Sotoko, il suo volto e la sua figura risulteranno del tutto sproporzionati. Lo studio Deen (Ranma 1/2, Rurouni Kenshin, e in seguito le serie di Jigoku Shōjo, etc) fa un buon lavoro, soprattutto nelle varie scene più efferate della serie, riuscendo a trasmettere il senso di angoscia allo spettatore. Il doppiaggio originale è ottimo, si evidenzia l'impegno di Yukari Tamura e Mai Nakahara considerando i ruoli non facili interpretati.

Il finale è in realtà solo una pausa, si comprende che la soluzione fornita non risponde completamente ai vari quesiti: per quelli c’è la serie successiva.
Consigliato a chi ama il genere splatter e più generalmente a chi ama stupirsi, emozionarsi, spaventarsi avendo uno stomaco forte.


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mizu_kagamino

Episodi visti: 26/26 --- Voto 6
Lessi la visual novel tempo fa, acquistandola su Steam, semplicemente perché dai vari recensori di VNs, la saga "When they cry" veniva descritta come un capolavoro. E avevano proprio ragione: quindi sapere che dalla novel fosse stata tratta una serie anime, mi incuriosì e perciò la guardai su Netflix . Non l'avessi mai fatto.

Il motivo principale per cui questo adattamento mi ha deluso risiede sicuramente nel come sono stati trattati gli spettri psicologici dei personaggi. Per quanto riguarda i pezzi di trama che sono stati tagliati non mi lamenterei più di tanto, capisco che in 26 episodi non si possa adattare tutto, ma in questa serie manca proprio il sentimento, la drammaticità delle vicende che nella visual novel mi avevano tanto commosso ed emozionato. Di queste cose è rimasto solo il gore, le animazioni scialbe e i personaggi che hanno lo spessore di un grissino.

Ma diamo a Cesare quel che è di Cesare, gli elementi positivi che ho trovato in questo adattamento sono:
1) L' incredibile doppiaggio. Tutti i voice actors hanno fatto un lavoro eccellente sotto ogni punto di vista, gran parte delle emozioni che suscitano da quest'opera provengono proprio dalle loro performance, specialmente i doppiatori di Shion e Rika. Senza di loro il mio voto sarebbe calato di molto.
2) Le OST, tutte da 10 e lode. Sono varie e mai ripetitive, esprimono perfettamente il senso di orrore che vediamo nella puntate; la sigla poi è veramente stupenda
3) Lo scorrere delle puntate, i tagli fatti dal prodotto originale all'anime (pur essendoci) si possono individuare solamente avendo letto prima la novel. Devo dire che gli episodi scorrono anche abbastanza velocemente, lo studio DEEN è stato molto bravo nel saper coinvolgere lo spettatore in quello che si sta guardando, secondo me.

Ora passiamo ai punti negativi:
1) l'animazione e il character design. Veramente inguardabili. In questo anime la prospettiva praticamente non esiste, le animazioni sono veramente approssimative, i personaggi sono inguardabili, con delle teste enormi e gli occhi che ricoprono due terzi del loro viso, colori spenti e sfondi poco curati (diciamo che questo è il punto più superficiale, dato che io sono del parere che il design è la parte meno essenziale di un opera, salvo certi casi).

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Mentre questo ultimo punto, a parer mio, è quello che ha rovinato totalmente l'adattamento
2) Una caratterizzazione povera e scialba dei personaggi, che non solo rende le loro gesta (omicidio, agressione, ecc,) inverosimili, ma infangano anche l'incredibile psicologia che Ryukushi ha saputo creare nella novel.
I passati dei protagonisti vengono a malapena accennati, le loro personalità non vengono esplorate più di tanto, sopratutto quelle di Satoko e Shion (che sembrano due persone diverse rispetto alla VN). Il rimorso e il senso di colpa che provano i personaggi nella novel, sono una delle cose migliori che possiate trovare leggendo higurashi. Nell'anime no. I personaggi nell'anime non sono altro che stereotipi, un riassunto di ciò che erano nell'originale.
In sintesi, lo consiglio solo a chi volesse farsi un recap della novel o del manga.


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Nagisa98

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7,5
“Higurashi no Naku Koro ni” (letteralmente “Quando piangono le cicale”) è un anime di ventisei episodi prodotto nel 2006 dallo Studio Deen. I primi quattro archi della serie sono tratti dall’omonima sound novel sviluppata da 07th Expansion, mentre gli ultimi due dal sequel “Higurashi no Naku Koro ni Kai”.

La storia vede come protagonista Keiichi Maebara, giovane studente da poco trasferitosi nel villaggio di Hinamizawa, una piccola e tranquilla località di campagna. Il ragazzo trascorre spensieratamente le sue giornate assieme alle amiche Rena, Mion, Satoko e Rika, fino a quando scopre alcuni oscuri segreti che cambieranno radicalmente la sua vita.

Osannato da tutti come uno dei migliori anime horror degli ultimi anni, “Higurashi no Naku Koro ni” è sicuramente un’opera che non deluderà i fan dello splatter e delle atmosfere da thriller. La storia dell’opera, infatti, si rivela intrigante e intrisa di misteri, i quali non faranno che attanagliare la mente dello spettatore per tutta la durata della serie, per poi sciogliersi solo in parte alle ultime battute. Complice, da questo punto di vista, una struttura ad archi che riprenderà più volte le vicende con sottili o enormi differenze, fornendoci sempre sviluppi imprevedibili. L’anime, dunque, soddisferà anche i palati di quelle persone che, come me, in un’opera horror non cercano solamente lo spauracchio o la violenza inaudita, ma anche una trama solida che dia sostanza all’intero prodotto.

Ma stiano tranquilli gli spettatori in cerca di emozioni forti, perché atmosfere opprimenti e truculente uccisioni non mancheranno di certo. Da elogiare, a questo proposito, la regia di Chiaki Kon e alcuni aspetti del comparto tecnico: da una parte abbiamo un’opening angosciante, OST sempre d’effetto e suoni azzeccati (impossibile dimenticare l’iconico frinire delle cicale), mentre dall’altra un character design estremamente moe che fa da contrasto ai temi trattati nella serie. L’anime, tuttavia, avrebbe potuto essere ancora più inquietante se non fosse stato per il pessimo lavoro compiuto dallo Studio Deen sul comparto visivo: i disegni sono sbavati praticamente in ogni frame, mentre le animazioni sono legnose e inguardabili.
Tra gli altri difetti, da annoverare alcune scene di spensierata vita quotidiana che dovrebbero creare un’opposizione alle vicende più conturbanti, ma che invece risultano solo fastidiose e poco divertenti.

Una nota positiva è al contrario rappresentata dalla caratterizzazione dei personaggi, che in ogni arco cambiano agli occhi dello spettatore: se in un momento siamo convinti che il “cattivo” sia uno, in un altro ci accorgiamo che lo psicopatico di turno potrebbe essere qualcun altro. Nell’anime nessuno è mai come sembra, perché la sua figura è filtrata dalla visione che ha di lui il protagonista della storia. Così come la paranoia avvolge i personaggi della serie, nella stessa maniera anche noi arriviamo a diffidare di chiunque, e a chiederci quali siano le verità e quali le menzogne.

In conclusione, “Higurashi no Naku Koro ni” è un’opera che svolge per bene il suo lavoro di horror, offrendo al tempo stesso una storia intrigante e ricca di misteri. Purtroppo le soluzioni ottenute a questo giro sono davvero poche, ma speriamo di rifarci con la prossima stagione. Un peccato che il comparto visivo così scarso rovini la visione di alcune scene importanti, che altrimenti sarebbero state molto più d’effetto. Voto: 7,5.


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Sguaida

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
I detti popolari, i proverbi, gli adagi, hanno tutti un fondo di verità; io voglio credere che "non giudicare un libro dalla copertina" prenda la sua storia personale e la sua validità da "Higurashi", ed affondi le sue radici in questa serie a cui non basta una rapida occhiata preliminare ed esterna per essere definita, recensita, catalogata, capita.

Il paragone con una costellazione non mi sembra affatto errato, per "Higurashi": il senso dell'opera, e della costellazione in sé, prende corpo solamente ad una certa distanza da essa, dove è possibile apprezzare l'insieme nel suo complesso senza badare ai piccoli particolari, alle stelle che la compongono, lontane anni luce l'una dall'altra ed a differenti profondità nello spazio. Uno sguardo d'insieme quindi che non prevede il ragionamento induttivo aristotelico (dal particolare episodio al generale), o l'utilizzo di una sineddoche non più letteraria bensì fisica (una parte della serie per il tutto), ma che invece impone l'esatto opposto, quindi il ragionamento deduttivo e la pazienza che serve per adoperarlo come novelli Holmes o Poirot.
Ecco, pazienza è il termine corretto; pazienza e soprattutto fiducia, due doti fondamentali da possedere e da riversare interamente e senza dubbio nell'operato salvifico dell'autore, una nipponica e moderna Provvidenza manzoniana in cui confidare sperando che ogni singolo filo, una volta tirato, trovi il proprio posto nell'ordito finale.
"Higurashi" è anche un grande albero di ciliegio, però, le cui radici per quanto invisibili e sotterranee sono forti, lunghe, contorte, funzionali. Non ci si lasci spaventare dalla presunta inconcludenza delle prime 26 puntate, nelle quali i tanti capitoli sembrano essere non sovrapponibili, distinti, differenti ed incompatibili; "Higurashi" va oltre, il provvidenziale autore va oltre, e riesce a creare una serie a tutto tondo completa, in cui ogni singolo particolare ha un posto ed una funzione definita, in cui tutto trova un senso. Particolari che, nel loro insieme, danno sostentamento al tronco, ai rami, alle foglie, ai fiori, creando uno spettacolo stupendo, maestoso, impressionante.

La nostra costellazione, il nostro ciliegio, il nostro complesso insieme di piani astrali, capitoli apparentemente separati, serie e stagioni differenti, merita un voto unico; impossibile ed erroneo pensare che si possano giudicare in maniera distinta ed indipendente elementi così a stretto contatto tra di loro. In quest'ottica, è altrettanto errato pensare di valutare negativamente l'opera per i suoi particolari splatter, per la morbosità di molte situazioni, per il senso di malessere psicologico oltre che fisico che ammorba i personaggi: compiere questa scelta sarebbe non gustarsi lo spettacolo del cielo stellato, o la fioritura del nostro albero.
D'altronde, sfido chiunque ad essere inorridito della fioritura di un ciliegio ben sapendo che il sostentamento dell'albero deriva anche dalla decomposizione, e quindi dalla morte, di organismi viventi.

"Higurashi" è per me la Monna Lisa dell'animazione giapponese: ha i suoi nei, i suoi difetti, le sue imperfezioni, ma tutto questo nell'ottica globale lo rende la perfezione assoluta.


 3
Cajst

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
"Higurashi no Naku Koro ni" è un anime del 2006 di genere horror, mistero, splatter.
La storia si svolge nell' estate del 1983 ad Hinamizawa, un villaggio isolato tra le montagne, dove Keiichi Maebara si trasferisce e fa subito amicizia con un gruppo di ragazze conosciute nella scuola locale. Dopo il Watanagashi, il festival del paese, strani eventi inizieranno ad accadere.

Sia questa serie che il suo sequel, "Higurashi no Naku Koro ni Kai", si compongono di diversi archi narrativi tratti dai vari capitoli della sound novel da cui l'opera è tratta abbastanza fedelmente: questi si dividono in Question Arc e Answer Arc, ossia archi narrativi che rispettivamente aumentano il numero di misteri e interrogativi presentati allo spettatore o che risolvono parte degli stessi.
I sei capitoli contenuti in questa serie sono i quattro Question Arc e i primi due Answer Arc che però, a differenza di quelli contenuti nella seconda stagione, non consentono ancora a chi guarda di comprendere il mistero che si nasconde dietro ai vari avvenimenti.

Non sono molti gli anime simili ad "Higurashi", a parte forse solo "Umineko" (adattamento purtroppo parziale e per me non del tutto convincente di un'altra bellissima opera dello stesso autore) per struttura e temi trattati.
La capacità di alternare momenti di spensierata serenità con la paranoia, che lentamente si fa spazio nei personaggi in ogni capitolo fino a raggiungere l'angoscia, la paura, e l'impossibilità di rassegnazione agli eventi che si susseguono, tiene lo spettatore incollato allo schermo per la durata di entrambe le serie.

I dati che nel corso degli archi verranno presentati ai protagonisti, o scoperti da questi, saranno spesso parziali, in contrapposizione tra di loro e a volte fuorvianti e contribuiranno a rendere i personaggi complessi e sfaccettati dato che le notizie su di loro e sul loro passato (come anche quelle sul passato e sulle superstizioni di Hinamizawa) saranno presentate diversamente capitolo dopo capitolo.

Dal punto di vista tecnico la serie risulta meno "superata" visivamente rispetto ad altre contemporanee o di qualche anno successive; il disegno e la regia trasmettono in modo eccellente la tensione dei momenti clou dell'anime.
Il comparto sonoro è da 10 e lode: opening, ending e soprattutto le OST risultano, per me, vincenti.

Voto:10.
P.S.: Nonostante l'adattamento per me ottimo, i 50 episodi delle due serie risultano comunque pochi per capire la profondità dell'opera originale.
Dopo aver visto "Higurashi", decisi di procurarmi le sound novel ( reperibili comunque solo in inglese): il coinvolgimento, sia nella risoluzione del mistero che nei momenti dai più spensierati ai più angosciosi, è imparagonabile a quello che l'anime può trasmettere. A tutti quelli che hanno apprezzato la serie e hanno tempo e voglia consiglio di fare lo stesso, non ve ne pentirete.


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Marvin90

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Premessa, anche abbastanza importante.
Capisco,comprendo e sono solidale con le persone al quale quest'anime non è piaciuto, alla fine la visione di un'opera è SEMPRE soggettiva.
Questo è un caso speciale, perchè è grazie ad un video su Youtube relativo al gore che ho conosciuto Higurashi, ed è tutt'ora dal 2012 uno dei miei anime preferiti di sempre.
Sarà che impazzisco letteralmente quando la trama di un anime ti coinvolge psicologicamente testando le tue stesse capacità divisione, ma veramente, questo anime non ha un singolo difetto, o meglio, alcuni difetti li ha , ma non per me.
Parlo da affezionato a questo tipo di filone narrativo e avendo visto tutti gli episodi della serie , Higurashi è davvero un'innovazione che serve nel mondo degli anime, perchè è un pretesto per riguardalo più volte e trovarci sempre una morale diversa.
Higurashi è a filoni narrativi, appunto, e ogni nuovo "mondo" vede sempre ogni personaggio contestualizzato, vi faccio un esempio: Nel primo filone , Keichi è la vittima, Rena l'assassina e così via discorrendo per tutti gli altri personaggi della serie.Dopo nemmeno 6 episodi il "copione" cambia e ci ritroveremo con una nuova vittima, un nuovo assassino, un nuovo omicida, una nuova storia, sempre più inquietante della precedente.Ogni cosa però quadra, in ogni mondo c'è SEMPRE una motivazione psicologica che spinge il personaggio chiave protagonista della narrazione di QUEL mondo, a fare qualcosa.
Senza fare spoiler, la trama è piena di occasioni riuscite,piccole chicche (specie per gli amanti degli Horror), personaggi ben fatti e coloratissimi,Ambientazioni inquietanti ma con delle riprese sviluppate molto bene, una opening sostanzialmente coerente (non una di quelle memorabili lo ammetto) e straordinari effetti sonori.Questo anime, ha però un solo obbiettivo, quello di testare psicologicamente chi lo guarda, ma ci riesce al primo impatto? Sostanzialmente no, non proprio se non si capisce il "verso" in cui vanno guardati i vari episodi (ecco perchè, purtroppo, se volete guardarlo e capirci bene dovrete effettuare un rewatch), il tutto si chiarirà con la serie Kai, la serie "delle risposte" per ogni "girone narrativo" della prima , e il suo essere legato alla seconda stagione non lo rende un'anime "completo" ma un pò confusionario , un pò come guardare un film per 3 ore e scoprire che non ci saranno delle risposte fino a quando non si guarda il 2.
Ma allora, se questo è un bel difetto (anche abbastanza sostanziale , se teniamo conto che non è uno di quegli anime scorrevoli che guardi quando non hai niente da fare) perchè dargli 10? : Perchè riesce nel suo intento infatti da spettatore, mi sono abbastanza sentito coinvolto dalla trama e tutto sommato non mi ha mai annoiato anche nelle scene più lente, quelle dove magari si parlava di più per far capire lo spessore dei personaggi.
Concludendo Higurashi No Naku Koro Ni, non è esente da difetti, ma riesce al 100% nella sua impresa (e non è assolutamente semplice) , specie se teniamo in considerazione che anche un personaggio a caso, che compare poco o che ha poche battute servecomunque a delineare la personalità di uno dei protagonisti.Eccezionale.


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Wellington Backer

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Higurashi no naku koro ni è un opera di genere horror e splatter, tratta dall'omonima sound novel. L'opera, la si può tranquillamente definire un capolavoro, la trama non la si può paragonare a nessun anime, e se l'inizio vi sembra simile a shiki, vi state sbagliando di grosso.

La trama è la segunte: ci troviamo in un piccolo paesino disperso da qualche parte tra le montagne chiamato Hinamizawa, siamo nell'estate del 1983. Da poco in questo villaggio si è trasferito un ragazzo di nome Keichi Maebara. Quà inizia a fare amicizia con quattro ragazze, specialmente con Rena Ryugu, una ragazza coi capelli arancioni, con la strana tendenza per le cose carine (non chiedetemi il perché). Il ragazzo fin dal primo giorno di scuola inizia col entrare nel club scolastico delle sue amiche. Scopre un particolare pomeriggio che ad Hinamizawa, 5 anni prima, era stato trovato un corpo smembrato e fatto a pezzi. Ancora ignaro di ciò che stà succedendo, si reca al Watanagashi, una festa locale che celebra l'estate. Li incontra un fotografo e un'infermiera, che gli raccontano che ogni anno dopo proprio quella festa, scompare una persona e ne muore un'altra, fenomeno chiamato: maledizione di Oyashiro-sama. La mattina seguente scopre che la maledizione ha fatto di nuovo il suo corso inizierà il massacro e le sue amiche sembrano coinvolte più di quanto sembra...
L'opera è divisa in diversi archi e in ognuno di questi archi, uno del gruppo di amici inizia ad andare in paranoia, iniziando a commettere uno o più omicidi. Gli archi principali in realtà sono due che poi si dividono in altri archi narrativi, i due archi principali possiamo chiamarli: prima serie e seconda serie. E di volta in volta ti verranno forniti altri elementi per capire la verità sulle misteriosi morti.
I personaggi di questo anime sono ben caratterizzati e rispecchiano alla perfezione quello che devono essere, cioè dei paranoici. Questa serie si basa totalmente su questa pazzia che lentamente inizia a persuadere uno o più di uno dei ragazzi, trasformandolo da una persona bambinesca e un po' stupida, a un omicida senza alcun ritegno. Hanno dei traumi passati e sono alquanto umani. Non dico che troverete atmosfere e psicologie degne di Urasawa. No ma avrete dei personaggi feriti e indifesi.
Il punto forte di questo Anime sono le atmosfere, comuni e allo stesso punto oppressive. Un climax allegro che lentamente inizia a trasformarsi in orrore. Il tutto ancora peggiorato dalla opening che dà un senso di disgusto intenso alla vicenda peggiorando ancora lo stato d'animo dello spettatore che indifeso non può fare altro che guardare.

I disegni dell' anime sono relativamente semplici, i personaggi sono alquanto bambineschi nei tratti anche se comunque non mal caratterizzati. Forse non a tutti possono piacere anche se man mano andando avanti con la serie migliorano.
Dal lato sonoro la serie è ottima e ben definita. Il doppiaggio è sincronizzato con la bocca. Forse le animazioni non sono il punto forte della serie, ma c'era da aspettarselo. Anche se a mio parere tutto questo passa in secondo piano in una serie a tal punto ben riuscita nell'atmosfera e nella trama.

Le motivazioni per cui ho dato un 10 a quest'anime sono le seguenti: L'opera ha una trama originale che vi trascinerà dall'inizio fino alla fine, esso da un gran senso di angoscia e paura. I personaggi, sono ben caratterizzati. L'audio è divino. E Higurashi no naku koro ni è un'opera che vi darà emozioni, sia positive che negative, vi saprà sorprendere e ha una trama complessa e unica nel suo genere. Quindi il voto non altre sì che quello che vedete di sopra.
Sconsiglio l'anime a chiunque non abbia voglia di vedere un'opera cruda e sanguinolenta. E lo sconsiglio anche a chi vuole un'opera dai disegni perfetti e che vuole un'opera seria a ogni effetto.


 1
Shiryu of Dragon

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Il sospetto, i segreti, l'amicizia, la solitudine e l'avversione, la continua ricerca di un "nemico" da combattere: il problema principale di questo anime è che nel suo essere stato un lavoro di difficile realizzazione e nel suo essere una serie del tutto singolare, basta davvero un niente per fraintenderlo, e per non capire che genere di prodotto si ha di fronte. Questa serie è la trasposizione di una Sound Novel, vale a dire un romanzo con l'aggiunta di elementi grafici e principalmente sonori che accompagnano la lettura. A differenza delle cosiddette Visual Novel si tratta infatti di un'opera molto più curata sul piano degli effetti sonori e delle musiche, mentre sul piano della grafica risulta molto minimale, statica e scarna di dettagli. E' dunque sotto questo formato che ha visto la luce "Higurashi no naku koro ni". Io ho avuto modo di leggere e di apprezzare l'ottima Sound Novel originale tradotta in inglese nella sua interezza, e questo mi ha permesso di farmi un'idea completa anche di questa serie animata.
La Novel è composta principalmente di 8 archi narrativi: 4 archi di domanda e 4 archi di risposta. Gli archi di domanda pongono di fronte al lettore tutti gli enigmi del mondo di Hinamizawa. Gli archi di risposta forniscono le soluzioni, non tutte insieme ma in maniera graduale, ponendo nel contempo vari temi di tipo sociale di fronte allo spettatore. I 26 episodi che questa recensione prende in esame coprono i primi 6 archi narrativi, ovvero: Onikakushi (Rapiti dai demoni), Watanagashi (Cotone alla deriva), Tatarigoroshi (La maledizione omicida), Himatsubushi (Ammazzare il tempo), Meakashi (Aprire gli occhi), Tsumihoroboshi (Espiazione).
Com'è stato svolto il lavoro di trasposizione? Conoscendo la Novel integrale, io penso che poteva essere fatto molto meglio. La storia come viene raccontata nell'anime è carente di numerosissimi passaggi che, pur nella grande quantità di enigmi, aiutano a capire meglio cosa sta succedendo. Inoltre quest'anime contiene anche alcune piccole imprecisioni, nonché due errori piuttosto vistosi e depistanti ai fini della risoluzione degli enigmi: il primo nell'episodio 4 e il secondo nell'episodio 10, ma non li rivelerò per evitare spoiler.
Direi che nell'insieme l'anime, se comparato alla Novel, è piuttosto frettoloso: la Novel è molto più descrittiva e coinvolgente, più particolareggiata e approfondita nella narrazione, a tratti molto più introspettiva. I personaggi risultano enormemente più tangibili, perché i loro pensieri ci vengono illustrati più lentamente e più dettagliatamente.
Nonostante questo, penso si debba comunque capire che una trasposizione molto fedele dei primi 6 archi avrebbe comportato una serie lunga più o meno il triplo di questi 26 episodi, ma soprattutto che nonostante la vistosa sinteticità dell'anime, la vera sostanza della storia rimane del tutto inalterata. E qui mi ricollego all'esordio di questa recensione.
Quali sono sostanzialmente i punti di maggior distrazione e fraintendimento? Non si tratta di una serie con il semplice intento di scioccare lo spettatore con quel particolare contrasto fra le figure dotate di proporzioni tipicamente "chibi" e i momenti splatter. E non è nemmeno una serie che pretenda di svelare chissà quale allucinante soluzione agli enigmi che formula. Voglio dire che la componente "splatter" e la componente "mistero" in realtà sono soltanto dei contorni. Cosa vuol veramente comunicare questa serie? Protagonista è un gruppo di amici di varie età che vive in un paesello rurale. Man mano si scoprirà che ognuno di questi ragazzi ha un passato triste e doloroso, messo da parte vivendo riuniti in quell'oasi di natura che è il villaggio di Hinamizawa. Ma Hinamizawa non è un luogo pacifico come sembra: delle misteriose morti si verificano ogni anno durante la notte del Watanagashi, una festa shintoista che l'autore ha ideato ispirandosi alla famosa cerimonia del Toronagashi. A partire da questa base assistiamo a diversi scenari dove i protagonisti cadono in profondi stati d'animo di paura, sospetto, diffidenza, risentimento, rabbia, tristezza, smarrimento, stati d'animo che li porteranno a compiere azioni estreme. Qual è la via d'uscita da questi scenari di sofferenza? E' in questo tipo di quesiti che si racchiude il succo della storia. Quale strada imboccare per ottenere la serenità? In che modo potremo curare le piaghe che questa vita ci sta procurando? Una grande volontà agisce contro di noi: è il nostro "nemico". Quali sono le ragioni che muovono il suo agire? La lotta contro questa volontà potrà portare ad un lieto fine? E' qui che voglio arrivare: questa serie non è propriamente rivolta ad un appassionato di horror e splatter o ad uno spettatore che vuol semplicemente stimolare la propria adrenalina, né allo spettatore che vuol fare mero esercizio di logica. "Higurashi no naku koro ni" è una storia sulla tormentata ricerca di una via di fuga dalla prigionia del dolore, una storia che in ultimo luogo fa pensare agli enormi limiti dell'umana esistenza e al sogno evasivo di una vita ideale.
Per quanto, oggettivamente parlando, quest'anime non trasponga in maniera accurata i contenuti della Novel, è altrettanto oggettivo che comunica ugualmente i messaggi sostanziali della storia, e lo fa molto bene. La modalità in cui raffigura le emozioni dei personaggi è davvero singolare ed efficace.
Il comparto grafico non è niente di speciale di per sè: tecnicamente i disegni sono molto altilenanti, le proporzioni sono davvero bruttine e le animazioni sono assai semplici, eppure è proprio tale grafica, insieme alle incisive musiche di Kenji Kawai e ad un distinto lavoro di doppiaggio, che collabora benissimo nel veicolare la grande instabilità, il malessere, la sospensione e la cecità - nell'accezione figurata del termine - dei personaggi. In definitiva, io considero questa serie animata un bell'omaggio al romanzo originale. Sono 26 episodi che, se considerati nel loro insieme e se visti con gli occhi giusti, vanno a toccare corde profonde e fanno provare una grande compassione.


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klunk

Episodi visti: 26/26 --- Voto 6
"Higurashi no Naku Koro ni" racconta la storia di un gruppo di cinque amici, Keichi, Rena, Mion, Satoko e Rika, che in una estate del 1983, si trovano loro malgrado alle prese con la maledizione di "Oyashiro-sama", antica divinità di Hinamizawa, paese dove si trovano i protagonisti e dal quale sembra difficile sia arrivare che andarsene.
Come accennato l'anime non ha un protagonista ben definito, ma come accade su "Durarara!!", assistiamo ad una storia più volte, vissuta di volta in volta a turno dai cinque personaggi principali. La trama di per se non è male, anche se a volte presenta delle forzature, e tratta una storia misteriosa e intrigante, anche se l'interesse che suscita, per la sua peculiare narrazione, tende ad essere altalenante.
I ventisei episodi, sono a loro volta divisi in brevi capitoli, nei quali come detto la storia viene seguita e sviluppata dall'ottica di un personaggio piuttosto che di un'altro. Questi sono molto ben delineati, hanno un aspetto decisamente non stereotipato, un loro background ben preciso oltre ad un carattere verosimile.
I disegni mi hanno invece lasciato abbastanza sorpreso, in quanto più che per una storia di genere horror, sembrano adatti a qualcosa di ben più leggero ed infantile, infatti i personaggi sono rappresentati con figure molto esili, con teste a volte grandi, a volte quasi"deformed", ed occhioni immensi, stonando con il contesto in cui sono immersi.
Rimanendo in tema grafico c'è da sottolineare la scarsità dell'animazione, i personaggi sono statici, e i fondali, tra l'altro banalotti, sono meri sfondi nei quali non si muove mai nulla e dove i colori sembrano essere usati con parsimonia. Tutt'altro che evocativi.
Non mi ha entusiasmato neppure la colonna sonora, nulla di memorabile, ma soltanto ordinaria, con sigle di apertura e chiusura come tante altre.
Concludendo devo dire che mi aspettavo qualcosa in più, anche se la storia è abbastanza originale alla lunga diventa un po' noiosetta e la tensione non è sempre così palpabile come dovrebbe essere. Inoltre il contesto grafico non mi è parso affatto all'altezza, certo nel totale non si tratta di un prodotto da buttare, ma che però non supera di molto la sufficienza.


