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esseci

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
Ammetto di non aver mai avuto un debole particolare per gli anime "sportivi", anche se nell'ultimo anno ho visto dei veri e propri blockbuster come "Kuroko's Basket", "Haikyuu!!", "Aoashi", "Welcome to the Ballroom"; mentre da "ragazzo" mi ero infervorato per "Holly & Benji" ("Captain Tsubasa") e i vari anime sulla pallavolo femminile (da "Mimì" a "Mila e Shiro"), tanto per fare solo alcuni esempi.
Tuttavia, dopo averli anche divorati con la smania di conoscere l'esito degli eventi, non mi hanno mai convinto a rivederli o ad osannarli come dei capolavori...

Da quello che ho potuto intendere, "Yuri!!! On Ice" dalla sua pubblicazione nel 2016 ha creato un "seguito" notevole di commenti entusiastici mai sopiti, tanto che basta che esca "ciclicamente" qualche notizia sul prequel della serie dedicato al personaggio più "particolare", Victor Nikiforov, che il "fuoco" sotto l'apparente brace spenta si riattizzi in un attimo...
Dopo la visione, non posso che confermare che si tratti di un'opera un po' più sfaccettata dei classici "spokon" di successo, anche se "Yuri!!! On Ice" denota anche una certa "furbizia" nel saper captare e carpire il successo rispetto ad altri anime molto più monotoni e forse anche scontati.

Sulla trama piuttosto lineare credo che sia stato scritto tutto, pertanto non mi dilungo a ripetere quanto già ben scritto da altri recensori e nella sinossi del sito, anche per non 'spoilerare'.
L'originalità, a mio modesto avviso, sta nell'inversione del solito cliché degli "spokon": il protagonista Yuri Katsuki non è il classico ragazzino che, magari non consapevole del suo talento, inizia il lungo percorso per affermarsi a suon di sacrifici disumani e "supplizi di Tantalo" nel pattinaggio artistico su ghiaccio. In questo anime si racconta di un atleta giapponese ormai affermato che sembra aver imboccato il viale del tramonto per, probabilmente, mancanza di motivazione a causa degli insuccessi raccolti. Il pluricampione Victor Nikiforov, un atleta russo che ha mietuto successi peggio di Eddie Merckx nel ciclismo (ndr: nel senso della capacità di vincere quasi tutte le competizioni cui partecipava), una sorta di "chosen one" fin dall'adolescenza, decide di prendersi un anno sabbatico e di allenare proprio il demotivato Yuri...
Scritta così, potrebbe sembrare, mutatis mutandis (e spero che non si gridi allo scandalo con tanto di insulti per il sottoscritto), un po' la trama della saga di "Rocky", quando il pugile, un po' imborghesito dai soldi e dal successo, perde la corona mondiale conquistata a suon di sacrifici contro Apollo Creed, ma proprio il campione uscente lo aiuta a superare il momento di crisi e a motivare Rocky a riprendersi il titolo nella rivincita.
E così, la star del pattinaggio artistico mondiale, il bellissimo e invidiatissimo Victor, di punto in bianco fa una scelta fuori da ogni logica all'apice del successo conquistato per anni, per mettersi al servizio di un atleta che sembra non aver più nulla da dire sul ghiaccio... il perché non è illustrato chiaramente nei dodici episodi, ma solo "adombrato" e lasciato alla libera interpretazione dello spettatore... e non credo che si possa rispondere perché Yuri Katsuki da ubriaco alla festa della manifestazione più importante lo abbia chiesto proprio a Victor o perché semplicemente Victor ha visto il filmato sui social media in cui Yuri riproduce la coreografia della sua ultima esibizione vittoriosa.
E così inizia un percorso, a dire il vero un po' "rushato", in cui Yuri Katsuki ritorna sulla cresta dell'onda in un percorso un po' diverso dal solito "spokon": al posto dei soliti allenamenti "alla giapponese" fatti di esercizi massacranti e psicologia di addestramento reclute tipo "Full Metal Jacket", Victor assurge al ruolo di mentore e mecenate/benefattore, che ricostruisce la testa e l'animo di Yuri adottando delle tecniche più sottili e motivazionali che mirano a tirar fuori il meglio della persona, perché fanno leva su emozioni, sentimenti e sensazioni che, favoriti dal tipo di sport trattato (basato sull'eleganza, la leggiadria, la bellezza dei gesti e delle figure, ad es.), sono finalizzati a far "uscire" il meglio di quello che ha dentro il destinatario del trattamento in termine di sensibilità e maturità d'animo.
Un percorso che ho definito prima un po' "furbo", perché nell'anime i personaggi vengono in un certo senso messi "a nudo", mostrandone le fragilità e l'umanità in un modo del tutto originale, tanto che il rapporto che si instaura tra Victor e Yuri sembra proprio "romantico", ma viene lasciato nell'ambiguità e quindi al libero giudizio dello spettatore.

Questo "living on the edge" sentimentale rappresenta a mio avviso sia il punto di forza sia quello di debolezza dell'anime: il fascino magnetico di Victor contrapposto a quello acerbo e insicuro di Yuri e le loro manifestazioni di stima reciproca che sconfinano spesso in una inequivocabile complicità che va oltre la mera amicizia, ma che non conclude, tiene lo spettatore in un costante stato di dubbio, lasciandolo fantasticare...
Il tutto, mixato sapientemente alla indubbia qualità tecnica, grafica e musicale della descrizione delle esibizioni e delle gare (vero pezzo forte dell'anime), crea dodici episodi che tengono incollato allo schermo, facendo riflettere sulla profondità del rapporto che si è instaurato tra loro due ma anche con l'outsider Yuri Plisetsky, l'altro atleta russo che dovrebbe raccogliere la pesante eredità lasciata dal fuoriclasse Victor.
Ho scritto che la descrizione del rapporto tra l'allenatore e l'atleta è anche un po' il suo limite: la voluta indeterminatezza sembra "fuori luogo", perché fa scadere i loro momenti di complicità e interazione fisica in qualcosa di "astratto" e poco credibile, spesso anche forzato, perché emerge all'improvviso dal nulla, al pari di tanti anime sulla difficoltà di esprimere i propri sentimenti alla persona amata e desiderata, banalizzando i due personaggi, che dimostrano in più frangenti di mostrarsi reciprocamente le proprie debolezze.
Guarda caso, gli esercizi e le coreografie che Victor ha ideato per i due Yuri sono dedicati all'amore agapico e a quello erotico, e sceglie che il tema dell'amore agapico sia appannaggio di Yuri Plisetsky (una sorta di finto teppista tanto tsundere) e quello erotico di Yuri Katsuki (il classico ragazzo nipponico incapace di manifestare ed esternare i propri sentimenti, cadendo nell'oblio di sé stesso)... tutto ben congegnato, tanto da far centro pieno con entrambi.
E così, l'impressione che ho provato è quella che si tratti di un anime che "lancia il sasso e nasconda la mano", senza il coraggio di fare "outing", come se il rapporto tra i due non dovesse emergere.
Sugli altri personaggi stenderei un po' un velo pietoso: i familiari e amici di Yuri Katsuki sono delle simpatiche macchiette di contorno, mentre i concorrenti in gara sono un po' troppo caratterizzati alla solita maniera degli spokon, e solo in rari casi si vedono alcuni che tendono a solidarizzare e condividere le preoccupazioni di gara tra loro... D'altro canto, la brevità della serie non poteva fare miracoli, atteso l'ampio (e forse eccessivo) spazio dato alle gare e alle singole esibizioni.

Resta comunque un anime che mi è piaciuto e di cui consiglio la visione, al netto delle osservazioni sopra evidenziate: e mi sta bene anche che l'anime venga interpretato come una sorta di inno ai rapporti umani profondi, all'amore agapico come dono di sé per l'altro, al sentimento disinteressato e al sacrificio di sé per l'altro...

Restless_Gypsy

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Amo il pattinaggio sul ghiaccio ma, se mi avessero detto che un giorno mi sarei messa a guardare un anime sul tema, mi sarei messa a ridere. E invece eccomi qua.

Per tutti i fan di questa affascinante disciplina è certamente un must watch. Le musiche utilizzate durante le varie esibizioni sono splendide e le performance dei personaggi animate con grande cura (grazie MAPPA, ancora una volta). Nella seconda metà della serie si notano maggiormente scene un po' ridondanti sulle coreografie, ma nel complesso rimangono molto fluide e godibili e, anzi, ammetto senza vergogna di essermi emozionata in diverse occasioni.

La colonna sonora è a dir poco sublime, da sola varrebbe la visione dell'anime. Oltre alla bellissima opening, “History Maker”, scritta e interpretata da Dean Fujioka, sono da segnalare “Shall We Skate” di Matsushiba Taku, e l'omonima "Yuri on ICE" di Umebayashi Taro, una meravigliosa composizione al pianoforte che accompagna il programma libero di Yūri.

La trama è lineare e senza grandi pretese, e narra la storia di Yūri Katsuki, pattinatore giapponese di ventitré anni, che dopo una stagione costellata di pesanti sconfitte entra in una profonda crisi circa il suo futuro agonistico. Per una serie di vicissitudini che non vi svelo deciderà invece di rimettersi in gioco al Gran Prix dell'anno successivo, grazie all'incontro con altri due pattinatori russi, Yuri Plisetsky, giovane promessa appena quindicenne, e Victor Nikiforov, il suo idolo di sempre, nonché pluricampione del mondo e genio indiscusso del pattinaggio. In particolare il rapporto con quest'ultimo sarà il punto di svolta nella vita del nostro protagonista. Non ho trovato fonti che lo confermino ufficialmente, ma chi conosce un po' questo sport non potrà non notare come la figura di Victor sia molto probabilmente ispirata al mitico Evgeni Plushenko.

