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Ninfea

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8
'My girl' edito da J-Pop, è una miniserie drama in 5 volumi, scritta e disegnata dalla bravissima Mizu Sahara, autrice del bellissimo 'Così come sei', attualmente in pubblicazione a cura della Flashbook, altra serie che sto apprezzando moltissimo e che mi ha indotto a recuperare questa storia precedente.

Ho già avuto modo di leggere altro di questa autrice che apprezzo molto sia per il tipo di storie che racconta, cariche di umanità, forti eppure delicate e singolari, e il tratto grafico un po' spigoloso che trovo molto bello, raffinato e incisivo, assolutamente caratteristico e riconoscibile, difficile confondere il suo stile con quello di un altro autore/autrice.

'My Girl' è la storia a tratti un po' malinconica di un ragazzo/padre Masamune, che all'improvviso scopre di essere il genitore della piccola Koharu, una bimba di 5 anni, orfana di madre, Yoko il grande amore perduto di questo giovane impiegato di 23 anni.

Il dolce rapporto tra padre e figlia si dipana e sviluppa sensibilmente nell'arco dei 5 volumi in maniera splendida e struggente, attraverso tutta una serie di situazioni sempre nuove e l'introduzione di diversi personaggi che, per quanto sporadici o episodici, riescono ad aggiungere sempre qualcosa di nuovo alla storia, sottolineando una caratteristica o una problematica del rapporto padre/figlia, o del ruolo genitoriale, analizzato anche attraverso le figure dei nonni paterni e la nonna materna, figure ben delineate con un ruolo importante (la madre e il padre di Masamune, sopratutto) che cercano di influenzare le decisioni del protagonista e guidarlo nel suo neo-ruolo di padre.

Il rapporto padre/figlia è messo a confronto con quello di un'altra famiglia, quella travagliata e conflittuale del piccolo Shu, compagno di scuola di Koharu.

L'autrice con sensibilità notevole, è brava a trasmetterci il punto di vista dei bambini, il loro modo di vedere il mondo degli adulti con le sue difficoltà, e l'interpretazione che ne fanno, a seconda delle situazioni che vivono, positive e non solo, è personalissima; il lutto e la sua elaborazione, i rimpianti e i ricordi legati a chi non c'è più, i conflitti non sempre risolvibili all'interno di una coppia di genitori, sono tutte situazioni interpretabili che vanno a formare esperienze diverse che incidono sul carattere di chi le vive, cosa che vale maggiormente per i bambini, che hanno un modo tutto loro di interpretare la realtà, anche quando è più drammatica.

Masamune è un padre tenerissimo, un ragazzo un po' insicuro che fa del suo meglio per vivere il presente e colma di affetto sua figlia, ma che fatica a lasciare andare il passato e resta legato, bloccato ad un amore che non potrà mai tornare, sentimento suggerito dai sapienti flashback che rimandano a Yoko, fantasma che aleggia su buona parte della storia, che diventa troppo spesso termine di paragone per padre e figlia, che ricercano la sua figura in altre persone, come la titolare della lavanderia o Katagiri, la collega di lavoro che ha un interesse amoroso per Masamune.

La piccola Koharu che all'inizio della vicenda ha solo 5 anni, è una bimba precoce, sensibile come può esserlo chi troppo presto ha perso un genitore e ne soffre la mancanza, si affeziona immediatamente a questo papà appena conosciuto; per l'età che ha, è perfino troppo giudiziosa e diligente, mentre il lato infantile e prepotente, più verosimile e naturale emerge in rapporto al suo compagno Shu, bambino che vive un'altra situazione di disagio e reagisce di conseguenza.

La mangaka è bravissima a descrivere tutte queste situazioni trattandole con delicatezza e realismo, senza mai diventare eccessiva o pesante, ma raccontando anche momenti più dolci e divertenti, sviluppando una storia che parla non solo di dolore, ma di sorrisi, d'amore, di vita che continua e cerca di andare avanti, perchè i ricordi sono preziosi, ma non devono diventare una scusa per non proseguire il proprio percorso di vita.

Come ho già detto l'aspetto grafico è davvero affascinante, e l'edizione J-Pop è impreziosita da tavole a colori e bellissimi acquerelli poetici che introducono alcuni capitoli.

Una miniserie che consiglio a tutti.


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Atom

Volumi letti: 5/5 --- Voto 8
'My girl' è stata una di quelle belle sorprese che mai ti aspetteresti. Mi avevano incuriosito la trama e i disegni, ma mai avrei pensato di trovarmi di fronte ad un simile gioiellino.

Da quando, cinque anni or sono, Yoko decise di lasciarlo per studiare all'estero, Kazama Masamune ha tentato inutilmente di dimenticarla per iniziare una nuova vita, ma ora che è costretto ad assistere al suo funerale si rende conto che i suoi sentimenti nei confronti della ragazza non sono affatto cambiati. In questo turbinio di emozioni se ne aggiunge un'altra decisamente più grande. Il ragazzo, single ventitreenne, scopre che la sua amata ha lasciato sola una figlia di cinque anni, che vorrebbe vivere con lui. Masamune si trova così di fronte alla scelta più importante e difficile della sua vita.