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rum42coach

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Higurashi è un fenomeno molto popolare nel genere d'animazione di tipo splatter e horror, avendone sentito parlare(bene) da tempo. Ebbene ho colto l'occasione di guardarmi questa serie e di farmi la mia impressione, più oggettiva possibile. Certamente è un anime che colpisce dall'inizio alla fine a causa di alcune scelte di sceneggiatura, dei personaggi fuori dai normali canoni sia per estetica sia per caratterizzazione e per l'apparato tecnico discutibile quanto voluto.

Iniziando dalla trama, questa racconta di un ragazzo, di nome Keiichi, trasferitosi a Hinamizawa, ridente e piccolo villaggio sperduto, in cui fa amicizia con delle ragazze e delle bambine con le quali inizierà a frequentarsi e giocare insieme , venendo peraltro a conoscenze di oscuri eventi , ad esempio la maledizione di Oayashiro-sama che da alcuni anni imperversa e miete vittime, tutte avvolte nel più fitto mistero. Gli avvenimenti si svolgono tutti nel medesimo anno e mese, Giungo 1983, e la trama non è semplice come si potrebbe pensare di primo acchito, bensì è un miscuglio di archi narrativi ,composti, in media da 4-5 puntate ciascuno, spesso non intrecciati fra loro e contradditori cronologicamente e per alcuni eventi, diversi a seconda dell'arco. In ogni arco, di difficile comprensione, specialmente all'inizio, è protagonista essenzialmente un personaggio che appare nella sua vera "natura", pur rispettando la struttura schematica che contraddistingue l'intera serie, cioè festival del paese, misteri, morti misteriose e comportamento ambiguo di uno o più personaggi protagonisti della serie. Una scelta che può piacere o meno, anche perché al termine della serie non è spiegato esattamente cosa è successo nelle puntate precedenti, preferendo piuttosto dare dei semplici indizi e supposizioni utilizzando gli stessi protagonisti della vicenda come strumenti adatti allo scopo. Tuttavia ritengo azzeccato proprio questa metodologia dell'anime perché incuriosisce scoprire cosa si cela dietro all'insanità di determinati personaggi e ai complotti attuati da alcuni di loro nei confronti di altri, ignari del corso degli eventi.
L'anime in esame è molto violento, non in tutti gli episodi, ma presenta dei picchi pazzeschi difficilmente digeribili e visionabili dalle persone più sensibili, alle quali sconsiglio la visione della suddetta opera. Non bisogna infatti farsi ingannare dal character design dei personaggi, tutti pucciosi e tenerissimi, chi più chi meno e non immaginabili, teoricamente, alle prese con macabre azioni e rituali perversi. In realtà è proprio questo forte contrasto che mette di fronte momenti di pura tenerezza, divertimento e dolcezza ad altri inquietanti, ansiosi e truculenti, a rappresentare il cavallo di battaglia della serie, piena di sfumature e perciò non monocromatica. Segnalo degli episodi, nella parte centrale dell'anime, in cui si può assistere a scene di rara crudeltà e violenza ad opera di un singolo personaggio che disturba in quanto a follia e insana follia.

I personaggi protagonisti sono in numero abbastanza esiguo e soltanto pochi di questi hanno una caratterizzazione approfondita e degna di nota: mi riferisco naturalmente ai 6 principali personaggi, ossia Keichi e le sue "amiche". Per il resto compaiono saltuariamente altri personaggi, tipo il detective, il fotografo, l'infermiera ma sono semplicemente di contorno, sebbene siano funzionali al corso degli eventi. I protagonisti hanno ognuno una personalità ben distinta e originale che incuriosisce, portando lo spettatore a sorprendersi più volte per le scelte e le azioni attuate da loro, a volte ambigue e non semplici da decifrare, specie quando sembrano entrare in conflitto con ciò che è la loro personalità base. Ed è proprio questo a rappresentare un altro fattore di interesse perché bisogna vedere l'anime fino al suo termine per intuire, più che capire, qualcosa di definito. Probabilmente i restanti misteri saranno decifrati nel seguito di questa opera, comunque sia trovo il finale buono e carica di aspettative.

Come tematiche cosa offre Higurashi? Posso riportare che, tra horror, splatter e tracce di commedia slice of life, qualcosina di profondo c'è, così come messaggi subliminali di fondo, in particolar modo negli episodi dedicati all'esplorazione-introspezione dei vari personaggi. Nulla di eclatante, sia chiaro, ma ci sono interessanti accenni su problemi familiari dei personaggi (persino abusi e maltrattamenti), della loro sofferenza a tal proposito e cenni sull'influenza politica e decisionale che possiedono personaggi insospettabili, i quali decidono le sorti di tutti mediante fantocci posti a capo del villaggio puramente per ingannare la popolazione.

L'apparato tecnico non mi piace tantissimo, trovando i disegni inferiori alle attese e certe animazioni quasi a livello elementare, non certamente vicine alla sufficienza. Il design dei personaggi ha un suo perché, come argomentato in precedenza, e quello dei personaggi secondari non è malaccio, benchè non sia di certo indimenticabile. Sui disegni grande difetto che cito è la forma identica degli occhi in numerosi personaggi importanti, fatto che non mi va giù perché sembrano molto, troppo simili tra loro, eccetto il colore.

Le musiche ascoltate nella serie sono di ottima levatura, sia la colonna sonora che presenta perfetti suoni ed effetti sonori per un'opera horror come questa e anche l'opening, raffinata quanto inquietante, sa cogliere perfettamente le sfumature della serie. L'ending è bella soprattutto visivamente perché mi piace la presenza delle cicale, vero motore della serie, poiché anche il titolo sta a significare "quando le cicale piangono".

Higurashi no Naku Koro ni è una serie che consiglio a tutti gli amanti dell'horror, genere raramente rintracciabile in opere d'animazione ma che qui riesce a incantare e spesso rabbrividire in maniera perfetta, grazie a un mix di personaggi, luoghi, musiche e disegni che, sebbene non privo di difettucci, trovano un compromesso più che buono e regalano intrattenimento semplice e allo stesso tempo complesso, grazie ad una trama riuscita nelle sue intenzioni, distaccata dalla solita solfa del genere horror e splatter. Inoltre c'è un arco che non ho apprezzato e mi ha deluso, perciò questo provoca un leggero abbasamento del voto pensato inizialmente.Tuttavia resta un ottimo prodotto che merita, a mio parere, un 8 pieno.


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v3kk1

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Anime ambientato in un paesino sperduto, come tanti altri.
Il protagonista, Keichi, si trasferisce qui e fa subito la conoscenza di cinqeu compagne di classe.
Rena e Mion, sue coetanee e Rika e Satoko, molto più piccole, con le quali si unisce in un club, dove giocano e ridono insieme.
Un'atmosfera spensierata con qualche gag simpatica piazzata quà e là, un anime da vedere per rilassarsi insomma, fino a quando non verrà menzionato Satoshi Kun, il fratello di Satoko, del quale viene detto che si era trasferito l'anno prima, ma nessuno ha sue notizie.
In più sembra che cinque anni prima, nella notte del festival, qualcuno morì, e questa tragedia si ripete ogni anno.
Da quel momento in poi inizierà un vortice di follia pura, paranoia, inquietudine e omicidi.
La serie si può dividere in vari archi narrativi, ognuno da quattro puntate, alla fine del quale la storia riparte da zero.

La trama è gestita piuttosto bene, ci sono molti colpi di scena, alcuni dei quali inaspettati e improvvisi.

Il punto forte dell'anime però sono i personaggi, tutti all'apparenza dei felici e spensierati ragazzi, che riveleranno di avere più di uno scheletro nell'armadio.
Il mio preferito in assoluto è sempre stata Rena, un ragazza simpatica, gentile e che usa spesso le classiche espressioni delle giapponesine come Kawaiii, ma che nasconde un passato molto oscuro, che piano piano verrà a galla.
Mion e Shion sono anche loro due personaggi pieni di sorprese, anche perchè, essendo gemelle, non sarà sempre molto chiaro chi ci si trova davanti e sono abbastanza brave nell'imitare la voce dell'altra, arrivando a ingannare gli altri.

Oltre ai sopracitati personaggi ce ne sono altri da sfondo molto ben caratterizzati come Oosihi, detective a un anno della pensione che sta investigando su questi strani omicidi e sarà sempre presente, una coppia di turisti, Tomitake e Takano che sono incuriositi dal villaggio e dalle sue leggende, curiosità spesso e volentieri davvero molto pericolosa.

La ragione di intrattenimento principale però sono i momento creepy, capaci davvero di farti sudare freddo, lo vidi per la prima volta a quattordici anni e non scordai facilmente Rena che fissa la stanza di Keiichi da fuori, o Mion che, mentre Keichi sta per chiudere la porta, lo fermo all'improvviso dicendogli di non saltare la scuola il giorno successivo.

Ho visto diversi Horror/Thriller, come "Another", "Mirai Nikki", "Shi chi", tutti molto carini, ma secondo me questo ha decisamente qualcosa in più, in quanto il paranormale c'entra e fa solo da contorno a un horror molto più psicologico, per questa ragione ho dato 10, secondo me se lo merita.
Anime consigliato a tutti, e anche la seconda serie era molto carina.


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Kida_10

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
"Higurashi no Naku Koro ni" è un anime di ventisei episodi che narra le vicende di un piccolo paese di campagna chiamato Hinamizawa. Moltissimi sono i personaggi che fanno da contorno alla storia, ma quelli principali sono tendenzialmente cinque: Keiichi, un ragazzo appena trasferito, Mion e Shion Sonozaki, due gemelle eredi del casato più importante del paese, Rena, una ragazza che vive da sola col padre ed infine Satoko e Rika, due bambine rimaste entrambe orfane e che quindi vivono insieme.

Una trama vera e propria non è presente; l'intera serie si divide in archi narrativi destinati a finire nel giro di quattro/cinque puntate. Ogni arco si conclude tendenzialmente allo stesso modo: uno dei personaggi principali per qualche strano motivo impazzisce e finisce con lo sterminare tutti gli altri.
Apparentemente non vi è alcun legame fra i vari archi narrativi, ogni volta infatti i personaggi si comportano in modo diverso come se le vicende si svolgessero in mondi paralleli.
Ci sono tuttavia dei punti in comune, delle situazioni che si ripetono ogni volta, quasi a volerci dimostrare che nulla è stato lasciato al caso.

I personaggi sono ottimamente caratterizzati e a seconda del ciclo che viene preso in esame assumono sfumature differenti, influenzati il più delle volte da degli eventi estremamente banali.
Dal punto di vista tecnico purtroppo siamo di fronte a un lavoro abbastanza scadente, sia per quanto riguarda il character design dei personaggi che per il disegno degli sfondi e la varietà delle ambientazioni; molte scene vengono più volte reciclate e riutilizzate.
Nonostante graficamente il livello sia basso, per quanto riguarda il fattore horror/splatter la regia è riuscita a svolgere un lavoro eccelso; sensazioni di mistero e anoscia aleggiano in ogni puntata, tenendo lo spettatore in tensione e attaccato allo schermo.

Alla fine di questa serie cosa rimane? praticamente nulla. Ci vengono solamente mostrate una serie di storielle autoconclusive delle quali non si capisce quasi niente, e i misteri di ognuna vengono lasciati in sospeso. La scelta di voler continuamente riproporre lo stesso ciclo in alcuni casi risulta abbastanza noiosa, anche se in effetti ognuno ha come protagonista un personaggio differente, e se non si ha la pazienza di guardare tutto fino alla fine si rischia di perdersi una grande occasione e di buttare via del tempo. Quando dico "guardare fino alla fine" intendo anche la seconda stagione, perchè se questa prima serie solleva un mistero dietro l'altro, la seconda servirà a chiarirli e a dare un senso a tutto.
Ne consiglio vivamente la visione se cercate qualcosa di misterioso e intrigante che vi tenga sulle spine, vi basterà avere un minimo di pazienza.


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veronicab

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Higurashi no naku koro ni, ovvero "quando piangono le cicale" è uno dei migliori anime che abbia mai visto, nonostante io non sia una patita del genere horror/splatter/mistero. Certamente non regge il confronto con il seguito, ma è anche giusto che sia così.

Trama: in poche parole le vicende ruotano attorno a un gruppo di ragazzi residenti in un villaggio, Hinamizawa, dove una volta all'anno, durante la festa del Watanagashi, una persona muore e un'altra scompare.
L'anime è diviso in archi narrativi, ovvero ogni 5 circa episodi si ricomincia da capo. In questa prima serie assistiamo al semplice svolgersi degli eventi, senza riuscire a capirci nulla, e considerata la lunghezza dell'anime direi che potrebbe risultare a molti stancante e privo di logica, ma se si ha la pazienza di rimanere concentrati fino alla fine si resterà senza dubbio colpiti e incuriositi da tutto ciò.

I personaggi: li ho trovati molto particolari, ognuno con un problema o un passato tormentato alle spalle che lo spingerà a commettere atti di pura follia, perché è di questo che si parla: non ho dato 10 solamente per la totale pazzia con cui l'autore ha voluto sviluppare le azioni.
SPOILER - il fatto ad esempio di strapparsi le unghie, o di tirarsi coltellate sul cranio non è proprio carino da vedere- FINE SPOILER
Un appunto va fatto a Rena, io l'ho semplicemente amata, anche con il suo continuo "Kanaa'!" che in molti hanno sottolineato essere pesante.

La grafica: una pecca può essere senz'altro questa, i personaggi hanno la testa troppo grande rispetto al corpo, del tutto sproporzionati. Tuttavia l'aver reso tutto "kawaii", ovvero colori vivaci e personaggi all'apparenza dolci fa da netto contrasto con quello che poi in realtà l'anime è. Una cosa che invece ho amato sono state le deformazioni del viso e, soprattutto, il cambiamento degli occhi dei protagonisti. Per cui si può apprezzare come detestare questa scelta, io personalmente l'ho apprezzata.

Per quanto mi riguarda, quindi, lo ritengo un anime geniale, e la sua genialità risiede nella totale mancanza di logica. Consigliato assolutamente agli appassionati del genere, ma anche a chi cerca qualcosa di non troppo leggero. Non ne rimarrete delusi. 9 meritatissimo.


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mayedda

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Higurashi no Naku Koro ni è una serie anime di ben 26 puntate. Tutta la storia ruota attorno agli abitanti di un piccolo villaggio Hinamizawa nel 1983. Su questo piccolo villaggio pacifico vi è però una maledizione che si manifesta annulmente durante le celebrazioni dei festeggiamenti del Watanagashi, la divinità venerata dagli abitanti del paese. Un giovane ragazzo Keichi Maebara si è appena trasferito in questo villaggio ed ha appena fatto amicizia con le sue nuove compagne di classe, che tutto sembreranno tranne quello che sono nella realtà.

Sono stata incoraggiata a guardare quest'anime dalla notevole fama che ha in rete, tuttavia non la condivido pienamente.
Inizio col dire le cose che secondo me meritano una buona recensione.
Quest'anime ha delle bellissime opening e ending, tanto che mi soffermavo a ogni puntata ad ascoltarle, una bellissima grafica, e una buona storia di fondo. Ho trovato molto gradevole il velo di mistero che perdura per tutta la serie, fino all'ultima puntata, e anche la sottile poesia che viene recitata alla fine di ognuna, introducendo il titolo di quella successiva.
Ho trovato appropriate anche le espressioni di follia che vengono disegnate sui visi dei personaggi, penso che obbiettivo dell'autore fosse quello di far intuire allo spettatore, il momento di passaggio (molto repentino) in cui il personaggio passa dalla normalità alla follia vera e propria, l'effetto che se ne ricava è che lo spettatore percepisce subito, che qualcosa di strano sta accadendo, o sta per accadere, e lo porta quindi in uno stato di curiosità.
Ai personaggi gli viene data una buona caratterizzazione. Keichi Maebara ha un carattere nobile in cui il valore dell'amicizia è per lui uno stile di vita ed è forse per questo che tutte le ragazze che gli stanno attorno si affidano quasi ciecamente a lui. Tutte le ragazze invece subiscono trasformazioni continue di carattere che da aggraziate ragazzine spensierate, mutano in veri e propri serial killer e individui posseduti.

Tuttavia seppur abbia tutti questi elementi positivi, ho trovato meno piacevoli altri. Inizio col dire che non suscita vera propria paura come dovrebbe ,almeno questo è il mio parere,visto che il genere è horror, e mi aspettavo quindi un certo tipo di registro narrativo. Ho trovato inutile la suddivisione in atti dell'anime in cui la storia inizia da capo ogni volta ma viene vissuta da un personaggio differente ogni volta. Questo ripetersi della storia, fa si che lo spettatore segui qualche puntata con un po meno di attenzione. Proprio per questo motivo si ha però la voglia di guardarlo fino in fondo, perché l'autore è riuscito sapientemente a infondere la curiosità agli occhi di chi lo guarda. Vengono create trame su trame che solo alla fine vengono a districarsi, tuttavia però solo in parte. I misteri che si aggrovigliano l'uno con l'altro non vengono svelati completamente e lo spettatore rimane con una serie di domande a cui non riesce a darsi risposta. Tuttavia credo che sia proprio questo uno degli obbiettivi dell'autore perchè porta lo spettatore incuriosito, a far si che guardi anche la seconda serie "Higurashi no naku koro ni Kai" con la speranza che tutte queste oscurità siano risolte.

Il mio voto è 7 proprio perché benché di ottima grafica, di buona trama e bellissime sigle, i misteri e le domande che si trascina lo spettatore dopo averlo visto interamente sono forse troppe.


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TheDarkLord

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Higurashi no naku koro ni è un anime del 2006 di genere horror, tratto dall'omonima Visual Novel e prodotto dallo Studio Deen.
L'anime è ambientato nell'anno 1983 e gli eventi si svolgono ad Hinamizawa (villaggio che si è basato su quello di Shirakawa ora patrimonio dell'umanità). L'anime inizia con il protagonista, Keiichi Maebara che, trasferitosi da poco lì, fa amicizia con un gruppo di ragazze: Rena Ryugu, Rika Furude, Mion Sonozaki e Satoko Houjou. La vita sembra trascorrere tranquilla ad Hinamizawa fin quando Keiichi non scopre che quattro anni prima si svolsero dei lavori per una diga che avrebbe dovuto sommergere il villaggio. Gli abitanti si opposero con manifestazioni violente che finirono con un omicidio e il ritrovamento del cadavere fatto a pezzi (non si trovò mai uno dei bracci). Da quel giorno ogni anno durante le celebrazioni di Giugno a Hinamizawa una persona viene trovata morta mentre un'altra scompare. Gli abitanti dicono che queste persone, che erano per giunta favorevoli alla costruzione della diga, vengano rapiti dagli Oni  cioè dai demoni. Da quel momento Keiichi  inizia a notare strani atteggiamenti da parte delle ragazze e accadranno degli strani avvenimenti.

La cosa più interessante nell'anime e anche la più originale sono gli archi narrativi. Infatti l'anime inizia con un arco composto da 5 episodi per poi concludersi e ricominciare con un nuovo arco (o hen) raccontandoci gli stessi eventi sotto la prospettiva di altri personaggi o con nuovi eventi che ci offriranno più indizi riguardo a quanto sta succedendo. Ciò ci permette anche di scoprire ancora più a fondo i personaggi che sono molto caratterizzati e hanno un psicologia ben fatta. Oltre ciò alcuni di loro hanno alle spalle un passato triste che verrà fuori pian piano e ciò ci farà apprezzare i personaggi ancor di più. Anche il modo in cui si relazionano tra di loro è stato molto curato

Il disegno devo dire che non è molto "elevato", ma oserei dire "necessario" in quanto questo disegno da maggior enfasi ai volti dei personaggi nei momenti di follia. Infatti vengono stravolti, quasi deformati per sottolineare lo stato mentale nel quale si trovano. Probabilmente le espressione più inquietanti e terrificanti mai visti in un anime.

Le atmosfere dell'anime sono molto azzeccate, Da notare sopratutto i cambiamenti che subiscono durante gli eventi. Infatti possiamo trovarle confortanti e sicure nei momenti di tranquillità, ma quando iniziano ad accadere cose strane, diventano oscure, terrificanti quasi claustrofobiche.

Un altro punto forte dell'anime è senza dubbio la colonna sonora. Riesce a trasformarsi da drammatica e dolce a terrificante e furiosa nei momenti giusti ed è veramente molto bella così come l'opening e l'ending.
Alla fine dell'anime non avrete risposte sul perché stiano succedendo queste cose, ma le avrete tutte nella seconda stagione Higurashi no naku koro ni kai, chiamato anche Arc Answer perché risponderà, appunto, a tutte le vostre domande.


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eracliano

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Cominciamo subito facendo una precisazione doverosa: questo anime è a mio avviso necessariamente inscindibile dal suo seguito, "Higurashi no Naku Koro ni Kai", per cui sconsiglio vivamente a quanti volessero cimentarsi nella visione di questo di non proseguire con l'altro.
Questo in quanto ritengo che non sia possibile apprezzare molti aspetti di questi primi 26 episodi senza aver almeno iniziato i 24 del "sequel", innanzitutto per quanto riguarda la trama, che al termine del 26esimo episodio sarà ancora, apparentemente, del tutto incongruente e di conseguenza saranno più le domande insolute di quelle che avranno avuto risposta. In secondo luogo, per la caratterizzazione di diversi personaggi, che rischiano altrimenti di rimanere ingiustamente trascurati rispetto ad altri.
Questo a mio avviso rende comprensibili diversi giudizi negativi dati a questa serie da persone che per loro stessa ammissione "si sono rifiutate di andare oltre", scelta che come ho già detto diffido caldamente.
Bene, fatta questa premessa, vediamo un po' che voti possiamo dare.

Trama: è inconsueta, e soprattutto dopo alcune puntate comincerà a spiazzare decisamente lo spettatore con colpi di scena a prima vista inconcepibili. Voglio dire, di serie strutturate ad archi successivi, dedicati ciascuno ad un personaggio specifico che viene approfondito, ce ne sono, però in questo caso il passaggio da un arco all'altro è... traumatico. La prima volta, in particolare, può sconcertare parecchio!
Un'altra caratteristica è l'alternanza di momenti spensierati, in cui ci si rilassa, a scene che sono un misto tra il thriller e l'horror (ma senza finire nello splatter vero e proprio, secondo me), ad alta tensione. A me è parsa una ottima scelta, per cui assegno 10 su questo punto.
Finale: senza il seguito è largamente insufficiente, pregiudicando del tutto una indipendenza della storia, che appare "monca"; quindi, volendo valutare questa serie singolarmente, in questo ambito siamo sotto la sufficienza. 5
Personaggi: si potrebbe dire che questo sia l'anime per eccellenza in cui l'apparenza trae in inganno. Nel senso che non è sbagliato dire che dietro ogni volto sorridente si può celare una scure pronta ad ammazzarti! Ci sono diversi aspetti che rimangono poco chiari, però chi persevererà nella visione con il sequel avrà modo di apprezzare molto meglio anche quanto visto qui. Nel complesso assegno un 8,5.
Grafica: in genere è nella media, anche se, specie in certe puntate (quelle più spensierate in particolare) ci sono degli usi decisamente eccessivi del deformed che a molti (me incluso) possono non piacere o addirittura dare fastidio. Per questo su questo punto mi fermo a 7.
Sonoro: l'Opening mi è piaciuta molto, e devo ammettere che dopo un po' mi è cominciata a piacere anche l'ending, che in un certo senso distende gli animi dopo i momenti più crudi. Assegno un 9.

Globalmente quindi conferisco un 8, che tuttavia diventerebbe facilmente un 9 considerando che i punti deboli di questa serie sono compensati dall'altra.

Crossbread

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Crossbread

Episodi visti: 28/26 --- Voto 10
Se siete appassionati di thriller dai protagonisti all'apparenza dolci e gentili in stile Hanibal Lecter, sicuramente "Higurashi no Naku Koro ni" ("Quando le cicale piangono") farà al caso vostro. Questo anime strizza l'occhio a un insieme di generi, tra cui i thriller psicologici e gli horror, ma il tutto è praticamente sempre ovattato in una sfera di gioia, bellezza, colori e paesaggi rurali, addolciti ancor di più dal canto continuo delle cicale - il che ci suggerisce che la storia si svolge nei mesi estivi, sebbene non manchino le piogge e i cieli oscurati dalle nuvole, immancabili in ogni buon thriller.
Il protagonista è Keichi Maebara, un ragazzo normale che da poco si è trasferito nel (apparente) tranquillo villaggio in cui si svolge questa storia, ovvero Hinamizawa. Qui stringe amicizia con alcune ragazze che frequentano la sua stessa scuola, ovvero la frizzante Satoko, la piccola Rika, la riservata Mion e la dolcissima Rena. Le giornate proseguono tranquille, tra un gioco di gruppo e l'altro, quando un giorno, durante una sagra al villaggio, alle orecchie di Keichi giungono delle strane e macabre discussioni: efferati omicidi, persone scomparse... e il tutto sembra avvenire con una certa regolarità di tempo. Il ragazzo tenta di rivolgersi alle amiche fidate per cercare di capire cosa sia successo, in particolar modo alla dolce e gentile Rena, ma quest'ultima (come le altre ragazze) ha un lato della personalità che Keichi non avrebbe mai immaginato. Un lato oscuro e deviato.

Se volete sapere cosa succede in quel villaggio, cosa fanno queste ragazze e a cosa sta andando incontro il nostro protagonista, vi consiglio di guardare questo splendido thriller psicologico, contornato anche da delle sigle di ingresso e di chiusura azzeccatissime e orecchiabili. Una nota di merito va anche al modo in cui vengono date le anticipazioni del prossimo episodio alla fine di ogni puntata, con l'immancabile frase "riesci a credere in questo?"


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Julaaar

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Quando un anime mi piace è sempre difficile recensirlo, perché mi sembra sempre di esaltarlo oltre il dovuto. Quindi partirò dai punti "dolenti" che ho trovato: il comparto grafico e d'animazione veramente. Non dico che siano orribili, ci sono tanti altri anime fatti peggio, ma se devo essere sincero mi aspettavo un po' di più e questo in realtà è l'unico punto a sfavore che gli posso dare.

Per il resto ho amato tutto: partendo dall'idea di dividere la serie in cicli narrativi che hanno volta per volta protagonisti diversi, e in questo caso ne abbiamo ben sei oppure cinque, se non si vogliono contare le due puntate di flashback che servono come approfondimento. Mi è piaciuto come è stato deciso di svolgere ogni arco partendo sempre da momenti di quotidianità e calma assoluta fino ad arrivare abbastanza lugubri. Nei vari archi narrativi c'è sempre uno dei personaggi che perde la ragione e commette delle atrocità, il più delle volte soprattutto verso i propri amici. Ricordo che tutto quello che succede nella storia accade sempre nel periodo del Wataganashi, creando così nello spettatore un senso di catena infinita dello stesso evento che si sviluppa in maniera diversa in base ai fatti che turberanno un determinato personaggio piuttosto che un altro. In verità verso la fine, oltre a qualcuno che pare sapere fin troppo su questo cerchio infinito, c'è un personaggio che si rende conto che qualcosa non va. Vedremo come va avanti la storia della seconda serie sperando che si chiariscano i miei dubbi.