L'anime è catalogato come spokon, ma è presente anche una sottotrama romantica. Dico sottotrama perché, per quanto evidente che Yūri e Victor sviluppino via via dei sentimenti reciproci, la loro relazione viene trattata in modo delicato ed evasivo, come i Giapponesi sanno fare molto bene, e rimane sempre un elemento marginale. “Yuri!!! on Ice” non è una storia d'amore. O meglio, in realtà lo è, ma va ben oltre l'amore romantico. L'amore nelle sue molteplici forme e sfaccettature è infatti il filo conduttore della storia di Yūri Katsuki, che proprio grazie alla scoperta di questo sentimento - ai suoi occhi fino a poco prima oscuro e incompreso - riuscirà a portare a compimento la sua rinascita personale e professionale. È l'amore per sé stessi prima di tutto, avere fiducia nelle proprie capacità anche quando tutto sembra esserti avverso. È l'amore della propria famiglia e degli amici di sempre, troppo spesso dato per scontato ma, alla fine, l'unico rifugio sicuro dove tornare, e da dove ripartire. È l'amore della persona che ha creduto in te anche quando eri tu il primo a non vedere le tue possibilità.

Passando alle note meno positive, ho trovato alcuni personaggi eccessivamente stereotipati in alcune situazioni e, a parte i due protagonisti, gli altri risultano essere molto di contorno, ma forse con soli dodici episodi non si poteva fare molto di più. Tranne brevi flashback sulla vita di alcuni di loro, rimangono profili abbastanza abbozzati. Fa eccezione solo Yuri Plisetsky, soprannominato Yurio, dal carattere scontroso e aggressivo, che fa da alter ego allo Yūri giapponese, inizialmente impacciato e remissivo. Yurio si presenta fin da subito come piuttosto arrogante e sicuro di sé e, nonostante la sua giovanissima età, si pone in feroce competizione con il suo omonimo giapponese, andando a creare un'accesa sfida tra i due che si protrarrà fino alla fine dell'anime. Un maggiore approfondimento degli altri personaggi sarebbe risultato forse superfluo, dato che la narrazione è fortemente incentrata fin da subito sulla vita di Yūri Katsuki, dunque tutto considerato è una scelta giustificata. Una curiosità interessante: quasi tutti i personaggi di “Yuri!!! on Ice”, pattinatori e non, sono ispirati a persone reali (qui trovate un articolo in merito: https://anime.stackexchange.com/questions/39081/are-the-ice-skaters-in-yuri-on-ice-based-on-real-life-counterparts). Se devo essere completamente onesta, l'unica cosa che avrei veramente voluto vedere era una maggiore introspezione anche per il personaggio di Victor, che, eccezion fatta per alcuni brevi momenti verso il finale dell'anime, rimane tratteggiato in modo piuttosto vago.

Avrei usato con più parsimonia invece gli sketch comici/demenziali, soprattutto nella prima metà della serie, che in alcuni momenti tendono a smorzare un po' troppo i toni di pathos e drammaticità. Probabilmente quello era proprio l'intento, ma qui siamo nel labile campo del puro gusto personale, dunque prendete questo commento con le pinze.

Un'altra cosa che ho apprezzato particolarmente è lo spazio visivo che viene dedicato ai luoghi. Non solo quelli giapponesi. Quasi in ogni episodio ci troviamo infatti catapultati in una parte del mondo diversa per seguire le tappe del Gran Prix, e non mancano scorci di ponti, edifici, spiagge e aeroporti che riproducono fedelmente gli originali. L'unica località fittizia è la città natale del protagonista, Hasetsu, ma solo nel nome, perché in realtà è plasmata sulla città castello di Karatsu, situata nella prefettura di Saga, a nord del Kyushu. Dentro questo castello c'è un museo sui ninja, dove tra l'altro ho realizzato di esserci pure stata nel 2019.

Il mio voto è 8, perché per le storie "leggere" difficilmente riesco ad andare più in alto, a meno che non si tratti di autentici capolavori. “Yuri!!! on Ice” è una visione leggera, ma è in grado di divertire ed emozionare e ti lascia la voglia di riguardarlo. Missione compiuta.


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clajjjre

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9,5
Straight to the point, 'Yuri!!! on Ice' è velocemente diventato uno dei miei comfort anime preferiti, mi ritrovo a guardarlo più di quanto mi piaccia ammettere, tuttavia, come potrei biasimarmi?
D'altronde le grafiche di MAPPA sono una certezza, e oltre a questo trovo che sia la caratterizzazione dei personaggi sia i dialoghi sia il plot sia, infine, la resa del figure skating siano azzeccatissimi e accuratissimi. Una serie leggera, che oscilla tra il comico e il toccante. Sicuramente vale la pena guardarla.


 2
Yaori_chan

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8,5
Eccomi alla mia prima recensione, voglio che possa essere d'aiuto a chi non sa se approcciarsi a quest'anime o meno.

Voto 8,5, perché? Volevo essere oggettiva e quindi ho tenuto conto di due pecche che l'anime ha, nel mio 'kokoro' però è da 10, perché mi ha coinvolta tanto.

Le pecche: le coreografie sono ripetitive, nonostante siano fatte benissimo, e forse proprio per questo lo sono. Ma non scoraggiatevi, a ravvivarle saranno i pensieri del pattinatore, che vi daranno l'opportunità di capire oltre la tecnica e le figure artistiche. È breve e senza seguito, avrei fatto ventiquattro episodi di quest'anime, o perlomeno il continuo. Uscirà un film, ma non è basato sul dopo la fine di quest'anime ma sul prima, cosa interessantissima, ma vogliamo sapere anche il dopo, grazie!

Tutto il resto è tra i pro: il rapporto tra personaggi principali (Yuri e Victor) è bellissimo! Cosa fareste se il vostro idolo vivesse con voi e fosse il vostro coach? Yuri si trova accanto colui che idolatrava, e all'inizio non riesce nemmeno a parlargli da vicino, ma poi lo vedremo afferrare per il colletto il suo idolo e dirgli: "Non togliermi gli occhi di dosso!" (Questo non ha prezzo). Victor dal canto suo, da ragazzo sempre solare e aperto, ci mostrerà altri suoi lati.
Le musiche e le animazioni sono meravigliose, l'opening la adoro!
La trama è lineare e interessante, attrae lo spettatore, e anche il dubbio sulla relazione tra Yuri e Victor fa sì che lo spettatore voglia saperne di più e sia spinto al prossimo episodio. Non dichiararlo shounen ai è stata una tecnica per me!
Anche per chi non segue il pattinaggio, inoltre, vengono rese comprensibili le classifiche, i metodi di giudizio e il sistema in generale.
Il finale è bello, ma, come dicevo, ci lascia col fiato sospeso.

La mia recensione è conclusa: volete un anime che vi travolga? Che vi inviti in un nuovo mondo? Che vi faccia ridere? Vedete quest'anime allora!
À bientôt!


 3
Shadow01

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9,5
"Yuri!!! on Ice" è fantastico, ma nonostante la sua fama ha degli aspetti che non mi permettono di dargli un 10 pieno, cosa che avrei fatto molto volentieri.

La storia si concentra ovviamente su Yuri, che, dopo aver fatto pena alla sua ultima competizione, si scoraggia e pensa di abbandonare il pattinaggio artistico, ma in seguito a una serie di eventi il suo più grande idolo, Victor, lo nota e decide di fargli da allenatore.
I primi episodi sono quelli che ritengo più belli, parlano molto della vita di Yuri, delle sue abitudini, del suo carattere, della sua famiglia e così via. Andando avanti però, gli episodi cominciano a incentrarsi quasi esclusivamente sulla gara e non parlano praticamente più della relazione tra Yuri e Victor né tantomeno dei loro sentimenti o della famiglia e degli amici che prima avevano una parte quantomeno necessaria per l'evolversi della trama. Sì, so che è un anime incentrato sul pattinaggio, ma queste precisazioni sarebbero state utili per comprendere più a fondo la psicologia dei personaggi, soprattutto la relazione coach/pattinatore sarebbe stata un ottimo spunto di approfondimento. Le gare a un certo punto cominciano a dare noia sempre, e le emozioni che suscitano sono sempre le stesse, o quasi, e alla fine non portano da nessuna parte.

Opening, ending e OST sono tutte favolose, una migliore dell'altra, delle quali è impossibile non innamorarsi; la grafica è spettacolare, le coreografie da urlo, e ho molto apprezzato il fatto che durante le esibizioni i pattinatori spiegassero i propri sentimenti, i loro sogni, obbiettivi e la loro vita, cosa che aiuta molto gli spettatori a spingersi più verso un personaggio piuttosto che un altro.

In definitiva, questo anime è uno dei più particolari e interessanti che io abbia mai visto e lo consiglio molto anche per il finale che lascia un po' all'immaginazione i possibili eventi futuri, ma che non risulta deludente.


 0
Sanpei1976

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9,5
"Yuri!!! on Ice" è arte.
È uno dei pochissimi anime riguardante figure skating con riferimenti all'attuale mondo del pattinaggio e che prende spunto dalla realtà dei pattinatori Hanyu, Plushenko, Nishikawa etc. Gli amanti ne godranno per tutti i dettagli dei salti e degli elementi.
Le animazioni sono a tratti perfette, il chara design moderno ma ben equilibrato. Le musiche sono meravigliose e sempre aderenti.
I personaggi sono l'altro punto forte dell'anime, forse, però, sono troppi per riuscire a farteli apprezzare in così pochi episodi.
Unico neo: questa era una serie da produrre in ventisei e più episodi.


 1
Vampetta

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
È un bellissimo anime che entra nel cuore dei pattinatori e non solo.
Ho apprezzato molto il realismo delle emozioni dei pattinatori, dei loro dubbi e insicurezze, ma anche della loro determinazione, diversa per ogni personaggio. Ho amato il rapporto tra Victor e Yuri, il legame tra allenatore e pattinatore è stupendo, anche se il loro va oltre. Essendo una fan del genere shounen ai, spero vivamente di vedere un'evoluzione del loro rapporto nella prossima stagione che, spero, arrivi presto.
Nell'ultimo episodio, dopo l'esibizione di Yuri, ho provato la stessa gioia del protagonista: è un anime molto incentrato sulle emozioni, talmente fatto bene che finisce per farle provare anche allo spettatore.