La trama ideata da Mizu Sahara è ricca di elementi che rendono avvincente la lettura e, a parte qualche piccola ingenuità, è molto toccante; quasi completamente incentrata sul rapporto genitori/figli e, più in generale, sui rapporti interpersonali.
Il manga affronta molto tematiche delicate come il divorzio e l'aborto, non risultando mai scontato e non cadendo mai nella trappola della retorica.

Le personalità dei personaggi sono tutte molto curate, così come la loro introspezione psicologica. I due protagonisti hanno poi dei caratteri molto complessi e risultano estremamente realistici.
Inoltre, anche se "My girl" è certamente un'opera drammatica, l'autrice riesce a stemperare molto bene i passaggi più pesanti e a non appesantire troppo la lettura, alternando ai momenti più drammatici piccole gag che rilasciano la tensione accumulata.

I disegni si sposano perfettamente con le vicende narrate e sono di ottimo livello. Le illustrazioni a colori della Sahara sono poi veramente stupende.

L'edizione della Jpop è degna della qualità dell'opera. Dalle sovraccoperte, alla carta utilizzata, alle pagine a colori, viaggiamo intorno alla perfezione.


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GuardianTomberry

Volumi letti: 5/5 --- Voto 9
My Girl parla di una vita semplice, comune, che potrebbe capitare a tutti e questo è il suo principale punto di forza che lo fa spiccare in mezzo a tanta altra roba, l'incipit della storia è banale, già in altri manga abbiamo trovato situazioni simili (La Figlia dell'Otaku e Usagi Drop per citarne due famosi), ma in questo viene rappresentata la vita reale come non mai, i dubbi, le paure, la difficoltà di dialogo tra un ragazzo diventato padre all'improvviso ed una figlia di soli cinque anni, i pensieri verso la madre defunta, l'approccio con i parenti stretti ed altre situazioni famigliari di tutti i giorni (dalla coppia giovane che divorzia alla famiglia consolidata, al single con un passato difficile, ecc.) rendono questo fumetto una perla con sfumature di colore uniche. Va detto che deve essere approcciato senza aspettative (o comunque basse) per potersene innamorare man mano che si sfogliano le pagine perché è di questo che voglio parlare, di un fumetto che ti fa riflettere, che magari a qualcuno apparirà banale, con contenuti inconsistenti, ma che in realtà tratta argomenti precisi e difficili da trattare, delicati e motivo di discussione tuttora attuali.

Il tratto della Sahara è migliorato nettamente, i tratti sono delicati è la colorazione in acquarello fa spiccare ancor di più i fini lineamenti donandogli calore e leggerezza. Sono stati utilizzati dei retini.

Il protagonista, Masamune, rispecchia, come si evince dalle note finali dei volumi, l'animo dell'autrice donando un carattere mite, chiuso, di lutto continuo e con difficoltà a staccarsi dal passato, Kahoru, la figlia, rispecchia invece il cambiamento e l'evoluzione che il tempo ti costringe ad affrontare portando con se un memento al suo interno in cui racchiude sua madre, morta in un incidente. Il finale del manga è a mio avviso perfetto perché rispecchia la realtà, molto probabilmente verso la fine della lettura vi augurerete di trovare un finale "felice", ma come viene spesso ribadito al suo interno, la felicità varia da persona a persona ed ha i suoi tempi di gestazione perché è difficile ottenerla mentre è molto facile perderla.

Parlando dell'edizione JPOP non posso che dire che è ottima, carta bianca, sovraccoperta, presenti pagine a colori, in linea media con le loro edizioni, presenti alcuni errori ortografici. Essendo un manga di nicchia, poco pubblicizzato, lo si può trovare tranquillamente usato a meno di 20 euro spedito cercando bene in Mercatini o eBay.

Personalmente consiglio a tutti di leggerlo, mi ha lasciato veramente tanto.


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Ais Quin

Volumi letti: 5/5 --- Voto 7
Attenzione, spoiler

"I bambini sanno qualcosa che la maggior parte della gente ha dimenticato."
(Keith Haring, "Diari")

Ognuno di noi, per età, vissuto e personalità, vede il mondo attraverso una determinata angolazione. La sensazione di essere sulla stessa lunghezza d'onda di qualcun altro deriva dalla casuale sovrapposizione, più o meno parziale, dei rispettivi punti di vista, la cui differenza può essere annullata soltanto aiutandosi vicendevolmente ad ampliare i propri orizzonti; può sembrare fin troppo asettico e riduttivo, ma così va la vita. Vita di cui i bambini, grazie alla purezza e al coraggio che li contraddistinguono, sono tra i migliori maestri.
Crescendo il nostro cervello baratta, senza che noi ce ne accorgiamo, l'elasticità tipica dell'infanzia con un assestamento delle capacità e dei processi acquisiti durante i nostri anni formativi, circostanza che rende più difficile per noi immedesimarci in qualcuno in possesso di una forma mentis così instabile. Mizu Sahara, autrice di questa miniserie, dimostra di essere consapevole di questo - di nuovo, così va la vita -, ma sfortunatamente non basta: per quanto sia scorrevole e simpatico da leggere, infatti, "My Girl" trasmette al lettore una vaga sensazione, se non di posticcio, quantomeno di innaturale.