Mi sono piaciuti tutti i protagonisti presenti, esclusa Satoko che non mi ha colpito particolarmente, probabilmente perché è quella meno usata a livello di trama. Un'altra cosa che mi ha colpito molto è che più si va avanti con gli episodi e più ci si rende conto che il personaggio principale è un altro rispetto a quello che ti si fa intendere all'inizio.
Un complimento va anche alle musiche, soprattutto l'opening, che trovo molto azzeccata per il contesto.

Insomma, in verità mi è piaciuto tutto di quest'anime, infatti l'ho divorato in tre giorni (solo perché non ho avuto il tempo per farlo più velocemente) e mi ha veramente esaltato. Io consiglio vivamente di dargli un'occhiata, perché potreste perdervi qualcosa di veramente gustoso.
Detto questo vi saluto ché c'è la seconda serie che mi aspetta e spero sia ai livelli di questa, ovvero ottimi.


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Lalli-chan

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Premetto che è abbastanza difficile recensire un anime complesso come "Higurashi no naku koro ni", ma ci tenevo particolarmente perché è uno dei miei preferiti.
"Higurashi no naku koro ni" è un anime di 26 episodi strutturati in un modo molto particolare, ossia in 6 archi narrativi, ciascuno dei quali si focalizza su un determinato personaggio.
La storia è ambientata nel giugno del 1983 in un piccolo villaggio rurale, chiamato Hinamizawa. I protagonisti sono Keiichi, trasferitosi da poco, e il suo gruppo di amiche, Rena, Mion, Satoko e Rika. La vita a Hinamizawa sembra apparentemente tranquilla, ma questo villaggio nasconde molti segreti, ad esempio le misteriose morti che per cinque anni avvengono durante la festa del Watanagashi, dovute, secondo i paesani, alla maledizione del Monaco, dio protettore del villaggio.
Ogni arco narrativo si conclude con un omicidio commesso da uno dei protagonisti e il successivo riprende la storia da capo, ma con alcune differenze e sotto un diverso punto di vista.
Per quanto riguarda la trama, Higurashi è un anime molto complesso e pone molti interrogativi che verranno risolti solo nella seconda serie, "Higurashi no naku koro ni Kai." E' inoltre un anime abbastanza forte, in quanto sono presenti molte scene violente, perciò è consigliato a un pubblico maturo e che abbia la pazienza di seguire tutta la serie.

Il character design può ingannare, infatti a prima vista non sembrerebbe un anime horror, invece lo è a tutti gli effetti, ma anzi questo stile rende ancora più inquietanti alcune scene. Infatti si vedrà spesso il passaggio da scene tranquille e divertenti a scene terrorizzanti, in cui i personaggi cambiano completamente espressione. E' molto interessante anche l'aspetto psicologico dei personaggi, che mette in luce tutte le diverse sfaccettature del loro carattere e si concentra sopratutto sui meccanismi della mente che li inducono a uccidere.
Quest'anime è apprezzabile inoltre per la sua ambientazione: personalmente credo che non si poteva scegliere un ambiente migliore del piccolo villaggio rurale, anch'esso ingannevole, perché la sua tranquillità è solo apparente.
Le musiche sono molto belle e adatte a ogni scena; così anche l'opening, che introduce perfettamente la vera essenza di quest'anime.

Ho dato 9 a questa serie perché in realtà, come ho già detto, si conclude lasciando molte cose in sospeso, e occorrerà seguire la seconda, che fornirà il quadro completo della situazione.
Concludo dicendo che per me "Higurashi no naku koro ni" è un anime geniale, e lo consiglio fortemente a tutti gli appassionanti del genere che si ritroveranno di fronte a un anime innovativo, unico e coinvolgente.


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¬SasoRi

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
"Higurashi no Naku Koro Ni" è un degli anime più complessi e misteriosi che io abbia visto. Tutta la prima stagione è divisa in una serie di archi narrativi durante i quali i vari personaggi vivono avventure diverse e apparentemente distaccate. Questi hanno tutti una cosa in comune: uno dei protagonisti dà di matto per diversi motivi e inizia a uccidere. Ogni storia si conclude in modo misterioso e i protagonisti variano al variare dell'arco narrativo.

La trama è complicatissima e alcuni elementi non variano al variare dell'arco narrativo, come la maledizione del monaco, il festival del Watanagashi e altro. La trama risulta difficile da esplicare, per cui dirò soltanto le basi: un giovane ragazzo di nome Maebara Keiichi si trasferisce in un piccolo villaggio di nome Hinamizawa, dove frequenta una piccola scuola e diventa amico di quattro ragazze: Sonozaki Mion, Ryuugu Rena, Houjou Satoko e Furude Rika, assieme alle quali fa parte di una sorta di club dove si praticano vari giochi e i perdenti devono subire tristissime e umilianti punizioni; tuttavia la loro tranquilla vita viene disturbata da qualcosa...
I personaggi sono essenzialmente i membri del club e la loro personalità può variare, e anche di molto, al variare dell'arco narrativo, e alla fine molti personaggi risultano totalmente stravolti rispetto all'idea che ci viene fornita di loro.
Furude Rika sembra la più emblematica e nella seconda serie si scoprirà che nasconde un terribile segreto. Vengono anche introdotti altri personaggi con il passare del tempo e sono presenti anche alcuni personaggi secondari, quali la maestra e il preside. Anche il poliziotto Oishi è un personaggio molto importante per lo svolgimento della trama, così come Tomitake e Takano, per non dimenticarci di Irie-sensei, colui che gestisce la clinica a Hinamizawa.

La grafica diciamo non è proprio bellissima: ciò è dovuto soprattutto alla data di produzione non molto recente, ma i disegni sono molto belli e particolari e si adattano bene alla storia e all'ambiente.
La colonna sonora è molto ben fatta, mette anche ansia quando serve, per non contare la bellissima opening e l'ending, sempre in perfetto stile horror.
Commento personale: anime sconsigliato a coloro che non vogliono rodersi il cervello per pensare al significato nascosto dietro ad ogni azione di ogni personaggio e che vuole vedersi qualcosa di tranquillo. Lo consiglio invece a chi cerca qualcosa di impegnativo e diverso dal solito.


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Al_Roppi

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Se quest'anime avesse la possibilità di scegliere una propria canzone probabilmente sarebbe "Paranoid Android" dei Radiohead. Non per una qualche somiglianza precisa con il testo, ma perché entrambi trattano l'argomento della paranoia.
Cos'é la paranoia? Una paura che porta a commettere qualcosa d'incomprensibile agli occhi altrui? Una sospetto che si fonda su una base reale? O semplicemente terrore? Perché Higurashi, alla fine, porta in scena tutto ciò. Paura, sospetto, delirio: tutto si mischia per creare una trama che più che far paura inquieta.
Del resto tutto si svolge in un piccolo paesino, dove dovrebbe esistere la fiducia, non il sospetto. Eppure lo si sente, lo si percepisce, forte e deciso come una mazza. La trama, in sé, può sembrare stupida e violenta: eppure chi non è rimasto un attimo scosso vedendo come le paure ci portino ad agire in maniere che noi stessi non potremmo mai immaginare?
Higurashi è un piccolo distillato di paura, che però non appare tale proprio per i suoi disegni così innocenti e colorati (la novel sembra disegnata da un bambino). Si rimane sempre un po' male quando le nostre certezze cadono, e Higurashi si diverte quasi a prenderci in giro, senza farsi troppi problemi.
C'è una contrapposizione tra innocenza e violenza, data da personaggi che appaiono semplici quando invece amano nascondere i propri segreti dietro una mano o, peggio, dietro a un'arma. Che poi tutto sia fatto per amore (del villaggio o di una persona) rende il tutto quasi sporco e cattivo. Sarà per questo che le scene violente non si risparmiano - per questo è sconsigliata la visione alle persone sensibili.
Higurashi è un piccolo capolavoro psicologico e malato, un viaggio allucinante dentro i nostri incubi. E non importa la dimensione sovrannaturale, ciò che conta sono i desideri e le paranoie che vanno in conflitto. Una cosa, questa, terribilmente umana.


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Mirai!

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
"Higurashi no Naku Koro ni" è un anime molto complesso. La trama molto intricata e la spavalderia con cui viene esposta (da schizofrenici cambi d'identità a spezzoni di pura commedia) potrebbe infastidire lo spettatore medio, ma chi ama il genere e si arma di pazienza e curiosità rimarrà piacevolmente colpito, soprattutto dopo che tutto verrà spiegato nella seconda serie ("Higurashi no Naku Koro ni kai").
I disegni non sono all'avanguardia e spesso alcune animazioni sono davvero scadenti, ma tratto la grafica come punti superflui e non come punti che influenzano la mia recensione, dopotutto i migliori videogame hanno una grafica pessima. Perché questa regola non dovrebbe funzionare anche con gli anime?
Questa serie rimane una delle mie preferite.


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Maho Misawa

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Da un progetto della 07th Expansion gli amanti del genere giallo-horror non possono che ricordarsi e riguardarsi "Higurashi No Naku Koro Ni". Higurashi è un anime strutturato benissimo in grado di ripetere una storia all'infinito, ma in ogni ripetizione non manca mai la suspense. Il meglio che il titolo ci propone è un supporto tecnico veramente avanzato e un design dei personaggi e delle loro relative morti veramente spettacolare. Ambientato nel 1983, l'anime si apre con Keichi Maebara, un simpatico ragazzo che si trasferisce a Hinamizawa nell'intento di riallacciare i rapporti con la sua vita sociale ormai spezzata dalle continue visite allo psicologo per un caso di abuso sui minori. Il padre, un uomo ricco, decide così di pagare il consulente legale allo scopo di assoldare il figlio dal caso. Keiichi e la famiglia si trasferiscono nel piccolo villaggio di Hinamizawa e il nostro protagonista farà la conoscenza delle gemelle Shion e Mion Sonozaki, Rika Furude, Satoko Houjou, Rena Ryuugu. Insieme a queste ragazze, che gestiscono un club di giochi di ruolo in classe, Keichi imparerà a divertirsi e a diventare un compagno sincero e aperto. Dopo il caso di un misterioso omicidio efferato accaduto la sera della festa del Watanagashi, Keichi però imparerà a discostarsi dalle ragazze con cui condivide le sua vita perché, come scoprirà a spese sue, ognuna di queste ragazze ha a che fare con dei casi di schizofrenia, che a Hinamizawa viene riferita come "Maledizione del Monaco", una maledizione che punisce chi osa profanare i paramenti sacri del Monaco, santo protettore di Hinamizawa.
Higurashi è una vera e propria evoluzione del genere horror degli anime, che unisce la drammaticità del contenuto, scene di comicità e spensieratezza, e varie scene splatter. Higurashi è stato messo al bando in Giappone per le sue evidenti tendenze a essere violento. Il titolo è stato censurato dopo che un poliziotto è stato ucciso dalla figlia a colpi di mannaia. Il titolo così ne ha parecchio risentito per gli effetti grafici che talvolta possono essere presentati come piccole ombre scure per non far vedere i volti dei cadaveri e il sangue che fuoriesce, facendo perdere al titolo il suo immenso realismo. Tirando le somme Higurashi è un titolo che può piacere o non piacere, lasciando i veri fan dell'horror a bocca aperta e i fan degli anime in generale letteralmente stupefatti dal prodotto.


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Sarren

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Prima di procedere alla recensione è necessario fare una puntualizzazione: "Higurashi no Naku Koro ni" è un anime estremamente malato, folle e sanguinario.

Tuttavia, vedendo il chara design della serie, tipicamente moe, e il primo episodio (a parte la primissima scena), sembrerebbe essere piuttosto una commedia scolastica come tante altre; assistiamo infatti a scene di vita scolastica tra i vari personaggi con anche alcuni siparietti comici. Anche il villaggio dove è ambientata la vicenda sembra tranquillo e pacifico.

Nulla di più ingannevole: ben presto infatti scopriremmo come dietro quest'apparente tranquillità e spensieratezza si celino avvenimenti, sia passati sia futuri, oscuri e sanguinosi e come il villaggio di Hinamizawa e i suoi abitanti nascondano un lato terribile. Nei vari archi in cui è diviso l'anime assisteremmo infatti all'impazzire dei diversi personaggi che porterà, puntualmente, a vere e proprie stragi.
Ed è proprio da qui che, secondo me, nasce il fascino (malato) di questa serie: dalla contrapposizione tra le vicende ordinarie e pacifiche vissute normalmente dai ragazzi alla pazzia che di volta in volta dilaga tra i personaggi trasformando una persona amica in uno psicopatico assassino. Ciò che più atterrisce di Higurashi non sono alla fine i vari massacri e le scene di sangue, ma il trasmutarsi di un ambiente familiare e pacifico (com'è, apparentemente, il villaggio) in uno scenario da incubo, dove dilagano follia e morte.

Higurashi alla fine è questo: un festival della pazzia che si nasconde dentro le persone, pronta a risvegliarsi nell'opportuna situazione, una mostra dell'orrore presente all'interno del luogo dove si vive e che si pensa di conoscere. In altri horror l'angoscia e la paura nascono dal trovarsi in un posto ostile e sconosciuto; in questo, invece, dalla trasformazione di un luogo consueto e familiare (e delle persone che si conoscono) in qualcosa di completamente diverso e spaventoso. Forse non tutti l'apprezzeranno, ma chi, come me, si farà trascinare nell'atmosfera di incombente follia non potrà non ricordarsi di quest'anime dove le cicale piangono.

Voto: 8,5, ma preferisco tenere il giudizio al ribasso per diversi motivi, soprattutto l'incompletezza della storia, che deve essere integrata con la seconda serie per capire le connessioni tra i vari archi, e un comparto tecnico non proprio eccelso.

M3talD3v!lG3ar

Episodi visti: 26/26 --- Voto 3
È senza 'se' e senza 'ma' l'ennesimo mal gestito adattamento da visual novel, nonché un altro succoso titolo da insacchettare e deporre per sempre nella grossa pattumiera dell'animazione giapponese: Higurashi no Naku Koro ni deve essere davvero riuscito a farle piangere, quelle cicale, complici ignare di un progetto tanto fallimentare. Strutturatosi come un insensato incrocio di puzzle diversi, tra tasselli combacianti e altri rimasti inevitabilmente fuori dalla confezione, munitosi di protagonisti sbarazzini colti da improvvise folate di schizofrenia, e orientatosi su vari cicli di brutalità gratuita alternati a momenti di equivoca rilassatezza, il titolo in questione quasi incarna la figura di un bambino che vuole fare l'adulto, che gioca con il fuoco rimanendo ustionato; oppure di uno stupido che crede di tenere sotto controllo una situazione palesemente fuori mano, ma senza avere idea di come amministrarla. È così che ci si ritrova una prestazione scialba, senza capo né coda, che mira alle scenate più che alle concretezze: "Facciamo sporcare di sangue una manica di ragazzini e rendiamoli degli psicopatici, così sembrerà rivolto a un target maturo. Spezzettiamo la trama in questo modo che nessuno ha mai adottato, forse perché incredibilmente sconclusionato e ripetitivo, ma almeno avrà le sembianze di un labirinto tutto da scoprire".

I simpaticoni dello studio Deen avrebbero forse fatto meglio a concentrarsi sulle fondamenta, così da evitare che l'apparato tecnico della serie garantisse un sacrosanto incentivo alla bocciatura senza ripensamenti. Chiunque abbia scelto di definire un'opera simile 'capolavoro', è molto probabile che, nel valutarlo così, abbia messo da parte un piccolissimo dettaglio come quello grafico-registico - che, per quanto ne sappia, mi pare sia fondamentale, soprattutto se parliamo di cartoni animati.
Almeno dal punto di vista della realizzazione, è un anime che riesce eccome a terrorizzare, a dispetto del consapevole intento degli autori, da cui non scaturiscono altro che sbadigli e certe volte indignazione, per via del cattivo gusto di alcune sequenze. Non che sia sensibile o non gradisca le robe 'malate', sia chiaro, ma quando sono trattate in modo così becero, è normale che possano solo disgustare: detto questo non lo consiglierei nemmeno agli amanti del 'vero' gore.
La vera maledizione? Sarebbe quella di doversi sorbire un'altra stagione di questo scempio.


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Soul_Kaiser

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Per la mia prima recensione ho scelto un anime che mi ha letteralmente rapito il cuore, "Higurashi No Naku Koro Ni". A un primo sguardo al tratto e al character design verrebbe da pensare a una serie shoujo o affini. Niente di più sbagliato.

La vicenda si apre nell'estate del 1983 con Keichi Maebara, un normale ragazzo che si trasferisce nel piccolo villaggio di Hinamizawa per motivi che scopriremo in un secondo momento. Qui Keichi stringe amicizia con un gruppo di quattro ragazze, Rena, Rika, Mion e Satoko, ed entra a fare parte del loro club, incentrato su attività ludiche. Fin qui la trama sembra proprio quella di un normalissimo shoujo ma tutto cambia quando Keichi viene a conoscenza di una vecchia lotta interna tra cittadini per la costruzione di una diga. Durante questa disputa venne ritrovato un cadavere fatto a pezzi. Da quel giorno ogni anno, durante il Watanagashi, la festa locale, una persona viene uccisa e un'altra sparisce, rapita dai demoni. Dopo avere fatto queste inquietanti scoperte Keichi inizia a notare strani comportamenti da parte delle amiche che aveva sempre ritenuto semplici e innocenti ragazzine.

Dopo questa angosciante premessa, entriamo nel mondo cupo di "Higurashi", un mondo fatto di scene splatter (non così frequenti), siparietti divertenti che servono a smorzare il ritmo serrato degli avvenimenti e risate agghiaccianti.
Secondo me uno dei punti di forza della serie è proprio il ritmo, che all'inizio appare blando e pedante, ma che con il passare delle puntate diventa incalzante e oppressivo.
Un altro punto a favore dell'anime a mio parere è la struttura ad "archi" chiamati hen. Infatti ogni puntata fa parte di una arco complessivamente formato da 4-5 episodi. In ogni hen il protagonista sembra cambiare e gli eventi ci vengono riproposti da una nuova visuale, questo aspetto da un lato può seccare ma dall'altro può incentivare lo spettatore a continuare l'hen per saperne sempre di più. D'altra parte questa struttura seriale può creare confusione tra i ruoli e i caratteri dei personaggi, infatti alla fine della prima serie ci si capisce ben poco e per svelare tutti i misteri bisogna seguire la seconda serie.

Per quanto riguarda il disegno, risulta pulito e abbastanza piacevole anche se da un'opera del genere ci si aspetterebbe un disegno molto più tetro, ma è proprio il disegno, secondo me, a fare la differenza in quest'opera. Ad esempio l'atmosfera di una scena può radicalmente cambiare nella frazione di un secondo, ad esempio, una situazione pucciosa e tranquilla può tramutarsi in un momento di panico e inquietudine grazie solo a un'espressione o a un movimento stranamente rigido. Inoltre ho apprezzato il numero esiguo di scene splatter che non sono strettamente necessarie ai fini di creare uno stato di ansietà nello spettatore.
Sulla caratterizzazione dei personaggi ho poco da dire, per me i personaggi sono tutti credibili (anche nei momenti di schizofrenia) e solo pochi non si fanno amare. Il personaggio che più mi sta a cuore è sicuramente Rena, capace di gag simpaticissime e di risate da far accapponare la pelle allo stesso tempo.

Le musiche sono fantastiche, sia l'opening sia la ending sono bellissime e adattissime a questo tipo di anime. Anche le OST fanno il loro dovere e creano l'atmosfera giusta nei momenti giusti e alcune sono particolarmente azzeccate come Tatari.
Per concludere, a mio avviso "Higurashi" è una serie bellissima che riesce a creare dei momenti di tensione pazzesca anche grazie a poche frasi o gesti che riescono a coinvolgere lo spettatore. Naturalmente è una serie che consiglio a tutti gli amanti dell'horror mentre la sconsiglio caldamente agli stomaci deboli. In fondo "Higurashi" ha anche una domanda da porre allo spettatore: "Sei sicuro che tutto sia sempre come sembra?".


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falcus92

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Tenebroso, splatter, micidiale: non ci sono altre parole per descrivere questa grandissima opera. Sinceramente appena cominciai a guardare i primi episodi mi sono ritrovato a pensare che stavo perdendo tempo perché la storia mi sembrava alquanto banale e i personaggi erano troppo semplici per attirarmi. Poi ho visto la "follia" contenuta in quest'opera, un'opera "malata" e, di conseguenza, che si rivolge a un target adulto. Nonostante ciò qualche spunto comico spesso viene a galla e soprattutto anche qualche risata per le scene troppo pazze contenute.

Keichi è un ragazzo di città che si trasferisce a Hinamizawa, un piccolo villaggio rurale. Diciamo che fa amicizia con un gruppetto di ragazze all'apparenza normali. Diciamo che al primo episodio questo non sembra proprio un anime splatter o horror, anzi viene solo descritto l'ambiente e un po' in generale la storia di Hinamizawa. L'unico punto, però, d'interesse spunta sulla storia di una diga e di scontri tra i prodiga e i contro (tipo quelli della TAV). La conclusione di questa storia ha visto un morto in un giorno di Giugno di 4 anni prima e, ogni anno, si ripete questa scena con l'omicidio di un prodiga.
La gente dice che sono i demoni... Keichi scoprirà presto che non è proprio così.

Allora, ora dico una cosa che <b>spoilera un po' l'andamento dell'anime</b>. Ci sono delle serie interne, storie alternative... o forse no (su questo non dico nient'altro).
Ora, sinceramente, quando mi trovai davanti a questo prodotto ero confuso, quando ho scoperto cosa succedeva mi brillavano gli occhi, ma un sacco di domande mi sorgevano, tra cui: perché?
La cosa bella, per cui il voto, è che è spiegato ciò, ma fondamentalmente il messaggio che noi traiamo dalla serie è uno: la gente è folle. La cosa veramente interessante è che l'autore crede veramente in questo e lo ostenta con scene epiche come quella che si vede nell'opening (tanto per non fare troppi spoiler) della ragazza che poggiando il coltello al muro ci dà craniate. Ovviamente quando si arriverà a questo punto della serie lo spettatore sarà sempre più shockato.

Infatti credo che questo sia anche uno dei fulcri principali: lo stupore. L'autore vuole stupire in tutti i modi e se ne inventa di tutte i colori, come gli strani motivi che mette alla base delle azioni dei protagonisti. Ogni episodio ti lascia con la bocca aperta a riflettere su quello che si è visto e si è spinti a vedere il dopo e, soprattutto, capire il senso del titolo, che ovviamente non vi dirò.
Dal lato tecnico l'anime è ineccepibile. I disegni non sono di un livello elevatissimo e ciò lo criticavo all'inizio. Poi capii perché andavano bene così. Le facce impazzite e folli dei personaggi erano più epiche e stupende di quelle di Kira in "Death Note". Sembra impossibile superare la famosa scena dell'episodio 36/37 in cui Light diventa completamente pazzo. Non avete visto le facce di Rena, Mion, Rika e Satoko.

Come avete visto, per ora ho parlato sempre bene di questa serie. Allora perché 8 e non 10? Signori, il grande problema sono le voci e le parole dei personaggi. Rena che ripete all'infinito "Kanà" con quella voce è una tortura! Proprio le voci, generalmente, non mi importunano, ma ho visto 26 episodi in quattro giorni (generalmente me ne servono due) perché dovevo riposare le orecchie per continuare a guardare l'anime.

Una piccola nota, prima della conclusione, va fatta sulle OST. Sinceramente oltre la fantastica opening le musichette di sottofondo sono molto belle e azzeccate. Come al solito quest'aspetto è molto sottovalutato, ma bisogna darne nota per il fatto che sono stupende le scelte che sono fatto.
Sinceramente lo consiglio a chi ha amato "Elfen Lied", "Blood-C" o "Ga:rei", anche se a livello di trama siamo anni luce. Generalmente gli horror non mi attirano, ma devo dire che questo va sicuramente visto.
"Kanà Kanà" - citazione necessaria!


 4
Lyla

Episodi visti: 26/26 --- Voto 4
A questo anime che mi incuriosiva, e che ho visto in pochi giorni, non mi sento di dare più di quattro. Per carità, le premesse per una bella serie c'erano tutte, peccato che senza la seconda, che non ho ancora visionato, questa qui risulti pressoché incomprensibile.
La sigla iniziale è bellissima, basta ascoltarla una volta per avere il motivetto in testa per giorni, ma il character design non mi ha colpito molto perché super-abusato, e le musiche sono praticamente inesistenti.
Quello che mi ha irritato moltissimo è stato il continuo "ricominciare da capo" ogni quattro episodi che mi ha fatto venire voglia di lasciare perdere tutto e che mi ha fatto proseguire la serie più spinta dalla voglia di avere spiegazioni e di vedere "fino a che punto volevano arrivare", più che per l'attrattiva iniziale. Mi sono annoiata molto, e che confusione. Non mi sono mai sentita così presa in giro, durante la visione di un anime. Un filo conduttore tra i vari archi narrativi "sembra" esserci, ma l'ultima puntata non spiega nulla, e certe scene mi sono sembrate ridicole invece che spaventose.

Lo splatter è limitato a pochi episodi verso la fine, e non è neanche così terrificante, mentre alcune scene mi hanno dato un immenso fastidio e potevano anche essere risparmiate: di pessimo gusto mostrare una nonna (per quanto potesse essere malvagia e crudele) uccisa e presa a frustate da una nipote prima dolce e gentile e poi presa da una furia di vendetta che scatena anche sui suoi amici e si rivela totalmente ingiustificata. Era veramente necessario? O sono io a essere troppo suscettibile su certe cose? I personaggi poi mi sembrano insipidi, a cominciare dal protagonista Keiichi, solito ragazzo qualunque che nasconde un passato torbido (?), e non parliamo delle tematiche trite e ritrite dell'amicizia e della fiducia verso il prossimo che poi comunque non ci pensa un attimo a farti fuori da un giorno all'altro.
E il bello è che poi si torna in vita come se nulla fosse il giorno seguente, in una ripetizione estenuante di sorrisi e di risate psicopatiche da parte di ragazzine che da un secondo all'altro si trasformano in megere orripilanti e in grado di affettare la gente meglio di un serial killer!

Non posso neanche dire che qualcuno degli altri personaggi abbia catturato la mia simpatia, dato che sono tutti incoerenti (oppure insipidi come il fotografo, il poliziotto ecc.) e che la storia così ingarbugliata li mostra sempre con caratteristiche diverse. Mah. Ho deciso che seguirò la seconda serie per completezza e giusto perché ho deciso di concedere una seconda chance a questo "capolavoro". Lo ammetto, non ho nulla di meglio da fare, e ho letto in giro che la seconda stagione è più chiara, quindi ho deciso di fidarmi, soprattutto perchè vorrei che le ore che ho speso dietro questo anime abbiano un senso, seppur minimo. Guardatelo pure se volete, magari a voi piacerà tanto da metterlo nella vostra lista personale dei capolavori: forse sono io che, cresciuta a pane e 'Cowboy Bebop', 'Evangelion', 'Escaflowne' e simili, e pur non essendo poi così vecchia, non sono più in grado di apprezzare gli anime odierni.

Anonimo

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Anonimo

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
1983: il giovane Maebara Keiichi si trasferisce per tranquillo paese di Hinamizawa, dove subito fa amicizia con alcune ragazze del posto: la ben dotata Mion Sonozaki, appartenente alla famiglia più potente del villaggio; la misteriosa Rika Furude; la cinica ma fragile Satoko Hojou e la dolce ma inquietante Re(i)na Ryuugu. All'inizio la vita a Hinamizawa sembra a Keiichi un continuo divertimento, grazie alle attività del club di giochi di cui fanno parte Keiichi e le sue amiche. Ma quando comincia ad avvicinarsi il Watanagashi, la festa principale (e unica) del paese, e Keiichi viene a sapere che da qualche anno a quella parte avvengono strani ed efferati omicidi in occasione della festa stessa, la sua spensieratezza comincia a venir meno. E il comportamento delle sue amiche comincia a mettergli i brividi.
Cupo, sanguinolento e inusuale. A metà strada tra "Twin Peaks" e "South Park", "Higurashi" è un anime che s'incunea nel genere dell'horror psicologico ed è caratterizzato da toni splatter e da una trama thriller che mette i brividi. La struttura ad archi narrativi scollegati (ma quanto?) tra loro, l'aumento dei misteri e il contrasto tra l'allegria dei personaggi e i loro efferati destini contribuiscono in modo decisivo al fascino della storia. Il personaggio di Rena è assolutamente perfetto, e il modo in cui passa da un'espressione tenera e pucciosa a una inquietante e malvagia mette i brividi. Il finale è ambiguo, ma tutti i misteri verranno chiariti nel meno brillante ma più chiaro sequel "Higurashi no Naku Koro ni Kai". Il personaggio di Rena è assolutamente perfetto.