Il voto: ho dato 9 e non 10, perché credo che le animazioni delle esibizioni (l'ho notato soprattutto in quelle di Yuri in allenamento) non siano totalmente fluide, solo per questo; se il voto fosse solo sulla trama, sarebbe un 10.


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Raptor6661

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8,5
E' un anime molto carino, di genere sportivo, e con quel tocco di yaoi che non fa mai male.
Partiamo dal presupposto che è molto ripetitivo: le esibizioni sono sempre le stesse, il che per alcuni personaggi può risultare bello, un po' meno per altri.

Trama: 8/10. Niente di eclatante, ma comunque carina e abbastanza fluida.
Musiche: 10/10. Sono il pezzo forte di questo anime, la colonna sonora è davvero bella e coinvolgente.
Personaggi: 9/10. I personaggi sono davvero simpatici e carini, alcuni un po' stereotipati, ma ci sta. Mi sono affezionata subito al protagonista.
Animazioni: 7,5/10. Le scene sul ghiaccio sono davvero belle, ma si tratta sempre delle medesime animazioni, idem per il pubblico. Capisco la difficoltà nell'animare questo genere di opere, ma dopo un po' risulta davvero irritante.

Generale: 8,5. Un anime che tutto sommato è davvero carino e ti coinvolge fino alla fine; sarà per il finale che non mi ha soddisfatta, ma non merita un nove o un dieci.


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quarantuno

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8,5
Devo ammettere che non avevo grandi aspettative per questo anime, e devo anche ammettere che mi sono sorprendentemente ricreduta.
In generale, non è che mi attirino molto le serie che trattano di sport, ma ho voluto comunque guardare “Yuri!!! on Ice” dopo aver letto svariate recensioni positive sul web di come anche altre persone si siano ricredute dopo averlo visto.

L’anime ruota attorno alla figura di Yuri, un pattinatore artistico su ghiaccio un po’ ‘sfigato’, nel senso che è bello e bravo, ma lui non lo sa; e del belloccio Victor, altro pattinatore pluripremiato, che decide sua sponte di diventare l’allenatore di Yuri, perché lui invece riesce a vedere quanto questo sia bello e bravo.
Ho molto apprezzato come è raccontata la storia, di come si parli del passato di Yuri e del perché ha deciso di pattinare, facendoti avvicinare sempre di più al protagonista. Anche gli altri personaggi sono ben caratterizzati, hanno tutti una personalità ben definita.
I disegni sono molto carini e altrettanto fluidi, soprattutto nelle scene di pattinaggio, rendendo molto gradevole la visione della serie.

Purtroppo, non posso dare i massimi voti a quest’anime per diversi motivi.
Inizio dicendo che a mio parere la serie è troppo breve, e a lungo andare queste scene di pattinaggio durante le gare stufano un po’. Ci sono poi episodi interi che mostrano quasi esclusivamente le esibizioni dei concorrenti. Sarebbe stato carino tra una gara e l’altra far vedere anche qualcos’altro, ad esempio scene dove il protagonista si allena e suda come un matto a fare quei dannati salti, che pare che all’inizio faccia schifo a farli, poi d’un tratto li sa fare; e quando ha imparato, dico io?
Sarebbe stato anche bello sapere qualcosa di più sulla storia di Victor. Mi rendo conto, però, che, se avessero fatto più episodi, magari avrebbe anche stancato la solita solfa di questo che pattina, e poi fa schifo, e allora si allena, e quindi altra gara, e così in loop.
Per non parlare del fatto che spesso hanno riciclato le stesse animazioni di pattinaggio.

La sigla iniziale è molto piacevole, sono stata quasi tentata a non saltarla un paio di volte, anche perché, a essere sincera, solitamente non ci presto molta attenzione. Il fatto che sia in inglese conferisce alla sigla un certo je ne sais quoi, dato che i personaggi sono tutti di nazionalità diverse.

In conclusione, se cercate una serie carina, corta, piacevole da guardare e senza troppe pretese, fa sicuramente al caso vostro.


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Machija

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Premetto che non sono molto brava a recensire un'opera, quindi mi limiterò a dire quello che penso di quest'anime.

Sicuramente mi ha colpito tantissimo, però mi sarei aspettata alcune gare più adrenaliniche. Nonostante questo, l'anime merita davvero molto; una delle cose che mi è piaciuta di più è la determinazione dei concorrenti, che nelle gare danno il meglio di sé, invece, al di fuori delle gare, tornano amici. Il fatto che non si arrendano mai mi è piaciuto moltissimo.
Le musiche sono a dir poco bellissime, comprese opening ed ending.

Non trovo nessuna parola per descrivere quest'anime, se non "magico", l'unica definizione degna di descrivere un'opera del genere. Sfido chiunque a non rimanere incollato allo schermo, incantato dalle scene delle gare, e tante altre, che non specifico per evitare spoiler. Anime consigliatissimo.


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La Debby 8990

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Confesso che anche io mi sono fatta prendere da questo anime, conosciuto per via della sua notorietà ma soprattutto attirata dal tema sportivo: il Grand Prix ISU di pattinaggio di figura.

A prescindere dal tema sportivo già menzionato, sicuramente in questo anime la fa da padrone la "probabile" storia d'amore tra Victor e Yuri, purtroppo altamente 'fanservizzata' (ebbene sì, non lo si può negare). Sorvolerò sulla trama, che è ben nota al pubblico, e mi soffermo invece sul rapporto tra i protagonisti: la storia infatti vede un non giovanissimo Yuri avvicinarsi (in modo alquanto improbabile) al suo idolo di sempre, un annoiato e affermato Victor. Le vicissitudini sono narrate dal punto di vista di Yuri, mentre il personaggio di Victor rimane emblematico e superficiale, il che non permette allo spettatore di essere pienamente appagato dalla visione dell'anime, essendo generalmente il contesto e i trascorsi elementi fondamentali per la realizzazione di un personaggio credibile.
Non mi stupisce dunque la scelta di realizzare un film incentrato sull'adolescenza di Victor (anche se storciamo un po' il naso, perché vorremo vedere lo sviluppo della storia), proprio per colmare le perplessità e permetterci di immedesimarci di più nella storia; siamo quasi sicure (o quantomeno speranzose) che questo film possa concludersi con l'incontro tra Victor e un ubriaco Yuri.
In linea generale si può affermare che, almeno fisicamente, i personaggi non sono stereotipati all'eccesso (forse giustificato dall'esilità richiesta dal pattinaggio sul ghiaccio), mentre i personaggi secondari sono tutti relativamente credibili, seppur solo abbozzati (forse anche dato dal contesto che li vede tutti rivali); unica pecca sono i pattinatori italiani, il cui attaccamento alla famiglia è malamente storpiato dalle perversioni che contraddistinguono la cultura giapponese (sorvoliamo).
Per quanto riguarda le vicende sportive, posso ritenermi soddisfatta: Yuri è già un professionista di un certo livello e non un neofita dalle innate capacità che riesce al primo colpo a stupire gli avversari; inoltre non ottiene immediatamente i risultati sperati, è un percorso faticoso e soprattutto carico di ansie e dubbi.

La nota dolente è sicuramente la qualità del comparto grafico: si passa da scene di buon livello ad altre in cui è quasi impossibile riconoscere i protagonisti, e vi sono riproposizioni di animazioni che annoiano e obbligano a 'skippare' la visione; ecco, diciamo che nel complesso il fatto che si tratti di pattinaggio sul ghiaccio non credo che sia un tema così rilevante (poteva anche essere curling, che avrebbe avuto lo stesso effetto).
Una nota sicuramente positiva è l'opening della serie: devo dire che ogni volta che l'ascolto mi sento sempre coinvolta e mi sento stimolata a perseguire i miei sogni, anche se, come Yuri, anche io non sono più giovanissima.

Si può dire quindi che "Yuri!!! on Ice" sia un anime a tema sportivo non accattivante come il coevo "Haikyuu!!" (il top del momento) e un potenziale pioniere del genere yaoi (vista la sua notorietà), ma che rischia in breve tempo di essere dimenticato, se non ingrana una marcia in più e si propone di fare quel salto di qualità che gli permetterà di essere qualcosa di più.


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Peter Silver

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
Quando lessi che era uscito un anime dedicato al pattinaggio sul ghiaccio rimasi sorpreso, perché avrei visto finalmente una storia dedicata a questo sport.
"Yuri!!! on Ice" è un anime del tutto particolare, una storia a tematica sportiva/amore omosessuale, che ha la capacità di poterti regalare delle forti emozioni, difficili da spiegare, ma che le si può soltanto provare. Le musiche, lo stile di disegno, il non arrendersi mai, inseguire e proseguire i propri sogni nonostante le difficoltà riescono a farti rimanere incollato davanti agli episodi. Ahimè, sono soltanto dodici episodi, purtroppo troppo pochi, ma si sapeva che alla fine era giusto una prova per vedere se il pubblico lo gradisse, e sinceramente il successo è molto più che meritato.
Merita davvero di essere visto: le sfide, le danze sul ghiaccio e l'amore tra Victor e Yuri sono qualcosa di davvero magico e spettacolare. Yuri è un ragazzo molto timido e a tratti spesso insicuro, a differenza del compagno Victor che è più giocoso e strafottente nei confronti di Yuri. Io consiglio sempre a tutti di vedere questo anime, perché, come ho già detto prima, merita davvero di essere visto.
Voto: 10 e lode


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Dhynax

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9,5
L'ho amato profondamente, è uno dei miei anime preferiti!
Mi è piaciuta la scelta dello sport, mi son piaciute le musiche, le coreografie - la maggior parte almeno -, i rapporti tra personaggi, l'essere "umani" di ognuno di loro, l'imprevedibilità di alcune scene e di certi sviluppi, la grafica, il coinvolgimento sentimentale che si prova guardando ogni episodio. Potrei andare avanti, ma ci sono anche punti dolenti.