Masamune è stato lasciato da Youko, più grande di lui di qualche anno, in concomitanza con la partenza di quest'ultima per l'estero, e da allora non è passato giorno in cui non abbia pensato a lei. Cinque anni dopo viene a sapere che è morta e che ha avuto una figlia: la sua. Il ragazzo sa di essere a malapena in grado i prendersi cura di se stesso, ciononostante accoglie in casa propria la piccola Koharu dando vita a una convivenza che arricchirà molto entrambi.

A poco più di vent'anni si può dire che la nostra vita sia appena iniziata, perché fino a poco tempo prima la maggior parte delle decisioni che ci riguardavano più da vicino venivano prese da qualcun altro; con il raggiungimento della maggiore età, invece, non solo ci viene riconosciuto il diritto di disporne come meglio crediamo, ma si acquisisce altresì il dovere di accettare le conseguenze delle proprie azioni. Nel caso di "My Girl" è Youko a decidere per tutti, "condannando" Koharu a una vita senza un padre soltanto perché non vuole pesare tarpare le ali a Masamune: un sacrificio insensato dal momento che la pillola anticoncezionale, quella del giorno dopo, il cerotto, la spirale, gli spermicidi e il preservativo (che protegge anche dalle malattie sessualmente trasmissibili) servono proprio a eliminare il problema alla radice, laddove per "problema", sia chiaro, non si intende il nascituro bensì le condizioni potenzialmente non ottimali - affettive, sociali, economiche etc. - in cui si verrebbe a trovare una volta venuto al mondo. Se si ritiene di essere abbastanza maturi per fare sesso lo si dovrebbe essere fino in fondo, non soltanto fino a che Madre Natura non decide di venire incontro alla nostra leggerezza, a maggior ragione se, come Youko, ci si sente responsabili per l'altra persona in virtù del fatto che è più giovane. Un conto, inoltre, è crescere tuo figlio da solo/a perché per qualche motivo non si ha altra scelta, un altro è assumere cosa sia meglio per non solo per lui, ma anche per l'altro genitore; per questo motivo non so se ammirare o aborrire la grazia con cui Masamune passa sopra al fatto di essere stato ingannato non solo da Youko, ma anche dalla madre di lei, che sapeva tutto fin dall'inizio, anche se naturalmente gli fa onore che Koharu non ne scapiti ulteriormente. D'accordo, quello che è fatto è fatto e non ha senso rifarsela con i morti, ma si tratta comunque di una mancanza di rispetto a cui, sinceramente, mi aspettavo venissero dedicate maggiori riflessioni.
Oltre a ciò è evidente che Masamune non è assolutamente capace di vivere senza un individuo di sesso femminile che gli dia una scrollata di tanto in tanto, a cominciare dalla madre deliziosamente tsundere fino alla collega/amica/aspirante fidanzata Katagiri: se da un lato è innegabile che la paternità lo abbia fatto crescere, dall'altro non è mai chiaro quanta strada abbia effettivamente percorso sulle proprie gambe, complice anche il fatto che il manga è tutto sommato piuttosto sbrigativo circa di primi anni della convivenza tra lui e Koharu.

Spesso i bambini cresciuti senza uno dei genitori sono più maturi dei loro coetanei, perché la situazione in cui versano, di cui non tardano a prendere coscienza - e come potrebbero fare altrimenti? - li spinge a crescere più in fretta. Non si può dire che Youko abbia fatto di Kohaku una bambina infelice e animosa, tuttavia è davvero troppo buona, matura e perspicace per la sua età, al punto da suscitare inquietudine anche "in-universe". Rimane tuttavia un aspetto non adeguatamente inesplorato, quasi una nota a margine. Che dire poi di Shu, l'amichetto del cuore, che a soli otto anni sembra un'enciclopedia ambulante della terapia di coppia? La Sahara è in grado di riconoscere di avere esagerato, ma non di correggere il tiro, ed è un peccato perché è evidente che non le mancano né le idee né il talento.

Gradevolissimo il comparto grafico dell'opera, con tavole ariose e immediate impreziosite da un sapiente uso dei retini atto a creare dei delicati e realistici giochi di luce. Anche il tratto è di una consistenza e di un calore azzeccatissimi, anche se, come del resto fa notare l'autrice stessa, in certe tavole Koharu sembra avere un'età differente di pannello in pannello. Personalmente non vado matta per le pagine interamente a colori, ma quelle di "My Girl", ricche di sfumature e dagli accostamenti mai azzardati, sono un vero piacere per gli occhi.