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Crashis

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
"Higurashi No naku koro ni" è un anime prodotto da Studio Deen nel 2006 e prende spunto dall'omonima sound novel di Ryukishi07.

La trama
Se da "Higurashi" vi aspettate un bello slice of life à la Azumanga, questo è l'anime che non fa per voi. Per evitare di spoilerare troppo, rimarrò molto sul generico, poiché "Higurashi" non è un semplice anime da prendere a cuor leggero, è più che altro un insieme di storie da studiare e comprendere, che porteranno poi a una soluzione. Le varie storie girano intorno a un festival di una piccola cittadina giapponese rigorosamente inventata, che risponde al nome di Hinamizawa. In questo festival, il Watanagashi, succedono cose strane: due persone spariscono la notte del festival, senza lasciare tracce. I protagonisti, che in ogni storia cambieranno di poco, cresceranno in ogni puntata e comprenderanno sempre di più i vari misteri che si celano dietro il fantomatico Watanagashi.

Lato tecnico
Quest'anime per me è prodotto in modo semplicemente divino. Non intendo dire che lo stile grafico sia bellissimo, ricordo che riprende molto lo stile di "Ryukishi", differenziandosi di molto per quanto riguarda i corpi e le mani soprattutto. Più che altro intendo dire che trovo le animazioni veramente curate e fatte bene, degne insomma di un anime di questo calibro. Anche la soundtrack e l'opening e l'ending sono veramente belle e consone per l'anime stesso.

Commento finale
Dunque, dopo questa osservazione molto veloce dell'anime, cosa possiamo dire? "Higurashi no naku koro ni", "Quando le cicale piangono", per me è un bellissimo anime, con molte scene crude e una realtà quasi paradossale, che a lungo andare cattura lo spettatore e lo invoglia a vedere l'episodio subito successivo, per saperne di più. Ho semplicemente adorato le soundtrack, ho apprezzato le storie e lo stile grafico che le accompagna divinamente. Insomma, è un must to see per chiunque adori gli anime.
Voto finale: 8. Non ho messo 9 perché lo stile grafico è da migliorare, e son sicuro che nella seconda serie migliorerà tantissimo.

Mirai!

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Mirai!

Episodi visti: 18/26 --- Voto 9
Non ho mai pensato di criticare un anime ancora prima di finirlo, però quando non fai altro che pensarci, che finirà bene o male, è da considerare già più che sufficiente. Se all'inizio ci si può trovare confusi dall'andamento strano della storia, poi ne comprendi l'originalità e la capacità di ripetere lo stesso arco di tempo senza che ci si possa annoiare o prevedere la scena successiva. Tutto converge verso il mondo schizofrenico dei protagonisti di "Higurashi No Naku Koro Ni", insomma io non so come finirà quest'anime, ma adesso sono "rapito" dalla storia complessa, dai personaggi ben caratterizzati, dall'originalità del contesto, impossibile dare un voto inferiore all'8. Io voglio azzardare un 9, perché spero con tutto il cuore che non finisca a vuoto.


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mapobeat

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Ho visionato quest'anime poiché mi era stato consigliato da un utente piuttosto "esperto" di Animeclick.it, e non sono rimasta delusa.
Keiichi è un giovane piuttosto carino ed estroverso che, dopo essersi trasferito in una città nuova, dovrà fare i conti con la cosiddetta "maledizione del monaco". Ogni anno, difatti, nel giorno del Watanagashi, festa popolare di Hinamizawa, muore una persona, e un'altra scompare misteriosamente. In tutto ciò paiono essere coinvolte le amiche di Keiichi: Rena Ryugu, Mion Sonozaki, Rika Furude e Satoko Houjou.

I ventisei episodi sono divisi in cicli, nei quali gli avvenimenti, sebbene le persone cambino, paiono essere sempre gli stessi, ve ne renderete conto già dopo i primi due cicli. Se non avete molta pazienza, non guardate questa serie: "Higurashi" porta allo sfinimento lo spettatore, nel vero senso della parola, ecco perché vi consiglio di guardare gli episodi in tutta tranquillità, magari mentre fate i compiti (come ho fatto io) o mangiucchiate qualcosa. Se cercate una serie impegnativa, questa non fa di certo per voi, tant'è che anche se vi perdete qualche episodio, questo non vi farà perdere il filo della trama, in quanto essa si ripete allo stesso modo in ogni ciclo.
Nonostante sia una serie piuttosto monotona, "Higurashi" è in grado di coinvolgere tantissimo lo spettatore, proponendo scene horror che trovo molto ben fatte. Il chara design, poi, l'ho trovato molto azzeccato. Vedere una bella ragazzina dagli occhioni dolci brandire una mannaia e fare a pezzi persone come se niente fosse non è affatto male.

La grafica per me è buona e i fondali sono molto colorati, quasi infantili, ma non appaiono fuori luogo per il motivo sopracitato. Unire elementi kawaii a un genere prettamente horror è stata una trovata molto interessante, a parer mio. Le musiche sono molto orecchiabili, degna di nota è la opening che riesce a trasmettere quel giusto senso d'angoscia.
I personaggi volutamente non sono molto caratterizzati, tuttavia, episodio dopo episodio, sono stata in grado di apprezzarli nella loro semplicità. Inoltre la scarsa caratterizzazione dei personaggi è un tratto comune a molti horror, dunque non la considero un difetto di "Higurashi".
Mano a mano che la serie va avanti, le tessere del puzzle si incastreranno perfettamente tra di loro, nonostante molti interrogativi siano stati lasciati in sospeso. Ma a chiarirli ci penserà la seconda serie, che sicuramente guarderò.

In conclusione "Higurashi no Naku Koro ni" è un anime godibilissimo, che consiglio agli amanti dell'horror che cercano un anime poco impegnativo ma in grado di coinvolgere, e che invece sconsiglio a chi ha poca pazienza. Il mio voto sarebbe un 6 e mezzo, ma, sperando in un seguito emozionante e in grado di chiarire i misteri lasciati irrisolti, arrotondo al 7. Peccato però, avrei assegnato un voto più alto se soltanto le puntate fossero state meno ripetitive.

Abbey

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Abbey

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
La mia recensione potrebbe riassumersi in una parola: stupendo.
L'anime è composto da 26 episodi divisi in sei piccole saghe o cicli. H"igurashi no naku koro ni" è ambientato in un piccolo villaggio del Giappone nell'estate del 1983. Inizialmente sembrerebbe tutto tranquillo date le scene di divertimento nel club scolastico di cui fanno parte i personaggi, però già dalla prima puntata si capisce che le ragazze nascondono qualcosa a Keichi, il ragazzo che si è trasferito a Hinamizawa da poco, e iniziano a presentare segni di squilibrio mentale. Si passa costantemente da momenti di tranquillità e divertimento a momenti di tensione e di violenza. Giunti alla quinta puntata, concluso il primo ciclo, lo spettatore si sente confuso e così sarà per quasi tutto l'anime, infatti man mano che va avanti la storia si aggiungono sempre più elementi apparentemente scollegati tra loro e tutto questo suscita la curiosità dello spettatore.

La grafica in stile "kawaii" si direbbe poco adatta per il genere horror, ma quest'elemento di contrasto rende le scene di violenza ancora più agghiaccianti.
Tutta la trama ha un senso, anche se non sembra, e tutti i nodi verranno al pettine nella seconda serie, "Higurashi no naku koro ni KAI". Inoltre, il paesaggio, la maledizione del festival del Watanagashi, e il carattere psicopatico dei personaggi rendono l'anime suggestivo, vi terrà incollati allo schermo. "Higurashi" è un horror-splatter, ma non superficiale, infatti soprattutto nella seconda serie emergerà il lato psicologico e più profondo.
In conclusione, considero quest'anime uno dei migliori, se non il migliore nel suo genere e lo consiglio caldamente a un pubblico maturo, capace di comprenderlo fino in fondo.


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MisguidedGhost

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Un gruppo di ragazzi apparentemente innocui diventano psicopatici uno per uno e si uccidono a vicenda, tutto a causa della maledizione di Oyashiro-sama che ossessiona il piccolo e caratteristico borgo di nome Hinamizawa.

Storia: 10/10
Questa è, a mio avviso, forse una delle storie più intriganti nel mondo degli anime, "Higurashi No Naku Koro Ni" ti porta in un viaggio emozionante sulle montagne russe, ignorando le normali convenzioni e trasformandosi in una perla unica. Gli archi a storia unica possono confondere la prima volta che si guarda l'anime, ma forniscono uno sfondo ideale per i personaggi e la storia, che mostra più sangue, il gore più estremo e un adeguato sviluppo dei personaggi.

Animazione: 8/10
L'animazione in "Higurashi" è quella tipica di un anime del 2006-2007. Non è eccezionale (migliora con "Higurashi Koro Ni Kai"), ma è comunque molto buona, il sangue appare realistico, e si può assistere a gag e rabbrividire un sacco allo stesso tempo; trovo gli sfondi sono piuttosto belli.

Suono: 8/10
L'uso del suono è eccezionale in "Higurashi No Naku Koro Ni". La colonna sonora memorabile del canto inquietante Rena, usato molto nel primo arco dell'anime, è sufficiente per portare tutte le altre tracks al secondo posto, altrettanto agghiaccianti. Nessuna musica è usata nelle scene delle uccisioni, rendendo il suono delle membra che cadono a terra e i rumori delle varie armi usate nei delitti molto più forte e inquietante.

Personaggi: 8/10
Secondo me sono tra i personaggi più memorabili degli anime (soprattutto a causa delle loro morti incredibilmente brutali e dei loro omicidi) a causa dei loro caratteri che hanno catturato la mia attenzione, quasi ci si innamora di loro. Dal pervertito Keiichi alla bizzarra Rena, dalle gemelle Shion e Mion, famose per la risata psicopatica più inquietante della storia degli anime, a Rika, la ragazza che, rivelato in seguito, sembra avere poteri divini, che verrà uccisa in ogni arco della storia in modo misterioso. E c'è infine la tenace Satoko, bambina abusata dallo zio.
Gli sviluppi dei personaggi e tutti i caratteri che li possono riguardare sono ben delineati, anche quelli più cattivi.

Complessivo: 9/10
Maschio o femmina, otaku o occasionali anime-viewer, dovete assolutamente guardare quest'anime, così come il suo sequel. "Higuashi Nessun Naku Koro Ni" può sembrare ad alcuni come uno splatter insensato, in realtà è un anime dalla grande esperienza visiva, e se siete siete curiosi di scoprire le ragioni nascoste dietro le uccisioni, allora "Higurashi Kai" è quello per voi. In generale "Higurashi" ha qualcosa per tutti e per me è semplicemente incredibile.


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Andrea Levorato

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
"Higurashi no naku koro ni" è stato un incredibile successo in patria, da noi è ancora inedito e vive in uno status di culto solo grazie ai nostri eroici e instancabili subbatori.
Keiichi si è da poco trasferito ad Hinamizawa. E' l'estate del '83 e si sta avvicinando la festa del Wataganashi, dedicata alla divinità del paese. Ke-sun, è un tipetto carismatico, che a trovare amicizia non ha avuto problemi e passa gran parte del tempo con Mion, Rena e le piccole Satoko e Rika.
Ma non si sarebbe mai immaginato che gli viene nascosto qualcosa. Una serie di omicidi si sta ripetendo da quattro anni. Ma perché nessuno si era mai curato di dirglielo prima? Intanto qualcuno sta attentando alla sua vita.

Dai primi episodi "Higurashi no Naku Koro ni" sembrerebbe un incrocio nipponico tra gli "Happy Tree Friends" e "South Park", con svariati echi da "Twin Peaks". Ma è molto di più. E' una storia che va scoperta pezzo per pezzo, un sogno allucinante e malsano, degno del miglior David Lynch.
E alla fine di tutto questo ci sono da gustare anche dei personaggi straordinari: Keiichi è un buffo protagonista con tendenze paranoiche e Rika (ma solo per ora) è una dolcissima bambina dagli splendidi modi di iterare ogni frase.
E anche se è meglio la seconda serie, per poterla capire ed apprezzare fino in fondo, bisogna aver visto prima questa. Ergo non avete scelta. Da non perdere.


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Rumiko

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Uscito solo nel 2006, "Higurashi no naku koro ni" è diventato in pochissimi anni un vero e proprio cult tra gli appassionati di anime. Fama meritata? A mio avviso sì. Almeno per questa prima serie. La seconda merita un discorso a parte e infatti non perdiamo tempo ed esaminiamo quest'opera.

La vicenda ruota attorno a Keichi Maebara, simpatico adolescente che si trasferisce nel villaggio di Hinamizawa. Qui fa amicizia con quattro compagne di classe: Rena, Mion, Rika e Satoko.
Durante la sua permanenza, Keichi scopre che il villaggio, apparentemente placido e noiosissimo, cela un mistero: quattro anni prima, durante la costruzione di una diga, venne ritrovato un cadavere smembrato. Gli abitanti del luogo sembrano rintracciare la causa del brutale assassinio nella maledizione di un vecchio monaco, ma il nostro protagonista sospetta invece un coinvolgimento delle sue nuove amiche. Quanto c'è di vero? Può davvero essere responsabile un monaco defunto secoli fa? E, se sì, che legame c'è con le ragazze? E' quello che tocca scoprire allo spettatore.

In realtà, il vero grande pregio di questa prima stagione è di porre dei quesiti, non di risolverli. Per svelare il mistero bisognerà infatti attendere "Higurashi no naku koro ni kai". Quello che a prima vista può sembrare un punto debole, è invece, secondo me, il punto di maggiore forza di questa serie, che crea una suspense crescente, senza mai un calo o un punto di stallo, in un rompicapo apparentemente irrisolvibile. Anche perché la struttura della prima serie è ad archi narrativi, per cui ogni volta che il protagonista dell'arco (Keichi e poi ognuna delle ragazze) sembra avvicinarsi alla risoluzione dell'enigma una morte violenta si abbatte sugli abitanti del villaggio. E qui sorge spontaneo un altro quesito: esiste un nesso tra questi macro-episodi?

Insomma, se cercate un anime thriller, pieno di mistero e tensione, adrenalina e brivido, il tutto condito in salsa fortemente splatter, allora questa è la serie che fa per voi.
Trovo che i personaggi siano tutti ben caratterizzati e credibili nella loro apparente (?) follia. Ritengo ottimi anche i disegni; utilizzatissimo è il superdeformed, riuscitissimo nel creare un contrasto di grande impatto tra la "pucciosità" dei personaggi e le loro esplosioni di violenza assassina. A questo proposito riuscitissima è anche l'opening: un motivo molto inquietante che ripropone anche visivamente quel binomio d'innocente follia.
Insomma, "Higurashi no Naku Koro ni" è un anime consigliatissimo per tutti gli amanti del thriller e del giallo. L'unico motivo per cui non do il 10 pieno è il carattere non conclusivo della serie. Per il resto: buona visione.


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VerderameAlih

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
"Higurashi no Naku Koro ni", tradotto letteralmente in italiano significa "Quando le cicale piangono"; è un anime composto da 26 episodi, ognuno della durata di 24 minuti. Conosciuto altresì con il nome di "When They Cry", esso è un anime che raggruppa e modella perfettamente su di sé i generi horror, mistero e splatter. Questi sono i tre elementi di quest'anime, ma il cardine della storia, su cui tutto sembra muoversi, è il mistero che avvolge tutti i personaggi. Su Hinamizawa e sui cinque personaggi principali (Keichi, Rika, Rena, Satoko e Mion) sembra che ci sia un'enorme nuvola di fumo grigio: ciò che vedrete e ciò che sentirete potrà apparirvi com'è, ma anche come non è. I misteri avviluppano quest'anime e lo rendono enigmatico, talvolta incomprensibile. In questo modo lo spettatore è inizialmente portato a pensare che i capitoli che lo compongono (sono 6 per l'esattezza e contengono diversi episodi) siano auto-conclusivi e, quindi, non ci sia una trama che prosegue, ma non è affatto così.
È difficile decifrare i segreti che si nascondono dietro i personaggi o, più semplicemente, all'interno di Hinamizawa. Nemmeno l'ultima puntata, la numero 26, ci svelerà tutto quanto, bensì farà sorgere ulteriori interrogativi. Lo spettatore, quindi, avrà ancora più dubbi di quanti già non ne avesse.

Ma concentriamo adesso la nostra attenzione sulla trama - basilare - di questo anime: Hinamizawa è un piccolo villaggio rurale ed è proprio qui che si trasferisce il protagonista della storia, ovvero Keichi Maebara. Egli inizierà a fare amicizia con le sue compagne di classe di nome Rena, Rika, Satoko e Mion. Però, proprio quando Keichi comincerà ad abituarsi alla tranquillità del villaggio, verrà a conoscenza dell'oscuro passato che lega gli abitanti di Hinamizawa con un violento e brutale omicidio avvenuto quattro anni prima.
L'omicidio avvenne quando una parte della popolazione si dichiarò contraria alla costruzione di una diga; le manifestazioni divennero via via sempre più cruente finché non fu ritrovato un cadavere smembrato. Da allora, ogni anno puntualmente una persona viene trovata morta mentre un'altra scompare... viene rapita dagli Oni, dicono i locali in base a una vecchia leggenda del luogo (Onikakushi).
Mentre Keichi si addentra nei misteri di Hanamizawa però, si rende anche conto che le sue nuove amiche non sono affatto quello che sembrano e alcuni dei loro comportamenti cominciano a farlo rabbrividire.

Da questo punto in poi sappiate che tutto ciò che vedrete, che sentirete o che credere di capire sarà comunque fumo negli occhi. La natura dell'anime è misteriosa, perciò sarete portati a credere qualcosa che magari non si rivelerà la realtà. Qualcosa può essere come appare e può non esserlo, oppure esserlo e non esserlo contemporaneamente. In "Higurashi no Naku Koro ni" davvero nulla è ciò che sembra, nulla è come ci viene presentato.
Inizialmente sarete portati a pensare che si tratti di capitoli auto-conclusivi; anche io l'ho pensato ma poi mi sono dovute ricredere poiché non è di questo che si tratta. Il punto su cui voglio focalizzarmi è che quest'anime si basa su diversi archi temporali: va avanti e indietro come un orologio, trattando i personaggi principali come burattini nelle mani di un burattinaio. Essi sembrano guidati da una forza suprema, quasi che li controlla e gioca con le loro vite.

A ogni modo, passiamo adesso a parlare della caratterizzazione dei personaggi. All'inizio non sapevo che cosa pensare: in questo anime ci sono prevalentemente personaggi yandere, ovvero che posseggono una doppia personalità che esce allo scoperto nei momenti più impensabili, rivelando un'altra faccia della stessa medaglia. Solitamente accade con i personaggi femminili, apparentemente dolci e delicati, che però rivelano tratti inaspettati, sfogando la loro crudeltà.
Tutti i personaggi di quest'anime, secondo me, sono perfettamente costruiti, nonché molto umani. Forse è per via delle vicende che si susseguono o, forse, proprio perché si tratta di ottimi personaggi, ma io li ho trovati tutti dotati di una grande umanità. Il protagonista è un buon protagonista. Non sempre ve ne sono; Keichi, invece, è un ragazzo che combatte con le unghie e con i denti, non attende passivamente lo svolgersi degli eventi, bensì tenta sempre di invischiarsi e di cambiarli. È molto intelligente, carismatico e protettivo nei confronti di chi ama veramente; eppure si dimostra spesso anche molto ingenuo. Accade molto spesso che venga vittimizzato dalle compagne di classe e care amiche, soprattutto Mion e Rena, che escogiteranno tantissimi e originali modi per fargli scontare diverse penitenze. Infatti Keichi-kun fa parte del loro esclusivo club, e quando perde deve pagare amaramente, eh eh!
Gli altri personaggi sono degni di nota quanto lui, ma non mi soffermerò a parlarvi di ognuna delle ragazze. Tutte, a loro modo, secondo me risultano molto umane e sono costruite bene.

I disegni sono molto buoni, anche se all'inizio non mi piacevano granché. In tutta sincerità non sono un'accanita fan delle ragazze con gli occhi grandi e kawaii, ma era necessario disegnarle in questa maniera, dato che sono yandere e, quindi, fa parte del "loro look". Generalmente trovo i disegni buoni; ho imparato ad amarli con il trascorrere degli episodi, essendomi innamorata perdutamente della trama intricata ed accattivante.
Buone anche le musiche: l'opening e l'ending mi piacciono molto. Mi è piaciuto anche il doppiaggio giapponese, in particolar modo chi doppia Satoko - c'è stata una scena in cui questo doppiatore ha dato il meglio di sé.
Concludendo, "Higurashi" è, con molta probabilità, una delle opere più belle che io abbia mai avuto il piacere di incontrare. La trama intricata è stata elaborata minuziosamente, lasciando indizi e punti interrogativi qua e là, senza mai svelare più del necessario per continuare a narrare. Ritengo i personaggi ottimi, realistici e umanizzati. Buoni trovo i disegni, gli sfondi, le musiche e il doppiaggio.

Utente8806

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Utente8806

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Per parlare di 'Higurashi no Naku Koro ni' bisogna che il ricevente, in questo caso il lettore, sappia cosa sia una "yandere". Per farla breve, si tratta di una ragazza apparentemente dolce e amorevole, che nasconde una grande violenza e crudeltà recondita (in teoria il termine è usabile anche per personaggi di sesso maschile). Per quanto il termine sia utilizzabile per un numero enorme di personaggi, la particolarità di 'Higurashi' è proprio quella di essere strapieno di personaggi di questo tipo. Seguendo una struttura ad archi narrativi più o meno contemporanei, vedremo "impazzire" ora l'una ora l'altra protagonista, in maniera che va dal disturbante al tragicomico, dal brutale al, in alcuni casi, davvero horror.

Ma oltre ai personaggi, ci sono altri elementi che spingono in alto quella che altrimenti sarebbe un'accozzaglia di mazze da baseball, mannaie e strumenti di tortura. Intanto l'ambientazione: un paesello sperduto e misterioso, denso di leggende e racconti. Non rimanere perlomeno un po' stupiti da questo strano luogo è impossibile: è molto ben fatto proprio perché è alla base della storia. Secondo punto, strano ma vero, è costituito dall'opening e dall'ending dell'opera: inquietanti, davvero inquietanti. Perfettamente appropriate, quindi. È effettivamente difficile trovare opere con una così forte coesione tra le canzoni e lo stille della storia.
Terzo punto, non meno importante, è da ritrovarsi nella struttura dell'opera: in primo luogo, vi sono gruppi di circa tre o quattro episodi l'uno a carattere quasi autoconclusivo, e questo permette il secondo punto, vale a dire la divisione di questi cicli narrativi in sé. Ci sarà più o meno sempre un po' di vita quotidiana a fare da introduzione al ciclo, ma anche a fare in modo che il contrasto con la folle ira dei personaggi femminili sia più palese.

Questi tre punti alzano ciascuno di un voto un'opera che altrimenti meriterebbe 5: questo perché i disegni dell'opera sono spesso piuttosto brutti, in uno stile che non è né nuovo né vecchio, e comunque non ben fatto. Anche i fondali e le animazioni non se la passano meglio, per non parlare dei fastidiosi effetti che i colori fanno in certe scene cupe e prive di luce. Anche il sangue che scorre poteva essere fatto meglio, a essere pignoli. Ma in ogni caso questo punto non è carente come in altri casi, e io ammetto di essere antipatico su questo punto, con un costante paragone con le serie di qualità altissima prodotte di recente.


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Stay Night

Episodi visti: 26/26 --- Voto 5
Di novel adattate ad anime ne esistono tante, ma solo in poche si può dire siano riuscite veramente bene e, ahimè, la prima serie di 'Higurashi' non è tra queste. "When they cry" è una serie horror dell'ormai lontano 2006 e conta ben 26 episodi che animano le prime sei delle otto sound novel: 1-4 Onikakushi-hen; 5-8 Watanagashi-hen; 9-13 Tatarigoroshi-hen; 14-15 Himatsubushi-hen; 16-21 Meakashi-hen; 22-26 Tsumihoroboshi-hen.

Ma andiamo per gradi, la storia prende piede nel 1983 in un piccolo villaggio tra le montagne di nome Hinamizawa. Qui si trasferisce Maebare Keiichi, giovane molto estroverso che subito fa amicizia con i ragazzi del luogo, in particolare con la combriccola composto da Sonozaki Mion, un maschiaccio fondatore nonché presidente del club cui partecipano i ragazzi del gruppo. Ryugu Rena, da poco più di un anno trasferitasi nel villaggio, è assidua sostenitrice del culto dell'Omochikaeri, letteralmente "Voglio portarlo a casa", difatti la ragazza è ossessionata da tutto ciò che reputa carino o adorabile e ha l'irrefrenabile impulso di volerselo portare a casa per aggiungerlo alla sua già vasta collezione. Andando avanti troviamo la piccola Houjou Satoko, maestra di trappole di ogni sorta e che non mancherà di usarle puntualmente contro il nostro protagonista. Infine abbiamo Furude Rika, erede del santuario locale e piccola regina del villaggio venerata sia dai giovani che dagli anziani.
In questo paese viene adorato il culto di Oyashiro-sama e ogni anno si celebra la festa del Watanagashi a cui tutti gli abitanti del villaggio e non partecipano, ma una tragedia prende piede abitualmente il giorno del festival, infatti è tradizione che ogni anno una persona scompaia e un'altra muoia per placare l'ira del Dio e la polizia è ormai da anni sulle tracce del colpevole che perpetra quest'orrendo crimine.

Terminata la trama adesso si passa all'analisi dell'anime. Come già accennato prima, purtroppo ci troviamo di fronte a una serie che, seppur in parte fedele all'originale, non ne riesce a trasmettere le emozioni, infatti sfiora soltanto quel sentimento di oppressione e follia che permea l'opera, rendendola soltanto una compilation di omicidi efferati senza né capo né coda che potrebbe piacere soltanto agli amanti del gore e dello splatter, e che deluderà chi cercava una storia di mistero che poneva l'accento sull'introspezione psicologica dei personaggi.
Le animazioni di certo non aiutano visto che la serie sfoggia un comparto grafico a tratti deformed che nelle scene più concitate mostra tutte le sue lacune. Di positivo abbiamo però che riesce sufficientemente ad animare le scene di vita quotidiana presenti nell'opera, ma capirete che il gioco non vale la candela.
La soundtrack è anch'essa solo sufficiente, non troveremo brani memorabili ma di certo, il suo dovere, lo fa con musiche che ben si adattano alle diverse situazioni mostrateci. Menzione d'onore all'opening che nel complesso è l'unico elemento di spicco in un lavoro estremamente mediocre.


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Io, Lui, L' Altr

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
"Higurashi no Naku Koro Ni" (letteralmente "Quando piangolo le cicale") è l'adattamento ad anime dell'omonima visual novel prodotta dalla 07th Expansion.