Tutto l'anime s'incentra quasi principalmente su di loro, ma avrei lo stesso voluto vedere un po' più di Yuri e Victor, proprio a livello di coppia e dinamiche "private", come tutti, credo; semplicemente, lo svilupparsi del loro amore sarebbe bastato. Innegabile che tra i due ci sia qualcosa di più del semplice rapporto allenatore/allievo, ma purtroppo viene tutto lasciato molto vago sia per lo spettatore che per i personaggi in sé; diversi aspetti dei personaggi secondari, poi, possono lasciare perplessi, soprattutto dato che il tutto, ma proprio tutto, gira intorno a Yuri, senza dar molto spazio alle storie personali degli agli altri pattinatori, se non con qualche raro accenno, cosa che, se approfondita, avrebbe soddisfatto qualche curiosità.
Victor è sicuramente il secondo personaggio di cui si vede di più, ma non posso nascondere che avrei preferito sapere qualcosa in più anche sul suo conto, sulla sua vita privata magari, sapere come si sentisse anche lui. Qualcosa di lui mi lascia l'amaro in bocca e non so bene spiegare il perché.
Yuri-o, invece, è un personaggio che mi sembra molto ben riuscito; si vede molto ciò che lo riguarda sia a livello personale che artistico, il suo caratterino è ben palese così come i suoi pensieri. Dà sempre il massimo e, beh, è uno di quei personaggi dalla forte personalità che forse prima si odiano, ma che poi si apprezzano proprio perché inizi a comprendere come son fatti e perché son fatti così.
Tutti gli altri personaggi hanno ruoli molto marginali purtroppo, che siano famigliari o gli stessi pattinatori, svaniscono letteralmente in una nuvoletta d'indifferenza, come ho già detto. Senz'altro i pattinatori hanno ruoli, caratteri e modi di fare ben evidenti, ma la curiosità per certe cose rimane.

Attenzione: la seguente parte contiene lievi spoiler

Sono l'unica a pensare che Victor si possa essere "innamorato al primo colpo", vedendo l'esibizione della sua coreografia da parte di Yuri? No, perché guardando quella scena, mentre tiene il cellulare, sembra trattenere il fiato un po' come è successo a me di fare, e non riesco a non pensare che possa essere il motivo per la sua scelta di mollare tutto per fargli da allenatore.
Ah, sarebbe terribilmente romantico, così fosse.


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Arashi84

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
Can you hear my heartbeat?


Il battito del cuore (nostro o di chi ci stava accanto) l'abbiamo probabilmente sentito sin dal primo ascolto di questa bella opening e sicuramente si sarà fatto più forte di puntata in puntata.
Se c'è una cosa che non si può negare, è che Yuri!!! on Ice abbia fatto battere il cuore di milioni di telespettatori (eh no, non solo telespettatrici) per tutta la sua durata, in un crescendo emotivo inarrestabile.
Dalla sceneggiatura originale della mangaka Mitsuro Kubo, con la regia di Sayo Yamamoto e la produzione dello studio Mappa, Yuri!!! on Ice si aggiudica la medaglia d'oro come "sorpresa dell'anno", sicuramente non la serie di maggior successo ma, dati alla mano, la più twittata.

Cos'è che ha reso speciale questa storia? Forse l'incentrarsi su uno sport affascinante come il pattinaggio artistico, forse le relazioni tra i personaggi e la loro particolare bellezza estetica, forse l'enfasi posta su ogni cosa, forse tutto questo messo insieme.

Un grande successo di pubblico non è mai sintomo di un'opera esente da difetti, sia sul piano tecnico che narrativo, anzi, la sua risonanza ci concede di guardare con un pizzico di malizia in più tutti quegli aspetti troppo spesso passati dal fandom come perfetti o particolarmente innovativi. Dei fandom, si sa, non c'è da fidarsi, d'altronde, come dice il nome stesso, si tratta di fan accaniti, così tanto coinvolti da perdere la lucidità e negare evidenze sconvenienti. Non che sia un problema del solo Yuri!!! on Ice, si tratta di una situazione comune a tutte quelle opere che, per un motivo o per un altro, accolgono attorno a sé schiere di folli innamorati: era successo con Free!, ma, perché no, anche con Neon Genesis Evangelion e tantissime altre opere, alcune delle quali dimenticate all'indomani dell'esplosione del nuovo fenomeno, altre che hanno fatto la storia e ancora oggi resistono conservando il loro fervente fandom.

Ma, digressioni a parte, di questo insieme di fanatici ci importa qualcosa? Sarebbe bello dire "No, per niente", ma in realtà a volte i fan accaniti e le loro community che strabordano di elucubrazioni sui singoli fotogrammi (e anche sui fotogrammi che esistono solo nella loro testa) della serie permettono a chi è meno coinvolto di loro di percepire qualcosa che magari era sfuggito all'occhio profano e quindi di provare ad analizzare le cose con distacco.

La storia inizia con il protagonista ventitreenne, Yuri Katsuki, chiuso in bagno a piangere la sua sconfitta nella finale del Grand Prix. L'ansia lo ha schiacciato, ha fatto molti errori, ha perso. Mentre un giovane talento russo che porta il suo stesso nome lo insulta senza mezzi termini, Yuri torna a caso volgendo lo sguardo per l'ultima volta verso il suo mito di sempre, Victor Nikiforov, leggenda vivente del pattinaggio artistico.
Arrivato a casa, Yuri trova ad accoglierlo una famiglia festosa nonostante tutto e felice di rivederlo, ma palesemente incapace di comprendere il suo stato d'animo.
Ricongiungendosi con l'amica d'infanzia Yuko Nishigori, Yuri pensa al suo futuro e pattina davanti alla ragazza sulle note di "Stammi vicino", riproducendo la coreografia che fece vincere al suo idolo Victor il titolo di campione del mondo. Seppur il ragazzo sia parecchio fuori forma e ancora provato dalla sconfitta, la sua performance è splendida e, quando tre piccole parche mettono in moto il destino di Yuri, l'esibizione privata finisce davanti agli occhi di tutto il mondo, anche del suo idolo Victor, che si presenta il giorno dopo nel freddo Kyushu proponendosi come suo coach. L'obiettivo è vincere il prossimo Grand Prix.

Yuri!!! on Ice è un'opera che mette insieme diverse anime, una prettamente sportiva e competitiva e una più sentimentale, laddove con questo termine non si vuole indicare soltanto il sentimento di amore per lo sport ma più direttamente l'amore romantico, le relazioni affettive di molti dei suoi personaggi. La caratterizzazione dei singoli gioca un ruolo importantissimo, poiché, non trattandosi di uno sport di squadra, è stato essenziale caratterizzare al meglio possibile ogni personaggio, protagonista e non, che abbia messo piede su quella pista ghiacciata.
Sportivamente parlando, la serie segue alcuni canovacci abbastanza classici quali la crescita personale del protagonista insicuro e senza fiducia in sé stesso, la sconfitta seguita dalla rivalsa e magari da un'altra sconfitta e forse da un'altra rivalsa, e regala diversi momenti emozionanti durante le competizioni.

E' pur vero però che Yuri, senza dimenticare tutti gli sforzi fatti per rimettersi in carreggiata e dare il meglio, sembra in un certo modo un protagonista un po' troppo protetto dalla stessa sceneggiatura, poiché, indipendentemente dal fallimento con cui tutto ha inizio, più di una volta pare vincere perché sì, perché Victor deve restare il suo coach o perché è meglio far fuori in maniera poco elegante avversari fin troppo pericolosi.

Tornando invece all'aspetto più ampiamente corale dell'opera, è bello vedere le esibizioni dei vari pattinatori che si danno il cambio sulla pista, tutti con stili diversi, e stimoli differenti per andare avanti: troviamo performance commoventi, divertenti, esaltanti, con il grosso difetto che però proprio nell'ultima puntata queste vengano un po' troppo velocizzate o tagliuzzate.

La chiamavano "Fujoshi bait", ossia l'esca per prendere all'amo le fujoshi, quell'insieme di piccole o grandi attenzioni che servono ad attirare il pubblico amante dei Boys Love e che, a detta di chi usa questa espressione, sarebbe capace di innamorarsi di un prodotto solo grazie a qualche ammiccamento omosessuale. Personalmente non amo per nulla il termine, perché da lettrice e amante dei Boys Love credo che molte, come me, non abbocchino semplicemente a un amo come un pesce che per caso passa davanti a un vermetto penzolante e ci rimane secco; credo che molte delle cosiddette fujoshi credano davvero in quello che per altri sono solo esche, e a volte ne hanno anche ben ragione, poiché, tra un'esca e l'intenzione (seppur velata) di trasmettere qualcosa di vero, ce ne passa. Partendo dalla premessa che il sentimento che nasce e cresce tra Victor e Yuri non si possa chiamare in altro modo se non "amore", il rapporto tra i due è stato sviluppato in maniera abbastanza approssimativa e spesso forzata.