Vorrei poter dare di più a questo manga, davvero. Di solito riservo il 6 e il 7 a quelle opere che sembrano accontentarsi di raggiungere la "safe zone", diciamo, senza ad ambire a qualcosa di più, ma questa volta si tratta di un voto di incoraggiamento, perché è evidente che la Sahara non ha bisogno di miracoli, ma soltanto di incanalare meglio le proprie energie.


 1
shoujoprofessionista

Volumi letti: 5/5 --- Voto 7
Una storia dolce, toccante, dai temi sensibili. Questo è My Girl, manga che gli autori hanno ideato e svolto molto bene. I disegni sono buoni, gli darei 7 come voto. I personaggi poi, caratterizzati e approfonditi molto bene (certo, la storia gira intorno a questo delicato rapporto). Ti affezioni facilmente alla piccola Koharu, e prendi subito in simpatia anche il padre, che svolge il suo "lavoro" molto bene nonostante la sua scarsa esperienza e la sua giovane età per una responsabilità tanto grande.
Una piccola pecca è che Koharu, per avere all'inizio solo 5 anni, è un po' troppo matura, e rende il tutto un po' più irreale. Ma alla fine su questo ci si può passar sopra.

E' una manga che fa riflettere, che affronta temi delicati come la morte di un genitore o anche il divorzio dal punto di vista di un bambino.

E allora perchè, con tutti questi pregi, un voto così "basso"? Sinceramente non saprei dirlo con esattezza, perchè in generale mi è piaciuta molto la storia, ma allo stesso tempo mi ha un po' annoiata in più punti. Quindi, preferisco pensare che il problema in questo (e solo in questo) caso non sia il manga ma io che non ho saputo apprezzarlo fino in fondo.

E' un piccolo gioiello, forse non un diamante, ma un bello smeraldo. Consigliato.


 1
Yorokobi

Volumi letti: 5/5 --- Voto 7
Cosa fareste se un bel giorno vi dicessero che siete padri di una figlia di 5 anni di cui non conoscevate minimamente l'esistenza? Il giovane Kazama Masamune a 23 anni riceverà questa notizia spiazzante al funerale della ex fidanzata con cui aveva perso i contatti ormai da 5 anni. La madre della bambina, Yoko, infatti, era fuggita all'estero interrompendo la relazione con Masamune-kun proprio per nascondergli la gravidanza e lasciarlo vivere tranquillo nella sua giovinezza. La piccola Koharu, spinta dai racconti positivi della madre, chiederà a Masamune di provare a vivere insieme scoprendo un rapporto nuovo e mai vissuto. Il ragazzo, dopo qualche incertezza, accetterà di prendersi le sue responsabilità spinto soprattutto dal profondo amore che lo legava (anzi lo lega tuttora) alla madre della bambina.

Lo spunto da cui si sviluppa la trama è sicuramente interessante ma è stato articolato, secondo me, in modo troppo semplicistico talvolta. Vi sono, infatti, degli elementi irreali e un po' forzati all'interno della storia. Prima di tutto una bambina di 5 anni come Koharu appare spesso troppa matura nell'affrontare determinati argomenti e nell'avvicinarsi ad un perfetto sconosciuto come Masamune. Certo, ha ricevuto molte informazioni e racconti positivi su di lui da parte di Yoko, ma per lei, pur essendo suo padre, rimane comunque un estraneo. La decisione, presa in autonomia, di Koharu di voler provare a convivere ed affrontare la loro quotidianità insieme, appare come estremamente semplicistica. Anche la nonna (la madre di Yoko) appare flebile e assecondante nei confronti della nipotina e non mostra alcuna remora. Koharu è una bambina che ha subito il lutto della madre, quindi è comprensibile che sia maggiormente responsabilizzata e con delle note di maturità più accentuate rispetto ai coetanei, ma talvolta la sua sensibilità appare eccessivamente forzata.

Per il resto posso dire di aver apprezzato questo manga per la sensibilità, la delicatezza e la dolcezza con cui viene narrata questa storia. Il rapporto padre-figlia viene descritto in maniera approfondita con un'attenzione particolare all'introspezione di entrambi i personaggi principali. E' raro che ci si soffermi su questa tipologia di rapporto: si tende sempre più a raccontare ed idealizzare il rapporto madre-figlia, invece l'autrice ha avuto uno spunto interessante nel voler trattare questa tematica sensibile.

La caratterizzazione dei personaggi è molto buona. Alcuni dialoghi sono molto profondi e spingono alla riflessione e all'immedesimazione nei personaggi. I disegni sono stupendi, meravigliosi e veramente molto morbidi e accurati. Ne sono rimasta molto colpita. L'edizione della J-POP è stata realizzata in maniera particolarmente curata e all'interno del manga si possono trovare delle tavole a colori veramente sublimi. Complessivamente mi sento di attribuire un 7 a questo manga che ha rappresentato per me, sicuramente, una lettura piacevole, scorrevole e dolce.

