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Pi

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
Devo dire che da un titolo come Steamboy mi sarei aspettato qualcosetta di più. La trama fila, la storia è ben costruita, certamente, ma è un po' troppo semplice, per i miei gusti. Tuttavia è un manga che consiglio vivamente a chiunque: si tratta di una lettura leggera, dal ritmo veloce e ci si attacca subito ai personaggi, dal protagonista, Ray Steam, formidabile inventore come il padre ed il nonno, ad anche il capo della setta dei Sette Sigilli, uomo strampalato che ben presto si vedrà invischiato in una faccenda troppo più grande di lui. La storia segue appunto le vicende del piccolo inventore antecedenti il film omonimo: si vede perciò lui intento a costruire la monoruota a vapore perfetta, che non si guasti e che possa compiere lunghi viaggi; parteciperà quindi ad una gara di veicoli a vapore per testarla, e proprio qui incontrerà il Signor Dickinson, proprietario dell'omonima ditta di vetture a vapore, il quale, incuriosito dall'originale monoruota del piccolo Steam, lo inviterà a lavorare per lui a Londra. Come tirarsi indietro? Ovviamente il ragazzo partirà di nascosto per Londra con i suoi due amici, ed allora comincerà l'avventura, piena di rischi e gente corrotta e doppiogiochista...
Che dire? La trama, come già detto, non è affatto complicata, ma tuttavia piacevole e godibile; non ci sono colpi di scena che smorzano il fiato ed, anzi, sono piuttosto prevedibili, ma tuttavia si può assistere ad alcune scene tragi-comiche molto simpatiche, come per esempio la conclusione della gara tra le vetture a vapore.
Punto, invece, estremamente a favore di Steamboy sono i disegni: leggerlo è un piacere per gli occhi. Vedere una Londra ottocentesca così realistica, con le sue strade ciottolate, affollate da ricchi signori e umili cittadini, da banchetti che vendono pane, è una goduria. Per non parlare, poi, degli innumerevoli elementi steampunk dell'opera: marchingegni intricati fantastici, ingranaggi, vapore ovunque! Più di una volta mi sono soffermato ad osservare i paesaggi piuttosto che le invenzioni degli Steam, disegnate con un tratto così vivace e preciso.
In conclusione, se si vuole ricercare una morale all'interno di questa storia, è di seguire i propri sogni e di non abbandonarli mai, seguirli abbattendo ogni ostacolo ci si pari davanti, proprio come ha fatto Ray Steam.
(La trama scritta qua sopra da Animeclick.it è quella riferita al film, non al manga! Quindi attenzione!)

nnn

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nnn

Volumi letti: 2/2 --- Voto 3
Mi aspettavo tanto da questa serie. Leggendo il riassunto della trama ero rimasta addirittura ammirata.
Naturalmente sono rimasta delusa.
I personaggi, o almeno gran parte di essi, sono degli stereotipi spudorati. Il protagonista per esempio è il classico "genio in evoluzione" pieno di romantiche aspirazioni all'avventura, ingenuo e quasi privo di difetti - sè, di quel tipo che suscita subito l'antipatia del lettore. Approfondimento psicologico: zero. Inoltre Ray riesce sempre a farsi amici dappertutto e nel corso della storia affronta pochissime difficoltà. Ma vi sembra possibile che essere molto più intelligente del normale non influisca neanche un minimo sulla sua vita? Di solito personaggi simili almeno qualche problemino ce l'hanno, invece Ray no, può anche contare su una madre permissiva al massimo, tanto per mettere la ciliegina sulla torta.
Le vicende del manga sono ai limiti dell'assurdo, rasentando l'infantilismo. E questo dovrebbe essere un seinen? No, no, al massimo uno shonen, perché di maturo in questa storia non c'è niente, ma proprio niente.
La setta anti-modernità non è certo un'idea originale. Inoltre non viene mostrata affatto la condizione reale dei poveri del tempo: la rappresentazione dell'Ottocento che viene data da Steam Boy è fin troppo edulcorata. Sembra quasi che il ladruncolo che vive di stenti che incontrano a Londra si diverta a vivere così. In realtà nell'Inghilterra del tempo ragazzi del genere in gran parte dei casi o finivano a lavorare per la malavita, o finivano nelle workhouses, che bei posti certo non erano.
Steam Boy però è anche un manga poco avvincente, con una narrazione lenta che si trascina nella quasi totale mancanza di colpi di scena degni di nota. Io dopo il secondo volume ho deciso di abbandonarlo senza alcuna esitazione.
I disegni sono realizzati veramente bene e l'idea di base da cui parte la storia è buona, solo per questo ho dato tre. Sconsiglio questo titolo a tutti.


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Ivory-chan

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Nonostante la storia sia un po' superficiale (si tratta sempre di un manga di 2 volumi), ho trovato questo manga molto piacevole da leggere. Devo quindi ammettere che mi è piaciuto abbastanza, soprattutto sotto l'aspetto dei disegni. Ammiro molto l'ambientazione di quest'opera e quindi anche la rappresentazione dei paesaggi e delle persone in generale. Sicuramente è migliore del film, quindi questo voto se lo merita. Lo consiglio a chi, come me, ama le storie brevi ma belle e piacevoli. Per chi avesse visto solo il film, bè, non fatevi influenzare, sono a due poli opposti!