Praticamente sin dall'inizio Yuri e Victor si riempiono la bocca di parole come "amore" (viene usato proprio il termine "Ai"), di affetto, di gesti simbolici dalla forte valenza, di baci vedo-non vedo nascosti da inquadrature apposite e di proclami sul restare insieme anche dopo questo o quello. Insomma, passando sopra allo sbandieramento eccessivo del sentimento, gridato ai quattro venti come se non fosse qualcosa di intimo e profondo ma qualcosa da dover necessariamente far conoscere al mondo, la natura di questo rapporto così stretto è invero poco approfondita: sappiamo che Yuri idolatrava Victor da molto tempo, per cui la cotta per l'idolo è anche comprensibile, ma Victor dove, come e quando ha sviluppato sentimenti tanto forti per lui? Ha iniziato ad allenarlo e boom, forse anche per il suo carattere un po' frescone si propone immediatamente di essere fratello/padre/fidanzato o tutto ciò di cui lui ha bisogno, ma resta comunque qualcosa di molto approssimativo e più forzato che naturale. Non tiriamo in ballo il famoso (e divertentissimo) flashback dell'episodio 10, perché una notte brava e brilla non può bastare alla nascita di un sentimento così forte. La realtà è che il personaggio di Victor andava maggiormente approfondito nei suoi aspetti più intimi e nel suo background, così da poter capire cosa lo abbia spinto a fare determinate cose.

Ma volendo anche essere romantici e sognatori oltre ogni dire, e mettendo da parte quindi anche la verosimiglianza di un innamoramento talmente flash, resta il fatto che Yuri e Victor, come coppia, sono tanto teneri quanto poco funzionali. Pare che l'uno non possa vivere senza l'altro e soprattutto Yuri, nei suoi tira e molla del "resta con me/meglio se ci separiamo qui", si inabissa in un rapporto che sfiora la dipendenza affettiva, vanificando quella che dovrebbe essere la sua crescita personale.

Se è vero che Yuri, ragazzo insicuro, con scarsa stima di sé e che si fa prendere facilmente dall'ansia riesce a trovare il buono in sé stesso grazie all'aiuto di Victor, non arriva comunque a una vera autonomia, poiché, causa questo affetto fin troppo straripante, resta evidentemente ancorato al cordone ombelicale dell'adorato coach, il che non è bene, che si tratti di una relazione professionale o anche amorosa. Yuri insomma compie un percorso, ma non lo porta davvero del tutto a termine, poiché ancora lontano dalla maturità come artista e come uomo, cosa comunque plausibile in quanto si parla di un ragazzo tra i ventitré-ventiquattro anni che avrà ancora tempo per crescere e maturare. Victor è il motore del cambiamento di Yuri, la guida sul suo percorso, ma non il suo punto di arrivo.

Altro problema riguarda le aspettative che si erano create attorno alla storia tra i due protagonisti: su quel bacio/non bacio, Yuri e Victor sembravano aver scritto la storia, ossia mostrare una coppia palesemente omo, innamorata e dichiarata davanti al mondo in un anime non prettamente Boys Love. In realtà, Yuri!!! on Ice purtroppo resta nel campo dell'ambiguo e del "decidete voi", con una netta propensione a farci credere che la coppia avrà presto dei bambini e una casa con giardino e cane, ma non si azzarda comunque a concretizzare, dimostrando ancora una volta come, quando si rivolge a un pubblico ampio, il Giappone non sia abbastanza coraggioso da mostrare una storia gay in un contesto non prettamente Boys Love.

Yuri e Victor sono una coppia anche molto tenera a cui è facile affezionarsi e per la quale ci si ritrova a fare il tifo, ma la storia non l'hanno scritta, non ancora o non davanti ai nostri occhi. Difficile dunque ritenere Yuri!!! on Ice il paladino dei diritti LGBT in un mondo prevalentemente "maschio" come quello dell'animazione; ci provano, si impegnano e danno anche qualche soddisfazione, ma non vanno davvero più in là della recinzione. Il tutto si riduce quindi a una bella ruffianata che, senza esporsi al massimo, accontenta comunque il suo pubblico.

Estrapolando però Yuri e Victor dal concetto di coppia e prendendoli come soggetti singoli, otteniamo fortunatamente due personaggi molto interessanti, seppur per caratteristiche diverse. Yuri è un ragazzo comune, a partire dalla sua tendenza all'ingrasso per amore del katsudon, per finire all'ansia e all'insicurezza che dominano il suo cuore, specialmente dopo un grosso smacco. Yuri è dolce, tenero, 'coccoloso' e non si può fare a meno di volergli bene, perché nonostante tutto cerca la forza di rialzarsi, la trova, si impegna per rimettersi in gioco. Victor è un tipo bizzarro, allegro, fresco e mattacchione, ma che conscio delle sua abilità riesce a trasmettere, non senza qualche grosso errore, sicurezza e fiducia a chi gli sta accanto, non per nulla pare che tutti lo vogliano. Il problema di Victor, come già accennato, è la sua mancanza di background.

Yuri!!! on Ice non è propriamente un'opera corale, ma, vista la sua natura sportiva, non può trascurare personaggi di contorno quali supporter e famiglia ma soprattutto i rivali nelle competizioni di pattinaggio. A parte le dovute lodi alle tre gemelline smartphone-dipendenti, la parte più variopinta della serie è rappresentata dai pattinatori rivali/amici di Yuri: a partire dal biondo e bellissimo Yuri Plisetsky, colui che sbraita nel primo episodio contro Yuri, troviamo una schiera di singolari pattinatori dal comportamento spesso un po' troppo sopra le righe, basti pensare al buon Giacometti o al nostro compaesano Crispino, che spesso e volentieri strappano una risata (amara per qualcuno) in virtù del loro comportamento assurdo ma che altrettanto facilmente scivolano nel grottesco.

I pattinatori di Yuri!!! on Ice competono ognuno alla propria maniera, tutti allo scopo di vincere, ma portando nell'intimo obiettivi e mete differenti; così come Yuri esegue il suo programma all'insegna del tema "amore", anche gli altri sembrano fare lo stesso, impegnandosi al massimo per soddisfare ciò che il loro cuore urla. In tutto ciò è forse il biondo Yuri (Plisetsky) a venirne fuori come personaggio più completo, che, nonostante la giovane età, lavora e sputa sangue per andare oltre i suoi limiti, facendosi ovviamente aiutare da chi crede in lui e nel suo talento innato, ma non dipendendo mai da nessuno. Allo stesso tempo altri pattinatori si fanno apprezzare per le storie personali o semplicemente per la passione che mettono nelle loro esibizioni, per la simpatia, la naturalezza e persino per i grossi scivoloni.

Tenendo conto che si tratta di una serie ricca di comprimari e composta da soli dodici episodi, il lavoro svolto è tutto sommato buono.

In un alternarsi di episodi vispi e ricchi di esibizioni ad altri più lenti e di passaggio, Yuri!!! on Ice ha fatto parlare di sé anche in merito alla sua realizzazione tecnica. Lodato da molti per il comparto registico ad opera della Yamamoto, la serie non ha ricevuto altrettanto benevoli critiche sulla questione delle animazioni, evidentemente approssimative e riciclate in diverse occasioni. Purtroppo, quelli che dovrebbero essere i momenti di maggior interesse degli episodi, nei quali si sarebbero dovuti concentrare gli sforzi tecnici, ossia le performance sul ghiaccio, risentono dei suddetti problemi. In due parole possiamo dire che lo studio Mappa ha avuto grossi problemi finanziari e che abbia quindi dovuto lavorare in fretta e furia agli episodi, pagandone così lo scotto. Si tratta certamente di un grosso punto a sfavore, poiché alcune bellissime esibizioni vengono macchiate da animazioni e disegni di basso livello.

Quella che salta subito all'occhio positivamente è invece la opening, History Maker (eseguita dall'attore/cantante Dean Fujioka), sia per la bellezza di musica e testo, sia per la realizzazione grafica che utilizza, come per le esibizioni, una tecnica che mette insieme 2D, 3D e rotoscopio, creando un effetto sognante e al contempo realistico.

Altrettante lodi alla ending, You Only Live Once, cantata da Hatano Wataru (che nella serie doppia il russo Georgi Popovich) e che graficamente utilizza lo scorrere delle foto dei nostri protagonisti in stile Instagram.
Di certo la lavorazione di Yuri!!! On Ice ha richiesto un gran dispendio di energie, basti pensare alle accurate citazioni ai pattinatori realmente esistenti o alle complesse coreografie realizzate dal danzatore su ghiaccio Kenji Miyamoto.

La colonna sonora di Yuri!!! on Ice è ovviamente molto ricca e contiene un insieme di brani originali e della musica classica.
Il doppiaggio vede al lavoro tanti nomi che hanno fatto la gioia delle orecchie dei fan: Junichi Suwabe doppia divinamente il bel Victor (nella sua versione meno sexy ma sempre piacevole a sentirsi), Toshiyuki Toyonaga è il dolce Yuri, mentre Kouki Uchiyama abbandona i suoi personaggi cool e composti per dar voce al focoso Yuri Plisetsky. Tra i personaggi di contorno abbiamo gli ottimi Kensho Ono (Phichit), Mamoru Miyano (JJ), Tomoaki Maeno (Crispino) e Yasumoto Hiroki (Giacometti).

Yuri!!! On Ice è un anime gradevolissimo, che sa commuovere e divertire, che appassiona a una disciplina tanto affascinante quanto generalmente poco seguita, non per nulla ha fatto la gioia di vari pattinatori che ne hanno apprezzato i tributi o anche solo il realismo di alcune situazioni (sportive). Si fa seguire con molto interesse, ma, purtroppo, non esce particolarmente fuori dagli schemi e, diciamolo sinceramente, avrebbe dato la nausea a parecchie persone se Victor e Yuri fossero stati un uomo e una donna (specie ai/alle denigratori/denigratrici delle "mielosità" da shojo manga). Ma, se passiamo oltre i potenziali meriti che il fandom gli ha attribuito dopo una manciata di episodi, se lasciamo perdere la pretesa di essere il paladino dei diritti degli omosessuali, se prendiamo la storia di Yuri e Victor con la leggerezza che gli spetta e ci concentriamo più sulla competizione sportiva e lasciamo le frivolezze di contorno come il mero divertimento che dovrebbero essere, otterremo una serie anime piacevole, con una bellissima colonna sonora e dei personaggi strambi ma più che azzeccati.