Turboo Stefo

Volumi letti: 5/5 --- Voto 10
Esiste un'autrice che spesso è insoddisfatta e denigra il suo stesso lavoro, dicendo di non riuscire ad esprimere quello che voleva o più semplicemente non si sente all'altezza del compito. In verità i suoi lavori riescono sempre ad ammaliare con la loro insita poesia, e si possono trovare sotto uno dei suoi diversi nomi: oltre a Yumeka Sumomo la mangaka si firma come Sahara Mizu nei Seinen, Sahara Keita negli shojo e nei suoi saltuari lavori di doujinshi usa Chikyuya o Sasshi. L'unica cosa certa è che indipendentemente dalla sua firma e dal genere di opera riesce sempre a comunicare emozioni forti, e "My Girl" è forse il maggiore esponente di questa innata qualità.

Masamune vive tra l'apatia più totale, sopravvive per inerzia nel suo lavoro da impiegato mentre ormai ha abbandonato anche l'ultima speranza di incontrarsi nuovamente con la persona che gli ha rapito il cuore. La bella e vivace Yuko è ormai un ricordo ma il colpo fatale avviene quando arriverà la notizia che purtroppo la ragazza ha perso la vita. In tutto questo dolore una dolce bambina di nome Koharu entra nella sua vita con un evento tanto ingenuo quanto dolce, ma in verità è solo un incontro anticipato dal destino, perché in verità la piccola di soli cinque anni è la figlia di Yuko. Dopo un veloce calcolo Masamune pensa che la ragazza lo tradisse quando stavano ancora insieme, invece la realtà si abbatterà sui suoi 23 anni stravolgendogli completamente il mondo.
Fin dalle prime pagine la storia colpisce per la sua atmosfera delicata e leggera, mentre le prime scaramucce e le prove di "adattamento" tra il neogenitore e la figlia passano velocemente dall'essere dolci al diventare strazianti nei momenti più tristi. Dopo che i due impareranno al convivenza iniziano i veri problemi legati a questa vita: mentre Masamune deve vedersela con genitori, collegi, i problemi di lavoro ed i troppi impegni, la piccola cerca di sobbarcarsi tutti i problemi sulle sue piccole spalle, dalla sofferenza per l'addio della madre o per i problemi scolastici ai pensieri sul padre.
Nel complesso quindi lo schema risulta tanto semplice quanto funzionale, ovvero intrecciare tra loro le crescite personali, i rapporti tra i personaggi, alcune storie dei personaggi secondari - che comunque trovano come legarsi ai protagonisti - e i diversi problemi scaturiti da questa atipica situazione familiare, arrivando al bellissimo finale che inquadra il problema maggiore e prevedibile che lentamente è sempre più palpabile, ovvero quello di una nuova madre.
Purtroppo per creare una storia simile senza complicarla o allungarla troppo bisogna andare incontro a evidenti superficialità e forzature, come il velleitario scorrere del tempo mai precisato e soprattutto la figura di una bambina inaspettatamente matura e responsabile per la sua età - anche se volendo si potrebbe vedere come il frutto delle dolorose esperienze vissute - ma durante la lettura questi "difetti" non balzeranno mai all'occhio, perché le avventure abilmente narrate da Mizu Sahara cattureranno il lettore nella loro fitta rete di sentimenti forti, in grado di penetrare la scorza più dura con la loro pura dolcezza che permea ogni singola tavola, anche quando la situazione si fa più complessa o triste portando il lettore al limite della commozione. Il tutto non è esente da messaggi, anzi, sapranno essere profondi e di grande insegnamento come raramente capita di trovarne.

Il tratto dolce e delicato dell'autrice è perfetto per una storia così improntata sui sentimenti. I personaggi hanno volti incredibilmente espressivi, come si nota dai minimi cambiamenti negli sguardi, e sarà inaspettatamente gradevole vedere come genitori, figli e nonni si assomiglino.
Le atmosfere sono leggere grazie al minimo utilizzo di chine e retini - in prevalenza chiari - donando così tavole luminose esaltando gli aspetti più dolci della regia, come i primi piani di un caloroso abbraccio o uno sguardo malinconico, o piccoli particolari e gesti che rivelano i veri sentimenti dei personaggi.
Non meno importante è l'aspetto della dolcissima Koharu, dal suo dolce faccino alle semplici pettinature, gli accessori a tema di coccinella e gli abitini… ogni singola vignetta nella quale appare è una delizia per il cuore.

La sublime edizione della JPop offre colori pastellosi abbinati alle bellissime illustrazioni della mangaka, mentre all'interno la salda rilegatura trattiene pagine bianche senza trasparenze, sulle quali si nota immediatamente l'ottima stampa, anche nelle numerose pagine a colori che possono vantare di rendere giustizia alle fantastiche illustrazioni in acquarello.
Il tutto ad un prezzo più che equo, anche nell'ultimo corposo volume che non subisce variazioni di prezzo.