Storia
La storia si svolge nel giunio del 1983 a Hinamizawa, un piccolo villaggio rurale dove si trasferisce Maebara Keiichi, un ragazzo che entra in breve tempo nell'unico club della scuola, composto da quattro ragazze: Mion Sonozaki, più grande di un anno e capo del gruppo, Rena Ryuugu, coetana di Keiichi, Rika Furude e Satoko Houjou, entrambe più giovani di qualche anno. Inizialmente Hinamizawa si presenta come un pacifico e tranquillo villaggio dove, fatta eccezione per le punizioni, talvolta assurde, di chi perde una partita nel club, non sembra esserci niente di strano. Le cose cambiano con l'arrivo del Watanagashi, il festival annuale dedicato al Monaco, la divinità locale.
Keiichi viene a sapere che, da quattro anni a quella parte, la notte di ogni Watanagashi, una persona moriva e un'altra, collegata alla prima, scompariva nel nulla. Questa serie di decessi e sparizioni è chiamata dagli abitanti "La Maledizione del Monaco", anche se la polizia è convinta che non si tratti di una maledizione.
Da quella sera in cui un'altra persona è morta in circostanze misteriose, sembra che tutto intorno a Keiichi cambi, alcune delle sue amiche cominciano ad avere atteggiamenti a tratti schizofrenici e inquietanti, fino a portare lo stesso protagonista alla pazzia, o almeno a ciò che sembra pazzia.
L'anime è diviso in più capitoli che, partendo dalla medesima situazione, mostrano sviluppi diversi e incompatibili tra loro della storia, che sembra "resettarsi" ogni volta che un capitolo finisce.
Solo nell'ultimo arco di episodi si comincerà a intuire/capire il collegamento tra i vari capitoli e la storia di fondo che li unisce, ma le spiegazioni verranno date solamente nella seconda serie, quindi non aspettatevi di capire tutto in questa stagione.

Personaggi
I personaggi principali sono i cinque citati prima più altri che compariranno più avanti e, a volte, solo per pochi capitoli, se non addirittura in uno solo. Ogni arco sarà incentrato su un personaggio in particolare, ma Keiichi avrà sempre un ruolo di particolare rilievo.
La caratterizzazione a mio avviso è realizzata bene, e i vari "attacchi di follia" per me sono realizzati in maniera ottima, coerentemente al carattere del personaggio (suona strano, lo so).

Audio e colonna sonora
Le musiche non sono niente di eccezionale, ma non si può certo definirle brutte. Enfatizzano bene sia i momenti di tensione sia quelli di tranquillità e spensieratezza.

Disegni e animazioni
Particolari. Gli sfondi mi sono sembrati normali, senza infamia né lode. Il modo in cui sono disegnati i personaggi, invece, è volutamente, almeno secondo me, molto semplice, talvolta sproporzionato, e anche le animazioni creano un effetto particolare. Il deformed è usato abbastanza spesso per enfatizzare, con successo, i vari momenti comici presenti nella serie.

Apprezzamento personale
La serie mi è piaciuta molto, riesce a ricreare bene la mente umana e la pazzia, alternando abilmente momenti di relax e allegria ad altri di tensione e morti violente.
Voto complessivo: 7,5
Per gli amanti dell'horror questa serie è quasi un "must watch", mentre per quelli a cui il genere è indifferente è semplicemente consigliata.
Sconsigliata, invece, a chi non sopporta lo splatter (che, però, non è nemmeno tanto, in questa serie) o le storie apparentemente senza soluzione.


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Blake

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Quest'anime si può definire un must per gli amanti del genere horror. La pazzia che spesso affligge i protagonisti per me rappresenta bene la mente umana spesso portata a vedere minacce dove non ce ne sono.
La serie può essere suddivisa in tanti archi ognuno composto da più puntate. Alla fine di un arco, la situazione torna al punto di partenza (come se niente fosse accaduto) e la storia si ripete con diverse variazioni. A seconda dei casi una persona diversa impazzisce uccidendo gli altri. Questa ripetizione può talvolta sembrare snervante per lo spettatore che magari desidera proseguire nella storia. Solo nelle ultime puntate si comincerà a intuire un collegamento fra gli episodi, ma si riuscirà veramente a intuire qualcosa solo nella seconda serie.
Molta gente è portata ad attribuire valutazioni molto positive a questa serie considerandola un tutt'uno con la seconda. Io preferisco distinguerle in quanto questa secondo me vale meno dell'altra, dove invece la storia si svolge e finalmente si intuisce il nesso fra i vari archi e si ha un epilogo della storia. A ogni modo è un anime da vedere. Per me, colonna sonora e disegni sono ok.


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AmarantaKiller

Episodi visti: 26/26 --- Voto 6
Com'è successo a molti, ho deciso di vedere quest'anime per le ottime recensioni e perché raccomandatissimo da un utente che si distingue sempre per grande capacità critica e per la sua proverbiale dipendenza dai festival della cultura. Scherzi a parte, ammetto che fin dai primi episodi l'anime mi ha quasi conquistata proprio per la sua particolarità nella struttura narrativa. Infatti com'è noto, gli episodi sono suddivisi in "archi", ciascuno dei quali, pur facendo capo alla medesima storia, è incentrato su un personaggio per volta, aggiungendo così molti particolari e retroscena su di esso che nei primi episodi peraltro non vengono mostrati.

'Higurashi' è un'anime che ha una pseudo-trama, ovvero la storia inizia in un determinato luogo, con determinati personaggi, in un determinato tempo e rimane bloccata in questo determinato frangente, come le lancette inceppate di un orologio, che non vanno mai avanti. Inoltre fa da cornice a singoli micro-racconti sui protagonisti e sui personaggi minori, bloccando lo svolgersi delle vicende che vengono rappresentate all'inizio, rimanendo così in un continuo stato di immobilità.
Indubbiamente 'Higurashi' è un'opera interessante e gradevole, infatti buona parte degli episodi scorrono in modo fluido anche se, trattandosi di una serie abbastanza lunga, puntata dopo puntata si inizia a sentire un po' di stanchezza. La caratteristica che, da una parte, mantiene sempre alta l'attenzione dello spettatore e, dall'altra, ne rende un po' frustrante la visione, allo stesso tempo, è il non avere mai nessuna certezza rispetto a ciò che si sta guardando. Quando si pensa che si stia venendo a capo di qualcosa, immediatamente dopo si deve rimettere tutto in discussione e ricominciare a formulare nuove ipotesi. Tutto questo per 26 episodi a lungo andare mette francamente alla prova la resistenza dello spettatore.

Sebbene la serie presenti molti lati positivi, c'è anche da dire che ci sono degli aspetti che non ho gradito affatto. Innanzitutto tutto quello che riguarda il comparto grafico - il character design, i fondali e l'animazione - raggiunge a stento la sufficienza e non supporta appieno una struttura narrativa così intricata. Forse questo si spiega perché l'intenzione era quella di creare una sorta di horror con le caratteristiche grafiche del genere shoujo, dove il più delle volte i disegni sono poco elaborati e minimali. Infatti non mancano neppure i brevi intermezzi di vita scolastica tendenti al comico-demenziale che servono a smorzare la tensione e l'oggettiva pesantezza di questa pseudo-trama in continua sospensione.
Poi, la ripetitività di cui molti hanno parlato in realtà secondo me non si può imputare alla trama; anzi via via i diversi archi aggiungono sempre nuovi particolari alla storia, seminando sì il dubbio, ma rendendo più interessante la prospettiva dei rapporti interpersonali tra i personaggi. In verità la vera ripetitività riguarda le protagoniste femminili. Ciascuna di loro è una studentessa che, nonostante colore di capelli e doppiaggio diversi, presenta un profilo psicologico piuttosto scontato che converge quasi sempre verso atti di violenza fisica, nevrosi e isteria. E' come se loro avessero una sensibilità e un modo di reagire comune e identico. Ciò che realmente distingue tali personaggi molto simili tra loro è il loro vissuto o la loro condizione personale, che vengono svelati nel corso degli archi narrativi.

Infine c'è da considerare che questa prima serie, al di là della sua discutibile originalità, rimanda in modo chiaro a una seconda serie per ulteriori spiegazioni e per una maggiore comprensione della storia, quindi non può essere valutata in quanto serie conclusa e compiuta, altrimenti resterebbe monca e priva di senso. Quindi il mio giudizio può basarsi solo su aspetti tecnici e non sulla qualità della storia, visto che ci sono ancora tanti punti oscuri sui quali far luce.

Internauta Senza Nome

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Internauta Senza Nome

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Sarò banale, sarò ripetitiva, ma secondo me 'Higurashi' è una delle serie migliori degli ultimi anni. Il character design è semplice e francamente bruttino, ma trovo il resto incredibile. I personaggi sono semplici solo in apparenza, momenti comici e rilassanti vengono alternati a scene di forte impatto emotivo, perché, per chi non è abbastanza abituato a contenuti forti, quest'anime è un pugno nello stomaco - come 'Evangelion', anche se in un modo diverso queste due serie hanno avuto un impatto di pubblico molto simile -, e parecchie scene sono molto disturbanti. La violenza c'è, eccome, ma non è mai eccessiva e fuori luogo come in Elfen Lied, manga-anime solo in apparenza analogo a 'Higurashi'. E le sigle e il resto della colonna sonora sottolineano egregiamente tutto questo.
La faccenda degli archi narrativi è parecchio disorientante finché non ci fai l'abitudine, ma alla fine della prima serie i nodi cominciano a sciogliersi per poi districarsi definitivamente nella seconda. Perché, al contrario di molte altre serie, qui tutto ci viene rivelato. Con tutto questo, però, chi ha visto tutte e due le serie fino alla fine sa che la trama di fondo di per sé non è certo originale.

<b>+ ATTENZIONE POSSIBILE SPOILER +</b>
Quella che sembra essere una storia cupa e disperata che si addentra nei meandri più bui della mente umana ha un epilogo in stile racconto horror-fantascientifico. Il fattore scatenante di tutto ha origini esterne, e sostanzialmente non c'entra nulla con gli abitanti di Hinamizawa che, chi nel bene e chi nel male, sono persone normalissime, anche quando si parla di violenza in famiglia, come nel caso di dei fratelli Hojo, Satoko e Satoshi, le cui situazioni sono purtroppo riscontrabili ovunque. A ogni modo non è un argomento che si può trovare tanto facilmente in anime e manga, quindi tanto di cappello. L'unica abitante del villaggio veramente 'anormale' è Rika, che però svolge un ruolo quasi sempre passivo.
<b>+ FINE SPOILER +</b>
Quindi 'Higurashi no naku koro ni' è una storia di stampo abbastanza classico in definitiva, però per me è narrata in modo magistrale è originalissimo.

Ironic74

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Quante volte da un'impressione sbagliata possono invece nascere le più grandi soddisfazioni? Quante volte ci siamo trovati a dire " meno male che non mi sono fermato all'apparenza"?
Io, questa sensazione, l'ho provata tante volte, l'ultima delle quali con questo titolo, la prosecuzione del quale all'inizio è stata esclusivamente dovuta alla stima per le persone che me l'avevano consigliato. 'Higurashi' a mio avviso non è una serie per tutti, e questo non perché sia un incompetente chi non riesce a superare le prime puntate per stizza o noia, anzi lo reputerei piuttosto normale dato che bisogna essere davvero un animo curioso e molto paziente per potere apprezzare in pieno tutta la serie di trame e sotto-trame che soltanto dopo molte puntate tenderanno a legarsi fra loro per arrivare alla seconda stagione in cui, mi sia consentito dirlo a chi vuole iniziare questa visione, tutto raggiungerà il suo senso compiuto.

'Higurashi' non è una serie per tutti, per chi mal sopporta i cambi di registro improvvisi, di trama ma anche di atmosfere e disegni, perché 'Higurahi' prende quelli che sono gli attributi più classici dell'animazione nipponica di questi ultimi anni (l'harem, il moe, il super deformed) per farne un uso tutto personale, a volte dissacrante, a volte coraggioso perché le strade non battute mai non trovano spesso chi è disposto a seguirle; di certo non è un'accozzaglia di generi frullati insieme per accontentare la più larga fetta di pubblico possibile, anzi tutto non è come sembra, a cominciare ovviamente dai personaggi.
'Higurashi' non è un anime per tutti perché al momento in cui le cicale inizieranno il loro canto, anzi il loro pianto, ti arriverà all'imboccatura dello stomaco una sensazione di oppressione che ti accompagnerà frastornato fino alla fine di questa prima serie dove un velo di speranza, anche se piccola e fragile, arriverà sugli sventurati personaggi dopo una delle più belle scene che questo titolo può offrire.

'Higurashi' insomma non è una serie per tutti, ma può essere la serie per te spettatore ormai stufo di un'omologazione dilagante nella tua amata animazione giapponese, in cerca di qualcosa di veramente nuovo che possa dare una reale soddisfazione una volta giunti alla fine del puzzle fatto di così tanti incastri da portarti allo sfinimento.
'Higurashi' è come la discarica di Rena, in superficie sembra essere semplicemente un ammasso di ciarpame ma se si ha la pazienza d'inoltrarsi in essa scoprirete che i misteri che nasconde sono i tesori che tutti cercavamo.
Voto generale alla serie: 9.


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npepataecozz

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Hinamizawa è un piccolissimo paese di campagna. Gli abitanti sono talmente pochi che la scuola locale è costretta a riunire in una stessa classe tutti i ragazzi indipendentemente dal loro grado di avanzamento scolastico; ed è proprio in questa classe che si incontreranno i cinque personaggi principali della serie, quattro ragazze e un solo ragazzo. Hinamizawa, però, a dispetto del suo aspetto piuttosto monotono e tranquillo ha un passato fatto di violenza e sangue; e il ripetersi di questi tragici eventi impedirà a Keichi di godersi in santa pace il suo piccolo harem.
Da circa cinque anni, infatti, in concomitanza con l'unica festa del paese, si verifica una morte misteriosa accompagnata dalla sparizione di un'altra persona. Gli abitanti di questo paese attribuiscono la responsabilità di questi tutti questi lutti alla "maledizione del monaco", ossia una specie di divinità locale. Tale spiegazione, però, non convince tutti: sono in molti a pensare che dietro a morti e sparizioni ci sia qualcun altro.

"Higurashi no Naku Koro ni" è un viaggio nei segreti di Hinamizawa e dei suoi strani abitanti; ciò avviene, però, non attraverso la narrazione di una singola storia lineare, ma attraverso una specie di albero delle possibilità: al termine di ognuno dei brevi archi narrativi si riavvolge il nastro e si ricomincia da capo. Per chi l'avesse visto, come struttura ricorda un po' Amagami SS (ma il genere rappresentato è totalmente diverso).
Dopo avere visionato i primi archi ne avevo ricavato un'impressione molto negativa: non riuscivo assolutamente a capire che senso avesse raccontare sempre la stessa storia seppure ogni volta essa si svolgesse in una specie di universo parallelo e avesse un andamento e una conclusione diversa. Ciò che non si coglie subito è che i vari archi non sono, in realtà, racconti indipendenti ma sembrano, invece, rincorrersi l'un l'altro; in particolare, ciò a cui lo spettatore dovrà prestare maggiore attenzione non sono le differenze presenti nei vari archi - come sarebbe più naturale pensare - ma gli elementi che si ripetono ogni volta. Saranno questi ultimi, infatti, a ricomporre i pezzi del gigantesco puzzle di cui si compone questo anime.

"Higurashi no Naku Koro ni", come afferma anche uno dei personaggi della serie, è un vero e proprio labirinto fatto di amicizia e di sangue, di nobiltà d'animo e di follia. Al termine dei ventisei episodi si riesce a cogliere a lunghe linee l'andamento della storia ma non viene, però, ancora fornita nessuna spiegazione soddisfacente agli eventi principali.
Se, come nel mio caso, finirete per restare rapiti dai misteri di Hinamizawa non potrete far a meno di guardare anche la seconda serie e continuare a cercare le risposte a tutte le domande che si affolleranno nel vostro cervello.
In conclusione, quest'anime è da me promosso a pieni voti e mi sento di consigliarlo ma facendo dei distinguo: se non amate anime violenti o siete spettatori con poca pazienza evitatelo; in caso contrario buona visione a tutti.

Shoji

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
E' un po' difficile valutare un'opera senza averne visto la conclusione. Mi riferisco alla difficile comprensione della trama senza aver integrato con la seconda serie. Tuttavia atteniamoci a ciò che la serie ha da offrire. Il genere è sostanzialmente horror, mistero, sebbene del primo se ne intraveda soltanto qualche piccola traccia... di sangue ovviamente. Lo splatter è lasciato altrove e tuttavia non la trovo una cattiva idea, essendo sufficientemente inquietante.
La gran domanda è la seguente: perché dovrebbe fare sussultare gli animi un anime con dei personaggi tanto simpatici e dal viso cosi pulito ed innocente? Semplice. Ti affezioni a un personaggio (un ragazzino di anni tra gli 8 e 14) e quello muore nel peggiore dei modi. La sensazione di angoscia che si porta dietro l'opera sta proprio nell'incapacità di accettare l'orrore e la tragedia che colpisce l'innocenza dei personaggi. E questi ultimi non moriranno una volta, bensì più e più volte in un macabro gioco del destino, che li ripesca dall'oltretomba solo per gioire del dramma di una morte violenta.

L'aspetto del mistero è facilmente liquidabile, in quanto la trama apparentemente priva di logica e connessione a mio parere serve a instaurare nello spettatore quel classico senso di sgomento, accompagnato dalle solite domande: beh, da quando è ancora vivo? Ma non era morto cosi? Ancora il Watanagashi? Ma non era una volta l'anno? ecc. Misteri solvibili in HnNKn kai.
"Higurashi" è un titolo leggibile solo dopo il vetisettesimo tentativo. La sigla iniziale stupenda scatena l'attenzione; ritengo i personaggi ben sviluppati in ogni loro lato, anche quello più perverso e crudele.
Se potessi attribuire un motto a questo anime sarebbe: nel sorriso di una bambina, l'orrida risata di una malata. Forse Higurashi è famoso giustappunto per le sue "risate inquietanti", sfogo di menti malate, giunte al limite della sopportazione e pronte a inscenare un qualche sbudellamento.
Sebbene qualche volta pecchi di lentezza, lo ritengo un anime tutto sommato piacevole con personaggi accoglienti e un paesaggio ricco di misteri e storie ancora troppo poco note. La prossima volta che andrete alla discarica, fareste bene a non dare confidenza a quella ragazza simpatica dai capelli castani. Potrebbe farvi a pezzi con un machete.


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tornado127

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
A differenza della serie successiva, quest'anime non mi ha particolarmente colpito. La struttura ciclica è originale, però dopo un po' stanca. E come hanno detto altri, stanca ancora di più il fatto che andando avanti con le mini-saghe non si apprende nulla di veramente rilevante. Il tutto è confusionario, spuntano all'improvviso altre personalità dei personaggi, al massimo si svela qualcosa sempre all'interno di questo meccanismo. Ma ripeto, nulla di così interessante o rilevante.
Ma tutto questo secondo me è enormemente compensato dalle sensazioni che trasmette. Con una toria a mio avviso originale e accattivante, viene sempre la voglia di sapere ciò che viene dopo, c'è un l'alone di mistero attorno ai personaggi e alla vicende, per me ci sono la tensione, il sangue, il "thrilling".
Non trovo alcuna banalità, nulla di scontato. Non ritengo Higurashi una commediola né un'accozzaglia di scene splatter. Tra l'altro questa struttura frammentaria ha un suo senso e tutto salta fuori nella seconda serie.
Forse sembro incoerente, però secondo me merita 7.


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Keehl*

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Io trovo semplicemente che questo sia un anime stupendo, sotto ogni punto di vista.
Come prima cosa, la trama. Una serie di cicli che si concludono tutti in modo assai sanguinoso, per poi ricominciare tutto da capo e, puff, tutti vivi di nuovo. Sì, questo ammetto che possa un po' scombussolare le idee agli spettatori, inizialmente, come il fatto di non capire praticamente nulla della storia vera e propria, o del filo che lega tutti i cicli. Ma posso assicurare che avendo un pizzico di pazienza e continuando la serie, e soprattutto con la seconda, "Higurashi No Naku Koro Ni Kai", si spiega tutto quanto, ovviamente non in modo banale.

Molta suspense, sangue e terrore, alternati alle tranquille scenette di vita quotidiana dei ragazzi, sono il mix di quest'anime che ti lascia con il fiato sospeso fino alla fine.
Dopo questi milioni di complimenti, qualcuno chiederà perché allora non ho dato il dieci. Beh, a parte il motivo più scontato, e cioè che, per quanto possa trovarlo stupendo, non credo sia un tipo di anime che riuscirebbe a prendere tutti allo stesso modo, soprattutto le persone più impressionabili, quello più importante sono disegni!

Questa è una cosa totalmente personale, ma a me il fatto di vedere quelle bimbe così anoressiche e con la testona modello Bratz non piaceva per niente. Però devo ammettere che le espressioni del loro viso erano davvero carine, soprattutto quelle di terrore ahahahah!
Beh, quindi con questo chiudo, consiglio "Higurashi" davvero con tutto il cuore, per me un 8 pieno se lo merita.


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Marco23111988

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Giugno 1983: nel piccolo e pacifico villaggio rurale di Hinamizawa, nell'entroterra giapponese, un gruppo di ragazze conduce una vita tranquilla. Keichi, un ragazzino di Tokyo, si trasferisce con la sua famiglia nel loro villaggio.
Ci sono sei personaggi principali: Keiichi Maebara, Rena Ryugu, Mion Sonozaki, Shion Sonozaki, Satoko Hojo, Rika Furude
La serie si divide in sei cicli: ognuno di questi approfondisce uno dei sei personaggi, i quali hanno tutti un passato oscuro da raccontare e posso dire con certezza che sono tutti ben caratterizzati.

Do 8 perché l'ho rivalutato veramente molto, ma solo dopo aver visto la seconda serie ("Higurashi no naku koro ni kai") ho capito quanto la prima fosse geniale: a vederla sembra un po' un nonsense, ma non è così. In pratica è divisa in sei archi narrativi e ognuno di questi approfondisce un personaggio, alla fine dell'arco la storia finisce e si ricomincia da capo con un nuovo personaggio.
La cosa può sembrare senza senso, che senso può avere una serie dove bene o male succedono le stesse cose?
Inizia l'arco narrativo, che viene narrato dal punto di vista di uno dei personaggi principali; succede qualcosa che fa impazzire il protagonista e che inizia a far omicidi impensabili; l'atmosfera diventa da tranquilla e spensierata (tipica degli anime scolastici) a tesa e inquietante; il protagonista fa una brutta fine; infine nell'episodio dopo, cambia l'arco narrativo e si ritorna al punto di partenza. Che senso ha?
Per capirlo bisogna vedere la seconda serie, bisogna insomma avere pazienza.

Se volete un consiglio, in questa serie non state troppo lì a pensare al senso della trama, come ho fatto io all'inizio, concentratevi sulle storie che vivono i protagonisti, sono tutte molto interessanti, tutti i personaggi sono ben pensati e caratterizzati.
Una cosa che ho rivalutato molto è l'aspetto grafico: a me non piace molto, ma in una serie come questa che le ragazze abbiano tutte quell'aspetto moe e innocente è perfetto perché ti inganna lasciandoti senza fiato quando queste impazziscono.
Questo è un anime sicuramente non adatto a chi è abituato a vedere un anime (o anche una serie TV o un film) solo per rilassarsi, ma che in una storia cerca qualcosa di complesso, particolare: questo è Higurashi. Esso è particolare, per questo lo consiglio a chi da un anime (ma anche in senso generale da tutte le storie) non si aspetta una storia semplice dove tutto si capisce immediatamente.

PS: a questo proposito, se uno ci sta attento, già dalla prima serie si sospetta qualcosa. Si tratta di un anime insomma molto strano che, dopo aver visto la seconda serie, ho rivisto più volte prima di capirlo e apprezzarlo davvero.


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OMEGA_BAHAMUT

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Epocale; questo è il giudizio che mi è ronzato nella testa una volta finito di vedere l'anime.
La struttura della storia si articola secondo una successione di cicli che, apparentemente slegati tra loro sia dal punto di vista temporale sia da quello causale, sono basati per lo più sul ripercorrere situazioni simili eppure diverse (per prospettiva, per piccolezze o per grandi cambiamenti) sullo sfondo di una catena senza fine di misteri e omicidi, spesso veramente cruenti.

Questo, devo ammetterlo, di norma lascia un po' basito lo spettatore medio, il quale, solitamente abiutato a seguire narrazioni lineari e meno spiazzanti, di solito interrompe la visione, pensando di trovarsi davanti ad uno dei tanti flop. Ebbene, il mio consiglio a tal proposito è quello di non commettere questo errore per nessuna ragione al mondo. Le vicende narrate in Higurashi per essere propriamente comprese vanno per forza di cose analizzate da una prospettiva completa, comprendente almeno metà della seconda serie, senza di essa il tutto appare come una visione illogica.

Sul versante tecnico, la grafica fin dal primo sguardo purtroppo appare uno dei difetti più vistosi, forse uno degli ostacoli più rilevanti nella diffusione di questo piccolo gioiellino. I personaggi sono illustrati con una grafica che coscilla continuativamente tra un deformed di stampo infantile e uno stile più cupo, caratterizzato da profili affilati e pupille inquietanti.
Trovo le musiche non eccelse o non di particolare rilievo, ma nell'insieme si amalgamano perfettamente alla narrazione, dando quel giusto senso d'inquietudine che la storia vuole trasmettere. Nota positiva per la opening, veramente molto bella ed efficace, sia dal punto di vista sonoro sia per le animazioni.

In conclusione, secondo me Higurashi no naku koro ni è un piccolo gioiellino, senz'altro un cult nel genere degli anime legati a queste tematiche, capace di presentare, in combinazione con la seconda serie, un intreccio narrativo che mi ha molto colpito.


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Pauzz85

Episodi visti: 10/26 --- Voto 9
Interessante quest'anime horror, e per nulla scontato. Si tratta di un harem anime, in quanto il protagonista è un ragazzo circondato da avvenenti personaggi femminili. Ma è anche un anime spaventoso, che si apre in modo comico, simile a un anime scolastico, per poi sfociare subito nell'horror dopo il primo episodio di ogni "ciclo".
I protagonisti, nonostante restino sempre gli stessi, vivono storie autoconclusive, composte da 4 o più episodi, e ogni volta è come se quella precedente non fosse mai accaduta, nonostante vari "indizi" lasceranno intuire un filo conduttore nel tema centrale di tutte le storie, ossia una diga in cui gli operai sono morti misteriosamente. Ci saranno indagini e ricerca del killer come in ogni film del terrore, ci saranno sangue, violenza, scene agghiaccianti, che contrastano un po' con lo stile del disegno.

Infatti, il disegno non è affatto realistico e proporzionato, come succede ad esempio in Death Note. In "higurashi no naku koro ni" i personaggi hanno gli "occhioni" come nei manga per i più giovani, e alcuni di essi hanno capelli di colori bizzarri, come verde acqua o viola. Vedere questi personaggi compiere omicidi è abbastanza inquietante. Inoltre, a mio parere, le storie di quest'anime ricordano più gli horror di produzione americana che quelli giapponesi, in cui il sangue non è così abbondante, ed in cui i serial killer sono spesso entità soprannaturali.
L'ambientazione è anni '80, così lo spettatore non potrà chiedersi "come mai non usano il cellulare?", ma le storie mi colpiscono molto anche se ambientate in un'epoca lontana dalla mia. Per il resto, non capisco il motivo della scelta di quest'epoca così lontana dal 2011


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ReiRan->--@

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Questa è la storia di Hinamizawa, una ridente cittadina agricola dell’entroterra Giapponese dolcemente adagiata in una valle tra delle verdi colline, abitata da fieri cittadini molto legati alle tradizioni. Siamo nel caldo giugno del 1983, Keiichi Maebara si trasferisce con la sua famiglia da Tokyo in queste campagne; qui trova la giusta pace e serenità, inserendosi in un attivo gruppetto che impegna il pomeriggio in giochi da tavola e di ruolo.

Quello che potrebbe sembrare un comune slice of life, con una forte sterzata, cambia subito direzione, e prende la via del thriller psicologico, fino a spingersi nel campo dell’horror sanguinolento, gore.
Al pari di Elfen Lied, in Higurashi vi è un forte contrasto tra il charcter design e la crudezza della narrazione, difatti vediamo tutti questi personaggi dai faccioni tondi, deformed, innocui, che non sembrerebbero adatti a compiere determinati misfatti, a sguazzare alla grande nel sangue. Restano fermi nell’immaginario degli anime il primo piano alienato di Shion (la ragazza dai capelli verdi) con il volto imbrattato di sangue, e l’immagine di Rena con l’ascia (la ragazza dai capelli rosa/arancioni col berretto bianco): chi non si è mai imbattuto nel web in queste due immagini?