Yuri!!! on Ice probabilmente non ha fatto la storia, forse tra qualche anno sarà dimenticato in favore del Free! di turno con i giocatori di bocce, ma dall'autunno del 2016 a ora, e forse anche per qualche anno a venire, ha conquistato il cuore di migliaia di fan in tutto il mondo, come già detto magari spingendo i giusti tasti, ma in ogni caso è riuscito in quello che dovrebbe essere lo scopo di ogni serie di intrattenimento: far sognare il suo pubblico, dargli la possibilità di ridere, piangere e amare i suoi personaggi, facendoglieli portare nel cuore quanto più tempo possibile. E questo, in un periodo storico in cui vengono prodotte più di 150 serie l'anno, il 90% delle quali vengono dimenticate appena dopo la trasmissione dell'ultima puntata, non è esattamente poco.


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Helena90

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
E' arrivato il momento di recensire una delle serie più seguite degli ultimi anni.
"Yuri!! on Ice" è un anime spokon del 2016 composto per il momento da soli dodici episodi che è incentrato sul pattinaggio artistico e sul rapporto alquanto particolare tra i due protagonisti di questa storia: il giapponese Yuuri Katsuki e il russo Viktor Nikiforov.
Il primo è un giovane pattinatore che non sta andando affatto bene nelle gare e che vorrebbe lasciare il mondo del pattinaggio, perché non ha abbastanza fiducia in sé stesso e nelle sue capacità. Tutto cambia quando il suo idolo, la leggenda vivente del pattinaggio su ghiaccio, Viktor Nikiforov, si presenta a casa sua per diventare il suo coach. Questa situazione manderà Yuri Plisetsky, un giovanissimo pattinatore russo, su tutte le furie, in quanto aveva già chiesto a Viktor di fargli da allenatore, ma questi l'ha snobbato. Da questo momento in poi, i due "Yuri" saranno rivali e si sfideranno nelle diverse gare del Gran Prix per vincere anche e soprattutto l'approvazione del bel Nikiforov, che, nel contempo, non sembra interessato a ritornare in pista.

Attenzione: la seguente parte contiene spoiler

Durante questa importante gara, facciamo la conoscenza di tanti altri professionisti tutti più o meno molto particolari (non ho apprezzato però il personaggio di Christopher Giacometti, troppo sopra le righe), ma tutti bravissimi. Molto più di Yuuri Katsuki, che riesce incredibilmente a superare ogni gara classificandosi tra i primi tre insieme a Yurio (così viene soprannominato Plisetsky), che però è molto più bravo di lui. E infatti ho molto apprezzato l'aver fatto vincere proprio a lui la medaglia d'oro.
Ho trovato le esibizioni un po' troppo simili tra loro, soprattutto quelle del protagonista, e non capivo quindi perché assegnare votazioni differenti in ogni gara. L'animazione è molto buona, in alcune scene semplicemente perfetta. Molto belle le musiche, comprese opening ed ending.

Ma passiamo al rapporto tra i due protagonisti: Yuuri e Viktor.
E' palese il fatto che la maggior parte di noi ha seguito la serie solo per questi due (me compresa), ma devo dire che ho trovato tutto fin troppo accennato. Innegabile l'attrazione tra i due (come ti capisco, Yuuri), ma non si va oltre, come al solito. Anche il tanto chiacchierato scambio di anelli non è stato così scioccante come ho letto in giro, anzi l'ho trovata una cosa molto dolce e, checché ne dica Yuri, veramente romantica. Roba da fidanzatini in erba. Ma qua nessuno ammette niente e la cosa rimane lì a galleggiare. Purtroppo. Ho capito che tutto il chiacchiericcio intorno alla serie è stato creato solo ed esclusivamente dalle fan e dalle loro fan art, ma l'opera non regala momenti di intenso amore della coppia, il tutto avviene in maniera molto delicata; qua e là si vedono e leggono solo situazioni spinte e a tratti imbarazzanti su Yuuri e Viktor. Sono dell'opinione però che lo studio di produzione dell'anime abbia creato apposta tutto questo hype, per assicurarsi il seguito della serie, dove sicuramente ci mostreranno pochissimo proprio per scatenare la fantasia, a volte veramente perversa, delle fan; in soldoni, voglio dire che questa serie ha avuto un successo forse più grande di quello che merita.
Tutto sommato, non abbiamo visto niente di particolarmente eclatante. Non nego comunque che mi sia piaciuto, ma aspetto la seconda stagione per poter giudicare meglio. Per ora la storia si merita la sufficienza piena, ma ci metto 7 solo per Viktor. Era da tanto che non mi fissavo così con un personaggio protagonista.


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Noah78

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Da sempre gli spokon hanno un posto particolare nel mio cuore, sarà perché son cresciuta con quelli degli anni '80 e '90, sarà perché ho sempre praticato sport, anche a livello agonistico, fin quando il tempo me lo ha permesso, non perdendo mai l'opportunità di partecipare ad ogni tipo di torneo scolastico venisse proposto. Quando fu annunciato "Yuri!!! on Ice" ero molto curiosa e, nonostante tutto il clamore suscitato, ho atteso che finisse prima di visionarlo. Complice una recente influenza, ho avuto così l'opportunità (nonché l'ardire) di "spararmi" tutti e dodici gli episodi uno dietro l'altro, una vera e propria "full immersion".

La trama, di per sé, è abbastanza semplice e lineare: la storia inizia al termine della finale del Grand Prix, la competizione mondiale più importante del pattinaggio artistico su ghiaccio, dove Yuuri Katsuki, il più quotato pattinatore giapponese che accede per la prima volta alla finale, viene sopraffatto dall'emozione e, collezionando ben più di una caduta durante gli esercizi, arriva ultimo. A questo fallimento eclatante, ne seguiranno altri in gare meno importanti nei mesi successivi.
Indeciso su cosa fare del proprio futuro, all'inizio della primavera ritorna a casa dalla propria famiglia. E' qui che, al palazzetto in cui solitamente si allenava, incontra un'amica d'infanzia a cui decide di mostrare un'esibizione... ma non un'esibizione qualsiasi, bensì quella con cui il suo idolo di sempre, il russo Victor Nikiforov, ha vinto per la quinta volta consecutiva la finale del Grand Prix di quell'anno e con cui si sta aggiudicando anche il campionato del mondo. Caso vuole che la splendida esibizione venga ripresa e il video finisca su internet. Quando Victor la visiona, ne rimane così colpito che decide di prendersi un anno sabbatico per allenare Yuuri, con l'obiettivo di fargli vincere la medaglia d'oro del prossimo Grand Prix.

Inutile negarlo: a me la serie è piaciuta, e pure parecchio, per il climax, il rapporto che si sviluppa tra Yuuri e Victor, la lenta ma implacabile ascesa di Yuri(o), il comparto musicale. Certo, come ogni cosa non è esente da difetti, e alcuni sono grossi come una casa di una decina di piani, se non più, il che li rende impossibili da non notare, tanto meno negarli a spada tratta.

Complice l’inizio con il botto, tra opening ed esibizione combinata di Yuuri/Victor, viene normale pensare che le animazioni dovrebbero essere la punta di diamante di questa serie; una punta che però, più di una volta, si scheggia, se non proprio si spezza. Se le esibizioni dei tre personaggi principali mantengono sempre perlopiù un buon livello, lo stesso non si può dire di quelle dei secondari, alcune delle quali sono visivamente poco curate, e un paio addirittura inguardabili.

Altra grossa pecca della serie è quella di aver voluto mettere troppo in dodici puntate. Troppe esibizioni, troppi personaggi di cui si è voluto dire qualcosa. Il risultato è che di molti pattinatori si è avuta solo un'infarinatura, nulla di più, e la mancanza di un approfondimento si fa sentire nel momento in cui bastava davvero poco per giustificare anche scelte nella sceneggiatura che, così, su due piedi, paiono meri espedienti per far fuori la concorrenza.
No, ogni riferimento al crollo emotivo di uno dei personaggi secondari non è affatto casuale. A mio parere, per minare quella sicurezza mostrata come la sua principale caratteristica, avrebbe avuto più senso fargli sbagliare un salto, facendolo anche cadere, piuttosto che mandarlo completamente "in palla" di punto in bianco, senza una vera motivazione, considerato che non è mai stato mostrato sotto pressione per qualcosa. In fondo si sa, non sempre vince chi, "sulla carta", è il più forte o il migliore, e il bello delle competizioni è anche questo: l'errore è - per tutti - costantemente dietro l'angolo, poco importa se dovuto a una scelta sbagliata o alla presa di un maggior rischio da parte dell'atleta, piuttosto che a una distrazione, un infortunio o alla semplice sfortuna, che, è brutto da dire, ma esiste eccome.
Scelta migliore di questa carrellata di personaggi - alcuni dei quali son durati il tempo di un'esibizione; altri che invece parevano più importanti, non hanno avuto l'approfondimento che meritavano, come ad esempio Otabek - sarebbe stata quella di concentrarsi su due o tre pattinatori per gara oltre ai protagonisti, e far fare agli altri le mere comparse, come d'altra parte è accaduto nella prima gara in Giappone con l'esuberante Minami.