Una storia che stupisce, perché con la sua immediatezza e semplicità riesce a entrare in poco tempo dentro al cuore del lettore, come un abile burattinaio che con ogni dito dirige abilmente ogni cosa: i momenti dolci, i ricordi tristi, le speranze del futuro, i problemi di comprensione, quelli più intimi e ogni cosa che deriva da una situazione delicata come quella narrata. Inoltre trovano posto messaggi dolci e profondi in grado di scaldare il cuore come pochi altri.
Già solo per la sua delicatezza "My Girl" si innalza come un capolavoro di emozioni e sentimenti, narrati e provati dal lettore, ma se accompagnati dall'incredibile semplicità con la quale l'autrice riesce a comunicare tutto ciò al lettore ci si rende conto di come sia un'opera imperdibile e senza pari. Se siete disposti a farvi allietare e straziare il cuore da una piccola bambina non potete perderlo.


 1
CrocifissionePop

Volumi letti: 4/5 --- Voto 8
My Girl è un manga di Sahara Mizu composto da 5 volumi dei quali in Italia, editi dalla Jpop, ne sono arrivati solo 4.
Kazama Masamune è un giovane impiegato la cui vita è segnata dal rimpianto. Innamoratosi da ragazzo di una giovane più grande di lui, intraprese con questa una relazione che però ad entrambi costerà qualcosa. La partenza di lei senza troppe spiegazioni porteranno grandi dubbi e vuoti nella persona di Masamune. Il protagonista nonostante siano passati cinque anni dalla partenza della ragazza prova ancora un forte sentimento, il quale viene da tutti rimproverato in quanto inutile amare chi ci ha abbandonati e dimenticati.
Un giorno qualsiasi, in quanto ogni giorno nella vita di Masamune è comune, viene trasformato in un giorno drammatico. Viene a conoscenza della morte della sua amata Youko e di come, durante la sua vita trascorsa all'estero, questa abbia cresciuta una bambina... La bambina di Masamune.
Inizialmente incerto e dubbioso sulla sua paternità, Masamune tramite questa piccola bambina verrà a capire come Youko l'amava ancora e di quanto il suo amore fosse sincero dal portarla a crescere da sola una bambina. Entra in scena questo nuovo personaggio che ha con sé un mondo e un carattere fortissimi: Koharu.
I due protagonisti devono condividere entrambi con il pesante e immenso vuoto lasciato da un qualcosa che se ne va, sparisce. La bambina viene rappresentata in modo commovente e poetico, alla quale viene permesso eccellere in discorsi intrisi di ingenua e sbiadita poesia.
Entrambi si trovano quindi a ripartire e ad affrontare la loro vita insieme, capaci entrambi della magia di potersi cucire a vicenda un corpo strappato e bagnato dalle lacrime.

Sahara Mizu mi stupisce per lo spessore psicologico e poetico della trama. Conoscendo le altre opere dell'autrice trovo eccellente e sublime un lavoro del genere. L'autrice mostra una maturazione artistica che viene man man crescendo notevolmente, notazione visibile dal precedente lavoro Bus Hashiru a questo.
La gettonata tematica del genitore unico-figlio a carico viene originalmente presa e strutturata secondo il romanticismo dell'autrice rendendo l'opera quasi fuori gli schemi stereotipati e comunemente volgari.

Disegno: amo moltissimo lo stile grafico della Mizu. I suoi corpi alti e magri, e nei soggetti più infantili i corpi piccoli e dolci. Le tavole a colori sono egregie e piene di poesia, capacità spiccata nell'autrice la quale sa rendere musicali sia un volto che un cielo tempestoso.
Le tavole in bianco e nero sono pulite e scorrevoli, lo stile dell'autrice emerge maggiormente nei particolari fisici dei soggetti come negli occhi o nel taglio della bocca, ed in modo più esplicito nella resa chiaroscurale della linea di contorno; particolari questi che ricerco sempre nel tratto dei mangaka e che non troppo spesso trovo.
Le copertine sono a mio parere particolari in quanto è raro trovare un filone d'immagini scorrevole come questo. 5 copertine rappresentanti tutte i due personaggi colorati a tema della stessa tinta. Troviamo i due in dolci atti d'affetto i quali sono già alla vista un piacere ottico se pur infantile.
Troviamo tra le diverse tavole monocolore e quelle a colori, immagini colorate e acquerellate particolari e dimostrazioni di capacità pratiche e di dolce e bambinesca fantasia, dote non riscontrabile in molti autori i quale tendono a perdere quell'immaginazione e quella fantasia fanciulla tipica della millenaria letteratura giapponese.

Edizione italiana: una delle più belle e dal costo meritatissimo edizioni italiane dedicate ad un fumetto.
Sovra coperta, tavole a colori plastificate (quelle riguardanti la storia), qualità della carta di livello normale che non cade al degradante, ottima traduzione, nessun errore grafico ed un prezzo che volendo poteva anche essere maggiore. Fortunatamente per il lettore la Jpop non si perde in inutili e banali introduzioni fatte dai redattori delle case editrici, particolare questo da elogiare in quanto non rovina la serietà di un'opera e non fa dare una considerazione d'idiota a chi scrive il soggetto.