Ho iniziato dicendo che questa è la storia di Hinamizawa, perché il paese è l’unico punto fermo della narrazione, tutto il resto viene stravolto: l’anime si suddivide in archi narrativi da 4 o 6 puntate, in ogni arco viene rivissuto all'incirca lo stesso periodo di tempo, ma mutano gli equilibri e i ruoli dei vari personaggi, la vittima diventa carnefice e viceversa. Vengono esplorati i vari possibili scenari e ogni possibile colpevole, in tal modo la storia prosegue di arco in arco arricchendosi di informazioni personali e di background su ciascuno dei personaggi principali e spesso vengono spinti sulla scena nuovi e interessanti personaggi secondari. Resta ferma lì solo Himamizawa nella “stagione in cui piangono le cicale”, con il suo festival del cotone, in onore del suo dio Oyashiro, con il suo misterioso consiglio di paese, con le tre famiglie dominati (Furude, Houjou, Sonozaki), con tutta la faccenda della mobilitazione contro la costruzione della diga, e con la maledizione.

Se cercherete di trovare un filo logico e una connessione tra i vari archi, forse rimarrete delusi, perché ogni collegamento può trovare degli appigli su cui reggersi ma altrettanti per buttarli giù, quindi consiglierei di guardare questo prodotto nell’ottica della scelta del miglior psicopatico: quale dei personaggi secondo voi vince il premio di serial killer più schizzato? Io voto per Shion. Probabilmente per dare senso alla cosa bisognerebbe guardare la seconda e la terza serie, anche se non ci metterei la mano sul fuoco; lo farò con calma, comunque sconsiglio vivamente il sub americano, vi vennisse voglia di importare il DVD dagli Stati uniti, il doppiaggio è veramente fatto da cani. Invece se vi piace il genere così "intrippato" perché avete gradito la “tecnica del riavvolgimento”, e siete in cerca di un'altro titolo, vi potrebbe piacere anche Umineko no Naku Koro ni, che fa ampio uso del “erase and rewind”.


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Shiva87

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Wow! Ok sono di parte, mi piace un po' il genere splatter/violento, però solo se supportato da una trama bella, intrigante e coinvolgente. E a mio avviso questo è proprio il caso di cui parlo. Con Higurashi lo spettatore è proiettato nel caos, in un vortice di violenza e drammaticità. Così assistiamo a una serie di cicli dove i personaggi si trovano all'interno di eventi horror/violenti senza capirne il reale significato.
La storia a mio parere prende, appassiona, e subito ci si chiede il perché di tutto. La prima serie di quest'anime horror è così, una serie di domande che attendono una risposta. Ma niente è lasciato al caso.

Le musiche, comprese le sigle, le trovo assolutamente perfette.
L'unico appunto da fare magari è il disegno, che migliora però con la seconda serie. E' un po' grossolano, e lo si nota soprattutto nelle scene forti, però nonostante questo riesce a rendere perfettamente il tocco horror.
Insomma lo straconsiglio, Higurashi no Naku Koro ni.


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Ibara

Episodi visti: 26/26 --- Voto 6
Ho appena finito di vedere quest'anime, dopo averlo ripetutamente droppato per motivi tecnici.
Di primo impatto mi era molto piaciuto, apprezzavo molto lo scarto fra la caratterizzazione dei personaggi, abbastanza kawaii, e la storia piena di omicidi inquietanti e sanguinosi. Mi era piaciuta anche la particolare scelta della tecnica di narrazione: soprattutto nei primi episodi le stesse vicende venivano riproposte dal punto di vista dei vari personaggi. Non guastava neanche il fatto che ognuno dei protagonisti sembrasse avere un passato oscuro, sebbene si parlasse comunque di ragazzini o tutt'al più di adolescenti. L'aura di mistero incoraggiava ad andare avanti per scoprire come le varie contraddizioni (persone di cui viene mostrato l'assassinio in un episodio sono vive e vegete in quello successivo, persone che spariscono e poi tornano, gemelle che in un episodio sembrano entrambe cattive, poi una è buona, poi lo è l'altra, poi boh vai a capire...) potessero risolversi e dare un senso a una storia decisamente ingarbugliata.
Speravo anche che venisse data una spiegazione alla onnipresente "maledizione del monaco", apparentemente alla base dei vari omicidi.

Mi sono invece ritrovata ad assistere a una presentazione di una serie di spiegazioni degli omicidi, inizialmente plausibili o comunque accettabili e funzionali alla storia, poi via via sempre più improbabili - l'invasione aliena?! ma seriamente?!?!.
Un po' come se si fosse preventivata una lunghezza definita per la serie, e poi, avanzando con la realizzazione, gli sceneggiatori si fossero accorti che si sarebbe andati ben oltre i 26 episodi, e avessero messo una pezza chiudendo alla bell'e meglio la vicenda negli ultimi 3-4 episodi, lasciando sospesi un sacco di interrogativi e proponendo un finale che mi ha veramente lasciato spiazzata... Nel peggiore senso possibile. Vorrei essermi ripresa mentre guardavo gli ultimi minuti dell'ultimo episodio, dovevo avere un'espressione davvero da ridere.

Probabilmente la narrazione viene ripresa e risolta nella seconda serie, ma ci vuole del coraggio a sciropparsi un'altra ventina di episodi!
Perché, al di là di alcuni episodi oggettivamente validi, con picchi di tensione e colpi di scena davvero coinvolgenti e interessanti, come quelli riguardanti le due gemelle Sonozaki, nella maggior parte dei casi si assisteva a dialoghi statici fra i personaggi, che non aggiungevano nulla all'azione e sembravano inseriti solo per fare minutaggio.
Senza contare il fatto che il vedere lo stesso fatto più e più volte all'interno della serie, senza che venga data alcuna spiegazione, alla lunga è frustrante e dà la spiacevole sensazione di essere presi per i fondelli.

Un breve cenno alla parte grafica: come ho già detto, è apprezzabile lo scarto fra il tipo di disegno e la tematica trattata, peccato che verso la fine la qualità dei disegni e delle animazioni vada veramente a picco, con personaggi dalle proporzioni assolutamente sballate - e dire che il design è piuttosto semplice e la gamma di espressioni non è variegatissima - e animazioni a scatti, con massicci riciclaggi di sequenze già utilizzate e grossolani errori di prospettiva.

Vale la pena vederlo, ma senza farsi troppo prendere, altrimenti si rischia di restare seriamente delusi. Peccato, perché passata la metà la serie sembrava veramente decollare.


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giorgio13

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

Ecco un bell’anime giallo che fa della sua peculiare struttura narrativa ciclica il suo punto di forza, la quale, allo stesso tempo, è però la sua più grande debolezza: la stessa serie di avvenimenti viene raccontata sei volte da punti di vista diversi, ognuno corrispondente a un personaggio principale, ovvero Keiichi, Mion, Satoko, Shion, Rika, Rena.
Per dirla in breve, nel piccolo villaggio di Hinamizawa, la notte che segue la festa in onore del dio locale, Oyashiro, il fotografo Tomitake viene ucciso, e la sua compagna, Takano, scompare misteriosamente; inoltre, in ogni arco uno dei personaggi principali perderà il senno e ucciderà, o cercherà di farlo, gli altri. Anche se qualcuno di loro riesce a salvarsi, alla fine morirà inevitabilmente assieme a tutti gli abitanti del villaggio a causa delle esalazioni di un gas letale che fuoriesce da una palude che si trova nelle vicinanze.
Non si sa perché, ma dopo che sono morti tutti, la storia ricomincia dall’inizio, ovvero un paio di settimane prima del “disastro”, con tutti quanti vivi e vegeti e senza alcun ricordo di quello che è successo in precedenza.

Questo particolare modo di narrare la storia può non piacere, in quanto si rivedono per sei volte le stesse cose; tuttavia in ogni arco viene approfondita la vita privata di ognuno dei personaggi, i loro problemi, e i loro rapporti con gli altri, che la “pazzia” fa vacillare fino a portare alla tragedia.
Keiichi, l’unico maschio del gruppo, è molto determinato in quello che fa, infatti dà spesso la carica a tutte le altre regazze; il suo scheletro nell’armadio è il fatto di aver sparato a dei bambini con una pistola ad aria compressa per puro divertimento.
Rena, ragazza molto gentile e premurosa nei confronti di Keiichi, è spesso oggetto di simpatiche gag a causa della sua passione per le cose e le persone pucciose e carine. Il divorzio dei suoi genitori, causato dalla relazione extraconiugale di sua madre, l’ha segnata profondamente; la nuova compagna del padre, tale Rina, rischia di rovinare un’altra volta l’equilibrio familiare.
Mion, essendo la presidente del club studentesco, organizza sempre giochi di strategia molto competitivi e decide la “punizione” per il perdente. E' destinata a diventare il capo della famiglia Sonozaki, una delle tre grandi famiglie del villaggio (assieme a Furude e Kimiyoshi), per questo è molto ferma nelle decisioni, ed è spesso considerata un maschiaccio.
Satoko è una vispa bimbetta particolarmente brava a piazzare trappole di ogni tipo; ha un passato molto travagliato: i suoi genitori sono morti in un incidente, suo fratello Satoshi è scomparso, i suoi zii abusavano di lei. Come se non bastasse è malvista da quasi tutti nel villaggio a causa di attriti che c’erano stati nel passato tra i suoi genitori e la famiglia Sonozaki.
Shion è la sorella gemella di Mion; era segretamente innamorata di Satoshi, e di conseguenza la scomparsa di quest’ultimo l’ha fatta soffrire molto.
Rika, anche lei orfana di entrambi i genitori, vive assieme a Satoko, così possono affrontare le difficoltà della vita insieme; è profondamente rispettata da tutti nel villaggio essendo l’erede del santuario del dio Oyashiro come membro della famiglia Furude.

Inoltre con il passare degli archi narrativi si entra sempre più nella chiusa comunità di questo misterioso villaggio di circa 2000 abitanti; la comunità è ancorata al culto del dio che sembra essere il fautore degli omicidi che avvengono ogni anno. Alla base di tutto sembra esserci “la guerra della diga”, ovvero la battaglia che gli abitanti avevano combattuto 5 anni prima contro una ditta che progettava di costruire una diga che avrebbe allagato tutto il villaggio; quei pochi che erano favorevoli al progetto, in quanto avrebbero ricevuto una cospicua somma di denaro per cambiare casa, vennero immediatamente ostracizzati, e uno dopo l’altro vennero eliminati, assieme ai capi del progetto.

I volti dei personaggi (soprattutto femminili) sono molto teneri, tondi e caratterizzati da dei gran begli occhioni: quei bei faccini sporchi di sangue o contratti in espressioni d’ira o terrore fanno risaltare il contrasto tra la spensierata vita scolastica di tutti i giorni, fatta di piccoli piaceri, e i momenti di follia. Infatti ci sono puntate dove la componente principale è la comicità e la luce, e altre dove a farla da padroni sono l’oscurità e delle scene estremamente violente: numerosi sono gli schizzi di sangue e gli squartamenti.
Il ritmo, soprattutto nelle prime puntate, è piuttosto lento, ma se si va avanti nella visione ci si appassionerà sempre più alla vicenda, e se ne vorrà sapere sempre di più. Infatti sorgono numerose domande.
1) Qual è la verità dietro la maledizione del dio Oyashiro?
2) Perché i protagonisti perdono il senno “a turno” e decidono di ammazzare tutti gli altri?
3) Che cos’è esattamente il “disastro” che devasta il paese?
4) Come e perché dopo che sono morti tutti si “ricomincia da capo”?
Inutile sperare che i dubbi possano essere fugati, perché tutte le risposte saranno date nella serie successiva: Higurashi no naku koro ni Kai.


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Mich392

Episodi visti: 13/26 --- Voto 5
Palese è il fatto che io non abbia finito di vedere la serie, ma per quello che mi riguarda non potevo fare altrimenti visto che l'andamento è fin troppo noioso. Doveva essere un horror? Beh, non fa per niente paura. Per carità, l'azione c'è, ma è davvero troppo poca, prima che succeda qualcosa i protagonisti devono girarci attorno una vita ed è inevitabile che quest' "attesa" porti alla noia. Il disegno è nella media, nulla d'eccezionale, comunque un po' troppo "dolce" per una serie di questo tipo. Pure le musiche non sono nulla d'eccezionale, anche se la sigla di apertura è degna di nota.
In ogni caso, per quel che mi riguarda, quest'anime è troppo lento e noioso; inutili le raccomandazioni alla "attenti cardiopatici" o "v.m.", tanto succede poco.

zofy_r911

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zofy_r911

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Più che horror definirei il genere di quest'anime solo mistero. Ed è quello che c'è di più in quest'anime (anche se le scene di violenza e sangue non mancano, sopratutto colpisce vederle fare a dei bambini) insieme alla tensione altissima sopratutto delle prime quattro puntate, che per me sono la parte più bella di quest'anime. Sopratutto perché poi si è punto e a capo, ricomincia tutto di nuovo nella quinta puntata e così via fino alla fine delle 26 puntate per cinque o sei volte. Higurashi sembra noioso e ritengo che a volte lo sia, ma è molto importante che questo accada, perché ogni volta vengono messi in evidenza con storie diverse i vari personaggi e le loro caratteristiche.

Alla fine di ogni capitolo vi ritroverete sempre con delle domande in più e ciò è quello che vuole l'autore, perché fino alla fine non avrete nessuna risposta, ma se le volete dovete andare a vedere la seconda serie. Se comincerete quest'anime e le vicende del piccolo paesino di Hinamizawa, credo che facilmente vi affezionerete ai protagonisti e alle loro due facce, quella buona e quella cattiva.
Per ultimo, il character design non è certamente il massimo, ma la scelta di questi disegni così ingenui è voluta, come anche le simpatiche vicende del club della scuola di cui i ragazzi fanno parte, per sorprendere ancora di più quando all'improvviso le ragazze si mostrano pazze assassine.
Molto bella anche la canzone conclusiva.


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Manuel

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Dicotomico.
Higurashi racchiude sentimenti davvero contrastanti, molto più concentrati di quanto non lo siano in Elfen Lied, ed è decisamente un opera a sé stante contenente elementi thriller, horror, e piccole scene ironiche e qualche storiella d'amore usate per lo più per spiegare immani tragedie.
Il fattore che colpisce di più è che l'anime, incentrato su un gruppo di ragazzini (credo tutti intorno ai 15 anni), oltre a mostrare la loro facciata innocente e simpatica ci fa vedere anche un aspetto macabro e davvero demoniaco di ognuno di loro.
Infatti essi si ritroveranno nelle peggiori situazioni con stress psicologici elevatissimi, derivanti da traumi come perdita dei genitori, fobie verso gli stessi compagni, tradimenti eccetera, che piano piano li porteranno a diventare dei macabri assassini - alcune scene sono davvero davvero pesanti.

Il tutto è condito da una trama ben congegnata che vi farà domandare più volte il "perché" di determinati comportamenti, senza farvi riuscire a trovare una spiegazione davvero sensata.
La storia è un ripetersi dello stesso periodo, all'incirca le due settimane prima del "watanagashi", una festa popolare del luogo, in cui viene mostrato ogni volta un personaggio diverso e ciò che gli accade, fino a un finale che riesce a tenere alte le aspettative e a fare nascere il desiderio di voler vedere anche la seconda serie.

Chi ha ideato la serie deve essere parecchio disturbato, ci sono momenti davvero macabri, me è decisamente una perla, va visto tutto, non ha niente di sbagliato, ma vi consiglio di fermarvi alla prima serie, come al solito più un anime si dilunga e più perde di spessore fino a sfociare nella banalità che rovina un'opera davvero stupenda.
Anche il reparto audio è degno di nota, sia per intro ed ending che per le musiche durante il dramma.


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Arashi84

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Nell'estate del 1983, Keichi Maebara si trasferisce nel piccolo villaggio di Hinamizawa. La vita sembra scorrere tranquilla e pacifica, tra le lezioni scolastiche, i giochi e le passeggiate con le amiche Rena, Mion, Rika e Satoko. Quello che all'apparenza è un villaggio talmente tranquillo, in cui l'unico evento degno di nota è la festa di paese che si tiene ogni anno a Giugno, nasconde segreti inconfessabili... Anni prima i paesani avevano lottato contro il governo, per impedire la costruzione di una diga che avrebbe sommerso il villaggio; niente di strano, se non fosse che Keichi scopre, quasi per caso, che durante quella lotta una persona venne uccisa brutalmente. Tutti però negano il fatto, spingendo la curiosità del protagonista oltre un limite che non avrebbe dovuto varcare. A poco a poco i personaggi rivelano la loro vera natura, i segreti nascosti, le nevrosi celate, le sofferenza passate. Nessuno è quello che sembra, né la piccola Rika né la dolce Rena... nessuno! Keichi scoprirà, a sue spese, i terribili segreti del villaggio, e la sua mente vacillerà fino a sfiorare la follia.

Ma questo è solo un piccolo riassunto delle prime quattro puntate. La trama, infatti, si dipana attraverso piccole saghe parallele, tutto si svolge nello stesso villaggio, negli stessi giorni dello stesso anno, ma in una sorta di universo parallelo. Ogni saga ci mostra una storia diversa, che ha per protagonista ora Keichi, ora Rena, ora Mion, ora Satoko, portandoci a pensare che forse esistono universi paralleli, o forse tutto questo è solo una ruota che gira implacabile, cambiando di volta in volta le carte in tavola.

Ne ho visti pochi di anime horror, e questo è l'unico che mi abbia davvero colpito. La trama, apparentemente sconclusionata, riesce a tenere lo spettatore incollato allo schermo, creando un senso di tensione perenne, della serie non sai mai quando il tuo migliore amico prenderà un'ascia per farti a fette. Non mi sono mai annoiata guardandolo, anzi, ho divorato i 26 episodi in due notti, né la mancanza di coerenza tra le varie saghe mi ha mai frustrata, anzi, volevo arrivare fino alla fine per cercare un senso a tutto quello che vedevo. Le musiche sono molto belle, specialmente opening ed ending, che rendono al meglio l'atmosfera della storia. Riguardo al disegno, è molto carino il contrasto tra le personalità folli dei personaggi e il loro aspetto "puccioso". Gli occhi "sbirluccicosi" delle ragazze, diventano improvvisamente spenti o isterici, trasmettendo tutta la loro instabilità emotiva. Le animazioni non sono perfette, gli sfondi poco curati e spesso le proporzioni dei personaggi vanno davvero a farsi benedire (le teste di Satoko e Rika sono troppo sproporzionate), ma personalmente non ritengo il disegno la parte più importante di un anime, quello che conta è la trama, e Higurashi in questo non delude.

Ci si affeziona ad Hinamizawa, sembra quasi di poter sentire sul serio il pianto delle cicale, sembra quasi di poter avvertire il caldo e il sole battente. Pare davvero di essere in uno di quei paesini dell'entroterra giapponese, in uno di quei villaggi rurali nei quali è scontato pensare che nei meandri della casa del capovillaggio si nasconda un altare in cui sacrificare giovani donne per placare l'ira di un Dio (in questo Hinamizawa ricorda molto "il villaggio di tutti gli dei" del videogame Project zero 2).
Sconsigliato alle persone facilmente impressionabili che non amano la vista del sangue o gli accoltellamenti. Lo consiglio invece a chi, come me, crede che la paura non sia solo un tizio che sbuca fuori all'improvviso con una motosega, un mostro, o un fantasma che non riesce a trovare pace. La paura per me è qualcosa di disturbante, il marcio e l'assurdo che si nascondono dietro la maschera della più tranquilla normalità.

Cica

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Cica

Episodi visti: 26/26 --- Voto 4
Higurashi no Naku Koro ni, all'apparenza solito anime d'avventure scolastiche che poi si rivela un anime horror e misterioso.
A forza di vedere immagini video e altre cose di Higurashi no Naku Koro ni viene voglia di guardarlo... fino a rimanere completamente delusi. La grafica è abbastanza carina, la sigla molto bella, ma la storia delude completamente. E' monotona, troppo, si cerca di renderla più bella dando un pizzico d'avvincente, molto horror e mistero, ma c'è il rischio di addormentarsi davanti alla puntata anche se c'è una scena sanguinosa. Dialoghi noiosissimi: be', non che debbano essere comici, per carità, ma ti annoiano invece di interessarti. Alla fin fine, è noiosissimo. Il doppiaggio, senza offesa, fa un po' schifo, devo ammettere che avrebbero potuto anche mettere doppiatori migliori, gli unici decenti sembrano solo quelli di Rika e Rena. Ve lo sconsiglio se vi annoiate facilmente, ma ve lo consiglio se soffrite d'insonnia, ci sono quattro probabilità su sei di addormentarvi.

Yasha

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Yasha

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Ho appena finito di vederlo da pochi giorni.

Sono poche le opere che riescono in 4 episodi netti a regalarti una pura essenza di terrore e paura. Uno di questi è Higurashi no naku koro ni. Da molti disprezzato perchè ha uno stile di narrazione particolare ed enigmatico e avolte, volutamente, confusionario.
Higurashi inizia come una semplice commedia harem nemmeno troppo divertente per poi sfociare nell'horror/thriller nel giro di appena 3 episodi dove già lo spettatore inizia ad avere il cuore in gola.
A volte demenziale e a volte terribilmente violento. Questo è Higurashi, una miscela di risate, pianti, angoscia, disperazione, morte e sangue. E se il tutto vuol sembrare grottesco e senza significato beh alla fine non lo è. Anche se sembra solo morte e stordimento in realtà Higurashi ha una morale ben salda che è una sorta di capovolgimento di quella "chi trova un amico trova un tesoro" ma il tutto ambientato in un'atmosfera orrorofica e agghiacciante.

Persino i personaggi non si lasciano a blando. Nel corso della storia fanno quasi impressione per la loro realisticità e lo spettatore pensa che tuto sia irrealistico ma non è così visto che i protagonisti sono incatenati in uno stereotipo ma che sotto sotto hanno un'anima "vera".

Keichii Maebara non è il solito sfigato tredicenne che tutto d'un tratto si trova circondato da belle fanciulle senza un motivo. Lui in realtà nasconde una reputazione ben ignara ma allo stesso tempo il culmine dell'amarezza. Prima di trasferirsi ad Hinamizawa maltrattava i bambini più piccoli di lui tanto da essere stato ricoverato in uno ospedale ritenuto letteralmente "pazzo". Ma ancora più profondamente non è il classico eroe shounen, in fondo lui è un codardo vigliacco che sfrutta ogni occasione possibile per darsela gambe fino a quando non capirà sul serio cosa significa la parola "amici" e "amicizia" dimostrando il coraggio volendo aiutare Rena.

Rena Ryuugu non è la classica ragazzetta tredicenne che adora le cose pucciose e tenerose (a inganno ogni volta che vede Rika esclama "che carina che sei" oppure "da portarti a casa") in realtà è una pazza omicida in preda alla disperazione per la grave separazione dei suoi genitori divisi.

Mion Sonozaki non è il classico maschiaccio ma di aspetto totalmente femminile. In realtà sotto il carattere forte si lascia comandare a bacchetta da sua nonna (capo del casato Sonozaki) e invece quando si rutriva con i suoi amici ricomincia a fare la maschiaccia. Si vuole in realtà fingere di essere pericolosa, in verità non lo è affatto. Vuole allontanare chi li sta antipatico con la semplice finzione di essre una malata mentale ma che poi non è affatto vero.

Shion Sonozaki non la classicissima controparte della sorella maschiaccio ma è tutt'altro. Si dimostra feminile solo per nasconde5re la sua aggressività e la sua capricciosità. Lei è una sadica pazza che vuole tutto da tutti e se questo non riesce ad averlo uccide tutti senza quasi uno scopo o almeno un significato accettabile.

Rika Furude non è la bimba pucciosetta tanto famosa negli anime ma è in verità nemmeno un vero essere umano. Uno pseudo spirito capace di ricordare tutti gli eventi passati che gli altri non ricordano. Sotto la voce da bimba innocente c'è in realtà una maturità e intelligenza impressionanti persino per un adulto vero e proprio.

Satoko Houjo non è la bimbetta scema e frignona come si vuol far credere. Sotto in realtà lei è molto forte am questo lato è coperto da un velo di fobia inaspettato per qualsiasi cosa che a lei non vada giù. La perdita dei genitori e la scomparsa di suo fratello l'hanno letteralmente uccisa e adesso si vuole far passere per ingenua e piagnona anche se potrebbe essere un demone assetato di sangue ma non vuole farlo scoprire vacendo restare in lei un carattere meno schizofrenico ma coperto purtroppo da un velo di fobia. Letteralmente, in una persona quattro caratteri diversi.

Higiurashi ha un finale bello, profondo e comunque per nulla prevedibile. Si conclude con pianti di gioia, combattimenti sul tetto della scuola, risate e lieti fini.

Una perla senza pari.

PS: tutti i misteri non svelati in questa serie verranno spiegati nella seconda stagione chiamata Higurashi no naku koro ni kai.

Anonima fan

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Anonima fan

Episodi visti: 10/26 --- Voto 7
Devo dire che un po' mi ha deluso.
Prima di tutto la grafica è molto bella, gli occhi dei personaggi sono fatti molto bene, tanto che si capisce che sono spaventati o terrorizzati, le puntante sembrano molto interessanti, ma andando avanti cominciano con diventare noiose e ripetitive. E le scene horror-splatter? Mi hanno deluso, non spaventano. Per il resto è un buon lavoro, a parte alcuni difetti.

Limbes

Episodi visti: 26/26 --- Voto 4
Se capitando, o peggio ancora cercando questa pagina, e leggendo il titolo tu ti stia domandando quando piansero le cicale (Higurashi no naku koro ni), allora sappi che non ci sono né cicale né soluzione al loro pianto, tanto meno alla serie; probabilmente se ne parla nella seconda stagione, visione di cui faccio a meno e che sconsiglio anche a te, come sconsiglio a chiunque questa prima. Non ci si fa nemmeno male a guardala, ci si innervosisce e basta. E non dipende tanto dalla parte grafica che è terribilmente scadente, con disegni che hanno dei picchi verso il basso imbarazzanti, con animazioni abborracciate e poverissime e con dei fondali e un dettaglio risibili. C’è molto altro e molto di peggio, ma c’è ancora un po’ di spazio per approfondirne come si deve la demolizione.

Le musiche sono buone (Kenji Kawai) e alcune anzi fanno bene il loro lavoro nel conferire almeno un po’ di atmosfera, che sul lato visivo invece latita nel modo più assoluto, e considerando che l’anime vorrebbe essere un horror psico-sovrannaturale se ne evince come già sia un fallimento in partenza. Difatti, a parte una o due inquadrature (a episodio) più studiate, comunque mortificate dai disegni, la regia usa espedienti talmente triti da risultare fastidiosi – uno per tutti: le zoommate sequenziali accompagnate dal tipico suono che dovrebbe suggerire shock. Anche i colori e la fotografia, che nell’horror hanno due fra i ruoli più significativi, sembrano: i primi del tutto casuali e privi di un minimo studio concreto, la seconda del tutto fuori luogo per brillantezza e tonalità (si salva soltanto quella di un tramonto che ricorre in diversi frangenti). Il character design, a parte la sola Rika, che è leggermente più accattivante, è scialbo, insipido, nient’affatto curato né al livello di abiti e accessori, né soprattutto a livello di caratterizzazione fisica e psicologica, che anzi è assieme alla sceneggiatura il disastro di fronte al quale lo studio DEEN avrebbe dovuto riflettere molto più a lungo prima di mandare la serie in realizzazione.