Chiusa la parentesi sui personaggi secondari, parliamo dei principali, ovvero Yuuri, Victor e Yuri(o). Personalmente li ho apprezzati tutti e tre, soprattutto perché molto diversi l'uno dall'altro, ma, se alla fine ne dovessi scegliere solo uno, sceglierei Victor.
Da una parte abbiamo Yuri(o) che vuole fare il suo debutto nei seniores con il botto, mostrando al mondo di cosa sia davvero capace, quasi fino ad oggi si fosse trattenuto. La verità è che anche il prodigio va coltivato a dovere, per far sì che raggiunga il suo picco massimo, soprattutto se così giovane e troppo pieno di sé da poter credere che basti eseguire alla perfezione una coreografia, senza però sentirla propria, per poter vincere.
Dall'altra invece abbiamo Yuuri, che è costantemente minato dalle sue insicurezze e dalle sue paure, di sbagliare, di fare l'ennesima figuraccia che stavolta però appannerebbe anche il prestigio dell'unica persona che ha da sempre ammirato, ovvero Victor. La pressione di tale consapevolezza è quella che lo schiaccia, portandolo a un crollo prima di una gara. Ma proprio grazie a questo sfogo capisce che, se davvero vuole, ha la forza per superare i propri limiti (mentali, più che altro) e la stessa immaginazione di Victor.
E infine abbiamo Victor. Leggenda del pattinaggio artistico su ghiaccio per aver vinto consecutivamente cinque campionati del mondo e cinque Gran Prix, oltre che probabilmente tutte le gare a cui ha partecipato negli ultimi più o meno cinque anni, si ritrova a un punto della carriera in cui fatica a trovare lo stimolo per proseguire, a causa della sua impellente necessità di stupire sempre e comunque il pubblico con qualcosa di nuovo. Un pubblico che, anno dopo anno, si rivela sempre più esigente e difficile da soddisfare. Non è ben chiaro che cosa Victor veda in Yuuri quando osserva quel video in internet. Forse potenzialità inespressa, forse talento da coltivare, forse un nuovo modo di stupire il suo pubblico, o forse nulla di ciò o tutto quanto insieme al tempo stesso. Io sono convinta che Victor, nonostante sia uno smemorato, si ricorda bene alcune parole che gli sono state pronunciare una sera... altrimenti perché mostrare quella scena? Così decide di buttarsi in una nuova sfida per nulla facile, che evidenzierà anche i suoi difetti e quanto sia ancora immaturo come allenatore, non rendendosi inizialmente conto di quanto, quella decisione, cambierà la vita artistica - e non solo - di tutti e tre.
Eh sì, non solo: è innegabile quanto la relazione che si sviluppa tra Yuuri e Victor sia uno dei fattori trascinanti dell'intera serie. Vero, non c'è conferma ufficiale della natura di tale relazione, e, se da una parte lascia libera scelta a chi guarda la serie di trarre le proprie conclusioni, questa mancata presa di posizione è davvero un peccato. Di mio, se (pochi) dubbi c'erano, sono stati completamente fugati dalla scena a Barcellona:

Attenzione: il seguente paragrafo contiene spoiler

da adolescente quindicenne mi è capitato di comprare insieme a un'amica anelli identici come simbolo della nostra amicizia, ma non li abbiamo di certo indossati come fosse uno scambio di fedi a un matrimonio, e di certo non lo avrei fatto con quella serietà... e ripeto, "da adolescente quindicenne": Yuuri ha ventiquattro anni, Victor quasi ventotto. Se per ringraziarlo voleva fargli un regalo prezioso senza alimentare supposizioni o confermare dubbi, era più appropriato un orologio! [Fine SPOILER]

Fine paragrafo contenente spoiler

Ad ogni modo, il comparto tecnico migliore della serie è ovviamente quello musicale.
Da tempo i brani che ascolto sono quasi esclusivamente OST di anime, tanto che il resto - meno di un terzo - potrei anche cancellarlo! Quindi, ogni volta che inizio una nuova serie, non vedo l'ora di ascoltare sigle, BGM e quant'altro ha da propormi. Inutile dire che opening ed ending sono finite subito tra le mie preferite e vanno a ciclo continuo, insieme al pezzo che fa da accompagnamento al "programma lungo" di Yuuri. Ma ce n'è davvero per tutti i gusti: lente, allegre, ritmate, classiche... qualcosa di vostro gusto di sicuro lo trovate. E poi fanno il loro lavoro, accompagnando egregiamente le esibizioni dei vari pattinatori.
Risulta molto buono anche il doppiaggio, avendo trovato ogni voce adatta al personaggio interpretato. In particolare, ho apprezzato Jun'ichi Suwabe, il doppiatore di Victor: l'ho adorato quando ha interpretato Archer nelle varie serie di "Fate/Stay Night" e Aomine Daiki in "Kuroko no Basket", e il fatto di non averlo riconosciuto se non a metà serie mi ha sorpreso e non poco per la bravura con cui ha saputo adattarsi perfettamente al carattere del personaggio, davvero così diverso dagli altri due.

Concludendo, "Yuri!!! on Ice" non è certo "il" capolavoro, ma resta un bello spokon godibile e apprezzabile sotto diversi punti di vista, un po' meno sotto altri. Lo consiglio a tutti gli amanti del genere, che magari vogliono seguire uno sport diverso dai più gettonati calcio, basket o pallavolo. Se a frenarvi è il rapporto omosessuale che si instaura tra Yuuri e Victor, sappiate che il tutto viene trattato sempre con un certo tatto. Di mio ho trovato più deplorevole un certo svizzero, con esibizioni ai limiti del ridicolo e alcune battute davvero di pessimo gusto!


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Valeeeeh.dm

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Beh, che dire di "Yuri!!! on Ice"? Ho iniziato a vedere quest'anime quando era ancora alla quinta puntata, ed è stato subito primo amore; mi è piaciuto soprattutto per la storia e per i personaggi (per non parlare della ship Vikturi) e spero che la seconda stagione arrivi presto.
"Yuri!!! on ice" segue la storia di Yuri Katsuki, pattinatore su ghiaccio giapponese che dopo una serie di sconfitte decide di lasciare Detroit, la città in cui era andato per farsi allenare, per laurearsi e successivamente tornare in Giappone. Una volta tornato in patria, però, Yuri non abbandona la sua passione, ed esegue per sfogo personale uno dei programmi del pattinatore russo suo idolo, Viktor Nikiforov, esecuzione che finisce in rete e arriva proprio sotto gli occhi di quest'ultimo. Viktor, molto colpito, decide di diventare l'allenatore di Yuri e di condurlo verso la vittoria. Il pattinatore giapponese però dovrà scontrarsi con la "giovane promessa" della Russia, Yuri Plisetsky, giovane ragazzo di quindici anni che a primo impatto dimostra il carattere di un giovane ribelle, ma che successivamente farà innamorare molte ragazze con il suo lato espressivo dimostrato sul ghiaccio, e che gli contende le attenzioni di Viktor. Da qui sarà un percorso tutto in salita, che vedrà i due Yuri impegnarsi per raggiungere il loro obiettivo di vincere il Gran Prix.

Parlando degli aspetti tecnici, questo anime è davvero di ottima qualità, perde solo in alcune esibizioni di pattinatori secondari (per fortuna non tutte) che appaiono meno curate visivamente. Inoltre si può notare un netto miglioramento nell'opening man mano che si va avanti con gli episodi. I disegni dei personaggi sono stupendi, c'è una cura per la mimica facciale davvero maniacale, anche se inizialmente non erano molto curati; gli ambienti sembrano quasi cartoline e sono veramente suggestivi. La musica è a mio parere stupenda, dalla opening alle basi usate per i pezzi dei pattinatori.
La storia è piuttosto semplice e tipica degli anime sportivi, ma non viene trattata banalmente e tiene sempre un buon ritmo, con qualche calo nelle puntate in cui vediamo molte esibizioni, ma che in un prodotto sullo sport sono d'obbligo e che restano comunque godibili.
I personaggi sono ben costruiti e carismatici, persino Yuri, che inizialmente appare un po' sempliciotto, quando tira fuori le unghie risulta molto convincente; non parliamo poi di Viktor, che avrà fatto sicuramente breccia nel cuore di tutte le fangirl. E scommetto che questa coppietta, insieme, ha causato molti 'scleri' alle fan.

A pervadere tutta l'opera è l'amore (come dice Yuri durante un'intervista), cioè la passione per lo sport, il forte desiderio di raggiungere un obiettivo, di fare del proprio meglio. Questo amore arriva totalmente allo spettatore e coinvolge profondamente nella vicenda.
Non manca poi un po' di buon fanservice, che comunque non risulta affatto disturbante. Il fanservice inoltre si fa sentire molto nelle puntate 7 e 10-11 (con molti colpi di scena che hanno fatto impazzire milioni di fan).

Consiglio quest'opera a tutti, senza limiti di età né di sesso, in particolare se si è appassionati di sport.

npepataecozz

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Ancora una volta sono costretto a ripetere qual è il mio modus operandi quando si tratta di anime: come spettatore sono poco paziente, non mi piace interrompere la visione di una serie quando l'ho cominciata e quindi, per evitare travasi di bile, di solito ne aspetto la conclusione prima di iniziare a seguirla. Ebbene, per "Yuri!!! on Ice" ho deciso di rompere questa vecchia e solida tradizione: la passione e l'affetto dimostrato dal pubblico verso questo anime, infatti, è stata così straripante che ha finito per travolgere anche me. Così, vinto dalla curiosità, mi sono recuperato in tutta fretta gli episodi che non avevo visto per poi mettermi anch'io in fila assieme a chi attendeva l'uscita di quelli successivi (in realtà uno solo, l'ultimo, ma meglio che niente).
Per questo motivo credo che "Yuri!!! on Ice", indipendentemente da quello che ne penso io o da come possono averlo giudicato gli altri, ha già vinto abbondantemente la sua scommessa: per tutta la durata dei dodici episodi che lo compongono, infatti, è riuscito a riunire davanti a uno schermo, virtualmente ma più o meno contemporaneamente, tutti gli appassionati di anime di tutto il mondo. Sono momenti davvero speciali, perché, almeno per una ventina di minuti a settimana, ognuno può svestirsi dai panni dello spettatore solitario e sentirsi parte integrante di una comunità in movimento; e questo accade, lo ripeto, indipendentemente dal livello di gradimento che ognuno ha maturato nei confronti del titolo in questione.
Detto questo, però, mi tocca rimettere i panni del recensore e pormi la fatidica domanda: "Ma è davvero tutto oro quello che luccica (sul ghiaccio)?". Personalmente ho molte perplessità a riguardo.