Finisco con considerazioni personali.
L'opera merita un'attenta lettura ed uno sguardo libero ma al contempo critico delle tavole. Sahara Mizu riesce in un genere psicologico che deve essere leggero, in quanto a tema, e pesante in quanto ad introspezione e narrazione. Davvero contenta della capacità narrativa e grafica dell'autrice. Mi ritrovo ad essere sempre molto entusiasta nel trovare autori capaci di portare il fumetto a livelli così alti e di non degradare quest'arte come continuamente fanno i giapponesi e gli americani.
Se si è in cerca di una storia riguardante queste tematiche la si è trovata. Se non si ha voglia di impegnarsi in una lettura adulta e seria, meglio guardare altri titoli, magari quali nella propria descrizione tendono ad un pubblico più frivolo.
My Girl è un manga attento e per questo la sua lettura non deve essere da meno. Consigliato davvero a chi ha voglia di suicidarsi nelle bellissime acque di una storia trasparente.


 1
micheles

Volumi letti: 3/5 --- Voto 7
"My Girl" racconta la storia di un giovane padre che improvvisamente si trova a doversi occuparsi di una figlia di cinque anni di cui non conosceva neppure l'esistenza. L'idea di partenza è interessante (anche se non è l'unico manga a partire da questa idea: "Usagi Drop" di Yumi Unita racconta essenzialmente la stessa storia) motivo per cui ho deciso di darci un'occhiata. Al momento ho letto i primi tre volumi. I disegni sono buoni ed è tutto sommato un manga che si legge piacevolmente.

Ciò detto, non sono nel novero di quelli che reputano "My Girl" un capolavoro. È un manga discreto, ma certamente non da 10, né da 9 e neppure da 8: al massimo posso assegnarli un 7. Cosa c'è che non mi piace più di tanto? È l'atmosferica eccessivamente malinconica e sentimentale. C'è un palese intento di voler commuovere il lettore a tutti i costi. Per esempio, mi viene in mente la scena del telefono a filo con cui la figlia parla al padre, nel primo capitolo: ci saranno lettori/lettrici che avranno apprezzato quella scena, ma a me personalmente è parsa scontata e prevedibile, messa lì apposta. Oppure mi vengono in mente i vari riferimenti alla morte (la madre della piccola è morta, la moglie dell'anziano vicino di casa è vicina alla morte) che sembrano essere lì proprio per forzare la commozione. Con questo non voglio dire che "My Girl" sia un manga troppo sdolcinato; però mi ha commosso molto di più "Usagi Drop", che racconta la stessa storia ma in maniera più sobria e senza voler necessariamente commuovere.

I personaggi di "My Girl", a parte la bambina, non mi hanno convinto molto. Sia i genitori di lui (la madre scorbutica ma in fondo buona, il padre bonaccione) sia lui stesso (romantico creatore di coccinelle) sono piuttosto scontati e poco credibili. Non mi ha convinto neppure il personaggio della madre, che ha una figlia senza avvisare il padre: il motivo apparente è che lei non vuole che lui abbandoni l'università per seguire la famiglia. Ma che discorso è "ti amo e sto per avere una figlia con te però non ti dico nulla, ti abbandono, non rispondo alle tue lettere e ti rovino la vita soltanto perché tu possa continuare gli studi"? Chi se ne frega degli studi? Rispetto a la "La voce delle stelle", della stessa autrice, "My Girl" è meno strappalacrime (per fortuna!) e più leggibile, ma comunque non è un manga che metterei ai primi posti tra la mie preferenze. Seguite il mio consiglio: leggete "Usagi Drop" invece!


 3
botpansyareblue

Volumi letti: 3/5 --- Voto 9
Un manga dall'animo delicato avvolto da un'aura di dolcezza: ecco come descriverei in una sola frase quest'opera di Sahara Mizu. Sin quando non ho avuto tra le mani My Girl, quest'autrice mi era sconosciuta, non avevo mai avuto il piacere di leggere qualche sua opera, sfortunatamente. Ho amato questo manga sin dalla prima pagina, grazie sopratutto a quei disegni spettacolari.
"Wow!", mi son detta all'interno del mio animo. "Un giorno spero di riuscire a trasmettere anch'io un vortice di emozioni attraverso i miei disegni!", ho aggiunto con il cuore che scoppiava. Frequentando il Liceo Artistico sono molto sensibile a tutto ciò che può essere una forma d'arte, come i disegni di Sahara Mizu, che sono a dir poco strepitosi secondo il mio canone artistico.

La storia che è racchiusa all'interno di quest'opera, mi ha fatto emozionare e riflettere su ciò che ha davvero valore nella vita. Masamune, un ragazzo sulla ventina, si ritrova ad aver a che fare con una bimba di cinque anni, sua figlia. La donna che amava, la persona con cui ha generato Koharu, è deceduta. Yoko, questo il nome della madre di Koharu, non aveva mai comunicato niente a Masamune per paura di compromettere il futuro di quest'ultimo e perciò era partita lasciandolo, senza poi tante spiegazioni. A questa notizia Masamune, pur sentendosi inadeguato per quel ruolo che gli è piombato addosso così all'improvviso, prende la piccola con sé, cercando di prendersi cura di lei al meglio, senza deluderla.

