Con gli anime al cinema che hanno iniziato a farsi strada, si nota la volontà degli appassionati di poter fruire dei capolavori animati sul grande schermo. La cosa più interessante, forse, sarebbe proprio gustarsi la proiezione unendo la bellezza del film alla riflessione critica di chi studia e riflette da anni sui temi presentati o sul medium che è l'animazione.

Ed ecco che il Cinema Massimo di Torino ospiterà cinque film d'animazione giapponese, tutti i martedì di maggio dal 2 al 30 (se non per un mercoledì, il 24 maggio) alle 20.30.
Le pellicole avranno come tema quello del futuro, a seguito di un'introduzione ad opera di studiose, studiosi, esperti ed esperte che vorranno far riflettere sull'argomento.
Di seguito locandina, descrizione e programma dell'evento.
 


 

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Oltre il guscio: il futuro nell’animazione giapponese.

In un momento di crisi dell’individuo, della società nonché dell’ambiente, una delle questioni più complesse da affrontare è quella del futuro. Che cosa vuol dire avere un futuro o portare su di sé le aspettative di generazioni passate? E che ruolo ha la tecnologia in questo processo? Lo chiediamo al mondo dell’animazione, medium principe per rappresentare senza freni paure, fantasie, desideri e scenari immaginari.
A partire da un progetto dottorale verranno presentati cinque film d’animazione giapponese introdotti da un esperto della tematica, per esplorare come il futuro venga raccontato da diversi autori.


2 maggio: Metropolis 2001, regia di Rintarō.
Introducono Filippo Petrucci e Ilaria Azzurra Caiazza (Associazione Culturale Eva Impact).

L'investigatore privato Shunsaku Ban si reca nella città-stato di Metropolis con il nipote Kenichi, per indagare su un presunto traffico di organi umani, in cui sembra essere implicato un misterioso scienziato, il dottor Laughton. Le indagini portano a scoprire che questo losco individuo ha dei rapporti di affari con il presidente di Metropolis, il Duca Red, il quale ha istituito una società in cui i robot vivono in una condizione di schiavitù nei confronti degli esseri umani.


9 maggio: Steamboy, 2004, regia di Katsuhiro Otomo.
Introduce Paolo Bertetti (Università degli Studi di Torino)

Ray è un giovane inventore del XIX secolo che vive in Gran Bretagna. Poco prima della grande esibizione di un'invenzione chiamata Steam ball, dietro la quale è nascosto un pericoloso potere, arriva alla sua porta suo nonno Lloyd proveniente dagli Stati Uniti. Nel frattempo la Ohara Foundation ha mobilitato degli uomini per appropiarsi della Steam Ball in modo da poterla sfruttare per i propri scopi malvagi.

16 maggio: Mirai, 2018, regia di Mamoru Hosoda.
Introduce Antonio Santangelo (Università degli Studi di Torino)

Kun, per i primi 4 anni della sua vita, è stato coccolato e viziato, ha monopolizzato le attenzioni dei suoi genitori in quanto figlio unico. Ma ora la musica a casa è cambiata con l'arrivo della neonata Mirai. La sorellina ai suoi occhi è colpevole di rubare l'amore dei suoi genitori, così in preda alla gelosia, Kun finisce nel un giardino misterioso dietro casa, dove una porta magica gli permette d'incontrare una Mirai adolescente, venuta dal futuro. I due affronteranno una serie di avventure, che permetteranno al piccolo Kun di comprendere come diventare un buon fratello maggiore.


24 maggio: Ghost in the shell, 1995, regia di Mamoru Oshii.
Introduce Giacomo Calorio (Università degli studi Milano-Bicocca)

2029. New Port City, Giappone. In un mondo in cui la nanotecnologia ha compiuto passi da gigante, portando alla quasi totale ibridazione tra essere umano e macchina, si muove la Sezione 9 di Pubblica Sicurezza, un reparto speciale della polizia preposto alla risoluzione di crimini e terrorismo informatici. Tra le sue fila spicca la figura del Maggiore Motoko Kusanagi, donna cyborg con corpo e cervello completamente cibernetici (tranne che per alcuni tessuti neurali), che si ritroverà invischiata nel caso del “Burattinaio”, geniale quanto misterioso hacker in grado di introdursi nella zona più remota dei cervelli cibernetici e di prenderne il controllo.


30 maggio: Liz e l'uccellino azzurro, 2018, regia di Naoko Yamada.
Introduce Anna Specchio (Università degli Studi di Torino).

Mizore Yoroizuka e Nozomi Kasaki sono due amiche intime e fanno parte del club musicale della scuola superiore Kitauji. Tranquilla e riservata, Yoroizuka suona l'oboe mentre Kasaki, vivace e popolare, suona il flauto. Il gruppo ha deciso di interpretare Liz e l'uccellino azzurro, una composizione ispirata ad una fiaba sull'amicizia tra una ragazza e un uccellino. Il brano musicale pone sia Mizore che Nozomi sotto i riflettori, per via di una parte di assolo destinata a Yoroizuka, e spinge le due ragazze a riconsiderare la propria amicizia.


Rassegna a cura di Alessandra Richetto (UniTO),