Durante i ventisei episodi si assiste infatti al festival dell’isteria di personaggi dagli atteggiamenti senza un minimo di coerenza e logica, che diventano invasati colti da schizofrenia improvvisa e poi ripiombano in lacrime e pentimenti prima di essere riacchiappati dalla furia dei loro neuroni, in cicli di episodi che raccontano ognuno una “storia” a sé, alcune legate cronologicamente, altre su piani temporali indipendenti e paralleli, il tutto a beneficio della confusione della narrazione e a concime per la noia causata anche dalla lentezza, dalle vicende slegate e sfalsate e mai coinvolgenti, dall’horror che alterna ad alcuni momenti splatter piuttosto riusciti nessuna tensione, e in breve a una sceneggiatura senza coda né capo, ma non perché “tutto in essa è capo e coda”, ma perché è del tutto sconclusionata e messa in scena ancora peggio di come è stata ideata. Si guarda la serie fino alla fine perché si spera in una chiave che finalmente apra le porte della comprensione e faccia esclamare “Ah, ecco perché!”. Ecco, non solo non c’è nessuna spiegazione, nemmeno sottintesa, e nessuna chiave di lettura fornita o derivabile, ma a conclusione dell’ammasso caotico di eventi, il finale si atteggia con arroganza intollerabile a rivelatore di un contenuto profondo celato in tutto l’anime e schiuso dalle sue ultime battute irritanti nelle quali si dovrebbe condensare tutto il suo senso – cosa inesistente.
Si salvano le sigle, fra le quali la opening è assolutamente splendida, sia per le parole che per le immagini e la musica, e anche alcune scene di violenza gratuita che suscitano un po' di raccapriccio e almeno giustificano solo in parte il genere al quale la serie vorrebbe appartenere. Per il resto, di quest’anime si parla troppo, troppo entusiasticamente e troppo spesso a sproposito.


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Hagane no

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Anime molto interessante in cui gli episodi sono divisi in piccole "saghe". In questa serie vengono lasciati molti interrogativi che verranno poi chiariti nella seconda.
A prima vista può sembrare un anime per bambini la suspense si può sentire già dalla fine del primo episodio.
Questa storia parla di Maebara Keichi che trasferitosi da poco nella città di Hinamizawa fa amicizia con delle ragazzine e scopre che queste ragazzine sono come dei demoni che lo traggono in inganno. I personaggi sono senz'altro ben caratterizzati e quello più strano potrebbe essere Rika, visto il mistero che gira intorno a lei.
Si potrebbe definire questo anime Horror/Splatter/Mistero.

Ghosty89

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Ghosty89

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Dopo tutte queste recensioni non posso stare a ripetere le stesse cose, quindi mi butto sulla mia personale opinione di questo favoloso capolavoro( ahimè non conosco il giapponese altrimenti mi sarei comprato pure il game!XD). La trama è molto articolata e ben congegnata. Sono poi riusciti a dare quel tocco inquietante in più grazie al mitico character design, molto Kawaii, che riesce a dare un impatto visivo assolutamente "da non perdersi"! Di scene crude ce ne sono x tutti i gusti e vanno di pari passo a quelle dolci e spensierate di questo gruppetto di ragazzi campagnoli, in un estate infernale sotto ogni punto di vista!!^_^
Sicuramente è uno dei miei 10 anime preferiti di sempre e quindi consiglio la visione a tutti i temerari del genere!(io ho avvertito!XD)


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Fuby B.

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7
Higurashi è stata per me senza dubbio una sorpresa, non solo nel senso positivo del termine però.
C'è da riconoscere che è un anime molto originale e particolare sia per come è sviluppata la trama, sia per la caratterizzazione psicologica dei personaggi, sia per le numerose scene violente che lo caratterizzano.
Andando con ordine:
-La storia si svolge nell'estate 1983 ad Hinamizawa, un piccolissimo paesino giapponese, con talmente pochi abitanti che la scuola riunisce in una sola classe tutti gli studenti.
È a scuola che conosciamo i protagonisti dell'anime: Keichi, Mion, Satoko, Rika e Rena, un gruppo di amici affiatati di età diverse.
Ho detto che il modo in cui è strutturata la trama è molto originale perché non ci troviamo di fronte a 26 episodi concatenati, ma a piccoli gruppi di episodi (5-6 circa) che raccontano la stessa vicenda (ed in 2 casi 2 vicende di anni precedenti), ogni volta dal punto di vista di uno dei protagonisti ed ogni volta in modo diverso e poco congruente con gli altri.
La vicenda chiave che si verifica in tutte le mini-serie è l'omicidio di un uomo e la sparizione di una donna durante la festività del Watanagashi, evento molto importante per Hinamizawa e che affonda le sue radici in macabri culti antichi tutti legati alla divinità protettrice del paese: IL MONACO.
-I personaggi sono bizzarri, nel senso che ci vengono presentati come semplici e mansueti, per poi rivelarsi assassini seriali e psicopatici.
Vi sono episodi in cui è il super deformed a farla da padrone e devo ammettere che anche questa è una caratteristica di Higurashi che non avevo riscontrato in altri anime e che mi ha sorpresa.
-Altra caratteristica di Higurashi come avevo detto sono le scene violente, davvero impressionanti e caratterizzate da un sacco di sangue, tanto da essere degne dei più famosi film splatter americani.
Ciò che mi è piaciuto di Higurashi, è l'alone di mistero che regna in tutto l'anime e che è legato soprattutto alla "Maledizione del monaco", un evento quasi paragonabile ad una malattia, che coinvolge coloro che vogliono allontanarsi da Hinamizawa e per questo anche qualcuno dei protagonisti della serie.
Mi sono piaciuti anche gli episodi finali dell'anime (peraltro gli unici a lieto fine), che si ricollegano ai primi e cercano di spiegare il perché del ripetersi degli avvenimenti sempre con esito drammatico.
C'è da dire però che Higurashi secondo me ha anche dei grossi difetti che non mi hanno permesso di dargli un voto più alto.
Primo fra tutti la lentezza di alcuni episodi.
Il fatto che in tutte le mini serie si verificassero sempre più o meno le stesse vicende, mi ha fatto perdere il gusto di andare avanti e mi ha annoiata.
Probabilmente se fossi stata la regista, avrei tagliato molti episodi e avrei lasciato solo quelli chiave, tanto più che sono i migliori.
La seconda cosa che non mi è piaciuta è la non conclusione dell'anime.
Ho letto che molti enigmi verranno svelati nella seconda serie, e questo mi fa ancora più pensare che ho sprecato tempo a vedere tutti gli episodi soprattutto visto che alcuni proprio non mi sono piaciuti e hanno abbassato il mio giudizio sulla serie.
Altra grossa pecca a mio avviso è la velocità con cui i personaggi da sani diventano pazzi e iniziano ad uccidere anche i loro cari.
Solo per quanto riguarda un personaggio ho ritenuto che la reazione alle vicende vissute fosse motivata, mentre per quanto riguarda gli altri mi è sembrato che tutti fossero impazziti senza un motivo preciso che giustificasse gli omicidi da loro commessi.
Nonostante queste pecche, mi butterò al più presto sulla seconda serie definita da molti di gran lunga superiore e chiarificatrice, sperando di apprezzare di più anche la prima serie.
Consiglio Higurashi a chi ama gli anime horror, splatter, misteriosi e non ha paura di annoiarsi di fronte alla ripetizione ciclica degli stessi eventi.


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koji_77

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Una serie nella quale mi sono imbattuto per caso e della quale ho continuato la visione per via delle recensioni positive che letto in giro!

Introduzione

L'anime in questione è una prima serie che verrà continuato l'anno successivo, 2007, con "Higurashi no Naku Koro ni kai" che chiuderà tutti i dubbi che e gli interrogativi che restano in sospeso in questa prima serie! c'è da dire che ci sono anche 5 OAV del 2009 dal titolo: "Higurashi no Naku Koro ni Rei" che io però non ho ancora avuto modo di visionare!

Trama

Nel piccolo paesello di montagna chiamato Hinamizawa ogni anno durante la festa del Watanagashi succedono eventi strani, ovvero una persona muore ed una scompare ormai da 4 anni, che sia questo il 5° anno della "maledizione del monaco" ?
Infatti ci sono molte leggende relative a questa maledizione, si dice inoltre che nessuno possa lasciare il villaggio senza scatenare la tanto temuta maledizione. Ci sono varie teorie al riguardo, molti però parlano di semplice superstizione, altri invece sono molto timorosi, altri ancora credono che dietro ci sia qualcuno che tenga le fila di tutto, forse le 3 grandi famiglie a capo del villaggio da secoli immemori?
Uno dei nostri protagonisti, Keichi, è uno studente delle superiori appena trasferito, figlio di un noto artista giapponese farà subito amicizia con Mion la presidentessa del Club della scuola e discendente di una delle tre famiglie, la famiglia Sonozaki, con Rena una ragazza dolcissima e sempre allegra, Satoko una studentessa delle elementari orfana che vive con Rika, anch'essa studentessa delle elementari ed orfana allo stesso tempo ed erede della famiglia Furude, ovvero custodi del tempio dove risiede la statua del "monaco", tutte queste persone formano il Club dei giochi della scuola (unica per tute le età considerando il numero esiguo di studenti nel paese)
5 anni prima il Ministero dei beni culturali sembra avesse approvato il progetto di creare una diga e di far migrare gli abitanti di Hinamizawa in città, ci furono molte persone al tempo che si ribellarono a tale progetto e per una serie di vicissitudini il progetto fu debellato dai piani del ministero, ma molte sono le voci che girano intorno a questo cambiamento e dopo aver trovato il sovrintendete ai lavori morto in omicidio efferato fatto letteralmente a pezzi, c'era un braccio che non fu mai trovato, iniziarono gli omicidi legati alla maledizione del monaco.

Considerazioni Tecniche

L'anime offre una bellissima opening veramente d'impatto sia per la scelta delle scene sia per la musica, la colonna sonora in certe scene è veramente ben realizzata ed azzeccata, le animazioni sono molto buone e fluide, con delle inquadrature che riescono a ribaltare da un momento all'altro l'ambientazione e le sensazioni che si provano nel guardare l'anime. La caratterizzazione dei personaggi è ottima e viene approfondita tantissimo sia dal punto di vista psicologico che caratteriale a seconda delle vicissitudini che verificano nel corso della visione.
La sceneggiatura è molto buona ci sono delle trovate e della azioni, specialmente in questa prima serie che sono fantastiche, anche se ci sono dei momenti nei quali ho pensato che questo anime fosse una boiata clamorosa e che il tutto andasse scemando, ma per fortuna mi sono ricreduto in positivo.

Considerazioni personali

Dopo la sigla strepitosa, il primo episodio sembra veramente uno shonen di poco conto, anche se nel finale del primo episodio c'è quella scintilla che mi ha invogliato a vederne il secondo, purtroppo le innumerevoli faccine che si vedono fare ai personaggi, a persone che come me non le amano particolarmente, fanno storcere il naso, alla fine però mi sono ricreduto anche sull'utilità di quest'ultime. In effetti fa molto più strano vedere una persona che ride sempre fare la faccia da pazzo/a, piuttosto che una persona che è cupa di suo o comunque seria/o, spero di aver reso l'idea, per cui ala fine queste faccine diventano un punto a favore, anziché a sfavore come potrebbe sembrare all'inizio.
Durante tutta la visione sembra che abbiamo capito alcune cose, invece soltanto negli ultimi episodi le i nodi vengono finalmente al pettine, anche se però dovremo aspettare la seconda serie perchè tutto sia chiaro e scorrevole e perchè tutti gli interrogativi trovino risposta.

Devo dire che mi sono appassionato molto e sono stato felice di aver tenuto duro fino alla fine perchè ne è uscito fuori veramente un bell'anime!

Alexander

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Alexander

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Finalmente un anime coi controfiocchi! Raramente vedrete serie così coinvolgenti da tenervi incollati allo schermo come questa... se poi amate gli horror, andate sul sicuro.
L'impostazione degli episodi (6 blocchi da circa 4 puntate l'uno) è molto originale, e il "reset" alla fine di ogni ciclo non crea alcuna noia, poiché la storia raccontata NON è sempre la stessa, e quando lo è è ancora meglio, poiché viene narrata dal punto di vista di un altro personaggio, ma soprattutto vengono svelati alcuni dettagli che (ma bisogna starci molto attenti) giustificano cose che prima potevano sembrare del tutto assurde o deliranti.
Avrei quasi dato un 10 se non fosse per un paio difetti (che comunque passano in secondo piano): primo, i disegni sono già scarsi di per sè, figuriamoci in super-deformed; secondo, la 2^ storia è decisamente noiosa rispetto alla 1^ e a quelle che vengono dopo.
In fin dei conti, esperimento riuscito (quasi) al 100%, e presto mi vedrò anche il seguito.


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ALUCARD80

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Trovandolo per caso, guardandolo a tempo perso, credo di essermi imbattuto in un anime assolutamente eccezionale. La traduzione letterale dell'originale titolo giapponese sarebbe "quando piansero le cicale", e rapiti dai demoni è solo un titolo fittizio made in italy, a quanto credo di aver capito.
Trovare anime thriller/horror/sovrannaturali di un certo livello è piuttosto difficile, e credo che higurashi sia forse uno fra i migliori di questi. La storia parla di un ragazzo, Keiichi, che si trasferisce con la famiglia nel piccolo villaggio di Hinamizawa, piccolo e tranquillissimo borgo di campagna abitato da persone che non amano particolarmente essere disturbate. Keiichi sembra trovarsi subito a proprio agio in quella calma atmosfera, quasi bucolica, con ruscelli, boschetti e aria pura, lontano dal caos delle città. L'unica scuola del posto ospita alunni di tutte le età, poiché il numero complessivo degli studenti è talmente basso che tutti insieme raggiungono a malapena una classe. così come ragazzi e ragazze di diverse età si conoscono sin da piccoli, lo stesso avviene nel paesello, e si fa presto a imparare le famiglie più importanti e le genti che abitano un luogo così ristretto.
Le cose però cominciano a farsi strane quando un fotografo e la sua amica, l'infermiera del medico locale, parlano al ragazzo di misteriosi omicidi che avvengono puntualmente durante la festa del Watanagashi, una ricorrenza annuale nel mese di giugno, in onore di una sorta di antica divinità venerata da tutto il villaggio identificata col nome di "Monaco". Da qui si svilupperà una spirale di eventi incredibili e al limite dell'incomprensibile, a volte raccapriccianti e piuttosto violenti, altre volte apparentemente insensati e che accrescono il pathos.
Higurashi è un anime che se piace tiene lo spettatore letteralmente incollato alla sedia, con colpi di scena che mai si potrebbero sospettare, inquadrature e sceneggiatura (in alcuni casi) degne del miglior film horror o dei romanzi di stephen king. Per certi versi pare essersi rifatto a grandi capolavori del passato, o avere punti (casualmente, suppongo) in comune con film tipo The Ring, M.Shyamalan's The Village, Misery non deve morire e altri ancora. Sottolineo che non è affatto un anime per i più piccoli, vi sono palesi scene di violenza efferata, mostrate in tutto e per tutto, la versione originale non pone alcuna censura (ne andrebbe a scapito della trama), e la storia offre anche una continua pressione psicologica sui protagonisti che mette un'ansia e un affanno in grado di rendere davvero palpabile la tensione. Molti si sono lamentati della poca chiarezza della vicenda in generale, che termina con l'ennesimo, strano colpo di scena, ma che non lascia molti chiarimenti. Niente paura: vi è infatti una seconda serie, Higurashi no naku koro ni Kai, a mio parere ancor più bella e intrigante della precedente, dove tutti i terribili misteri verranno a galla ,in modo da completare un mosaico complicatissimo, una serie di intrighi e superstizioni sovrannaturali che si intrecciano fra loro, creando una grandissima saga che ritengo una fra le migliori mai create nel mondo degli anime per "adulti".
La veste grafica è piuttosto particolare, uno stile "kawaii" volutamente studiato per andare in netto contrasto nelle scene di violenza o di sangue, e devo dire che quest'idea è stata una trovata geniale, cosa che salta subito all'occhio e in alcune scene impressiona non poco. Animazioni carine, niente di trascendentale, invece la colonna sonora è stupenda, la opening bellissima, e l'atmosfera in generale direi quanto mai azzeccata. Higurashi nasce da una visual novel come fu per gli stessi autori di Fate Stay Night, e ancora una volta, compositore di questa splendida OST, possiamo avere il piacere di ascoltare Kenji Kawaii, asso indiscusso per colonne sonore degli anime. Da guardare, entrambe le serie, se non vi impressionano le storie horror, ma assolutamente raccomandato: un capolavoro.


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Kata_20

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Più che horror definirei il genere di quest'anime solo mistero... Ed è quello che c'è di più in quest'anime (anche se le scene di violenza e sangue non mancano, sopratutto colpisce vederle fare a dei bambini) insieme alla tensione altissima sopratutto delle prime 4 puntate che per me sono la parte più bella di quest'anime, sopratutto perchè poi punto e a capo ricomincia tutto di nuovo nella quinta puntata e così via fino alla fine delle 26 puntate per 5 o 6 volte... Sembra noioso e ritengo che a volte lo sia ma è molto importante che quest'accada perchè ogni volta vengono messi in evidenza con storie diverse i vari personaggi e le loro caratteristiche... Alla fine di ogni capitolo vi ritroverete sempre con delle domande in più ed è quello che vuole l'autore perchè fino alla fine non avrete nessuna risposta ma se le volete dovete andare a vedere la seconda serie. Se comincerete quest'anime e le vicende del piccolo paesino di Hinamizawa credo che facilmente vi affezionerete ai protagonisti e alle loro due facce quella buona e quella cattiva... Per ultimo il character design non è certamente il massimo ma la scelta di questi disegni così ingenui è apposita, come anche le simpatiche vicende del club della scuola di cui i ragazzi fanno parte, per sorprendere ancora di più quando all'improvviso le ragazze si mostrano pazze assassine.
Molto bella anche la canzone conclusiva.

Utente1336

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Utente1336

Episodi visti: 26/26 --- Voto 6
Higurashi No Naku Koro Ni(ひぐらしのなく頃に, Higurashi no naku koro ni) (lett. Quando piangono le cicale) è un anime del genere horror e mistero con un pizzico di commedia scolastica non molto riuscita, un po' di splatter qua e là, un poco di harem ed ecco a voi Higurashi! Allora la storia è molto originale cosi come la struttura narrativa, i disegni non sono un granché. Poco curati, super deformed nei momenti più divertenti ma anche quando, in alcune puntate, i protagonisti vengono torturati, la colonna sonora inesistente, si sente solo una musichetta quando zoommano sul volto dei protagonisti che, nelle prime volte che la senti, lo ammetto, è un po inquietante ma dopo qualche episodio questo zoommare con musichetta paurosa inizia ad essere ridicolo e di inquietante o pauroso non ha nulla. Come ho già detto la struttura narrativa è interessante. I primi due episodi si alternano tra commedia scolastica e qualche dettaglio intrigante sul paesino di Hinamizawa, nel terzo episodio il protagonista, Keichi, inizia a dare di matto e scopre che le sue amiche non sono come sembrano, mentre nel quarto episodio, in poche parole muoiono tutti. Nell'episodio successivo tornano tutti in vita, come se non fosse successo niente. Quindi l'anime si divide in piccole saghe di 4-5 episodi e per ogni saga c'è un protagonista diverso. Questa struttura narrativa è molto interessante all'inizio ma alla lunga stanca e l'interesse svanisce.
Vi spiego la trama:
La storia, ambientata nel giugno 1983, narra di Keichi Maebara che si trasferisce nel paesino di Hinamizawa dove verrà a sapere della leggenda della Maledizione Del Monaco e che ogni anno durante la festa del Watanagashi, un uomo muore e una donna sparisce...
Pagella:
Trama: 7 Originale la trama ma,alla fine dell'anime,non viene data nessuna risposta sui misteri del paesino e uno deve guardarsi l'altra serie per sapere il finale
Personaggi: 7 Simpatici i personaggi, e buona la caratterizzazione psicologica.
Colonna sonora: 5 Inesistente la colonna sonora. C'è solo una musichetta banale quando fanno vedere in primo piano i volti dei protagonisti e il rumore delle cicale. Carina l'Opening e bruttina l'Ending.
Disegni: 6 Approssimativi e poco curati.
Insomma non consiglio molto la serie. All'inizio era carina e interessante ma poi è scesa nella noia,soprattutto i primi due episodi di ogni saga. Guarderò anche la seconda serie chiamata Higurashi No Naku Koro Ni Kai giusto per trovare le risposte agli interrogativi che nella prima serie vengono lasciati li senza risposta.


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jane_lane

Episodi visti: 26/26 --- Voto 6
Avendo sentito parlare benissimo di questa serie alla fine ho deciso di vederla anch’io, e l’ho fatto praticamente a scatola chiusa e senza spoilerarmi nulla, sapevo solo che si trattava di un horror dalla struttura narrativa molto originale.
Il primo episodio è devastante: un design che personalmente trovo orribile, nonché molto altalenante, animazioni e fondali scadentissimi, colonna sonora quasi inesistente, ma soprattutto una tipica impostazione da commedia harem, con il protagonista principale unico maschio tra quattro (poi cinque) ragazze, dotate di vocine fastidiose come da tradizione. Ora, è chiaro che questo esordio, oltre a dare un contentino ai fan del genere harem, ha lo scopo di mostrare un’atmosfera pacifica che poco per volta verrà meno fino a rivelarsi completamente fasulla, ma ciò non toglie che l’ho trovato davvero pesante e banale.
Ma più si va avanti più l’horror inizia a prevalere sulla commedia fino a farla sparire, e la vicenda si fa decisamente più interessante. Non che sia particolarmente originale o imprevedibile, ma riesce a offrire ciò che di solito si cerca in titoli di questo genere: tensione e coinvolgimento.
È facile immedesimarsi nella paranoia di Keichi, che scopre all’improvviso che il suo ridente paesello potrebbe essere un covo di assassini (o peggio) e che le sue care amichette sono forse le più pericolose, e sono interessanti le sue reazioni alle molestie che subisce (più psicologiche che fisiche, molto più convincenti e ad effetto di tutte le scene splatter che troverete in seguito), a differenza dei tipici fessi da film dell’orrore lui non cerca solo di risolvere il mistero, ma si preoccupa anche della sua sicurezza.
Dunque la trama, partita male, riesce a riscattarsi e si lascia seguire tutta d’un fiato fino alla conclusione, ovvero un tipico finale horror che non spiega nulla ma ben si adatta a un racconto del genere. Direi che, pur non essendo certo un capolavoro, nel suo piccolo questa storia fa il suo dovere.
Ehi, ma… un momento! Siamo solo all’episodio 4 di 26! Dopo che si fa? La narrazione prosegue con personaggi diversi? Avremo una nuova storia?
La risposta è: un bel reset! Ritroviamo i protagonisti felici e contenti (e, soprattutto, vivi) intenti a divertirsi a pochi giorni dalla malefica festa come nel primo episodio, la storia ricomincia come se nulla fosse accaduto ma stavolta si sviluppa e finisce in modo diverso, dopodiché si riparte di nuovo da capo, e poi ancora, e ancora, e così via. In pratica, i sei capitoli che costituiscono questa serie non sono altro che rielaborazioni della stessa vicenda; a volte si tratta di versioni dello stesso identico racconto narrate dal punto di vista di un altro personaggio, più spesso le storie sono incompatibili.
Beh, che questa impostazione sia molto originale mi sembra evidente, ma sul fatto che sia anche efficace avrei dei dubbi. Higurashi non sorprende più una volta capiti i giochetti della sceneggiatura, e purtroppo ciò accade ben presto, difatti io sconsiglio di vedere questo anime in piena notte non perché sia minimamente spaventoso, ma perché rischiereste di addormentarvi davanti allo schermo, e così facendo sprechereste inutilmente corrente elettrica!
I capitoli, con la parziale eccezione del quarto, si sviluppano seguendo sempre lo stesso schema: si comincia con qualche secondo di sangue & cadaveri, si passa dunque alla commedia per quasi un intero episodio, iniziano quindi ad emergere particolari inquietanti su Hinamizawa, sui suoi abitanti e sulle sue simpatiche tradizioni, i personaggi cominciano a comportarsi in modo strano cambiando istericamente personalità da un’inquadratura all’altra, arriva la festa con annesso omicidio ed elenco di tutti gli omicidi degli anni precedenti, e a questo punto (probabilmente nel tentativo di ridestare lo spettatore dal sonno) parte un’escalation di torture, minacce, altri omicidi e abusi intervallata da nuovi misteri misteriosi che si accumulano senza venire mai risolti in modo definitivo, alla fine della quale inevitabilmente qualcuno sbrocca, fa una strage e muore a sua volta.
Anche delle storie molto diverse tra loro risulterebbero noiose se basate su uno schema fisso, prevedibile e ripetitivo, figuriamoci quando la vicenda raccontata è sempre la stessa! A volte si cerca di mescolare le carte in tavola inserendo nuovi personaggi e sottotrame e tentando qualche colpo di scena, ma i risultati sono piuttosto scarsi. Anche i comportamenti dei personaggi diventano sempre meno convincenti. Come ho già detto, è obbligatorio che in ogni capitolo qualcuno vada fuori di testa e semini un po’ di cadaveri in giro, e se la reazione di Keichi perseguitato è tutto sommato plausibile mi sembra invece un “tantino” forzata quella di una che, da buona e gentile, si trasforma in una squilibrata che uccide e tortura con gusto chiunque le capiti a tiro per vendicare un tizio con cui ha parlato tre volte per sbaglio (e senza che questo le dimostrasse affetto di alcun tipo), la cui morte non è nemmeno certa.
Se poi vogliamo infierire ulteriormente (e io voglio farlo!), possiamo dire che anche l’elemento horror si fa sempre più ridicolo. Le zoomate sui volti dei personaggi deformati dalla pazzia con tanto di musichetta del tipo “paura, eh?” sono quasi comiche, ma che dire di certe boiate che tirano in ballo non sapendo più che pesci pigliare, come gli alieni che manderebbero in giro virus e cloni dei personaggi (trovata che ormai non si vede più nemmeno nei più tristi b-movie)? Sarebbero davvero tantissime le situazioni grottesche e dementi su cui avrei da ridire, ma credo di avervi già tediato abbastanza.
Tirando le somme (finalmente, direte voi!), direi che questo non è certo il peggiore anime che abbia mai visto, ma è lontano anni luce dall’essere un capolavoro.
Il primo arco narrativo si lascia seguire, ma per il resto, a parte qualche buona trovata qua e là e l’originalità dell’idea di base, non vedo nulla che giustifichi un voto superiore a un 6 scarso.
Se proprio volete intraprendere la visione di questa serie vi consiglio di fare così: guardate le prime 4 puntate in blocco, se vi piacciono passate alle 4 successive e se a quel punto iniziate già ad avere dei dubbi lasciate perdere, sprechereste il vostro tempo!


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Passenger

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Higurashi No Naku Koro Ni si appresta sul filone horror/scolastico. Dal primo episodio poco convince rivelandosi abbastanza prevedibile, ma tutto cambia velocemente dimostrando carattere ed enigmaticità davvero innaturali. Se tutto prima era felice e spensierato nella piccola cittadina di Hinamizawa ad un tratto diventa sanguinolento e rabbioso, l'odio che ripercorre ogni personaggio e gli atti assassini che compiono fanno mettere davvero in agitazione lo spettatore. Il tutto è poi orchestrato in maniera bizzarra da una regia nevrotica che all'apparenza sembri salti da una parte all'altra nel tempo (poi si scoprirà perchè). La caratterizzazione dei personaggi è eccellente... concordo sul fatto che è impossibile scegliere un protagonista effettivo. Ogni personaggio ha una sua storia e tutto si ripete vorticosamente regalandoci finali sempre diversi.
Ciò che colpisce di più è sicuramente la trama (per certi versi schizzata) e la scelta del disegno... troppo simpatica e per niente horror con colori molto brillanti... Passo falso o scelta azzeccata? Posso solo dirvi che l'anime non è originale in se, ma si rifà all'omonimo videogioco uscito prima e il design di questo è stato rispecchiato nella serie. Comunque tranquilli... dopo un po' non ci farete più caso perchè sarete troppo presi dall'intrigante storia.
Tirando le somme è un anime ottimo che ha dalla sua di essere da un lato divertente e appassionante dall'altro intricato e omicida. Forse un impegno maggiore nell'animazione globale l'avrebbe fatto diventare perfetto.
Valutare un opera del genere non è facile: la scelta di regia caotica può snervare se non si è presi completamente dalla trama. Tutto ciò tenendo in considerazione che questa è la prima serie... sulla seconda hai il vero e proprio finale che ti può far tirare le somme. Per me sarebbe anche un 9 e mezzo. Terrificante.