Non voglio rovinare niente a nessuno, perciò non continuo con la descrizione della storia di quest'opera favolosa. Consiglio davvero a tutti, senza distinzioni di sesso o di età, di acquistare quest'opera, che saprà sicuramente suscitare qualcosa anche alla persona più scettica di questo mondo.


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galassiasolitaria

Volumi letti: 1/5 --- Voto 10
La J-Pop ha messo questo bellissimo e toccante Seinen nella sua collana Shojo, valli a capire!
Questo è un manga molto delicato che ti colpisce con la semplicità della storia e il tratto delicato ma anche deciso nei punti giusti.
Alcune pagine a colori sono realizzate ad acquarello e il volume della J-Pop gli rende merito riportandole come nel volume originale, queste tavole danno un tocco di originalità e aumentano l'impatto di tutto il volume.

La storia ha per protagonista un ragazzo di 23 anni, Masamune, che tutto d'un tratto scopre di avere una figlia di 5 anni di cui non sapeva niente. La bambina si rivela essere molto più matura del padre e alla fine diventa un sostegno per Masamune.
Nel primo volume la bambina ha sempre chiamato il padre per nome, aspetto di leggere i prossimi volumi per vedere il momento in cui lo chiamerà papà.

Un consiglio a chi lo volesse comprare, questo è un manga che vi toccherà e vi farà piangere, se siete dei tipi a cui non piace piangere non acquistatelo.
Io personalmente ho bagnato alcune pagine di lacrime, comunque io sono un tipo che si immedesima molto in quello che legge.

Utente6677

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Utente6677

Volumi letti: 1/5 --- Voto 9
Non avevo mai letto niente di Sahara Mizu ma quando la J-Pop ha annunciato la pubblicazione di questo manga, mi sono incuriosita molto. Diciamo subito che non è affatto uno shoujo, non capisco perché la casa editrice lo abbia classificato così, per me si tratta di un magnifico seinen.
Masamune Kazama è un ragazzo praticamente appena uscito dall'università che lavora per una ditta di cancelleria. È ancora segnato dall'abbandono prima e dalla morte poi della sua ragazza, Yoko. Dopo la sua morte, scopre che Yoko aveva un figlia - una meravigliosa e dolcissima cucciolotta di 5 anni, Koharu - che adesso sta con la nonna. Masamune decide (ma è stata più Koharu a deciderlo in realtà) di prendersi cura della bambina e di vivere assieme.
Queste le premesse di una storia di non ordinaria normalità, in cui il rapporto padre-figlia viene visto attraverso gli occhi di Masamune che si sente inadeguato come padre.
La storia scorre piacevole, mi sono commossa diverse volte e, se queste sono le premesse, non vedo l'ora di avere tra le mani il secondo volume!
I disegni sono un po' "acerbi", soprattutto l'anatomia delle figure intere non mi convince a fondo, ma i visi sono molto espressivi e conquistano.
L'edizione è la "solita" edizione J-Pop, ossia una sovracopertina a colori, carta non trasparente e, soprattutto, la presenza di tavole a colori all'inizio del volume e tra alcuni capitoli, come nell'edizione originale.
In conclusione, manga consigliatissimo a chi cerca storie che fanno commuovere (ma non stucchevoli) e riflettere.


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Maho

Volumi letti: 1/5 --- Voto 8
Quando ho visto questo titolo tra le novità JPOP mi ha subito incuriosito, non so perchè... o forse lo so: l'autrice è la stessa di un'altra opera che mi è piaciuta molto, "La Voce delle Stelle", però mi ha affascinato anche la sola trama del manga, tanto semplice e genuina...
Così nell'attesa ho cominciato a leggere le scan del manga in inglese, e dopo aver letto il primo volume... non vedo l'ora che arrivi in Italia per poterlo collezionare!
Trattandosi di un manga Jpop sicuramente l'edizione sarà bellissima, spero solo ci siano anche le tavole a colori; ma ora veniamo al manga in se.

A tratti la storia sa essere davvero commovente, il fatto che un padre si ritrovi a badare da solo ad una figlioletta (tenerissima) quasi ti scalda il cuore, soprattutto per la semplicità con la quale vine gestita la cosa nel manga. I momenti toccanti ovviamente non mancano, e son ben fatti, derivanti dalle varie problematiche che una situazione come questa può portare... per non parlare dei rimandi al passato.
I disegni mi piacciono tantissimo, anche solo le cover sono delicatissime; le tavole interne invece son molto ordinate, il disegno è preciso e pulito, ed i personaggi rappresentati li ho trovati molto credibili ed espressivi... promosso a pieni voti insomma.

Certo mi rendo conto che la lettura di un solo volumetto (virtuale) è poco per trarre della definitive conclusioni e per gridare al capolavoro, ma questo titolo mi ha fatto un'ottima impressione, e comunque son molto fiduciosa per i futuri sviluppi della trama, che secondo me ha delle ottime potenzialità.
Ora mi tocca aspettare pazientemente di poterlo acquistare!