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GIGIO

Volumi letti: 2/2 --- Voto 6
Il manga di Steamboy è la versione cartacea del film di animazione diretto da niente meno che Katsuhiro Otomo. Ovviamente il nome del regista/autore è piuttosto altisonante e pertanto questo manga ha richiamato parecchio l'attenzione nonostante sia una storia breve, due soli volumi.
La trama di per sé è abbastanza semplice e avventurosa, paragonabile in principio a Nadia e il mistero della pietra azzurra. Epoca in cui hanno vita le prime invenzioni che poi cambieranno il mondo. Ovviamente il tutto è abbastanza esagerato, oltre che i classici sapientoni che fanno da contorno ci sono ragazzini che mandano avanti la trama con colpi di scena abbastanza scontati.
Forse per la durata a me non ha annoiato, è stato sempre ritmato e avvincente. Diciamo una semplice storiella di quelle che si leggono forse nei libri delle fiabe. Invito tutti a vedersi il film di animazione, l'originale, e magari lasciare da parte il manga.


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Tacchan

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Il manga di SteamBoy si presenta come un prequel della versione cinematografica ed ostenta una grafica molto curata e accattivante sia nel disegno dei personaggi, sia nelle ambientazioni e nelle varie invenzioni e macchinari proposti. Si tratta di un progetto decisamente ben studiato che sfocia in un prodotto molto godibile, che a mio parere surclassa la versione cinematografica.

L’ultimo nato della famiglia degli Steam è, sin dalla sua tenterà età, un vero e proprio genio ed è destinato a calcare le orme del padre e del nonno, responsabili tra l’altro della tecnologia che ha permesso la creazione delle locomotive a vapore. Alcuni turbolenti eventi, legati ad una setta che vede nelle attuali tecnologie e nel progresso il nemico dell’umanità, lo porteranno a Londra dove stringerà nuove amicizie e potrà dar sfogo alla propria creatività, questa volta supportato dagli strumenti giusti. Ma qual è il segreto nascosto dalla setta? Cosa sta escogitando e cosa può fare il giovane Steam per fermarli?

Il film che ha raggiunto anche le nostre sale cinematografiche non è mai riuscito a fare breccia nel mio cuore, anzi, sono uscito molto deluso dalla sua visione. Non potevo quindi avere grandi aspettative per questa versione a fumetti, che si è rivelata invece una piacevole sorpresa. Oltre ad essere appagante graficamente, offre un cast di personaggi lineari ma ben delineati. La sceneggiatura è scritta in modo intelligente e la disegnatrice è stata molto abile a renderla nel migliore dei modi, offrendo una lettura ben ritmata e sempre interessante, che cattura il lettore grazie a momenti divertenti, un po’ di azione e pizzico mistero, visto che le macchinazioni presentate nei primi numeri hanno una radice più intricata di quanto si può inizialmente supporre.

In soli due numeri avrete un manga che vi farà passare una piacevole oretta e mezza, tra l’altro in un’edizione molto buona. Certo, non aspettatevi una trama articolata e complessa: è un prodotto semplice, ma l'ho trovato molto piacevole.
C’è da sottolineare che l’anime non è assolutamente propedeutico al manga: potrete godervi questi volumetti anche se non sapete assolutamente che cosa Steamboy sia.


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Dreamer80

Volumi letti: 2/2 --- Voto 4
Dopo aver letto i due volumi del manga, le prime parole che mi sono venute in mente sono: "Che peccato!".
Purtroppo non posso discostarmi molto da quanto detto da altri utenti in questa pagina: da un lato c'è lo splendido tratto,particolareggiato, ricco di dettagli, pulito, capace di rappresentare scorci di ottocento con grande maestria e dovizia.
Dall'altro ci si trova di fronte ad una storia che più scontata credo sia difficile immaginare, coadiuvata da personaggi troppo delineati e banali, incapaci di dare brio ad una trama lineare, ma che con una maggiore profondità e cura dei protagonisti avrebbe potuto acquisire valore. Certo, sono solo 2 volumi e mi rendo conto che non è semplice chiedere un certa profondità quando lo spazio è tiranno. Poi però magari leggo un volume di Hoshino e trovo storie che in 20 pagine presentano un'introspezione e una complessità che questo manga non riesce nemmeno a sfiorare, benché mi renda conto che sto parlando di opere completamente diverse e rivolte a target diversi.
Il mio consiglio è di lasciar perdere, il tratto da solo non può valere il prezzo dei due volumi, e a meno di non essere dei fan sfegatati dell'atmosfera ottocentesca credo che i punti di interesse che questo manga riesce ad offrire siano troppo pochi e troppo banali per poter meritare ampia considerazione.