Ma partiamo dall'inizio: Yuri Katsuki è l'esponente di punta del pattinaggio artistico giapponese. Qualificatosi per il Grand Prix, una sorta di finale di coppa del mondo di questa disciplina sportiva, rimedia però una solenne figuraccia, sbagliando il suo esercizio e finendo ultimo in classifica. Non essendo esattamente un atleta di primo pelo, a seguito della cocente delusione Yuri deciderà di appendere definitivamente i pattini al chiodo; il caso vuole però che Victor Nikiforov, l'atleta russo vincitore degli ultimi cinque Grand Prix nonché campione del mondo in carica, resti folgorato da un video in cui il pattinatore giapponese riproponeva una delle sue esibizioni. Stanco di gare che non lo stimolavano più, Victor deciderà allora di prendersi un periodo di pausa per fargli da coach; la proposta coglierà Yuri del tutto impreparato ma non al punto da rinunciare a un'occasione irripetibile. L'obiettivo, ovviamente, sarà vincere la medaglia d'oro alla gara più importante dell'anno.

Diciamoci la verità: l'indiscutibile successo di cui ha goduto questo "Yuri!!! on Ice" è di gran lunga superiore ai suoi meriti artistici; da un punto di vista puramente qualitativo, infatti, è attaccabile sotto molti aspetti. Il problema principale, a mio modesto avviso, va ricercato nella struttura data agli episodi: inserire ben quattro gare divise in due turni con sei partecipanti ogni volta ha finito per rendere le singole puntate “troppo strette”. Da un lato, infatti, per fare entrare tutte le esibizioni in venti minuti è stato necessario stringerle fino all'osso; dall'altro, in episodi così compressi lasciare spazio anche a qualcosa di diverso dalle gare si è rivelato essere parecchio complicato.
La prima vittima di questa impostazione è stata la sceneggiatura che, dovendosi adattare ai ritmi frenetici imposti da questo tipo di struttura, non ha avuto la possibilità di svilupparsi molto. Molto spesso quindi, quasi a voler dimostrare la sua esistenza, ha dovuto invadere spazi che per loro natura erano destinati ad altro. Già da tempo siamo stati abituati ai lunghissimi flashback che improvvisamente si impadronivano di campi di calcio, di tennis o piscine; e lo stesso meccanismo, con questo anime, ora viene riproposto anche per le piste di pattinaggio. Ad onor del vero c'è da dire che in "Yuri!!! on Ice" questi sono fatti benissimo, i ricordi o i pensieri dei vari personaggi non annoiano, ma appassionano e spesso commuovono. Mi chiedo, però, che cosa sarebbe potuto venir fuori se a questi fosse stato dedicato più tempo e spazi diversi.
La seconda vittima sono i personaggi. In "Yuri!!! on Ice" sono davvero tanti, troppi per un anime con una struttura del genere. Se si escludono i due protagonisti, gli altri all'inizio mostrano tutto il loro fascino (fisico, emotivo o comico), ma poi con il procedere dell'opera finiscono per assumere un ruolo di mere comparse, a causa del poco tempo a loro disposizione per svilupparsi in modo adeguato.
In verità questo stesso discorso vale, ma solo in parte, anche per Yuri e Victor. Si tratta di personaggi che riescono a creare un forte legame con lo spettatore, non attraverso un'adeguata introspezione individuale ma attraverso una lunga serie di gesti simbolici (gli abbracci, lo scambio degli anelli e così via); ma, se questo a livello mediatico è stato forse un punto di forza per questa serie, la stessa cosa non si può dire a livello artistico. Yuri e Victor, in apparenza, hanno due storie e due personalità molto diverse e decisamente accattivanti, ma queste non vengono fuori quasi mai. Anche in questo caso il tempo a disposizione era quello che era e ci si è dovuti accontentare.

Veniamo ora ai suoi punti di forza. Essi sono, fondamentalmente, due: la parte in stile "spokon" e l'ambiguo rapporto che si instaura tra i due protagonisti.
Quanto alla parte "spokon" essa è perfettamente in linea con quella tradizionale, ma l'aggiunta di musiche di ottimo livello e tutta una serie di effetti speciali a livello grafico la pone su un gradino più alto rispetto a quanto siamo abituati. L'empatia che si viene a creare poi tra spettatore e i vari pattinatori è talmente forte, da generare un vero e proprio tifo da stadio.
Ma forse ciò che maggiormente ha rapito l'attenzione del pubblico è il rapporto tra Victor e Yuri. Personalmente sono un appassionato di harem, forse la cosa più lontana possibile da un boys love; tuttavia, in questo caso, mi sarebbe piaciuto che l'autore non avesse usato il freno a mano in questo modo e ci avesse rivelato in modo "incontestabile" quali fossero i reali sentimenti che intercorrono tra i due protagonisti. Col senno di poi, però, questo dire e non dire, il non dare certezze sui loro sentimenti e sul loro orientamento sessuale è stata forse una scelta azzeccata, perché ha creato una curiosità morbosa nello spettatore e mantenuto alto l'interesse verso la coppia e, di conseguenza, verso la serie. E in fin dei conti lasciare libertà di scelta alla fantasia dei fan sul vero rapporto tra Victor e Yuri è stata una mossa decisamente astuta, specie se si tiene conto che con tutta probabilità ci sarà una seconda stagione.

Tirando le somme, "Yuri!!! on Ice" è sicuramente un buon prodotto, per cui non mi assocerò a chi, eventualmente, dirà peste e corna su questo titolo, magari solo perché ha vissuto tutta la vita nella convinzione che tutti i prodotti di massa debbano essere necessariamente scadenti; tuttavia non mi assocerò nemmeno a chi lo definirà un capolavoro assoluto. Diciamoci la verità ancora una volta: in giro c'è molto di meglio. Per cui, come ho detto all'inizio, se dovessi valutare l'effetto mediatico generato da questo titolo, il suo voto sarebbe un dieci pieno; ma, dato che il tipo di valutazione richiesta riguarda le reali e obiettive qualità dell'opera, il mio voto, purtroppo, è destinato a scendere di parecchio.


 1
Anime.Life.Senpai

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
Parto dal presupposto che questa è la mia primissima recensione, quindi mi limiterò a dare la mia impressione su quest'anime.

La trama è quella di un tipico anime sportivo: il protagonista che inizialmente fallisce e che in seguito cerca di migliorare sempre di più superando i vari ostacoli.

Le animazioni le ho trovate davvero magnifiche, ad esempio le scene di pattinaggio sono davvero fluide e ben fatte, e non mancano di certo le scene divertenti, molto piacevoli.
I personaggi sono ben definiti e tutti molto simpatici, ognuno con la sua particolarità. Il design dei personaggi è meraviglioso, uno dei migliori che abbia mai visto, bello e senza esagerazioni, così come per gli scenari, davvero magnifici.
Una cosa che ho davvero apprezzato è che non riguarda lo sport a livello scolastico, cosa che appunto lo rende diverso dai soliti anime sportivi.

"Yuri!!! on Ice" è un anime che ho adorato sin dalla prima puntata e ha sempre saputo darmi emozioni diverse e reali, una storia piena di passione e di ispirazione. Ci tengo a precisare che non è uno yaoi, anche se ci sono vari momenti in cui lo può sembrare, quindi mi sento di poterlo consigliare anche ai ragazzi!

Nel complesso consiglio vivamente la visione di quest'anime.
Voto: 10


 0
AlexHylian

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
"Yuri!!! on Ice" è decisamente un anime carino, che mi sono divertito a vedere in compagnia, orientato a un pubblico femminile, siccome è un soft-yaoi.
La storia è molto semplice, siccome parla appunto di un ragazzo giapponese che non ha mai brillato nei mondiali del pattinaggio artistico, ma che, trovandosi Viktor, un campione da lui tanto stimato, improvvisamente come coach, ha deciso di impegnarsi per lui, innamorandosene alla fine.
Le competizioni sono state ben realizzate, anche se il tutto su una linea banale per parecchi versi. Non mancano le gag in pieno anime-style, e il loro inserimento è tarato al punto giusto.
Mi è dispiaciuto trovare l'anime così semplice, quando, negli ultimi episodi, si sapeva già come sarebbe andato a finire, secondo me, solo per dare spazio a un seguito che non so se aspettarmelo tirato al massimo per le fan o addirittura meglio del primo.

Voto: 6. Avrei voluto più adrenalina e diversità evidenti nelle competizioni, siccome le prime non erano altro che ricicli di animazioni, un finale più interessante e una storia d'amore più inaspettata e complessa.
La scena degli anelli è forse l'unica che oggettivamente ha colpito di più di tutte. E Viktor sarebbe stato più interessante con qualche taboo in più, siccome era l'irraggiungibile sogno di Yuri.


 6
DebValo

Episodi visti: 10/12 --- Voto 10
E' un anime che ad ogni episodio riesce a strappare emozioni dal profondo.
Si respirano sensazioni sempre nuove e reali (soprattutto per chi come me pratica questo sport): la tensione per una gara, la fatica nel risollevarsi dopo un fallimento, la dedizione nel perseguire un obiettivo, e l'amore. Il protagonista Yuri rappresenta bene il ragazzo della porta accanto, di talento, ma che non crede in sé stesso e scopre in Victor, il suo idolo di una vita, la persona che non solo lo guida in una carriera sempre più splendente, ma è capace di mostrargli nuovi orizzonti, una vita più colorata e piena, in cui è lo stesso Yuri l'artefice del proprio destino. I personaggi secondari non sono da meno, fondamentali per la trama ma che soprattutto danno quel tocco di ilarità, leggerezza e comicità che rende tutto più bello e amabile.
Victor credo che sia uno dei personaggi bishonen migliori della storia degli anime, spero riceva almeno una nomination nei prossimi NekoAwards!