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Utente1194

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
La storia è ambientata nel quartiere di Hinamizawa, in cui viene tramandata da generazioni una leggenda. La leggenda narra di un monaco che tempo fa venne ad Hinamizawa per sconfiggere dei demoni da cui era stata attaccata, poi si scoprirà che in realtà il monaco, che grazie quello che veniva raccontato nella leggenda, veniva considerato da tutti il salvatore ma non aveva mai salvato il popolo di Hinamizawa sconfiggendo dei demoni ma aveva fatto tutt'altro. Se le persone che abitavano ad Hinamizawa fossero venute a conoscenza del fatto avrebbero sicuramente smesso di adorare Il Monaco come un dio e per questo motivo ad infangare il fatto e ad inventare della leggenda fu la più importante delle tre grandi famiglie che era d'accordo con gli ideali del Monaco. Per fare in modo che la leggenda fosse creduta decisero di uccidere una persona e di farne sparire un'altra una volta all'anno, esattamente il giorno della festa del Watanagashi (che vuol dire cotone,infatti ad Hinamizawa era usanza riempire i cadaveri di cotone, il motivo si scoprirà andando avanti con la storia). Queste persone che morivano o sparivano venivano chiamate dagli abitanti "rapiti dai demoni". La storia inizialmente è abbastanza confusa,ma il bello sta proprio li, perchè più si va avanti più si capisce la storia, e non si può dire di averla capita se non si guarda fino alla fine. A mio parere una delle più belle storie mai create, è c'è da sottolineare la grande genialità dell'autore, anche nel riuscire ad immaginare come far morire i personaggi nei più svariati modi possibili(e si ce ne vuole proprio di fantasia, se lo guardate mi capirete), magnifico anche il modo del cambiare all'improvviso la personalità dei protagonisti. un anime davvero sensazionale, che non si può fare a meno di guardarlo... Come si può capire bene alla fine dell'ultima puntata a continuarlo ci sarà un altra serie di nome Higurashi No Naku Koro Ni Kai,che io non ho ancora visto ma immagino sia bella come la prima serie.


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Furtive Tears

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
La storia è ambientata nel Giugno del 1983, nel piccolo villaggio di Hinamizawa.
Il paese è molto piccolo e abbastanza isolato, ha una sola classe di studenti che raccoglie alunni di varie età. Tra di essi ci sono i vari protagonisti Keiichi Maebara l'unico ragazzo del gruppo e appena trasferito nel villaggio, Rena, Mion, Satoko e Rika, quest'ultime sono più piccole di anno. Il ragazzo entra a pieno diritto nel loro club e passa le giornate nella piana spensieratezza. Un mistero però si nasconde a Hinamizawa: tempo a dietro a causa della volontà di costruire una diga e di trasferire tutti gli abitati vi fu una grande rivolta popolare. Ogni anno, da 4 anni a questa parte, durante la festa del Watanagashi (unica festa del paese) muore una persona e un altra invece scompare. Tutte le persone morte e scomparse hanno a che vedere con la costruzione della diga e alcune di esse erano strettamente collegati ai nostri protagonisti. Alcuni credono che si tratti di una serie di omicidi seriali, mentre la maggior parte della popolazione parla delle "Maledizione del Monaco".
La serie composta da 26 episodi è divisa in varie "capitoli". Ogni capitolo narra cosa succede nei giorni del 5° Watanagashi dal problema della diga, per poi ricominciare nel capitolo successivo come se niente fosse.
E' un horror ben fatto, di quelli che veramente in alcune scene riesce a spaventare lo spettatore anche con scene abbastanza pesanti. Molti capitoli cambiano il punto di vista passando la narrazione da un personaggio all'altro sempre alternando momenti di tranquillità con momenti di pura tensione.
Riuscirete ad amare tutti i protagonisti, a temere per loro e allo stesso tempo temere loro.
La prima serie ci propone per lo più domande, dandoci veramente poche risposte, per quelle dovrete vedervi la seconda serie Higurashi no Naku Koro ni Kai che dovrebbe rispondere a tutte i misteri che sono emersi.


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Mifune

Episodi visti: 26/26 --- Voto 5
Quest'anime mi era stato caldamente consigliato visto che (in teoria) doveva essere un anime horror intrigante e pieno di tensione.
Una delusione completa!
Mi sono ritrovato a guardare un lavoro schizofrenico, ripetitivo e che dopo le prime venti puntate era diventato quasi opprimente.

Partiamo dall'impianto narrativo, che dovrebbe essere il punto di forza di questo anime. Le vicende iniziali sono piacevoli e già dal primo episodio si capisce che la storia porta con sé molti lati oscuri che verranno svelati durante lo svolgimento della serie. Finito il primo branco di episodi la storia riparte da capo con gli stessi personaggi, che però svolgono questa volta un ruolo diverso nella narrazione. Questo gioco di mischiare completamente le carte risulterebbe interessante se ogni volta che la storia ricomincia si scoprisse un lato nascosto che precedentemente era stato taciuto, facendo sì che lo spettatore stia attento a non lasciarsi perdere degli eventi. Invece le diverse storie sono un gioco ripetitivo che si contraddice in continuazione.

Naturalmente questo aspetto può essere voluto e ricercato per fare smarrire lo spettatore, però perché ripetere a ogni episodio le stesse identiche vicende? Perché ci si ritrova sempre con una ragazza che impazzisce e si riscopre un assassina vogliosa di sangue? Per di più anche lo stile con cui si fa vedere la pazzie dei diversi personaggi è lo stesso: personaggio con volto ricoperto di nero che non risponde alle domande e successivamente risata isterica e volto deformato dalla pazzia. Queste scene dovrebbero incutere paura allo spettatore? A me fanno ridere perché sfiorano il ridicolo e il grottesco.
Poi tutte queste scene "splatter" io non le ho viste - forse stavo dormendo dalla noia. Cioè il sangue c'è ma utilizzato nella maniera più banale possibile. Per di più il cinema nipponico offre horror intelligenti e di successo con caratteristiche uniche, qui invece ci troviamo davanti a un prodotto che emula tutti gli aspetti del cinema horror giapponese contemporaneo. Insomma un labirinto di banalità molto spesso ridicole.

Peccato che il peggio debba ancora venire: il comparto tecnico è estremamente becero, i personaggi sono cartoncini statici che si muovono sopra fondali presi in prestito dai giochi di appuntamenti, che vanno tanto di moda in Giappone. L'idea di dare un aspetto kawaii a tutti i personaggi funziona, visto che va in completo contrasto con le vicende narrate, e come effetto è gradevole. La regia di Chiaki Kon è staticissima e non conferisce mai un punto di vista particolare alla vicenda. Le parti più riuscite sono sicuramente i colpi di scena horror dove la regia funziona bene, anche se poi con il ripetersi delle vicende si ripetono pure le inquadrature e tutto diventa ripetitivo sino alla nausea.

Gli sceneggiatori Rika Nakase e Toshifumi Kawase mi hanno deluso particolarmente, mi aspettavo qualcosa di più concreto. L'unico che si salva a pieni voti è Kenji Kawai, esperto del genere horror che anche in questo prodotto offre un ottimo lavoro denso di atmosfera. Personalmente mi sono sentito tradito da questo lavoro che, pur partendo con spunti interessanti, non riesce a creare nulla di veramente innovativo.

Lupanga

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Lupanga

Episodi visti: 25/26 --- Voto 9
Ci troviamo ad Hinamizawa nel giugno del 1983 in un piccolo villaggio di soli 2.000 abitati, in questo villaggio ogni anno nella notte della festa del Watanagashi una persona muore e un'altra sparisce senza saperne la ragione, gli abitanti del villaggio credono che si tratti di una maledizione del monaco protettore del villaggio chiamata appunto "maledizione del monaco", ma non è così infatti si scoprirà che dietro a tutto ciò non c'è la mano di un dio bensì di una persona che trama nell'ombra.
Ovviamente non potevo mica dirvi tutto no? Fatto sta che quest'anime io l'ho trovato semplicemente pazzesco, abbina follia ad orrore e rari momenti comici con momenti di alta tensione, insomma un anime che vi terrà incollati davanti allo schermo della tv per tutta la sua durata.
P. S. Poi tutto vi verrà spiegato nella serie successiva.

keiichi-kun

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keiichi-kun

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
<b>[ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER!]</b>
Direi che questo anime è più di un capolavoro, non si può descrivere. Un anime diverso dagli altri. Nessun anime o telefilm mi ha preso come Higurashi, la storia è veramente bella, ben progettata piena di colpi di scena e di suspense. Nella prima serie i personaggi si lasciano prendere dalla follia, infatti non si capisce perché, ma verrà spiegato tutto nella seconda serie (Higurashi no Naku Koro ni Kai).

TRAMA: Un ragazzo di nome Keiichi Maebara si trasferisce in una cittadina chiamata Hinamizawa, ove conosce le sue amiche (Mion, Rena, Satoko, Rika, Shion).
Svolgono una normale vita tra ragazzi... ma ad un certo punto Keiichi viene a conoscenza di una maledizione, e dei delitti che si sono svolti... le sue amiche cominciano a comportarsi in modo strano e Keiichi si lascia prendere dalla paranoia... così facendo uccide le sue stesse amiche.
Io preferisco la seconda serie ma anche la prima è da non perdere assolutamente...
Consiglio questo anime a chi piace veramente il genere horror, mistero, psicologico.

HELLO!!!

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HELLO!!!

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Magnifico, un anime "superbellissimo", ricco di horror, violenza, colpi di scena, e chi più ne ha più ne metta. Misterioso in tutti i sensi.

Un vero capolavoro, come anche la seconda serie, assolutamente imperdibile.
Quesi quasi mi viene da ringraziare di cuore chi ha concepito e realizzato questo anime. Una perla rara che appassiona in maniera esagerata a partire già dalla sigla, così macabra e tenebrosa con un ritmo ipnotico... mi ripeto: magnifico, non posso proprio definirlo in altro modo.

Complicato, per carità, ma forse è proprio questo il bello della serie: in effetti a me ha catturato proprio questo, perché nessun anime ha mai avuto tutta questa nebbiolina misteriosa avvolta attorno. Ma comunque grazie alla seconda serie si capisce tutto. Proprio per questo è uno dei miei anime preferiti, e lo rimarrà per molto.
Consigliatissimo per tutti quelli che amano gli horror e la violenza in generale, o a chi in generale vuole vedere qualcosa di diverso. Invece sconsigliato a chi è molto impressionabile e sensibile.

Gordy

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Gordy

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Un anime unico nel suo genere. Appena iniziato a guardare la primissima impressione è quella di una commedia banale e non troppo ben riuscita. Basta, però, pochissimo per rendersi conto che siamo davanti a tutt'altro genere. Una storia horror e, soprattutto, di mistero. Tutti i personaggi son davvero ben caratterizzati tanto da risultare difficile individuare il protagonista assoluto. Ognuno di loro ha qualcosa da nascondere e sotto la maschera di bravi ragazzi ci son dei "demoni" pronti a risvegliarsi. Una storia piena di mistero ambientata in un paesino di poche migliaia di abitanti. Ogni anno, puntualmente, durante la festa del Watanagashi una persona muore e un'altra scompare. Trovarne il colpevole sarà lo scopo. Tante storie che si intrecciano, apparentemente senza senso, tanto da apparire quasi discordanti e in contrasto tra di loro. Solo alla fine della serie si riusciranno a ricollegare i fatti e ad avere le prime risposte. A me ricorda per molti aspetti il telefilm Twin Peaks che è sicuramente il mio preferito :P
Higurashi è un capolavoro dell'animazione, da seguire con attenzione e pazienza perché riempie lo spettatore di domande per poi fornirgli risposte col contagocce. I disegni "pucchosi" dei protagonisti fanno da contrasto alle numerose scene forti presenti rendendole ancora più inquietanti. Un capolavoro che non posso non consigliare di vedere insieme alle due serie successive.

MatteRove

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MatteRove

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Spettacoloso! Questo è l'aggettivo che ho trovato adatto tra allucinante, coinvolgente, inconcepibile, psichedelico, incomprensibile e via dicendo. Non esiste non può essere stata creata una cosa del genere soprattutto perché non ha genere e perché bisogna essere malati per architettare questo macabro e assurdo "giochino". Come avrete capito l'anime a cui sono maggiormente "affezionato". Da vedere e rivedere assolutamente! Ah, complimenti se lo capite tutto.

Rukia

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Rukia

Episodi visti: 30/26 --- Voto 9
E' pura essenza di morte... intesa come un oceano nero di sentimenti contrastanti che (lo si nota soprattutto nello stile di disegno così morbido e "infantile" con agghiaccianti azioni) portano i personaggi a dividere le loro anime in due: una di ragazzi normali e una di spietati assasini, demoni puri.
Lo si nota soprattutto nello stile di disegno così morbido e "infantile" con agghiaccianti azioni sanguinarie.
La trama parallela a gruppi di episodi regala quella suspance e phatos che molti anime dopo un po perdono. Ogni volta che vedi una puntata non sai mai come sarà e cosa succederà, la realtà è relativa nulla è prevedibile o sincronico...
Una vera bomba per gli appassionati del genere!

Giuly fra le nuvole

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Giuly fra le nuvole

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Non sperate di capire un'opera cm Higurashi se la prendete per una favoletta!
Il suo scopo è puramente farsi domande e capire la psicologia dei personaggi!
La serie si articola in capitoli d 4-5 episodi ciascuno e ognuno di essi narra la stessa vicenda principale, ma dal punto di vista di un diverso personaggio. quindi NON C'E' un SOLO PROTAGONISTA ma 5 ,cioè: Keichi Maebara, Rena Ryuugu, Rika Furude, Satoko Houjou, Shion Sonozaki e Mion Sonozaki (< gemelle)
Ognuno ha una storia che in apparenza sembra felice, ma dentro di sè ognuno nasconde ombre e tristezze infinite che li porteranno a compiere azioni orribili d cui non si pentiranno, ma pagheranno le conseguenze. Esasperati dai propri problemi finiranno per evitarsi temersi e infine farsi del male (è ovvio visto che è 1horror non si fa economia d sangue ^^''') in modi brutali. La trama può sfuggire in certi punti ma ripeto è una cosa non curata, ma di proposito! Se siete troppo attaccati alle "favolette" prendetelo semplicemente come 5 storie separate fra loro ^^
Higurashi no Naku Koro ni significa letteralmente: il momento in cui piangono / friniscono / fanno il loro verso le cicale notturne. Le Higurashi infatti sn 1tipo d cicala che in Giappone comincia a frinire d sera; la traduzione più comune è: "Quando piangono le cicale"
bellissime anche le musike: l' opening "Higurashi no naku koro ni" di Shimamiya Eiko e l' ending "Why or why not?" di Oshima Hiroyuki & Katakiri Rekka

Rag

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Rag

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Anch'io come molti di voi sono partito prevenuto: un anime dai tratti loli-superdeformed che razza di horror può essere? Ed invece dopo il secondo episodio mi sono ricreduto.
La trama è sviluppata ottimamente, le musiche sono azzeccatissime ed è uno dei pochi se non l'unico anime che mi abbia davvero inquietato.
Lo consiglio assolutamente ed il fatto che molti hanno dato un voto basso per la mancanza di risposte è perchè alla fine dei 26 episodi i "capitoli" originali della visual novel non erano ancora conclusi, infatti Higurashi no Naka Koro Ni Kai vi fornirà i pezzi del puzzle che la prima serie non ha potuto darvi.

Shiva89

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Shiva89

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Davvero un bell'anime horror... con musiche e ambientazioni molto belle...
La trama è intricata e piena di misteri, che verranno svelati solo con la seconda serie(higurashi no naku koro ni kai)... mi sono comunque divertita a vedere momenti di pura allegria e vivacità alternati a momenti di piena pazzia, dove la volontà e la ragione umana vengono annientate dalla follia e dal panico. Da vedere se siete amanti di anime horror!!^^

kayyam

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kayyam

Episodi visti: 26/26 --- Voto 6
Di questa serie ho apprezzato alcune proposte narrative interessanti, ma nel complesso, dopo ventisei episodi, non posso nascondere la delusione.

I pregi, allora. Un po’ Ring e un po’ Twin Peaks, Higurashi s’incentra sulle avventure di cinque ragazzini sullo sfondo di un piccolo paese di provincia, Hinamizawa. Ogni microsaga ri-narra le vicende precedenti secondo l’ottica di un altro personaggio oppure aggiungendo informazioni/tasselli prima ignoti; in alcuni casi le diverse versioni dei fatti s’incastrano bene, altre volte non solo non c’entrano nulla, ma rendono le versioni assolutamente incompatibili. E’ chiaro, insomma, che l'obbiettivo non è giungere a una versione definitiva, capace di contenere e incollare tutte le singole storie. Higurashi, per come lo vedo io, è un esercizio di stile, un gioco di possibilità, come i Lego: dati un numero X di elementi (personaggi, situazioni, informazioni) in quanti modi si può smontare e rimontare la medesima storia? e se aggiungiamo il nuovo elemento Y, come possiamo rimescolare le carte? Questo è il punto di maggiore originalità della serie.

L’idea è buona all’inizio, ma non basta per rendere interessanti 26 episodi; una volta che si è capito il gioco e che non ci sarà alcuna “soluzione totale”, l’interesse scema molto. La regia poi è puerile, come quella di certi B-movie, con tanto di zoomate della telecamera che scatta in avanti sui primissimi piani con sottofondo di musica “agghiacciante”. Il disegno è incostante e legnoso; è vero che non mi piacciono né loli né disegni puccettosi, ma i capelli di Keichi o il volto di Oishii, per non parlare dei profili, sono approssimativi e frettolosi.
In quanto al suo valore di horror, io l’ho sempre guardato di notte e non mi ha messo tutta questa paura, visto che il comportamento costantemente sopra le righe dei personaggi lo fa rapidamente scivolare dal grottesco al ridicolo (tipo il poliziotto che, nel quarto episodio, grida al telefono a Keichi: «Non si tagli la gola!»). Paura no, ho detto. Ma disgusto sì. E’ vero, non è uno splatter, ma che piacere c’è nel vedere il cadavere di ragazzine di dieci anni in una pozza di sangue? o una quindicenne che si strappa le unghie? Senza una trama forte a sorreggere e giustificare queste scene, non resta altro che una compiaciuta gratuità. E a me non basta.

Narumi

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Narumi

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Ho appena finito di vedere questa fantastica serie e ho deciso di dargli un bel 10, inanzitutto il tratto è azzeccato con con i caratteri dei personaggi e sa adattarsi ai loro cambiamenti senza problemi. La trama è eccellente, fino all'ultimo episodio resti incollato al monitor sperando di scoprire sempre qualche tratto dei protagonisti che fino ad allora era rimasto nascosto;
fatti avvenuti che non si era in grado collegare bene con la puntata stessa ma che allo stesso tempo davano spazio ad altri avvenimenti ... come dire un vero groviglio di avvenimenti tutti connessi tra loro ma si deve aspettare qualche episodio per poterli collegare. Potremo assistere a keichi-kun assassino, Shion Assasina e scoprire i segreti nascosti delle 3 famiglie... in vari capitoli che successivamente andarenno collegati. Il tratto horror mischiato al trhiller è perfetto , lo consciglio a tutti gli appasionati del genere e anche ai non, e per chi cerca un thriller diverso da solito polizziesco.

JunJun

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JunJun

Episodi visti: 11/26 --- Voto 8
Lo ammetto: il 1° episodio di Higurashi mi ha davvero annoiato, e, se non fosse stato per l'introduzione prima della sigla, che mi aveva non dico incuriosita, ma proprio sconcertata... probabilmente avrei etichettato l'anime come uno dei soliti harem o scolastici e chiuso baracca. Il fatto è che a partire dal secondo episodio la storia si fa sempre più interessante, e lugubre, e spaventosa. Per me che sono alquanto debole di cuore è terrorizzante, soprattutto perchè lo guardavo sempre da sola e con i buio! (soprattuto non guardate l'episodio 8 di notte!!!) Le personalità dei protagonisti, i soliti personaggi stereotipati (il ragazzo timido ma coraggioso, la ragazza dolcissima che adora le cose kawaii, la ragazza più bella e grande ma maschiaccio...) vengono analizzate e rivelate minuziosamente a poco a poco, rivelandone ogni sfumatura; i personaggi vengono messi duramente alla prova, portati al limite da situazioni spaventose giocate su esperienze sanguinose o sottili torture psicologiche, stravolti e deformati fino allo sfogo nella pazzia pura, che porta alla conclusione, inevitabilmente tragica. L'anime ha una trama generale, il mistero della maledizione di un Dio che ricade su un villaggio, ma è sviluppato per clicli di 4 o 5 episodi, che vedono ripetere sempre lo stesso evento, sebbene con protagonisti e 'colpevoli' diversi. E' interessante il fatto che ad ogni ciclo si scopre sempre qualcosa in più sui protagonisti e sul mistero della maledizione, e ciò viene usato come presupposto per lo sviluppo dei cicli successivi. E' come un puzzle che lo spettatore costruisce da solo, nella propria mente, perchè la dinamicità dei cicli non permette di unirli sullo schermo. Spero che però il finale non deluda e il seguito non annoi. =) Belle le animazioni e le sigle. Dopo 11 episodi, ormai il pianto delle cicale mi è entrato nel cervello. xD

valuka

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valuka

Episodi visti: 8/26 --- Voto 8
Sinceramente avrei potuto dare anche un voto piu' alto ma ancora mancano le cosidette "risposte". Infatti molto del risultato di quest'anime si concentrerà sulla qualità del finale e quindi su quanto riuscirà a colpirci ed essere innovativo. Non è sbagliato focalizzarsi sulla storia,in quanto è il suo punto di forza. Infatti i disegni sono "semplici" e questo permette allo spettatore di comprendere i dialoghi riuscendo a carpire tutte le parti della conversazione che ritengo fondamentali per riuscire ad avere un quadro chiaro del finale. A quanti di noi è successo di distrarsi nel vedere uno sfondo molto accurato o le particolarità nel disegno di uno dei protagonisti e perdersi parte del discorso, e qui' non è concesso,a meno che non si torni indietro con il taso rewind,cosa che odio.. E poi, per come è strutturato ogni bloccho di episodi scorre bene e non annoia o stanca, perchè ogni storia si evolve a modo suo e il bello stà proprio in questo! Riuscire a trovare il collegamento degli eventi che in apparenza non ci sono!

Nuloahc

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Nuloahc

Episodi visti: 24/26 --- Voto 7
Come trama mi sembra inutile dirlo, dalle varie altre recensioni avrete capito che non si tratta di un anime qualunque, poiché non esiste una trama principale, ma solo una serie di eventi (tragici) rivissuti intorno ad un gruppo di amici.
La prima impressione, ad essere sincero, è stata molto positiva per me: disign innocente che risalta ulteriormente lo sfondo drammatico dell'anime; sigle avvincenti che mantengono quel velo di mistero presente per tutta la durata della storia; eventi imprevvedibili sempre molto azzeccanti che ti tengono il fiato sospeso; scene cruenti con sangue e torture...
Quindi se vi piace il genere horror, questo fa per voi.
Se all'inizio l'impatto è stato buono, non sarei della stessa opinione sulla longetività.
Questo stile innovativo di raccontare una storia spezzettata, e caotica, dopo metà episodi, diventa troppo ripetitivo e pesante da digerire.
Non so se mi spiego... vedi morire i protagonisti per una, due, tre volte, ogni volta per una causa differente, alla fini è normale che ti sorgano dei dubbi a proposito, del tipo: chi era l'assassino di quei delitti irrisolti? Perché il tale si è suicidato di nuovo?Esiste o no quella tale organizzazione dietro tutto questo?
il risultato... ecco un bel 7, per essersi concentrati troppo sull'originalità, perdendo di conseguenza il filo logico della storia.

Giulycat

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Giulycat

Episodi visti: 26/26 --- Voto 10
Mistero su mistero, è così che si compone Higurashi, domande su domande che si sovrappongono senza trovare risposta. Complice di tutto questo la forma a "capitoli" della serie, ad ogni capitolo infatti la storia si "resetta" per mostrarne quasi una diversa, alternativa per così dire, a quella precedente.
La serie si suddivide principalmente in due "filoni", quello delle domande e quello delle risposte. Ma quello che dovrebbe mettere fine ai nostri dubbi risponde alle domande con altre domande, infittisce i misteri, stimola lo spettatore a visionare l'intera serie il prima possibile per poter soddisfare le esigenze subentrate. Vediamo così Keichi vittima, Keichi carneficie, Keichi spettatore estraneo, così come tutti gli altri personaggi nel turbinare di ruoli, colpe, realtà e superstizioni.

Giugno 1982, Keichi Maebara, trasferitosi da appena un mese nel paesello alquanto isolato di Hinamizawa, passa giorni spensierati assieme alle sue amiche e compagne di classe Rena, Mion, Rika e Satoko. Ma la sua vita, appena adattatasi alla tranquillità del luogo, viene sconvolta da macabre notizie in proposito della costruzione della diga che avrebbe dovuto inondare Hinamizawa, le violente manifestazioni degli abitanti culminarono in un omicidio. Il cadavere di un uomo venne trovato smembrato e da allora ogni anno in occasione del Watanagashi una persona muore e un'altra scompare. Cosa c'è dietro tutto questo? Gli avvenimenti sono causati dagli uomini o dal monaco/divinità Oyashiro e la sua maledizione? Man mano che si esplorano i meandri della storia di Hinamizawa, le numerose verità, reali e distorte emergono, confuse, incomplete. E così come le verità, anche le nuove amicizie di Keichi si rivelano essere qualcosa di diverso che semplici ragazzine di paese.

Shiraka

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Shiraka

Episodi visti: 4/26 --- Voto 9
Bellissimo Higurashi, un pò difficile tuttavia. Ho visto 4 puntate e alla fine ho detto: ma come, tutto qui? E il monaco? I demoni? Cosa c'era nella siringa? E il ragazzo che ha preceduto il protagonista? Le cicale? un sacco di cose nascoste. Mi sarei arresa se per caso non avessi trovato il quinto episodio, che non sono tuttavia ancora riuscita a scaricare. Per quello che ho sentito l'anime è diviso in blocchi a 4/5 episodi ognuno narrante una storia diversa ma riconducibile alle altre che completano i pezzi del puzzle.

MCMXC

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MCMXC

Episodi visti: 3/26 --- Voto 10
Di solito non scrivo di una serie dopo averne visti appena 3 episodi, ma stavolta faccio un'eccezione dato che ci troviamo di fronte a qualcosa di molto insolito.

Questa che infatti sembrerebbe una commediola amorosa neanche troppo divertente, e' in realta' una storia misteriosa ed a tratti davvero inquietante, con richiami a storie di King come "IT" e "Tommy Knockers"! Era da moltissimo tempo che non vedevo un anime horror cosi', capace quasi di raggelarmi in alcune scene!


In una tranquilla cittadina, cosi' piccola che a scuola si fa lezione in una sola aula, c'e' un giovane ragazzo che si e' trasferito li' da quasi un anno, e vive abbastanza bene grazie all'amicizia con quattro ragazze.

Fin qui sembra la classica commedia con il solito tizio circondato da belle ragazze...ma poi si scopre che qualcosa di misterioso c'e' in citta'...in passato quella citta' infatti doveva essere sgombrata ed allagata per la costruzione di una diga, ma l'intervento degli abitanti e la scoperta di un giro di corruzione ne ha sventato la costruzione.

Ma da allora, ogni anno, dopo una festa cittadina, muore misteriosamente qualcuno. Ed e' sempre qualcuno che ha avuto a che fare con la storia della diga. Ed un cadavere e' stato fatto a pezzi, ed un braccio non e' stato ancora ritrovato.

Quando il ragazzo chiede informazioni su questi avvenimenti alle sue amiche, queste negano i fatti...ma quando lui viene avvicinato da un poliziotto che gli racconta alcuni strani fatti legati ad una strana "maledizione dello spirito protettore del villaggio", le sue amiche cambiano atteggiamento...diventano quasi minacciose...sanno qualcosa...qualcosa che non vogliono rivelare...e la vita del ragazzo e' ora in pericolo...


Tratto da una serie di "Doujin Novels" di grandissimo successo in Giappone, la serie fa gia' discutere i fan dell'opera originale per vedere quanti misteri saranno effettivamente svelati...