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Nina

Volumi letti: 2/2 --- Voto 6
Steam Boy è un manga un po' scontato. Fin dall'inizio si capisce chi è buono e chi è cattivo e, soprattutto, come andrà a finire la storia.
I due volumi dai quali è composto il manga sono ben fatti, con sovraccoperta, maneggevoli e con una pagina a colori che, a parer mio, potevano anche risparmiarsi in quanto pagina del sommario.

La storia si svolge nell'Inghilterra del 1860, in pieno boom industriale e racconta del giovane Ray Steam che, da buon erede della famiglia, già a 10 anni si cimenta nella costruzione di macchinari, felicemente assecondato dalla rassegnata madre. Grazie ad una gara, alla quale parteciperà con una sua invenzione, farà conoscenza con il signor Dickinson, socio del grande inventore, e con l'industriale Stephenson, produttore della locomotiva. Durante la gara però qualcosa va storto. Una setta religiosa detta dei sette sigilli, cercherà di manipolare la corsa. A capo di questa setta il signor Boyd e sua figlia, avversi ad ogni forma di progresso tecnologico. Grazie al giovane ragazzo si evita la strage e la gara finisce in tutta tranquillità.
Ray, con il morale sempre alto, decide, senza dire niente alla madre, di partire per Londra. Con lui, il suo amico aspirante giornalista Paul e la graziosa quanto piena di carattere Emma. Lo scopo del viaggio è quello di incontrare nuovamente Dickinson.
Una volta arrivato nella grande città, farà conoscenza di alcuni ragazzi di strada e scoprirà, circa un volume di ritardo rispetto al lettore, il mistero che si nasconde dietro alla setta. Sarà l'ennesimo attentato di questo gruppo a far aprire gli occhi al giovane ragazzo e a far emergere un po' di senso materno nella madre.
Naturalmente non poteva mancare il finale da tutti felici e contenti, che ci sta sempre bene.

I personaggi sono ben disegnati ed abbastanza caratterizzati.
Punto di forza del manga sono i disegni, precisi e ricchi di particolari. Alcuni disegni a doppia pagina meritano davvero più di una occhiata. Voto per il tratto 10, ma per quanto riguarda la storia, devo mantenermi bassa.


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Surymae

Volumi letti: 1/2 --- Voto 4
Non avrei mai preso questo manga, con quel prezzo esagerato che si ritrova (sei euro!), se non avessi letto la trama sbagliata su Internet (forse quella della versione animata) e se non avessi saputo che nel progetto c'era anche Katsuhiro Otomo. Non mi aspettavo un capolavoro; ma qualcosa di più sì, e quelle attese sono state disilluse.
Tanto per cominciare, la trama sbagliata era decisamente più interessante di quella reale. Un ragazzo geniale e le sue fantastiche avventure fuori da casa, tra nemici (pochissimi) e amici (tantissimi). Sembra uno di quei prodotti fatto apposta per far sognare i bambini: peccato che il genere dovrebbe essere seinen, quello più adulto. Ma in Steam Boy non c'è nulla di adulto, a parte forse lo stile di disegno.
Sono infantili i dialoghi: la setta religiosa dei Sette Sigilli è veramente ridicola, ad esempio. Sono infantili i personaggi, e non solo perché sono bambini loro stessi. Essi sono, infatti, stereotipi che camminano. Emma è la classica ragazzina saccente ma buona; fa la dura, ma alla fine è un cuore di panna (probabilmente innamorata di Ray Steam). Paul il bambino cicciotto di grandi speranze, che crede nel dio Ray Steam. Ben è il ragazzo di strada: è un ladruncolo, ma allo stesso tempo un vulcano di vita e molto buono con gli amici e la sorella. Gli adulti non sono pervenuti: madri terribilmente accondiscendenti, poliziotti inetti, vecchietti saggi (mica tanto).
E infine c'è lui, Ray: il protagonista, nonché il personaggio peggiore. Se gli altri sono talmente stereotipi da risultare credibili per forza, lui non lo è per nulla. E non solo perché è un genio bambino: questo non significa nulla. Penso ad esempio al cartone animato "Il laboratorio di Dexter" il cui protagonista è, appunto, un genio bambino. Ma è più facile incontrare un genio come Dexter che uno come Ray. Mentre Ray Steam evita i complimenti citando i suoi illustri parenti, Dexter è sicuro del proprio talento, e anzi crede i suoi familiari dei perfetti idioti (a ragione, in effetti). La famiglia di Dexter non è permissiva: per la loro inettitudine, spesso gli mettono i bastoni tra le ruote. La madre di Ray invece farebbe di tutto per il proprio figlio. Infine, Dexter non ha amici, o quasi; si rende infatti antipatico agli occhi dei compagni di scuola per la sua boriosità. Non così Ray, che dovunque va viene benvoluto (sebbene io lo riempirei di calci, da quanto è insopportabile). Ma come si fa a parteggiare per un protagonista così irreale? Come si fa a volerne seguire le vicende? L'unico motivo per cui questo primo numero (di due) non prende una stellina sono i disegni di Yu Kinutani: molto belli e dalle inquadrature originali. Ma non si può spendere sei euro solo per dei bei disegni; ci vorrebbe qualcosa di più. E questo qualcosa di più Steam Boy non lo ha.